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View Full Version : ProMemoria (LaPadania su berlusconi)


dantes76
17-02-2006, 11:17
Le 10 domande dell'uomo saggio...


http://www.bengodi.org/berlusconi/im/berlusconi_manifesto_lega.jpg
un vecchio manifesto della Lega Nord


Da "La Padania" dell' 8 luglio 1998


Berlusconi mafioso? 11 domande al Cavaliere per negarlo


Dai miliardi per comprare il terreno della futura Milano2, alle società siciliane con parenti di Buscetta: al Signore di Arcore la parola. Spieghi, e sia chiaro.

di Max Parisi

Basta. Basta con questa indicibile manfrina messa in piedi dai mezzi di comunicazione di massa sulle vicende giudiziarie - specialmente quelle palermitane - di Silvio Berlusconi. È arrivata l'ora delle certezze definitive. Di seguito presento al signor Berlusconi una serie di domande invitandolo pubblicamente a rispondere nel merito con cristallina chiarezza affinché una volta per tutte sia lui in prima persona a dimostrare - se ne è capace - che con Cosa Nostra non ha e non ha mai avuto nulla a che fare. A scanso di equivoci e strumentalizzazioni, già da ora - signor Berlusconi - le annuncio che nessuna delle notizie sul suo conto che leggerà in questo articolo è frutto di "pentimenti", e nessuna delle domande che le sto per porre si basa o prende spunto anche fosse in modo marginale dalle parole dei cosiddetti "pentiti". Tutto al contrario, esse si basano su personali indagini e su documenti amministrativi che in ogni momento - se lo riterrà - potrò inviarle perché si sinceri della loro autenticità. Detto questo, prego, legga, e mi sappia poi dire.Partiamo da lontano, perché lontano inizia la sua storia imprenditoriale, signor Berlusconi.

Primo quesito: lei certamente ricorda che il 26 settembre 1968 la sua società - l'Edilnord Sas - acquistò dal conte Bonzi l'intera area dove di lì a breve lei costruirà il quartiere di Milano2. Lei pagò l'area circa 4.250 lire al metro quadrato, per un totale di oltre 3 miliardi. Questa somma, nel 1968 quando lei aveva appena 32 anni e nessun patrimonio familiare alle spalle, è di enorme portata. Oggi, tabelle Istat alla mano, equivarrebbe a 38 miliardi, 739 milioni e spiccioli. Dopo l'acquisto - intendo dire nei mesi successivi - lei aprì un gigantesco cantiere edilizio, il cui costo arriverà a sfiorare 500 milioni al giorno, che in circa 4-5 anni porterà all'edificazione di Milano2 così come è oggi. Ecco la prima domanda: signor Berlusconi, a lei, quando aveva 32 anni, gli oltre 30 miliardi per comprare l'area, chi li diede? Inoltre: che garanzie offrì e a chi per ricevere tale ingentissimo credito? In ultimo: il denaro per avviare e portare a conclusione il super-cantiere, chi glielo fornì? Vede, se lei non chiarisce questi punti, si è autorizzati a credere che le due misteriose finanziarie svizzere amministrate dall'avvocato di Lugano Renzo Rezzonico "sue finanziatrici", così come altre finanziarie elvetiche che entreranno in scena al suo fianco e che tra poco incontreremo, sono paraventi dietro i quali si sono nascosti soggetti tutt'altro che raccomandabili. Sì, perché - mi creda signor Berlusconi - nel 1998, oggi, se lei chiarisse una volta per tutte, con nomi e cognomi, chi le prestò tale gigantesca fortuna facendo con questo crollare ogni genere di sospetto e insinuazione sul suo conto, nessuno e dico nessuno si alzerebbe per criticarla sostenendo che lei operò con capitali sfuggiti, per esempio, al fisco italiano e riparati in Svizzera, poi rientrati in Italia grazie alla sua attività imprenditoriale. Sarei il primo ad applaudirla, signor Berlusconi, se la realtà fosse questa. Se invece di denaro frutto di attività illecite, si trattò di risparmi onestamente guadagnati e quindi sottratti dai rispettivi proprietari al fisco assassino italiota che grazie a lei ridiventarono investimenti, lei sarebbe da osannare. Parli, signor Berlusconi, faccia i nomi e il castello di accuse di riciclaggio cadrà di schianto.

Secondo quesito: il 22 maggio 1974 - certamente lo ricorda, signor Berlusconi - la sua società "Edilnord Centri Residenziali Sas" compì un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni (4,8 miliardi di oggi, fonte Istat). Il 22 luglio 1975 la medesima società eseguì un altro aumento di capitale passando dai suddetti 600 milioni a 2 miliardi (14 miliardi di oggi, fonte Istat). Anche in questo caso, vorrei sapere da dove e da chi sono arrivati queste forti somme di denaro in contanti.

Terzo quesito: il 2 febbraio 1973 lei fondò un'altra società, la Italcantieri Srl. Il 18 luglio 1975 questa sua piccola impresa diventò una Spa con un aumento di capitale a 500 milioni. In seguito, quei 500 milioni diventeranno 2 miliardi e lei farà in modo di emettere anche un prestito obbligazionario per altri 2 miliardi. Signor Berlusconi, anche in questo caso le chiedo: il denaro in contanti per queste forti operazioni finanziarie, chi glielo diede? Fuori i nomi.

Quarto quesito: lei non può essersi scordato che il 15 settembre 1977 la sua società Edilnord cedette alla neo-costituita "Milano2 Spa" tutto il costruito del nuovo quartiere residenziale nel Comune di Segrate battezzato "Milano2" più alcune aree ancora da edificare di quell'immenso terreno che lei comperò nel '68 per l'equivalente di più di 32 miliardi in contanti. Tuttavia quel 15 settembre di tanti anni fa, accadde un altro fatto: lei, signor Berlusconi, decise il contemporaneo cambiamento di nome della società acquirente. Infatti l'impresa Milano2 Spa iniziò a chiamarsi così proprio da quella data. Il giorno della sua fondazione a Roma, il 16 settembre 1974, la futura Milano2 Spa - come lei senza dubbio rammenta - viceversa rispondeva al nome di Immobiliare San Martino Spa, "forte" di un capitale di lire 1 (un) milione, il cui amministratore era Marcello Dell'Utri. Lo stesso Dell'Utri che lei, signor Berlusconi, sostiene fosse a quell'epoca un "mio semplice segretario personale". Sempre il 15 settembre 1977, quel milione venne portato a 500 e la sede trasferita da Roma a Segrate. Il 19 luglio 1978, i 500 milioni diventeranno 2 miliardi di capitale sociale. Ecco, anche in questo caso, vorrei sapere dove ha preso e chi le ha fornito tanto denaro contante e in base a quali garanzie.

Quinto quesito: signor Berlusconi, il cuore del suo impero, la notissima Fininvest, certamente ricorda che nacque in due tappe. Partiamo dalle seconda: l'8 giugno 1978 lei fondò a Roma la "Finanziaria d'Investimento Srl" - in sigla Fininvest - dotandola di un capitale di 20 milioni e di un amministratore che rispondeva al nome di Umberto Previti, padre del noto Cesare di questi tempi grami (per lui). Il 30 giugno 1978 il capitale sociale di questa sua creatura venne portato a 50 milioni, il 7 dicembre 1978 a 18 miliardi, che al valore d'oggi sarebbero 81 miliardi, 167 milioni e 400 mila lire. In 6 mesi, quindi, lei passò dall'avere avuto in tasca 20 milioni per fondare la Fininvest Srl a Roma, a 18 miliardi. Fra l'altro, come lei certamente ricorda, la società in questo periodo non possedeva alcun dipendente. Nel luglio del 1979 la Fininvest Srl, con tutti quei soldi in cassa, venne trasferita a Milano. Poco prima, il 26 gennaio 1979 era stata "fusa" con un'altra sua società dall'identico nome, signor Berlusconi: la Fininvest Spa di Milano. Questa società fu la prima delle due tappe fondamentali di cui dicevo poc'anzi alla base dell'edificazione del suo impero, e in realtà di milanese aveva ben poco, come lei ben sa. Infatti la Fininvest Spa venne anch'essa fondata a Roma il 21 marzo del 1975 come Srl, l'11 novembre dello stesso anno trasformata in Spa con 2 miliardi di capitale, e quindi trasferita nel capoluogo lombardo. Tutte operazioni, queste, che pensò, decise e attuò proprio lei, signor Berlusconi.Dopo la fusione, ricorda?, il capitale sociale verrà ulteriormente aumentato a 52 miliardi (al valore dell'epoca, equivalenti a più di 166 miliardi di oggi, fonte Istat). Bene, fermiamoci qui. Signor Berlusconi, i 17 miliardi e 980 milioni di differenza della Fininvest Srl di Roma (anno 1978) chi glieli fornì? Vorrei conoscere nomi e cognomi di questi suoi munifici amici e anche il contenuto delle garanzie che lei, signor Berlusconi, offrì loro. Lo stesso dicasi per l'aumento, di poco successivo, a 52 miliardi. Naturalmente le chiedo anche notizie sull'origine dei fondi, altri 2 miliardi, della "gemella" Fininvest Spa di Milano che lei fondò nel 1975, anno pessimo per ciò che attiene al credito bancario e ancor peggio per i fondamentali dell'economia del Paese.

