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View Full Version : Portogallo, intercettazioni ed elezioni


Adric
17-01-2006, 15:03
Lo scandalo oscura gli ultimi giorni della campagna elettorale.
Il Portogallo sotto choc. Spiati i vertici dello Stato.
Ottantamila intercettazioni telefoniche

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MADRID — In Portogallo uno scandalo legato a intercettazioni telefoniche di alti vertici dello Stato, a cominciare dal presidente della Repubblica Jorge Sampaio, sta eclissando gli ultimi giorni della campagna elettorale per le presidenziali di domenica prossima. Secondo 24 Horas, giornale in lingua portoghese che si pubblica sulla costa Est degli Stati Uniti per gli emigrati, sarebbero stati spiati per un anno e mezzo i telefoni privati del capo dello Stato, del capo del governo, del presidente del Parlamento, del presidente della Corte Costituzionale, del procuratore generale della Repubblica, di Mario Soares, ex-presidente ed ex-premier, di Antonio Guterres, ex-premier, e di tanti altri alti funzionari dello Stato. Circa 80mila chiamate sarebbero state registrate, probabilmente in modo illegale, per ordine giudiziario o di chissà chi nell’ambito delle indagini su un celeberrimo caso di pedofilia che ha visto implicate numerose personalità del mondo politico, diplomatico e televisivo.
Lo scandalo di «Casa Pia», antica istituzione pubblica di Lisbona che accoglie dal 1780 orfani e bambini in condizioni disagiate, è scoppiato nel 2002 quando testimonianze di presunte vittime di abusi sessuali sono state rivelate dalla stampa. Un centinaio di bambini o adolescenti di «Casa Pia» hanno parlato e il Portogallo si è fermato ad ascoltare mentre le indiscrezioni, e talvolta le chiacchiere senza fondamento, avvelenavano l’atmosfera. Sul banco degli imputati sono finite nove persone, fra cui un politico socialista, ex-ministro, un ambasciatore, un famoso presentatore televisivo, un medico, accusate di lenocinio o di abusi sessuali contro minorenni. All’epoca dei fatti, avvenuti nel 1999 e nel 2000, le 32 vittime avevano fra i 12 e i 13 anni di età. Il processo attualmente è ancora in corso e i portoghesi continuano a seguirlo con attenzione.
La notizia delle intercettazioni legate al caso di pedofilia ha scosso il Paese e il presidente Sampaio, la più illustre delle vittime, è subito intervenuto convocando il procuratore generale della repubblica Souto Moura (anche lui tra gli intercettati) e ordinando «una rigorosa inchiesta» sull’accaduto. Controllate erano le chiamate da 208 numeri telefonici fissi. Non sembra avere riportato la calma il fatto che l’impresa di telefonia Portugal Telecom ha spiegato il fatto come fosse stato un errore.
L’impresa ha dichiarato a un giornale che, dietro ordine del giudice istruttore del caso di pedofilia, aveva dovuto consegnare nel 2003 i dischetti con le chiamate dell’ex- ministro del Lavoro Paulo Pedroso, imputato nel caso. I dischetti avrebbero riportato per errore oltre le chiamate realizzate da Pedroso anche quelle di altri 207 clienti le cui telefonate erano pagate dallo Stato. Fra i clienti vi erano tutte le più alte cariche dello Stato. «Nel 2003 il nostro sistema informatico aveva questa fragilità », ha detto un portavoce dell’impresa telefonica. Tali spiegazioni sono state accolte con beneficio di inventario e le acque non si sono quietate. Sono volate accuse di «colpo di Stato silenzioso» e numerose richieste di dimissioni del procuratore generale della repubblica. Costui ha cercato di calmare gli animi dicendo che non si sarebbe trattato di ascolti ma di registrazione di numeri telefonici composti. Venerdì il procuratore comparirà dinanzi al parlamento.
Fra i candidati alla presidenza, il grande favorito Anibal Cavaco Silva, conservatore, capo del governo dal 1985 al 1995, si è mantenuto prudente e ha espresso la sua «assoluta fiducia nel presidente Sampaio» mentre l’81enne Mario Soares, lontano nei sondaggimapiù loquace, ha chiesto di farla finita «con le intercettazioni telefoniche che devono essere una eccezione e non una pratica di routine in Portogallo».
Mino Vignolo
17 gennaio 2006
(Corriere della Sera)

sider
17-01-2006, 15:10
"Casa pia"...che bel nome fuorviante...

Adric
23-01-2006, 07:15
Il Portogallo va a destra. Eletto Cavaco Silva
Domenica, 22 gennaio
Appunti
Il candidato unico di destra Anibal Cavaco Silva, 67 anni, è stato eletto al primo turno presidente del Portogallo con il 50.9 per cento dei suffragi. L'ex capo di Stato Mario Soares ha ottenuto solo il 14,2 dei voti, dietro il 20,7 per cento di Manuel Alegre. Al comunista Jeronimo De Sousa l'8,6%. Cavaco Silva diventa così il terzo presidente portoghese dopo la Rivoluzione dei Garofani del 1974 e il primo esponente della destra ad occupare, dalla stessa data, la massima carica dello Stato portoghese.

