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View Full Version : Allora, Alitalia ce la fa a fallire?


Freeride
23-01-2006, 13:13
E' un continuo di ANSE.
Berlusconi che se la prende con gli scioperi, quelli dellla Lega che non vogliono/possono sganciare altri soldi, quelli di AN che si vedono l'elettorato storico andar via, a picco il titolo in borsa ...
Sarà la volta buona?

crashd
23-01-2006, 13:15
se si chiamava alipadania vedi come si interessava la lega

sempreio
23-01-2006, 13:18
se si chiamava alipadania vedi come si interessava la lega


era tuo padre che ci lavorava dentro, vero?

sempreio
23-01-2006, 13:20
E' un continuo di ANSE.
Berlusconi che se la prende con gli scioperi, quelli dellla Lega che non vogliono/possono sganciare altri soldi, quelli di AN che si vedono l'elettorato storico andar via, a picco il titolo in borsa ...
Sarà la volta buona?


non è più sostenibile una politica assistenzialista in un paese che va a p.......

Wagen
23-01-2006, 13:22
speriamo di no ho ancora un sacco di miglia da utilizzare! :D

teogros
23-01-2006, 13:34
Alitalia,Maroni ipotizza fallimento: "Penseremo ai posti di lavoro"

Se Alitalia non riesce ad essere competitiva, il fallimento è una possibilità. Questo il messaggio del ministro del Welfare Roberto Maroni. "Se non ha la forza per competere" ha detto "è destinata a portare i libri in tribunale, dopo di che la preoccupazione del governo saranno i posti di lavoro, come sempre. Ho l'impressione che qualcuno pensi che Alitalia debba sopravvivere a prescindere: non è così".

Maroni lancia comunque una speranza per il futuro della compagnia dicendo che "ci sono, io credo, buone prospettive per creare una struttura nuova".

"Non so bene cosa mercoledì ci chiederanno i sindacat" ha ribadito il ministro leghista, conversando con i giornalisti a Varese. "La mia impressione è che qualcuno a Roma pensa che Alitalia sia una cosa che deve sopravvivere a prescindere e che il governo ha l'obbligo di sostenere sempre e comunque: non è così, non può essere così".

La bufera Alitalia intanto è arrivata anche a Piazza Affari dove il titolo perde oltre il 5%. Dopo la dichiarazione del ministro Roberto Maroni a "La Repubblica" sul rischio fallimento per la compagnia, anche i mercati puniscono la società di bandiera. "La nuova Alitalia che potrebbe rinascere da un fallimento non rappresenta un dramma" ha detto Maroni. "Semmai, è l'incertezza che crea un dramma".

Il prossimo passo importante per delineare il futuro della compagnia sarà l'incontro di mercoledì tra i sindacati e il governo. E le posizioni all'interno di Palazzo Chigi non appaiono per nulla univoche.

La Lega, infatti, non retrocede dalla linea dura nei confronti della compagnia di bandiera. E appunto il ministro del Welfare non esita ad affermare nell'intervista al quotidiano romano: "Se si va avanti così sarà inevitabile il fallimento". A suo avviso, tuttavia, non bisogna fare "drammi", poichè dalle ceneri di Alitalia "rinascerebbe un'azienda più snella".

Tema ripreso anche da un altro ministro leghista, Roberto Calderoli, sul "Corriere della Sera": "Adesso basta con gli aiuti, la compagnia può anche fallire". Calderoli contesta anche lo sciopero dei dipendenti e definisce la protesta "selvaggia e fuori delle regole". Più cauto e articolato il commento del ministro per le Politiche Agricole, Gianni Alemanno (An), secondo il quale se l'ipotesi del fallimento "è una follia", per mercoledì preannuncia una seria analisi delle posizioni in campo, tendendo una mano ai sindacati e prefigurando una verifica sull'operato dell'amministratore delegato, Giancarlo Cimoli, "nell'attuazione del piano industriale".

Infine, in un'intervista a "La Stampa", il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola conferma che "l'azienda ha un fardello di problemi che le impedisce di funzionare bene". Per questo, il ministro chiede di "privatizzare subito".

Ma che la facciano fallire una volta per tutte! :muro: Il buco lasciato sarà presto preso da altre società che daranno lavoro a chi l'ha perso!

sider
23-01-2006, 13:48
speriamo di no ho ancora un sacco di miglia da utilizzare! :D
Io ne ho 26.000 lo sapevo che me la prendevo in quel posto! :D

Wagen
23-01-2006, 13:57
Io ne ho 26.000 lo sapevo che me la prendevo in quel posto! :D

io ne ho 30208! :D

Korn
23-01-2006, 14:12
sbrigatevi a fare il giro della terra allora :D

sider
23-01-2006, 14:18
A parte gli scherzi, a me dispiace per tutti i dipendenti che come sempre se la prenderanno in quel posto mentre amministratori delegati e similia, incapaci di risanare l'azienda .cadranno come sempre in piedi con buonuscite milionarie
Però non posso perdonare tutti quegli scioperi fatti in passato che hanno portato 6 hostess per volo, personale di roma che lavorava a milano e che faceva il pendolare a spese della compagnia, piloti con stipendi da principe arabo.
E poi si scandalizzano per i 100 euri lordi dei metalmeccanici...

teogros
23-01-2006, 14:23
A parte gli scherzi, a me dispiace per tutti i dipendenti che come sempre se la prenderanno in quel posto mentre amministratori delegati e similia, incapaci di risanare l'azienda .cadranno come sempre in piedi con buonuscite milionarie
Però non posso perdonare tutti quegli scioperi fatti in passato che hanno portato 6 hostess per volo, personale di roma che lavorava a milano e che faceva il pendolare a spese della compagnia, piloti con stipendi da principe arabo.
E poi si scandalizzano per i 100 euri lordi dei metalmeccanici...

Concordo su tutto. Aggiungi anche le decine di hostess (intese come ragazze da stand!) che stanno a giro in molti aeroporti a "vendere" non si sa cosa di Alitalia e che passano il tempo a grattarsi ciò che non hanno! (viste in 3 aeroporti su 3, dove sono stato)

ironmanu
23-01-2006, 14:26
se si chiamava alipadania vedi come si interessava la lega

per quanto mi riguarda alitalia come fs mi hanno sempre dato l'idea di un baraccone di privilegi sfruttato di tanto in tanto per assumere un po' digente da pagare con soldi pubblici al fratello dell'amico ecc...
Adesso vengono tutti a piangere ma ricordo benissimo che quando ero alle medie
durante le vacanze estive i figli dei ferrovieri andavano alle colonie delle ferrovie 3 settimane pagando 100000lire!!! :rolleyes:
Adesso tutti si lamentano,ma perpiacere...
Fino a nn + di 10anni fa se avevi un parente in ferrovia c'erano 3 generazioni di parentado che giravano gratis,ed ora nn ci sono i soldi per le traversine...
Alitalia è stata la stessa cosa quindi se tutto va a puttane un motivo c'è...

sempreio
23-01-2006, 14:26
Concordo su tutto. Aggiungi anche le decine di hostess (intese come ragazze da stand!) che stanno a giro in molti aeroporti a "vendere" non si sa cosa di Alitalia e che passano il tempo a grattarsi ciò che non hanno! (viste in 3 aeroporti su 3, dove sono stato)


aggiungo anche che i piloti alitalia percepiscono stipendi fuori da ogni logica commerciale

sempreio
23-01-2006, 14:27
per quanto mi riguarda alitalia come fs mi hanno sempre dato l'idea di un baraccone di privilegi sfruttato di tanto in tanto per assumere un po' digente da pagare con soldi pubblici al fratello dell'amico ecc...
Adesso vengono tutti a piangere ma ricordo benissimo che quando ero alle medie
durante le vacanze estive i figli dei ferrovieri andavano alle colonie delle ferrovie 3 settimane pagando 100000lire!!! :rolleyes:
Adesso tutti si lamentano,ma perpiacere...
Fino a nn + di 10anni fa se avevi un parente in ferrovia c'erano 3 generazioni di parentado che giravano gratis,ed ora nn ci sono i soldi per le traversine...
Alitalia è stata la stessa cosa quindi se tutto va a puttane un motivo c'è...


*

teogros
23-01-2006, 14:27
aggiungo anche che i piloti alitalia percepiscono stipendi fuori da ogni logica commerciale

Insomma: è un bene per tutti che fallisca, una società così! Troppa gente che mangia senza lavorare o che guadagna troppo per ciò che fa... è destinata a morire in ogni modo, col mercato attuale e visto che i sindacati impediscono un risanamento per come andrebbe fatto, speriamo che fallisca!

ironmanu
23-01-2006, 14:28
A parte gli scherzi, a me dispiace per tutti i dipendenti che come sempre se la prenderanno in quel posto mentre amministratori delegati e similia, incapaci di risanare l'azienda .cadranno come sempre in piedi con buonuscite milionarie
Però non posso perdonare tutti quegli scioperi fatti in passato che hanno portato 6 hostess per volo, personale di roma che lavorava a milano e che faceva il pendolare a spese della compagnia, piloti con stipendi da principe arabo.
E poi si scandalizzano per i 100 euri lordi dei metalmeccanici...

Quotissimo!!!!
gente assunta perchè andava assunta e mantenuta con privilegi pazzeschi!!!
ma nadassero a fare i metalmeccanici in fabbrica a sudare x 100euro di aumento ogni marea di anni.
A me nn fanno pena.

Freeride
23-01-2006, 14:32
se si chiamava alipadania vedi come si interessava la lega
Ma sai quante sono le aziende piccole/medie/grandi del nord che sono andate a piangere dal governo e hanno ottenuto poco o nulla?
All'alitalia le condizioni per darsi una mossa sono state date, spesso anche al limite delle direttive europee.
Se poi non hanno funzionato amen!
E questo tipo di provvedimenti hanno tutta la mia comprensione.
E smettiamola con questo campanilismo che non serve a nulla. :O

sider
23-01-2006, 14:54
E aggiungo..hostess e stewards se la tirano anche in maniera pazzesca...sono i + scortesi in europa.
Poi risanano il bilancio dandoti da bere l'acqua invece di una birretta :mc:

roadrunner
23-01-2006, 15:09
Concordo su tutto. Aggiungi anche le decine di hostess (intese come ragazze da stand!) che stanno a giro in molti aeroporti a "vendere" non si sa cosa di Alitalia e che passano il tempo a grattarsi ciò che non hanno! (viste in 3 aeroporti su 3, dove sono stato)


guarda che quelle non sono "alitalia"...., ma lavorano come promoter per aziende pubblicitarie.

roadrunner
23-01-2006, 15:11
aggiungo anche che i piloti alitalia percepiscono stipendi fuori da ogni logica commerciale


Ancoraaaaaa.......

ma dai i dati invece di sparare cavolate sentite dal cuggino del cuggino.


L'italia và male proprio perchè siamo tuttologi invidiosi degli altri, sempre pronti a mettere bocca e parlare di cose che non conosciamo.

roadrunner
23-01-2006, 15:19
Insomma: è un bene per tutti che fallisca, una società così! Troppa gente che mangia senza lavorare o che guadagna troppo per ciò che fa... è destinata a morire in ogni modo, col mercato attuale e visto che i sindacati impediscono un risanamento per come andrebbe fatto, speriamo che fallisca!


eccone un altro......

anche tu non ne sai nulla e parli per sentito dire.

Vorrei sottolineare ( e sono parte in causa!!!) che gli scioperi e i blocchi avvengono PROPRIO PER DIFENDERE un eventuale risanamento.!!!

Sanno tutti che questo è l'ultima volta che entrano soldi freschi, e sono stanchi di vedere manager incapaci (spacciati in TV dal premier (cfr. porta a porta B.vs. Bertinotti!) come i migliori sul mercato!) tipo CIMOLI (con stipendio da 2 milioni di Euro all'anno!) mancare CLAMOROSAMENTE il Budget e tenerlo nascosto per non doversi dimettere.

Questo management ha ottenuto l'incredibile effetto di compattare i sindacati più divisi del mondo, tanto che ora addirittura CGIL e UGL siedono dalla stessa parte (assieme con CISL, UIL E Unione Piloti) contro CIMOLI che invece è sostenuto da Anpav (il cui presidente/proprietario ha ottenuto da Cimoli l'appalto per la gestione del parco assicurazioni AZ!!!), AVIA e ANPAC (per i piloti!)

Cazzo, leggete ed informatevi prima di sputare sentenze..........

roadrunner
23-01-2006, 15:22
E aggiungo..hostess e stewards se la tirano anche in maniera pazzesca...sono i + scortesi in europa.
Poi risanano il bilancio dandoti da bere l'acqua invece di una birretta :mc:


sempre per la serie "dati oggettivi incontrovertibili" :rolleyes:

l'Italia è destinata a restare 3° mondo......e tutto per "una birretta"

sider
23-01-2006, 15:25
Ancoraaaaaa.......

ma dai i dati invece di sparare cavolate sentite dal cuggino del cuggino.


L'italia và male proprio perchè siamo tuttologi invidiosi degli altri, sempre pronti a mettere bocca e parlare di cose che non conosciamo.


La pietra dello scandalo sono i piloti, capaci di condannare la loro azienda alla chiusura prima di rinunciare ai privilegi accumulati nel tempo: il loro stipendio lordo (quasi 100 mila euro l'anno, cui vanno aggiunte le più fantasiose indennità) è in linea con la media europea, a quota 104 mila. Siccome però volare stanca, stanno alla cloche 477 ore l'anno, contro le 631 dei colleghi della British e le 630 di quelli dell'Iberia

http://www.espressonline.it/eol/free/jsp/detail.jsp?m1s=null&m2s=a&idCategory=4791&idContent=500687

von Clausewitz
23-01-2006, 15:25
E' un continuo di ANSE.
Berlusconi che se la prende con gli scioperi, quelli dellla Lega che non vogliono/possono sganciare altri soldi, quelli di AN che si vedono l'elettorato storico andar via, a picco il titolo in borsa ...
Sarà la volta buona?

a questo punto le responsabilità del governo berlusconi sono evidenti
dopo l'11 settembre era chiaro che le vacche grasse del trasporto aereo erano finite per tutti, anche per alitalia
l'ex amministratore delegato Francesco Mengozzi, dirigente rodato nelle partecipazioni statali, se ne rese conto e negli anni scorsi propose piani di risanamento sempre puntualmente bocciati dai dipendenti alitalia, ma cosa ancor più grave dal suo azionista di riferimento, il Tesoro, che pure l'aveva nominato
i dipendenti alitalia costituivano infatti un bacinno d'utenza, leggasi voti, perchè la politica potesse disinteressarsene, soprattutto quando a governare èuna maggioranza come quella attuale
una volta silurato Mengozzi a metà 2003, vengono nominati un "presidente" di area leghista tal Giuseppe Bonomi. avvocato di varese e un "direttore generale" di area alleanza nazionale tal Marco Zanichelli
il primo interessato a "creare l'alitalia del nord" attorno a malpensa, cosa ancor più chimerica della "banca del nord" di Fiorani, l'altro a far la guardia al bacino di voti dei dipendenti alitalia di roma per an
questo duo non poteva far altro che aumentare lo sfascio della compagnia e infatti si arrivo a marzo-aprile 2004 con un buco se ricordo bene di 3 miliardi di euro e la compagnia sull'orlo del crac finanziario
il governo finalmente si muove di nuovo e nomina un nuovo consiglio d'amministrazione, che però non sapendo dove mettere le mani, vine dimissionato anch'esso in 15 giorni e viene chiamato a risolvere le cose l'uomo delle situazioni difficili, Giancarlo Cimoli che qualche risultato con le FS l'aveva ottenuto
a quel punto la cura di Cimoli non poteva che essere da cavallo, visto che alitalia perdeva anche con i voli col pieno di passeggeri, e con molti sforzi riesce ad ottenere qualche concessione dalle maestranze e nell'organizzazione del lavoro oltre che il famoso prestito ponte, senza il quale la compagnia avrebbe già chiuso i battenti per mancanza di liquidità
tuttavia ciò non è stato sufficiente a far recuperare competitività alla compagnia se è vero che i suoi biglietti rimanevano sempre invariabilmente più cari rispetto alle altre compagnie (sperimentato personalmente su un volo cagliari-venezia, per lo stesso aereo usato da due compagnie, non ricordo come si chiama la formula, il biglietto della compagnia x costatva tot, mentre quello alitalai costava 15 euro in più, questo per salire sullo stesso aereo, avrei capito un paio di euro in più, ma 15 no, sarebbe stato da pirla prendere qullo alitalai e infatti io non l'ho preso)
negli anni per alitalia si è visto tutto un favoleggiare di riprese, matrimoni con altre compagnie (ma chi vorrebbe mai sposarsi con una compagnia così in dissesto?), affermazioni peregrine dette da qualche politico (della maggioranza) in vena di fregnacce propagandistiche, il cui unico risultato era di far fare al titolo alitalia un po' d'altalena in borsa ecc., sino ad arrivare al marasma di questi giorni
ma esso è il frutto inelluttabile di anni d'applicazione della filosofia più che semplicistica direi sempliciotta oltre che viziata da un inettitudine, incompetenza e cialtroneria senza pari, che ha questa maggioranza nel governare il paese
pensiamoci sopra quando sentiamo politici come il ministro alemanno (cosa cavolo c'entra il ministro dell'agricoltura con il trasporto aereo?) continuare a straparlare di alitalia
un paio di link a illustrare il quadro surreale nel quale è nata e cresciuta questa surreale vicenda della nostra compagnia di bandiera
un piccolo inciso, quando al governo c'era il famigerato ulivo, l'alitailia anche allora versava male, ma fu risanata con bilanci in utile o almeno in pareggio

http://www.espressonline.it/eol/free/jsp/detail.jsp?m1s=null&m2s=a&idCategory=4791&idContent=203719

Malitalia

Hostess e steward in malattia. Complici medici, sindacalisti e un governo pavido. Risultato: voli cancellati e tutti a terra. Che fare? Un´idea ci sarebbe

di Paola Pilati

Hostess e steward hanno affondato quel po´ di simpatia che destava un mestiere che aveva dovuto rinunciare al glamour di una volta. Con l´epidemia di massa accusata in un week end che rimarrà negli annali come uno dei più neri del servizio aereo, gli assistenti di volo dell´Alitalia hanno ottenuto: 1. Di scatenare l´odio di 28 mila viaggiatori condannati a un´odissea negli aeroporti tra voli cancellati, attese snervanti e ricerche disperate di altri mezzi di trasporto o di un letto per passare la notte; 2. Di chiarire che come categoria non sono in grado di fare battaglie sindacali con mezzi leali, ma solo dandosi malati (i certificati medici, tutti confermati dalla cosidetta ´chiusura di malattia´ che viene certificata dal Sans, il Servizio assistenza sanitaria naviganti, hanno segnalato un dilagare di insonnia, stress, infiammazioni); 3. Di convincere l´opinione pubblica che il licenziamento di massa qualche volta ha un senso e che i sindacati sono diventati strumento passivo delle forme più creative di lotta. Il silenzio assenso dei capi e capetti sindacali è stato interpretato come un appoggio.

