PDA

View Full Version : "La Stampa" di Torino, a quale schieramento è riconducibile?


bluelake
06-02-2006, 08:47
perché leggere queste due righe sulla prima pagina dell'edizione web di oggi mi ha fatto crollare qualche certezza... non perché dica cose false eh, anzi...


UN BATTAGLIONE
Le radio religiose pregano per il Cavaliere

C’è una battaglia che l'Unione ha perso da tempo: quella delle radio. In particolare, di quel vasto movimento radiofonico ascrivibile all'universo cattolico (Radio Maria, Radio Mater, Teleradio Padre Pio, Circuito Marconi) capace di coinvolgere 10 milioni di ascoltatori ogni giorno che da mesi ha già indicato per chi votare il 9 aprile: Berlusconi e la Casa delle libertà.


vabbè che sono ormai 15 anni che sostengo che i kilowatt di corrente che servono per far trasmettere radio Maria e radio Mater sono i kilowatt più sprecati dell'intera radiofonia europea, ma non pensavo di averne una conferma così evidente :mbe:

jumpermax
06-02-2006, 09:17
quel vasto movimento radiofonico ascrivibile all'universo cattolico (Radio Maria, Radio Mater, Teleradio Padre Pio, Circuito Marconi) capace di coinvolgere 10 milioni di ascoltatori ogni giorno
EH? :eek: Come accidenti l'hanno calcolata questa, considerando anche i citofoni dove si capta il segnale? :D

Lucio Virzì
06-02-2006, 09:21
Farà parte dello schieramento che ha deciso di riaprire gli occhi?

LuVi

recoil
06-02-2006, 09:49
radio Maria e radio Mater trasmettono qui da me, effettivamente anche i citofoni riescono a prenderle :D

cmq per quanto riguarda radio Maria non sono sorpreso, le nonnine se ascoltano la radio cosa pensate che scelgano? anche se 10 milioni mi pare una cifra un po' esagerata. forse contano anche quelli all'estero

Lucrezio
06-02-2006, 10:04
Uff... tutte le volte che sono in macchina e passo da una regione all'altra, la mia radio si sintonizza automaticamente su radiomaria :cry:
e intendo anche a Passo Cimabanche, fra Dobbiaco e Cortina, in mezzo alle montagne e agli alberi... oppure nella galleria di valico della Cisa, fra emilia e toscana.
Davvero impressionante...

Korn
06-02-2006, 10:13
perché leggere queste due righe sulla prima pagina dell'edizione web di oggi mi ha fatto crollare qualche certezza... non perché dica cose false eh, anzi...



vabbè che sono ormai 15 anni che sostengo che i kilowatt di corrente che servono per far trasmettere radio Maria e radio Mater sono i kilowatt più sprecati dell'intera radiofonia europea, ma non pensavo di averne una conferma così evidente :mbe:
berlusconi... ma quello di drive in delle donne rifatte di plastica, berlusconi divorziato, mister tromba tromba? strano nè

tatrat4d
06-02-2006, 10:21
non perchè non mi fidi blue ma, visti i precedenti, link? (almeno quello a repubblica :asd: ) :sofico:

bluelake
06-02-2006, 10:57
non perchè non mi fidi blue ma, visti i precedenti, link? (almeno quello a repubblica :asd: ) :sofico:
era in homepage della stampa stamattina (probabilmente era una notizia di ieri), il link che compariva era quello http://www.lastampa.it/redazione/default.asp# che però è di default per tutti i pop-up :cry:

Raven
06-02-2006, 11:06
in effetti radio maria la becco sempre&ovunque anche nelle zone più oscure ed isolate delle mie vallate... :fagiano:

Tutto regolare comunque: mia prozia ultrottantenne volta Berlusconi "perché ha un così bel sorriso ed un viso onesto!" :)

CYRANO
06-02-2006, 11:09
in effetti radio maria la becco sempre&ovunque anche nelle zone più oscure ed isolate delle mie vallate... :fagiano:

Tutto regolare comunque: mia prozia ultrottantenne volta Berlusconi "perché ha un così bel sorriso ed un viso onesto!" :)

