Adric
28-01-2006, 10:06
Agente Orange: I veterani del Vietnam chiedono i danni alle multinazionali
Venerdì, 27 gennaio
Appunti
Un tribunale di Seul, Corea del Sud, ha stabilito che i produttori dell' "agente orange", e cioè le multinazionali Dow Chemicals e Monsanto, dovrebbero risarcire 6.800 veterani sudcoreani della guerra del Vietnam con un "rimborso" complessivo di 62 milioni di dollari per i danni perenni provocati alla salute degli ex soldati alleati. Degli oltre 300.000 soldati sudcoreani che parteciparono col blocco occidentale al conflitto, migliaia riportarono invalidità e altre conseguenze "collaterali" al massiccio uso di sostanze chimiche, principalmente erbicidi contenenti tra l'altro diossina, che furono scaricati in quantità massicce sulle foreste e sui campi per mettere a nudo i Vietkong.
I maggiori danni si registrarono ovviamente nella popolazione vietnamita, che dopo essere stata bombardata direttamente ha dovuto convivere per oltre trentanni con le scorie chimiche altamente nocive che, inseritesi nella catena alimentare, hanno avvelenato l'intero ecosistema dal più piccolo dei viventi al principe dei predatori, e cioè appunto l'uomo. Negli anni successivi al conflitto, protrattosi fino al 1973, ben 150.000 bambini nacquero infatti con gravissime malformazioni imputabili all'agente orange e al suo carico di diossina, secondo i dati ufficiali della Croce Rossa Internazionale. Le industrie accusate dal tribunale, colpevoli di aver fornito agente orange con un contenuto di diossina superiore ai limiti, hanno declinato ogni responsabilità affermando che essa, al limite, può ricadere su coloro che usano le sostanze, e cioè l'esercito USA, e non su chi semplicemente le produce.
La contesa, probabilmente, si chiuderà con un nulla di fatto. Lo scorso anno una corte statunitense, ad esempio, aveva respinto una richiesta di danni proveniente da un gruppo di civili vietnamiti pesantemente menomati dalla pioggia di sostanze tossiche scaricate su di loro in uno dei conflitti più tragici della storia. Ripercorrendo a ritroso la storia si può incappare anche in una "vittoria" del fronte dei reduci: nel 1984, infatti, su pressione dell'organizzazione dei veterani statunitensi, le industrie (e non il governo) avevano pagato un rimborso di 162 milioni di dollari per i danni causati alla salute dei militari statunitensi. Banalmente, resta soltanto da valutare se un risarcimento di denaro, per quanto consistente, sia sufficiente a suturare le ferite di chi ha visto con i suoi occhi l'orrore di una guerra più che mai sporca e che ne ha vissute le conseguenze, è proprio il caso di dirlo, sulla sua pelle.
(A.F.)
(da www.canisciolti.info)
Venerdì, 27 gennaio
Appunti
Un tribunale di Seul, Corea del Sud, ha stabilito che i produttori dell' "agente orange", e cioè le multinazionali Dow Chemicals e Monsanto, dovrebbero risarcire 6.800 veterani sudcoreani della guerra del Vietnam con un "rimborso" complessivo di 62 milioni di dollari per i danni perenni provocati alla salute degli ex soldati alleati. Degli oltre 300.000 soldati sudcoreani che parteciparono col blocco occidentale al conflitto, migliaia riportarono invalidità e altre conseguenze "collaterali" al massiccio uso di sostanze chimiche, principalmente erbicidi contenenti tra l'altro diossina, che furono scaricati in quantità massicce sulle foreste e sui campi per mettere a nudo i Vietkong.
I maggiori danni si registrarono ovviamente nella popolazione vietnamita, che dopo essere stata bombardata direttamente ha dovuto convivere per oltre trentanni con le scorie chimiche altamente nocive che, inseritesi nella catena alimentare, hanno avvelenato l'intero ecosistema dal più piccolo dei viventi al principe dei predatori, e cioè appunto l'uomo. Negli anni successivi al conflitto, protrattosi fino al 1973, ben 150.000 bambini nacquero infatti con gravissime malformazioni imputabili all'agente orange e al suo carico di diossina, secondo i dati ufficiali della Croce Rossa Internazionale. Le industrie accusate dal tribunale, colpevoli di aver fornito agente orange con un contenuto di diossina superiore ai limiti, hanno declinato ogni responsabilità affermando che essa, al limite, può ricadere su coloro che usano le sostanze, e cioè l'esercito USA, e non su chi semplicemente le produce.
La contesa, probabilmente, si chiuderà con un nulla di fatto. Lo scorso anno una corte statunitense, ad esempio, aveva respinto una richiesta di danni proveniente da un gruppo di civili vietnamiti pesantemente menomati dalla pioggia di sostanze tossiche scaricate su di loro in uno dei conflitti più tragici della storia. Ripercorrendo a ritroso la storia si può incappare anche in una "vittoria" del fronte dei reduci: nel 1984, infatti, su pressione dell'organizzazione dei veterani statunitensi, le industrie (e non il governo) avevano pagato un rimborso di 162 milioni di dollari per i danni causati alla salute dei militari statunitensi. Banalmente, resta soltanto da valutare se un risarcimento di denaro, per quanto consistente, sia sufficiente a suturare le ferite di chi ha visto con i suoi occhi l'orrore di una guerra più che mai sporca e che ne ha vissute le conseguenze, è proprio il caso di dirlo, sulla sua pelle.
(A.F.)
(da www.canisciolti.info)