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View Full Version : La fine di Telecom?


Kars
14-02-2006, 12:23
In sintesi:
Telecom dovra' pagare 115 milioni di euro di multa per abuso di posizione dominante sui mercati dei servizi di telecomunicazioni e in piu' ha anche perso la gara per l'appalto alla PA vinta da fastweb (600mln) la vedo dura e non credo che ce la faccia questa volta, speriamo bene :(



Punto Informatico Roma - Telecom Italia dovrà pagare 115 milioni di euro di multa per abuso di posizione dominante sui mercati dei servizi di telecomunicazioni. L'ha deciso il Consiglio di Stato ieri mattina, scrivendo così la parola fine su una vicenda cominciata a dicembre 2004, quando l'Antitrust aveva multato Telecom per 152 milioni di euro.


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A maggio 2005 il Tar aveva annullato la sentenza; ma l'Antitrust e alcuni operatori concorrenti di Telecom si erano appellati al giudizio del Consiglio di Stato. Che adesso, come si legge nel dispositivo emesso ieri, "accoglie in parte l'appello principale dell'Agcm (Antitrust, Ndr), l'appello principale di Albacom, Colt Telecom e Tiscali, nonché gli appelli incidentali di Wind e Fastweb. Respinge l'appello incidentale di Telecom Italia".

La multa è stata ridotta, quindi, dai precedenti 152 milioni di euro agli attuali 115 milioni di euro. Uno sconto che però ha comunque il valore di una batosta per Telecom: è la multa più elevata mai emessa da un'Autorità di regolamentazione.

Come si ricorderà, Telecom è stata sanzionata perché aveva vinto la gara Consip 2002 (per fornire i servizi telefonici alla pubblica amministrazione) con un'offerta ritenuta anticoncorrenziale. I prezzi contenuti nell'offerta alla PA erano più bassi di quelli applicati all'ingrosso da Telecom agli operatori, che così non avevano alcuna possibilità di controbattere. Ironia della sorte, la batosta per Telecom ieri è stata doppia: Consip ha comunicato che la nuova gara (del valore di 600 milioni di euro) è stata vinta da Fastweb, grazie a un ribasso record del 30 per cento. Si rompe così la lunga tradizione dell'incumbent, fornitore storico della pubblica amministrazione.

Punto Informatico, per approfondire i risvolti della vicenda, ha intervistato uno degli avvocati che ha partecipato all'udienza del Consiglio di Stato: Fulvio Sarzana, legale di Assoprovider, l'associazione che, a differenza di AIIP (l'associazione dei principali provider italiani), si è costituita in giudizio contro Telecom in questa occasione.

Punto Informatico: Avvocato, per prima cosa un chiarimento: questa è proprio la fine della vicenda?
Fulvio Sarzana: Sì. Non ci sono altre possibilità di ricorso per Telecom, che se n'era già avvalsa presso il Tar. L'ultima parola spettava al Consiglio di Stato.

PI: Lei che c'era, ci dica come si è svolta l'udienza
FS: È durata quattro ore. Le parti hanno espresso le propri posizioni, che però erano già note. Telecom Italia si è difesa dicendo che l'analisi dell'Antitrust, sulla replicabilità dell'offerta Consip, non era stata fatta secondo le regole. E che bisogna fare un distinguo tra posizione dominante di Telecom e abuso di posizione dominante. Insomma, le solite cose. Con una sola novità considerevole, però.

PI: Quale?
FS: Come sapete, l'analisi di replicabilità su un'offerta Telecom spetterebbe all'Agcom (Autorità Garante delle Comunicazioni, Ndr). Invece l'ha fatta l'Antitrust per emettere la multa. Ebbene, per la prima volta adesso l'Agcom si è costituita in giudizio davanti al Consiglio di Stato e ha confermato l'analisi fatta dall'Antitrust. Il che certo ha avuto un peso molto importante per arrivare alla sentenza.

PI: È notevole anche perché l'allora presidente del Tar, che aveva annullato la multa, è lo stesso Corrado Calabrò che ora è presidente dell'Agcom. Restano però alcuni lati oscuri. Perché la multa è stata ridotta, "in parziale accoglimento dell'appello"? Quali le motivazioni del dispositivo?
FS: Lo sapremo tra un paio di mesi, quando il Consiglio di Stato pubblicherà il tutto.

PI: I concorrenti erano fiduciosi di vincere, questa volta, dopo la batosta ricevuta dal Tar?
FS: Posso dire che si respirava un'atmosfera più favorevole alle controparti; molto diversa, rispetto all'aria che tirava durante l'udienza del Tar.

