View Full Version : il bar della coca
oggi vado al bar - decido di fare colazione con la coca-cola. il bar ha la bandiera della pace esposta.
chiedo la coca ma mi viene detto che loro non vendono prodotti coca-cola, ovviamente per scelta.
ma cosa vi viene a tutti?datemi una motivazione - diversa dal fatto che fa male :doh:
FastFreddy
23-02-2006, 09:57
La gente beve purtroppo...
oggi vado al bar - decido di fare colazione con la coca-cola. il bar ha la bandiera della pace esposta.
chiedo la coca ma mi viene detto che loro non vendono prodotti coca-cola, ovviamente per scelta.
ma cosa vi viene a tutti?datemi una motivazione - diversa dal fatto che fa male :doh:
hai qualche turbamento? hai deciso di suicidarti con la coca cola a stomaco vuoto? ;)
ma non lo capisci? lo ha fatto per salvaguardare la tua mucosa gastrica...
cmq è la prima volta che sento di un bar che boicotta coca cola..sa purtroppo di mosca bianca..
Loro hanno scelto in modo lecito cosa vendere nel proprio esercizio commerciale, rischiando di perdere clienti per questo. Tu puoi per l'appunto far valere il tuo status di consumatore e scegliere un'altro bar. Non ci vedo niente di strano, nonostante non capisca l'accanimento contro la coca-cola.
Lucio Virzì
23-02-2006, 10:00
oggi vado al bar - decido di fare colazione con la coca-cola. il bar ha la bandiera della pace esposta.
chiedo la coca ma mi viene detto che loro non vendono prodotti coca-cola, ovviamente per scelta.
ma cosa vi viene a tutti?datemi una motivazione - diversa dal fatto che fa male :doh:
Ma saranno cavoli suoi? Cambia bar o bevi una pepsi no? ;)
LuVi
hai qualche turbamento? hai deciso di suicidarti con la coca cola a stomaco vuoto? ;)
ma non lo capisci? lo ha fatto per salvaguardare la tua mucosa gastrica...
cmq è la prima volta che sento di un bar che boicotta coca cola..sa purtroppo di mosca bianca..
non l'ha fatto per salvarmi, non ero mai entrato prima in quel bar.
In ogni caso ha perso un cliente.
Ma nessuno sa dare una risposta seria?
Ma saranno cavoli suoi? Cambia bar o bevi una pepsi no? ;)
LuVi
infatti.
voglio farmi anche i cavoli vostri sul perchè debba essere boicottata. poi se il thread è ciclico come immagino, almeno postatemi un link di una discussione seria
Fanno per caso aggiungere gli ingredienti ai bambini poveri e sottopagati dell'africa? o è solo una multinazionale e quindi cattiva cattiva?la pepsi è una multinazionale ma non viene boicottata?
FastFreddy
23-02-2006, 10:07
I boicottatori di coca forse non sanno che le varie fabbriche sparse per il mondo non sono di proprietà della coca-cola, e per quanto riguarda i diritti dei lavoratori non fanno altro che applicare le norme vigenti in quei paesi, il boicottaggio andrebbe fatto contro i governi locali, se in Bolivia non esistono i sindacati è colpa della coca-cola?
PERCHÉ UNA COMPAGNA PER BOICOTTARE LA COCA-COLA
di Eva Bonomini
Nella regione di Santander, in Colombia, la Coca-Cola ha militarizzato i propri impianti - le fabbriche di Bucaramanga, di Cucutà – con la motivazione che "tutti i lavoratori della Compagnia sono militanti del Sinaltrainal", il sindacato colombiano dei lavoratori, promotore della campagna 'Audencia Publica Popular', che ha avviato un'azione giudiziaria contro il colosso multinazionale e le sue filiali in Colombia, presso la Corte federale di Atlanta nel 2002, sulla base di una legge approvata dal Congresso degli Stati Uniti nel 1789 e denominata ACTA (Alien Torts Claim Act). L'udienza Pubblica Popolare sulle politiche della Coca-Cola e della società controllata Panamerican Beverage- Panamco si realizza come strumento a difesa dei diritti umani e dei principi universali a favore della lotta contro l'impunità; cerca ugualmente di sostenere le vittime dei crimini di cui la transnazionale si macchia da oltre dodici anni. A Bucaramanga, il 7 giugno 2001, il manager del settore produzione dell'imbottigliatrice Panamco Colombia, Ignacio Quiroga Velasco - invitato a non ostacolare la tranquillità dei lavoratori iscritti al sindacato, che l'impresa aveva "trasferito" per subcontrattare i loro posti a nuovi operai assunti in modo temporaneo - percuote un dirigente del sindacato. Per questa aggressione il sindacato presentò una denuncia penale e il giudice incaricato, nel marzo 2002, condannò il dirigente dell’azienda alla pena di sei mesi di carcere e al pagamento dei danni. Assicurandone di fatto l'impunità, la Panamco trasferì il manager ad un altro impianto d'imbottigliamento. " Il funzionario rappresentante della Coca-Cola ha fatto appello alla sentenza - denuncia il Sinaltrainal - e una nuova sentenza ora lo assolve perché secondo il giudice non possono essere ritenute valide le testimonianze dei lavoratori in quanto “iscritti al sindacato". Guatemala, Filippine, Pakistan, India, Israele, Venezuela: sono soltanto alcuni dei molti paesi nel mondo i cui movimenti sociali hanno accusato la Coca-Cola di utilizzare l'assassinio, la violenza, la corruzione, la violazione delle leggi sul lavoro come strumento di persuasione e di controllo sui propri dipendenti. Fin troppe le forme di organizzazione sociale che continuano in molti Sud ad essere sterminate: indigeni, contadini, insegnanti, minatori, operai, sindacalisti uccisi, minacciati, licenziati perché si oppongono alle pretese degli investitori. La Colombia ne è diventata un simbolo, ogni anno vi vengono uccisi più lavoratori – soprattutto iscritti al sindacato- che in tutto il resto del pianeta. Continue le minacce di morte, gli arresti illegali, le intimidazioni, la contrattazione di gruppi armati utilizzata per reprimere l'esistenza di qualsiasi tipo di contraddittorio. La paramilitarizzazione degli impianti è inoltre garantita dall'azione d'infiltrazione di agenti tra gli operai con il compito di guadagnarsi la loro fiducia e spaventarli, separare gli uni dagli altri e allontanarli dal Sinatrainal, definita dalla transnazionale "un'organizzazione di sinistra in contatto con gruppi ribelli". Lo sostiene la Coca-Cola, che dagli anni '80 dispone nel paese di un gruppo di uomini d'intelligence. I dossier sui diritti umani testimoniano che le continue azioni dei gruppi paramilitari portate avanti con la complicità delle forze armate e dei corpi di sicurezza dello stato, servono alla multinazionale e filiali per obbligare i lavoratori ad abbandonare la difesa dei loro più elementari diritti, costringerli a rinunciare ai loro contratti di lavoro e imporre bassi salari ai nuovi, assunti per turni di lavoro inumani, senza garanzie ed abbandonati ad una precarietà totale.