Tenendo conto di questi fattori, l´affondo di Francesco Mengozzi, amministratore delegato della compagnia di bandiera, per ridurre da quattro a tre i membri dell´equipaggio di cabina, avrebbe potuto avere qualche chance di riuscita. La resistenza dei mille malati immaginari (esattamente 1.155 su 5 mila) non avrebbe sfidato più di tanto l´opinione pubblica e le denunce alla magistratura per interruzione di pubblico servizio (scattate a Roma e Milano, insieme a una richiesta della commissione per gli scioperi nei servizi pubblici di fare luce sulla regia dell´ epidemia). E alla fine il taglio dei costi per rilanciare la competitività sarebbe stato digerito. Invece no.

Il risultato più rilevante ottenuto dalla protesta dei mille è stato di rendere plateale che l´Alitalia, società per azioni quotata in Borsa, il cui azionista di maggioranza, il Tesoro, predica l´indipendenza degli amministratori, è una dépendance del governo. Che si è infatti subito materializzato sotto le spoglie di Mario Tassone, Udc e viceministro ai Trasporti. Invece di dare supporto al piano del vertice da lui stesso nominato (e di cui era stato messo al corrente), di fronte al caos degli aeroporti il governo ha scelto la strada opposta. Quella paternalistica del ´ci penso io´. E ha intimato all´Alitalia di ritirare il piano, riammettere a bordo il quarto uomo e presentarsi a rapporto a un tavolo di trattative ministeriale. Così Mengozzi, oltre al danno di 300 voli cancellati, ha incassato anche la beffa.

Si può capire. L´Alitalia, con i suoi 22 mila dipendenti, è la più grande azienda della capitale. Ed è una riserva di voti di Alleanza nazionale che, come ammette Luigi Martini, pilota e deputato di An nella commissione Trasporti, sa di poter contare sulla fedeltà politica della totalità dei piloti (2.500 persone), e considera suoi almeno la metà degli assistenti di volo. Ma pesca voti anche tra i 15 mila dipendenti di terra. E dopo i risultati delle elezioni provinciali, che hanno visto vincere a Roma il campione del centro-sinistra Enrico Gasbarra, come si fa a non mostrarsi solleciti verso il proprio popolo di votanti?

Ma l´intrusione governativa mette a rischio soprattutto le esili chance di risanamento della compagnia di bandiera. "La situazione non è mai stata così tragica per tutti", afferma Mengozzi: "La Iata (l´organizzazione mondiale del trasporto aereo, ndr.) ha calcolato che dal settembre 2001 alla fine del 2003 l´industria del settore avrà perso più di quanto ha guadagnato nei suoi cento anni di storia. Tutta colpa dei quattro cavalieri dell´Apocalisse: terrorismo, guerra, terremoti, epidemie. Mai visto tanti fattori avversi". Per Alitalia, l´Apocalisse ha anche il volto di un quinto cavaliere: una produttività a livelli preindustriali. "Con l´attuale volume di domanda, si vendono pochi posti", spiega Mengozzi: "In maggio il tasso di riempimento degli aerei è stato del 60 per cento. La concorrenza sui prezzi, poi, è diventata molto forte. Se i ricavi sono in declino, i costi devono calare ancora di più, non c´è altra via d´uscita".

Di qui l´idea di far lavorare di più gli assistenti di volo. Sugli MD82, gli aerei del corto raggio, i sedili sono 163: poiché il rapporto deve essere di un assistente ogni 50 posti, quei 13 in più obbligano a pagare il quarto uomo, caricando il costo operativo del volo. Soluzione: sono stati tolti 13 sedili. La stessa riduzione di posti verrà realizzata sulle business class dei voli internazionali degli MD80 e degli Airbus, sempre in base al criterio di un assistente ogni 50 posti. Inoltre, per rendere più sopportabile alle hostess il nuovo carico di lavoro, è stato semplificato il servizio. Non più un defatigante viavai con il carrello delle bibite, ma la distribuzione di un vassoio preconfezionato al passeggero. "In questo modo avremmo un beneficio sui costi operativi del 30-35 per cento", conclude Mengozzi.

Il condizionale è d´obbligo. Finora i tentativi di riportare sui binari della concorrenza i costi interni della compagnia si sono risolti in una via crucis di fallimenti. Alitalia Team, la costola che avrebbe dovuto subentrare alla casamadre con nuovo personale a stipendi più ragionevoli, è stata dichiarata defunta e riassorbita. E mentre le altre compagnie, nate in concorrenza, hanno imposto retribuzioni e condizioni di lavoro più flessibili, Alitalia è rimasta inchiodata dov´era. Cioè, troppo indietro rispetto all´evoluzione del mercato. Un esempio per tutti: i piloti di Volare hanno il 35 per cento della retribuzione fisso, il resto variabile, cioè legato alle ore di volo. E hostess e steward Alitalia hanno volato, nel 2002, 90 ore sotto la media europea.

"Mentre tutte le majors sono nei guai, il segmento low cost del mercato è forte e continua a crescere. L´americana Southwest, leader delle compagnie senza fronzoli, ha una capitalizzazione di Borsa di 10,7 miliardi di dollari, il doppio di diverse compagnie tradizionali messe insieme; l´inglese Easyjet ha fatturato il 35 per cento in più; l´irlandese Ryanair ha visto i profitti lordi crescere del 71 per cento nel 2002". Così scrive la società di consulenza A.T. Kearney in un recentissimmo dossier sul trasporto aereo. E si chiede: non sarà che stiamo assistendo a un cambiamento dei fondamentali dell´industria, una trasformazione dei suoi connotati che avrà un effetto di lungo termine? "Non nego che il modello delle low cost abbia elementi inquetanti per le linee aeree tradizionali", ammette diplomaticamente Mengozzi. La realtà è che le compagnie di bandiera si sono accorte che intorno alla bandiera non è rimasto nessuno. I passeggeri preferiscono di gran lunga le canaglie senza patria, come gli irlandesi di Ryanair, purché il biglietto costi poco. E riempiono i loro aerei, alla faccia dei cavalieri dell´Apocalisse. Gli altri, devono tagliare le rotte come fossero rami secchi.

Quindi, si fa urgente una cura da cavallo, se non si vogliono portare i libri in tribunale. "Dobbiamo ridurre il peso delle strutture non direttamente lagate all´erogazione del servizio", ammette Mengozzi. Detta in soldoni, qui bisogna tagliare. Dove? Dove non ha senso mantenere un servizio pletorico e costoso. Tanto per fare un esempio, nei servizi informatici Alitalia paga oltre 500 stipendi, Ryanair solo una decina. Ognuno si faccia i conti da solo. E poi? "Ogni compagnia si deve consolidare sul proprio mercato interno". Poche storie, è a casa propria che si fa il fatturato. È per questo che Mengozzi & C. hanno già incrociato le lame con le agenzie di viaggi, tagliando le provvigioni, e chiedono al governo la riduzione dell´Iva che grava sui biglietti per il mercato domestico.

La partita più dura resta quella dei costi del personale e della produttività. E considerando che a fine anno scadranno i contratti dei piloti e degli assistenti di volo, la sfida sull´equipaggio a tre è solo un assaggio di quello che si scatenerà tra non molto. "Ridurre i costi unitari vuol dire lavorare di più", scandisce Mengozzi. Per questo sarà interessante vedere che ruolo vuole ora giocare il governo con i ribelli. Se li proteggerà, il vertice dell´Alitalia sarà d´ora in poi un´anatra zoppa. Ma sulla libertà di manovra del vertice della compagnia si è aggiunta un´altra incognita: il nuovo presidente, il leghista Giuseppe Bonomi. Il quale, oltre a chiedere la macchina di servizio ai piedi della scaletta come fosse una divina, ha chiarito la sua missione. Rilanciare Malpensa e portare un pezzo di Alitalia al Nord. Gli assistenti di volo sono avvertiti.


http://www.espressonline.it/eol/free/jsp/detail.jsp?m1s=null&m2s=a&idCategory=4791&idContent=500687

CRISI DELLA COMPAGNIA DI BANDIERA

Si vola verso il crack

Inutili i piani di sviluppo. Aggraverebbero solo i conti. L'impietosa diagnosi su Alitalia che, secondo uno studio dell'Università Bocconi, più vola e più perde


di Stefano Livadiotti e Paola Pilati


Qualsiasi espansione di Alitalia porterebbe ad aggravare i risultati negativi di bilancio... È la frase tombale contenuta in uno studio messo a punto nei giorni scorsi dal Centro di economia regionale, trasporti e turismo dell'Università Bocconi. Vuol dire che la compagnia di bandiera più vola e più perde. Che se il proprietario fosse un privato avrebbe già da tempo abbassato le saracinesche. E, soprattutto, che è inutile baloccarsi con improbabili piani di sviluppo per continuare a rimandare all'infinito il momento dei tagli, ammesso che non sia già troppo tardi.
Il dramma dell'Alitalia sta tutto in tre cifre. Per ogni cento euro di ricavi una compagnia low cost ne sopporta 91 di costi. L'azienda affidata alle cure di Marco Zanichelli (nominato in quota An) e del leghista doc Giuseppe Bonomi è meno tirata: ne sborsa 109. L'ultimo che ha tentato di frenare l'emorragia di spese è stato Francesco Mengozzi, che pure non era un Franco Tatò dell'epoca d'oro ma un manager di lungo corso delle ex partecipazioni statali: l'hanno preso per matto e rispedito dritto a casa. Il suo piano era fumo negli occhi per sindacalisti e politici d'ogni parte: prevedeva qualcosa come 2.700 esuberi. Zanichelli non ha fatto quasi in tempo a sedersi sulla nuova poltrona che ha ridotto i licenziamenti a poco più di un terzo. E ha cominciato a chiedere a gran voce, e con il pieno sostegno dei sindacati tutti, un piano di aiuti statali. Il governo ha detto di sì. Poi ha capito che nel migliore dei casi rischiava di buttare via 120 milioni di euro (destinati a cassa integrazione e sconti su tasse e carburanti) senza risolvere i problemi dell'Alitalia e nel peggiore di essere sonoramente bocciato da Bruxelles. Così il super ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha scritto a Zanichelli & C. chiedendogli di mettere a punto un piano di risanamento che non tenga conto di alcun bonus pubblico. Il governo, che ha tutta l'intenzione di guadagnare tempo per superare le elezioni, ma potrebbe inciampare sulla chiusura del bilancio 2003 della compagnia prevista per il 20 maggio, ha in pratica ributtato la palla dall'altra parte.

Il campanello d'allarme sulle sorti dell'azienda della Magliana è risuonato più volte negli ultimi anni. Questa rischia di essere davvero l'ultima. Non è un caso se Jean-Ciryl Spinetta, capo della promessa sposa Air France, ha appena fatto sapere di non voler più discutere di matrimonio per tutto 2004. E se Mediobanca, su incarico del Tesoro, sta studiando l'ipotesi di separare dall'azienda la parte sana (e cioè l'Alitalia Express) per trovarle poi un compratore. È un po' la storia della Swissair, lasciata andare in bancarotta e poi rifondata.
La ricapitalizzazione da un miliardo e 400 milioni di euro del luglio 2002 s'è squagliata come neve al sole. E il 2003 ha scavato nei conti una nuova voragine di 511 milioni, più di un terzo del capitale: un livello da bancarotta. "Le soluzioni sono alla nostra portata", ha garantito Zanichelli. Ma intanto Roberto Palea, consigliere d'amministrazione in quota alle banche, è fuggito a gambe levate. E i sindaci guidati da Bruno Steve hanno messo le mani avanti avvertendo la Consob del disastro imminente. Quanto all'azionista-Tesoro, Tremonti ha dovuto ingoiare la nomina di un uomo di An come Zanichelli e comunque ha le mani legate. Non può ricapitalizzare la compagnia perché non ha i soldi e comunque non ci sarebbe un solo azionista privato disposto a buttare ancora un centesimo nelle casse dell'Alitalia (e questo provocherebbe la sicura insurrezione di Bruxelles). Né può farla fallire, perché scaricherebbe un costo insopportabile sul sistema creditizio: c'è in giro un numero sufficiente di Mengozzi-bond (le obbligazioni che hanno finanziato la metà della ricapitalizzazione del 2002) per trasformare la compagnia aerea in una piccola Parmalat. Via XX Settembre ha invece in mente un disegno al cui interno le principali compagnie italiane si dovrebbe spartire il mercato. E però c'è di mezzo l'Antitrust, che ha già bocciato un accordo di code-sharing tra Alitalia e Volare e si è detta contraria all'ipotesi di un'acquisizione di Meridiana. Insomma, un groviglio da cui non riuscirebbe a districarsi neanche il mago Houdini.

Nel consiglio di amministrazione di martedì 20 aprile Zanichelli & C. hanno fatto progetti fino al 2009, ma intanto l'Alitalia è arrivata al capolinea. Lo studio della Bocconi, commissionato dalla Federazione trasporti della Cisl, è una fotografia impietosa dell'azienda della Magliana. Tra il 2000 e il 2002 l'Alitalia ha lasciato sul campo l'11,3, per cento del giro d'affari e il 16,8 per cento dei passeggeri. Il fatto è che Alitalia ha da tempo le casse vuote. E perde mille euro tondi per ogni minuto che passa, notte compresa. Così, mentre la British per far quadrare i conti metteva alla porta 13 mila dipendenti, alla compagnia di bandiera italiana non è rimasto che ritirarsi piano piano dal mercato. Tra il 2001 e il 2003 ha eliminato il 7 per cento dell'offerta settimanale di posti sulle rotte europee, dove oggi vale poco più della metà di Air France. Davanti ai prezzi stracciati di concorrenti come Ryanair, ha alzato bandiera bianca su collegamenti come il Palermo-Londra, che le sarebbe costato 3 milioni e mezzo di perdite l'anno. Sui voli intercontinentali ha addirittura tagliato di oltre un quarto la sua capacità operativa e adesso offre poco più di 37 mila poltrone, contro le 224 mila della British, le 146 mila dell'Air France, le 134 mila della Lufthansa, le 73 mila della Klm e le 71 mila dell'Iberia. Una débâcle. Anche perché la scelta di rintanarsi sul mercato domestico, dove la sua quota è scesa dal 75 per cento del 1996 a meno del 50 per cento nel 2003, non ha tenuto conto delle crescente aggressività delle compagnie low cost. Se negli ultimi due anni la compagnia di bandiera ha limitato il taglio dell'offerta sul territorio nazionale all'11,8 per cento, gli uomini di Volare Group l'hanno aumentata del 70,7 per cento e quelli di AirOne addirittura dell'89,7 per cento.

