PDA

View Full Version : Innovazione Tecnologica :Due parole per sor Romano Prodi


dantes76
13-02-2006, 14:20
Contrappunti/ Due parole per Romano
di Massimo Mantellini - Molti i buoni propositi nel programma dell'Unione, ma quando si viene ad Internet non si parla dei monopoli di fatto né si accenna alla neutralità della rete. Le belle parole non bastano



Roma - Mettiamola così. Ho letto le pagine sullo sviluppo tecnologico del paese contenute nel programma elettorale dell'Unione presentato qualche giorno fa e le ho trovate di buon livello. Oppure mettiamola così: ho letto quelle stesse pagine e mi sono parse francamente deludenti. Possono coesistere questi due opposti punti di vista? Ho idea di si.

Scrivere un programma politico per l'innovazione del paese non è cosa semplice. Alludo alla esigenza di bilanciare in un documento tutto sommato sintetico, necessità talvolta opposte e diversissime. Se poi si aggiunge, come nel caso in questione, che il programma deve mostrare significative compatibilità con i programmi dei singoli partiti che compongono la coalizione, allora vi accorgerete che ci troviamo di fronte, più che ad un semplice documento politico, ad un complicato gioco ad incastro.

Vediamo cosa dice il programma di governo del centro-sinistra sui temi a noi cari. Sulla diffusione della larga banda in Italia afferma intanto, con sufficiente chiarezza, ciò che da queste parti andiamo ripetendo da anni:

"Sotto il profilo infrastrutturale dobbiamo assicurare lo sviluppo della banda larga su tutto il territorio nazionale, fino ai piccoli comuni, permettendo a questi ultimi di connettersi in rete e consentendo agli utenti dei rispettivi territori di accedere comodamente all'e-government. Dobbiamo incentivare gli operatori privati a rendere disponibile su tutto il territorio nazionale servizi di connettività a larga banda e prevedere, eventualmente e in via sussidiaria, un intervento pubblico nelle aree disagiate dove il mercato non riesce ad operare.

Tutto ciò è condivisibile ma non è sufficiente. Il sostegno dell'amministrazione politica del paese allo sviluppo della larga banda rischia di trasformarsi, in un paese come il nostro nel quale un unico operatore è il quasi monopolista della connettività alla rete, in quello che sono stati gli inutili incentivi alla larga banda del governo Berlusconi: una misura inefficace, una piccola o grande regalia di Stato ad una azienda, Telecom Italia, che oggi controlla di fatto le dinamiche di accesso alla rete. Sarebbe oggi quanto mai necessario "sfilare" gli indirizzi tecnologici del paese dalle mani del mercato delle TLC almeno fino a quando tale mercato non mostri chiari segni di effettiva competitività (ma probabilmente anche dopo): una cosa sono infatti gli affari e la quadratura dei bilanci, un'altra le necessità della popolazione nei confronti di servizi innovativi che abbiano rilevanza comunicativa e culturale.

Del punto centrale e spinoso della separazione fra gestione della rete di trasmissione e offerta di accesso a Internet nel programma di Romano Prodi non si invece fa alcun chiaro accenno. Ed è un peccato, perchè chi ha scritto quelle pagine certo conoscerà assai bene la scelta coraggiosa sulla market equivalence che Ofcom ha adottato in Gran Bretagna nei confronti di British Telecom imponendo la creazione di una società ex-novo, gestita da amministratori indipendenti, che gestisce a condizioni paritarie per tutti gli operatori il mercato all'ingrosso della banda di accesso a Internet. Il lettore malizioso quale io sono, sembrerebbe autorizzato a pensare che nel programma dell'Unione la assoluta supremazia di Telecom Italia (e le significative conseguenze su indirizzo tecnologico e tariffe) continui a non richedere alcuna azione di contenimento.

A questo punto di estrema debolezza trovo se ne aggiunga un altro, altrettanto importante e direttamente collegato. Scrivere come fa in più punti l'Unione nel suo programma che si garantirà "più informazione e più libertà", che si lotterà per la autonomia di Internet e per il diritto a comunicare e ad informarsi, che ci si adopererà per "conciliare i diritti di autori ed editori con l'interesse comune alla massima diffusione della cultura e delle idee", che si sceglieranno software open source e licenze non commerciali, rischia di trasformarsi in un lungo elenco bellissimo ed inutile se non si afferma contestualmente l'intenzione di salvaguardare la "neutralità della rete".

