Adric
20-01-2006, 06:30
La lunga mano dei boss sulla fiction Gente di mare?
La lunga mano della 'ndrangheta sarebbe arrivata anche nella realizzazione di “Gente di mare”, la fiction televisiva girata in Calabria. Da quanto emerge da un’inchiesta della Dda di Catanzaro, il clan Mancuso di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, avrebbe avuto un ruolo importante nei lavori della fiction girata recentemente a Tropea da Rai Uno. Aspetti questi che emergerebbero dall’indagine integrativa che la Procura distrettuale antimafia ha depositato nel processo “Dinasty-Affari di famiglia” che si sta tenendo al tribunale di Vibo Valentia e che vede imputati esponenti di primo piano della clan di Limbadi e numerosi affiliati. Dalle numerose intercettazioni telefoniche e da alcuni verbali acquisiti dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia, allegati al fascicolo del pubblico ministero Marisa Mancini, emergono infatti aspetti e riferimenti che riguardano la fiction televisiva. Il ruolo di “manager production” è stato affidato tramite la società “Palomar” a Tiziana Primozich, 44 anni, residente a Vibo Valentia. La donna, sempre sulla base delle indagini, sarebbe molto amica di Francesco Mancuso, detto Ciccio, 49 anni, ritenuto uno dei capi esponenti dell’omonima cosca di Limbadi, attualmente in carcere. Le intercettazioni telefoniche con altri personaggi e i colloqui registrati all’interno dell’autovettura della donna, rivelerebbero come la Primozich si sia adoperata per recuperare alcune comparse da utilizzare nella fiction. Tra i tanti Gaetano Comito, 39 anni, di Limbadi, “compare” di Ciccio Mancuso ed imputato nel processo “Dinasty” per estorsione. Altre vicende che emergono dalle intercettazioni riguardano l'utilizzo, sempre dietro suggerimento della Promozich da parte della troupe televisiva, di alberghi e villaggi di proprietà di persone ritenute dagli investigatori “amici” di Ciccio Mancuso. Identica situazione per quanto concerne le riprese della stessa trasmissione televisiva, tanto che a tale proposito è stata visitata la casa dei La Rosa, la cosca di Tropea, che le indagini della Dda collocano come vicina ai Mancuso.
[Data pubblicazione: 19/01/2006]
(La Padania)
La lunga mano della 'ndrangheta sarebbe arrivata anche nella realizzazione di “Gente di mare”, la fiction televisiva girata in Calabria. Da quanto emerge da un’inchiesta della Dda di Catanzaro, il clan Mancuso di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, avrebbe avuto un ruolo importante nei lavori della fiction girata recentemente a Tropea da Rai Uno. Aspetti questi che emergerebbero dall’indagine integrativa che la Procura distrettuale antimafia ha depositato nel processo “Dinasty-Affari di famiglia” che si sta tenendo al tribunale di Vibo Valentia e che vede imputati esponenti di primo piano della clan di Limbadi e numerosi affiliati. Dalle numerose intercettazioni telefoniche e da alcuni verbali acquisiti dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia, allegati al fascicolo del pubblico ministero Marisa Mancini, emergono infatti aspetti e riferimenti che riguardano la fiction televisiva. Il ruolo di “manager production” è stato affidato tramite la società “Palomar” a Tiziana Primozich, 44 anni, residente a Vibo Valentia. La donna, sempre sulla base delle indagini, sarebbe molto amica di Francesco Mancuso, detto Ciccio, 49 anni, ritenuto uno dei capi esponenti dell’omonima cosca di Limbadi, attualmente in carcere. Le intercettazioni telefoniche con altri personaggi e i colloqui registrati all’interno dell’autovettura della donna, rivelerebbero come la Primozich si sia adoperata per recuperare alcune comparse da utilizzare nella fiction. Tra i tanti Gaetano Comito, 39 anni, di Limbadi, “compare” di Ciccio Mancuso ed imputato nel processo “Dinasty” per estorsione. Altre vicende che emergono dalle intercettazioni riguardano l'utilizzo, sempre dietro suggerimento della Promozich da parte della troupe televisiva, di alberghi e villaggi di proprietà di persone ritenute dagli investigatori “amici” di Ciccio Mancuso. Identica situazione per quanto concerne le riprese della stessa trasmissione televisiva, tanto che a tale proposito è stata visitata la casa dei La Rosa, la cosca di Tropea, che le indagini della Dda collocano come vicina ai Mancuso.
[Data pubblicazione: 19/01/2006]
(La Padania)