View Full Version : IMPORTANTE ------->FARMACI NEI SUPERMERCATI, RACCOLTA FIRME <--------
Liberty05
05-01-2006, 18:05
Forse, dopo decenni di immobilismo politico sulle rendite di posizione dei farmacisti titolari di farmacia, qualche cosa si sta muovendo.
Coop ha indetto una raccolta firme per iniziare quello che potrebbe essere un processo di liberalizzazione del mercato farmaceutico, portando sui banchi dei supermercati (con la presenza di un farmacista) i farmaci senza obbligo di prescrizione.
Se la proposta di legge dovesse diventare realtà i vantaggi per i consumatori sono ovvi e tangibili, a dispetto di leggi feudatarie che regolano ancora oggi il mondo farmaceutico e che curano semplicemente le ricchissime casse dei farmacisti
Per aderire alla raccolta firme
http://www.e-coop.it/portalWeb/coop.portal
Una serie di link interessanti sulla situazione attuale
http://www.mnlf.it/Farmacie%20nuove,%20Impossibile.htm
http://www.mnlf.it/farmacie,%20fuori%20gli%20estranei.htm
http://www.mnlf.it/Quotidiano%20lettere.htm
http://www.mnlf.it/Farmacisti%20penalizzati.htm#Top
http://www.farmacialibera.it/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1
http://www.mnlf.it/camice_del_farmacista_in_un_mond.htm#Top
http://www.farmacialibera.it/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1&limit=4&limitstart=20
http://www.farmacialibera.it/index.php?option=com_content&task=view&id=5&Itemid=31
http://www.mnlf.it/default.htm
http://www.mnlf.it/sommario%20articoli.htm
Mi auguro di cuore che aderisca tanta gente all'iniziativa, nel mio piccolo cercherò di tenere alta la disussione
:sperem:
sashasnow
05-01-2006, 18:20
mmmhhh... ma una proposta di legge per far fissare al governo il prezzo anche degli OTC?
possibile che questi illusi che vogliano solo fare arricchire le CASE FARMACEUTICHE?
Vorrei fare notare che già ora il governo stabilisce il prezzo dei farmaci fascia A e B, che rimborsa con la mutua (e questi hanno prezzi bassi rispetto all'Europa, perchè è uno STATO INTERO che tratta e non una qualsiasi COOP dei miei stivali...)
in ultima analisi..... STUDIATE GENTE!!!
il fumo negli occhi fa solo piangere....
:D
Il governo avrebbe facilmente modo e maniera per calmierare i prezzi...
non lo fa,perchè... E' IL GOVERNO CHE VI MERITATE...
MEDITATE, gente, MEDITATE
In casa mia son tutti farmacisti da 3 generazioni puoi pensare come firmerò :tie:
simonetta82
05-01-2006, 18:22
firmato
:)
In casa mia son tutti farmacisti da 3 generazioni puoi pensare come firmerò :tie:
una confezione di polase sport da 10 bustine = 20€, e dura poco più di un mese
firmato
:asd:
conosco il mondo farmaceutico, ti posso dire che la legge che lo regola è seplicemente S C A N D A L O S A
firmato :)
sashasnow
05-01-2006, 18:31
ma si.. liberalizziamo... come le RC auto.. i prezzi scenderanno.... :sofico: come negli USA...
AHAHAHA
:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D
mauriz83
05-01-2006, 18:36
a sto punto liberalizzate anche i notai,visto che si fanno certi ricottoni con le loro tariffe assurde,ora firmo ;)
un attimo,ora che ci penso,mi viene da pensare una cosa,liberalizzando tutto alla fine nella guerra del mercato vince il pesce più grosso,mi spiego,il "supermercato" può permettersi dei prezzi inferiori ad un piccolo negozio proprio perchè lavora sulle grosse quantità,quindi alla fine il supermercato campa,il piccolo negoziante fallisce perchè non vende...ecco non vorrei che succedesse questo ai farmacisti,mi pare di capire che vogliono liberalizzare solo i farmaci senza ricetta(non so ad esempio l'aspirina che in america si vende in barattoli da kilo :eek: e simili)quindi in definitiva il guadagno che avrebbe il consumatore sarebbe minimo perchè è solo una piccola percentuale dei medicinali(credo meno del 10% del totale).trovo questo tentativo da parte di coop simile al "voler mangiare un pezzo di pagnotta"(e che pagnotta)dei farmacisti.Sarei più daccordo se oltre a questo lo stato con un appostita legge intervenisse direttamente sui prezzi delle farmacie multando chi eccede.
Quindi per ora non firmo perchè voglio informarmi meglio. ;)
sashasnow
05-01-2006, 18:45
sicuro.. i prezzi caleranno... come quelli del latte in polvere e dei pannolini...
io proporrei una legge per svuotare l'adriatico con un cucchiaio....
tante persone ce la potrebbero fare :mc: ....
tanto le case farmaceutiche venderebbero allo stesso prezzo, i supermercati avrebbero un margine superiore a quello che hanno con i prodotti normali ( il tasso medio ricarico di un supermercato di GDO con 18 Meuro è il 20%, con gli OTC avrebbero almeno il 25%) allargando la vendita in maniera non controllata.
Unico effetto:aumento del consumo di farmaci....
vorrei avere delucidazioni da quelli che presumono di conoscere il TULS....
magari con un minimo di argomentazioni, magari...
altrimenti chiamo ammiocuggino....
Swisström
05-01-2006, 18:53
come negli USA...
stai forse dicendo che negli usa i prezzi dei medicinali son più alti? :rolleyes:
a sto punto liberalizzate anche i notai,visto che si fanno certi ricottoni con le loro tariffe assurde,ora firmo ;)
Devi leggere bene il post c'è una parolina magica. Stai pur tranquillo che tra qualche tempo dietro il bancone se possono ti metteranno anche quello per non parlare di altre cose....
conosco il mondo farmaceutico, ti posso dire che la legge che lo regola è seplicemente S C A N D A L O S A
firmato :)
che fanno i farmacisti ? :)
sashasnow
05-01-2006, 19:09
stai forse dicendo che negli usa i prezzi dei medicinali son più alti? :rolleyes:
magari potrei sembrare pendere da una parte...
non so.. prova a cercare REPORT su google, vai sul sito e leggi la trascrizione della differenza tra i sistema di assistenza sanitaria italiana e quella USA...
io ho visto quel servizio e ho visto come sono le farmacie (Farmacie, quelle dove vai a prendere le medicine quando stai male, non le cazzate che pubblicizza Men's Health o MAX.....): la prima cosa che fanno è controllare QUALE prezzo (prezzo che la tua assicurazione sanitaria ha concordato con la casa farmaceutica) FARTI PAGARE per quel SINGOLO medicinale....
altro che ticket di un euro...
attenzione a non farsi prendere la mano dalle liberalizzazioni facili... TELECOM docet....
questo è solo l'inizio...
Swisström
05-01-2006, 19:13
magari potrei sembrare pendere da una parte...
non so.. prova a cercare REPORT su google, vai sul sito e leggi la trascrizione della differenza tra i sistema di assistenza sanitaria italiana e quella USA...
Ma adesso mi spieghi che piripicchio c'entra l'assistenza sanitaria con il prezzo dei medicinali?
Non mi sembra che qui stiano parlando di privatizzare e togliere l'obbligatorietà della assistenza sanitaria statale (e qui potrei aprire un altor discorso... ma sarebbe OT).
p.s. Io in farmacia negli usa ci son andato, e i medicinali costavano meno che qua in Svizzera (dove costano piû o meno come in italia)
sashasnow
05-01-2006, 19:25
Ma adesso mi spieghi che piripicchio c'entra l'assistenza sanitaria con il prezzo dei medicinali?
p.s. Io in farmacia negli usa ci son andato, e i medicinali costavano meno che qua in Svizzera (dove costano piû o meno come in italia)
ma secondo te dietro questa presa di posizione, non ci sono le industrie farmaceutiche?
questo è solo il primo passo...
per quanto riguarda il prezzo, mi spiace, ma in italia le medicine passate dalla mutua (tanto per farti capire) costano meno,perchè il prezzo è calmierato dato che c'è un unico acquirente....
basterebbe imporre alle case farmaceutiche di fare in italia lo stesso prezzo che fanno negli altri paesi: i farmacisti già lo fanno per quello che rappresenta i tre quarti del loro fatturato, sai che gli costerebbe farlo per il restante quarto?
manca la capacità di fare politica economica, in questo paese, da quando è in mano ai dilettanti della politica...
pensaci, alle prossime elezioni...