Sesto quesito: lei, signor Berlusconi, almeno una volta in passato tentò di chiarire il motivo dell'esistenza delle 22 (ma c'è chi scrive, come Giovanni Ruggeri, autore di "Berlusconi, gli affari del Presidente" siano molte di più, addirittura 38) "Holding Italiane" che detengono tuttora il capitale della Fininvest, esattamente l'elenco che inizia con Holding Italiana Prima e termina con Holding Italiana Ventiduesima. Lei sostenne che la ragione di tale castello societario sta nell'aver inventato un meccanismo per pagare meno tasse allo Stato. Così pure, signor Berlusconi, lei ha dichiarato che l'inventore del marchingegno finanziario, che ripeto detiene - sono sue parole - l'intero capitale del Gruppo, fu Umberto Previti e l'unico scopo per il quale l'inventò consisteva - e consiste tutt'oggi - nell'aver abbattuto di una considerevole percentuale le tasse, ovvero il bottino del rapinoso fisco italiota ai suoi danni, con un meccanismo assolutamente legale. Queste, mi corregga se sbaglio, furono le ragioni che addusse a suo tempo, signor Berlusconi, per spiegare il motivo per cui il capitale della Fininvest è suddiviso così. È una motivazione, però, che a molti appare quanto meno curiosa, se raffrontata - ad esempio - con l'assetto patrimoniale di un altro big dell'imprenditoria nazionale, Giovanni Agnelli, che viceversa ha optato da molti anni per una trasparentissima società in accomandita per detenere e definire i propri beni e quote del Gruppo Fiat. In sostanza lei, signor Berlusconi, più volte ha ribadito che "dietro" le 22 Holding c'è soltanto la sua persona e la sua famiglia. Non avrò mai più motivo di dubitare di questa sua affermazione quando lei spiegherà con assoluta chiarezza le ragioni di una sua scelta a dir poco stupefacente. Questa: c'è un indirizzo - a Milano - che lei, signor Berlusconi conosce molto bene. Si tratta di via Sant'Orsola 3, pieno centro cittadino. A questo indirizzo nel 1978 nacque una società fiduciaria - ovvero dedita alla gestione di patrimoni altrui - denominata Par.Ma.Fid.A fondarla furono due commercialisti, Roberto Massimo Filippa e Michela Patrizia Natalini. Detto questo, certo rammenta, signor Berlusconi, che importanti quote di diverse delle suddette 22 Holding verranno da lei intestate proprio alla Par. Ma.Fid. Esattamente il 10 % della Holding Italiana Seconda, Terza, Quarta, Quinta, Ventunesima e Ventiduesima, più il 49% della Holding Italiana Prima, la quale - in un perfetto gioco di scatole cinesi - a sua volta detiene il 100% del capitale della Holding Italiana Sesta e Settima e il 51% della Holding Italiana Ventiduesima. Vede, signor Berlusconi, dovrebbe chiarirmi per conto di chi la Par.Ma.Fid. gestirà questa grande fetta del Gruppo Fininvest e perché lei decise di affidare proprio a questa società tale immensa fortuna. Infatti lei - che è un attento lettore di giornali e ha a sua disposizione un ferratissimo nonché informatissimo staff di legali civilisti e penalisti - non può non sapere che la Par.Ma.Fid. è la medesima società fiduciaria che ha gestito - esattamente nello stesso periodo - tutti i beni di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e grande riciclatore di capitali per conto dei clan di Giuseppe e Alfredo Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Gaetano Carollo, Carmelo Gaeta e altri boss - di area corleonese e non - operanti a Milano nel traffico di stupefacenti a livello mondiale e nei sequestri di persona. Quindi, signor Berlusconi, a chi finivano gli utili della Fininvest relativi alle quote delle Holding in mano alla Par.Ma.Fid.? Per conto di chi la Par.Ma.Fid. incassava i dividendi e gestiva le quote in suo possesso? Chi erano - mi passi il termine - i suoi "soci", signor Berlusconi, nascosti dietro lo schermo anonimo della fiduciaria di via Sant'Orsola civico 3? Capisce che in assenza di una sua precisa quanto chiarificatrice risposta che faccia apparire il volto - o i volti - di coloro che per anni incasseranno fior di quattrini grazie alla Par.Ma.Fid., ovvero alle quote della Fininvest detenute dalla Par.Ma.Fid. non si sa per conto di chi, sono autorizzato a pensare che costoro non fossero estranei all'altro "giro" di clienti contemporaneamente gestiti da questa fiduciaria, clienti i cui nomi rimandano direttamente ai vertici di Cosa Nostra.

Settimo quesito: è universalmente noto che lei, signor Berlusconi, come imprenditore è "nato col mattone" per poi approdare alla televisione. Proprio sull'edificazione del network tivù è incentrato questo punto. Lei, signor Berlusconi, certamente ricorda che sul finire del 1979 diede incarico ad Adriano Galliani di girare l'Italia ad acquistare frequenze tivù. Lo scopo - del tutto evidente - fu quello di costituire una rete di emittenti sotto il suo controllo, signor Berlusconi, in modo da poter trasmettere programmi, ma soprattutto pubblicità, che così sarebbe stata "nazionale" e non più locale. La differenza dal punto di vista dei fatturati pubblicitari, ovviamente, era enorme. Fu un piano perfetto. Se non che, Adriano Galliani invece di buttarsi a capofitto nell'acquisto di emittenti al Nord, iniziò dal Sud e precisamente dalla Sicilia, dove entrò in società con i fratelli Inzaranto di Misilmeri (frazione di Palermo) nella loro Retesicilia Srl, che dal 13 novembre 1980 vedrà nel proprio consiglio di amministrazione Galliani in persona a fianco di Antonio Inzaranto. Ora lei, signor Berlusconi, da imprenditore avveduto qual è, non può non avere preso informazioni all'epoca sui suoi nuovi soci palermitani, personaggi molto noti da quelle parti per ben altre questioni, oltre la tivù. Infatti Giuseppe Inzaranto, fratello di Antonio nonché suo partner, è marito della nipote prediletta di Tommaso Buscetta. No, sia chiaro, non mi riferisco al "pentito Buscetta" del 1984, ma al super boss che nel '79 è ancora braccio destro di Pippo Calò e amico intimo di Stefano Bontate, il capo dei capi della mafia siciliana. Quindi, signor Berlusconi, perché entrò in affari - tramite Adriano Galliani - con gente di questa risma? C'è da notare, oltre tutto, che i fratelli Inzaranto sono di Misilmeri. Le dice niente, signor Berlusconi, questo nome? Guardi che glielo sto chiedendo con grande serietà. Infatti proprio di Misilmeri sono originari i soci siciliani della nobile famiglia Rasini che assieme alla famiglia Azzaretto - nativa di Misilmeri, appunto - fondò nel 1955 la banca di Piazza Mercanti, la Banca Rasini. Giuseppe Azzaretto e suo figlio, Dario Azzaretto, sono persone delle quali lei, signor Berlusconi, con ogni probabilità sentiva parlare addirittura in casa da suo padre. Gli Azzaretto erano - con i Rasini - i diretti superiori di suo padre Luigi, signor Berlusconi. Gli Azzaretto di Misilmeri davano ordini a suo padre, signor Berlusconi, che per molti anni fu loro procuratore, il primo procuratore della Banca Rasini. Certo non le vengo a chiedere con quali capitali - e di chi - Giuseppe Azzaretto riuscì ad affiancarsi nel 1955 ai potenti Rasini di Milano, tenuto conto che Misilmeri è tutt'oggi una tragica periferia della peggiore Palermo, però che a lei Misilmeri possa risultare del tutto sconosciuta, mi appare inverosimile. Ora le ripeto la domanda: si informò sulla "serietà" e la "moralità" dei nuovi soci - il clan Inzaranto - quando tra il 1979 e l'80 diverranno parte fondamentale della sua rete tivù nazionale?

Ottavo quesito: certo a lei, signor Berlusconi, il nome della società Immobiliare Romana Paltano non può risultare sconosciuto. È impossibile non ricordi che nel 1974 la suddetta, 12 milioni di capitale, finì sotto il suo controllo amministrata da Marcello Dell'Utri, perché proprio sui terreni di questa società lei darà corso all'iniziativa edilizia denominata Milano3. Così pure ricorderà che nel 1976 l'esiguo capitale di 12 milioni aumenterà a 500, e che il 12 maggio del 1977 salirà ulteriormente a 1 (un) miliardo, e che cambierà anche la sua denominazione in Cantieri Riuniti Milanesi Spa. Come al solito, vengo subito al dunque: anche in questo ennesimo caso, chi le fornì, signor Berlusconi, questi forti capitali per aumentare la portata finanziaria di quella che era una modestissima impresa del valore di soli 12 milioni quando la acquistò?

Nono quesito: lei, signor Berlusconi, certamente rammenta che il 4 maggio 1977 a Roma fondò l'Immobiliare Idra col capitale di 1 (un) milione. Questa società, che oggi possiede beni immobili pregiatissimi in Sardegna, l'anno successivo - era il 1978 - aumentò il proprio capitale a 900 milioni. Signor Berlusconi, da dove arrivarono gli 899 milioni (4 miliardi e 45 milioni d'oggi, fonte Istat) che fecero la differenza?

Decimo quesito: signor Berlusconi, in più occasioni lei ha usato per mettere in porto affari di vario genere - l'acquisto dell'attaccante Lentini dal Torino Calcio, ad esempio - la finanziaria di Chiasso denominata Fimo. Anche in questo caso, come nel precedente riferito alla Par.Ma. Fid., lei ha scelto una società fiduciaria - questa volta domiciliata in Svizzera - al cui riguardo le cronache giudiziarie si erano largamente espresse. Tenuto conto della potenza dello staff informativo che la circonda, signor Berlusconi, mi appare del tutto inverosimile che lei non abbia saputo, circa la Fimo di Chiasso, che è stata per lungo tempo il canale privilegiato di riciclaggio usato da Giuseppe Lottusi, arrestato il 15 novembre del 1991 mentre "esportava" forti capitali della temibile cosca palermitana dei Madonia. Così pure non le sarà sfuggito che Lottusi venne condannato a 20 anni di reclusione per quei reati. Tuttora è in carcere a scontare la pena. Ebbene, signor Berlusconi, se quel gangster finì in galera il 15 novembre del '91, nella primavera del 1992 - cioè pochi mesi dopo quel fatto che campeggiò con dovizia di particolari, anche circa la Fimo, sulle prime pagine di tutti i giornali - il suo Milan "pagò" una forte somma "in nero" - estero su estero - per la cessione di Gianluigi Lentini, e usò per la transazione proprio la screditatissima Fimo, fiduciaria di narcotrafficanti internazionali. Perché, signor Berlusconi?