Oggi qualunque partito che si presenti alle elezioni gridando a gran voce (come fanno tutti) che desidera lo sviluppo e la prosperità di Internet deve scrivere a chiare lettere che nessuno avrà domani il diritto di opporre limiti e regole alla struttura architetturale della rete. Diceva Vinton Cerf poco tempo fa davanti al Congresso degli Stati Uniti dove si sta discutendo della nuova pessima normativa statunitense sulle telecomunicazioni:

Man mano che ci spostiamo verso un ambiente a larga banda e che eliminiamo una secolare discriminazione per il possesso degli strumenti necessari, un livello di basso profilo delle regole di neutralità per assicurarsi che Internet continui a crescere è necessario. Le compagnie telefoniche non possono dire ai consumatori chi devono chiamare; gli operatori di rete non possono dettare quello che la gente fa online".

La "rete stupida", immaginata da David Isenberg molti anni fa e poi ripresa da Doc Searls e David Weinberger in quel saggio illuminato che è World of Ends è oggi, da sola, la principale tutela dei nostri interessi di cittadini collegati. Chiunque abbia chiaramente compreso cosa sia Internet dovrebbe scriverlo a caratteri cubitali dentro il proprio programma politico: "Voglio una rete Internet neutrale". Tutto il resto verrà di conseguenza. Ma anche di ciò nelle 281 pagine del programma di Romano Prodi non c'è alcuna traccia.

Massimo Mantellini


Tratto da: http://punto-informatico.it/p.asp?i=57815

pomatone
13-02-2006, 15:06
Priorità al mostro Telecom, direi.
Telecom va affrontata e sconfitta. Poi credo si possano gettare le basi per la neutralità della rete.
per una volta ti quoto!!!! :eek: :D


...spero sia la prima e l'ultima......... :Prrr: :Perfido: :friend:

YellowT
13-02-2006, 18:13
Meh, secondo me sta agli operatori alternativi darsi una mossa e mettere giù le proprie reti...
Ad esempio quasi tutti i capoluoghi di provincia hanno reti alternative. Nelle due case che ho provato ci sono queste possibilità:
1. Aosta e qualche pease della cintura: operatori presenti con rete propria: Telecom, Fastweb e Tele2.
2. Torino: operatori presenti con rete propria: Telecom, Wind/Infostrada, Fastweb e Tele2

Sinceramente non vedo questo grosso problema. Il mercato sta iniziando adesso a dare i suoi frutti (6 mesi fa, ad esempio, ad Aosta c'era solo telecom. Ora si dice che entro febbraio anche infostrada attiverà la sua rete che dovrebe essere già piazzata) e la concorrenza comincia a vedersi (vedi tuttoincluso, teleconomy o le adsl a 16 euro).
La gestione della privatizazione fino a qui è stata secondo me ottima perchè incentivava gli operatori alternativi a piazzare i propri cavi.

Altra news: è di oggi la notizia che Fastweb ha vinto la gara per le forniture di telefonia fissa delle pubbliche amministrazioni rubando la supremazia di telecom italia. Naturalemnet fastweb copre solo con la sua rete quindi telecom ne viene proprio tagliata fuori.
Ricordo inoltre che per i servizi mobili le pubbliche amministrazioni usano Wind.

IpseDixit
13-02-2006, 19:49
Meh, secondo me sta agli operatori alternativi darsi una mossa e mettere giù le proprie reti...
Ad esempio quasi tutti i capoluoghi di provincia hanno reti alternative. Nelle due case che ho provato ci sono queste possibilità:
1. Aosta e qualche pease della cintura: operatori presenti con rete propria: Telecom, Fastweb e Tele2.
2. Torino: operatori presenti con rete propria: Telecom, Wind/Infostrada, Fastweb e Tele2


Infatti i grossi operatori si sono creati una propria rete e sono una realtà, rimangono fuori i piccoli centri ma nessuna persona sana di mente spenderebbe migliaia di euro per portare la banda larga in paesini di pochi abitanti.

jan
13-02-2006, 19:58
quando un governo ha provato a porre dei paletti al predominio per esempio a fronte del monopolio di mediaset , è stata apostrofata di antiliberismo ed ora mi spiegate perchè un governo dovrebbe intervenire su di una societa privata , per avvantaggiare un secondo gestore?
se le regole del mercato valgono per tutti , saranno FASTWEB e WIND INFOSTRADA a farsi valere , come sta progressivamente succedendo.