Beh ieri , dopo il gol in fuorigioco della juve , mio padre , milanista , mi fa : Ha ragione berlusconi quando dice che c'è del marcio in italia!
ed io : beh se lo dice lui :D :D



Ciaozzz

majin mixxi
07-02-2006, 20:36
Klaus Davi per “La Stampa”


Mentre gli uffici marketing dei partiti di centrosinistra stanno valutando se e come affrontare in televisione il «diavolo» Berlusconi, c'è una battaglia che l'Unione, soprattutto nelle sue componenti cattoliche, ha già perso da tempo: quella delle radio. In particolare, di quel vasto movimento radiofonico ascrivibile all'universo cattolico (Radio Maria, Radio Mater, Teleradio Padre Pio, Circuito Marconi), capace di coinvolgere oltre 10 milioni di ascoltatori ogni giorno (fonte Audiradio), che da mesi ha già indicato per chi votare il 9 aprile: Berlusconi e la Casa delle libertà. Eppure, a saper leggere i media, ci sarebbe stato tempo per concentrarsi su un mezzo tanto importante e capillare.





Ma perché un messaggio radiofonico passi, non bastano certo le tournée elettorali e le improvvisate delle ultime settimane. Karl Rove, il guru di George Bush, ebbe modo di dire che tutto quello che in campagna elettorale sa di campagna elettorale, inevitabilmente puzza. Con ragione. Per questo, i Repubblicani Usa si «intortarono» le radio due anni prima del voto di novembre 2004. Così, all'Unione, fanno infinitamente più male delle comparsate del premier in tv le frustate che Radio Maria (4 milioni e 588 mila ascoltatori nei 7 giorni) vibra via etere ogni giorno. L'emittente, nata a Erba nel 1983, può contare su 850 mila ripetitori in Italia. Consapevole di questa potenza mediatica è l'icona (in senso vocale, s'intende) di questa emittente: il mitico padre Livio Fanzaga, che dalle 8.45 alle 9.30 del mattino instilla le sue perle di saggezza politica leggendo i quotidiani. Soprattutto il Foglio di Giuliano Ferrara, faro delle prediche del padre.

Padre Livio ultimamente ha difeso la cosiddetta legge Pecorella sull'inappellabilità delle sentenze di proscioglimento, «riforma seria e costituzionalissima», prendendo addirittura le distanze dalla posizione del presidente Ciampi, definito «pur persona degnissima», ma dal quale dissente. Oppure ha criticato, ma solo in modo cauto e tutt'altro che preclusivo, il provvedimento governativo relativo alla legittima difesa, «che rappresenta un diritto naturale intangibile» da tutelare.




Ovviamente c'è n'è anche per il governo ex D'Alema, colpevole di aver promosso una legge contro le discriminazione dei gay. Al punto che, commenta don Livio, «la Chiesa d'ora in avanti non potrà più dire che l'omosessualità in sé è un disordine, altrimenti verrà accusata di discriminazione». Morale: «Di questo passo quelli che si sposano tra maschio e femmina rischiano la galera». Non basta. Il tema dell'eutanasia è poi l'occasione per mitragliare la costituenda Rosa nel Pugno, che è «parte dell'Unione e ha già predisposto le leggi nel caso vincessero le elezioni».

Da una costola di radio Maria è nata invece Radio Mater, una Onlus senza pubblicità e di cui Audiradio non monitora l'ascolto, ma che ha già un seguito nel centro nord stimato attorno al milione di ascoltatori settimanali. A differenza della radio capofila da cui origina, parla poco di politica, ma tantissismo di problemi sociali, temi su cui il programma dell'Unione continua a latitare: si va dal carcere all'alcolismo ai problemi dell'infanzia. Il tono è molto catechistico.

Ovviamente il movimento delle radio religiose non lascia solo il sud. Anzi. Teleradio Padre Pio è l'emittente dei Cappuccini con sede a San Giovanni Rotondo che presidia il Mezzogiorno. Ascoltatissima in Puglia, Molise e Abruzzo e Calabria, oltre che via Internet e sul satellite. Pur vantando notiziari equidistanti, l'emittente non si tira indietro nella battaglia politica, soprattutto nella trasmissione «Fuso Orario» che occupa uno spazio centrale nel palinsesto del mattino. Non è ancora monitorata da Audiradio, ma registra un grosso seguito stimabile attorno al mezzo milione di ascoltatori ogni giorno. Plaudendo ad esempio al governo quando fa leggi giuste come quelle sull'affido condiviso o sulla pedopornografia via Internet.




