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View Full Version : Petrolio, crisi Iran e Nigeria spingono i prezzi


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17-01-2006, 10:23
Il prezzo del petrolio continua salire sulla scia delle tensioni tra Iran e Occidente.

Le minacce di sanzioni Onu hanno fatto innervosire il governo iraniano, che in tutta risposta, tramite il ministro dell'Economia, ha predetto un aumento dei prezzi del greggio piu' forte del previsto se gli oppositori al programma nucleare coinvolgeranno le Nazioni Unite.

L'Iran nega le accuse degli Stati Uniti e dell'Unione Europea secondo cui l'intenzione di Teheran sarebbe quella di sviluppare armi nucleari.

Il Paese, secondo produttore di petrolio dell'Opec, nel 2005 ha pompato 4 milioni e 250 mila barili al giorno e ne ha esportati 2 milioni e 800 mila. Il fatturato si è attestato intorno ai 41 miliardi di dollari.

Sulla quotazione del greggio, che lunedi' a Londra ha superato i 63 dollari, ha agito anche la crisi in Nigeria, dove per il sesto giorno la produzione di petrolio è diminuita per l'ondata di violenza che si è abbattuta sulla regione. Domenica alcuni uomini armati hanno attaccato una raffineria della società anglo olandese Shell a 300 km a sud di Lagos dove sono rimasti uccisi almeno 14 militari di guardia allo stabilimento e un dipendente, mentre altre persone sono rimaste ferite. L'attacco è avvenuto a cinque giorni di distanza dal rapimento di quattro lavoratori impiegati dalla Shell nel Delta del Niger e tuttora ostaggio dei malviventi.
Queste azioni hanno causato una perdita alla Shell di 226.000 barili al giorno, pari al 9% della produzione totale di greggio della Nigeria.

Euronews

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17-01-2006, 10:28
Il dossier Iran è stato al centro della prima visita ufficiale in Russia del cancelliere tedesco Angela Merkel. Il presidente russo Vladimir Putin ne ha parlato nella conferenza stampa conclusiva.

Mosca, che come la Germania, è un importante partner commerciale dell'Iran, rassicura gli occidentali quanto al proprio atteggiamento nei confronti di Teheran, ma invita alla prudenza: "La Russia, la Repubblica federale, i loro partner europei e gli Stati Uniti hanno posizioni vicine su questo tema. In ogni caso sulla questione del nucleare iraniano occorre agire in modo molto prudente, senza compiere passi bruschi e falsi".

Secondo il Cremlino si può ancora trattare. L'Iran non avrebbe escluso a priori la proposta di Mosca di arricchire l'uranio in Russia.

Merkel ha affrontato anche il tema dell'approvvigionamento energetico occidentale, diventato argomento scottante dopo la battaglia del gas fra l'Ucraina e la Russia: "Abbiamo parlato di politica energetica, in particolare dell'oleodotto sottomarino. Un progetto che non si oppone a nessuno, che è strategico ed ha un immenso significato per l'Europa e specialmente per la Germania".

L'oleodotto del mar Baltico dovrebbe trasportare il gas russo in Europa occidentale e in particolare in Germania, aggirando i paesi dell'Europa orientale.

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17-01-2006, 10:33
La decisione ufficiale sul deferimento dell'Iran al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite verrà presa il 2 e il 3 febbraio. E' per quei giorni che l'Unione Europea ha chiesto la convocazione del l'Agenzia dell'Onu per l'energia atomica, organo al quale spetta l'iniziativa.

La riunione è stata sollecitata dopo un incontro a Londra fra tre potenze nucleari europee con gli Stati Uniti, la Russia e la Cina.

Il ministro degli esteri britannico Jack Straw ha precisato: "Spetta all'Iran convincere la comunità internazionale che il suo programma nucleare ha scopi esclusivamente pacifici. Compito non facile considerati i precedenti di occultamenti e inganni".

Chi chiede di passare immediatamente all'azione interrompendo direttamente la via diplomatica è il Consiglio nazionale della resistenza iraniana, un gruppo di opposizione in esilio, che ieri a Londra ha rumorosamente manifestato contro il regime dei mullah.

A Mosca per convincere il presidente Vladimir Putin a seguire l'Europa nella sua iniziativa contro l'Iran si è recata Angela Merkel. Davanti al cancelliere tedesco, il capo del Cremlino si è dimostrato possibilista ma cauto: "Sulla questione nucleare iraniana occorre procedere con estrema prudenza senza precipitazioni o passi falsi", ha detto.

Un'incognita rimane la posizione della Cina, altro paese che all'Onu detiene il potere di veto. Pechino ha recentemente firmato un importante accordo per l'importazione di petrolio dalla repubblica islamica.