Questa politica fondata sul terrore permette alla Coca-Cola di aumentare enormemente i profitti, e abbassa i costi di produzione tramite l'esternalizzazione dei costi. Grazie ai contratti a tempo determinato, alla subcontrattazione dei servizi e all'outsorcing, la società di Atlanta evita di internalizzare i costi che le deriverebbero da contratti a tempo indeterminato, dal versamento dei contributi sociali per sanità e pensioni, dalle sanzioni di sfruttamento selvaggio verso i minori e dal rispetto delle leggi di preservazione delle risorse naturali. Il libero scambio comporta la separazione geografica tra i vantaggi derivanti dalla produzione e i costi ambientali, sulle spalle dei paesi del cosiddetto Terzo mondo, che sono dovuti all'aumento della quantità delle risorse, spesso non rinnovabili, messe in lavorazione. Ne è un chiaro esempio l'India, dove in un villaggio nel distretto di Palakkad la Hindustan Coca-Cola Beverages Limited ha sfruttato tutti i pozzi idrici esistenti, contaminandoli e compromettendo così l'esistenza di più di 750 famiglie di contadini. Gli adivasi, la popolazione indigena locale, hanno lottato duramente durante la primavera di quest'anno; per centinaia di giorni si sono ribellati alla devastazione compiuta dalla multinazionale, simbolo della peggiore globalizzazione, nella regione del Kerala. La lotta degli indigeni, appoggiata anche dai contadini dalit, i fuoricasta, ha a che vedere non tanto con il gusto dolciastro o il colore della bevanda, quanto con il disastro ambientale creato dalla fabbrica della ompagnia nel villaggio di Plachimada e dintorni. Aperto nel 1998, lo stabilimento portò un centinaio di posti di lavoro e altri duecento saltuari, ma per produrre bottiglie e barattoli ha prelevato dai corsi d'acqua e dai bacini idrici circostanti tra i seicentomila ed il milione e mezzo di litri d’acqua al giorno, la stessa acqua necessaria alla sopravvivenza della gente del posto. Al danno si aggiunge la beffa, quando gli adivasi si accorgono che la loro acqua assume il colore del latte cagliato e il suo odore diventa stomachevole, al punto da costringere un migliaio di abitanti a comprare l'acqua imbottigliata dalla stessa Coca-Cola a cinque rupie la bottiglia. Lo stabilimento restituiva infatti parte dell'acqua depredata durante il processo di risciacquo dei contenitori, contaminando le fonti, il terreno e le falde di tutta l'area. Il Forum di Resistenza Popolare, il comitato che si è opposto a questo abominio era disposto a intentare un vero e proprio assalto allo stabilimento ma c'è da stare attenti; la Coca-Cola dispone di tutte le autorizzazioni di legge e ogni violazione, a parte quelle relative ai regolamenti sanitari, potrebbe essere severamente punita. Più di 650 organizzazioni nel mondo si sono riunite in occasione delle assemblee popolari di Atlanta, Bruxelles e Bogotà nel 2002 per sostenere la lotta dei lavoratori e delle organizzazioni sociali contro le devastanti azioni condotte dalla Coca-Cola: per esigere il rispetto del diritto alla verità e alla giustizia su quanto accaduto; per chiedere il risarcimento integrale delle vittime mietute da una transnazionale che è un esempio della violenza con cui, ovunque nel globo, si impone la mondializzazione neoliberale. Il "Colectivo de Abogados" di Bogotà sta portando avanti la causa a livello legale e c'è da credere che andranno fino in fondo, visti i trascorsi e l'impegno del Collettivo, il cui presidente, Alirio Uribe Munoz, ha quest'anno ricevuto il prestigioso premio Ennal come miglior difensore dei diritti umani. Diritti violati sistematicamente da un modello di sviluppo unificante a causa del quale innumerevoli forme di organizzazione sociale, identità culturale e tradizioni millenarie vengono sterminate quotidianamente in modo indiscriminato e nel silenzio assoluto. "Pretendiamo che cessino e che siano punite" le azioni violente della Coca-Cola, si legge nella dichiarazione finale approvata dai partecipanti all'ultimo incontro di Bogotà.