Cavaco Silva, un economista di 67 anni, diviene cosi' il terzo presidente eletto del Portogallo dopo la Rivoluzione dei garofani nel 1974 e il primo esponente della destra ad occupare da allora la massima carica dello stato. La sua vittoria e' anche una disfatta per il ''padre dlela patria'' Mario Soares, 81 anni, sceso in campo contro la destra da lui definita un pericolo per la stabilita' del paese. ''E' una battaglia decisiva per il futuro del Portogallo'' aveva detto alla vigilia. Soares ha riconosciuto la vittoria di Cavaco Silva dicendo che il risultato ''e' stato contrario alle sue aspettative'' MA di avere gia' telefonato al neo presidente e di essersi congratulato augurandogli buon lavoro. Ed ha aggiunto che questa sconfitta non significa che egli mettera' fine alla sua lotta per il futuro del Portogallo.

Cavaco rischia ora una difficile ''coabitazione'' col premier socialista Jose Socrates gia' impegnato in misure draconiane per far fronte alla pesante stagnazione dell'economia. Anche se alcuni osservatori rilevano che la linea del premier portoghese grande ammiratore di Tony Blair appare assai piu' vicina alle posizioni di Cavaco che non a quelle di Soares che ha criticato duramente il premier inglese e rinnovando durante la campagna la sua fedelta' al ''modello socialista europeo''. Ma non manca chi rileva che sotto la spinta del neo presidente Socrates potrebbe esser costretto ad accentuare la stretta economica che nell'ottobre scorso e' gia' costata ai socialisti una dura sconfitta alle municipali.

La vittoria, già prevista dai sondaggi, di Cavaco Silva e' dovuta in parte alla divisione della sinistra, presentatasi con cinque candidati, e soprattutto alla crisi economica che ha visto il Portogallo finire all'ultimo posto trai 15 dell'Ue, superato quest'anno anche da tre nuovi membri come Slovenia, Malta e Repubblica Ceca. Nel 2005 la crescita del Pil e' stata di appena lo 0,3% contro una media Ue dell'1,5% e le proiezioni per quest'anno suggeriscono uno 0,8% e nel 2007 1,5%.

Dati che indicano come il paese sia ancora destinato a continuare ad allontanarsi dalla media europea. Secondo Soares la vittoria di Cavaco rischia di metterebbe in pericolo il governo socialista e la stessa pace sociale. E alla vigilia del voto l'ex premier di destra non aveva smentito del tutto questi timori ricordando che ''il presidente e' l'unico ad essere eletto dal popolo e questo gli da' una legittimita' molto forte'' che ''puo' fare la differenza nell'attuale situazione''. Anche se il candidato socialdemocratico assicura che non vuol attentare alla stabilita' politica e che conosce bene i limiti del suo potere, aveva ricordato che il presidente ''puo' sciogliere il parlamento e convocare elezioni''. E sostiene di avere la fiducia di molti portoghesi, dei sindacati e degli imprenditori.

Secondo Soares, la vittoria di Cavaco rischia di ricreare in Portogallo ''una situazione alla Berlusconi'' ovvero ''una democrazia mediatica'' dove, come in Italia, il potere economico si impadronisce dei mezzi di comunicazione per poter ''dirigere la politica''. Una fine della politica che afferma di ''essere qui per impedire''. Queste elezioni sono parse esulare in gran parte dal gioco dei partiti alla ricerca piuttosto dell'uomo in grado di risolvere con il suo carisma o la sua saggezza problemi troppo grandi per il solo governo. Cosi' se Alegre aveva costruito l'intera campagna sulla sua indipendenza dal partito, Cavaco e' vincente proprio per la sua esperienza di economista che promette difficili miracoli.

E lo stesso Soares, garante che non ci sarebbe stato un neoliberismo selvaggio in Portogallo, si vedeva come l'unico in grado di evitare eventuali proteste mentre Socrates e' impegnato a salvare i conti dal disastro: Aumentando le imposte (l'ultima ieri del 3% sulla benzina), riformando il sistema pensionistico, mettendo fine ai privilegi di esercito e polizia e programmando 70.000 esuberi in quattro anni nell'immenso settore pubblico. Ma il Portogallo ha ignorato le grida di avvertimento del vecchio leader socialista piu' volte presidente e premier. E l'ultima battaglia di Soares e' affondata in quegli interessi partitici al di sopra dei quali egli aveva cercato inutilmente di portare il dibattito, verso un orizzonte piu' vasto che ponesse il piccolo Portogallo al centro dell'Europa e l'Europa al centro del mondo.
(canisciolti.info)