ReverendoMr.Manson
05-01-2006, 19:32
Già immaggino i volantini dei supermercati con la l'aspirina in "Sottocosto" 4000 pezzi in tutta Italia e la gente che si scanna a prenderla (tipo mediaworld con l'ipod)
:rotfl:
ma secondo te dietro questa presa di posizione, non ci sono le industrie farmaceutiche?
questo è solo il primo passo...
per quanto riguarda il prezzo, mi spiace, ma in italia le medicine passate dalla mutua (tanto per farti capire) costano meno,perchè il prezzo è calmierato dato che c'è un unico acquirente....
basterebbe imporre alle case farmaceutiche di fare in italia lo stesso prezzo che fanno negli altri paesi: i farmacisti già lo fanno per quello che rappresenta i tre quarti del loro fatturato, sai che gli costerebbe farlo per il restante quarto?
manca la capacità di fare politica economica, in questo paese, da quando è in mano ai dilettanti della politica...
pensaci, alle prossime elezioni...
non ho capito se stai dicendo che all'estero le case farmaceutiche italiane regalano i farmaci mentre qui ci tartassano: è così ?
mt_iceman
05-01-2006, 19:39
per alcuni medicinali sarebbe anche il caso. per altri credo sia ancora necessaria la prescrizione.
cmq io sarei più predisposto a fare una bella raccolta firme per la vendita dei farmaci al dettaglio secondo le necessità del singolo richiedente, come accade negli usa credo.
Swisström
05-01-2006, 19:44
pensaci, alle prossime elezioni...
forse ti sfugge che io son cittadino Svizzero :fagiano:
sul resto non mi esprimo... perchè non conosco il sistema sanitario Italiano, ma dubito che i prezzi siano inferiori.
S,i grazie COOP che pensi per noi per farci risparmiare, non per allargare i tuoi giri di affari (sai benissimo che i prezzi dei farmaci sono imposti), vendi pure ad ignari cittadini prodotti farmaceutici, così come al self servis trovi hamburgher e patatine, non dare consigli se fanno bene o male, vendi vendi vendi (attenzione a non intossicarvi col fai da te), tra un pò ingloberai tutti i negozi e le loro attività, ci sarà un grande direttore e tutti lavoreremo per lui, grazie coop!
sashasnow
05-01-2006, 20:18
non ho capito se stai dicendo che all'estero le case farmaceutiche italiane regalano i farmaci mentre qui ci tartassano: è così ?
Certo: in grecia il prezzo al consumatore di alcuni farmaci OTC è pari alla metà del prezzo a cui lo vendono ai farmacisti (grecia ,solo per farti un esempio scemo: li le farmacie sono liberalizzate, ma l'ingresso alla facoltà di farmacia è praticamente impossibile.... per compesare le cose, forse.. non so)
la vera protesta (giusta e condivisibile) è da indirizzare verso quegli strozzini degli industriali farmceutici (che sono al 95% stranieri, in italia non si fa + niente, si prendono i prodotti, si appiccicano le etichette in italiano.. ecco tutto...)
Basterre imporre di vendere ai farmacisti al prezzo medio applicato nella UE, e obbligare i farmacisti ad applicare un margine prestabilito....
Io ho seguito da vicino la polemica del ministro della Salute (ed evito di fare commenti per finire OT) ma abbiamo avuto il primo esempio di sconto facoltativo obbligatorio....
Forse non si considera abbastanza il ruolo di primo presidio medico di base che hanno le farmacie: se gli si concede il monopolio territoriale non è per fare un favore a una classe di cittadini di serie A rispetto ad altri di serie B, ma perchè viene riconosciuto loro un ruolo istituzionale.
Poi se si vuole riformare la sanità, ispirandosi a un modello Anglosassone, in nome del libero mercato (e dio solo sa quanti danni ha fatto in un paese a capitalismo imperfetto come in italia)....
altro che assicurazioni....
una volta che gli otc saranno in mano alla grande distribuzione, le case farmacetiche potranno sentirsi liberi di invogliare gli italiani ad ingozzarsi di medicine (seppur di libera vendita)...
poi altro che barattolo da un kilo (!!!! ma cosa cazzo ce devi fa?) di aspirine...
sempreio
05-01-2006, 21:22
Forse, dopo decenni di immobilismo politico sulle rendite di posizione dei farmacisti titolari di farmacia, qualche cosa si sta muovendo.
Coop ha indetto una raccolta firme per iniziare quello che potrebbe essere un processo di liberalizzazione del mercato farmaceutico, portando sui banchi dei supermercati (con la presenza di un farmacista) i farmaci senza obbligo di prescrizione.
Se la proposta di legge dovesse diventare realtà i vantaggi per i consumatori sono ovvi e tangibili, a dispetto di leggi feudatarie che regolano ancora oggi il mondo farmaceutico e che curano semplicemente le ricchissime casse dei farmacisti
Per aderire alla raccolta firme
http://www.e-coop.it/portalWeb/coop.portal
Una serie di link interessanti sulla situazione attuale
http://www.mnlf.it/Farmacie%20nuove,%20Impossibile.htm
http://www.mnlf.it/farmacie,%20fuori%20gli%20estranei.htm
http://www.mnlf.it/Quotidiano%20lettere.htm
http://www.mnlf.it/Farmacisti%20penalizzati.htm#Top
http://www.farmacialibera.it/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1
http://www.mnlf.it/camice_del_farmacista_in_un_mond.htm#Top
http://www.farmacialibera.it/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1&limit=4&limitstart=20
http://www.farmacialibera.it/index.php?option=com_content&task=view&id=5&Itemid=31
http://www.mnlf.it/default.htm
http://www.mnlf.it/sommario%20articoli.htm
Mi auguro di cuore che aderisca tanta gente all'iniziativa, nel mio piccolo cercherò di tenere alta la disussione
:sperem:
finche quei 33000 fermacisti non scendono in piazza compatti, non cambierà mai nulla, comunque questo thread lo upperò sempre io :cool:
è guerra contro le classi sociali chiuse che si formano e monopolizzano il mercato :mad:
alphacygni
05-01-2006, 21:50
S,i grazie COOP che pensi per noi per farci risparmiare, non per allargare i tuoi giri di affari (sai benissimo che i prezzi dei farmaci sono imposti), vendi pure ad ignari cittadini prodotti farmaceutici, così come al self servis trovi hamburgher e patatine, non dare consigli se fanno bene o male, vendi vendi vendi (attenzione a non intossicarvi col fai da te), tra un pò ingloberai tutti i negozi e le loro attività, ci sarà un grande direttore e tutti lavoreremo per lui, grazie coop!
a proposito di farmaci, mai abusare di alcol e aspirina, mi raccomando....
una volta che gli otc saranno in mano alla grande distribuzione, le case farmacetiche potranno sentirsi liberi di invogliare gli italiani ad ingozzarsi di medicine (seppur di libera vendita)...
sicuro che gli italiani si sentirano invogliati ?
Se sono tutti come me, e me lo auguro, che ritengo la pubblicità spazzatura, stanno freschi.
In casa mia son tutti farmacisti da 3 generazioni puoi pensare come firmerò :tie:
Appunto.... sono una "casta" chiusa che ha come scopo quello di proteggerse se stessa e il suo interesse (economico)... niente di personale eh! ;)
Certo: in grecia il prezzo al consumatore di alcuni farmaci OTC è pari alla metà del prezzo a cui lo vendono ai farmacisti (grecia ,solo per farti un esempio scemo: li le farmacie sono liberalizzate, ma l'ingresso alla facoltà di farmacia è praticamente impossibile.... per compesare le cose, forse.. non so)
la vera protesta (giusta e condivisibile) è da indirizzare verso quegli strozzini degli industriali farmceutici (che sono al 95% stranieri, in italia non si fa + niente, si prendono i prodotti, si appiccicano le etichette in italiano.. ecco tutto...)
