elect
10-02-2006, 12:15
Inoltro..
>Leggete e fate girare. Mi pare gustosissima (a dir poco)....
>
>Questa poesia è stata letta dal senatore della Margherita Nando Dalla
>Chiesa come intervento, tutto in rima baciata, durante il dibattito
>in aula sul decreto legge sull'inappellabilità delle sentenze di
>proscioglimento
>
>è una buona sintesi dei 5 anni di governo
>
>Bentornati senatori,
>dalle feste e dai ristori,
>tutti insieme per votare
>la gran legge secolare,
>la più urgente, la più bella
>sì, la legge Pecorella.
>Ma quant'è curioso il mondo,
>nel suo gran girare in tondo,
>che fa nascere d'incanto
>una legge che può tanto.
>E la scrive un avvocato
>per salvare il suo imputato,
>che poi, caso assai moderno,
>è anche capo del Governo,
>mentre invece l'avvocato
>è un potente deputato.
>Ah, che idea stupefacente,
>non si trova un precedente,
>è un esempio da manuale
>di cultura occidentale
>che sa metter le persone
>sopra la Costituzione.
>E ora è bello edificante
>che di voci ne sian tante,
>di giuristi, ex magistrati,
>di causidici, avvocati,
>pronti, intrepidi, a spiegare
>che la legge è da votare,
>poiché vuole la dottrina
>che il diritto su una china
>più virtuosa scorrerà,
>se la norma si farà.
>Ma pensate che bellezza
>per un reo, l'aver certezza
>che se il giudice è impaurito
>o corrotto o scimunito,
>potrà dar la soluzione
>senza alcuna sconfessione,
>che il processo finirà
>e un macigno calerà
>sull'accusa dello Stato
>e su chi subì reato.
>Che trionfo, che tripudio,
>e per Silvio che preludio
>ad una dolce terza età,
>l'assoluta impunità.
>Bentornati senatori,
>per la fine dei lavori;
>cinque anni incominciati
>coi tesori detassati,
>poi vissuti con amore
>a far leggi di favore:
>rogatorie, suspicioni,
>lodi, falsi e prescrizioni,
>approvate in frenesia
>e con gran democrazia,
>che chi c'è non può parlare
>e chi è assente può votare.
>Mentre al pubblico in diretta
>lui giurava: "Date retta,
>se non si combina niente
>sui problemi della gente
>colpa è di opposizioni,
>Parlamento e Commissioni!".
>Bravi voi che con tempismo
>combattete il comunismo,
>anche se nell'ossessione
>ce l'aveste una ragione:
>falsa è di Marx la tesi
>che lo Stato è dei borghesi;
>ci insegnaste voi del Polo
>che lo Stato è di uno solo.
>Or votando con l'inchino
>si completi il gran bottino
>delle leggi personali,
>questo sconcio senza eguali.
>Del diritto sia mattanza.
>
>Ma l'Italia ne ha abbastanza!
>
>Leggete e fate girare. Mi pare gustosissima (a dir poco)....
>
>Questa poesia è stata letta dal senatore della Margherita Nando Dalla
>Chiesa come intervento, tutto in rima baciata, durante il dibattito
>in aula sul decreto legge sull'inappellabilità delle sentenze di
>proscioglimento
>
>è una buona sintesi dei 5 anni di governo
>
>Bentornati senatori,
>dalle feste e dai ristori,
>tutti insieme per votare
>la gran legge secolare,
>la più urgente, la più bella
>sì, la legge Pecorella.
>Ma quant'è curioso il mondo,
>nel suo gran girare in tondo,
>che fa nascere d'incanto
>una legge che può tanto.
>E la scrive un avvocato
>per salvare il suo imputato,
>che poi, caso assai moderno,
>è anche capo del Governo,
>mentre invece l'avvocato
>è un potente deputato.
>Ah, che idea stupefacente,
>non si trova un precedente,
>è un esempio da manuale
>di cultura occidentale
>che sa metter le persone
>sopra la Costituzione.
>E ora è bello edificante
>che di voci ne sian tante,
>di giuristi, ex magistrati,
>di causidici, avvocati,
>pronti, intrepidi, a spiegare
>che la legge è da votare,
>poiché vuole la dottrina
>che il diritto su una china
>più virtuosa scorrerà,
>se la norma si farà.
>Ma pensate che bellezza
>per un reo, l'aver certezza
>che se il giudice è impaurito
>o corrotto o scimunito,
>potrà dar la soluzione
>senza alcuna sconfessione,
>che il processo finirà
>e un macigno calerà
>sull'accusa dello Stato
>e su chi subì reato.
>Che trionfo, che tripudio,
>e per Silvio che preludio
>ad una dolce terza età,
>l'assoluta impunità.
>Bentornati senatori,
>per la fine dei lavori;
>cinque anni incominciati
>coi tesori detassati,
>poi vissuti con amore
>a far leggi di favore:
>rogatorie, suspicioni,
>lodi, falsi e prescrizioni,
>approvate in frenesia
>e con gran democrazia,
>che chi c'è non può parlare
>e chi è assente può votare.
>Mentre al pubblico in diretta
>lui giurava: "Date retta,
>se non si combina niente
>sui problemi della gente
>colpa è di opposizioni,
>Parlamento e Commissioni!".
>Bravi voi che con tempismo
>combattete il comunismo,
>anche se nell'ossessione
>ce l'aveste una ragione:
>falsa è di Marx la tesi
>che lo Stato è dei borghesi;
>ci insegnaste voi del Polo
>che lo Stato è di uno solo.
>Or votando con l'inchino
>si completi il gran bottino
>delle leggi personali,
>questo sconcio senza eguali.
>Del diritto sia mattanza.
>
>Ma l'Italia ne ha abbastanza!
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