PI: Qual è il ruolo di Assoprovider in questa battaglia? Voi non avevate partecipato alla gara Consip 2002
FS: Comunque quella gara ci aveva danneggiati. Ogni volta che i nostri soci andavano da una PA a proporre servizi, ci chiedevano di fare i prezzi ottenuti da Consip nel 2002. Che però per noi erano sotto costo. Di fatto siamo restati esclusi dalle PA per quattro anni.

PI: Telecom ha preso adesso un brutto colpo anche dall'esito della nuova gara Consip. Secondo lei i due eventi sono in qualche modo correlati?
FS: Indicano entrambe una nuova tendenza, che spinge verso la non discriminazione degli operatori alternativi. Ne viene rafforzato il principio che la concorrenza vada tutelata nelle gare. Grazie a questa vicenda adesso la PA è più attenta anche ai retroscena di un'offerta presentata. Non si accontenta di valutare i prezzi e di assegnare la gara al migliore offerente. Adesso è più incline a verificare che l'offerta rispetti i principi della concorrenza.
Lo si è visto proprio nel nuovo bando Consip; l'ha vinto Fastweb, ma poiché la sua offerta era tanto bassa da essere anomala, Consip ha fatto scattare un ulteriore esame per verificarne la sostenibilità economica.

PI: Adesso che succederà? Quali saranno le conseguenze per Telecom e per il mercato?
FS: Dal punto di vista giudiziario la vicenda è chiusa ma per il mercato è una partita che si apre. Sospetto che Telecom farà un tonfo in borsa. Spero soltanto che non si rifaccia sulle bollette degli utenti.

PI: Quello delle bollette è già un tema caldo, dopo la denuncia delle associazioni consumatori. Ma ai provider questa vittoria offre il destro per altre cause, con cui mettere a posto diatribe in sospeso con Telecom Italia?
FS: Assoprovider impugnerà di fronte al Tar la decisione di Agcom che autorizza Teleconomy Internet.

PI: A Punto Informatico risulta che anche AIIP stia per muoversi in tal senso
FS: Sì, lavoriamo a stretto contatto con loro.

PI: E per la questione ADSL senza linea voce? Ricorrete al Tar?
FS: Non abbiamo ancora deciso, ci stiamo pensando.

a cura di Alessandro Longo

*sasha ITALIA*
14-02-2006, 12:29
naaa telecom è un colosso... comunque posti di lavoro a parte mi sta solo sulle palle lei e la sua politica, la multa ci sta tutta.. aggiungo che imho se non fosse per altri gestori come Tiscali loro ci darebbero ancora massimo la 640kb...

Kars
14-02-2006, 12:46
il problema infatti e' tutto li' a chi non sta' sulle balle telecom?
Neanche io credo che possa fallire, ma solo per il problema poi della cassa integrazione al che si riducesse poi in finanziamenti dello stato che sono poi soldi nostri, ovvero diamo soldi a telecom affinche' ci possa poi dare un servizio che ci potra' far nuovamente pagare :cry:

BountyKiller
14-02-2006, 12:49
In sintesi:
Telecom dovra' pagare 115 milioni di euro di multa per abuso di posizione dominante sui mercati dei servizi di telecomunicazioni e in piu' ha anche perso la gara per l'appalto alla PA vinta da fastweb (600mln) la vedo dura e non credo che ce la faccia questa volta, speriamo bene :(


speriamo bene si...nel senso: speriamo che fallisca! :)

giannola
14-02-2006, 12:54
il problema infatti e' tutto li' a chi non sta' sulle balle telecom?

a me :cry:
se sparisce come farò ? :cry:
avevo una cosi bella e stabile connessione :cry:

Novatuss
14-02-2006, 12:54
so che tante persone ci lavorano ma personalmente io detesto pagare 20€ di canone ogni mese... a me sembra solo una compagnia parassita... appena posso,senza dover rinunciare all'adsl, mi stacco.