Di più. Se i verdi non parlano più di ambiente, ci pensano loro, i frati. Con prese di posizione chiare sul protocollo di Kyoto e su paesi come gli Usa che non vogliono sottoscriverlo. O dando molto spazio al Forum sull'acqua che si terrà a marzo a Città del Messico, o alle condizioni ambientali della Sardegna.

In tanto buio, tuttavia, un piccolo spiraglio di luce per la sinistra arriva dalla milanese Cnr, nata dalla fusione di Novaradio dei Paolini e di radio A della diocesi di Milano. Un network che raggiunge 300 mila ascoltatori nel giorno medio. Sostanzialmente equidistante sul piano politico, questa emittente quantomeno non presenta la gauche come una coalizione di mangiabambini senza valori, soprattutto all'interno dello spazio «Radio Marconi» che va dalle 9.30 alle 12 e dalle 17.30 alle 20.

Anzi. Un convegno della consulta organizzato da Gianni Rodari dei Ds di Milano diventa occasione per intervistare Anna Serafini, moglie di Fassino. Mentre il tema dei saldi offre il destro per parlare della crisi del commercio e della pessima congiuntura economica. E ancora: se i politici, imbarazzati, glissano sulla sanità, ecco che radio Cnr ne fa un cavallo di battaglia, imputando le pessime condizioni del nostro sistema a carenze strutturali e di personale. Evidentemente si tratta di una radio di cui Berlusconi non si è ancora accorto. Già. Ma ancora per quanto?

bluelake
07-02-2006, 20:46
lo sapevo... quando apro i thread io non li guarda nessuno... :cry: :cry: :cry:

kaioh
07-02-2006, 20:51
non sarà con Silvio ma di certo è contro una vittoria della sinistra visto cosa propone .

Amu_rg550
07-02-2006, 21:02
discussioni unite

kaioh
07-02-2006, 21:08
discussioni unite
ecco, ora mi tocca modificare il post alrtrimenti non si capisce nulla , uffff :O

bluelake
07-02-2006, 21:16
Uff... tutte le volte che sono in macchina e passo da una regione all'altra, la mia radio si sintonizza automaticamente su radiomaria :cry:
e intendo anche a Passo Cimabanche, fra Dobbiaco e Cortina, in mezzo alle montagne e agli alberi... oppure nella galleria di valico della Cisa, fra emilia e toscana.
Davvero impressionante...
e pensa che per legge radio Maria e radio padania libera (sono le uniche due radio italiane che corrispondono agli strettissimi requisiti stabiliti dalla legge) sono autorizzate ad accendere impianti ovunque vi sia una frequenza libera, senza nessun obbligo di richiedere autorizzazioni o di acquistare la frequenza (cosa che avviene per ogni altra emittente) :fagiano: è logico che debbano in qualche modo ringraziare chi gli da la possibilità di risparmiare tanti soldini :D

joshua82
07-02-2006, 21:20
berlusconi... ma quello di drive in delle donne rifatte di plastica, berlusconi divorziato, mister tromba tromba? strano nè
beh...sempre meglio della sinistra zapaterista-no global no?

IpseDixit
07-02-2006, 21:33
Mi pare ovvio con tutti i regali fatti da questo governo :rolleyes:

bluelake
07-02-2006, 21:39
beh...sempre meglio della sinistra zapaterista-no global no?
oddio, a dire "Guai a voi, ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume" non fu esattamente il primo tizio passato per strada...

joshua82
07-02-2006, 22:01
La voce di «Radio Maria»: Polo più attento sui valori
di Andrea Tornielli

Padre Fanzaga: «Temo che la maggioranza dell’Unione sia contro la linea cattolica sulle questioni morali»