Ecco, queste sono le domande. Risponda, signor Berlusconi. Presto. Come ha visto, di "pentiti" veri o presunti non c'è traccia negli 11 quesiti. Semmai c'è il profumo di centinaia di miliardi che tra il 1968 e il 1979 finirono nelle sue mani, signor Berlusconi. E tuttora non si sa da dove arrivarono. Poiché c'è chi l'accusa che quell'oceano di quattrini provenne dalle casse di Cosa Nostra e sta indagando proprio su questo, prego, schianti ogni possibile infamia dicendo semplicemente la verità. Punto per punto, nome per nome. È un'occasione d'oro per farla finita una volta per tutte. Sappia che d'ora in poi il silenzio non le è più consentito né come imprenditore, né come politico, né come uomo.

Tratto da: http://www.bengodi.org/berlusconi/padania_berlusconi.htm

Altri titoli da "La Padania"

1. "La Fininvest è nata da Cosa Nostra", titolava feroce (7.10.98 )
2. "Berlusconi, metodi mafiosi" (6.10.1999 )
3. "Silvio riciclava i soldi della mafia" (7.7.98 )
4. "C'è una legge inapplicata: Berlusconi è ineleggibile" (25.11.99 )
5. "Imprenditore o politico, è il momento della scelta" (9.11.98 )
6. "Fu Craxi a spingere Berlusconi in politica" (10.6.98 )
7. "Un biscione di miliardi in Svizzera" (3.11.98 )
8. "Le sedici casseforti occulte" (29.9.98 )
9. "Soldi sporchi nei forzieri del Berlusca" (2.7.98 )
10. "La Fininvest è nata da Cosa Nostra" (27.10.98 )
11. "Così il Biscione si mise la coppola" (16.7.98 )
12. "Le gesta di Lucky Berlusca" (31.8.98 ).

Tratto da
http://www.brianzapopolare.it/sezioni/politica/berlusconi_mafioso_lega_2001feb16.htm

plutus
17-02-2006, 11:20
eh dalla costola della sinistra cosa ti aspetti?

ironmanu
17-02-2006, 11:23
Le 10 domande dell'uomo saggio...


http://www.bengodi.org/berlusconi/im/berlusconi_manifesto_lega.jpg
un vecchio manifesto della Lega Nord


Queste scottanti domande sono apparse sul sito Internet della Lega nord (www.leganord.org). Sotto la voce informazione è possibile consultare la quasi totalita' delle edizioni della Padania del 1998 e del 1999. Quella del 19 agosto 1998, che contiene l'imbarazzante sequela di domande al Cavaliere di Arcore dei suoi attuali alleati, è sparita. E con lei altre edizioni di diversi giorni di agosto.
Da "La Padania" del 19 agosto 1998
Berlusconi sei un Mafioso?

1. Il 26 settembre 1968, la sua Edilnord Sas acquistò dal conte Bonzi l'intera area dove lei, signor Berlusconi, edificherà Milano2. Lei pagò il terreno 4.250 lire al metro, per un totale di oltre tre miliardi di lire. Questa somma dal '68, quando lei aveva 32 anni e nessun patrimonio familiare a disposizione, era di enorme portata. Oggi, tabelle Istat alla mano, equivarrebbe a oltre 38.739.000.000 di lire. Dopo l'acquisto, lei aprì un gigantesco cantiere edile, il cui costo arriverà a sfiorare i 500 milioni al giorno, che in 4-5 anni edificherà l'area abitativa di Milano2. Tutto questo denaro chi gliel'ha dato, signor Berlusconi? Chi si nascondeva dietro le finanziarie di Lugano? Risponda.

2. Il 22 maggio 1974 la sua società Edilnord Centri Residenziali Sas compì un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni di lire (4,8miliardi di oggi Fonte Istat).Il 22 luglio1975-un anno dopo-la medesima società eseguì un altro aumento di capitale passando dai suddetti seicento milioni a due miliardi(14 miliardi di oggi. Fonte Istat. Anche in questo caso, che è solo l'esempio di alcune delle tante e fortissime ricapitalizzazioni delle sue società, signor Berlusconi, vogliamo sapere da dove e da chi le sono pervenuti tali ingentissimi capitali in contanti. Se lei non lo spiega signor Berlusconi, si è autorizzati a ritenere che sia denaro di dubbia origine, denaro dell'orribile odore.

3. Il due febbraio del 1973, lei, signor Berlusconi, fondò un'altra società: la Italcantieri Srl. Il 18 luglio 1975 questa sua piccola impresa diventò una Spa con un aumento di capitale a 500 milioni. In seguito, quei 500 milioni diventeranno 2 miliardi, e lei farà in modo di poter emettere anche un prestito obbligazionario per altri due miliardi. Nell'arco di nemmeno tre anni, una società forte di capitale di 20 milioni appunto la Italcantieri Srl, si trasformerà in un colosso, moltiplicando per cento il suo patrimonio. Come fu possibile? Da dove prese, chi le diede, in che modo entrò in possesso, signore Berlusconi, di queste fortissime somme in contanti? Risponda. Lo spieghi.

4. Il 15 settembre 1977 la sua società Edilnord Sas, signor Berlusconi, cedette alla neo costituta Milano2 Spa tutto il costruito di Milano2 più alcune aree ancora da edificare. Tuttavia, quel giorno lei decise anche il contestuale cambiamento di nome della società acquirente. Infatti l'impresa Milano2 Spa cominciò a chiamarsi con un proprio da quella data. Quando fu fondata a Roma, il 16 settembre '74rispondeva al nome di immobiliare San Martino Spa, "forte di lire 1.000.000 di capitale e amministrata da Marcello Dell'Utri, il suo "segretario". Sempre il 15 settembre 1977, quel milione salirà a 500, il 19 luglio 1978 a due miliardi. Un'altra volta: tutto questo denaro da dove arrivò?

5. Signor Berlusconi, il cuore del suo impero, la notissima Fininvest, lei sa bene che nacque in due tappe. Il 21 Marzo 1975 a Roma lei diede vita alla Fininvest Srl, 20milioni di capitale, che l'11 novembre diventeranno 2 miliardi con il contestuale trasferimento della sede a Milano. L'8 Giugno 1978, ancora a Roma, lei fondò la Finanziaria di Investimento Srl, soliti 20 milioni, amministrata da Umberto Previti, padre del noto Cesare. Il 30 giugno 1978, quei 20 milioni diventeranno 50, e il 7 dicembre 18 miliardi ( 81 miliardi di oggi ). Il 26 gennaio 1979 le due "Fininvest" si fonderanno. Ebbene, questa gigantesca massa di capitali da dove arrivò, signor Berlusconi?

6. Signor Berlusconi, lei almeno una volta sostenne che le 22 holding alla testa del suo impero societario vennero costituite da Umberto Previti per pagare meno tasse allo Stato. Nessuno dubiterà mai più di queste sue affermazioni quando lei spiegherà per quale ragione affidò consistenti quote delle suddette 22 holding alla società Par.Ma.Fid. di Milano, la medesima società fiduciaria che nel medesimo periodo gestì il patrimonio di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e grande riciclatore di soldi sporchi per conto di Alfredo Giuseppe Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Carmelo Gaeta e altri boss della mafia siciliana operanti a Milano. Perché la Par.Ma.Fid. ?

7. E' universalmente noto che lei, signor Berlusconi, come imprenditore è nato col "mattone" per poi approdare alla tivù. Ebbene, sul finire del 1979, lei diede incarico ad Adriano Galliani di girare l'Italia ad acquistare frequenze televisive, ed infatti Galliani si diede molto da fare. Iniziò dalla Sicilia, dove entrò in società con i fratelli Inzaranto di Misilmeri, frazione di Palermo, nella loro rete Sicilia Srl. Soltanto che Giuseppe Inzaranto , neo socio di Galliani, era anche marito della nipote prediletta di Tommaso Buscetta che nel 1979 non è un "pentito", è un boss di prima grandezza. Questo lei lo sapeva, signor Berlusconi? Sapeva di aver sfiorato i vertici della mafia?

8. E' certo che a lei, signor Berlusconi, il nome dell'Immobiliare Romana Paltano non può risultare sconosciuto. Certo ricorda che nel 1974 la suddetta società. 12 milioni di capitale, finì sotto il suo controllo amministrata da Marcello Dell'Utri. Fu proprio sui terreni posseduti da questa immobiliare che lei edificherà Milano3. Così pure ricorderà, signor Berlusconi, che nel 1976 quel piccolo capitale di 12 milioni salirà a 500 e il 12 maggio 1977 a 1 miliardo. Inoltre lei modificherà anche il nome a questa impresa, che diventerà la notissima "Cantieri Riuniti Milanesi Spa". Ancora una volta: da dove prese, chi le fornì, i 988 milioni ( 5 miliardi d'oggi) per quest'ennesima iniezione di soldi?

