Adric
20-01-2006, 06:22
Giro di vite contro lo sfruttamento. Ritiro della patente e corsi di “rieducazione” a proprie spese
Blair punisce i clienti delle prostitute
Londra -Lotta senza quartiere alla prostituzione. Dopo aver accantonato l’ipotesi di creare “quartieri a luci rosse”, il governo di Tony Blair ha messo a punto misure più severe per combattere il fenomeno, colpendo chi lo alimenta.
Il piano, annunciato ieri, prevede la creazione di condizioni più sicure per chi esercita “il mestiere più antico del mondo” e programmi di riabilitazione, oltre a sanzioni contro i clienti e una maggiore tutela per i minori a rischio.
La strategia potrebbe includere il ritiro della patente ai clienti delle prostitute per le quali saranno invece studiate misure volte a toglierle dalla strada. Potrebbero diventare legali anche bordelli di piccole dimensioni.
«Non posso accettare di chiudere un occhio su un problema che causa disagio alle persone che vivono vicino o nei quartieri a luci rosse - ha commentato il sottosegretario agli Interni, Fiona McTaggart, presentando il pacchetto di misure - Non c’è alcuna prova che depenalizzare o legalizzare la prostituzione ci faccia raggiungere l’obiettivo di ridurre il fenomeno, migliorando la sicurezza di chi ci lavora e garantendo la sicurezza delle comunità locali».
Occorrerà tempo per debellare lo sfruttamento della prostituzione, ha detto ancora McTaggart secondo la quale permettere alle prostitute di lavorare insieme all’interno di appartamenti, potrebbe aumentare le condizioni di sicurezza delle donne.
«Nel caso in cui le prostitute lavorassero per se stesse, senza che sussita uno sfruttamento su vasta scala - ha aggiunto - le sanzioni rigide previste contro chi gestisce i bordelli potrebbero non essere applicate».
Secondo il sottosegretario agli Interni la legge potrebbe essere cambiata in modo da rendere legale bordelli «operanti su scala molto ridotta» purché «non arrechino danni ai vicini».
Il piano prevede inoltre che i clienti arrestati per la prima volta siano obbligati a frequentare un corso di “rieducazione” a proprie spese al posto che essere multati come prevede la legislazione vigente. McTaggart ha precisato che non saranno versati finanziamenti extra alla polizia.
La strategia del Labour Party punterà su di una collaborazione tra le forze di polizia e associazioni di volontariato che cercheranno di aiutare le donne ad abbandonare il “mercato del sesso”. Le prostitute saranno incoraggiate a ricevere sostegno per smettere di bere o assumere droghe e, a questo fine, sarà loro assicurato l’accesso a servizi sanitari e trattamenti contro la dipendenza da stupefacenti.
Le donne che intendono lasciare la vita sul marciapiede, avranno anche aiuti per ottenere un alloggio. Il governo provvederà inoltre a fornire indicazioni e supporto sulla questione ai gruppi di volontariato, per tutelare le donne e in particolar modo quei bambini più esposti al pericolo di cadere nella rete della prostituzione. Insegnanti, agenti di polizia e infermieri riceveranno, tra l’altro, una formazione sui problemi specifici legati alla prostituzione.
Critiche sono giunte dai conservatori secondo i quali le misure proposte dai laburisti non sono sufficienti per risolvere i problemi sociali che si celano dietro alla prostituzione.
Nel Regno Unito circa 80mila donna lavorano come prostitute e la metà di queste sono al di sotto dei 25 anni.
[Data pubblicazione: 18/01/2006]
(La Padania)
Blair punisce i clienti delle prostitute
Londra -Lotta senza quartiere alla prostituzione. Dopo aver accantonato l’ipotesi di creare “quartieri a luci rosse”, il governo di Tony Blair ha messo a punto misure più severe per combattere il fenomeno, colpendo chi lo alimenta.
Il piano, annunciato ieri, prevede la creazione di condizioni più sicure per chi esercita “il mestiere più antico del mondo” e programmi di riabilitazione, oltre a sanzioni contro i clienti e una maggiore tutela per i minori a rischio.
La strategia potrebbe includere il ritiro della patente ai clienti delle prostitute per le quali saranno invece studiate misure volte a toglierle dalla strada. Potrebbero diventare legali anche bordelli di piccole dimensioni.
«Non posso accettare di chiudere un occhio su un problema che causa disagio alle persone che vivono vicino o nei quartieri a luci rosse - ha commentato il sottosegretario agli Interni, Fiona McTaggart, presentando il pacchetto di misure - Non c’è alcuna prova che depenalizzare o legalizzare la prostituzione ci faccia raggiungere l’obiettivo di ridurre il fenomeno, migliorando la sicurezza di chi ci lavora e garantendo la sicurezza delle comunità locali».
Occorrerà tempo per debellare lo sfruttamento della prostituzione, ha detto ancora McTaggart secondo la quale permettere alle prostitute di lavorare insieme all’interno di appartamenti, potrebbe aumentare le condizioni di sicurezza delle donne.
«Nel caso in cui le prostitute lavorassero per se stesse, senza che sussita uno sfruttamento su vasta scala - ha aggiunto - le sanzioni rigide previste contro chi gestisce i bordelli potrebbero non essere applicate».
Secondo il sottosegretario agli Interni la legge potrebbe essere cambiata in modo da rendere legale bordelli «operanti su scala molto ridotta» purché «non arrechino danni ai vicini».
Il piano prevede inoltre che i clienti arrestati per la prima volta siano obbligati a frequentare un corso di “rieducazione” a proprie spese al posto che essere multati come prevede la legislazione vigente. McTaggart ha precisato che non saranno versati finanziamenti extra alla polizia.
La strategia del Labour Party punterà su di una collaborazione tra le forze di polizia e associazioni di volontariato che cercheranno di aiutare le donne ad abbandonare il “mercato del sesso”. Le prostitute saranno incoraggiate a ricevere sostegno per smettere di bere o assumere droghe e, a questo fine, sarà loro assicurato l’accesso a servizi sanitari e trattamenti contro la dipendenza da stupefacenti.
Le donne che intendono lasciare la vita sul marciapiede, avranno anche aiuti per ottenere un alloggio. Il governo provvederà inoltre a fornire indicazioni e supporto sulla questione ai gruppi di volontariato, per tutelare le donne e in particolar modo quei bambini più esposti al pericolo di cadere nella rete della prostituzione. Insegnanti, agenti di polizia e infermieri riceveranno, tra l’altro, una formazione sui problemi specifici legati alla prostituzione.
Critiche sono giunte dai conservatori secondo i quali le misure proposte dai laburisti non sono sufficienti per risolvere i problemi sociali che si celano dietro alla prostituzione.
Nel Regno Unito circa 80mila donna lavorano come prostitute e la metà di queste sono al di sotto dei 25 anni.
[Data pubblicazione: 18/01/2006]
(La Padania)