E' stato inoltre deciso di presentare alla transnazionale proposte di riparazione non tanto o non solo di tipo economico; sono proposte finalizzate al recupero del tessuto sociale sui luoghi di imposizione del conflitto, per non perdere la memoria collettiva di ciò che è accaduto. Per non monetizzare il valore della vita, del diritto ad una dignità vera, alla libertà collettiva: affinchè di quest'ultima non si accetti mai l'identificazione con il potere arbitrariamente concentrato e minacciosamente strumentalizzato nelle mani di un'oligarchia sovranazionale. Oligarchia a cui accordi come l'Omc (organizzazione mondiale del commercio) concedono il diritto di non riconoscere i diritti. E’ sulla base di queste motivazioni che lo scorso venti luglio è partita una campagna planetaria di boicottaggio contro la multinazionale più "presente" del globo, alla quale oggi si contrappongono centinaia di movimenti disseminati in ogni continente che hanno come obiettivo quello di smettere e far smettere il consumo di tutti i prodotti Coca-Cola. * Associazione A SUD, ecologia e cooperazione.
Forse x questi (http://www.tmcrew.org/killamulti/cocacola/)futili motivi? :rolleyes:
Sono d'accordissimo al boicottaggio, un plauso al proprietario del bar. :)
Coca-Cola Company è accusata di essere responsabile
di questa campagna repressiva attuata per mezzo degli
'squadroni della morte' dei paramilitari colombiani.
permettetemi di non credere a chi accusa la coca cola in uno stato come la colombia
FastFreddy
23-02-2006, 10:18
I Colombiani farebbero bene col cominciare a boicottare il proprio governo...
Topomoto
23-02-2006, 10:22
Probabilmente i colombiani vogliono l'esclusiva della COCA :sofico:
FastFreddy
23-02-2006, 10:25
Probabilmente i colombiani vogliono l'esclusiva della COCA :sofico:
Una volta chiuse le fabbriche della coca-cola, gli rimane, per l'appunto, solo la coca...
Una volta chiuse le fabbriche della coca-cola, gli rimane, per l'appunto, solo la coca...
+ coca - cola per tutti!
~ZeRO sTrEsS~
23-02-2006, 10:33
bha io non ci vedo niente di strano... se non il fatto di far contare i soldi piu' che un ideale...
Coca-Cola Company è accusata di essere responsabile
di questa campagna repressiva attuata per mezzo degli
'squadroni della morte' dei paramilitari colombiani.
permettetemi di non credere a chi accusa la coca cola in uno stato come la colombia
perchè non è possibile che in colombia la gente venga uccisa sotto gli interessi di una multinazionale?
perchè non è possibile che in colombia la gente venga uccisa sotto gli interessi di una multinazionale?
credo volesse dire altro..
perchè non è possibile che in colombia la gente venga uccisa sotto gli interessi di una multinazionale?
quello che metto in discussione è chi ha fatto queste accuse, ma non sono riuscito ad evincerlo dal sito (dove si sparano decine di nomi/organizzazioni solo per fare un pò di confusione) nè dal blocco di testo incollato (che non ho letto)
ma certo ... quando ci sono queste accuse .... che fanno tanto presa nelle persone che se la predono più a cuore, non c'è mai una verità assoluta ma solo degli spunti farciti poi da miriade di cavolate da invasati o auto-convinti per principio. Quindi sono minchiate se un titolare di un bar in base solo a quel concetto non vende più una certa cosa ... farà come gli pare ma sinceramente fa sorridere
']ma certo ... quando ci sono queste accuse .... che fanno tanto presa nelle persone che se la predono più a cuore, non c'è mai una verità assoluta ma solo degli spunti farciti poi da miriade di cavolate da invasati o auto-convinti per principio. Quindi sono minchiate se un titolare di un bar in base solo a quel concetto non vende più una certa cosa ... farà come gli pare ma sinceramente fa sorridere
ah...! :doh:
ridi...ridi...e ste baggianate dille per esempio (uno dei tanti)a chi è rimasto senz'acqua potabile e senza raccolti per gli interessi di una multinazionale.
Documentati un po' prima di ste' uscite tristi che è meglio e sicuramente costruttivo.
ah...! :doh:
ridi...ridi...e ste baggianate dille per esempio (uno dei tanti)a chi è rimasto senz'acqua potabile e senza raccolti per gli interessi di una multinazionale.
Documentati un po' prima di ste' uscite tristi che è meglio e sicuramente costruttivo.
comincia a documentare le tue...poi andremo a beccare tutti insieme [xMRKx]
alimatteo86
23-02-2006, 11:56
Una volta chiuse le fabbriche della coca-cola, gli rimane, per l'appunto, solo la coca...
non si è mai vista un'azienda chiudere per un boicottaggio....però molte hanno cambiato modo di fare...
non ho capito perchè sarebbero delle minchiate e perchè dovremmo documentarci meglio......risposta please :stordita: :D
**millix**
23-02-2006, 12:04
oggi vado al bar - decido di fare colazione con la coca-cola. il bar ha la bandiera della pace esposta.
chiedo la coca ma mi viene detto che loro non vendono prodotti coca-cola, ovviamente per scelta.
ma cosa vi viene a tutti?datemi una motivazione - diversa dal fatto che fa male :doh:
Giusto ieri il mio capo mi ha stampato un articolo che parla della città dove abito che ha fatto la stessa cosa;
l'articolo cita testualmente "...vogliamo difentedere le donne i bambini che lavorano per produrre la Coca Cola, dallo sfruttamento operato dalla multinazionale americana ..."
Era su "Il Giornale" del 22.2.06
La Colombia è uno dei tanti, googlate un po' e troverete una svarionata di materiale attinente la questione.
Se siete pigri appena ho 5 minuti in ufficio vi incollo anche un po' di link. :p
**millix**
23-02-2006, 12:11
Forse x questi (http://www.tmcrew.org/killamulti/cocacola/)futili motivi? :rolleyes:
Sono d'accordissimo al boicottaggio, un plauso al proprietario del bar. :)
Se questo è il principio allora si prosegua con la Nike.