dantes76
13-02-2006, 20:06
quando un governo ha provato a porre dei paletti al predominio per esempio a fronte del monopolio di mediaset , è stata apostrofata di antiliberismo ed ora mi spiegate perchè un governo dovrebbe intervenire su di una societa privata , per avvantaggiare un secondo gestore?
se le regole del mercato valgono per tutti , saranno FASTWEB e WIND INFOSTRADA a farsi valere , come sta progressivamente succedendo.

strano non mi sembra sia valsa la stessa regola per Enel

prio
13-02-2006, 20:06
Infatti i grossi operatori si sono creati una propria rete e sono una realtà, rimangono fuori i piccoli centri ma nessuna persona sana di mente spenderebbe migliaia di euro per portare la banda larga in paesini di pochi abitanti.

Putroppo non e' che sia solo Trepalle a non essere coperto da reti non telecom.. la strada e' ancora _molto_ lunga.

jan
13-02-2006, 20:09
strano non mi sembra sia valsa la stessa regola per Enel

i competitori di enel esistono solo nel mondo dell'industria , e sono pressoche inesistenti se paragonati al colosso italiano.
in questo senso siamo molto più avanti con le telecomunicazioni

dantes76
13-02-2006, 20:30
i competitori di enel esistono solo nel mondo dell'industria , e sono pressoche inesistenti se paragonati al colosso italiano.
in questo senso siamo molto più avanti con le telecomunicazioni

no , credo ti sia completamente fuori strada:

il Grtn (adesso Terna s.p.a )ha in gestione la rete fisica,
l enel ne usufruisce, come qualsiasi altro operatore
lo stesso dovrebbe avvenire per le telecom

jan
13-02-2006, 20:33
no , credo ti sia completamente fuori strada:

il Grtn ha in gestione la rete fisica,
l enel ne usufruisce, come qualsiasi altro operatore
lo stesso dovrebbe avvenire per le telecom

faccio ammenda , non lo sapevo , e come mai rimane pressoche monopolistica la posizione di enel?

dantes76
13-02-2006, 20:35
faccio ammenda , non lo sapevo , e come mai rimane pressoche monopolistica la posizione di enel?

questo dipende dalle leggi..

Cmq:
GRTN, Gestore del Sistema Elettrico
Il GRTN (Gestore del Sistema Elettrico) è l'organismo deputato alla promozione, incentivazione e sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia. Fino al novembre 2005, il GRTN era responsabile della trasmissione e del dispacciamento dell'energia elettrica sulla rete ad alta e altissima tensione, attività ora affidata a Terna SpA.
Il GRTN è una società per azioni.

Ps: lo stesso dovrebbe avvenire con le telco., un gestore della rete, a cui possono accedere tutti i vari competitori. adesso invece telecomitalia e' sia gestore, sia competitore

Per quanto riguarda il monopolio c'e, con qualche eccezione, come Edison, o energiaweb

YellowT
13-02-2006, 21:47
l'energia è un tema a parte. Terna ha la rete e enel è solo un produttore di corrente che si appoggia a terna per la distribuzione.
Ad oggi tutti i clienti industriali possono scegliere il produttore elettrico che preferiscono. Ad esempio edison ha una tariffa che si chiama verde: si paga un po di più la corrente ma è certificata come proveniente da fonte rinnovabile al 100%. Tariffe del genere da me sarebbero ben accette anche perchè così se ne incentiva la produzione. Si arriverà all'elettricità con tariffe differenziate e personalizzate.

Riguardo alle utenze private, la normativa stabilisce che dal 2007 il mercato sia aperto per chiunque. Mi pare dal primo gennaio 2007, ogni privato avrà facoltà di cambiare operatore. Se oggi ancora non si può fare è perchè la normativa prevedeva prima il passaggio delle aziende (a mio avviso più facile da gestire visto che ci sono pochi utilizzatore dai grossi volumi) e dal 2007 per tutti.

Certo una privatizzazione non si fa da un giorno all'altro e qui mi pare che i tempi siano ragionevoli :)

Riguardo alla telefonia, le compagnie private copriranno con cavi fisici fin dove sarà conveniente. Per il resto speriamo nel Wimax: io sto in valle d'aosta dove hanno appena prolungato la sperimentazione. In pratica si monta una piccola antenna sul tetto che riceve il wimax. Il segnale viene poi portato all'interno, dove viene esteso a tutta l'abitazione tramite la normale wi-Fi.
Abbiate fiducia, la telecom sarà sempre più un operatore come un altro. ;)