^TiGeRShArK^
14-02-2006, 12:56
speriamo bene si...nel senso: speriamo che fallisca! :)
:muro:

BountyKiller
14-02-2006, 13:18
ribadisco: se falliranno non mi metterò a piangere, anzi
ps: stai tranquillo non falliranno! :D

d@vid
14-02-2006, 13:26
speriamo bene si...nel senso: speriamo che fallisca! :)
diamine è pur sempre un'azienda italiana

e poi ci lamentiamo di essere tecnologicamente poco avanzati :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

parax
14-02-2006, 13:27
speriamo bene si...nel senso: speriamo che fallisca! :)

Ma che stai a dì, è l'azienda più grande d'Italia e dici speriamo che fallisca? Sta sulle balle anche a me come anche Alitalia per alcune sue politiche, ma da qui a dire speriamo che fallisca. :nono:

Comunque non saranno queste multe a farla fallire, ricordiamoci che telecom ha 29 miliardi di Euro di debiti, anche se c'è da dire che nel 2001 ne aveva ben 43, la fusione con TIM è stata una bella mossa.

sider
14-02-2006, 13:30
finchè pagano 190.000 euro al mese managers che non sono capaci di portarla in attivo la vedo dura

Korn
14-02-2006, 13:32
è in passivo? :confused: imho telecozz può tranquillamente reggere queste ed altre multe

SpacePG
14-02-2006, 13:39
Il monopolio di Telecom è destinato finire e la "multa" in questione è la prima falla in un sistema ormai alla frutta. Aggiungo. Meno male ! Io non ho più Telecom a casa da un mesetto e sono più felice :D Tutto funziona a meraviglia adsl e telefono (voip)

Kars
14-02-2006, 13:58
Comunque non saranno queste multe a farla fallire, ricordiamoci che telecom ha 29 miliardi di Euro di debiti, anche se c'è da dire che nel 2001 ne aveva ben 43, la fusione con TIM è stata una bella mossa.

si ma ora anche Tim sta in deficit, cmq in una botta sola hanno perso piu' di 700mln di euro che anche se hanno miliardi di debiti, si fanno sentire e come!

Kars
14-02-2006, 13:59
anzi quei 600mln li possiamo chiamare mancati introiti che forse e' peggio di "debiti"

parax
14-02-2006, 14:14
anzi quei 600mln li possiamo chiamare mancati introiti che forse e' peggio di "debiti"


Che si tratta di una scoppola tremenda siamo daccordo, ma da qui a chidersi se è la fine di telecom ce ne passa.

dupa
14-02-2006, 14:15
per telecom 115 milioni son noccioline

dupa
14-02-2006, 14:27
Poi mantieni tu tutti i lavoratori licenziati con famiglia e mutui alle spalle? :rolleyes:

questi sono i ragionamenti che han portato l'italia sul lastrico.
vedi fiat, alitalia... ecc. ecc.

sider
14-02-2006, 14:51
Poi mantieni tu tutti i lavoratori licenziati con famiglia e mutui alle spalle? :rolleyes:

pensare al proprio sederino e basta fa comodo.
Pensiamo anche all'indotto (ditte private) che muove la telecom
Hanno bisogno di managers SERI non di chiudere

BountyKiller
14-02-2006, 15:06
Poi mantieni tu tutti i lavoratori licenziati con famiglia e mutui alle spalle? :rolleyes:

un'azienda che mi fa pagare l'iva sulle tasse :eek: , che ha mangiato per anni sui numeri 899 e 892, che ha aumentato in maniera spropositata la tariffe (nel 1995 pagavo 40000 lire di bolletta ogni due mesi, adesso sono circa 100 euro ogni due mesi e non è che prima non telefonassi) per un bene assolutamente necessario come il telefono (non sto parlando di un lusso, ma di un servizio base che tutti dovrebbero avere)...be questa azienda merita di fallire.
è ora di finirla di pensare che siccome un'azienda è molto grande allora ha dei privilegi...un'azienda è un'azienda, che abbia 10 dipendenti o 200.000 non deve ricevere alcun tipo di trattamento di favore.....altrimenti rai, telecom, fiat, poste italiane continueranno a essere dei cancri per questo paese.

sider
14-02-2006, 15:13
un'azienda che mi fa pagare l'iva sulle tasse :eek: , che ha mangiato per anni sui numeri 899 e 892, che ha aumentato in maniera spropositata la tariffe (nel 1995 pagavo 40000 lire di bolletta ogni due mesi, adesso sono circa 100 euro ogni due mesi e non è che prima non telefonassi) per un bene assolutamente necessario come il telefono (non sto parlando di un lusso, ma di un servizio base che tutti dovrebbero avere)...be questa azienda merita di fallire.
è ora di finirla di pensare che siccome un'azienda è molto grande allora ha dei privilegi...un'azienda è un'azienda, che abbia 10 dipendenti o 200.000 non deve ricevere alcun tipo di trattamento di favore.....altrimenti rai, telecom, fiat, poste italiane continueranno a essere dei cancri per questo paese.