Basterre imporre di vendere ai farmacisti al prezzo medio applicato nella UE, e obbligare i farmacisti ad applicare un margine prestabilito....
Io ho seguito da vicino la polemica del ministro della Salute (ed evito di fare commenti per finire OT) ma abbiamo avuto il primo esempio di sconto facoltativo obbligatorio....
Forse non si considera abbastanza il ruolo di primo presidio medico di base che hanno le farmacie: se gli si concede il monopolio territoriale non è per fare un favore a una classe di cittadini di serie A rispetto ad altri di serie B, ma perchè viene riconosciuto loro un ruolo istituzionale.
Poi se si vuole riformare la sanità, ispirandosi a un modello Anglosassone, in nome del libero mercato (e dio solo sa quanti danni ha fatto in un paese a capitalismo imperfetto come in italia)....
altro che assicurazioni....
una volta che gli otc saranno in mano alla grande distribuzione, le case farmacetiche potranno sentirsi liberi di invogliare gli italiani ad ingozzarsi di medicine (seppur di libera vendita)...
poi altro che barattolo da un kilo (!!!! ma cosa cazzo ce devi fa?) di aspirine...
io posso andare in farmacia e comprare 4 scatole di aspirina, 2 di zerinol, 2 di momendol, 4 di actigrip, 2 di tachipirina in compresse o in bustina. 3 tubetti di vivinC (si scrive così?), 3 scatole di polase e tante altre belle cose. Credi forse che il farmacista mi dica qualcosa?
NO!!! Anzi mi apre la porta prima di uscire e mi dice di tornare pure a trovarlo che mi offre il caffè!
Per i farmaci di libera vendita non cambierebbe assolutamente nulla!....si avrebbe un abbassamento dei prezzi, magari con una propensione per i farmaci generici CHE I FARMACISTI POCHISSIME VOLTE (diciamo quasi mai) CONSIGLIANO!!!! (CHISSA' PERCHE?)
Ah.....le case farmaceutiche già invogliano gli italiani a comprare farmaci....basta guardare tutti gli spot di medicine che ci vengono propinati ogni giorno. Il farmacista forse mi dice qualcosa se ogni giorno vado a comprare un nuovo rimedio miracoloso per l'unghia incarnita??? :D
sashasnow
05-01-2006, 23:36
di stronzi è pieno il mondo, questo è un dato incontrovertibile, ma mediamente un farmacista non ti consiglierà mai due prodotti (farmaci otc o altro) che preso insieme ti facciano male...
poi se sei un fesso, puoi anche bere due tazze di candeggina per farti passare il meteorismo, sono problemi tuoi....
ringraziando gli penati domestici, esiste ancora una cosa chiamata deontologia professionale....
Liberty05
06-01-2006, 14:41
finche quei 33000 fermacisti non scendono in piazza compatti, non cambierà mai nulla, comunque questo thread lo upperò sempre io :cool:
è guerra contro le classi sociali chiuse che si formano e monopolizzano il mercato :mad:
hai colto perfettamente nel segno, le cose stanno così.
Se ci potesse essere un accordo tra i farmacisti non titolari per uno sciopero ad oltranza, vorrei vedere i simpatici 17000 titolari soddisfare da soli la richiesta di farmaci di 60.000.000 di persone.
Purtroppo ad oggi i dipendenti non titolari vengono pagati un miseria per fare praticamente tutto il lavoro, mentre i titolari si godono i miliardi con le loro famiglie a cui passeranno la gallina dalle uova d'oro.
Basti pensare, una tra tutte, che le farmacie possono essere intestate solo a farmacisti o società di farmacisti ( anche se la CE si sta muovendo contro questa legge italiana), ma se il titolare di farmacia muore il "figlioletto" ha tempo 10 anni per prendersi la laurea, mentre un non-figlio-di-papà normale si fa l'univeristà al volo per iniziare a guadagnare 2 soldi....
Se veramente si pensa che la farmacia abbia un ruolo istituzionale allora che i titolari vengano stipendiati dallo STATO e non come adesso si godano redditi e garanzie sociali ed economiche degne di una dittatura.
con affetto
Liberty05
sashasnow
06-01-2006, 15:08
hai colto perfettamente nel segno, le cose stanno così.
Se ci potesse essere un accordo tra i farmacisti non titolari per uno sciopero ad oltranza, vorrei vedere i simpatici 17000 titolari soddisfare da soli la richiesta di farmaci di 60.000.000 di persone.
Purtroppo ad oggi i dipendenti non titolari vengono pagati un miseria per fare praticamente tutto il lavoro, mentre i titolari si godono i miliardi con le loro famiglie a cui passeranno la gallina dalle uova d'oro.
Basti pensare, una tra tutte, che le farmacie possono essere intestate solo a farmacisti o società di farmacisti ( anche se la CE si sta muovendo contro questa legge italiana), ma se il titolare di farmacia muore il "figlioletto" ha tempo 10 anni per prendersi la laurea, mentre un non-figlio-di-papà normale si fa l'univeristà al volo per iniziare a guadagnare 2 soldi....
Se veramente si pensa che la farmacia abbia un ruolo istituzionale allora che i titolari vengano stipendiati dallo STATO e non come adesso si godano redditi e garanzie sociali ed economiche degne di una dittatura.
con affetto
Liberty05
è una maniera di pensare troppo semplicistica...
ci sono farmacie e presidi farmaceutici anche nei paesini di alta montagna, dove non c'è la convenienza economica (anzi, se nn ci fossero alcune agevolazioni, le farmacie chiuderebbero).
Bisogna contemperare molte esigenze: poi vi sono molte farmacie gestite dal pubblico ( non mi sto a soffermare sugli sprechi che fanno e sulla totale incapacità a gestire la spesa pubblica).
I servizi si pagano, generalmente:
credo che questo è solo fumo negli occhi, lo ripeto: in italia c'è una gestione particolare che deriva da motivazioni socio-geo-politiche che risalgono alla metà degli anni 70.
Chiunque abbia possibilità, provi a chiedere che cosa significava ammalarsi prima di quegli anni, come erano le farmacie che facevano preparati galenici, soprattutto nei piccoli paesi, lontano dai grandi centri.
E' una manovra di un grande distributore, e basta: puro fumo negli occhi, ribadisco la mia convinzione.
Garantire una rendita di posizione per garantire un servizio al pubblico, con la responsabilità personale di colui che dispensa le medicine (è una questione di legislazione italiana, le Società non possono avere la responsabilità di un professionista.... )
ma nessuno è mai stato da Boot's in Inghilterra, che gestisce il 75% del mercato dei medicinali? che io sappia non è un ente di beneficienza.
A Milano ci hanno provato ad acquistare le Farmacie Comunali, per fortuna sono stati bloccati: immaginate cosa potrebbe succedere in italia (una specie di Telecom per i farmaci, sai le risate?)
In italia la spesa sanitaria rappresenta una delle voci di spesa pubblica maggiore: attenti, qui si fa il botto e verrà tagliata tutta e di colpo se si lasciano passare concetti come
MEDICINE=PRODOTTO DA SUPERMERCATO
bisogna sempre riflettere prima di mettere una firma.
intanto, per le convinzioni fideistiche di questo paese di pecoroni, abbiamo già perso la possibilità di fare ricerca sulle staminali, abbiamo fatto 3 passi indietro sulla fecondazioni assistita: la cattiva informazione è una cosa tremenda...
non servirà vendere gli otc al supermercato.... io sarei + contento di riuscire a trovarci i prodotti senza lo strozzinaggio dei vari passaggi di una filiera produttiva medioevale....
<Straker>
06-01-2006, 15:38
non servirà vendere gli otc al supermercato....
Questa e' una tua opinione personale che si basa sul nulla e che tenti di spacciare come verita' assoluta.
Negli ipermercati dove e' presente anche una pompa di benzina, questa viene venduta a un prezzo sensibilmente inferiore, e vale la pena provarci anche con i farmaci da banco. D'altronde, se l'attuale ministro della sanita' meno di un mese fa ha cassato la proposta, vuol dire che ci potrebbe davvero essere qualcosa di buono per i cittadini :rolleyes:
Per non parlare della comodita' di acquistare l'aspirina o lo sciroppo per la tosse anche nei weekend o in ora tarda all'occorrenza, senza pagare il dazio alla farmacia per la sua apertura festiva.