È la «voce» inconfondibile di Radio Maria, il potente network cattolico che può contare su 850mila ripetitori e trasmette senza un briciolo di pubblicità raggiungendo la bellezza di quattro milioni e mezzo di ascoltatori a settimana. Padre Livio Fanzaga, che oltre alle catechesi conduce una seguitissima rassegna stampa mattutina, è stato ieri iscritto insieme alla sua emittente dal massmediologo Klaus Davi tra i sostenitori del Cavaliere. Le cose stanno davvero così? «Radio Maria non è schierata, non partecipiamo alla campagna elettorale, non diamo indicazioni di voto, neanche a chi ce le chiede via email - spiega il religioso -. Nel mio commento quotidiano alla stampa evito di entrare nel merito della politica italiana».
«Certo - aggiunge padre Livio - noi ci muoviamo nella linea tracciata dalla Chiesa italiana. La Cei ha indicato alcuni valori, come la difesa e il sostegno alla famiglia, e la difesa della vita. Quando entrano in gioco questi temi, allora li commentiamo e non abbiamo paura di dire che l’aborto è un peccato o che abortire significa sopprimere una vita innocente». Eppure non mancano stoccate decise al centrosinistra. «Se con questa espressione - risponde il direttore di Radio Maria - s’intendono le critiche per le prese di posizione dei Radicali o dello Sdi, allora è vero. Ma vorrei far notare che le critiche riguardano la proposta di introdurre il riconoscimento delle coppie gay, o una legge per l’eutanasia. Parlare di questo non significa schierarsi politicamente, ma solo far presente al nostro vasto e variegato pubblico quelle che la Chiesa considera delle minacce alla legge naturale, alla dignità dell’uomo, al valore della famiglia. Sarei davvero felice se in entrambi gli schieramenti si accogliessero le indicazioni della Cei...».
Ma a conti fatti, giudicando i programmi dell’uno e dell’altro schieramento, che cosa dice padre Livio? «Mi sembra che vi sia una maggiore attenzione e una maggiore disponibilità nel centrodestra verso questi temi, verso i temi che ci stanno a cuore. Nel centrosinistra - spiega il direttore di Radio Maria - va riconosciuta alla Margherita e in particolare a Francesco Rutelli un’attenzione particolare per questi valori: basta ricordare come l’ex sindaco di Roma si sia schierato per l’astensione al referendum sulla fecondazione assistita, in modo coraggioso, e come abbia preso una posizione chiara in merito al riconoscimento delle coppie di fatto. Mi chiedo però come farà la coalizione di centrosinistra ad andare d’accordo su questi temi così rilevanti, con posizioni così diversificate per non dire opposte».
Il settimanale online della diocesi di Milano scrive che Romano Prodi è un leader «autorevole e indiscusso», che terrà ben fermo il timone della coalizione. Lei che cosa ne pensa? «Ritengo che Prodi sia il direttore di un’orchestra dove ognuno suona un po’ per conto suo. Non so quale sia la sua reale capacità di controllo della coalizione. Nel 1998 venne disarcionato dal governo e al suo posto giunse D’Alema. Ovviamente, per quanto riguarda i problemi della vita e della famiglia, la questione non è Prodi, ma la sua coalizione: temo che su certi valori esista nell’Unione una maggioranza contraria alla linea indicata dalla Chiesa».
E che dice sul centrodestra? Che cosa deve fare allora un cattolico? «Lo ripeto, a Radio Maria non diamo indicazioni, invitiamo a votare secondo coscienza. C’è una parte del nostro pubblico che simpatizza per il centrosinistra, ma non ho mai ricevuto proteste per essermi occupato di aborto, di difesa della famiglia, di eutanasia o di Pacs. Anche guardando all’altro schieramento, noi cattolici ci sentiamo un po’ orfani: mancano grandi figure di riferimento. Anche se è un fatto che in questi ultimi cinque anni non sono state promulgate leggi contro la famiglia e la vita, mentre ne sono state fatte altre in favore del volontariato. Le questioni morali per me restano le più rilevanti in vista del voto e vorrei che accadesse come nella laica Francia, dove sia la sinistra che la destra hanno portato avanti politiche in favore della natalità».