Nn si parlava recentemente di bambini sfruttati il cui compito era quello di cucire palloni?
Se questo è il principio allora si prosegua con la Nike.
Nn si parlava recentemente di bambini sfruttati il cui compito era quello di cucire palloni?
E' diverso.
La Nike subappaltava la costruzione dei palloni ad altre aziende che a loro volta la subbalpaltava ecc.ecc. per cui era all'oscuro . Poi con lo scandalo si è messa in regola e controlla i subappalti.
FastFreddy
23-02-2006, 12:46
E' diverso.
La Nike subappaltava la costruzione dei palloni ad altre aziende che a loro volta la subbalpaltava ecc.ecc. per cui era all'oscuro . Poi con lo scandalo si è messa in regola e controlla i subappalti.
Forse ti sfugge che anche nel caso della Cc le fabbriche sono di proprietà di imprenditori locali....
ironmanu
23-02-2006, 12:54
Ma saranno cavoli suoi? Cambia bar o bevi una pepsi no? ;)
LuVi
vero!
ironmanu
23-02-2006, 12:58
comincia a documentare le tue...poi andremo a beccare tutti insieme [xMRKx]
Appunto,pare che se uno parla delle disgrazie di un'altro debba venire subito investito della verità assoluta... :rolleyes:
i colombiani che boicottino il loro governo prima di tutto
Ma saranno cavoli suoi? Cambia bar o bevi una pepsi no? ;)
LuVisiamo sempre li , pepsi o coca cola entrambe non fanno bene.
ah...! :doh:
ridi...ridi...e ste baggianate dille per esempio (uno dei tanti)a chi è rimasto senz'acqua potabile e senza raccolti per gli interessi di una multinazionale.
Documentati un po' prima di ste' uscite tristi che è meglio e sicuramente costruttivo.
Mi dispiace ma non ho mai appoggiato e non appoggerò mai boicottamenti di multinazionali perchè IMHO e sottolineo IMHO sono del tutto ridicoli ed insensati.Non critico il concetto che di base è anche giusto...critico il fatto di non vendere una bibita in un servizio "pubblico" come il bar, che mi sembra assurdo....ma è ovvio che il barista fa come vuole...convinto lui....
per esempio parliamo del discorsno NESTLE' che ha moltissime affinità con questo del thread..........guarda questa pagina,esistono decine di pagine così, che poi la maggior parte delle volte sono dei semplici copia/incolla :
http://www.ecn.org/molino/giornale/numero5/boicottare.htm
Mi raccomando non comprate l' acqua levissima e neanche i gelati della gelateria del corso e neanche i friskies per il vostro gatto ..... :rolleyes:
guarda caso poi su google (giuro non lo sapevo prima) ho trovato anche questa INTERESSANTISSIMA pagina del sito Attivissimo che conferma in pieno la mia teoria....
http://www.attivissimo.net/antibufala/boicottaggio_nestle/boicottaggio_nestle.htm
ovvero che non è così semplice come crediamo noi però se molti si sentono la coscienza pulita non comprando più robe della Nestlè che lo facciano pure... ma è una pura e semplice IPOCRISIA
stesso identico discorso per la Coca Cola....
ironmanu
23-02-2006, 14:03
potrebbe essere la rivincita dell ben's cola o della happyfresh cola :D
alimatteo86
23-02-2006, 16:45
']critico il fatto di non vendere una bibita in un servizio "pubblico" come il bar, che mi sembra assurdo....ma è ovvio che il barista fa come vuole...convinto lui....
Mi raccomando non comprate l' acqua levissima e neanche i gelati della gelateria del corso e neanche i friskies per il vostro gatto ..... :rolleyes:
ovvero che non è così semplice come crediamo noi però se molti si sentono la coscienza pulita non comprando più robe della Nestlè che lo facciano pure... ma è una pura e semplice IPOCRISIA
stesso identico discorso per la Coca Cola....
- come hai detto detto: se una persona non ritiene eticamente corretto vendere una cosa non la vende, ed è giusto che sia così
- a quanto sapevo il boicottaggio della nestlè era limitato a latte in polvere, nesquik e nescafè.....se uno vuole boicottare anche tutto il resto lo faccia pure, ma le "linee guida" di questo boicottaggio sarebbero quelle scritte li sopra
- dimmi perchè secondo te uno lo fa per avere la coscienza a posto
- te, visto che gli altri sono solo ipocriti, che cosa fai per cambiare la situazione? sono pronto a scommettere che non fai nulla più degli altri
per quanto riguarda l'articolo di attivissimoha dimenticato qualche cosa, prima tra tutte che non basta farsi un giro in internet per sputare un articolo che verrà letto da migliaia di persone....non si tratta certo di un virus che ti infetta mentre guardi dei pornazzi
seconda cosa: non è vero che la nestlè è boicottata in quanto più grande ma anche in quanto è decisamente più aggressiva nel corrompere/fregare/ecc....
"La prima è l'offerta, eventualmente abbinata al boicottaggio, di un aiuto tangibile (soldi, insomma) alle associazioni umanitarie che operano nei paesi poveri: una donazione alla Croce Rossa o Médecins Sans Frontières o all'UNICEF, per esempio. Qui non si tratta di bandire il latte artificiale, ma di trovare il modo di insegnare a usarlo quando serve e in modo corretto."
-e uno non può fare anche una donazione?
-che vuole bandire il latte artificiale????????