L'Alitalia è da sempre un feudo dei politici di turno, che ne indirizzano le strategie a secondo del loro tornaconto. E all'interno a farla da padroni sono i sindacalisti molto più che i manager. La lobby dei piloti ha infilzato uno dopo l'altro tutti gli ultimi capi-azienda. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. A Ryanair per ogni dipendente in organico ci sono 10 mila passeggeri trasportati. In Alitalia il rapporto è uno a 700, quasi quindici volte di meno. Nella compagnia di bandiera i ricavi da traffico per dipendente sono pari a 231 mila euro. A Volare arrivano a 403 mila euro, quasi il doppio. Se lavorano poco, o male, in compenso i dipendenti dell'Alitalia sono piuttosto esosi: il costo del personale per posto offerto è pari a 2,20 euro, oltre tre volte di più rispetto a Volare (0,67 euro). Alla Magliana le buste-paga rappresentano oltre il 20 per cento del totale delle uscite; a Volare sono al 10 per cento. La pietra dello scandalo sono i piloti, capaci di condannare la loro azienda alla chiusura prima di rinunciare ai privilegi accumulati nel tempo: il loro stipendio lordo (quasi 100 mila euro l'anno, cui vanno aggiunte le più fantasiose indennità) è in linea con la media europea, a quota 104 mila. Siccome però volare stanca, stanno alla cloche 477 ore l'anno, contro le 631 dei colleghi della British e le 630 di quelli dell'Iberia. Con una simile struttura dei costi, solo per galleggiare senza perdere denaro la compagnia della Magliana dovrebbe riuscire a vendere l'81,8 per cento dei posti che offre. E invece si ferma al 70,8.

O si taglia o si chiude. E, almeno in teoria, Zanichelli è stato promosso amministratore delegato proprio per la sua capacità di mediazione: è l'uomo adatto, hanno sostenuto i suoi sponsor, a far ingoiare qualche sacrificio ai sindacati. Lui si è messo all'opera e ha prodotto una proposta di riforma contrattuale. Chi l'ha vista ha strabuzzato gli occhi. Zanichelli chiede ai piloti di lavorare mezz'ora in più al giorno. Di ridurre i casi in cui, oltre al comandante, sono previsti a bordo due piloti, che così si tengono compagnia. Di abolire quelli in cui, oltre al solito comandante, i piloti a bordo sono addirittura tre. Seguono altre odiose restrizioni sui congedi parentali e i tempi di preavviso per i cambiamenti di turno di lavoro. Secondo i conti della compagnia di bandiera, se mai venisse accettata, la piattaforma-Zanichelli porterebbe al risparmio sull'utilizzo di 200 piloti, il dieci per cento del totale. La formula è volutamente ambigua. Non si tratta di 200 posti di lavoro in meno con relativi risparmi. Non sia mai. I 200 non verrebbero certo licenziati. Spiegano candidamente dal quartier generale della Magliana che rappresenterebbero una risorsa per lo sviluppo futuro dell'azienda. Come dire che se l'Alitalia non fallisse subito, riuscisse poi a rimettersi in carreggiata e un giorno addirittura a guadagnare traffico e passeggeri, allora non avrebbe bisogno di fare nuove assunzioni: i piloti in più li avrebbe già in casa, freschi e riposati. Come la pensasse, del resto, il neo-amministratore delegato lo aveva fatto capire lo scorso 3 marzo, quando aveva annunciato: "È necessario uscire dalla crisi attraverso uno sviluppo compatibile".

Wagen
23-01-2006, 15:26
sempre per la serie "dati oggettivi incontrovertibili" :rolleyes:

l'Italia è destinata a restare 3° mondo......e tutto per "una birretta"
dai non ti arrabbiare, sulle questioni tecniche non discuto ma che gli assistenti di volo Alitalia siano per la maggior parte (non tutti, ma la maggior parte) scortesi credo che sia una cosa che ti diranno tutti quelli che hanno volato sia su AZ che su qualche altra compagnia

GioFX
23-01-2006, 15:29
Anche Swiss è passata per il fallimento e ora macina utili.

sider
23-01-2006, 15:29
sempre per la serie "dati oggettivi incontrovertibili" :rolleyes:

l'Italia è destinata a restare 3° mondo......e tutto per "una birretta"

Io parlo per me....passo ore ed ore a volare in Italia ed europa. Faccio il confronto con le compagnie europee.
Qualla della birretta era un battuta, neanche troppo difficile da capire. Tagliano le birrette e la coca-cola ma a servirti l'acqua sono sempre 4 hostess anche su voli a coerto raggio, dove ne basterebbero 2, capito?

von Clausewitz
23-01-2006, 15:30
sempre per la serie "dati oggettivi incontrovertibili" :rolleyes:

l'Italia è destinata a restare 3° mondo......e tutto per "una birretta"

ciao casteddaio, riprendendo il discorso dell'altra volta, secondo me sbagli a prendertela così
vi è certamente un insieme di concause e di colpe di vari e molti soggetti
ma anche le maestranze e i dipendenti hanno le loro ;) :)

roadrunner
23-01-2006, 15:35
Io parlo per me....passo ore ed ore a volare in Italia ed europa. Faccio il confronto con le compagnie europee.
Qualla della birretta era un battuta, neanche troppo difficile da capire. Tagliano le birrette e la coca-cola ma a servirti l'acqua sono sempre 4 hostess anche su voli a coerto raggio, dove ne basterebbero 2, capito?


E come fai a dire che ne basterebbero 2? Dai spara? Te lo inventi tu? te lo dice un "cuggino"? O siccome l'hai deciso tu sarebbe giusto????

Guarda che queste cose sono regolate, e non dalla legge italiana, ma dalle JAR, che sono regolamenti generali a cui si attengono obbligatoriamente TUTTE le compagnie della UE.....e non solo!

www.jaa.nl se capisci l'inglese.

von Clausewitz
23-01-2006, 15:39
addendum all'ultimo link dell'espresso, non l'avevo visto

Troppa politica, pochi alleati


Il governo centrale latita mentre le amministrazioni locali si fanno la guerra. Il severo giudizio del professor Jarach




"L'Alitalia è un caso disperato, dove la politica ha il sopravvento sulle scelte economiche dell'azienda". Il professor David Jarach non usa giri di parole per fotografare la situazione. Docente di marketing nel trasporto aereo alla Sda, la scuola di direzione aziendale dell'università Bocconi, Jarach fa in questa intervista un'analisi molto severa di come è stata gestita la società e lascia scarse speranze per le sue prospettive.

Perché se la prende con la politica?
"Perché il governo centrale latita, mentre gli interessi locali si fanno la guerra: il Comune di Milano, la Provincia di Roma, la Regione Lazio... Milano, per esempio, è il primo oppositore ai requisiti di sistema perché non vuole una nuova ripartizione di voli tra Linate e Malpensa".

Ma l'intervento dei requisiti di sistema potrebbe essere d'aiuto?
"È come il decreto salvacalcio: dà un po' di risorse, serve per tirare avanti qualche mese, ma non incide sui mali veri di Alitalia".

E quali sono?
"Il personale, che è eccessivo, e la scarsa produttività. Neanche il piano Mengozzi, che ha tagliato la capacità e il lungo raggio, è riuscito a metterci le mani".

Da bocciare anche lui?
"Si è concentrato sul trasporto locale, dove la concorrenza è maggiore, e ha sbagliato".

Ma anche sul lungo raggio perdeva...
"Sì, ma ha tagliato la capacità senza intervenire sulle cause: per esempio, il fatto che la rete di vendita esterna sia costosa, e che le rappresentanze all'estero, pagate con contratti italiani, siano in gran parte ancora lì anche se non ci sono più i voli".

Cos'altro impiomba le ali di Alitalia?
"La flotta. Troppi MD11, inefficienti. E poi i 90 MD80 con un valore di mercato bassissimo se vuoi disfartene, ma con alti costi di carburante: un A320, per esempio, consuma il 30-40 per cento in meno. Il fatto è che ormai l'obiettivo principale delle compagnie è di avere una sola famiglia di aerei, per poter utilizzare al meglio i piloti. L'Alitalia ne ha due tipi, con due linee di piloti che non sono intercambiabili. Buono solo per moltiplicare le sigle sindacali".

Alitalia rischia di perdere anche il mercato nazionale?
"Certo, ha già perso terreno a vantaggio di AirOne e Volare. Perché ha trascurato e lasciato a loro il mercato delle piccole e medie imprese. E perché paga il modo in cui ha gestito la battaglia con le agenzie di viaggio sulle percentuali: nessun leader di mercato in casi simili ha subito un uguale boicottaggio".

Cosa può fare per aumentare la produttività?
"Innanzitutto ridurre il tempo di permanenza a terra. Ma non si capisce se questo derivi dalla rigidità dei piloti o dal personale degli aeroporti: Malpensa, per esempio, ha tempi più lunghi di quelli di Monaco".

Almeno la politica dell'alleanza con Air France è azzeccata?
"Tutte le alleanze sono cosmetiche: servono per aumentare i ricavi senza fare risparmi. Di Air France Alitalia diventerà ancella: non potrà che avere un ruolo marginale, perché mentre noi temporeggiamo i giochi della fusione con Klm sono fatti".

Alitalia si augura si sviluppare delle partnership sul mercato nazionale: è una soluzione praticabile? E con chi?
"Vedo più adatta Volare che Meridiana".

E i problemi di antitrust?
"Air France si è rafforzata sul mercato nazionale, e lo stesso ha fatto la Lufthansa in Germania, acquisendo compagnie locali. E lì l'antitrust ha dato il via libera. Perché non consentirlo anche ad Alitalia?". P.P.

roadrunner
23-01-2006, 15:39
ciao casteddaio, riprendendo il discorso dell'altra volta, secondo me sbagli a prendertela così
vi è certamente un insieme di concause e di colpe di vari e molti soggetti
ma anche le maestranze e i dipendenti hanno le loro ;) :)


Ci mancherebbe....è l'ho scritto pure moltte volte.

Io mi incazzo soo perchè in questo paese del cavolo tutti si sentono in diritto di sputare sentenze su cose che non conoscono minimamente.......ed è questo che ha portato l'italia ad essere il 3° mondo d'europa.

Se leggi il post di sopra, tra le righe Sider si autoreferenzia affermando che passa le ore volando, come se fosse indice di chissà quale competenza, salvo poi dimostrare un ignoranza colossale delle norme in essere e di come esse nascano.

e così via per ore, con gente che odia la hostess perchè non gliel'ha data, altri che odiano i neri, chi odia i laziali, chi quelli delle puglie, portando ad esempio il proprio PICCOLISSIMO mondo chiuso.....basta!

roadrunner
23-01-2006, 15:45
addendum all'ultimo link dell'espresso, non l'avevo visto

Troppa politica, pochi alleati


Il governo centrale latita mentre le amministrazioni locali si fanno la guerra. Il severo giudizio del professor Jarach




"L'Alitalia è un caso disperato, dove la politica ha il sopravvento sulle scelte economiche dell'azienda". Il professor David Jarach non usa giri di parole per fotografare la situazione. Docente di marketing nel trasporto aereo alla Sda, la scuola di direzione aziendale dell'università Bocconi, Jarach fa in questa intervista un'analisi molto severa di come è stata gestita la società e lascia scarse speranze per le sue prospettive.

Perché se la prende con la politica?
"Perché il governo centrale latita, mentre gli interessi locali si fanno la guerra: il Comune di Milano, la Provincia di Roma, la Regione Lazio... Milano, per esempio, è il primo oppositore ai requisiti di sistema perché non vuole una nuova ripartizione di voli tra Linate e Malpensa".

Ma l'intervento dei requisiti di sistema potrebbe essere d'aiuto?
"È come il decreto salvacalcio: dà un po' di risorse, serve per tirare avanti qualche mese, ma non incide sui mali veri di Alitalia".

E quali sono?
"Il personale, che è eccessivo, e la scarsa produttività. Neanche il piano Mengozzi, che ha tagliato la capacità e il lungo raggio, è riuscito a metterci le mani".

Da bocciare anche lui?
"Si è concentrato sul trasporto locale, dove la concorrenza è maggiore, e ha sbagliato".

Ma anche sul lungo raggio perdeva...
"Sì, ma ha tagliato la capacità senza intervenire sulle cause: per esempio, il fatto che la rete di vendita esterna sia costosa, e che le rappresentanze all'estero, pagate con contratti italiani, siano in gran parte ancora lì anche se non ci sono più i voli".

Cos'altro impiomba le ali di Alitalia?
"La flotta. Troppi MD11, inefficienti. E poi i 90 MD80 con un valore di mercato bassissimo se vuoi disfartene, ma con alti costi di carburante: un A320, per esempio, consuma il 30-40 per cento in meno. Il fatto è che ormai l'obiettivo principale delle compagnie è di avere una sola famiglia di aerei, per poter utilizzare al meglio i piloti. L'Alitalia ne ha due tipi, con due linee di piloti che non sono intercambiabili. Buono solo per moltiplicare le sigle sindacali".

Alitalia rischia di perdere anche il mercato nazionale?
"Certo, ha già perso terreno a vantaggio di AirOne e Volare. Perché ha trascurato e lasciato a loro il mercato delle piccole e medie imprese. E perché paga il modo in cui ha gestito la battaglia con le agenzie di viaggio sulle percentuali: nessun leader di mercato in casi simili ha subito un uguale boicottaggio".

Cosa può fare per aumentare la produttività?
"Innanzitutto ridurre il tempo di permanenza a terra. Ma non si capisce se questo derivi dalla rigidità dei piloti o dal personale degli aeroporti: Malpensa, per esempio, ha tempi più lunghi di quelli di Monaco".

Almeno la politica dell'alleanza con Air France è azzeccata?
"Tutte le alleanze sono cosmetiche: servono per aumentare i ricavi senza fare risparmi. Di Air France Alitalia diventerà ancella: non potrà che avere un ruolo marginale, perché mentre noi temporeggiamo i giochi della fusione con Klm sono fatti".

Alitalia si augura si sviluppare delle partnership sul mercato nazionale: è una soluzione praticabile? E con chi?
"Vedo più adatta Volare che Meridiana".

E i problemi di antitrust?
"Air France si è rafforzata sul mercato nazionale, e lo stesso ha fatto la Lufthansa in Germania, acquisendo compagnie locali. E lì l'antitrust ha dato il via libera. Perché non consentirlo anche ad Alitalia?". P.P.


quoto!!

Ho cercato VOLUTAMENTE di tenere la politica fuori, ma purtroppo è tutta colpa di sciagurate scelte Politico/massoniche.

Ma vi pare che Cimoli abbia fatto bene??

Ma sapete che Fini, dopo aver imposto Zanichelli (l'AD prima di Cimoli), l'ha dovuto mollare perchè questi si presentava agli incontri con il governo (Gianni Letta nella fattispecie) senza nemmeno avere idea dei conti AZ?? (epica la cazziata che Letta gli fece davanti ai sindacalisti schierati intorno al tavolo!)
Fino a che si premieranno uomini di partito e non manager, l'Alitalia affonderà.

Cmq, si parla insistentemente di Gianni Sebastiani, figlio di buona donna (in senso buono) sicuramente, ma almeno unico manager italiano capace nel settore (anche se sconta una certa vicinanza col centrosx).

ciao

sider
23-01-2006, 15:46
E come fai a dire che ne basterebbero 2? Dai spara? Te lo inventi tu? te lo dice un "cuggino"? O siccome l'hai deciso tu sarebbe giusto????

Guarda che queste cose sono regolate, e non dalla legge italiana, ma dalle JAR, che sono regolamenti generali a cui si attengono obbligatoriamente TUTTE le compagnie della UE.....e non solo!

www.jaa.nl se capisci l'inglese.

E di questo che mi dici, non l'hai commentato

La pietra dello scandalo sono i piloti, capaci di condannare la loro azienda alla chiusura prima di rinunciare ai privilegi accumulati nel tempo: il loro stipendio lordo (quasi 100 mila euro l'anno, cui vanno aggiunte le più fantasiose indennità) è in linea con la media europea, a quota 104 mila. Siccome però volare stanca, stanno alla cloche 477 ore l'anno, contro le 631 dei colleghi della British e le 630 di quelli dell'Iberia

teogros
23-01-2006, 15:48
guarda che quelle non sono "alitalia"...., ma lavorano come promoter per aziende pubblicitarie.

Credi che non siano pagate? O che il contratto delle aziende pubblicitarie sia lo stesso con o senza hostess?

roadrunner
23-01-2006, 15:49
E di questo che mi dici, non l'hai commentato

La pietra dello scandalo sono i piloti, capaci di condannare la loro azienda alla chiusura prima di rinunciare ai privilegi accumulati nel tempo: il loro stipendio lordo (quasi 100 mila euro l'anno, cui vanno aggiunte le più fantasiose indennità) è in linea con la media europea, a quota 104 mila. Siccome però volare stanca, stanno alla cloche 477 ore l'anno, contro le 631 dei colleghi della British e le 630 di quelli dell'Iberia


Ti dico, pur essendo io molto critico con molti piloti, che se vai a prenderti il contratto volo AZ, ti accorgi che questo avviene ( e non in quelle proporzioni!!!!) solo per il differente network di volo.