Firmato ;)
sempreio
06-01-2006, 16:01
hai colto perfettamente nel segno, le cose stanno così.
Se ci potesse essere un accordo tra i farmacisti non titolari per uno sciopero ad oltranza, vorrei vedere i simpatici 17000 titolari soddisfare da soli la richiesta di farmaci di 60.000.000 di persone.
Purtroppo ad oggi i dipendenti non titolari vengono pagati un miseria per fare praticamente tutto il lavoro, mentre i titolari si godono i miliardi con le loro famiglie a cui passeranno la gallina dalle uova d'oro.
Basti pensare, una tra tutte, che le farmacie possono essere intestate solo a farmacisti o società di farmacisti ( anche se la CE si sta muovendo contro questa legge italiana), ma se il titolare di farmacia muore il "figlioletto" ha tempo 10 anni per prendersi la laurea, mentre un non-figlio-di-papà normale si fa l'univeristà al volo per iniziare a guadagnare 2 soldi....
Se veramente si pensa che la farmacia abbia un ruolo istituzionale allora che i titolari vengano stipendiati dallo STATO e non come adesso si godano redditi e garanzie sociali ed economiche degne di una dittatura.
con affetto
Liberty05
ti posso dire che uno che conosco nella mia zona ha una farmacia, a case in francia svizzera una palazzina al mare che affitta e non so quante auto di grossa cilindrata ed è ovviamente figlio di farmacisti!
allora non bisogna solo fargli concorrenza leale bisogna vietargli di professare tale professione, hanno già guadagnato troppo alle spalle della società!
sashasnow
06-01-2006, 16:09
Per non parlare della comodita' di acquistare l'aspirina o lo sciroppo per la tosse anche nei weekend o in ora tarda all'occorrenza, senza pagare il dazio alla farmacia per la sua apertura festiva.
Firmato ;)
ORA TARDA?ma dove? in quale città italiana esistono i 24/7?
e chi non abita in un grande centro?
per quello che riguarda i supermercati che hanno pompe di benzina, per quanto io ne sappia, ce n'è uno solo, in toscana (che compra la benza in francia e non ci guadagna, ma semplicemente lo usa come prodotto civetta...)
bisogna uscire dalle logiche di mercato, per quello che riguarda la sanità, sennò finisce come nei paesi anglossassoni.
Ammalarsi non può voler dire rovinarsi economicamente: ma gli ammalati degli USA che preferiscono diventare dei morti di fame,perchè altrimenti non avrebbero l'assistenza gratuita?
garantire il sistema delle farmacie,così com'è. vuol dire garantire le fascie povere della popolazione: già stiamo assistendo a una sperequazione distributiva (basta vedere gli spropositi avvenuti a causa dell'euro e alla totale mancanza di regolamentazione nella conversione...)
siamo un paese che non si può permettere una economia di mercato lasciata a se stessa... la mano invisibile di Adams è solo una vana utopia...
I medicinali sono prodotti a domanda molto rigida, peggio della benzina :doh:
<Straker>
06-01-2006, 17:00
ORA TARDA?ma dove? in quale città italiana esistono i 24/7?
e chi non abita in un grande centro?
per quello che riguarda i supermercati che hanno pompe di benzina, per quanto io ne sappia, ce n'è uno solo, in toscana (che compra la benza in francia e non ci guadagna, ma semplicemente lo usa come prodotto civetta...)
Gli ipermercati, dove sono presenti, sono aperti almeno fino alle nove, se non le dieci di sera, e spesso anche nei weekend. E nella piccola realta' locale, puo' semplicemente essere piu' pratico fare una coda sola per il pane, il latte E le aspirine, che non dover cambiare negozio.
Si tratta di una estensione della varieta' dell'offerta che si traduce, se non in un risparmio (ma questo e' tutto da dimostrare alla prova dei fatti, non con le chiacchiere) almeno in una comodita' per l'acquirente.
Mi domando, perche' i profilattici si, e l'aspirina no: chissa' cosa c'e' di cosi' sconvolgente in questa proposta. Mica si propone di chiudere le farmacie: se proprio ci tengo o la farmacista e' carina, compro le aspirine da lei. :D
Assolutamente contrario.
Basta vedere come pigliano i farmaci le persone che vivono in paesi dove già adesso vendono i farmaci come se fossero caramelle di zucchero.
sashasnow
06-01-2006, 17:18
Mi domando, perche' i profilattici si, e l'aspirina no: :D
effettivamente, leggendo qualche risposta su questo post,
hai ragione, ci vorrebbe una distribuzione molto + capillare di profilattici... si farebbe un gran regalo alla nazione
<Straker>
06-01-2006, 17:24
effettivamente, leggendo qualche risposta su questo post,
hai ragione, ci vorrebbe una distribuzione molto + capillare di profilattici... si farebbe un gran regalo alla nazione
Forse non hai mai avuto modo di accorgerti che i profilattici sono gia' capillarmente distribuiti :)
sashasnow
06-01-2006, 17:33
non abbastanza...
Mi inserisco nel dibattito per mettere qualche punto che dalla petizione non si evince;non è che da oggi al domani i farmaci senza obbligo di prescrizione(altrimenti conosciuti come da banco o OTC ) verranno esposti nei banconi del supermercato,ma ci dovrebbe essere un'area allinterno del supermercato appositamente creata e "retta"da un farmacista.
Al che le problematiche sono 2:
1)un laureato di in farmacia o CTF se la sentirà di andare a lavorare al supermercato per vendere solo ed esclusivamente prodotti otc,con un evidente degrado della propria posizione?
2)dovendo pagare lo stipendio di 1 dipendente in più e lavorando solo su una piccola quota dei medicinali,quanto potrà essere lo sconto atteso?
<Straker>
06-01-2006, 17:49
non abbastanza...
E allora forse il nocciolo della questione e' questo: non avendo tu avuto modo di verificare la comodita' di prendere i profilattici (per esempio) dove ti pare e a qualunque ora :) non hai idea di quanto puo' essere comodo poter comprare farmaci da banco dove ti pare e anche a tarda ora.
Recentemente sono stato in londra, passeggiavo alle 10 di sera, avevo mal di testa, entro nel minimarket e paf!, compro le aspirine. In italia si puo' fare?
Oppure, tu che ancora non lo sai: spesso la gente lavora fino a tardi, a volte anche le 6emmezzo oppure le 7 e oltre: vado a far la spesa, e mi compro anche le aspirine. Comodo vero? Peccato che ancora non si possa fare. Mica tutti hanno la mammina che pensa a loro sai? :)
a Bologna la farmacia comunale centrale è aperta 24H,7/7,365
Basterebbe poco per fare lo stesso in tutte le città.
<Straker>
06-01-2006, 17:58
a Bologna la farmacia comunale centrale è aperta 24H,7/7,365
Basterebbe poco per fare lo stesso in tutte le città.
Be', anche a torino ci sono le farmacie notturne, ma 1) devi cercarle; 2) devi andarci (in macchina, perche' a piedi sono troppo lontane); e 3) fanno pagare un extra per il disturbo :muro:
In casa mia son tutti farmacisti da 3 generazioni puoi pensare come firmerò :tie:
:asd:
sashasnow
06-01-2006, 18:17
Be', anche a torino ci sono le farmacie notturne, ma 1) devi cercarle; 2) devi andarci (in macchina, perche' a piedi sono troppo lontane); e 3) fanno pagare un extra per il disturbo :muro:
mamma mia.. se ti pesa il sedere prendere la macchina e cercare una farmacia a torino... pensa a chi deve farsi 30 km per andare a prendere la stessa cosa....
l'extra è previsto dalla legge, in quanto il lavoro notturno costa il doppio... se poi faranno assumere farmacisti indiani e accettano la paga libera... ben venga... 10000 farmacisti dipendenti di meno e non paghi i 5 euri di servizio....