"Il boicottaggio silenzioso (non accompagnato da una lettera di protesta) è più difficile da rilevare per le aziende coinvolte, perché può confondersi con le altre variazioni nelle vendite derivanti da tanti altri fattori commerciali."
vada per la lettera, ma non è affatto vero che non servano a nulla, di successi ce ne sono stati
"E' facile mettersi la coscienza a posto dicendo "non compro il Nescafé, dunque aiuto il Terzo Mondo" e chiudere la faccenda. Troppo facile, e le soluzioni facili spesso sono poco efficaci: dopotutto, il primo boicottaggio di gruppo di cui ho trovato traccia risale addirittura al 1977, eppure le violazioni continuano. Forse ci vuole un approccio su più fronti o qualche gesto più tangibile."
ah, ecco da dove avei preso la tua frase: copiata pari-pari :D
e ripeto: non mi metto la coscienza a posto, ma almeno qualcosa lo faccio
il signor attivissimo dopo aver scritto questo articolo cosa ha fatto? ha mandato qualche lettera?
la preparazione di attivissimo su questo argomento si vede anche dal fatto che ha sbagliato la data del primo boicottaggio
concludendo:
-sai che cosa fa la nestlè: ti costa tanto usare invece del nesquik un po' di cacao e zucchero?
- se non ti va bene il boicottaggio cosa proponi? di sbattersene altamente?
cmq tengo a specificare che è un argomento che ultimamente seguo poco....quindi se qui c'è qualcuno più preparato gli cedo volentieri il posto..... :D
- come hai detto detto: se una persona non ritiene eticamente corretto vendere una cosa non la vende, ed è giusto che sia così
- a quanto sapevo il boicottaggio della nestlè era limitato a latte in polvere, nesquik e nescafè.....se uno vuole boicottare anche tutto il resto lo faccia pure, ma le "linee guida" di questo boicottaggio sarebbero quelle scritte li sopra
- dimmi perchè secondo te uno lo fa per avere la coscienza a posto
- te, visto che gli altri sono solo ipocriti, che cosa fai per cambiare la situazione? sono pronto a scommettere che non fai nulla più degli altri
per quanto riguarda l'articolo di attivissimoha dimenticato qualche cosa, prima tra tutte che non basta farsi un giro in internet per sputare un articolo che verrà letto da migliaia di persone....non si tratta certo di un virus che ti infetta mentre guardi dei pornazzi
seconda cosa: non è vero che la nestlè è boicottata in quanto più grande ma anche in quanto è decisamente più aggressiva nel corrompere/fregare/ecc....
"La prima è l'offerta, eventualmente abbinata al boicottaggio, di un aiuto tangibile (soldi, insomma) alle associazioni umanitarie che operano nei paesi poveri: una donazione alla Croce Rossa o Médecins Sans Frontières o all'UNICEF, per esempio. Qui non si tratta di bandire il latte artificiale, ma di trovare il modo di insegnare a usarlo quando serve e in modo corretto."
-e uno non può fare anche una donazione?
-che vuole bandire il latte artificiale????????
"Il boicottaggio silenzioso (non accompagnato da una lettera di protesta) è più difficile da rilevare per le aziende coinvolte, perché può confondersi con le altre variazioni nelle vendite derivanti da tanti altri fattori commerciali."
vada per la lettera, ma non è affatto vero che non servano a nulla, di successi ce ne sono stati
"E' facile mettersi la coscienza a posto dicendo "non compro il Nescafé, dunque aiuto il Terzo Mondo" e chiudere la faccenda. Troppo facile, e le soluzioni facili spesso sono poco efficaci: dopotutto, il primo boicottaggio di gruppo di cui ho trovato traccia risale addirittura al 1977, eppure le violazioni continuano. Forse ci vuole un approccio su più fronti o qualche gesto più tangibile."
ah, ecco da dove avei preso la tua frase: copiata pari-pari :D
e ripeto: non mi metto la coscienza a posto, ma almeno qualcosa lo faccio
il signor attivissimo dopo aver scritto questo articolo cosa ha fatto? ha mandato qualche lettera?
la preparazione di attivissimo su questo argomento si vede anche dal fatto che ha sbagliato la data del primo boicottaggio
concludendo:
-sai che cosa fa la nestlè: ti costa tanto usare invece del nesquik un po' di cacao e zucchero?
- se non ti va bene il boicottaggio cosa proponi? di sbattersene altamente?
cmq tengo a specificare che è un argomento che ultimamente seguo poco....quindi se qui c'è qualcuno più preparato gli cedo volentieri il posto..... :D
guarda.....se mi dai una sola prova che boicottare la coca cola in un bar , in due , in dieci , in cento , abbia riscontri EFFETTIVI ed ECONOMICI e determini un cambiamento in meglio nei paesi sfruttati, nelle presunte politiche corrotte delle multinazionali ecc allora benvenga. Onestamente ho solo l'impressione che sia fuffa e "minchiate" (nel senso buono del termine) da adolescente sinistroide, ti prego convincimi del contrario. In quest'ottica trovo molto piu sensato il gesto di scrivere una lettera ad un politico , ad un ministro ecc piuttosto che riempirsi la black list di robe da comprare fino all assurdo per un non ben definito "boicottaggio silenzioso" :fagiano:
ma poi il concetto assurdo in sè... se boicotti un prodotto della Coca cola ne comprerai uno della Pepsi ...e chi ti dice che la Pepsi non fa le stesse manovre della Coca cola ? A quanto mi risulta multinaizonali pulite al 100% non ce ne sono mai.... Cosa facciamo allora ? compriamo tutto solo al mercatino dell equo e solidale ? no grazie :fagiano:
p.s. il concetto del "pulirsi la coscenza" era mio , non l ho copiato da nessuna parte ... io l articol onon l ho neanche letto tutto ma ho capito benissimo cosa diceva...e sono d'accordissimo con lui ... se poi s'è sbagliato una data non penso sinceramente che cambi tanto.. o no ?