Appunto va Risanata e non chiusa.
leviamo i managers politici e mettiamo quelli veri.

generals
14-02-2006, 15:39
Appunto va Risanata e non chiusa.
leviamo i managers politici e mettiamo quelli veri.

I managers li decide la proprietà e questa ora si identifica con Tronchetti Provera. Del resto ad una società come la Telecom con il più alto indebitamento in europa togli anche le connivenze politiche che le consentono ancora di andare avanti (vedi canone alla linea solo dati) cosa ne resta? Veramente deve chiudere. Cmq la Telecom è il più grosso esempio di fallimento nella liberalizzazione di un mercato. Si è consentito solo a degli speculatori ed avventurieri come Colaninno prima e Trochetti ora di realizzare enormi plusvalenze ma dissossando difatto la Telecom che in passato se la cavava molto meglio. Anche se sono un liberista in economia questo è un caso in cui almeno la proprietà delle linee e le cabine doveva restare pubblica. La telecom e gli altri concorrenti dovevano poi competere ed offrire tariffe convenienti agli utenti (pagando allo Stato l'affitto delle linee). Cmq è sicuramente alla frutta e a nulla è bastata la fusione con Tim (che guadagnava). Ho visto lo spettacolo di Grillo in cui si descriveva la rete di società controllata da Tronchetti provera spesso con quote dell'1%. Veramente impressionante.... :eek:

~ZeRO sTrEsS~
14-02-2006, 15:56
tutti quelli che si preoccupano per quelli che lavorano in telecom... tranquilli non andranno a casa tutte le strutture e i dipendenti verrano rilevati da un altra societa' oppure se ne crea un altra...
in poche parole se fallisce un impresa con le stesse strutture se ne tira su un altra...

Alligator
29-04-2010, 20:50
Qua il servizio di sky se vi interessa http://www.youtube.com/watch?v=PtkFWzPyQyE

jumpermax
29-04-2010, 21:27
fasweb! col senno di poi... :asd:

icoborg
29-04-2010, 22:32
In sintesi:
Telecom dovra' pagare 115 milioni di euro di multa per abuso di posizione dominante sui mercati dei servizi di telecomunicazioni e in piu' ha anche perso la gara per l'appalto alla PA vinta da fastweb (600mln) la vedo dura e non credo che ce la faccia questa volta, speriamo bene :(

cosa?

Jammed_Death
29-04-2010, 22:49
diamine è pur sempre un'azienda italiana

che ha dimostrato la propria italianità andando in perdita in un monopolio

e poi ci lamentiamo di essere tecnologicamente poco avanzati :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

siamo tecnologicamente poco avanzati perchè la telecom è il macigno che blocca qualsiasi avanzamento tecnologico

jarry
29-04-2010, 23:45
Intervento di Beppe Grillo all'Assemblea Azionisti Telecom, 29 aprile 2010:

