Dcromato
19-01-2006, 23:06
Stavo dando un'occhiata a questo giovane sistema che fa leva sulla portabilità, e mi colpiva un po il suo sistema di installazioe applicazioni:
Dicono sia un sistema (sembra efficiente) di gestione del software ispirato al sistema dei "ports" di FreeBSD; è stato inizialmente sviluppato su NetBSD, ma successivamente è stato portato su altri sistemi, tra i quali Linux, FreeBSD, OpenBSD, Solaris, IRIX, Darwin, AIX, BSD/OS, UnixWare e MS Interix (che non è un vero sistema operativo ma un layer che consente agli ultimi sistemi disoperativi microsoft di eseguire software e script UNIX).
La fama del sistema è data dalla relativa semplicità d'utilizzo poiché funziona "così come viene fornito": non è strettamente necessaria la presenza del suo file di configurazione, /etc/mk.conf, che potrà essere editato con tutta calma viavia che si necessiterà di nuove funzionalità. Differentemente dalla notazione di FreeBSD/OpenBSD, i ports non esistono, percui nel mondo NetBSD si utilizza la notazione package sia per indicare il package precompilato che quello che va costruito a partire dai sorgenti.
Essendo molto portabile non è chiaro come mai per ogni package sia necessario creare n port/package per n sistemi BSD quando ci si potrebbe concentrare unicamente su un unico tree: l'unione fa la forza!
Qualcuno ha avuto un minimo d'esperienza?
Dicono sia un sistema (sembra efficiente) di gestione del software ispirato al sistema dei "ports" di FreeBSD; è stato inizialmente sviluppato su NetBSD, ma successivamente è stato portato su altri sistemi, tra i quali Linux, FreeBSD, OpenBSD, Solaris, IRIX, Darwin, AIX, BSD/OS, UnixWare e MS Interix (che non è un vero sistema operativo ma un layer che consente agli ultimi sistemi disoperativi microsoft di eseguire software e script UNIX).
La fama del sistema è data dalla relativa semplicità d'utilizzo poiché funziona "così come viene fornito": non è strettamente necessaria la presenza del suo file di configurazione, /etc/mk.conf, che potrà essere editato con tutta calma viavia che si necessiterà di nuove funzionalità. Differentemente dalla notazione di FreeBSD/OpenBSD, i ports non esistono, percui nel mondo NetBSD si utilizza la notazione package sia per indicare il package precompilato che quello che va costruito a partire dai sorgenti.
Essendo molto portabile non è chiaro come mai per ogni package sia necessario creare n port/package per n sistemi BSD quando ci si potrebbe concentrare unicamente su un unico tree: l'unione fa la forza!
Qualcuno ha avuto un minimo d'esperienza?