In sostanza, Az fà molto più corto raggio di IB o BA

teogros
23-01-2006, 15:49
eccone un altro......

anche tu non ne sai nulla e parli per sentito dire.

Vorrei sottolineare ( e sono parte in causa!!!) che gli scioperi e i blocchi avvengono PROPRIO PER DIFENDERE un eventuale risanamento.!!!

Sanno tutti che questo è l'ultima volta che entrano soldi freschi, e sono stanchi di vedere manager incapaci (spacciati in TV dal premier (cfr. porta a porta B.vs. Bertinotti!) come i migliori sul mercato!) tipo CIMOLI (con stipendio da 2 milioni di Euro all'anno!) mancare CLAMOROSAMENTE il Budget e tenerlo nascosto per non doversi dimettere.

Questo management ha ottenuto l'incredibile effetto di compattare i sindacati più divisi del mondo, tanto che ora addirittura CGIL e UGL siedono dalla stessa parte (assieme con CISL, UIL E Unione Piloti) contro CIMOLI che invece è sostenuto da Anpav (il cui presidente/proprietario ha ottenuto da Cimoli l'appalto per la gestione del parco assicurazioni AZ!!!), AVIA e ANPAC (per i piloti!)

Cazzo, leggete ed informatevi prima di sputare sentenze..........

Caro mio,
c'è poco da risanare: troppi dipendenti e troppi pochi passeggeri... è quello che non torna, oltre a tutto il resto! :muro:

Freeride
23-01-2006, 15:50
Ho cercato VOLUTAMENTE di tenere la politica fuori, ma purtroppo è tutta colpa di sciagurate scelte Politico/massoniche.

Ma allora, ziobonino, la possibilità di chiudere questo baraccone parastatale molto politicizzato non ti alletta?
E magari una sua rinasciata in ambiente privato e magari con partecipazioni e management estero?

sider
23-01-2006, 15:50
Ci mancherebbe....è l'ho scritto pure moltte volte.

Io mi incazzo soo perchè in questo paese del cavolo tutti si sentono in diritto di sputare sentenze su cose che non conoscono minimamente.......ed è questo che ha portato l'italia ad essere il 3° mondo d'europa.

Se leggi il post di sopra, tra le righe Sider si autoreferenzia affermando che passa le ore volando, come se fosse indice di chissà quale competenza, salvo poi dimostrare un ignoranza colossale delle norme in essere e di come esse nascano.

e così via per ore, con gente che odia la hostess perchè non gliel'ha data, altri che odiano i neri, chi odia i laziali, chi quelli delle puglie, portando ad esempio il proprio PICCOLISSIMO mondo chiuso.....basta!

Senti, intanto stai calmino, tu leggi quello che vuoi e non quello che scrivo. Mi autoreferenzio solo sulla questione scortesia, specialmente degli steward, in confronto ai colleghi europei ed italiani di altre compagnie.
OK?
Ed aggiungo...io non mi faccio problemi, ma i miei colleghi cercano di evitare Alitalia come la peste.

roadrunner
23-01-2006, 15:52
Credi che non siano pagate? O che il contratto delle aziende pubblicitarie sia lo stesso con o senza hostess?


No, semplicemente non le paga Alitalia. era solo per dire che non c'entravano nulla con la discussione!

teogros
23-01-2006, 15:53
No, semplicemente non le paga Alitalia. era solo per dire che non c'entravano nulla con la discussione!

La mia non era una critica alle hostess (proprio bone :oink), ma alla gestione della cosa. Spendiamoli meglio i soldi del risanamento!

roadrunner
23-01-2006, 15:56
Ma allora, ziobonino, la possibilità di chiudere questo baraccone parastatale molto politicizzato non ti alletta?
E magari una sua rinasciata in ambiente privato e magari con partecipazioni e management estero?


Purtroppo si llascerebbero sul campo "troppe vittime".....

Eppoi perchè farlo? Basterebbe che la politica facesse un passo indietro, e lasciasse la gestione della compagnia a dei veri Manager e non a Boiardi di stato......solo che, dovrebbero chiudere Malpensa (e la lega farebbe casino!), smettere col clientelismo a Roma ( e tutti gli altri partiti farebbero casino).....

E l'Italia, non l'ALITALIA che non và.

roadrunner
23-01-2006, 15:58
Senti, intanto stai calmino, tu leggi quello che vuoi e non quello che scrivo. Mi autoreferenzio solo sulla questione scortesia, specialmente degli steward, in confronto ai colleghi europei ed italiani di altre compagnie.
OK?
Ed aggiungo...io non mi faccio problemi, ma i miei colleghi cercano di evitare Alitalia come la peste.


No no no, io ti leggo attentamente e tu scrivi che ci sono 4 hostess dove ce ne vorrebbero 2.......e lo leghi alle tue Innumerevoli ore passate in aereo.

Quindi, stai ai fatti e non :mc:

roadrunner
23-01-2006, 16:04
La mia non era una critica alle hostess (proprio bone :oink), ma alla gestione della cosa. Spendiamoli meglio i soldi del risanamento!


Accidenti, ma sono d'accordo!!!

E' da quì che abbiamo cominciato il flame! Tu, al post #15 ai scritto che sono i sindacati ad impedire il risanamento, mentre ti posso garantire, giurare che è l'inverso.

I sindacati VOGLIONO che i 2000 MILIARDI di lire in cassa ora (post ricollocamento azionario) siano spesi per risanare l'AZ e non per i soliti "privilegiati".....

Ti "incollo un volantino Unitario, per una migliore comprensione:


CIMOLI SMENTISCE O NASCONDE?



Smentire che le perdite 2006 del Gruppo Alitalia saranno tra i 200 e i 300 milioni di euro è smentire un dato noto ormai a tutti i dirigenti di Alitalia, non basteranno le pressioni più o meno velate a nascondere la drammatica verità.

E’ smentibile che in previsione dello sciopero di domani saranno assunti in queste ore 180 assistenti di volo precari?

E’ smentibile che mentre si mandano via lavoratori si assumono 6 nuovi dirigenti e altri sono in procinto di essere assunti?

E’ smentibile che il giorno prima dello sciopero vengano consegnate lettere di promozione a dirigente a sei quadri aziendali?


E’ smentibile che l’Ingegnere percepisce attualmente da Alitalia 2 milioni di euro all’anno.



Roma 19 gennaio 2006

roadrunner
23-01-2006, 16:04
ragazzi....vi lascio.

A stasera.......forse!

Freeride
23-01-2006, 16:32
Purtroppo si llascerebbero sul campo "troppe vittime".....

Allora non è solo una questione politica... evidentemente ha troppe palle al piede.

roadrunner
23-01-2006, 19:09
Allora non è solo una questione politica... evidentemente ha troppe palle al piede.


No, è che un fallimento e una resurrezione porterebbero tutta una serie di dipendenti necessari ad essere inquadrati con contratti nuovi, con anzianità 0 e rimodulati verso il basso, e questo per l'ovvia mancanza di potere contrattuale di tutti coloro che non potrebbero ricollocarsi nel mercato del lavoro e quindi dovrebbero giocoforza accettare le condizioni "capestro" del Newcomer.

Guarda, come semplice esempio......dal fallimento VolareWeb è nata MyAir, con lo stesso personale (buona parte almeno) ma con contratti del 30% più bassi, al limite della fame. In molti hanno dovuto accettare semplicemente per mancanza di alternative......

Freeride
23-01-2006, 19:18
Guarda, come semplice esempio......dal fallimento VolareWeb è nata MyAir, con lo stesso personale (buona parte almeno) ma con contratti del 30% più bassi, al limite della fame. In molti hanno dovuto accettare semplicemente per mancanza di alternative......
E così sia!
Se tutto questo porta ad una eliminazione di clientelarismi e influenze politiche ben venga.

*sasha ITALIA*
23-01-2006, 19:31
mi pare di ricordare che Alitalia con 18.000 dipendente faccia muovere circa 20 milioni di passeggeri l'anno, mentre la Ryanair con soli 1800 dipendenti ne muove altrettanti .....



Comunque basta soldi.. lo stato deve togliersi da queste questioni

Enel
23-01-2006, 19:44
Ormai Alitalia ha perso totalmente credibilità, non riuscirà a sollevarsi IMHO. Chi ve lo fa fare a acquistare un biglietto di viaggio nell'incertezza dell'ennesimo sciopero?
Cmq avrei voluto vedere se Alitalia fosse stata un'azienda privata in crisi: quale lavoratore avrebbe osato scioperare?
Chi sciopera ha la perfetta consapevolezza che il governo calera le braghe l'ennesima volta.. spero vengano smentiti...

roadrunner
23-01-2006, 19:44
E così sia!
Se tutto questo porta ad una eliminazione di clientelarismi e influenze politiche ben venga.


Quando si parla degli altri bisogna calzare i loro mocassini, non pontificare dal divano di casa......(parlo in generale!)

o per dirla in altri termini, è facile fare i froci col culo degli altri. ;)

roadrunner
23-01-2006, 19:46
Ormai Alitalia ha perso totalmente credibilità, non riuscirà a sollevarsi IMHO. Chi ve lo fa fare a acquistare un biglietto di viaggio nell'incertezza dell'ennesimo sciopero?
Cmq avrei voluto vedere se Alitalia fosse stata un'azienda privata in crisi: quale lavoratore avrebbe osato scioperare?
Chi sciopera ha la perfetta consapevolezza che il governo calera le braghe l'ennesima volta.. spero vengano smentiti...


Ahhhhh, allora è il diritto di sciopero che vogliamo contestare...... :help:

Enel
23-01-2006, 19:50
Ahhhhh, allora è il diritto di sciopero che vogliamo contestare...... :help:

No, ma i dipendenti non hanno dimostrato un minimo di responsabilità ed ora ne trarranno le conseguenze.

Freeride
23-01-2006, 20:00
Quando si parla degli altri bisogna calzare i loro mocassini, non pontificare dal divano di casa......(parlo in generale!)

E se i miei mocassini ormai sono consumati?
Me ne compri te un paio nuovo?

[A+R]MaVro
23-01-2006, 21:38
CUT....solo che, dovrebbero chiudere Malpensa ..CUT..

Poi nel nord Italia ed i Europa come ci si arriva? Milano-Francoforte con scalo a Roma? Non sarebbe meglio piuttosto ridimensionare Fiumicino fare di Malpensa un vero Hub e poi portare le persone con aerei veloci Milano-Roma?

P.S. E' solo questione di km di volo e di più favorevole collocazione geografica di Malpensa per i voli in europa rispetto a Fiumicino.

teogros
23-01-2006, 21:39
mi pare di ricordare che Alitalia con 18.000 dipendente faccia muovere circa 20 milioni di passeggeri l'anno, mentre la Ryanair con soli 1800 dipendenti ne muove altrettanti .....



Comunque basta soldi.. lo stato deve togliersi da queste questioni

Erano il doppio di Alitalia quelli che faceva muovere Ryanair! ;)

majin mixxi
23-01-2006, 22:03
MaVro']Poi nel nord Italia ed i Europa come ci si arriva? Milano-Francoforte con scalo a Roma? Non sarebbe meglio piuttosto ridimensionare Fiumicino fare di Malpensa un vero Hub e poi portare le persone con aerei veloci Milano-Roma?

P.S. E' solo questione di km di volo e di più favorevole collocazione geografica di Malpensa per i voli in europa rispetto a Fiumicino.

quoto,imho ha molto piu' senso un Malpensa Hub piuttosto che un Fiumicino Hub

the_joe
24-01-2006, 08:39
Quando si parla degli altri bisogna calzare i loro mocassini, non pontificare dal divano di casa......(parlo in generale!)

o per dirla in altri termini, è facile fare i froci col culo degli altri. ;)
Di contro si può solo dire che è facile volere il risanamento facendolo pagare SOLO agli altri.

Login
24-01-2006, 08:48
Sul discorso Alitalia mi è bastata sentire la risposta di Rutelli ieri sera da Ferrara.

teogros
24-01-2006, 08:54
Sul discorso Alitalia mi è bastata sentire la risposta di Rutelli ieri sera da Ferrara.

Sarebbe?

Login
24-01-2006, 09:10
Sarebbe?

Ferrara ha chiesto, dato che è noto a tutti che la compagnia va malissino, che senso abbia tenerla in piedi stile polmone artificiale.
Rutelli ha risposto all'incirca così:
E' vero che la compagnia va male (non lo ha detto esplicitamente ma si è capito benissimo), ma siccome l'Italia si appresta a diventare leader mondiale del turismo ( :fagiano: ) non possiamo permetterci di chiudere Alitalia e permettere alle altre compagnie di decidere come-dove-quando atterrare.

teogros
24-01-2006, 09:15
Ferrara ha chiesto, dato che è noto a tutti che la compagnia va malissino, che senso abbia tenerla in piedi stile polmone artificiale.
Rutelli ha risposto all'incirca così:
E' vero che la compagnia va male (non lo ha detto esplicitamente ma si è capito benissimo), ma siccome l'Italia si appresta a diventare leader mondiale del turismo ( :fagiano: ) non possiamo permetterci di chiudere Alitalia e permettere alle altre compagnie di decidere come-dove-quando atterrare.

:nono: :muro:

Korn
24-01-2006, 09:21
adesso ha torto... poi ci si lamenta se di italiano in italia non è rimasto nulla

zerothehero
24-01-2006, 09:29
adesso ha torto... poi ci si lamenta se di italiano in italia non è rimasto nulla

Francamente in questi anni sono stati erogati centinaia di milioni di euro per il risanamento di un azienda cercando di evitare anche le procedure di infrazione per gli "aiuti di stato" a livello europeo.
Adesso non è più possibile continuare a dare soldi se non si decidono a fare scelte giuste ma impopolari.

sempreio
24-01-2006, 09:43
adesso ha torto... poi ci si lamenta se di italiano in italia non è rimasto nulla


tu sai che un pilota alitalia prende 8000euro netti al mese a confronto dei 2500-3000 delle altre compagnie pur facendo metà dei km dei piloti della concorrenza? poi ci lamentiamo se il povero operaio prende 1000euro al mese.....

tdi150cv
24-01-2006, 10:15
tu sai che un pilota alitalia prende 8000euro netti al mese a confronto dei 2500-3000 delle altre compagnie pur facendo metà dei km dei piloti della concorrenza? poi ci lamentiamo se il povero operaio prende 1000euro al mese.....

be guarda ... a parte che dubito prendano 2500 ma se fosse per quella cifra non mi sognerei nemmeno di prendermi una responsabilita' del genere.
Un po' per la cifra poco piu' che decente un po' per il numero di vite che hai sul groppone.
ciao

wolf64
24-01-2006, 10:16
adesso ha torto... poi ci si lamenta se di italiano in italia non è rimasto nulla

Guarda che l'Alitalia non è un monumento la cui importanza per il paese è tale che anche se non rende in termine di visite turistiche va mantenuto come patrimonio artisitico o similari, Alitalia non è il Colosseo per intenderci, è una compagnia aerea, di bandiera, ok, ma privata, perciò è un'azienda, e in quanto tale dovrebbe o guadagnare o andare almeno a pari, altrimenti, come tutte le aziende private di questa terra, se funziona ok, siamo tutti contenti, se non funziona si chiude, punto e basta!

In quanto alle aziende, al di là del mio pensiero attuale sull'italia che non è dei migliori, ti dirò che anche a me fa piacere se ci sono tante aziende rappresentative dell'italia, come viceversa non mi fa piacere quando queste vengono assorbite da nomi esteri, chiudono, ecc, ma questo deve essere conquistato dalle stesse aziende con la loro capacità, e non deve essere sostenuto continuamente dallo stato perchè sono totalmente inefficienti!

L'impressione generale che si ha, giusta o sbagliata che sia, è che i dipendenti di questa compagnia abbiano dei privilegi rispetto a quelli di altre compagnie e che le proteste, gli scioperi, siano più per mantenere quei privilegi piuttosto che per mantenere il loro posto di lavoro.

Alla fine però, come si dice, "chi troppo vuole nulla stringe", anche se in questo caso, sentendo la maggior parte dei politici, sappiamo quasi di sicuro che alla fine lo stato, usando il principio che tu citi, aprirà un'altra volta le sue borse per questa compagnia, che ovviamente sono le nostre borse!

Alla fine i lavoratori Alitalia saranno ne più e ne meno come tutte le altre situazioni tipicamente italiane, mi vengono in mente i forestali di certe regioni del sud, dove gli assunti sono enormemente sopra al numero che realmente occorrerebbe per svolgere quei compiti, così sarà anche in quel caso un'erogazione di sussidi mascherati da stipendi da parte dello stato.

Poi ci si lamenta perchè, nonostante il costo del lavoro alto, in italia arriva poco di netto al lavoratore comune...... :rolleyes:

lellopisello
24-01-2006, 11:27
Se continuano così...ben presto se ne staranno tutti a casa.
Lo trovo giusto!!!
Nel resto d'europa i piloti, controllori di volo e hostess prendono stipendi di molto inferiori ai nostri italiani e non si lamentano.
Sono convinto che Alitalia farà la fine di Panam

Ma come ? Stanno già nei guai e fanno pure tutti sti scioperi ? Che non gli bastano ai piloti 10/15 mila euro di stipendio ? poverini non ci campano!!!

roadrunner
24-01-2006, 11:50
Di contro si può solo dire che è facile volere il risanamento facendolo pagare SOLO agli altri.