Oggi sono venuto a celebrare i funerali di Telecom Italia. Ho il lutto al braccio. La ex prima azienda tecnologica del Paese è finita, ogni anno, da 10 anni, diventa più piccola, più marginale nel contesto internazionale. Nel periodo 2008/2012 tra tagli effettuati e tagli futuri sono previsti altri 13.000 licenziamenti. L’organico di Telecom Italia al 31.12.2009 era di 54.236 dipendenti, nel 1999 quando fu ceduta a debito da Massimo D’Alema ai capitani coraggiosi Gnutti e Colaninno e Consorte aveva quasi il doppio di dipendenti.
Telecom si sta estinguendo. Quando un’azienda esternalizza i suoi migliori informatici e ingegneri per fare efficienza non ha futuro. 3000 tra i migliori del Paese sono esternalizzati in una grande scatola dal nome SSC che sarà “efficientata” e poi venduta con comodo. Che futuro ha un Paese che licenzia gli ingegneri e importa mano d’opera a basso costo? Telecom deve essere venduta al più presto a Telefonica o a qualche grande gruppo internazionale prima che gli attuali azionisti ne spolpino anche le ossa. Telecom è morta, ma si possono espiantare i suoi organi e salvare l’occupazione ancora rimasta.
Il presidente di Telecom Galateri ha detto che: “c’è il debito da ridurre, lo faremo”, ma come può pensare di farlo se continua a distribuire dividendi agli azionisti tutti gli anni, anche quest’anno. La casa va a fuoco e usano l’acqua rimasta per farsi una doccia. Negli ultimi 10 anni il debito è rimasto lo stesso, mentre gli azionisti e i manager si sono arricchiti e Telecom ha come dice elegantemente Galatieri “diminuito il suo perimetro”. Il perimetro dei piccoli azionisti si è invece allargato, il valore di un’azione Telecom era di circa 8 euro nel 2003 e oggi vale poco più di un euro. Nel 2009 i ricavi di Telecom Italia sono stati di 27,1 miliardi di euro con un debito di 34 miliardi di euro. Il debito è di 7 miliardi di euro più dei ricavi.
I ricavi sono in diminuzione del 6,3% rispetto al 2008 ed è previsto un ulteriore calo del 3% nel 2010 e, dopo aver ceduto quasi tutto in questi dieci anni, dalle partecipazioni estere, agli immobili, a società innovative come Telespazio, Italtel Sirti, si annuncia la prossima cessione del 50% di Telecom Argentina.
Si parla di investimenti nei prossimi anni quando la Rete è un colabrodo e siamo ultimi nelle classifiche europee per la diffusione della banda larga.
Vorrei fare un semplice esercizio, da ragioniere, perché io sono un ragioniere, se la Telecom in questi dieci anni ha venduto quasi tutte le sue partecipazioni, i suoi immobili, persino le centrali telefoniche, ridotto del 50% il personale, diminuito i suoi ricavi, ridotto gli investimenti, quasi azzerato il valore del titolo e, nonostante tutto questo, il debito è rimasto lo stesso di 37 miliardi. La domanda è: dove sono finiti i soldi? Chi ha distrutto la più importante azienda italiana nel campo dell’innovazione costruita con le tasse di generazioni di italiani?
I soldi sono finiti in stock option milionarie, in dividendi agli azionisti del salotto buono che hanno spolpato viva la Telecom. E’ necessario fare un’indagine patrimoniale sui manager che in questi anni hanno gestito la Telecom per verificare il loro patrimonio prima e dopo il loro ingresso in Telecom. Per verificare se le operazioni che hanno condotto in questi anni di cessioni del patrimonio Telecom abbiano procurato loro dei guadagni diretti o indiretti. La distruzione del valore di Telecom Italia è stato il più grave danno sia economico che per il futuro sviluppo legato all’innovazione procurato al nostro Paese. Gli azionisti e i lavoratori e le generazioni future hanno o stanno già pagando il conto. I responsabili di questa catastrofe sia politici che imprenditori vanno perseguiti.
Bernabè è una persona che stimo come manager, ma che non ha fatto quello che una persona con la schiena dritta avrebbe dovuto fare: chiedere conto alle precedenti gestioni, da Colaninno a Tronchetti, da Buora a Ruggiero, implicato nello scandalo delle false fatturazioni di Telecom Sparkle, delle loro azioni, dei loro enormi guadagni e in alcuni casi dell’uso privatistico dell’azienda. Lo spionaggio ai danni di decine di migliaia di persone fatto da dipendenti Telecom ha prodotto alla società un danno di immagine enorme. Chi lo paga? Chi risarcisce i piccoli azionisti di un titolo spazzatura? Colaninno e Gnutti hanno intascato una plusvalenza di 1,5 miliardi di euro quando hanno ceduto le loro quote a Tronchetti finanziato dalle banche, perché? E perché i piccoli azionisti non hanno avuto nulla?
E’ immorale che siano state distribuite stock option milionarie per anni mentre decine di migliaia di persone perdevano il lavoro.
E’ necessaria una legge per impedire la distribuzione di dividendi alle aziende con un indebitamento superiore al 50% del fatturato. Qualunque piccola media azienda con un debito superiore del 30% al fatturato chiuderebbe domani mattina. Telecom è morta, per salvare l’occupazione residua va venduta al più presto a Telefonica e la dorsale deve ritornare in mani pubbliche dando ad ogni operatore le stessa possibilità e non a un unico soggetto.
La banda larga in Italia è stretta, la più stretta in Europa, anche grazie a questo Governo che tiene bloccati gli incentivi di 800 milioni per ridurre il digital divide e introduce tasse assurde come l’equo compenso sulle memorie.
La diffusione della banda larga nelle abitazioni secondo dati della Commissione Europea è nella Lombardia, la più avanzata delle Regioni italiane, di soli 36 famiglie su 100, esattamente come le regioni europee più povere come la Mancha spagnola e peggio della Polonia.
Dopo l’Italia ci sono solo la Romania, la Bulgaria e la Grecia. Senza infrastrutture l’Italia non ha un futuro e neppure un presente. Cari Bernabè e Galateri, vendete quello che è rimasto a Telefonica, restituite la dorsale allo Stato e dopo andate a casa, insieme al consiglio di amministrazione, prima del fallimento.