9. Lei, signor Berlusconi, certamente rammenta che il 4 maggio 1977 a Roma fondò l'immobiliare Idra col capitale di 1 (un) milione. Questa società, che oggi possiede beni immobili pregiatissimi in Sardegna, l'anno successivo -era il 1978- aumentò il proprio capitale a 900 milioni di lire in contanti. Signor Berlusconi, da dove arrivarono gli 899 milioni che fecero la differenza? E poi: da dove, da chi, perché lei entrò in possesso delle stratosferiche somme che le permisero di far intestare all'Immobiliare Idra proprietà in Costa Smeralda - ville e terreni - il cui valore è da contarsi in decine di miliardi? Dica la verità, signor Berlusconi. Sveli anche questo mistero impenetrabile.

10. Signor Berlusconi, in più occasioni lei ha usato -vedi l'acquisto dell'attaccante Lentini dal Torino Calcio, ad esempio- la finanziaria di Chiasso denominata Fimo. Anche in questo caso, come in precedenza per la finanziaria Par.Ma.Fid. , ha scelto una società fiduciaria al cui riguardo le cronache giudiziarie si sono largamente espresse. La Fimo, infatti, era la sede operativa di Giuseppe Lottusi, riciclatore di soldi sporchi della cosca dei Madonia e Lottusi il 15 novembre del 1991 verrà condannato per questo a vent'anni di reclusione. Ebbene, la transizione per l'acquisto di Lentini, tramite la Fimo, avvenne nella primavera del 1992. Perché la Fimo, signor Berlusconi?

Altri titoli da "La Padania"

1. "La Fininvest è nata da Cosa Nostra", titolava feroce (7.10.98 )
2. "Berlusconi, metodi mafiosi" (6.10.1999 )
3. "Silvio riciclava i soldi della mafia" (7.7.98 )
4. "C'è una legge inapplicata: Berlusconi è ineleggibile" (25.11.99 )
5. "Imprenditore o politico, è il momento della scelta" (9.11.98 )
6. "Fu Craxi a spingere Berlusconi in politica" (10.6.98 )
7. "Un biscione di miliardi in Svizzera" (3.11.98 )
8. "Le sedici casseforti occulte" (29.9.98 )
9. "Soldi sporchi nei forzieri del Berlusca" (2.7.98 )
10. "La Fininvest è nata da Cosa Nostra" (27.10.98 )
11. "Così il Biscione si mise la coppola" (16.7.98 )
12. "Le gesta di Lucky Berlusca" (31.8.98 ).


in effetti è una cosa incoerente,ma se speri di poter cambiare qualcosa (e x farlo devi stare al governo) si deve saper fare buon viso a cattivo gioco.un po' come fa,certo molto + pacatamente,la rosa nel pugno.

dantes76
17-02-2006, 11:23
BOSSI - ANSA - 30 gennaio 94
"Berlusconi è nato parallelamente al vecchio regime e non è esattamente un uomo delle libertà".

FINI - ANSA - 22 febbraio 94
"Umberto Bossi è inaffidabile".

BOSSI - ANSA - 5 marzo 94
Fini è un fascista, non ha alcun peso al nord dove non prenderà alcun voto". "Forza Italia è nata ed è stata creata dalla Democrazia Cristiana per prendere i voti della Lega al nord e creare un polo moderato per riciclare la vecchia classe politica di centro fatta però a pezzi dalla Lega".

BOSSI - ANSA - 7 marzo 94
"Non ci sarà mai un premier della P2". Escluso "un governo con i fascisti, perché saremmo mesi al bando in tutta Europa". "Berlusconi rappresenta quei cinque partiti che hanno rovinato il nostro Paese e che, attraverso lui, si sono riuniti per tentare di resistere, ma l'operazione, per fortuna, è fallita".

BOSSI - ANSA - 10 marzo 94
"Il Nord, come un rombo di tuono, voterà Lega: avrà voglia Berlusconi di diffondere falsità attraverso le sue televisioni".

BOSSI - ANSA - 12 marzo 94
"I voti ai fascisti non sono utilizzabili per governare in nessun paese democratico dell'occidente".

FINI - ANSA - 12 marzo 94
Bossi è "l'Attila della politica nazionale".

BERLUSCONI - ANSA - 13 marzo 94
"Bossi dice tutto e il contrario di tutto".

BOSSI - ANSA - 14 marzo 94
"Berlusconi voleva che non parlassimo, sperava che non parlassimo, il suo è un mondo di cartapesta, ci sono le tv e quattro tecnici, non c'è organizzazione politica".

BOSSI - ANSA - 17 marzo 94
"Se venisse legittimato il porcile fascista tornerebbero i neonazisti in Germania e i lepenisti in Francia. Quelli fascisti sono voti che non porteranno mai a governare in nessun Paese".

BOSSI - ANSA - 20 marzo 94
"Berlusconi "è un grosso imprenditore che ha mille interessi e se fosse presidente del Consiglio si troverebbe a discutere dei suoi interessi una legge sì e una legge no".

FINI - ANSA - 22 marzo 99
"Se potessimo utilizzare in politica le regole calcistiche e potessimo sottoporre Bossi all'antidoping ne vedremmo delle belle".

BOSSI - ANSA - 29 marzo 94
Bossi contrario a Berlusconi premier: "Ho già detto di no per ovvi motivi: reputo che un uomo d'affari così importante e così impegnato come Berlusconi si troverebbe in grosse difficoltà a fare il presidente del Consiglio, a trattare tutti i giorni e a doversi confrontare con i propri interessi personali".

BOSSI - ANSA - 4 aprile 94
"Qui siamo di fronte ad una situazione di emergenza pericolosa per la democrazia. Una situazione in cui ha vinto un partito che non esiste, cioè ha vinto un uomo solo". "Siamo davanti a un partito che nasce grazie alle manipolazioni televisive. Forza Italia non ha un 'idem sentire' al suo interno". "Il problema di chi controlla le tv per noi si pone al primo posto, perché può incidere direttamente nell'equilibrio democratico". "Berlusconi non sa neppure cosa sia il federalismo".

BOSSI - ANSA - 5 aprile 94
"Attenti a Berluskaiser". "Berlusconi è il problema, perché grazie alle sue tv è in grado di manipolare l'opinione pubblica". "Per questo dico che siamo in una situazione di emergenza e che è a rischio la stessa democrazia. Perché il succo di tutto è questo: un partito che, di fatto, è un uomo solo è in grado di controllare le tv. Ma chi controlla il controllore?".

BOSSI - ANSA - 25 aprile 94
"Il problema è che quest'uomo ha tre televisioni". "Il sistema è stato utilizzato in campagna elettorale e potrebbe essere utilizzato ancora, per manipolare la coscienza della gente". "Si sa bene che in nessun Paese c'è una situazione di questo tipo".

BOSSI - ANSA - 4 giugno 94
"La falsificazione della Fininvest è peggio di quella della Rai. Berlusconi ha vinto le elezioni con le sue televisioni ed è la conferma che dove c'è un padrone privato tutti sono obbligati a ubbidire".

BOSSI - DISCORSO ALLA CAMERA - 2 agosto 94
Sul "blind trust", rivolgendosi a Berlusconi: "Noi le muoviamo alcune obiezioni perché sono obiezioni fondate costituzionalmente. C'è una legislazione internazionale, come quella americana, che offre innumerevoli esempi".

BOSSI - ANSA - 2 agosto 94
Se uno sa in quali imprese sono investiti i suoi soldi sospetta che ci sia sempre una collusione tra affari privati e gestione della cosa pubblica".

BERLUSCONI - ANSA - 12 agosto 94
"Le frasi di Bossi non hanno significato concreto".

BOSSI - Intervista a "Polis" - 21 ottobre 94
Alleanza Nazionale, nonostante il suo belletto e la mascheratura di fini, non può coprire le profonde rughe fasciste".

BOSSI - ANSA - 22 novembre 94
"La Lega attende a piè fermo sulla verifica il 'balilla' Fini e la sua corte dei miracoli".

