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View Full Version : «L’Unione al massimo può andare a L’Avana»


joshua82
28-02-2006, 14:34
Berlusconi va da Bush:
«L’Unione al massimo può andare a L’Avana»

WASHINGTON. Ieri prima di partire per Washington Silvio Berlusconi ha commentato con i suoi collaboratori le ironie e i giudizi che stanno accompagnando nel nostro Paese il suo viaggio negli Usa e, data la situazione, si è lasciato prendere la mano dal sarcasmo: «Questi del centrosinistra debbono darsi pace. Sono paradossali: prima dicono che l’Italia nei cinque anni del mio governo non contava niente a livello internazionale. Adesso, invece, arrivano a insinuare che il presidente della più forte democrazia mondiale oppure il Parlamento di quel Paese, cioè gli Stati Uniti, hanno organizzato questa visita negli Usa per aiutarmi sul piano elettorale. Sono dei folli con la faccia tosta. Non per nulla tirano in ballo Helmut Kohl come se fosse uno dei loro dimenticandosi che è un nome illustre del Ppe, cioè il partito europeo a cui aderisce la maggioranza del centrodestra, da Forza Italia all’Udc, e solo una striminzita pattuglia di parlamentari europei dell’Unione».

Già, il Cavaliere pensa di avere tutte le carte in regola per dimostrare di avere un rapporto più stretto con le persone che contano nel mondo, rispetto a quanto può vantare Romano Prodi. E il tanto agitarsi dell’Unione su questi argomenti a cominciare dall’affermazione del Professore, secondo il quale una supposta non credibilità internazionale dell’attuale governo è la ragione principale per cui la Francia ha chiuso le porte all’Enel, è la prova della sua debolezza.

«Questa - ha detto ieri il premier ai suoi - è la più grande idiozia che ho sentito negli ultimi tempi. La verità è che la Francia ha sempre seguito questa politica nazionalistica. L’ho provata anch’io a mie spese nel campo delle televisioni. Semmai è la conferma che non si può stare in Europa porgendo sempre l’altra guancia come farebbe Prodi». Era fatale, la campagna elettorale italiana approda sulla ribalta internazionale. E’ un passaggio che il Cavaliere ha quasi voluto, convinto com’è che l’Unione ha ben poco da anteporre ai suoi rapporti con Bush, Putin, Blair e con il Ppe.

«Loro, al massimo - è l’ultima battuta che ha regalato ai suoi prima di lasciare Milano -, possono contare su L’Avana». La visita negli Usa e il prossimo congresso del Ppe, nelle intenzioni del premier italiano, servono proprio a marcare questa sua superiorità nelle relazioni internazionali rispetto agli avversari. Non per nulla l’appuntamento americano è stato curato nei minimi particolari dalla diplomazia di Palazzo Chigi e dalla nostra ambasciata a Washington che è nelle mani di un uomo fidato del premier, quel Gianni Castellaneta che appena sei mesi fa era il consigliere diplomatico del capo del governo. Tutto è stato calcolato e il premier italiano è riuscito a convincere George W. Bush a rinviare il suo viaggio ufficiale in Oriente di qualche ora, proprio per inserire una colazione all’alba di oggi alla Casa Bianca nel programma della visita.

A questo punto Berlusconi non può pretendere nulla di più: avrà la foto con il vecchio amico George; sarà il settimo leader italiano a parlare al Congresso, sarà premiato sulla portaerei Intrepid, uno dei monumenti in memoria del valore dei soldati americani. Insomma, il Cavaliere, in un modo o nell’altro, è riuscito a mettere in piedi un efficace spot per la sua campagna elettorale. Ma non poteva essere altrimenti visto lo stretto rapporto che unisce il Cavaliere all’attuale amministrazione di Washington. Per questo il premier è meravigliato dalle parole di scandalo che si levano dalle file del centrosinistra.

«Io non capisco i nostri avversari - osservava ieri uno dei consiglieri del premier - non possono pretendere che Washington, al di là delle forme, sia imparziale: da una parte l’amministrazione americana ha un governo, quello di centrodestra, che si è dimostrato leale anche in momenti difficili; dall’altra uno schieramento come il centrosinistra nel quale albergano le stesse forze che organizzano le manifestazioni in cui vengono bruciate le bandiere a stelle e strisce. A chi vada la preferenza di Washington mi sembra ovvio, quasi scontato».

Appunto, questa visita è il risultato di questi cinque anni in cui Berlusconi ha cambiato i tradizionali riferimenti della diplomazia del nostro paese: il Cavaliere non si è accontentato dello strapuntino che era riservato all’Italia sulla locomotiva franco-tedesca, ma ha preferito scendere dal treno e tentare una politica estera nuova, appoggiandosi agli Usa, all’Inghilterra e alla Russia. La bontà delle sue scelte può essere discussa, ma non si può certo pretendere che i suoi alleati non gli diano una mano.
lastampa.it


:D :D

ferste
28-02-2006, 14:37
beata l'Unione.......dovrebbe stringere un po' la cinghia ma almeno come temperatura starebbe mooooolto meglio! :cry:

zerothehero
28-02-2006, 14:51
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1133200

usare l'official thread di Berlusconi per le sue dichiarazioni..copia lì l'argomento della discussione.
Qui chiudo.