Be', anche a torino ci sono le farmacie notturne, ma 1) devi cercarle; 2) devi andarci (in macchina, perche' a piedi sono troppo lontane); e 3) fanno pagare un extra per il disturbo :muro:
no,non è una farnacia di turno,è aperta sempre e senza far pagare extra
<Straker>
06-01-2006, 18:27
mamma mia.. se ti pesa il sedere prendere la macchina e cercare una farmacia a torino... pensa a chi deve farsi 30 km per andare a prendere la stessa cosa....
l'extra è previsto dalla legge, in quanto il lavoro notturno costa il doppio... se poi faranno assumere farmacisti indiani e accettano la paga libera... ben venga... 10000 farmacisti dipendenti di meno e non paghi i 5 euri di servizio....
A me non pesa il sedere, ma c'e' anche gente che la macchina non ce l'ha, o non vuole/puo' guidare di sera.
Mi stanno benissimo le farmacie notturne, e nemmeno discuto l'extra notturno, considerando il servizio che offrono. Semplicemente, secondo me, l'estensione della vendita dei farmaci da banco ai supermercati, sia come orario che come diffusione, avrebbe dei vantaggi che ricadrebbero su tutti i cittadini; e gli svantaggi sarebbero minimi: chi vuole il consulto del farmacista, va in farmacia.
<Straker>
06-01-2006, 18:31
no,non è una farnacia di turno,è aperta sempre e senza far pagare extra
:)
Ottimo, non pensavo esistessero.
Rimane il difetto che e' una sola, e che potrebbe essere scomoda da raggiungere.
Non ho nulla contro le farmacie in generale, intendiamoci: ma dopo avere sperimentato sulla mia pelle la comodita' di poter usufruire di un medicinale dove e quando mi fa comodo, non vedo per quale preconcetto dovremmo negarci questa possibilita' qui in italia ;)
Mi stanno benissimo le farmacie notturne, e nemmeno discuto l'extra notturno,
la centrale,come già detto non è di turno;offre il suo servizio 24H come normale.
Potrebbero fare la stessa cosa a Torino,se volessero.E basterebbe poco. ;)
Liberty05
06-01-2006, 19:40
La risposta alla condizione attuale di MONOPOLIO è la liberalizzazione del mercato farmaceutico, non tanto gli otc nei supermarket (tra l'altro la percentuale di vendita di otc in una farmacia è davvero irrisoria).
Il post e la firma è volutamente provocatoria, come ho scritto, per INIZIARE un processo di liberalizzazione del mercato, dovuto ai cittadini.
Sarei molto + felice se esistessero farmacie ad ogni angolo, in virtù della liberalizzazione, ma purtroppo non è così e Roma non è stata fatta in una giornata...
Saluti
(tra l'altro la percentuale di vendita di otc in una farmacia è davvero irrisoria).
appunto,ma fare una battaglia per ottenere tutt'altro non porterà a nulla.
Sarei molto + felice se esistessero farmacie ad ogni angolo, in virtù della liberalizzazione, ma purtroppo non è così e Roma non è stata fatta in una giornata...
A me sembra che il numero di farmacie sia discretamente congruo.Per fare un esempio di casa mia:3 farmacie comunali nel raggio di 200 metri, 1 privata a 300 e 1 altra comunale a 400.Il problema del costo dei farmaci è molto più complesso e riguarda anche il sistema del SSN.
<Straker>
06-01-2006, 20:25
Il problema del costo dei farmaci è molto più complesso e riguarda anche il sistema del SSN.
Credo (ma non vorrei sbagliare) che il SSN non vada a "metter becco" sul prezzo dei farmaci da banco: nel senso che questo prezzo viene imposto (o forse e' meglio dire "suggerito") dalle case produttrici: la farmacia lo rivende al prezzo suggerito, ma a me e' anche capitato che fosse venduto a un prezzo inferiore a quello riportato sulla scatola. Questo vuol dire che un margine di manovra, per il prezzo, c'e' :)
Questa iniziativa gioca appunto a favorire il margine di manovra: applicando un ricarico minore, e puntando sul maggior volume, il supermercato continua a guadagnarci; e il consumatore risparmia sulle aspirine, lo sciroppo della tosse, e quant'altro.
La farmacia esiste e continuera' ad esistere: il suo scopo e' offrire un valore aggiunto (il consiglio, il parere, la consulenza sul prodotto da acquistare) e vendere farmaci per i quali esiste l'obbligo di ricetta.
Conclusione: tutti contenti. Qualcuno mi spiega dov'e' il problema, a parte scardinare una lobby? :)
Credo (ma non vorrei sbagliare) che il SSN non vada a "metter becco" sul prezzo dei farmaci da banco:
non direttamente,ma se chiede uno sconto fortissimo sui farmaci dispensati,poi le industrie si rifanno sui farmaci a pagamento
Qualcuno mi spiega dov'e' il problema, a parte scardinare una lobby? :)
che si sbaglia il metodo;ti riporto la mia obiezione ai farmaci nei supermercati:
1)un laureato di in farmacia o CTF se la sentirà di andare a lavorare al supermercato per vendere solo ed esclusivamente prodotti otc,con un evidente degrado della propria posizione?
2)dovendo pagare lo stipendio di 1 dipendente in più e lavorando solo su una piccola quota dei medicinali,quanto potrà essere lo sconto atteso?
<Straker>
06-01-2006, 21:00
non direttamente,ma se chiede uno sconto fortissimo sui farmaci dispensati,poi le industrie si rifanno sui farmaci a pagamento
Ma qui nessuno sta chiedendo uno sconto sui farmaci dispensati. Ci sara' un prezzo di distribuzione, e un margine per il rivenditore finale.
Solo che, se il rivenditore e' una categoria (come e' adesso), il prezzo sara' uno solo; se i rivenditori diventano multipli e indipendenti, ci sara' (o quantomeno, ci potra' essere) concorrenza.
che si sbaglia il metodo;ti riporto la mia obiezione ai farmaci nei supermercati:
1)un laureato di in farmacia o CTF se la sentirà di andare a lavorare al supermercato per vendere solo ed esclusivamente prodotti otc,con un evidente degrado della propria posizione?
2)dovendo pagare lo stipendio di 1 dipendente in più e lavorando solo su una piccola quota dei medicinali,quanto potrà essere lo sconto atteso?
Boh, chiediamolo al dottore se preferisce lavorare la', o essere disoccupato da un'altra parte perche' nessuna farmacia lo assume. E per quanto riguarda lo sconto atteso, lasciamolo decidere alle dinamiche del mercato: esistono anche i sottocosto: sara' pure un prezzo civetta, ma almeno si risparmia :D
sashasnow
06-01-2006, 21:24
Concorrenza?
come no... Ma tu ce l'hai la macchina?
da quanto tempo?
ma l'hai mai pagata una assicurazione?
io ho la patente da 10 anni e ho notato gli effetti della liberalizzazione in un settore dove sei OBBLIGATO a comprare un qualcosa....
attento a sceglierti i tuoi padroni...
<Straker>
06-01-2006, 21:47
Concorrenza?
come no... Ma tu ce l'hai la macchina?
da quanto tempo?
ma l'hai mai pagata una assicurazione?
io ho la patente da 10 anni e ho notato gli effetti della liberalizzazione in un settore dove sei OBBLIGATO a comprare un qualcosa....
attento a sceglierti i tuoi padroni...
Eh quante domande che fai, sembra che lavori per l'istat! :D
Cmq hai detto bene: obbligato. Attualmente non siamo obbligati a comprare le medicine; ma se vogliamo farlo, siamo OBBLIGATI a prenderle in farmacia, alla faccia della liberta' di scelta. La possibile, auspicabile, dinamica del prezzo con l'estensione della vendita dei farmaci anche fuori dalle farmacie l'ho spiegata prima. Non mi sembra di vedere, per i supermercati, cartelli simili a quelli gia' condannati dall'antitrust per le assicurazioni. Se tu li vedi, sei pregato si segnalarli agli organi competenti, e faccelo pure sapere poi.
Ma qui nessuno sta chiedendo uno sconto sui farmaci dispensati. Ci sara' un prezzo di distribuzione, e un margine per il rivenditore finale.