No, perchè non è così!

Basta vedere l'ultimo rinnovo contrattuale AZ per "vedere" quanto i naviganti hanno dato.

roadrunner
24-01-2006, 11:51
MaVro']Poi nel nord Italia ed i Europa come ci si arriva? Milano-Francoforte con scalo a Roma? Non sarebbe meglio piuttosto ridimensionare Fiumicino fare di Malpensa un vero Hub e poi portare le persone con aerei veloci Milano-Roma?

P.S. E' solo questione di km di volo e di più favorevole collocazione geografica di Malpensa per i voli in europa rispetto a Fiumicino.


Per carità, andava bene anche solo Malpensa.....

L'importante era sceglierne SOLO UNO!!!! E magari non per motivi politici :cry:

roadrunner
24-01-2006, 11:54
tu sai che un pilota alitalia prende 8000euro netti al mese a confronto dei 2500-3000 delle altre compagnie pur facendo metà dei km dei piloti della concorrenza? poi ci lamentiamo se il povero operaio prende 1000euro al mese.....


"Questa è proprio una Cà, una grossa Cazzà, una grande strepitosa cazzata"

Scusa se cito il Trio Medusa, ma ci manca solo che tu dica che siamo in Estate........e che fuori fà caldo!

roadrunner
24-01-2006, 11:56
Se continuano così...ben presto se ne staranno tutti a casa.
Lo trovo giusto!!!
Nel resto d'europa i piloti, controllori di volo e hostess prendono stipendi di molto inferiori ai nostri italiani e non si lamentano.
Sono convinto che Alitalia farà la fine di Panam

Ma come ? Stanno già nei guai e fanno pure tutti sti scioperi ? Che non gli bastano ai piloti 10/15 mila euro di stipendio ? poverini non ci campano!!!

Hai vnto il 1° premio per il Qualunquista adell'anno....

Non voglio offenderti, ma quì stiamo cercando di scrivere e chiacchierare di cose serie....torna a giocare con la paletta ed il secchiello invece di entrare a gamba tesa in discussioni più grandi di te.

skywings
24-01-2006, 12:09
roadrunner, mi piacerebbe sapere cosa faresti tu se fossi a capo del management per tirar fuori la società da questa situazione. Giusto per sapere, perchè io non sono del settore e vedo tutto da molto lontano.
Unica mia richiesta è di non toccare i soldi (miei) che lo stato incassa dalle tasse e che vorrei fossero usati per la scuola pubblica e non per una società a maggioranza privata.
Resto in attesa... ;)

zerothehero
24-01-2006, 12:48
roadrunner, mi piacerebbe sapere cosa faresti tu se fossi a capo del management per tirar fuori la società da questa situazione. Giusto per sapere, perchè io non sono del settore e vedo tutto da molto lontano.
Unica mia richiesta è di non toccare i soldi (miei) che lo stato incassa dalle tasse e che vorrei fossero usati per la scuola pubblica e non per una società a maggioranza privata.
Resto in attesa... ;)


Non è che si sia molto da fare...licenziamento del 30-35% del personale e scorporo delle attività non strategiche esternalizzandole o cmq vendendole ad altri.
Una volta risanata si cerca di fare un accordo con la klm o altre aziende di europee per conquistare slots...

roadrunner
24-01-2006, 12:49
roadrunner, mi piacerebbe sapere cosa faresti tu se fossi a capo del management per tirar fuori la società da questa situazione. Giusto per sapere, perchè io non sono del settore e vedo tutto da molto lontano.
Unica mia richiesta è di non toccare i soldi (miei) che lo stato incassa dalle tasse e che vorrei fossero usati per la scuola pubblica e non per una società a maggioranza privata.
Resto in attesa... ;)


Ma vedi, io non ho le competenze, non faccio il manager e non guadagno 2 milioni di euro :D

Battute (che poi non sono tali!) a parte, se vuoi il mio pensiero da addetto ai lavori posso solo dire che vorrei che accadesse ciò che sindacalmente chiedo (chiediamo)....... e cioè, MENO politica e più scelte strategiche. Alitalia oggi ha 2000 MILIARDI di lire da investire, e deve investirle bene, nel rinnovo della flotta e nelle alleanze interne (ad esempio con MERIDIANA!!!) con le compagnie italiane che hanno un network complementare al fine di aumentare la quota di mercato. Il contratto di lavoro è stato già profondamente rivisto ed è nella media delle compagnie aeree primarie in europa, solo che loro fanno utili, AZ nò.

Quindi basta ai 38 milioni di euro per comprare VOLARE per valorizzare il Nord(così la Lega è contenta :doh: ), basta promozioni a pioggia fra i dirigenti (così l'arco costituzionale è felice), basta dare le leve del comando a manager che hanno fallito clamorosamente, anche se li ha voluti Berlusconi in persona (fosse stato Prodi direi lo stesso!!!!).

I lavoratori hanno già dato e anche molto; Se non c'è mercato, si và via da MXP. Si apre Venezia come base, anche se la LEGA sbraita perchè poi VOLARE si vede minacciata. Si fà un alleanza con MERIDIANA anche se AIRONE è più protetta politicamente avendo stretttissimi legami con LUNARDI.

Ho letto un rapporto riservato di RyanAir che afferma come la prox compagnia italiana sull'orlo del baratro sia AIRONE, per i grossi debiti accumulati.....beh, sapete che succede? Che AIRONE opziona 50 (dico Cinquanta aerei!!!!) e afferma di volersi lanciare sul lungo raggio.....e sapete perchè tutto questo??? Perchè così diventa tanto grande da far diventare un grosso problema un eventuale chiusura.......
Ecco questa è l'italia, dove i lavoratori AZ hanno fatto sacrifici che però non vengono sfruttati per non pestare i piedi agli amici degli amici.

Non vi sembra strano che il leader storico dell'ANPAC (oggi Pro-CIMOLI!!) sia diventato negli anni padrone e A.D. dell'Eurofly?

wolf64
24-01-2006, 13:13
Ma vedi, io non ho le competenze, non faccio il manager e non guadagno 2 milioni di euro :D

Battute (che poi non sono tali!) a parte, se vuoi il mio pensiero da addetto ai lavori posso solo dire che vorrei che accadesse ciò che sindacalmente chiedo (chiediamo)....... e cioè, MENO politica e più scelte strategiche. Alitalia oggi ha 2000 MILIARDI di lire da investire, e deve investirle bene, nel rinnovo della flotta e nelle alleanze interne (ad esempio con MERIDIANA!!!) con le compagnie italiane che hanno un network complementare al fine di aumentare la quota di mercato. Il contratto di lavoro è stato già profondamente rivisto ed è nella media delle compagnie aeree primarie in europa, solo che loro fanno utili, AZ nò.

Quindi basta ai 38 milioni di euro per comprare VOLARE per valorizzare il Nord(così la Lega è contenta :doh: ), basta promozioni a pioggia fra i dirigenti (così l'arco costituzionale è felice), basta dare le leve del comando a manager che hanno fallito clamorosamente, anche se li ha voluti Berlusconi in persona (fosse stato Prodi direi lo stesso!!!!).

I lavoratori hanno già dato e anche molto; Se non c'è mercato, si và via da MXP. Si apre Venezia come base, anche se la LEGA sbraita perchè poi VOLARE si vede minacciata. Si fà un alleanza con MERIDIANA anche se AIRONE è più protetta politicamente avendo stretttissimi legami con LUNARDI.

Ho letto un rapporto riservato di RyanAir che afferma come la prox compagnia italiana sull'orlo del baratro sia AIRONE, per i grossi debiti accumulati.....beh, sapete che succede? Che AIRONE opziona 50 (dico Cinquanta aerei!!!!) e afferma di volersi lanciare sul lungo raggio.....e sapete perchè tutto questo??? Perchè così diventa tanto grande da far diventare un grosso problema un eventuale chiusura.......
Ecco questa è l'italia, dove i lavoratori AZ hanno fatto sacrifici che però non vengono sfruttati per non pestare i piedi agli amici degli amici.

Non vi sembra strano che il leader storico dell'ANPAC (oggi Pro-CIMOLI!!) sia diventato negli anni padrone e A.D. dell'Eurofly?

Scusa Roadrunner,
ti faccio una domanda e premetto che non è per fini polemici ma per chiarire alcuni punti di vista, o se vuoi luoghi comuni, che la gente ha su Alitalia, leggo che seguiti a parlare dei sacrifici fatti dai dipendenti Alitalia, mi spieghi quali sarebbero questi sacrifici nel dettaglio?

PS: un'altra domanda, non è che il governo ha messo lo zampino nella scelta della dirigenza perchè ha dato soldi suoi, e perciò nostri, per sanare l'azienda?
Attenzione, B. non è di certo nelle mie simpatie, e ti avrei fatto la stessa domanda se fosse stato un governo di sinistra, però mi è sembrato logico farla, è ovvio che se io ti do un aiuto per sostenerti, un aiuto consistente, altrimenti eravate già falliti da un pezzo, poi voglio anche essere ben sicuro che i miei soldi vengano spesi bene, che ci siano veramente dei cambiamenti e non che i soldi servano solamente per tamponare buchi e.. "tirare avanti".
Poi posso sbagliare nelle scelte del o dei dirigenti, però il principio potrebbe non essere sbagliato.... o volevate i soldi a... "scatola chiusa", o meglio "sulla parola"?

roadrunner
24-01-2006, 13:14
OT per Proteus


Ti ricordi che ti chiesi chi scrisse la splendida frase nella tua sign???

Beh, fu un pastore evangelico deportato a Dachau....tal Martin Niemoller


fine OT

roadrunner
24-01-2006, 13:20
Scusa Roadrunner,
ti faccio una domanda e premetto che non è per fini polemici ma per chiarire alcuni punti di vista, o se vuoi luoghi comuni, che la gente ha su Alitalia, leggo che seguiti a parlare dei sacrifici fatti dai dipendenti Alitalia, mi spieghi quali sarebbero questi sacrifici nel dettaglio?


Non posso farlo per iscritto.....ci vorrebbero 2 ore!

Ma cerca on line i contratti dei naviganti alitalia, l'ultimo (dell'anno scorso) ed il penultimo, spulciali e troverai molto.

Ti dico solo una cosa, magari piccola ma esemplificativa: L'ultimo contratto permette ai naviganti di fare fino a 6 tratte giornaliere, ovviamente con dei contrappesi........ Il contratto di Meridiana è MOLTO più vincolante (si possono fare 5 tratte in casi eccezzionali e solo in trasferimento!)

Non parliamo poi dei contratti AirFrance o Lufthansa



EDIT dopo il tuo Edit:

Infatti il governo ha scelto gli AD che voleva.....Zanichelli prima (messo da AN, durato 1 mese e cacciato da FI) e Cimoli poi.....ma se i soldi che ha messo il governo vengono gettati al vento (come il bilancio 2005 dimostrerà!) io dipendente (e io non sono dipendente AZ!) cerco di intervenire prima con le proteste prima di "subire" una chiusura aziendale.

wolf64
24-01-2006, 13:33
Non posso farlo per iscritto.....ci vorrebbero 2 ore!

Ma cerca on line i contratti dei naviganti alitalia, l'ultimo (dell'anno scorso) ed il penultimo, spulciali e troverai molto.

Ti dico solo una cosa, magari piccola ma esemplificativa: L'ultimo contratto permette ai naviganti di fare fino a 6 tratte giornaliere, ovviamente con dei contrappesi........ Il contratto di Meridiana è MOLTO più vincolante (si possono fare 5 tratte in casi eccezzionali e solo in trasferimento!)

Non parliamo poi dei contratti AirFrance o Lufthansa

Vabè, ma scusa, non puoi metterlo per iscritto perchè ci vorrebbero 2 ore, prendila come una battuta :D ma... che vi siete fatti, la Via Crucis andata e ritorno sui ceci per fare sti sacrifici? :confused: :D

Scusami, ma io sono un po ignorante di mio, come dire, terra a terra :D e sono ancora di più ignorante nel tuo settore, nel senso che ho volato pochissimo e mi sono documentato pochissimo, posso però dirti che ci sono molte dicerie sui privilegi che avete, alcune sono scritte anche in questo thread, non so, a me nell'arco degli anni mi è capitato di uscire con diverse hostess di compagnie che non erano Alitalia e mi hanno sempre descritto le loro colleghe della nostra compagnia di bandiera come molto privilegiate rispetto a loro, ma.. molto di più!

Con tutto questo sono contento di parlare con uno come te che vede le cose dall'interno e per mia concezione sono ben disponibile a mettere in discussione cose che magari non ho visto direttamente ma che invece mi sono state riportate, capisci?

Per questo ti ho fatto una domanda semplice a cui però vorrei anche risposte semplici, non farmi raffronti con altre compagnie o similari, dimmi cosa avete fatto in concreto, in poche parole, cioè, ti faccio un paragone, se ad esempio io lavoro in un'azienda che andava male e ci chiede di fare sacrifici per mantenerla aperta, io potrei dirti che, chessò, abbiamo accettato di fare straordinari non pagati, o magari di lavorare in turni più stretti di quanto dovessimo fare per contratto, o cose simili, non mi sembra che ci vogliano 2 ore per dare queste risposte.... :boh:

roadrunner
24-01-2006, 14:34
Non credo sia importante chi l'abbia detta ma il suo significato, per questo non mi sono mai preoccupato di scoprirne l'autore. :)

Io invece adoro capire l''origine delle cose belle.....

roadrunner
24-01-2006, 15:13
Vabè, ma scusa, non puoi metterlo per iscritto perchè ci vorrebbero 2 ore, prendila come una battuta :D ma... che vi siete fatti, la Via Crucis andata e ritorno sui ceci per fare sti sacrifici? :confused: :D

Scusami, ma io sono un po ignorante di mio, come dire, terra a terra :D e sono ancora di più ignorante nel tuo settore, nel senso che ho volato pochissimo e mi sono documentato pochissimo, posso però dirti che ci sono molte dicerie sui privilegi che avete, alcune sono scritte anche in questo thread, non so, a me nell'arco degli anni mi è capitato di uscire con diverse hostess di compagnie che non erano Alitalia e mi hanno sempre descritto le loro colleghe della nostra compagnia di bandiera come molto privilegiate rispetto a loro, ma.. molto di più!

Con tutto questo sono contento di parlare con uno come te che vede le cose dall'interno e per mia concezione sono ben disponibile a mettere in discussione cose che magari non ho visto direttamente ma che invece mi sono state riportate, capisci?

Per questo ti ho fatto una domanda semplice a cui però vorrei anche risposte semplici, non farmi raffronti con altre compagnie o similari, dimmi cosa avete fatto in concreto, in poche parole, cioè, ti faccio un paragone, se ad esempio io lavoro in un'azienda che andava male e ci chiede di fare sacrifici per mantenerla aperta, io potrei dirti che, chessò, abbiamo accettato di fare straordinari non pagati, o magari di lavorare in turni più stretti di quanto dovessimo fare per contratto, o cose simili, non mi sembra che ci vogliano 2 ore per dare queste risposte.... :boh:


Nessuna Via Crucis :D .....semplicemente un contratto di un centinaio di pagine, completamente rivisto.....quindi spiegare tutto porterebbe via molto tempo.
Ripeto, cerca su internet e trovi qualcosa....... comincia con www.avcgil.com


Per quanto riguarda le Hostess con cui sei uscito tu (dimmi i nomi in pvt che forse le conosco;)), erravano nell'affermare che in Alitalia hanno privilegi; infatti sono loro (soprattutto se Volare, WindJet o BluePanorama) a essere pesantemente discriminate.

Un esempio per tutti: La notte della finale di Champions' Juve-Milan, un equipaggio BluePanorama ha fatto BEN 31 ore di servizio consecutive, e questo perchè loro non hanno un vero contratto di lavoro, bensì un regolamento di volo che NON PONE LIMITI di servizio continuativo "in caso di necessità"......in Alitalia il max è 14 ore (con gli FTL adottati l'anno scorso!) in Meridiana addirittura 13 ore...... Questi limiti, secondo me, non sono privilegi, ma GARANZIE per il lavoratore.....e credo che ben pochi di voi "possano" lavorare fino a 14 ore al giorno......

naitsirhC
24-01-2006, 15:40
Purtroppo si llascerebbero sul campo "troppe vittime".....

Eppoi perchè farlo? Basterebbe che la politica facesse un passo indietro, e lasciasse la gestione della compagnia a dei veri Manager e non a Boiardi di stato......solo che, dovrebbero chiudere Malpensa (e la lega farebbe casino!), smettere col clientelismo a Roma ( e tutti gli altri partiti farebbero casino).....

E l'Italia, non l'ALITALIA che non và.