BOSSI - ANSA - 4 dicembre 94
"Berlusconi non ha nessuna base. Potremo dire che Berlusconi è svaporato, e ha solo le sue televisioni".
BOSSI - ANSA - 15 dicembre 94
"Berlusconi è così abituato alle falsità che tutto quel che dice è strumentalizzazione"
BERLUSCONI - ANSA - 16 dicembre 94
"Io Bossi l'ho capito dieci minuti dopo averlo incontrato. Sa che facendo lo sfasciacarrozze, il movimentista, il barricadero, il Che Guevara riesce ad essere visibile e a resistere"
BERLUSCONI - ANSA - 17 dicembre 94
"Gli argomenti di Bossi per me hanno interesse sottozero"
BOSSI - ANSA - 19 dicembre 94
"A sette mesi di distanza il 'Cavaliere' non ha mantenuto nessuna delle sue promesse" Sulla porta del gruppo della Lega Nord alla Camera una vignetta raffigurante Bossi alla guida di un "carroccio funebre" che trasporta Berlusconi e una scritta che dice "il piccolo tiranno è morto".
BERLUSCONI - ANSA - 20 dicembre 94
Quella di Bossi "mozione della vergogna".
BERLUSCONI - ANSA - 21 dicembre 94
"Abbiamo creduto di avere a che fare con un interlocutore politico magari bizzoso ma leale mentre in realtà avevamo a che fare con i comportamenti di una personalità doppia, tripla e forse anche quadrupla".
BOSSI - "Il Giornale" - 21 dicembre 94
"Quell'uomo sta diventando pericoloso". "Quell'uomo che sta a Palazzo Chigi usa gli strumenti di una moderna dittatura: sobilla le piazze con la televisione, parla di mobilitazioni, di adunate oceaniche. C'è aria di golpe televisivo".
BOSSI - ANSA - 21 dicembre 94
Commentando il discorso di Berlusconi alla Camera: "E' uno sfogo di uno che si sente derubato, ha confuso lo Stato con la Fininvest, pensa che è roba sua e si chiede 'perché mi portate via la mia roba?".
FINI - ANSA - 21 dicembre 94
"Con Bossi non siamo disposti più neanche a prendere un caffè insieme".
FINI - "La Stampa" - 23 dicembre 94
"Né Berlusconi né chiunque altro potrebbe mai dimostrare di essere uno statista con un come Bossi per 7 mesi tra le palle".
BOSSI - ANSA - 23 dicembre 94
"Berlusconi è un furbastro venditore di fustini". "Alcuni perfidi personaggi hanno tentato di camuffarsi dentro al Polo della libertà e del buongoverno". "E' indubbio che l'ometto Berlusconi suggestionato da sogni peronisti stava preparando un golpe per trasformare l'Italia in un suo feudo, secondo i classici modelli sudamericani". "Berlusconi si è illuso veramente di essere l'uomo della provvidenza. Mai come in questo momento il cavaliere ha confermato di essere un piccolo, piccolissimo uomo. Oltre alla sua improvvisazione come politico ed alla sua ignoranza totale della Costituzione italiana." "Berlusconi è un completo analfabeta giuridico perché interpreta nella sua ignoranza, a suo piacimento, i principi della democrazia e dello Stato di diritto". "Berlusconi è il nostro Peron della mutua". "Il nostro Peron della mutua non voleva farsi toccare l'arraffata di tv fatta con il socio in affari Benedetto, alias Bettino Craxi".
BERLUSCONI - ANSA - 30 dicembre 94
"Alcuni protagonisti della fase di transizione, come Umberto Bossi, non avranno spazio nell'Italia del futuro".
BOSSI - Intervista a "Il Messaggero" - 30 dicembre 94
"Io sono robusto. Non sono come lui (Berlusconi) avvezzo alle cremine, al cerone e ai massaggino. "Va denunciato il clima intimidatorio innescato da Berlusconi. Sta cercando di corrompere, con soldi e minacce qualcuno dei miei. Qualcuno era già nel suo libro paga". "Le origini di Berlusconi sono ben note, peccato che gli italiani non lo sappiano. Sbaglio o il braccio destro del Cavaliere, Dell'Utri, quello che gli ha tirato su il partito è indagato per mafia ? Ebbene non c'è nulla di cui stupirsi. Berlusconi è nato nell'oscurità e continua ad operare nell'oscurità. E visto che ora si sta giocando il tutto per tutto, trama, corrompe. Insomma sta facendo quello che ha fatto per tutta la vita". "Berlusconi imprenditore? Mi viene da ridere. Semmai faceva il prestanome. Il suo progetto non è altro che il piano di Gelli. Le due strategie sono sovrapponibili: Forza Italia è la P2".
BERLUSCONI - IL GIORNALE - 31 dicembre 94
"Bossi mi ha minacciato. Mi ha fatto avvisare che solo la mia uscita dalla politica avrebbe potuto salvare le mie aziende". "Sono venuti dei signori mandati dal leader della Lega, che mi hanno detto come solo con la mia uscita dalla politica avrei potuto salvare le mie aziende. Altrimenti colpite a morte. E di questo lui si sarebbe fatto garante, come protettore". "Altri mi hanno detto che se fossero riusciti a formare un governo con i primi atti mi avrebbero privato delle mie tv. Anzi la minaccia è proprio quella di non consentirmi nemmeno la vendita. Non solo l'esproprio ma anche senza corrispettivo".
BOSSI - ANSA - 12 gennaio 95
"Ho sempre chiesto un governo che liberi il Paese dalla maledizione di Berlusconi". Sulla possibilità di un rinvio alle Camere del governo dimissionario: "Per l'amor di Dio, dopo quella del Vaiont sarebbe la tragedia più grande del Paese. Ma lasci perdere... i piduisti vadano nella P2".
BOSSI - ANSA - 14 gennaio 95
"Berlusconi come presidente del Consiglio è stato un dramma".
BOSSI - ANSA - 19 gennaio 95
Su Forza Italia: "Bisognerebbe far scattare la legge per il ricostituito Partito Fascista. Questi sono quella cosa lì. E si può dimostrare facilmente. Al loro interno non hanno nessun meccanismo selettivo. Questo partito è messo in piedi da una banda di dieci persone che lo controllano nascosti dietro paraventi, non rispettano le regole della Costituzione, chiamano golpista il Presidente della Repubblica, svuotano di potere il Parlamento e vogliono fare un esecutivo senza nessun controllo superiore". "Inoltre usano le televisioni, che sono strumenti politici messi insieme da Berlusconi quando era nella P2, secondo il progetto di Gelli".
BERLUSCONI - ANSA - 19 gennaio 95
"Bossi è un vero e proprio incidente di percorso sulla strada della democrazia".
BOSSI - ANSA - 26 gennaio 95
"Scalfaro è un galantuomo e Berlusconi è sistematicamente un bugiardo. A quel che dice Berlusconi non bisogna mai credere".
BERLUSCONI - ANSA - 2 febbraio 95
"Un signore che se va alle elezioni prende l'1,8% non mi preoccupa affatto. Bossi resterà un monumento alla slealtà". "Io non mi siederò mai più ad un tavolo in cui ci sia il signor Bossi. Non sosterrò mai più un governo che conti su Bossi come sostegno. E' una persona totalmente inaffidabile. Mi meraviglio come anche i mezzi di comunicazione, senza nessun senso critico, diano ospitalità a tutte le sue esternazioni che non hanno né capo né coda".
BOSSI - ANSA - 6 febbraio 95
"Berlusconismo più fascismo (camuffato da An) rappresenta una delle miscele più deflagranti per distruggere la democrazia. Per ripristinare i nuovi modelli del Caf e del manuale Cencelli". Per questo "urgentissima la legge anti-trust e la realizzazione della par condicio".
BOSSI - ANSA - 13 febbraio 95
In testa agli obiettivi della Lega "la netta divisione tra gli interessi privati del multimiliardario Berlusconi e la sua funzione di pubblico ufficiale". "Per noi l'anti-trust è fondamentale, è nel campo economico ciò che è il federalismo nel campo istituzionale".
BOSSI - ANSA - 16 febbraio 95
"L'Europa vuole che Fini e Berlusconi siano fermati sulla battigia e buttati a mare: fascisti erano, fascisti sono e fascisti saranno".
BERLUSCONI - ANSA - 23 febbraio 95
"Bossi è un dissociato". "Bossi ti dice una cosa in faccia poi ne dichiara un'altra quando esce dalla porta". Le sue dichiarazioni "uno spettacolo comico".
BOSSI - ANSA - 4 marzo 95
"Berlusconi e Fini sono due fascisti, che attraverso gli attacchi al Capo dello Stato tentano di portare un colpo eversivo alle Istituzioni." "Il Paese non è democraticamente riformabile da destra"
BOSSI - ANSA (Intervista a "Die Woche") - 15 marzo 95
"Berlusconi persegue le strategie di un mafioso, egli è un perfetto bugiardo" "C'è da temere per il controllo che Berlusconi ha sui mass media. Il 50% degli spettatori guarda i suoi programmi, senza dimenticare l'influsso indiretto della pubblicità e quello diretto degli uomini di paglia di Berlusconi sulle trasmissioni tv." "La sua Fininvest è un'impresa che mette in pericolo la democrazia in questo Paese. Si tratta di un monopolio gigantesco di cui non c'è altro esempio mondiale." "Berlusconi dovrebbe essere in carcere o, comunque, non in politica, né tantomeno può presentarsi come il punto di riferimento del rinnovamento dell'Italia".
BOSSI - ANSA - 16 marzo 95
"Oggi l'Italia è purtroppo la tonsilla marcia dell'Europa per via dell'influenza peronista contratta a causa del Governo Berlusconi". "Berlusconi ha dimostrato di fare politica solo per un potere assoluto e personale"
BOSSI - "La Stampa" - 18 marzo 95
"Siamo stati costretti ad allearci con Berlusconi perché, se non puoi abbattere il tuo nemico, lo devi abbracciare finché non viene l'ora di batterlo"
"Sapevamo fin dall'inizio che Berlusconi era solo un prestanome che Craxi aveva messo su una sedia a dirigere la sua azienda televisiva costruita con profitti misteriosi. Purtroppo gli italiani non sono furbi e di fronte al pericolo di essere cancellati dal Parlamento, ci siamo alleati con Berlusconi in attesa di poterlo battere". "An: quelli sono fascisti anche se fingono di essere gentili. E si tratta di un partito contiguo alla mafia, ai servizi segreti deviati e alle frange più pericolose di esercito e polizia".
BOSSI - ANSA - 20 marzo 95
Berlusconi e Fini "soggetti freudiani, non solo psicopatici, ma addirittura schizofrenici".
BOSSI - "Il Sole 24 Ore" - 25 marzo 95
"Ceto medio apri le orecchie, via il cerume! Fini è il massimo disordine per il Paese: non si riforma in modo democratico questo Stato partendo da questa destra."
BOSSI - ANSA - 7 aprile 95
"Berlusconi è il Frankenstein della politica: un po' Fini, un po' Ccd, tanto Craxi." Bossi fa anche un elenco delle forze che avrebbero spinto il leader di FI a impegnarsi in politica "La parte più sporca dello Stato: servizi segreti, quadri dell'esercito, Cia fascista, Opus Dei, gli orfani del Caf. Si sono mosse forze oscure. Sono loro ad aver spinto Berlusconi a buttarsi in politica, e quello, che è un avventuriero, si è prestato." Bossi dopo aver spiegato di essersi alleato con Forza Italia per impedire l'instaurarsi di un regime, "Berlusconi è una brutta persona. Pericolosa. E' un fascista. Uno convinto che le riforme essenziali, quella istituzionale, quella dello Stato sociale si devono fare da destra. "Berlusconi è uno che mente, mentre Fini è un furbetto, un politico di piccolo cabotaggio, pur avendo qualche capacità tattica".
BOSSI - ANSA (campagna per le ultime elezioni regionali...) - 19 aprile 95
"C'è un uomo che firmava gli assegni a Ciancimino, ossia a Totò Riina e alla mafia, e si chiama Dell'Utri, segretario personale di Berlusconi". "Siamo pronti a raddrizzare la schiena a questi porci, mafiosi e brutti fascisti, il Nord vi farà tacere e ingoiare i vostri tentativi di ingoiarci".
BOSSI - ANSA (prima del ballottaggio) - 29 aprile 95
Agli elettori lombardi che hanno votato per il Polo: "Imbecilli, imbecilli. Avete dato voi stessi ai fascisti". Il voto al Polo "è un voto contro il Nord. Svegliatevi." "Mi vergogno di essere lombardo e di avere una città come Milano, capitale del Nord, che ha dato il 13% ai fascisti. Ma possibile che non abbiano ancora capito che la canaglia di Arcore è un uomo legato a Cosa Nostra?".
BOSSI - ANSA - 7 maggio 95
"L'elettorato leghista non vota i fascisti, i porci fascisti, e cioè Berlusconi e Fini". "L'elettore leghista ha dimostrato di essere come l'imprenditore tedesco che va a votare e si trova davanti la scelta tra un republikaner e un socialdemocratico, l'imprenditore è di destra ma non può votare per un fascista e allora vota per il socialdemocratico".
BOSSI - ANSA - 17 maggio '95
"Se Berlusconi riesce ad imbrogliare gli italiani ed a salvare le sue televisioni... chiunque può mettersi in testa di tirargli giù i pali dei ripetitori".
BOSSI - ANSA - 5 giugno 95
"Berlusconi piagnucola sostenendo che gli vogliono portare via le tv. Berlusconi non ricorda, ripeto, Berlusconi non ricorda, che il suo monopolio lo ha costruito giocando al rialzo. Adesso piagnucola... Intanto lui ha portato via le tv agli altri e non sappiamo con quali capitali".
BERLUSCONI - ANSA - 20 luglio 95
"Bossi è un folle che fa dichiarazioni folli".
BERLUSCONI - ANSA - 21 luglio 95
"Credo che una coalizione con dentro il signor Bossi non sia neppure un'armata Brancaleone, ma qualcosa di peggio. E credo che dia alla coalizione opposta un argomento straordinario per la campagna elettorale".
FINI - ANSA - 30 luglio 95
Fini sottolinea che Bossi ha dimostrato "la sua inaffidabilità" e "la necessità di non stringere alleanze con lui se si vuole avere credibilità e, successivamente, governare". "Chiunque pensi di governare con la Lega è destinato a bruschi risvegli. Bossi è il nemico giurato di qualsiasi stabilità e governabilità".
FINI - ANSA - 29 settembre 95
"Un errore che non faremo più è quello di dare fiducia a una autentica vergogna della politica italiana, Bossi".
FINI - ANSA - 25 novembre 95
Non ci siamo ancora pentiti a sufficienza dell'errore fatto dando fiducia a chi non la meritava La dove c'è la Lega non si governa".
FINI - Intervisatato a "Mixer" - 18 marzo 96
Alla domanda di Minoli su una nuova alleanza con Bossi Fini risponde "per carità!". Neanche se la Lega servisse a fare il governo? "Nemmeno". Bossi "un caso umano e nulla più di questo".
BOSSI - Intervistato a "Mixer" - 25 marzo 96
Fini "un cretino"
BOSSI - ANSA - 5 aprile 96
"Berlusconi è il Ga-ribaldo di Fini, come Garibaldi viene utilizzato dal meridionalista Fini per conquistare il Nord. Ma secondo me Berlusconi e Fini messi insieme sono due bai Ga-ribaldi". "Berlusconi è la mafia. Ma la mafia, intendiamoci, non sono mica i criminali: è un'autentica classe politica. Fini è l'uomo per il Sud, Berlusconi viene utilizzato per conquistare il nord."
BOSSI - ANSA - 9 aprile 96
Berlusconi afflitto da "megalomania invasiva".
FINI - ANSA - 11 aprile 96
"Chi non sopporto è Bossi. L'unico che non lo ha capito ancora è lui. E' la negazione di qualsiasi serietà e dell'unità nazionale".
BERLUSCONI - "La Repubblica" - 14 settembre 96
"Bossi con il lavoro non ha molto dimesticatezza, non può certo dargli del tu né del lei né del voi, visto che non l'ha mai frequentato. "Bossi non è uomo che possa costruire alcunché, non ha senso dello Stato. Bossi è tutto fuorché l'interprete dell'operosità e del buonsenso del nord." "Ho sentito i dirigenti leghisti dire cose agghiaccianti, indegne di un Paese civile".
BERLUSCONI - ANSA - 25 ottobre 96
"Bossi rappresenta un pericolo reale per l'unità d'Italia, sparge i semi dell'odio etnico".
FINI - "Il Messaggero" - 15 settembre 96
"Bossi? Un personaggio detestabile, protervo, ignorante". "A me non è mai andato giù ci vedevamo certo ma di lui non mi sono mai fidato". "Bossi mette in giro veleni. Sa chi è molto interessato al movimento razzista e secessionista leghista ? I circoli nazionalisti di Monaco che si rifanno agli ideali nazisti". "Ci sono molti elementi in comune tra il pangermanesimo dei nazionalisti tedeschi, che si rifà al ceppo ariano e i vaneggiamenti di Bossi sul ceppo celtico della Padania. Abbiamo informazioni precise da Bolzano." "Questa è gentaglia". "Sono personaggi incredibili, incompetenti ed arroganti".