Dunque il discorso sui costi è un tantino complicato;tra le tante voci che pesano c'è quella che spiego in questo modo:un'azienda farmaceutica produce 2 farmaci
1)farmaco dispensato dal SSN
2)farmaco a pagamento per l'utente finale.
Nel caso 1,l'azienda vorrebbe far pagare il farmaco 10€,ma il SSN gliene propone 8€ per farlo entrare in quelli dispensati,l'azienda dunque perde 2€
Nel caso 2 l'azienda avendo perso 2€ sul farmaco dispensato fa ricadere la differenza su questo farmaco.
Ovviamente non si spiega solo così,ma ci sono tante altre voci che andrebbero riguardate;per esempio la distribuzione.
<Straker>
06-01-2006, 21:56
Dunque il discorso sui costi è un tantino complicato;tra le tante voci che pesano c'è quella che spiego in questo modo:un'azienda farmaceutica produce 2 farmaci
1)farmaco dispensato dal SSN
2)farmaco a pagamento per l'utente finale.
Nel caso 1,l'azienda vorrebbe far pagare il farmaco 10€,ma il SSN gliene propone 8€ per farlo entrare in quelli dispensati,l'azienda dunque perde 2€
Nel caso 2 l'azienda avendo perso 2€ sul farmaco dispensato fa ricadere la differenza su questo farmaco.
Ovviamente non si spiega solo così,ma ci sono tante altre voci che andrebbero riguardate;per esempio la distribuzione.
E ok, questo e' chiaro, pero' non mi spieghi come, secondo te, ci potrebbero essere svantaggi per il consumatore se la vendita venisse attuata anche dai supermercati. In fondo quello che dici accade gia' adesso, e non verrebbe modificato dalla proposta in oggetto.
Anzi, magari l'estensione potrebbe fornire lo stimolo anche per migliorare le logiche distributive... ;)
E ok, questo e' chiaro, pero' non mi spieghi come, secondo te, ci potrebbero essere svantaggi per il consumatore se la vendita venisse attuata anche dai supermercati. In fondo quello che dici accade gia' adesso, e non verrebbe modificato dalla proposta in oggetto.
Anzi, magari l'estensione potrebbe fornire lo stimolo anche per migliorare le logiche distributive... ;)
io sarei per una sorta di test in una città per 3 mesi;in questo modo si avrebbe una prospettiva generale,ma stoccare farmaci assieme agli altri prodotti sarebbe complicato in quanto oltre al farmacista che serve,ce ne vorrebbe un altro che prende in consegna farmaci e bolle,per cui 2 dipendenti(prima avevo detto uno,ma ora che ci penso sarebbero appunto 2);in questo modo si vedrebbe a quanto ammonterebbe il risparmio.Se siamo sul 10-15%,è un risparmio che in teoria c'è già,anche se non dappertutto.
Quindi non sono contrario,ma non credo in forti risparmi.
Liberty05
08-01-2006, 15:49
...Infine è indispensabile, per comprendere appieno le problematiche sollevate, l'analisi economica del mercato in farmacia. Un mercato che nel 2004 ha raggiunto un giro d'affari intorno ai 24/25 miliardi di euro prezzo al pubblico, con un incremento rispetto l’anno precedente del + 4,7 %17. Mediamente ogni farmacia ha un giro d’affari di 1,5 milioni di euro (prezzo al pubblico) e ha venduto130 mila confezioni, con prezzo per confezione di 11,5 euro.
Le vie alla riforma della farmacia italiana
In riferimento alla normativa che regola la vendita al dettaglio di farmaci, sono numerose le proposte di riforma, tra tutte quelle indicata dall’AGCM, “Numero minimo e non massimo” e quella presentata in Senato,“Istituzione delle farmacie non convenzionate”.
Nella segnalazione dell’AGCM inviata in data 18 giugno 1998 al Governo e al Parlamento, ai sensi dell’art. 21 della legge n. 287/90, l’Autorità affermava che "la limitazione dell'offerta di farmacie generata dalla normativa vigente alla presenza di un numero elevatissimo di potenziali entranti, determina invece un evidente svantaggio per il consumatore, il quale, qualora fosse consentita la libertà d'entrata nel settore, potrebbe godere di una più ampia possibilità di scelta di punti vendita, nonché probabilmente di un miglioramento del servizio offerto, stimolato da una situazione più concorrenziale. D'altra parte l'inadeguatezza dell'attuale sistema di determinazione del numero delle farmacie a soddisfare le esigenze della domanda è dimostrata dal fatto che attualmente un numero molto elevato di persone ha a propria disposizione un unico esercizio nel comune di residenza e, pertanto, nei giorni e negli orari di chiusura della stessa incorre nel disagio di doversi recare in un comune limitrofo"
L'Autorità affermava che contingentare il numero delle farmacie presenti sul territorio nazionale è sostanzialmente finalizzato a garantire i livelli di reddito degli esercenti piuttosto che a conseguire l'obiettivo di una razionale e soddisfacente distribuzione territoriale degli esercizi farmaceutici.
Tale obiettivo, spiega l'indagine conoscitiva, potrebbe essere più efficacemente raggiunto attraverso la previsione di un numero minimo di farmacie per numero di ambiti territoriali, anziché la previsione di un numero massimo di farmacie per numero di abitanti.
Nel PDL presentato in Senato si riconosce il diritto dello Stato di regolare la distribuzione del farmaco attraverso una determinazione del numero degli esercizi in rapporto con il SSN. Contemporaneamente, si nega che questo diritto possa essere esteso all’apertura d’esercizi che non hanno tale rapporto con lo Stato.
Lo Stato può scegliere quali e quanti professionisti per proprio conto assolveranno al compito istituzionale di assicurare la distribuzione del farmaco nel territorio, ma non può impedire che quei professionisti, dallo Stato abilitati all’esercizio professionale, esercitino la loro prerogativa di svolgere liberamente la propria professione anche attraverso l’apertura di un esercizio farmaceutico che opera in regime di assenza di convenzione. In linea con tale concetto, è fortemente ridotto il rapporto abitanti/farmacie, ed è stata introdotta una maggiore elasticità nelle deroghe al rapporto sopraindicato, sono state modificate le norme concorsuali e costituita una nuova tipologia d’esercizio la “farmacia non convenzionata”, esercizio che dispensa tutti i farmaci osservando le norme tecniche e procedurali ma senza un rapporto di concessione statale.
Entrambe le proposte mirano a costruire una distribuzione al dettaglio dei farmaci attraverso una pluralità di attori e di offerta. Nella filosofia di mantenere elevato il grado di sicurezza dei cittadini e garantire competitività verticale, è fondamentale spostare il focus della distribuzione dalla farmacia al farmacista, garantendo a quest’ultimo la piena autonomia ed indipendenza operativa.
Tali proposte, unite ad una diversa regolazione dei turni e degli orari improntata a garantire i livelli minimi del servizio e non massimi, sono l’ultimo tassello rispetto all’obiettivo di rendere più competitiva l’intera filiera del farmaco, competitività che potrebbe tradursi in un miglior servizio per i cittadini, ma che può “riflettersi”, anche a monte, con un più intenso confronto concorrenziale tra le imprese farmaceutiche, i cui vantaggi potrebbero realizzarsi in termini di minori oneri sociali e minori costi dei farmaci a carico degli utenti.
Perché tali riforme non generino fenomeni di concentrazione dell’offerta solo nelle aree geografiche più remunerative occorre prevedere forme di compensazione attraverso sostegno alle farmacie che operano nelle aree più disagiate o rimborsi separati secondo la densità di popolazione.
Per realizzare concorrenza verticale nella distribuzione al dettaglio è indispensabile rimuovere l’attuale predeterminazione del numero di farmacie attraverso la pianta organica ed aprire ad una pluralità di attori qualificati.
LA CONCERTAZIONE DEI PREZZI
Il sistema sanitario inglese20 (NHS, National Heath Service) è una struttura centralizzata facente capo al National Health Service che ha il compito di pianificare le strategie ed esercitare il controllo sulla spesa sanitaria complessiva.
Nel 1998 l’AGCM, prendendo spunto dal modello sanitario inglese e dalla struttura organizzativa dell’NHS nei rimborsi alle farmacie, ha auspicato misure che rendano più sensibile l’offerta alle esigenze della domanda, garantendo un adeguato grado di concorrenza a tutti i livelli della filiera produttivo-distributiva.