p.p.s. Io per ovviare a questa cosa non faccio niente, lo dico tranquillamente senza vergogna , perchè non vedo un modo a come ovviarlo e perchè ci sono diecimila problemi PER ME piu importanti nel mondo che non mi fanno certo cancellare dalla lista della spesa i prodotti Nestlè. Se uno è convinto che non comprando certi prodotti o non vendendo una coca cola contribuisca a rendere migliore il mondo io lo rispetto ma ecco che torna il MIO concetto di ipocrisia... buon per lui ma alla fine non è cambiata na beneamata Cippa! Vuoi aiutare per davvero il popolo colombiano ? che so ... adotta un bambino a distanza :fagiano:
ah un'altra cosa ... sono sempre più convinto che certe voci messe in giro da multinazionali partano da un concetto vero per poi essere manovrate abilmente da chi ha interesse a fare una anti-pubblicità (concorrenti?? :stordita: ) di un certo marchio... ricordo il periodo in cui tutti parlavano male della nike per i presunti sfruttamenti , quando poi era uscito fuori che era colpa dei terzisti locali e di connivenza da parte della nike ce n'era ben poca ... chi sa chi è stato a far spargere quelle voci .... e poi guarda caso son sempre dei gruppi piu grandi , i piu estesi... per me siamo solo marionette ... molti si bevono tutto quello che gli viene detto e con un rispettabile quanto ridicolo senso di solidarietà vanno a perorare la cause di chissachì ! Per questo faccio come cavolo mi pare tanot la verità assoluta non la sapremo mai. Menefreghismo ? allora sarò menefreghista , ma io la solidarietà mia la faccio in altro modo e almeno quella è vera :)
I boicottatori di coca forse non sanno che le varie fabbriche sparse per il mondo non sono di proprietà della coca-cola,
quello è un bel trucchetto che immagino adottino tutte le multinazionali
quello è un bel trucchetto che immagino adottino tutte le multinazionali
Quello non è un trucchetto,è impossibile che la nike sia proprietaria di stabilimenti interi e a che pro? lei commissiona un lavoro ad un terzista che lavora per lei ... lei fornisce i modelli e la materia prima e quelli lavorano ... da dove credi che vengano tutte le nike-fotocpia dalla cina ?? sono le stesse fabbrichette che producono per nike e che si intascano un po di materiale (che sennò sarebbe contato) per poi rifarle uguali identiche
quello che hai citato te :doh:
quello che hai citato te :doh:
forse edito così è più chiaro ...
']Quello non è un trucchetto,è impossibile che la nike sia proprietaria di stabilimenti interi e a che pro? lperchè impossibile? se fosse economicamente conveniente lo farebbe al volo, così invece a vantaggi di ogni tipo, può usare indirettamente manodopera schivizzata e poter dire, noi non lo facciamo noi non lo sapevamo, a me non piace
lperchè impossibile? se fosse economicamente conveniente lo farebbe al volo, così invece a vantaggi di ogni tipo, può usare indirettamente manodopera schivizzata e poter dire, noi non lo facciamo noi non lo sapevamo, a me non piace
appunto se fosse conveniente ... apposta non è possibile... cmq guarda che in generale sono gli imprenditori locali a "schiavizzare" la manodopera. Io lavoro nel campo dell' assemblistica elettromeccanica e collaboriamo con stabilimenti cinesi.Ma loro sono contenti dell'afflusso di lavoro dall'estero, i lavoratori in primis nonostante vivono da cani.... La maggior parte degli industriali cinesi se ne fotte ampiamente della sua manodopera...la paga una fame e gli offre tre stanze 4x4 per vivere , a fianco alla ditta. Lavorano 6 giorni su 7 per non so quante ore e sono contenti così. Molti vengono dalle campagne e preferiscono fare quella vita piuttosdto che vivere in povertà... alla nike si può additare al massimo una certa trascuratezza alle condizioni di lavoro ma cosa potrebbe fare.... scegliere aziende che propongano condizioni di lavoro dignitose ai propri dipendenti ? e quali lo fanno ? e a che ritorno poi ?? magari lo sta già facendo e tutti continuano a parlarne male ..in quella logica meglio spendere dieci milioni di dollari per sponsorizzare uno sportivo piuttosto che "buttarli" in opere di beneficienza per un popolo che è gia contento cosi.... è brutto da dire ma penso che sia la realtà
alimatteo86
23-02-2006, 18:12
']... ricordo il periodo in cui tutti parlavano male della nike per i presunti sfruttamenti , quando poi era uscito fuori che era colpa dei terzisti locali e di connivenza da parte della nike ce n'era ben poca ...
veramente si è sempre saputo
il problema è che una multinazionale fa sempre questo gioco
1- cerca il terzista che costa meno (quindi che sfrutta di più)
2- proteste
3- carca un altro terzista che costa poco dicendo: "guardate, io non sapevo che sfruttavano, ma adesso ho risolto tutto"
in realtà non è cambiato proprio nulla
appure il giochetto della nike è sottoscrivere accordi, far nascere sindacati, balle varie......e alla fine i palloni farli produrre dai bambini a casa loro....
sempre parlando di attivissimo...
perchè reputa il boicottaggio alla nestlè una stron*ata (in sostanza dice così) mentre di questa ( http://www.attivissimo.net/antibufala/stopesso_greenpeace/stopesso_greenpeace.htm ) ne tesse le lodi definendola "efficace" quando nella prima il problema è la morte di migliaia di persone mentre nella seconda un semplice essersi "intrufolata" nella politica americana?
