PDA

View Full Version : Treni, vittoria dei pendolari, tornano gli interregionali


Adric
20-01-2006, 05:39
FERROVIE INTERREGIONALI SULLE LINEE ROMA-TORINO, MILANO-GENOVA E ANCONA-MILANO

Treni, vittoria dei pendolari

Elio Catania s’impegna «alla normalità del servizio»

19/1/2006
di Giacomo Galeazzi

ROMA. Ritornano gli interregionali Roma-Torino, Milano-Genova e Ancona-Milano. Dietrofront delle Ferrovie: i governatori riottengono i treni dei pendolari soppressi e un piano d’emergenza contro i disservizi. Nel vertice con il coordinamento delle Regioni, il presidente delle Fs, Elio Catania, ha fatto autocritica e si è impegnato a tornare «alla normalità del servizio ferroviario». Tra le misure annunciate dalla holding 800 assunzioni fra macchinisti, capotreni e addetti alla manutenzione, 300 nuovi convogli per il trasporto locale. Una vittoria dei governatori e dei Comitati di pendolari dopo un mese di proteste per le tratte cancellate, le stazioni abolite e le coincidenze saltate.

Per rimediare al caos, le Ferrovie rimettono mano al contestato orario stagionale. All’origine della sollevazione dei pendolari la decisione dell’azienda di sopprimere gli interregionali. «Provvedimento che ha arrecato disagi ai viaggiatori e un aumento del biglietto», precisano le associazioni di tutela degli utenti. Trenitalia è dovuta tornare sui suoi passi per il grave disagio provocato a migliaia di viaggiatori e, in particolare ai pendolari, dalla scelta di sostituire i treni interregionali con gli intercity. «Si deve sborsare dal 65% al 75% di aumento del biglietto per viaggiare sostanzialmente alle stesse condizioni di prima, se non peggiori - accusano i pendolari - e in molti casi il viaggio è più lungo per colpa dei cambi necessari a raggiungere le stazioni dove non fermano gli intercity».

Migliaia di persone hanno preso parte a manifestazioni di protesta contro i «tagli» alle tratte (Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia e Toscana sono tra le regioni più colpite dalle innovazioni introdotte). Ora l’azienda fa mea culpa, impegnandosi in una nuova strategia sui temi della sicurezza, delle tariffe, della pulizia e della qualità complessiva dei servizi. A far esplodere le polemiche era stato il nuovo orario 2006 entrato in vigore l’11 dicembre: dove prima bastava un interregionale bisognava prenderne due o tre. Il risultato: un effetto-domino di disservizi che ha scatenato la protesta dei viaggiatori. Treni attesi invano, coincidenze saltate, tratte spezzettate fra le regioni, centralini in tilt per le telefonate di chi era rimasto per strada a causa dei ritardi. Le innovazioni avevano prodotto la segmentazione di alcune tratte di grande rilevanza come la Milano-Bologna-Ancona, la Torino-Genova-La Spezia-Roma, la Milano-Genova-Ventimiglia. L’obiettivo, sulla carta, era quello di diminuire i disservizi e i ritardi accumulati dai treni di lunga percorrenza durante il tragitto.

I risultati, però, sono stati opposti alle intenzioni perché Trenitalia non è in grado di garantire la puntualità dei convogli, quindi i ritardi si sommano causando la frequente perdita delle coincidenza. Di conseguenza, code nelle stazioni, vagoni superaffollati, collegamenti persi. Il piano di razionalizzazione ha creato altri svantaggi a chi si muove su rotaia. Sono stati soppressi, infatti, numerosi collegamenti. La Milano-Bologna-Ancona, per esempio, non è più servita da unico interregionale. Almeno due treni (sempre interregionali) collegano il capoluogo milanese a quello marchigiano. E così succede anche sulla Milano-Genova-Ventimiglia e sulla Torino-Genova-La Spezia. Viaggi più brevi, assicurava l’azienda. E buona pace per gli sfortunati che ancora prendono gli interregionali di lunga portata. Intanto 40 mila abbonati di Trenitalia e delle Ferrovie Nord (Milano) hanno maturato il diritto al bonus nel mese di novembre 2005 per ritardi e soppressioni di treni, con indennizzi per 280 mila euro. Le proteste arrivano pefsino dalla Santa Sede.