Al contrario, il sistema italiano si caratterizza per una rigida ripartizione dei margini di ricavo finalizzata al controllo della spesa del SSN attraverso una “pseudo-concorrenza” tra gli attori della filiera che svolgono ruoli diversi.
La creazione di condizioni di concorrenzialità vera tra gli attori che svolgono funzioni simili risulta determinante al fine di innescare stimoli all’efficienza e sistemi dei prezzi in linea con le qualità produttive e svincolate da logiche di sfruttamento delle rendite di posizione.
La rigida determinazione dei margini dei tre comparti della filiera nega qualsiasi confronto pro-concorrenziale e vanifica le speranze del legislatore riposte in forme di contrasto tra i comparti, risultando vantaggioso per tutti gli attori l’aumento del prezzo del farmaco.
L’attuale contrattazione del Ministero sul prezzo del farmaco candidato ad entrare in fascia “A” sarebbe notevolmente esaltata da una condizione di reale concorrenzialità e, se non avulsa dalla contrattazione della fornitura ospedaliera, genererebbe un notevole risparmio per il SSN.
Il collegamento diretto nelle due fasi di distribuzione tra ricavi e prezzo del prodotto venduto al pubblico è l’ostacolo maggiore. I ricavi dovrebbero provenire dal valore reale apportato dalla distribuzione, comprensivo delle specificità professionali (conoscenze tecniche e legislative, professionalità, controlli caratteristiche,
conservazione ecc.). L’attuale sistema di determinazione dei ricavi, al contrario, impedisce l’individuazione di quel valore apportato alle singole fasi della filiera.
Una reale liberalizzazione della distribuzione al dettaglio con l’eliminazione delle attuali barriere d’ingresso poste alla maggioranza dei laureati in farmacia, creerebbe automaticamente quel valore aggiunto.
Struttura del prezzo dei farmaci a carico dello Stato
Farmacisti 26,70%
Grossisti 6,65%
Aziende 66,65%
Il recente decreto sul prezzo dei farmaci d’automedicazione accoglie solo parzialmente le indicazioni formulate da tempo dall’AGCM e si configura ancora una volta per una mancata visione d’insieme delle problematiche relative all’assenza del confronto concorrenziale. Può, questo decreto, essere preso a
paradigma delle decisioni legislative assunte nel tempo in questo settore. La non estensione della possibilità di sconto ai farmaci di fascia C con obbligo di prescrizione, il tetto massimo di sconto, la mancata cancellazione dell’obbligo per la distribuzione intermedia di detenere il 90% delle specialità in commercio e la permanenza di barriere all’accesso alla distribuzione al dettaglio, ha provocato un risultato modesto rispetto alle aspettative generate nei consumatori.
In questo contesto appare maturo avviare una seria discussione sui benefici del prezzo unico su base nazionale del farmaco di fascia “A”.
Mantenendo fermo il vincolo del prezzo massimo di vendita al consumatore ai fini dell’ammissione alla rimborsabilità da parte del SSN, in un contesto d’effettiva concorrenza, l’opportunità data ai distributori al dettaglio di scegliere autonomamente l’ordine di grandezza del proprio margine sarebbe in grado d’innescare naturalmente un meccanismo di riforma che, come sopra indicato, lega in maniera indissolubile i ricavi al prezzo del prodotto.
In tal senso, l’adozione di un sistema d’incentivi privati sul modello di quello anglosassone, consentirebbe di fruire appieno dei vantaggi derivanti dalla libera concorrenza tra gli operatori ottemperando allo stesso tempo agli obiettivi di politica economica che insistono sul settore.
Infatti, nel modello inglese la concorrenza tra gli operatori alle diverse fasi della filiera è garantita da un sistema di prezzi e margini della distribuzione non predeterminati. In particolare, il margine del farmacista sui farmaci soggetti a rimborso non è fissato per legge, ma deriva dalla differenza tra il prezzo di vendita dichiarato dalle imprese produttrici (uguale su tutto il territorio nazionale) e gli sconti ottenuti da produttori e/o grossisti, sconto determinato in base a una media su un campione. Ne deriva un incentivo per il farmacista a selezionare i propri fornitori in modo da garantirsi il margine più alto di guadagno.
Inoltre il farmacista riceve un contributo fisso per prescrizione e vari incentivi per i servizi svolti: il tirocinio, il servizio notturno e festivo ecc. ecc.
In alternativa a tale sistema, i margini delle vendite potrebbero essere regolati per farmacisti e grossisti dal riconoscimento di forfait per confezione, abbinato ad una contenuta percentuale sul prezzo. Dove tale sistema è stato adottato, Francia e Germania, i margini sono più contenuti e la regressività della percentuale rispetto al prezzo del farmaco è senza dubbio più marcata per farmaci più costosi
La proporzionalità con aliquota costante al prezzo del prodotto, come avviene in Italia, lega inevitabilmente la remunerazione al costo industriale di produzione, variabile economica estranea all’attività di distribuzione.
Adottare un sistema con prezzi non più predeterminati, ove il confronto pro-concorrenziale avviene in tutte le fasi della filiera costituirebbe una formidabile occasione per diminuire i costi, migliorare la qualità dell’offerta all’interno di un quadro di sicurezza e tutela della salute pubblica.
Fabio Romiti
Movimento Nazionale Liberi Farmacisti
Dicembre 2005
Liberty05
09-01-2006, 11:09
copio da un altro forum..
"UN SALUTO A CIAMPI, E AL PAPA CHE VIVONO NEL LUSSO E PREDICANO BUONE PAROLE... IO SONO DIVORZIATA E DEVO MANTENERE UN FIGLIO... ORA VIVO NEI DEBITI, MENTRE I MIEI TITOLARI, UNO DEI QUALI ERA UN MIO COMPAGNO DI FACOLTA' CHE PRENDEVA SOLO DEI 18 A FATICA, SI SONO COMPRATI LA SECONDA VILLA AL MARE....MA TUTTI CONTINUANO A PARLARE DI DEMOCRAZIA E DI COSTITUZIONE ... IO NON POSSO APRIRE UNA FARMACIA NONOSTANTE MI SIA IMPEGNATA DI PIU' ALL'UNIVERSITA' SOLO PERCHE' NON HO NESSUNO DA CUI EREDITARLA... E ALLORA SAI CHE VI DICO?? VOGLIO INDIETRO IL DANNO DALLO STATO CHE HA PERMESSO CHE IO MI ISCRIVESSI E PAGASSI UNA FACOLTA' DOVE COMANDANO I POCHI ELETTI. A FARMACIA DEVONO ANDARE SOLO I FIGLI DEI FARMACISTI. sE NO FINISCONO COME ME, COI DEBITI E UN FIGLIO A CARICO A CUI NON RIESCO NEMMENO A PAGARE IL DENTISTA... NONOSTANTE LAVORI, DA LAUREATA, PIU' DI 40 ORE SETTIMANALI...."
Liberty05
09-01-2006, 16:48
up
Liberty05
10-01-2006, 08:29
iniziativa pubblicata anche su Il Sole 24 Ore
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=20.0.1696001227&chId=30&artType=Articolo&DocRulesView=Libero
Nevermind
10-01-2006, 09:15
Manco per sogno già ora la gente abusa di farmaci figuriamoci se li vendessero senza ricetta al supermercato
Piuttosto sarebbe utile far regolamentare il prezzo dei farmaci & simili dallo stato per garantire un minimo di totela del consumatore.