Cos'è che "va" dell 'ALITALIA?!!!
Troppe "vittime"?!!!
Ma se si è arrivato a sto punto... non cercar di dare tutte le colpe al management interno o alla polirtica.
Che ormai negli ultimi 15 anni (QUINDICI) fare sciopero in Alitalia era una cosa quotidiana... marcare visita dal medico un prassi diffusa come ignorare i diritti dei clienti.
Per non parlare dello sperpero di soldi in assunzioni non necessarie, premi e privilegi assurdi, disfunzioni colossali, ed il menefreghismo dilagante.
Non tutti ovviamente, ma non parlare di "vittimismo" quando la maggioranza dei problemi li hanno creati loro stessi.

Si chiude, bella ripulita da cima a fondo (ovviamente in primis a livello di manager) e si comincia da zero.

roadrunner
24-01-2006, 15:58
Figurati, non parlo di vittimismo.

Conosco benissimo le magagne interne, e ti garantisco che nel mio piccolo la CGIL le ha combattute......

Sono anche d'accordo sul fatto che storicamente i dipendenti "ci abbiano marciato".

Ma oggi, a livello di lavoratori, i privilegi e gli sprechi voluti dai dipendenti stessi non ci sono più......e direi che la campagna moralizzatrice interna è cominciata con la nascita di Alitalia Team nel 94/95.

Purtroppo il management e la politica non hanno seguito a ruota.

Comunque, e ci tengo a precisarlo, io sono intervenuto SOLO a sostegno dell'attuale vertenza, contro alcuni post non proprio esatti a livello di "informazione".......non voglio difendere l'indifendibile.

m4st3rx
24-01-2006, 16:17
spero fallisca... e' difficile dirlo, e' un simbolo dell'Italia;

ma quando si arriva al punto che ognuno di noi sborsa svariati euro per sostenerla meglio mandarla a putt...

le condizioni di lavoro di piloti, stewart ecc in Alitalia, sono per la maggior parte dei sogni...vancanze retribuite mooolto piu' lunghe dei normali piloti di altre compagnie; soggiorni in hotel 5 star; diurne che toccano i 200€ di extra (quindi vitto/alloggio esclusi attenzione !); poche ore lavorative; stipendio troppo, troppo alto.

In realta' i dipendenti alitalia non scioperano per avere dei diritti di lavoratori, ma per mantenere dei PRIVILEGI, assolutamente assurdi ma molto appetitosi, coi quali nessuno si sognerebbe di mandare avanti una compagnia aerea;

allora, sapete dove sono finiti i 400 (QUATTROCENTO) milioni di € coi quali il Governo ha finanziato la ripresa di alitalia l'anno scorso ?
da nessuna parte non sono ! alitalia adesso fallira' e quei 400 milioni sono andati dove dovevano andare (leggasi nelle tasche di chi dovevano andare) i nomi non bisogna scriverli, perche' basta tirare a caso che ci si azzecca.

X curiosita', dividete i 400 milioni per i contribuenti italiani, ne escono sicuramente piu' di 10 € a testa !

naitsirhC
24-01-2006, 16:17
Campagnia moralizzatrice cominciata nel 94-95?
Privilegi non ce ne sono più?!
Parliamo degli ultimi anni...
Ti faccio un copia-incola di un articolo:
_________________________________
Privilegi Alitalia
Una cloche tutta d’oro
Lauti stipendi. Straordinari autogestiti. Rimborsi spese generosi. E orari di lavoro punteggiati da riposi abbondanti. Frutto di anni di contrattazione esasperata. Ecco la radiografia di una categoria di intoccabili. Che in azienda occupano tutti i ruoli possibili: dipendenti, dirigenti, sindacalisti e azionisti

di Francesco Bonazzi

Dormire in Medio Oriente? Troppo pericoloso: non ne vogliamo più sapere... La tragedia dell’11 settembre e la strage nella discoteca di Tel Aviv, avvenuta a un paio di isolati dall’albergo normalmente utilizzato da Alitalia, avevano spaventato i piloti. Che decisero: quando si va da quelle parti si torna in giornata, a costo di avere un comandante in più a bordo e doppi equipaggi. Ore e ore di incontri sindacali. Riunioni con l’azienda della Magliana e il 21 settembre si trovò un accordo: più personale impiegato (e più a lungo), ma chi vola in posti come Israele, Siria o Egitto ha diritto a due giorni di riposo compensativo. Uno subito e uno da recuperare più avanti, o da farsi pagare.

Morale della storia: con 800 euro (il valore medio di due riposi per un pilota) la paura era già passata. Poco importa che il 12 ottobre l’accordo sia poi saltato per la rigidità con la quale azienda e sindacati volevano gestirne l’applicazione. Mentre l’ex compagnia di bandiera perde quasi 3 miliardi al giorno, l’accordicchio del dopo-Torri resta un emblema di come vanno le cose in Alitalia. Dove da anni 2.400 piloti tengono in ostaggio un management per altro spesso già incapace di suo, e non a caso in continuo turnover. E dove una categoria iperprotetta e coccolata si è abituata a recitare tre parti in commedia: superprofessionista a libro paga, azionista con tanto di rappresentanti in consiglio d’amministrazione e soggetto sindacale da lotta dura e pura.

Le agitazioni di questi giorni segnano un dato nuovo: straordinaria compattezza di tutte le nove sigle sindacali del trasporto aereo, di solito in lite tra loro. E ritorno in prima linea dei piloti. Ma chi crede che siano tornati i tempi di “Aquila selvaggia”, al momento si sbaglia. Tanta unità è contro il governo che, sull’onda dell’11 settembre, non ha concesso sgravi fiscali e la solita pioggia di soldi pubblici. Gli uomini alla cloche non ce l’hanno certo con Alitalia. E come potrebbero? A guardare le loro buste paga (vedi tabelle), si scopre che in un anno guadagnano da un minimo di 38 mila euro a un massimo di 130 mila, a seconda dell’anzianità. Un comandante di fresca nomina (9 anni di anzianità) porta a casa almeno 78 mila euro l’anno lordi. A queste somme vanno aggiunti gli straordinari, che secondo medie prudenti valgono 300 euro al mese per un pilota e 550 per un comandante. Il tutto per un impiego medio di 1.500 ore l’anno, 550 delle quali passate in volo (media: un’ora e mezza al giorno).

Insomma, non s’ammazzano di lavoro.
Tanto che in un anno, il pilota Alitalia è impiegato in servizio di linea per 9 mesi. Gli altri 3 mesi li passa a terra, tra ferie, giorni di riposo e corsi di aggiornamento professionale. Se si confrontano questi dati con compagnie come Air France, British Airways e Lufthansa, si scopre che il pilota italiano è pagato mediamente il 20-25 per cento in meno. Un confronto oggetto di infinite polemiche sindacali, ma che tutto sommato appare neutro se si considera che si parla di vettori più importanti e più in salute di Alitalia.

Al di là delle cifre complessive, colpisce che il pilota di casa nostra abbia scatti di anzianità ogni 12 mesi (a parte i primi 4 anni). E sorprende un po’ anche tutto il capitolo delle diarie del personale navigante. Chi vola (sia esso comandante o hostess) ha diritto a un rimborso giornaliero per i pasti che va dai 57 euro in Italia ai 226 in Giappone, passando per i 103 in Francia e Olanda (vedi tabella). Le diarie riflettono ovviamente il costo della vita. Ma non solo. La maxi-somma in yen, ad esempio, comprende anche il fatto che storicamente nessuno voleva andare in Giappone per via del fuso orario più fastidioso.

Ma piloti e assistenti di volo devono anche dormire. E pure qui Alitalia è generosa, anche se meno che in passato. Sparite le camere al Lido di Venezia anche in zona festival o carnevale, in patria si ha comunque diritto ad hotel a 4 stelle. All’estero non si va più allo Sheraton e si finisce sempre più nella catena Mércure, ma in media siamo sempre a livelli Hilton. Poi, c’è il problema di come recarsi al lavoro e di arrivarvi sani e puntuali. Fino a dieci anni fa, mamma Alitalia andava a prendere a casa uno per uno tutti i suoi figli volanti. Ora fa girare delle specie di navette dove l’affollamento dei passeggeri può arrivare anche a quattro persone. Questo sistema di raccolta costa una dozzina di milioni di euro all’anno. Per far sì che fiscalmente non sembri un benefit, ogni dipendente paga 15 euro e mezzo al mese per il “volo-bus”. All’estero, ognuno fa per sé. Oppure ha la macchina in leasing a 80 euro al mese, come in Lufthansa.

Ma se la storia dei piloti fosse solo fatta di buoni stipendi e privilegi grandi o piccoli, tutto sommato, sarebbe ancora abbastanza normale. Anche perché qualche voce a sfavore c’è: basta pensare ai severissimi e continui controlli medici che ogni anno lasciano a terra una quindicina di piloti. Il fatto è che i soldi non bastano. Le organizzazioni dei piloti Alitalia, Anpac in prima fila, hanno anche cercato e ottenuto sempre più potere in azienda. Fino ad arrivare alla cogestione. E gli esempi non mancano. A cominciare dal calcolo degli straordinari per i piloti che hanno mansioni dirigenziali a terra. Si tratta di un centinaio di persone, manco a dirlo quasi tutti associati Anpac, che sono in staff al management Alitalia e spesso decidono la gestione operativa di voli, equipaggi e orari. Costoro hanno ottenuto che il loro monte-straordinari sia equiparato a quello dei dieci colleghi che ne fanno di più, fascia per fascia. Caso strano, da allora c’è sempre una decina di comandanti che vengono fatti volare come ossessi e a fine anno portano a casa anche 25 mila euro in più di straordinari. E i Magnifici Cento incassano.

Anche il tema diarie ha un risvolto strambo. Sono ferme da vent’anni, ma erano ritenute troppo laute già nel 1997 all’epoca della gestione di Domenico Cempella, che lo scorso febbraio ha lasciato il posto a Francesco Mengozzi. Quattro anni fa, azienda e sindacati decisero di tagliarle di un terzo per risparmiare circa 6 milioni di euro l’anno. Ma i piloti aspettavano la firma degli assistenti di volo. Gli assistenti attendevano i piloti. E così tutto è rimasto come prima. Un mezzo pasticcio è avvenuto pure sulle pensioni. Ai tempi della “cura Cempella”, che accompagnò alla pensione circa 400 comandanti, l’azienda s’impegnò a contribuire al raddrizzamento dei conti del Fondo Volo, il fondo separato Inps che gestisce la previdenza del personale navigante. In realtà Alitalia non ha mai neppure accantonato quei soldi (tra l’altro servirebbe un atto di legge, visto che si parla di Inps), ma già il fatto che fosse pronta a pagare la dice lunga sulla confusione dei ruoli. Oggi il problema del Fondo Volo è quasi risolto, com’era facilmente prevedibile, grazie all’ingresso delle centinaia di nuovi piloti che hanno sostituito i prepensionati. Fino a un anno anno fa, se ci si prendeva la briga di guardare i cognomi dei neoassunti, si trovavano decine di omonimie con comandanti Anpac che avevano appena mollato. La singolare coincidenza è finita più che altro per esaurimento figli.

Ma la metafora più bella dello scambio dei ruoli è una creaturina di nome Anpac Service, nata tre anni fa in seno al sindacato che rappresenta oltre un terzo dei piloti Alitalia, per vendere manuali di bordo e fornire servizi e consulenze varie. A chi? A gestori aeroportuali e a compagnie aeree. E il fatto che il nuovo capo di Anpac, Andrea Tarroni, sostenga ora di volerla smantellare, conferma l’imbarazzo di un organismo che tratta con Alitalia su due tavoli: quello sindacale e quello commerciale. Per non parlare del terzo tavolo, che è quello del consiglio di amministrazione.

Dopo il piano anti-crisi del 1996 (“azioni gratis contro sacrifici”), i dipendenti hanno messo le mani sul 20 per cento di Alitalia, che resta controllata per il 53 per cento dallo Stato, ed esprimono 3 consiglieri su 17. I piloti controllano il 7 per cento attraverso tre strutture associative. La più importante è la Scarl, emanazione dell’Anpac, che ai tempi di Cempella ha spedito il suo ex capo Augusto Angioletti addirittura nel comitato esecutivo di Alitalia. Ora che Mengozzi, in pieno stile ferroviario, ha nominato Angioletti amministratore delegato della controllata Eurofly (e già che c’era ha scelto il comandante Stefano Biffi per la guida di Alitalia Team), al suo posto l’Anpac ha issato il comandante Michele Cicia.

E quanto contino ancora i comandanti si vedrà nelle prossime settimane in almeno due occasioni. Al momento di fare i contratti di solidarietà, con i quali si salverebbero 2.500 posti di lavoro accettando tutti di lavorare e guadagnare meno (si ipotizza un 10-15 per cento), chissà se i piloti digeriranno tagli percentualmente maggiori rispetto a chi guadagna un terzo di loro. Lì si vedrà quanto tiene l’unità sindacale esibita oggi con il governo. E quando Mengozzi proverà a far accettare al mercato una maxi emissione di obbligazioni convertibili in titoli Alitalia, riuscirà a diluire il peso azionario degli illustri dipendenti senza far tornare “Aquila selvaggia”?

ha collaborato Chiara Longo Bifano

24.01.2002
______________________________________


Dimmi cosa è cambiato nei 4 anni giusti che son passati da allora.

roadrunner
24-01-2006, 16:24
spero fallisca... e' difficile dirlo, e' un simbolo dell'Italia;

ma quando si arriva al punto che ognuno di noi sborsa svariati euro per sostenerla meglio mandarla a putt...

le condizioni di lavoro di piloti, stewart ecc in Alitalia, sono per la maggior parte dei sogni...vancanze retribuite mooolto piu' lunghe dei normali piloti di altre compagnie; soggiorni in hotel 5 star; diurne che toccano i 200€ di extra (quindi vitto/alloggio esclusi attenzione !); poche ore lavorative; stipendio troppo, troppo alto.

In realta' i dipendenti alitalia non scioperano per avere dei diritti di lavoratori, ma per mantenere dei PRIVILEGI, assolutamente assurdi ma molto appetitosi, coi quali nessuno si sognerebbe di mandare avanti una compagnia aerea;

allora, sapete dove sono finiti i 400 (QUATTROCENTO) milioni di € coi quali il Governo ha finanziato la ripresa di alitalia l'anno scorso ?
da nessuna parte non sono ! alitalia adesso fallira' e quei 400 milioni sono andati dove dovevano andare (leggasi nelle tasche di chi dovevano andare) i nomi non bisogna scriverli, perche' basta tirare a caso che ci si azzecca.

X curiosita', dividete i 400 milioni per i contribuenti italiani, ne escono sicuramente piu' di 10 € a testa !


seeee.....è arrrivato l'oracolo.

Quali sono le vacanze più lunghe degli altri???
Quali gli alberghi a 5 stelle???

Meno male che la realtà la conosci tu......

roadrunner
24-01-2006, 16:32
Campagnia moralizzatrice cominciata nel 94-95?
Privilegi non ce ne sono più?!
Parliamo degli ultimi anni...
Ti faccio un copia-incola di un articolo:
_________________________________
Privilegi Alitalia
Una cloche tutta d’oro
Lauti stipendi. Straordinari autogestiti. Rimborsi spese generosi. E orari di lavoro punteggiati da riposi abbondanti. Frutto di anni di contrattazione esasperata. Ecco la radiografia di una categoria di intoccabili. Che in azienda occupano tutti i ruoli possibili: dipendenti, dirigenti, sindacalisti e azionisti

di Francesco Bonazzi

Dormire in Medio Oriente? Troppo pericoloso: non ne vogliamo più sapere... La tragedia dell’11 settembre e la strage nella discoteca di Tel Aviv, avvenuta a un paio di isolati dall’albergo normalmente utilizzato da Alitalia, avevano spaventato i piloti. Che decisero: quando si va da quelle parti si torna in giornata, a costo di avere un comandante in più a bordo e doppi equipaggi. Ore e ore di incontri sindacali. Riunioni con l’azienda della Magliana e il 21 settembre si trovò un accordo: più personale impiegato (e più a lungo), ma chi vola in posti come Israele, Siria o Egitto ha diritto a due giorni di riposo compensativo. Uno subito e uno da recuperare più avanti, o da farsi pagare.

Morale della storia: con 800 euro (il valore medio di due riposi per un pilota) la paura era già passata. Poco importa che il 12 ottobre l’accordo sia poi saltato per la rigidità con la quale azienda e sindacati volevano gestirne l’applicazione. Mentre l’ex compagnia di bandiera perde quasi 3 miliardi al giorno, l’accordicchio del dopo-Torri resta un emblema di come vanno le cose in Alitalia. Dove da anni 2.400 piloti tengono in ostaggio un management per altro spesso già incapace di suo, e non a caso in continuo turnover. E dove una categoria iperprotetta e coccolata si è abituata a recitare tre parti in commedia: superprofessionista a libro paga, azionista con tanto di rappresentanti in consiglio d’amministrazione e soggetto sindacale da lotta dura e pura.