[A+R]MaVro
23-02-2006, 20:27
Mi fanno sorridere questi "boicottaggi". Premetto che è tutto il diritto del barista scegliere cosa vendere, se un bar non vuole fare caffè è (deve) liberissimo di farlo; ma il fatto di non vendere IN ITALIA prodotti Coca-cola sperando di influenzare le politiche di tale multinazionale in sudamerica è quantomeno infantile. L'unico danno che potrà fare sarà a quelli che la Coca-cola la imbottigliano a Ravenna (mi pare sia da quelle parti uno degli stabilimenti italiani). Sembra il classico metodo per avere la "coscienza a posto".
Il discorso potrebbe essere diverso con aziende come la citata Nike, visto che producono tutto nel far east o in paesi economicamente (e sopratutto civilmente) arretrati ma le multinazionali come la Nestlè. Coca-cola, Unilever, Procter & Gamble e via dicendo nella maggior parte dei casi hanno stabilimenti produttivi siti nelle stesse nazioni dove vendono. Una azione di boicottaggio danneggia solo gli stabilimenti locali senza avere nessun effetto su quelli nei paesi "incriminati"; non solo è inutile ma è persino dannoso.
majin mixxi
23-02-2006, 20:39
oggi vado al bar - decido di fare colazione con la coca-cola. il bar ha la bandiera della pace esposta.
chiedo la coca ma mi viene detto che loro non vendono prodotti coca-cola, ovviamente per scelta.
ma cosa vi viene a tutti?datemi una motivazione - diversa dal fatto che fa male :doh:
Fake
alimatteo86
23-02-2006, 22:40
MaVro']...
cambia poco se produce in italia o all'estero
per boicottaggi non si è mai visto un'azienda chiudere stablimenti...visto che una cosa simile non se la auspica nessuno
il boicottaggio ha successo, più che per il calo di fatturato (ho sempre sentito di un 2% di media), sulla cattiva fama che si fa un'azienda
il boicottaggio ha successo, più che per il calo di fatturato (ho sempre sentito di un 2% di media), sulla cattiva fama che si fa un'azienda
beh ma chi decide che la coca cola debba avere cattiva fama e la pepsi no ? Tu?in base a quali canoni ? hai lavorato come amministratore delegato in entrambe e conosci tutte le magagne ? oppure ti basi sulle paginette internet copia/incolla qua e là ? :D
capisci cosa voglio dire ? è troppo "infantile" e discriminatorio boicottare una azienda a discapito di un altra basandosi sulle voci di corridoio attendibli quanto pinocchio! Mi sembrano le azioni del "popolino" .
Giusto il concetto , piena libertà di farlo ma chi se ne frega di questa cosa per me fa bene :)
Io invece vi do' una motivazione per non boicottarla :D
Il dato rinchiuso nella formula della Coca Cola
Evo Morales ha detto molte cose che volevamo ascoltare più di cinquecento anni fa dalla bocca da un presidente boliviano. Ha detto anche cose che si ascoltarono in sordina per secoli in America Latina e ha detto finalmente cose che rivelano, e davanti al mondo, una delle cause dell'ostinata presenza degli yankee in territorio andino e specialmente boliviano: il controllo della Coca attraverso la loro impresa della Coca Cola. Che derivato, o derivati, della foglia di coca è quello che utilizzano per elaborare la base della Coca Cola e che relazione hanno con la Cocaina ?
Con la sua parsimonia ancestrale, Evo reclamò davanti alla stampa internazionale il trattamento speciale che danno non solo i governi andini alla commercializzazione della foglia di coca che compra la Coca Cola Internazionale, impresa emblematica dell'Imperialismo yankee, bensì di qualcosa di più profondo ed efficace nella dominazione culturale che esercita su gran parte del mondo: il modo di vita degli Stati Uniti(E´vero o no che non c'è migliore combinazione che un hamburger o un hot dog con dentro di tutto ed una Coca Coda ben fredda?)
Disse Evo che il commercio di detta foglia è illegale tra i paesi andini ma non per l'impresa straniera, cioè che tra i cittadini e le imprese andine non può commercializzarsi liberamente la foglia di coca, ma la Coca Cola sì può comprare la quantità che voglia in qualunque paese andino che la produca.
Oltre il dato freddo e della conclusione immediata che deriva dalla sua prima analisi, possiamo anticipare alcuna altra ipotesi che ci portano a disegnare un altro schema nella comprensione della tossicodipendenza ed il narcotraffico internazionale. Con solamente introdurre nello schema vigente il dato che era nascosto e che ci rivelò Evo Morales si aprono nuovi punti interrogativi, sorgono nuovi sospetti e riscuotono maggiore rilevanza alcuni fatti passati sotto silenzio dagli specialisti internazionali in narcotraffico.
Primo punto interrogativo: In realtà si usa foglia di coca nella fabbricazione della Coca Cola? Questa non è una domanda retorica o disinformata ma costituisce un punto di riflessione obbligatoria nello studio del caso, perché nell'anno 2002 la stessa impresa negò l'uso della foglia di coca nella fabbricazione del prodotto, come comproviamo leggendo l'articolo di Luís A. Gómez edito in www.Rebelión.org, il 27 novembre di quell'anno. In questo articolo leggiamo:
«Alcuni giorni fa, il Viceministro di Difesa Sociale della Bolivia, Ernesto Justiniano, informò che il suo ufficio aveva autorizzato l'esportazione di 350 mila libbre (approssimativamente 150 tonnellate) di foglia di coca agli Stati Uniti per la fabbricazione del prodotto gassoso Coca Cola [.....]»
Il fatto fu negato da un portavoce dell'impresa statunitense, consultato dal periodico messicano L'Universale martedì scorso: Karyn Dest, portavoce della Coca Cola, disse via telefonica da Atlanta che l'impresa non utilizza cocaina e che non è stata mai parte degli ingredienti della bibita (Questa risposta fu ripetuta nel dicembre del 2002 dalla rappresentante della multinazionale in Messico, Adriana Valladares).