dantes76
17-02-2006, 11:24
in effetti è una cosa incoerente,ma se speri di poter cambiare qualcosa (e x farlo devi stare al governo) si deve saper fare buon viso a cattivo gioco.un po' come fa,certo molto + pacatamente,la rosa nel pugno.

mannaggia, l avevo editato :D
quello era un altra chicca che volevo postare dopo :D

nel quote metti la fonte
http://www.brianzapopolare.it/sezioni/politica/berlusconi_mafioso_lega_2001feb16.htm

Lucio Virzì
17-02-2006, 11:25
Ti contesto una cosa: non è roba "vecchia", è dell'altro ieri, praticamente.
Niente di nuovo, facce di tolla alla riscossa ;)

LuVi

dantes76
17-02-2006, 11:33
Ti contesto una cosa: non è roba "vecchia", è dell'altro ieri, praticamente.
Niente di nuovo, facce di tolla alla riscossa ;)

LuVi

No... So cose scritte da una costola della sinistra :O

LightIntoDarkness
17-02-2006, 12:21
Alla faccia del "grande imprenditore": immagine assolutamente fasulla, creata da esso stesso.

gtrin
17-02-2006, 13:19
Le 10 domande dell'uomo saggio...


http://www.bengodi.org/berlusconi/im/berlusconi_manifesto_lega.jpg
un vecchio manifesto della Lega Nord


Da "La Padania" dell' 8 luglio 1998


Berlusconi mafioso? 11 domande al Cavaliere per negarlo


Dai miliardi per comprare il terreno della futura Milano2, alle società siciliane con parenti di Buscetta: al Signore di Arcore la parola. Spieghi, e sia chiaro.

di Max Parisi

Basta. Basta con questa indicibile manfrina messa in piedi dai mezzi di comunicazione di massa sulle vicende giudiziarie - specialmente quelle palermitane - di Silvio Berlusconi. È arrivata l'ora delle certezze definitive. Di seguito presento al signor Berlusconi una serie di domande invitandolo pubblicamente a rispondere nel merito con cristallina chiarezza affinché una volta per tutte sia lui in prima persona a dimostrare - se ne è capace - che con Cosa Nostra non ha e non ha mai avuto nulla a che fare. A scanso di equivoci e strumentalizzazioni, già da ora - signor Berlusconi - le annuncio che nessuna delle notizie sul suo conto che leggerà in questo articolo è frutto di "pentimenti", e nessuna delle domande che le sto per porre si basa o prende spunto anche fosse in modo marginale dalle parole dei cosiddetti "pentiti". Tutto al contrario, esse si basano su personali indagini e su documenti amministrativi che in ogni momento - se lo riterrà - potrò inviarle perché si sinceri della loro autenticità. Detto questo, prego, legga, e mi sappia poi dire.Partiamo da lontano, perché lontano inizia la sua storia imprenditoriale, signor Berlusconi.