Le agitazioni di questi giorni segnano un dato nuovo: straordinaria compattezza di tutte le nove sigle sindacali del trasporto aereo, di solito in lite tra loro. E ritorno in prima linea dei piloti. Ma chi crede che siano tornati i tempi di “Aquila selvaggia”, al momento si sbaglia. Tanta unità è contro il governo che, sull’onda dell’11 settembre, non ha concesso sgravi fiscali e la solita pioggia di soldi pubblici. Gli uomini alla cloche non ce l’hanno certo con Alitalia. E come potrebbero? A guardare le loro buste paga (vedi tabelle), si scopre che in un anno guadagnano da un minimo di 38 mila euro a un massimo di 130 mila, a seconda dell’anzianità. Un comandante di fresca nomina (9 anni di anzianità) porta a casa almeno 78 mila euro l’anno lordi. A queste somme vanno aggiunti gli straordinari, che secondo medie prudenti valgono 300 euro al mese per un pilota e 550 per un comandante. Il tutto per un impiego medio di 1.500 ore l’anno, 550 delle quali passate in volo (media: un’ora e mezza al giorno).

Insomma, non s’ammazzano di lavoro.
Tanto che in un anno, il pilota Alitalia è impiegato in servizio di linea per 9 mesi. Gli altri 3 mesi li passa a terra, tra ferie, giorni di riposo e corsi di aggiornamento professionale. Se si confrontano questi dati con compagnie come Air France, British Airways e Lufthansa, si scopre che il pilota italiano è pagato mediamente il 20-25 per cento in meno. Un confronto oggetto di infinite polemiche sindacali, ma che tutto sommato appare neutro se si considera che si parla di vettori più importanti e più in salute di Alitalia.

Al di là delle cifre complessive, colpisce che il pilota di casa nostra abbia scatti di anzianità ogni 12 mesi (a parte i primi 4 anni). E sorprende un po’ anche tutto il capitolo delle diarie del personale navigante. Chi vola (sia esso comandante o hostess) ha diritto a un rimborso giornaliero per i pasti che va dai 57 euro in Italia ai 226 in Giappone, passando per i 103 in Francia e Olanda (vedi tabella). Le diarie riflettono ovviamente il costo della vita. Ma non solo. La maxi-somma in yen, ad esempio, comprende anche il fatto che storicamente nessuno voleva andare in Giappone per via del fuso orario più fastidioso.

Ma piloti e assistenti di volo devono anche dormire. E pure qui Alitalia è generosa, anche se meno che in passato. Sparite le camere al Lido di Venezia anche in zona festival o carnevale, in patria si ha comunque diritto ad hotel a 4 stelle. All’estero non si va più allo Sheraton e si finisce sempre più nella catena Mércure, ma in media siamo sempre a livelli Hilton. Poi, c’è il problema di come recarsi al lavoro e di arrivarvi sani e puntuali. Fino a dieci anni fa, mamma Alitalia andava a prendere a casa uno per uno tutti i suoi figli volanti. Ora fa girare delle specie di navette dove l’affollamento dei passeggeri può arrivare anche a quattro persone. Questo sistema di raccolta costa una dozzina di milioni di euro all’anno. Per far sì che fiscalmente non sembri un benefit, ogni dipendente paga 15 euro e mezzo al mese per il “volo-bus”. All’estero, ognuno fa per sé. Oppure ha la macchina in leasing a 80 euro al mese, come in Lufthansa.

Ma se la storia dei piloti fosse solo fatta di buoni stipendi e privilegi grandi o piccoli, tutto sommato, sarebbe ancora abbastanza normale. Anche perché qualche voce a sfavore c’è: basta pensare ai severissimi e continui controlli medici che ogni anno lasciano a terra una quindicina di piloti. Il fatto è che i soldi non bastano. Le organizzazioni dei piloti Alitalia, Anpac in prima fila, hanno anche cercato e ottenuto sempre più potere in azienda. Fino ad arrivare alla cogestione. E gli esempi non mancano. A cominciare dal calcolo degli straordinari per i piloti che hanno mansioni dirigenziali a terra. Si tratta di un centinaio di persone, manco a dirlo quasi tutti associati Anpac, che sono in staff al management Alitalia e spesso decidono la gestione operativa di voli, equipaggi e orari. Costoro hanno ottenuto che il loro monte-straordinari sia equiparato a quello dei dieci colleghi che ne fanno di più, fascia per fascia. Caso strano, da allora c’è sempre una decina di comandanti che vengono fatti volare come ossessi e a fine anno portano a casa anche 25 mila euro in più di straordinari. E i Magnifici Cento incassano.

Anche il tema diarie ha un risvolto strambo. Sono ferme da vent’anni, ma erano ritenute troppo laute già nel 1997 all’epoca della gestione di Domenico Cempella, che lo scorso febbraio ha lasciato il posto a Francesco Mengozzi. Quattro anni fa, azienda e sindacati decisero di tagliarle di un terzo per risparmiare circa 6 milioni di euro l’anno. Ma i piloti aspettavano la firma degli assistenti di volo. Gli assistenti attendevano i piloti. E così tutto è rimasto come prima. Un mezzo pasticcio è avvenuto pure sulle pensioni. Ai tempi della “cura Cempella”, che accompagnò alla pensione circa 400 comandanti, l’azienda s’impegnò a contribuire al raddrizzamento dei conti del Fondo Volo, il fondo separato Inps che gestisce la previdenza del personale navigante. In realtà Alitalia non ha mai neppure accantonato quei soldi (tra l’altro servirebbe un atto di legge, visto che si parla di Inps), ma già il fatto che fosse pronta a pagare la dice lunga sulla confusione dei ruoli. Oggi il problema del Fondo Volo è quasi risolto, com’era facilmente prevedibile, grazie all’ingresso delle centinaia di nuovi piloti che hanno sostituito i prepensionati. Fino a un anno anno fa, se ci si prendeva la briga di guardare i cognomi dei neoassunti, si trovavano decine di omonimie con comandanti Anpac che avevano appena mollato. La singolare coincidenza è finita più che altro per esaurimento figli.

Ma la metafora più bella dello scambio dei ruoli è una creaturina di nome Anpac Service, nata tre anni fa in seno al sindacato che rappresenta oltre un terzo dei piloti Alitalia, per vendere manuali di bordo e fornire servizi e consulenze varie. A chi? A gestori aeroportuali e a compagnie aeree. E il fatto che il nuovo capo di Anpac, Andrea Tarroni, sostenga ora di volerla smantellare, conferma l’imbarazzo di un organismo che tratta con Alitalia su due tavoli: quello sindacale e quello commerciale. Per non parlare del terzo tavolo, che è quello del consiglio di amministrazione.

Dopo il piano anti-crisi del 1996 (“azioni gratis contro sacrifici”), i dipendenti hanno messo le mani sul 20 per cento di Alitalia, che resta controllata per il 53 per cento dallo Stato, ed esprimono 3 consiglieri su 17. I piloti controllano il 7 per cento attraverso tre strutture associative. La più importante è la Scarl, emanazione dell’Anpac, che ai tempi di Cempella ha spedito il suo ex capo Augusto Angioletti addirittura nel comitato esecutivo di Alitalia. Ora che Mengozzi, in pieno stile ferroviario, ha nominato Angioletti amministratore delegato della controllata Eurofly (e già che c’era ha scelto il comandante Stefano Biffi per la guida di Alitalia Team), al suo posto l’Anpac ha issato il comandante Michele Cicia.

E quanto contino ancora i comandanti si vedrà nelle prossime settimane in almeno due occasioni. Al momento di fare i contratti di solidarietà, con i quali si salverebbero 2.500 posti di lavoro accettando tutti di lavorare e guadagnare meno (si ipotizza un 10-15 per cento), chissà se i piloti digeriranno tagli percentualmente maggiori rispetto a chi guadagna un terzo di loro. Lì si vedrà quanto tiene l’unità sindacale esibita oggi con il governo. E quando Mengozzi proverà a far accettare al mercato una maxi emissione di obbligazioni convertibili in titoli Alitalia, riuscirà a diluire il peso azionario degli illustri dipendenti senza far tornare “Aquila selvaggia”?

ha collaborato Chiara Longo Bifano

24.01.2002
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Dimmi cosa è cambiato nei 4 anni giusti che son passati da allora.


Intanto l'articolo è del 2002 ed è pieno di imprecisioni.......evidenziarle tutte sarebbe faticoso (anche perchè dovrei spiegare i singoli punti)

Poi ho detto che è cominciata (leggi bene cominciata) nel 94/95, perchè con AZteam si cominciò a ridurre privilegi assurdi (es: le hostess si mettevano in maternità a tokyo per avere l'ultimo stipendio gonfiato), e anno dopo anno, si è arrivati al Contratto di Lavoro dell'anno scorso, che non è più il migliore d'Italia, e nemmeno uno dei migliori d'Europa.....nemmeno paragonandolo a compagnie minori.

Quindi i lavoratori, nel tempo hanno fatto la loro parte; ora tocca agli altri far vedere che si può gestire una compagnia aerea di bandiera in maniera "non famelica"

sempreio
24-01-2006, 16:52
Intanto l'articolo è del 2002 ed è pieno di imprecisioni.......evidenziarle tutte sarebbe faticoso (anche perchè dovrei spiegare i singoli punti)

Poi ho detto che è cominciata (leggi bene cominciata) nel 94/95, perchè con AZteam si cominciò a ridurre privilegi assurdi (es: le hostess si mettevano in maternità a tokyo per avere l'ultimo stipendio gonfiato), e anno dopo anno, si è arrivati al Contratto di Lavoro dell'anno scorso, che non è più il migliore d'Italia, e nemmeno uno dei migliori d'Europa.....nemmeno paragonandolo a compagnie minori.

Quindi i lavoratori, nel tempo hanno fatto la loro parte; ora tocca agli altri far vedere che si può gestire una compagnia aerea di bandiera in maniera "non famelica"


ma quale parte, deve fallire e basta

maximarco
24-01-2006, 16:55
A parte gli scherzi, a me dispiace per tutti i dipendenti che come sempre se la prenderanno in quel posto mentre amministratori delegati e similia, incapaci di risanare l'azienda .cadranno come sempre in piedi con buonuscite milionarie
Però non posso perdonare tutti quegli scioperi fatti in passato che hanno portato 6 hostess per volo, personale di roma che lavorava a milano e che faceva il pendolare a spese della compagnia, piloti con stipendi da principe arabo.
E poi si scandalizzano per i 100 euri lordi dei metalmeccanici...


Hai proprio ragione.

maximarco
24-01-2006, 16:57
Intanto l'articolo è del 2002 ed è pieno di imprecisioni.......evidenziarle tutte sarebbe faticoso (anche perchè dovrei spiegare i singoli punti)

Poi ho detto che è cominciata (leggi bene cominciata) nel 94/95, perchè con AZteam si cominciò a ridurre privilegi assurdi (es: le hostess si mettevano in maternità a tokyo per avere l'ultimo stipendio gonfiato), e anno dopo anno, si è arrivati al Contratto di Lavoro dell'anno scorso, che non è più il migliore d'Italia, e nemmeno uno dei migliori d'Europa.....nemmeno paragonandolo a compagnie minori.

Quindi i lavoratori, nel tempo hanno fatto la loro parte; ora tocca agli altri far vedere che si può gestire una compagnia aerea di bandiera in maniera "non famelica"


Non dovevano chiederli neanche certi privilegi. Hanno fatto la loro parte quando omai la situazione stava diventando grave.

roadrunner
24-01-2006, 16:58
giusto!!!!

a casa a calci mandiamoli.

fannulloni che non sono altro.

Ci vorrebbe la pena di morte contro i raccomandati e tutti i politici sono ladri.

Piove, governo ladro.

Korn
24-01-2006, 16:59
lol che è sta smania del fallimento :D non ce altra via secondo voi? e perchè?

sempreio
24-01-2006, 17:02
giusto!!!!

a casa a calci mandiamoli.

fannulloni che non sono altro.

Ci vorrebbe la pena di morte contro i raccomandati e tutti i politici sono ladri.

Piove, governo ladro.

pena di morte no, carcere a vita si

maximarco
24-01-2006, 17:02
perchè ormai è inutile finaziare un'azienda così in crisi i cui lavoratori non lottano per i loro diritti (già rispettati per altro), ma solo per i privilegi.

roadrunner
24-01-2006, 17:04
bella botta di tolleranza :rolleyes:

roadrunner
24-01-2006, 17:06
lol che è sta smania del fallimento :D non ce altra via secondo voi? e perchè?


grazie di esistere.....

mi sembra di essere in un mondo dove TUTTI, tranne me, hanno solo certezze su TUTTO.

skywings
25-01-2006, 08:05
lol che è sta smania del fallimento :D non ce altra via secondo voi? e perchè?
vero... non che la pensi molto diversamente, ma certe posizioni così 'estremiste' per dei non addetti ai lavori mi sembrano quanto meno illogiche.
Non so se ci sono altre vie oltre il fallimento, ma 2 idee me le sono fatte:
1) se c'è un modo, questo non deve essere a carico dei cittadini italiani
2) una protesta 'sìffatta non porta di certo nella direzione corretta (ed è questo che non riesco a capire nel comportamento dei sindacati/lavoratori... mah)

teogros
25-01-2006, 08:25
lol che è sta smania del fallimento :D non ce altra via secondo voi? e perchè?

Ma non ti sei letto le cifre di alitalia? :eek: Il rapporto fra dipendenti e passeggeri?! :eek: Dimmi te come fa ad esserci posto nel mercato di questo periodo per una società con quelle cifre... Non c'entra niente la mania o non mania: sono anni che lo stato foraggia Alitalia in ogni modo a spese anche te (ma magari ti indegna di più il conflitto d'interessi! :muro: ) e tutti gli anni va peggio! Perchè deve continuare a esistere? Non vi sfiora l'idea che il posto lasciato dalla nostra "compagnia di bandiera" sarebbe presto preso da qualche altra società? :stordita:

jiadin
25-01-2006, 09:25
in questi anni, si potevano dare soldi ad altre attività magari più utili e che non ad alitalia, che mi pare un pozzo senza fondo...
comunque per quanto mi riguarda le impressioni di volo sono sempre state più o meno negative e pure io ho sempre trovato il personale scortese? sfortuna?
me lo ha confermato mio padre e buona parte di amici e conoscenti... ovviamente non per sentito dire!
senza contare il solito incappamento nello sciopero...
io ho smesso di volare su alitalia da tempo (preferisco altre copagnie estere, mi spiace passare per esterofilo.. però quando ci si stufa ci si stufa)
in questi giorni continueranno a perdere clienti, peccato che per certe tratte si sia costretti a volare con loro....

giannola
25-01-2006, 11:12
ragazzi mi spiace osservare che nessuno di voi a preso in considerazione reali rischi degli scioperi selvaggi di questi giorni.
Fatto salvo che l'Alitalia è in cattive acque da un pò, è anche corretto dire che i dipendenti che continuano a fare restare a terra da diversi giorni almeno 200 aerei/giorno si stiano comportando da irresponsabili (verso se stessi).
Sono cifre di mancato guadagno consistenti, che per una compagnia boccheggiante come la nostra, possono rappresentare la spallata finale verso il fallimento.
Dopodichè da chi pensano di essere riassunti e a quali condizioni economiche?
In italia abbiamo Air One e Meridiana, che nn hanno certo le potenzialità di Alitalia.
Il rischio peggiore lo correrebbero i piloti, per la maggior parte costretti a trovarsi lavoro all'estero con maggiori difficoltà e minore stipendio, forse proprio questa è la spiegazione della loro reticenza ad unirsi alla manifestazione.
C'è modo e modo di manifestare e certo, pur con la validità delle loro ragioni, i dipendenti di Alitalia stanno rischiando di fare Harakiri.

wolf64
25-01-2006, 11:26
X Roadrunner,
entro velocemente e quando ho più tempo leggerò tutto con più calma, in particolare quanto mi hai risposto, comunque il succo del discorso per quanto mi riguarda è uno solo, io non sono qua ad auspicare che Alitalia fallisca, anzi, se se la cava mi fa anche piacere, conosco gente che ci lavora dentro, ad esempio un pilota col quale a volte vado ad arrampicare, però, attenzione, io come contribuente non voglio tirare fuori più neanche un centesimo di euro per questa azienda, se se la cava deve farlo con le sue forze, punto e basta, altrimenti, se lo stato la aiuta, poi deve aiutare qualsiasi altra azienda in crisi (cosa ovviamente e giustamente impensabile).

wolf64
25-01-2006, 11:43
ragazzi mi spiace osservare che nessuno di voi a preso in considerazione reali rischi degli scioperi selvaggi di questi giorni.
Fatto salvo che l'Alitalia è in cattive acque da un pò, è anche corretto dire che i dipendenti che continuano a fare restare a terra da diversi giorni almeno 200 aerei/giorno si stiano comportando da irresponsabili (verso se stessi).
Sono cifre di mancato guadagno consistenti, che per una compagnia boccheggiante come la nostra, possono rappresentare la spallata finale verso il fallimento.
Dopodichè da chi pensano di essere riassunti e a quali condizioni economiche?
In italia abbiamo Air One e Meridiana, che nn hanno certo le potenzialità di Alitalia.
Il rischio peggiore lo correrebbero i piloti, per la maggior parte costretti a trovarsi lavoro all'estero con maggiori difficoltà e minore stipendio, forse proprio questa è la spiegazione della loro reticenza ad unirsi alla manifestazione.
C'è modo e modo di manifestare e certo, pur con la validità delle loro ragioni, i dipendenti di Alitalia stanno rischiando di fare Harakiri.