Sorprendente questa risposta che colpisce un mito moderno: la Coca Cola non contiene coca e molto meno cocaina. Chi parlò di cocaina nella Coca Cola? Nessuno. Era una credenza, un mito o una trovata pubblicitaria? Ma di quello che sì si parlò fu delle foglie di coca che compra a mucchi la multinazionale ed il portavoce fu evasivo o fu un Lapsus linguae? Buon portavoce.
Interessante verità? Ma più interessante si fa il tema quando continuiamo a leggere nell'articolo di Gómez e troviamo che:
«È diventato anche pubblico che il lavoro di Albo Export, un'impresa proprietà del boliviano Fernando Alborta, ha esportato coca da Perù e Bolivia negli ultimi anni, e che tra il 1997 e il 1999 mandò negli Stati Uniti un equivalente di 340 tonnellate di foglia di coca». Queste operazioni di acquisto e procedimento sono severamente vigilate, in Bolivia dalla Direzione Generale di Controllo e Fiscalizzazione della Foglia di Coca (DIGECO) e negli Stati Uniti, certo, per la DEA , che perfino fornisce i magazzini con sofisticati sistemi di allarme ed i bauli speciali per conservare in New Yersey il curioso tesoro naturale.
Ma questo non è tutto nelle contraddizioni tra i tabaccai naturali ed i suoi migliori clienti, perché nell'anno 2004, lo zar antidroga del Perù, Nils Ericsson, in un scritto edito il 26 gennaio, affermò che: La Coca Cola , la mondialmente conosciuta fabbrica di bibite gassose, compra al Perù 115 tonnellate di foglia di coca all'anno e a Bolivia 105 tonnellate con le quali produce, senza alcaloidi, 500 milioni di bottiglie di bibite gassose al giorno" (Luís Gómez, The Narco Bulletin, 28 gennaio 2005, in www.narconews.com).
Questa cosa fa pensare all'articolista Gómez che la pressione per sradicare la coca in Perù (e completiamo noi: in tutti i paesi andini produttori) è una strategia per assicurare alla Coca Cola il monopolio della foglia di coca, non solo con l'intenzione di controllare questo mercato ma anche per monopolizzare il mercato di bibite che utilizzano foglia di coca senza alcaloidi, la cui fabbricazione sta fiorendo in Perù sotto le marche Vortex Coca Energy e K-Drink?
Dopo aver letto tutti gli argomenti che circondano il nostro primo punto interrogativo, una possibile risposta è la seguente: Se la Coca Cola Internazionale è la prima impresa multinazionale (di monopolio) nella commercializzazione della foglia di coca, materia prima essenziale della Cocaina, dal momento che si è avvalsa del suo status legale privilegiato nei paesi andini, ed i suoi portavoci si rifiutano di riconoscere l'utilizzo di foglia di coca nella fabbricazione della bibita, allora questa impresa deve essere la prima sospettata nell'investigazione delle reti mondiali del narcotraffico perché «Che cosa fanno con tutte quelle tonnellate di foglie di coca che comprano annualmente?»
Più in là o più in qua delle domande e risposte che possono moltiplicarsi per cento, andiamo per un istante alla realtà immediata: prendiamo nella nostra mano una bottiglia di Coca Coda di 600 ml fatta in Venezuela e leggiamo quello che è scritto nell'etichetta dopo dell'identificazione dell'impresa produttrice:
Ingredienti: acqua carbonata, zucchero, caramello, acido fosforico, estratti vegetali e caffeina
Trovi lei, amico lettore, alcuna informazione che ci renda noto l'utilizzo di qualche derivato della foglia di coca? Quando possono volerci convincere con l'enigmatica espressione Estratti Vegetali, ma di quali vegetali si tratta e che cosa è estratto da questi vegetali? Perché se si tratta della foglia di coca che contiene vari alcaloidi, quali rifiutano e quali lasciano nella gazzosa? E se l'impresa riconoscesse che utilizza la foglia di coca e dice che elimina tutti gli alcaloidi che cosa rimane?
La verità è che in considerazione della contraddizione evidente tra l'azione dell'impresa che compra tonnellate di foglia di coca in Bolivia, in Colombia e Perù e l'impegno dei suoi portavoci nel negare l'utilizzo di foglia di coca nella fabbricazione della bibita, il meno che possiamo fare è citarla per offerta ingannevole. Sarà possibile che i cittadini dei paesi andini dove si vende la Coca Cola , introducano una querela (gli specialisti direbbero in quale organismo ed a che livello) per la via degli interessi diffusi?
Fallita o di successo sarebbe questa un'esperienza straordinaria di pedagogia politica e di integrazione popolare.
Altri punti interrogativi sono nella nostra mente da molti anni come misteri che nessuno ha osato sviscerare perché sono protetti da norme internazionali di industria e commercio, ma oggi, grazie ai cocaleri andini come Evo Morales ed ad investigatori come Luís Gómez, sappiamo già che la gazzosa più venduta nel mondo trattiene nella sua formula qualche derivato dalla foglia di coca e se l'impresa non lo riconosce allora deve spiegare al mondo che fa con tanta foglia di coca nei suoi depositi di Atlanta. Alcuni degli altri punti
interrogativi sono:
«Che derivato, o derivati, della foglia di coca è quello che utilizzano per elaborare la base della Coca Cola e che relazione hanno con la Cocaina ?»
«Questo derivato genera assuefazione nei consumatori o crea in essi le condizioni fisiologiche per propiziare qualche tipo di assuefazione?». E se la foglia di coca diluita nella Coca Cola non genera assuefazione, allora perché tanto fracasso (legga Lei repressione, persecuzione e morte) con la sua coltivazione, procedimento e commercializzazione nei paesi andini?
Nuestra América/Aporrea
wWw.Disinformazione.it
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.