Primo quesito: lei certamente ricorda che il 26 settembre 1968 la sua società - l'Edilnord Sas - acquistò dal conte Bonzi l'intera area dove di lì a breve lei costruirà il quartiere di Milano2. Lei pagò l'area circa 4.250 lire al metro quadrato, per un totale di oltre 3 miliardi. Questa somma, nel 1968 quando lei aveva appena 32 anni e nessun patrimonio familiare alle spalle, è di enorme portata. Oggi, tabelle Istat alla mano, equivarrebbe a 38 miliardi, 739 milioni e spiccioli. Dopo l'acquisto - intendo dire nei mesi successivi - lei aprì un gigantesco cantiere edilizio, il cui costo arriverà a sfiorare 500 milioni al giorno, che in circa 4-5 anni porterà all'edificazione di Milano2 così come è oggi. Ecco la prima domanda: signor Berlusconi, a lei, quando aveva 32 anni, gli oltre 30 miliardi per comprare l'area, chi li diede? Inoltre: che garanzie offrì e a chi per ricevere tale ingentissimo credito? In ultimo: il denaro per avviare e portare a conclusione il super-cantiere, chi glielo fornì? Vede, se lei non chiarisce questi punti, si è autorizzati a credere che le due misteriose finanziarie svizzere amministrate dall'avvocato di Lugano Renzo Rezzonico "sue finanziatrici", così come altre finanziarie elvetiche che entreranno in scena al suo fianco e che tra poco incontreremo, sono paraventi dietro i quali si sono nascosti soggetti tutt'altro che raccomandabili. Sì, perché - mi creda signor Berlusconi - nel 1998, oggi, se lei chiarisse una volta per tutte, con nomi e cognomi, chi le prestò tale gigantesca fortuna facendo con questo crollare ogni genere di sospetto e insinuazione sul suo conto, nessuno e dico nessuno si alzerebbe per criticarla sostenendo che lei operò con capitali sfuggiti, per esempio, al fisco italiano e riparati in Svizzera, poi rientrati in Italia grazie alla sua attività imprenditoriale. Sarei il primo ad applaudirla, signor Berlusconi, se la realtà fosse questa. Se invece di denaro frutto di attività illecite, si trattò di risparmi onestamente guadagnati e quindi sottratti dai rispettivi proprietari al fisco assassino italiota che grazie a lei ridiventarono investimenti, lei sarebbe da osannare. Parli, signor Berlusconi, faccia i nomi e il castello di accuse di riciclaggio cadrà di schianto.

Secondo quesito: il 22 maggio 1974 - certamente lo ricorda, signor Berlusconi - la sua società "Edilnord Centri Residenziali Sas" compì un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni (4,8 miliardi di oggi, fonte Istat). Il 22 luglio 1975 la medesima società eseguì un altro aumento di capitale passando dai suddetti 600 milioni a 2 miliardi (14 miliardi di oggi, fonte Istat). Anche in questo caso, vorrei sapere da dove e da chi sono arrivati queste forti somme di denaro in contanti.

Terzo quesito: il 2 febbraio 1973 lei fondò un'altra società, la Italcantieri Srl. Il 18 luglio 1975 questa sua piccola impresa diventò una Spa con un aumento di capitale a 500 milioni. In seguito, quei 500 milioni diventeranno 2 miliardi e lei farà in modo di emettere anche un prestito obbligazionario per altri 2 miliardi. Signor Berlusconi, anche in questo caso le chiedo: il denaro in contanti per queste forti operazioni finanziarie, chi glielo diede? Fuori i nomi.

Quarto quesito: lei non può essersi scordato che il 15 settembre 1977 la sua società Edilnord cedette alla neo-costituita "Milano2 Spa" tutto il costruito del nuovo quartiere residenziale nel Comune di Segrate battezzato "Milano2" più alcune aree ancora da edificare di quell'immenso terreno che lei comperò nel '68 per l'equivalente di più di 32 miliardi in contanti. Tuttavia quel 15 settembre di tanti anni fa, accadde un altro fatto: lei, signor Berlusconi, decise il contemporaneo cambiamento di nome della società acquirente. Infatti l'impresa Milano2 Spa iniziò a chiamarsi così proprio da quella data. Il giorno della sua fondazione a Roma, il 16 settembre 1974, la futura Milano2 Spa - come lei senza dubbio rammenta - viceversa rispondeva al nome di Immobiliare San Martino Spa, "forte" di un capitale di lire 1 (un) milione, il cui amministratore era Marcello Dell'Utri. Lo stesso Dell'Utri che lei, signor Berlusconi, sostiene fosse a quell'epoca un "mio semplice segretario personale". Sempre il 15 settembre 1977, quel milione venne portato a 500 e la sede trasferita da Roma a Segrate. Il 19 luglio 1978, i 500 milioni diventeranno 2 miliardi di capitale sociale. Ecco, anche in questo caso, vorrei sapere dove ha preso e chi le ha fornito tanto denaro contante e in base a quali garanzie.

Quinto quesito: signor Berlusconi, il cuore del suo impero, la notissima Fininvest, certamente ricorda che nacque in due tappe. Partiamo dalle seconda: l'8 giugno 1978 lei fondò a Roma la "Finanziaria d'Investimento Srl" - in sigla Fininvest - dotandola di un capitale di 20 milioni e di un amministratore che rispondeva al nome di Umberto Previti, padre del noto Cesare di questi tempi grami (per lui). Il 30 giugno 1978 il capitale sociale di questa sua creatura venne portato a 50 milioni, il 7 dicembre 1978 a 18 miliardi, che al valore d'oggi sarebbero 81 miliardi, 167 milioni e 400 mila lire. In 6 mesi, quindi, lei passò dall'avere avuto in tasca 20 milioni per fondare la Fininvest Srl a Roma, a 18 miliardi. Fra l'altro, come lei certamente ricorda, la società in questo periodo non possedeva alcun dipendente. Nel luglio del 1979 la Fininvest Srl, con tutti quei soldi in cassa, venne trasferita a Milano. Poco prima, il 26 gennaio 1979 era stata "fusa" con un'altra sua società dall'identico nome, signor Berlusconi: la Fininvest Spa di Milano. Questa società fu la prima delle due tappe fondamentali di cui dicevo poc'anzi alla base dell'edificazione del suo impero, e in realtà di milanese aveva ben poco, come lei ben sa. Infatti la Fininvest Spa venne anch'essa fondata a Roma il 21 marzo del 1975 come Srl, l'11 novembre dello stesso anno trasformata in Spa con 2 miliardi di capitale, e quindi trasferita nel capoluogo lombardo. Tutte operazioni, queste, che pensò, decise e attuò proprio lei, signor Berlusconi.Dopo la fusione, ricorda?, il capitale sociale verrà ulteriormente aumentato a 52 miliardi (al valore dell'epoca, equivalenti a più di 166 miliardi di oggi, fonte Istat). Bene, fermiamoci qui. Signor Berlusconi, i 17 miliardi e 980 milioni di differenza della Fininvest Srl di Roma (anno 1978) chi glieli fornì? Vorrei conoscere nomi e cognomi di questi suoi munifici amici e anche il contenuto delle garanzie che lei, signor Berlusconi, offrì loro. Lo stesso dicasi per l'aumento, di poco successivo, a 52 miliardi. Naturalmente le chiedo anche notizie sull'origine dei fondi, altri 2 miliardi, della "gemella" Fininvest Spa di Milano che lei fondò nel 1975, anno pessimo per ciò che attiene al credito bancario e ancor peggio per i fondamentali dell'economia del Paese.

Sesto quesito: lei, signor Berlusconi, almeno una volta in passato tentò di chiarire il motivo dell'esistenza delle 22 (ma c'è chi scrive, come Giovanni Ruggeri, autore di "Berlusconi, gli affari del Presidente" siano molte di più, addirittura 38) "Holding Italiane" che detengono tuttora il capitale della Fininvest, esattamente l'elenco che inizia con Holding Italiana Prima e termina con Holding Italiana Ventiduesima. Lei sostenne che la ragione di tale castello societario sta nell'aver inventato un meccanismo per pagare meno tasse allo Stato. Così pure, signor Berlusconi, lei ha dichiarato che l'inventore del marchingegno finanziario, che ripeto detiene - sono sue parole - l'intero capitale del Gruppo, fu Umberto Previti e l'unico scopo per il quale l'inventò consisteva - e consiste tutt'oggi - nell'aver abbattuto di una considerevole percentuale le tasse, ovvero il bottino del rapinoso fisco italiota ai suoi danni, con un meccanismo assolutamente legale. Queste, mi corregga se sbaglio, furono le ragioni che addusse a suo tempo, signor Berlusconi, per spiegare il motivo per cui il capitale della Fininvest è suddiviso così. È una motivazione, però, che a molti appare quanto meno curiosa, se raffrontata - ad esempio - con l'assetto patrimoniale di un altro big dell'imprenditoria nazionale, Giovanni Agnelli, che viceversa ha optato da molti anni per una trasparentissima società in accomandita per detenere e definire i propri beni e quote del Gruppo Fiat. In sostanza lei, signor Berlusconi, più volte ha ribadito che "dietro" le 22 Holding c'è soltanto la sua persona e la sua famiglia. Non avrò mai più motivo di dubitare di questa sua affermazione quando lei spiegherà con assoluta chiarezza le ragioni di una sua scelta a dir poco stupefacente. Questa: c'è un indirizzo - a Milano - che lei, signor Berlusconi conosce molto bene. Si tratta di via Sant'Orsola 3, pieno centro cittadino. A questo indirizzo nel 1978 nacque una società fiduciaria - ovvero dedita alla gestione di patrimoni altrui - denominata Par.Ma.Fid.A fondarla furono due commercialisti, Roberto Massimo Filippa e Michela Patrizia Natalini. Detto questo, certo rammenta, signor Berlusconi, che importanti quote di diverse delle suddette 22 Holding verranno da lei intestate proprio alla Par. Ma.Fid. Esattamente il 10 % della Holding Italiana Seconda, Terza, Quarta, Quinta, Ventunesima e Ventiduesima, più il 49% della Holding Italiana Prima, la quale - in un perfetto gioco di scatole cinesi - a sua volta detiene il 100% del capitale della Holding Italiana Sesta e Settima e il 51% della Holding Italiana Ventiduesima. Vede, signor Berlusconi, dovrebbe chiarirmi per conto di chi la Par.Ma.Fid. gestirà questa grande fetta del Gruppo Fininvest e perché lei decise di affidare proprio a questa società tale immensa fortuna. Infatti lei - che è un attento lettore di giornali e ha a sua disposizione un ferratissimo nonché informatissimo staff di legali civilisti e penalisti - non può non sapere che la Par.Ma.Fid. è la medesima società fiduciaria che ha gestito - esattamente nello stesso periodo - tutti i beni di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e grande riciclatore di capitali per conto dei clan di Giuseppe e Alfredo Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Gaetano Carollo, Carmelo Gaeta e altri boss - di area corleonese e non - operanti a Milano nel traffico di stupefacenti a livello mondiale e nei sequestri di persona. Quindi, signor Berlusconi, a chi finivano gli utili della Fininvest relativi alle quote delle Holding in mano alla Par.Ma.Fid.? Per conto di chi la Par.Ma.Fid. incassava i dividendi e gestiva le quote in suo possesso? Chi erano - mi passi il termine - i suoi "soci", signor Berlusconi, nascosti dietro lo schermo anonimo della fiduciaria di via Sant'Orsola civico 3? Capisce che in assenza di una sua precisa quanto chiarificatrice risposta che faccia apparire il volto - o i volti - di coloro che per anni incasseranno fior di quattrini grazie alla Par.Ma.Fid., ovvero alle quote della Fininvest detenute dalla Par.Ma.Fid. non si sa per conto di chi, sono autorizzato a pensare che costoro non fossero estranei all'altro "giro" di clienti contemporaneamente gestiti da questa fiduciaria, clienti i cui nomi rimandano direttamente ai vertici di Cosa Nostra.