Guarda Giannola, io ritengo lo sciopero uno strumento di lotta per i propri diritti sacrosanto, però come tutte le cose va usato bene, quanto stanno facendo i dipendenti di Alitalia mi ricorda quanto fecero i dipendenti di un'azienda per la quale lavoravo come funzionario commerciale anni fa, voleva chiudere un grosso deposito in centro italia, questo perchè veniva considerato inefficiente, e purtroppo i fatti davano ragione a questa cosa, il punto è che i lavoratori di quel grosso magazzino anzichè mettersi a lavorare bene per dimostrare che non erano fondate le voci su di loro si misero a fare uno sciopero dietro l'altro, conseguentemente a questo aumentarono i disservizi ai clienti, il risultato per quei lavoratori fu però che se c'era una possibilità remota affinchè non ci fosse la chiusura, con quegli scioperi diedero una forte spallata a quell'opportunità!

Alla fine il magazzino chiuse e loro rimasero senza lavoro.

Nel caso si Alitalia io non auspico che chiuda, anzi, se risolve i suoi problemi tanto meglio, ma penso che le cose siano differenti per loro rispetto ai lavoratori da me sopra citati, perchè la mia (forte!) paura è che alla fine il governo apra ancora i cordoni della sua borsa in nome del "salviamo la compagnia di bandiera", e tutti noi ci troviamo a sborsare soldi per un'azienda che tra sei mesi o massimo un anno è di nuovo in crisi ed è di nuovo in ballo con scioperi, blocchi della circolazione aerea e quant'altro, in un loop infinito dove ogni tot tempo questi protestano e il governo paga, o meglio, modificando quanto disse il buon Totò:

"...e noi paghiamo!!!" :rolleyes:

Adesso vado veramente!!! :D

roadrunner
25-01-2006, 11:55
X Roadrunner,
entro velocemente e quando ho più tempo leggerò tutto con più calma, in particolare quanto mi hai risposto, comunque il succo del discorso per quanto mi riguarda è uno solo, io non sono qua ad auspicare che Alitalia fallisca, anzi, se se la cava mi fa anche piacere, conosco gente che ci lavora dentro, ad esempio un pilota col quale a volte vado ad arrampicare, però, attenzione, io come contribuente non voglio tirare fuori più neanche un centesimo di euro per questa azienda, se se la cava deve farlo con le sue forze, punto e basta, altrimenti, se lo stato la aiuta, poi deve aiutare qualsiasi altra azienda in crisi (cosa ovviamente e giustamente impensabile).


Concordo in toto salvo.........se i soldi finora messsi se li mangiano i politici, i lavoratori non hanno colpa. E parliamo di 2000 miliardi che AZ ha ora a disposizione.

roadrunner
25-01-2006, 11:59
Aggiornamento informale, poi entriamo in riunione:

Ufficiosamente anche il governo riconosce che Cimoli ha fallito, ma non lo vorrebbe cacciare per non pubblicizzare un fallimento (dell'AD scelto da FI) sotto elezioni e per non dare la sensazione di cedere alle spinte del Sindacato.......vicolo cieco?? Forse nò. Si stanno attivando Veltroni, Gasbarra e Marrazzo per mediare....

ciao

giannola
25-01-2006, 12:24
...
Neanch'io auspico che chiuda, come nn auspico che perdano il lavoro decine di migliaia di dipendenti.
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda tu per esperienza, io per un banale calcolo fatto per difetto sui mancati incassi dell'Alitalia: nn meno di un milione di euro al giorno.
(banalmente 100€ x 50passeggeri x ognuno dei 200 voli)
Ovviamente sappiamo che i voli cancellati sono stati di più, che mediamente ogni passeggero paga più di 100€ e che la media passeggeri dovrebbe essere più alta.
Ora nn è che nn guadagnare 1 mnl di € per alcuni giorni(se nn sbaglio sono già 7 i giorni di blocco) é cosa che si possano permettere tutti, meno che meno una compagnia in grossa difficoltà.
Per cui credo che se i dipendenti siano un pò lungimiranti, debbano trovare altre forme per far valere le proprie sacrosante ragioni, altrimenti come ho detto rischiano di essere (gli ultimi in ordine di tempo) attentatori al loro stesso posto di lavoro.

wolf64
25-01-2006, 12:37
Concordo in toto salvo.........se i soldi finora messsi se li mangiano i politici, i lavoratori non hanno colpa. E parliamo di 2000 miliardi che AZ ha ora a disposizione.

In che modo se li mangiano?

wolf64
25-01-2006, 12:37
Neanch'io auspico che chiuda, come nn auspico che perdano il lavoro decine di migliaia di dipendenti.
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda tu per esperienza, io per un banale calcolo fatto per difetto sui mancati incassi dell'Alitalia: nn meno di un milione di euro al giorno.
(banalmente 100€ x 50passeggeri x ognuno dei 200 voli)
Ovviamente sappiamo che i voli cancellati sono stati di più, che mediamente ogni passeggero paga più di 100€ e che la media passeggeri dovrebbe essere più alta.
Ora nn è che nn guadagnare 1 mnl di € per alcuni giorni(se nn sbaglio sono già 7 i giorni di blocco) é cosa che si possano permettere tutti, meno che meno una compagnia in grossa difficoltà.
Per cui credo che se i dipendenti siano un pò lungimiranti, debbano trovare altre forme per far valere le proprie sacrosante ragioni, altrimenti come ho detto rischiano di essere (gli ultimi in ordine di tempo) attentatori al loro stesso posto di lavoro.

:mano:

wolf64
25-01-2006, 12:41
Concordo in toto salvo.........se i soldi finora messsi se li mangiano i politici, i lavoratori non hanno colpa. E parliamo di 2000 miliardi che AZ ha ora a disposizione.

PS: per cui la soluzione sarebbe che lo stato (alias noi!) ci mettesse altri soldi, giusto?

In questo caso, mi spieghi perche a me non mi ha MAI aiutato nessuno, tanto meno lo stato, mentre invece con i miei soldi dovrei aiutare delle persone che percepiscono degli stipendi e dei benefit che forse io non vedrò mai nella mia vita?

roadrunner
25-01-2006, 13:10
PS: per cui la soluzione sarebbe che lo stato (alias noi!) ci mettesse altri soldi, giusto?

In questo caso, mi spieghi perche a me non mi ha MAI aiutato nessuno, tanto meno lo stato, mentre invece con i miei soldi dovrei aiutare delle persone che percepiscono degli stipendi e dei benefit che forse io non vedrò mai nella mia vita?


No, nessuno vuole altri soldi dallo stato (che per inciso siamo tutti noi!).

I lavoratori di AZ chiedono che quelli che ci sono ora, e sono moltissimi, vengano spesi per risanare la compagnia, non per premiare il politico di turno che non ha competenze in materia.

Siamo tutti coscienti che è l'ultimo giro, e proprio per questo i lavoratori stanno lottando da subito, senza attendere che questi soldi vengano bruciati in consulenze o acquisizioni di VOLARE (benedetta Lega!)


sull'ultimo punto invece.......ognuno dà quanto può dare...io detesto l'occhio per occhio e dente per dente.

skywings
25-01-2006, 14:39
acquisizioni di VOLARE (benedetta Lega!)
si acquisisce volare ripulendola per benino, poi le si fa noleggiare o acquistare i rami aziendali AZ più performanti. Risultato: azienda di grandi capacità, molto snella, priva di debiti, low cost.
Ma già qualcuno l'ha detta 'sta storia? Non per altro, ma non mi sembra farina del mio sacco... :boh:

Freeride
25-01-2006, 15:19
Dal question time di oggi:

Roma, 25 gen. - (Adnkronos) - ''Oggi Alitalia con questo piano industriale e questo management puo' conseguire dei risultati che la conducano al salvataggio e al rilancio, ma il sindacato, non accettando la divisione della compagnia per ragioni interne alla rappresentanza sindacale, sta causando gravi danni alla societa' che puo' rischiare il fallimento se le proteste non vengono interrotte, oltre a disagi gravissimi ai cittadini''. Lo ha detto il titolare del Welfare, Roberto Maroni, nel corso del question time alla Camera, sottolineando che il governo in questi anni ha ''fatto di piu' di quello che doveva fare e di piu' non puo' fare. Con l'intervento sui requisiti di sistema -ha ricordato- abbiamo esteso ai lavoratori di Alitalia gli strumenti degli ammortizzatori sociali che il governo di centrosinistra non aveva dato, abbiamo istituito un fondo sociale di integrazione del reddito di questi lavoratori e abbiamo risolto la crisi occupazionale''.

Crisi Alitalia, Maroni: colpa dei sindacati
15.53: "I conti di Alitalia vanno al peggio, non a causa del governo o del management, ma per i continui scioperi". Così il ministro del welfare Maroni rispondendo al question time alla Camera. "Alitalia -ha aggiunto Maroni- non è più un'azienda pubblica e dunque il governo non può intervenire". A Palazzo Chigi, intanto, sospeso il confronto tra l'esecutivo e i sindacati.

ALITALIA: MARONI,GOVERNO NON RESPONSABILE PIANO INDUSTRIALE

(AGI) - Roma, 25 gen. - La situazione di Alitalia "non e' ne' responsabilita' del piano industriale, ne' del management ne' del Governo". Lo ha detto il Ministro del Welfare Roberto Maroni rispondendo al question time alla Camera. Maroni ha ricordato che "l'azione del Governo per salvare Alitalia e' ed e' stata efficace, poi se si decide che il piano industriale non deve essere attuato, e per gli scioperi si perdono ogni giorno 10 milioni di Euro, e i conti dell'azienda si vanno velocemente voltando al peggio, cio' non e' responsabilita' ne' del management ne' del Governo". Maroni ha proseguito spiegando che "Alitalia non e' un'azienda pubblica che il Governo possa governare a suo piacimento" e quindi "se il Governo interferisse ora con il piano industriale, compirebbe un'azione non di sua competenza". Il Ministro ritiene a questo punto "inevitabile lasciare al management la responsabilita' di dare piena attuazione al piano industriale", i cui risultati economici evidenziano comunque "una netta inversione di tendenza rispetto ai risultati negativi prima conseguiti".

roadrunner
27-01-2006, 18:07
http://www.governo.it/notizie/not_notizia.asp?idno=1477

poi, il comunicato del PIU:[B]

EUTANASIA DI UNA
ASSOCIAZIONE
L’incontro del 25 Gennaio 2006 a Palazzo Chigi tra Governo e sindacati sulla crisi
Alitalia, ha visto la rappresentazione mediatica della definitiva perdita di credibilità
politica di quella che solo pochi anni orsono costituiva la prestigiosa associazione
professionale dei piloti.
Che pena assistere alla rappresentazione della conferenza stampa del suo presidente,
tenuta davanti ad uno sparuto drappello di spettatori (metà dei quali sindacalisti),
dopo che si erano spente le telecamere di tutte le emittenti nazionali e la folla di
giornalisti che gremiva l’aula durante la precedente conferenza stampa, nella
quale i Segretari Generali delle Organizzazioni Confederali ed il Presidente di
Unione Piloti avevano illustrato gli importanti risultati raggiunti col Governo sul rilancio
di Alitalia, sciamavano verso le loro redazioni per confezionare gli articoli.
Che tristezza ascoltare il suo lungo monologo autocelebrativo, in cui lodava
l’operato del management sciorinando dati, palesemente falsi, sulla
rappresentatività delle varie sigle e sulla presunta adesione allo sciopero del 19 gennaio,
mentre sedeva alla sinistra di un a/v pensionato ed alla destra del capo di una sigla
minoritaria di a/v che fino a poche settimane fa propugnava le stesse tesi del
SULT.
Un tempo non lontano, i presidenti della stessa associazione sedevano al fianco dei
Segretari Generali Confederali, rappresentando con voce autorevole le istanze dei
Piloti ai massimi livelli, adesso su quello stesso palco, a fianco di Pezzotta, Angeletti,
Epifani e Polverini siede il presidente di Unione Piloti.
Questo è stato solo l’epilogo di una intensa giornata, iniziata con l’introduzione del
Sottosegretario Dott. Gianni Letta, seguita dalle dichiarazioni degli esponenti sindacali
nelle quali tutti i partecipanti, ad esclusione delle sigle componenti FAN ( Anpac, Avia ed
Anpav ), esponevano al Governo le proprie preoccupazioni sull’incapacità del managent
di conseguire gli assunti del Piano Industriale e rispettare gli accordi di palazzo Chigi.
In particolare i rappresentanti di Piloti Italiani Uniti fornivano dati inoppugnabili che
testimoniavano come Alitalia, per proprie inefficienze interne, avesse di fatto vanificato
gli enormi sacrifici concessi dai piloti, pari ad oltre 100 milioni di euro all’anno,
riducendo unilateralmente l’offerta di oltre il 4% rispetto al Piano Industriale. Venivano
sottolineate anche le responsabilità del management nell’aver creato l’attuale stato di
tensione nelle relazioni industriali, frutto delle reiterate violazioni contrattuali e
del mancato rispetto degli accordi sottoscritti come la cessione ad Air Alps di oltre
9000 ore di volo.
FILT CGIL Piloti FIT CISL Piloti UILT Piloti UGL Piloti UNIONE Piloti
Altri indicatori illustrati al Governo, pubblicati anche recentemente sulla stampa,
dimostravano la pesante realtà dei bilanci aziendali che, nonostante gli oltre 300
milioni di euro di sacrifici annui dei lavoratori, chiuderanno in pesante passivo nel
2005, con perdite di centinaia di milioni previste anche per il 2006.
I rappresentanti di FAN si limitavano a sostenere l’operato del management ed a
dichiararsi, tra l’ilarità generale, rappresentativi della larga maggioranza dei
Naviganti.
L’incontro entrava poi nel merito del confronto col Governo durante una “ristretta” a cui
partecipavano solamente le delegazioni di CGIL, CISL, UIL, UGL ed Unione
Piloti.
Al termine dell’incontro il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio leggeva un
comunicato stampa, da lui stesso firmato, in cui venivano recepite, oltre alla riconferma
del ruolo strategico di Alitalia, smentendo così ufficialmente qualunque ipotesi di
fallimento, anche le istanze di Piloti Italiani Uniti in materia di sviluppo della flotta,
del network e delle alleanze.
Il Governo riconosceva la responsabilità del management nell’aver creato
l’attuale stato di grave tensione, lacerando le relazioni industriali e non rispettando gli
accordi e convocava per il primo febbraio un nuovo incontro a cui parteciperà anche
Alitalia.
Al termine della riunione, mentre tutti i partecipanti si avviavano verso la gremitissima sala
stampa per la conferenza delle cinque sigle che avevano condotto la “ristretta”
col Governo, gli esponenti di FAN presentavano una loro dichiarazione, scritta in tutta
fretta a mano su un pezzo di carta, che veniva allegata alla precedente senza la
firma del Sottosegretario.
La positiva conclusione dell’incontro ha già portato ad una progressiva
normalizzazione dell’attività di volo.
Piloti Italiani Uniti vigilerà affinché vengano mantenuti gli impegni con i Piloti e
raggiunti tutti gli obiettivi prefissati.

subvertigo
28-01-2006, 01:46
ma con tutta la comprensione possibile... io dico una cosa: al prossimo sciopero selvaggio VENGA FATTA FALLIRE, o come minimo non si dia mai più un centesimo di denaro pubblico per questi irresponsabili.

Vi ricordo a che mostri hanno portato (fiorani & co.) la difesa dell'italianità.

Già che ha tariffe altissime poi il c'è una probabilità del 90% che il volo ti venga cancellato. Ma chi è il pazzo che usa ancora Alitalia?

Già ai tempi dell'utimo prestito era chiaro come il sole che sarebbero stati soldi regaltati...
Ricordo che Alitalia è una compagnia PRIVATA... se i suoi azionisti la gestiscono male, se non ricapitalizzano (e come potrebbero?) DEVE portare i libri in tribunale... non è cattiveria, è la legge.

E gli ultimi scioperi non fanno altro che accelerare questo processo (magari in questo senso potrebbero anche essere positivi!). Ma poi non voglio vedere uno solo degli scioperanti lamentarsi del licenziamento.

PS: oltretutto qualcuno sa quanto guadagnano i dipendenti Alitalia? Non vorrei cadere nella demagogia, ma è tutto un magna-magna... protetti da vari settori politici, in primo luogo AN.