Ritardi, treni affollati, vetture sporche, scarsa manutenzione del materiale rotabile. Per la Radio Vaticana i problemi delle Fs derivano nella mancanza di «veri ferrovieri» ai vertici dell’azienda: «Una carenza di professionalità specifiche di manager e dirigenti arrivati in ferrovia senza alcuna esperienza in materia». Secondo l’emittente pontificia quello dei treni resta «un settore strategico sul piano sociale, che deve continuare a essere gestito dallo Stato e non dai privati».
(La Stampa web)

Lucio Virzì
20-01-2006, 06:02
Protestare serve, ma dall'altra parte ci deve essere una persona ragionevole e pronta ad accettare "consigli".
Meno male che Catania è uno di questi.

Sottolineo: Secondo l’emittente pontificia quello dei treni resta «un settore strategico sul piano sociale, che deve continuare a essere gestito dallo Stato e non dai privati».

LuVi

dupa
20-01-2006, 08:11
Ridicoli.
Io uso le Ferrovie Nord e per fare 45 km ci metto 1:30. alla fenomenale media di 30 km/h.
Ah poi ora devono rifare gli orari, in pratica sarà un'occasione per dichiarare un tempo di percorrenza maggiore e non pagare più le penali per i ritardi quotidiani

the_joe
20-01-2006, 08:28
Ridicoli.
Io uso le Ferrovie Nord e per fare 45 km ci metto 1:30. alla fenomenale media di 30 km/h.
Ah poi ora devono rifare gli orari, in pratica sarà un'occasione per dichiarare un tempo di percorrenza maggiore e non pagare più le penali per i ritardi quotidiani
Questo lo puoi già considerare un passo in avanti, se un treno ci mette 1 ora a fare un tragitto, è inutile dichiarare 50 minuti e poi arrivare sempre con 10 minuti di ritardo, meglio dare gli orari effettivi con buona pace di tutti.
Certo che se le migliorie devono essere come quelle messe in atto coi nuovi orari, meglio che non migliorino niente......

Certo che non credo sia troppo complicato calcolare degli orari per i treni, alla fine fanno sempre lo stesso percorso alla stessa velocità e fermano sempre alle stesse stazioni, nel 2006 non penso che non ci siano i mezzi per fare dei calcoli congrui boh?

flisi71
20-01-2006, 10:12
..
Certo che non credo sia troppo complicato calcolare degli orari per i treni, alla fine fanno sempre lo stesso percorso alla stessa velocità e fermano sempre alle stesse stazioni, nel 2006 non penso che non ci siano i mezzi per fare dei calcoli congrui boh?

I calcoli magari sono fatti bene, ma non possono considerare tutti gli imprevisti possibili che, in base alle strategie di "Efficienza" adottate negli ultimi anni, possono portare a ripercussioni a catena.

Ad esempio per la nostra regione: sovente il treno diretto Firenze-Roma è sempre il solito che fa avanti e indietro dopo una sosta di circa 20-30 minuti; se per un qualsiasi contrattempo arriva a Firenze in ritardo, non potrà che ripartire in ritardo anche il treno Firenze - Roma seguente.


Ciao

Federico

the_joe
20-01-2006, 10:46
I calcoli magari sono fatti bene, ma non possono considerare tutti gli imprevisti possibili che, in base alle strategie di "Efficienza" adottate negli ultimi anni, possono portare a ripercussioni a catena.

Ad esempio per la nostra regione: sovente il treno diretto Firenze-Roma è sempre il solito che fa avanti e indietro dopo una sosta di circa 20-30 minuti; se per un qualsiasi contrattempo arriva a Firenze in ritardo, non potrà che ripartire in ritardo anche il treno Firenze - Roma seguente.


Ciao

Federico

Appunto, inutile fare proclami su nuovi orari e innovazioni (chi abbia rifatto gli orari non si sa con quali criteri abbia agito visto che da Lucca partirebbero 2 treni per Pisa ogni ora, e sarebbe pure una bella cosa se fossero equispaziati nel tempo, non a 9 minuti l'uno dall'altro, di quale utilità possono essere 2 treni a 9 minuti di distanza e poi aspettare 51 minuti per il successivo?) quando poi i mezzi stessi si fermano per i guasti di più svariata natura, dal portello che non si apre all'aria condizionata che non funziona, al capotreno che ha la diarrea..........