Settimo quesito: è universalmente noto che lei, signor Berlusconi, come imprenditore è "nato col mattone" per poi approdare alla televisione. Proprio sull'edificazione del network tivù è incentrato questo punto. Lei, signor Berlusconi, certamente ricorda che sul finire del 1979 diede incarico ad Adriano Galliani di girare l'Italia ad acquistare frequenze tivù. Lo scopo - del tutto evidente - fu quello di costituire una rete di emittenti sotto il suo controllo, signor Berlusconi, in modo da poter trasmettere programmi, ma soprattutto pubblicità, che così sarebbe stata "nazionale" e non più locale. La differenza dal punto di vista dei fatturati pubblicitari, ovviamente, era enorme. Fu un piano perfetto. Se non che, Adriano Galliani invece di buttarsi a capofitto nell'acquisto di emittenti al Nord, iniziò dal Sud e precisamente dalla Sicilia, dove entrò in società con i fratelli Inzaranto di Misilmeri (frazione di Palermo) nella loro Retesicilia Srl, che dal 13 novembre 1980 vedrà nel proprio consiglio di amministrazione Galliani in persona a fianco di Antonio Inzaranto. Ora lei, signor Berlusconi, da imprenditore avveduto qual è, non può non avere preso informazioni all'epoca sui suoi nuovi soci palermitani, personaggi molto noti da quelle parti per ben altre questioni, oltre la tivù. Infatti Giuseppe Inzaranto, fratello di Antonio nonché suo partner, è marito della nipote prediletta di Tommaso Buscetta. No, sia chiaro, non mi riferisco al "pentito Buscetta" del 1984, ma al super boss che nel '79 è ancora braccio destro di Pippo Calò e amico intimo di Stefano Bontate, il capo dei capi della mafia siciliana. Quindi, signor Berlusconi, perché entrò in affari - tramite Adriano Galliani - con gente di questa risma? C'è da notare, oltre tutto, che i fratelli Inzaranto sono di Misilmeri. Le dice niente, signor Berlusconi, questo nome? Guardi che glielo sto chiedendo con grande serietà. Infatti proprio di Misilmeri sono originari i soci siciliani della nobile famiglia Rasini che assieme alla famiglia Azzaretto - nativa di Misilmeri, appunto - fondò nel 1955 la banca di Piazza Mercanti, la Banca Rasini. Giuseppe Azzaretto e suo figlio, Dario Azzaretto, sono persone delle quali lei, signor Berlusconi, con ogni probabilità sentiva parlare addirittura in casa da suo padre. Gli Azzaretto erano - con i Rasini - i diretti superiori di suo padre Luigi, signor Berlusconi. Gli Azzaretto di Misilmeri davano ordini a suo padre, signor Berlusconi, che per molti anni fu loro procuratore, il primo procuratore della Banca Rasini. Certo non le vengo a chiedere con quali capitali - e di chi - Giuseppe Azzaretto riuscì ad affiancarsi nel 1955 ai potenti Rasini di Milano, tenuto conto che Misilmeri è tutt'oggi una tragica periferia della peggiore Palermo, però che a lei Misilmeri possa risultare del tutto sconosciuta, mi appare inverosimile. Ora le ripeto la domanda: si informò sulla "serietà" e la "moralità" dei nuovi soci - il clan Inzaranto - quando tra il 1979 e l'80 diverranno parte fondamentale della sua rete tivù nazionale?

Ottavo quesito: certo a lei, signor Berlusconi, il nome della società Immobiliare Romana Paltano non può risultare sconosciuto. È impossibile non ricordi che nel 1974 la suddetta, 12 milioni di capitale, finì sotto il suo controllo amministrata da Marcello Dell'Utri, perché proprio sui terreni di questa società lei darà corso all'iniziativa edilizia denominata Milano3. Così pure ricorderà che nel 1976 l'esiguo capitale di 12 milioni aumenterà a 500, e che il 12 maggio del 1977 salirà ulteriormente a 1 (un) miliardo, e che cambierà anche la sua denominazione in Cantieri Riuniti Milanesi Spa. Come al solito, vengo subito al dunque: anche in questo ennesimo caso, chi le fornì, signor Berlusconi, questi forti capitali per aumentare la portata finanziaria di quella che era una modestissima impresa del valore di soli 12 milioni quando la acquistò?

Nono quesito: lei, signor Berlusconi, certamente rammenta che il 4 maggio 1977 a Roma fondò l'Immobiliare Idra col capitale di 1 (un) milione. Questa società, che oggi possiede beni immobili pregiatissimi in Sardegna, l'anno successivo - era il 1978 - aumentò il proprio capitale a 900 milioni. Signor Berlusconi, da dove arrivarono gli 899 milioni (4 miliardi e 45 milioni d'oggi, fonte Istat) che fecero la differenza?

Decimo quesito: signor Berlusconi, in più occasioni lei ha usato per mettere in porto affari di vario genere - l'acquisto dell'attaccante Lentini dal Torino Calcio, ad esempio - la finanziaria di Chiasso denominata Fimo. Anche in questo caso, come nel precedente riferito alla Par.Ma. Fid., lei ha scelto una società fiduciaria - questa volta domiciliata in Svizzera - al cui riguardo le cronache giudiziarie si erano largamente espresse. Tenuto conto della potenza dello staff informativo che la circonda, signor Berlusconi, mi appare del tutto inverosimile che lei non abbia saputo, circa la Fimo di Chiasso, che è stata per lungo tempo il canale privilegiato di riciclaggio usato da Giuseppe Lottusi, arrestato il 15 novembre del 1991 mentre "esportava" forti capitali della temibile cosca palermitana dei Madonia. Così pure non le sarà sfuggito che Lottusi venne condannato a 20 anni di reclusione per quei reati. Tuttora è in carcere a scontare la pena. Ebbene, signor Berlusconi, se quel gangster finì in galera il 15 novembre del '91, nella primavera del 1992 - cioè pochi mesi dopo quel fatto che campeggiò con dovizia di particolari, anche circa la Fimo, sulle prime pagine di tutti i giornali - il suo Milan "pagò" una forte somma "in nero" - estero su estero - per la cessione di Gianluigi Lentini, e usò per la transazione proprio la screditatissima Fimo, fiduciaria di narcotrafficanti internazionali. Perché, signor Berlusconi?

Ecco, queste sono le domande. Risponda, signor Berlusconi. Presto. Come ha visto, di "pentiti" veri o presunti non c'è traccia negli 11 quesiti. Semmai c'è il profumo di centinaia di miliardi che tra il 1968 e il 1979 finirono nelle sue mani, signor Berlusconi. E tuttora non si sa da dove arrivarono. Poiché c'è chi l'accusa che quell'oceano di quattrini provenne dalle casse di Cosa Nostra e sta indagando proprio su questo, prego, schianti ogni possibile infamia dicendo semplicemente la verità. Punto per punto, nome per nome. È un'occasione d'oro per farla finita una volta per tutte. Sappia che d'ora in poi il silenzio non le è più consentito né come imprenditore, né come politico, né come uomo.

Tratto da: http://www.bengodi.org/berlusconi/padania_berlusconi.htm

Altri titoli da "La Padania"

1. "La Fininvest è nata da Cosa Nostra", titolava feroce (7.10.98 )
2. "Berlusconi, metodi mafiosi" (6.10.1999 )
3. "Silvio riciclava i soldi della mafia" (7.7.98 )
4. "C'è una legge inapplicata: Berlusconi è ineleggibile" (25.11.99 )
5. "Imprenditore o politico, è il momento della scelta" (9.11.98 )
6. "Fu Craxi a spingere Berlusconi in politica" (10.6.98 )
7. "Un biscione di miliardi in Svizzera" (3.11.98 )
8. "Le sedici casseforti occulte" (29.9.98 )
9. "Soldi sporchi nei forzieri del Berlusca" (2.7.98 )
10. "La Fininvest è nata da Cosa Nostra" (27.10.98 )
11. "Così il Biscione si mise la coppola" (16.7.98 )
12. "Le gesta di Lucky Berlusca" (31.8.98 ).

Tratto da
http://www.brianzapopolare.it/sezioni/politica/berlusconi_mafioso_lega_2001feb16.htm

Mi spiegate perchè a questo punto dovrei rompere le balle a Caruso o a Tilgher? :D :D

FastFreddy
17-02-2006, 13:20
Quando fa comodo tutti leghisti, è? :D

dantes76
17-02-2006, 13:57
Quando fa comodo tutti leghisti, è? :D

Tutti? chi? :mbe:

Lucio Virzì
17-02-2006, 15:08
Tutti? chi? :mbe:

Io no.

LuVi