Liberty05
10-01-2006, 17:32
Manco per sogno già ora la gente abusa di farmaci figuriamoci se li vendessero senza ricetta al supermercato
Piuttosto sarebbe utile far regolamentare il prezzo dei farmaci & simili dallo stato per garantire un minimo di totela del consumatore.
al supermercato finirebbero solo i farmaci che non necessitano di ricetta
la liberalizzazione dei farmaci senza obbligo di ricetta negli stati che già l'hanno adottata ha portato ad una riduzione dl costo unitario e del consumo pro-capite (vedi UK)
Liberty05
11-01-2006, 16:11
:)
Nevermind
11-01-2006, 16:16
al supermercato finirebbero solo i farmaci che non necessitano di ricetta
la liberalizzazione dei farmaci senza obbligo di ricetta negli stati che già l'hanno adottata ha portato ad una riduzione dl costo unitario e del consumo pro-capite (vedi UK)
VAbbè è già un altro paio di maniche nonostante io non sia cmq del tutto convinto ripeto vedo gente che s'inpasticca appena ha un colpo di tosse e questo non è un bene perchè abituando il corpo alle medicine lo si indebolisce, in più se si trovassero pure i medicinali li comidi al super penso che la cosa possa solo peggiorare.
La seconda tua affermazione mi lascia alquanto incredulo le cose sono 2:
- è una balla
- in ingilterra non si ragiona come in italia
Sono propenso per la 2 cmq.
Engelbert
11-01-2006, 16:39
al supermercato finirebbero solo i farmaci che non necessitano di ricetta
la liberalizzazione dei farmaci senza obbligo di ricetta negli stati che già l'hanno adottata ha portato ad una riduzione dl costo unitario e del consumo pro-capite (vedi UK)
Io ho firmato adesso, speriamo che si smuova veremente qualcosa.
Liberty05
12-01-2006, 15:10
up
RAGAZZI NON DITE CAVOLATE!!!!
LA coop non lo fa per aumentare il suo fatturato, non ci saranno vendite sottocosto perchè non si può fare per legge!!!
In ogni negozio COOP ci sarà un medico che consigliera sui medicinali,
QUINDI FIRMATE ABBATIAMO QUESTO MONOPOLIO!!!
Aggiungo il forum della coop: http://www.e-coop.it/portalWeb/coop.portal?_nfpb=true&collabora_1_actionOverride=/portlets/collabora/user/Content/topicsView&collabora_1compoze_discussion_forum_id=96446756292977139
Liberty05
17-01-2006, 21:46
:)
RAGAZZI NON DITE CAVOLATE!!!!
LA coop non lo fa per aumentare il suo fatturato
http://www.paramond.it/art/0001_sussidifiltro/viaggiocostituzione/images/cannone.jpg
:)
http://www.paramond.it/art/0001_sussidifiltro/viaggiocostituzione/images/cannone.jpg
:)
va bene, ma approffitiamo di questa cosa!!
Liberty05
20-01-2006, 15:27
nuovamente all'attenzione
up
:)
bluelake
28-01-2006, 23:38
Mi sembra che la proposta sia ben spiegata da questo articolo pubblicato sul mensile della Unicoop Firenze; lo riporto evidenziando due aspetti che sono stati citati nel thread:
da http://www.coopfirenze.it/info/art_3123.htm
È una battaglia contro un mercato chiuso e protetto, per la tutela del potere d’acquisto dei cittadini. E tutti avranno la possibilità di dare la propria adesione firmando, a partire dalla seconda metà di gennaio, la petizione relativa al Progetto di legge di iniziativa popolare per la liberalizzazione della vendita dei farmaci. Ad oggi, come si sa, questi prodotti possono essere venduti solo nel circuito delle farmacie e la legislazione ostacola la libera concorrenza. A farne le spese sono i cittadini italiani che pagano prezzi alti, spesso molto superiori agli altri paesi europei.
Qualche cifra su quanto paghiamo per la nostra salute: quindici anni fa una famiglia spendeva in media 690 euro all’anno, nel 2004 (a prezzi costanti) l’esborso medio è praticamente raddoppiato, attestandosi a 1.102. E in questo budget la spesa per i prodotti medicinali e farmaceutici è lievitata più di ogni altra.
La vendita dei medicinali da automedicazione e da banco (detti Otc e Sop) privi di prescrizione medica anche al di fuori del circuito delle farmacie consentirebbe una riduzione di prezzo dal 25% al 50%. Secondo uno studio dell’Ote (Osservatorio della terza età) l’apertura in Italia di solo 1000 farmacie nella grande distribuzione garantirebbe un risparmio da 100 a 150 milioni di euro ai cittadini che comprano le medicine di tasca propria.
Una petizione popolare per liberalizzare il mercato dei farmaci. La raccolta di firme partirà a metà gennaio
Come sono classificati i farmaci?
In Italia i farmaci si dividono in due grandi categorie: la classe “a”, quella cioè che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, i cui costi sono rimborsati dal Servizio sanitario nazionale, e la classe “c” in cui rientrano tutti i farmaci integralmente a carico del cittadino. All’interno di questa fascia si distingue poi tra farmaci che hanno bisogno della prescrizione medica e quelli che invece possono essere venduti senza ricetta: i farmaci da banco o da automedicazione (i cosiddetti Otc e Sop).
Come sono regolati i prezzi?
Il prezzo dei farmaci a prescrizione medica è amministrato e sorvegliato dallo Stato. Per i medicinali di classe “a” su ciascun euro pagato dallo Stato per l’acquisto di un farmaco 66,65 centesimi vanno all’azienda produttrice, 6,65 al grossista e 26,70 centesimi al farmacista. Per i medicinali di classe “c”, con prescrizione medica, è stato bloccato il prezzo massimo fino a gennaio 2007, con revisione biennale. Il prezzo sulle specialità Otc-Sop invece è libero purché unico su tutto il territorio nazionale. È stata recentemente riconosciuta alle farmacie la facoltà (non è un obbligo) di praticare sconti fino al 20% sul prezzo di vendita al pubblico di questi medicinali.
Quanto spendono gli italiani per le medicine?
Nel 2004 la spesa complessiva per l’acquisto di farmaci da parte del Servizio sanitario nazionale (Stato e Regioni) e da parte dei privati cittadini ha superato i 19.000 milioni di euro. Poco meno di un terzo, circa 5.700 milioni di euro, è stato speso direttamente dai cittadini per l’acquisto di farmaci di classe “c”.
Quanto è aumentato il costo dei farmaci?
Nel 2003 ben il 40% dei farmaci di classe “c” ha subito aumenti di prezzo, talvolta quasi stratosferici. Alcuni di questi, spesso i più richiesti, sono cresciuti del 195%, mentre altri hanno avuto rincari superiori al 10% (Fonte: ministero della Salute – Federfarma). Il motivo è che negli ultimi due anni lo Stato è intervenuto più volte per cercare di contenere la spesa farmaceutica a suo carico. L’effetto è stato che in alcuni casi le aziende hanno trasferito sui farmaci di classe “c” i mancati introiti per gli sconti imposti dal Governo su quelli di classe “a”. Il risultato? Tra il 2000 e il 2004 gli italiani hanno comprato a proprie spese meno confezioni di medicine (il 12,8% in meno), ma hanno speso sensibilmente di più. Ciò significa che i prezzi delle singole confezioni sono aumentati a un punto tale da neutralizzare il calo della domanda.
Che fine fa il farmacista?
Con la liberalizzazione del mercato non spariranno né farmacisti né farmacie. Queste ultime resterebbero comunque gli unici luoghi deputati alla vendita dei farmaci di fascia “a” e di fascia “c” che prevedono l’obbligo della prescrizione medica, vale a dire del 90% del totale dei farmaci venduti in Italia.
Il farmacista resta il principale protagonista della vendita dei farmaci anche nei punti vendita esterni al circuito tradizionale, perché il loro acquisto richiede un’assistenza qualificata. Coop infatti propone di organizzare all’interno della propria rete di vendita specifici spazi che riuniscano tutti i prodotti farmaceutici e parafarmaceutici collegati al mondo della salute e del benessere.
La figura del farmacista dipendente assumerebbe un ruolo fondamentale: un utile punto di riferimento per educare al consumo consapevole dei prodotti farmaceutici e parafarmaceutici, per prevenire eccessi o abusi nei consumi, e per suggerire – quando è il caso – l’uso di farmaci equivalenti e meno costosi. Questo nuovo circuito permetterebbe anche l’assunzione di molti farmacisti laureati che non trovano sbocco sul mercato del lavoro, viste le restrizioni imposte per legge all’apertura di nuove farmacie: in Italia ci sono oltre 60 mila farmacisti e solo 17.352 farmacie.
Come è regolato il mercato dei farmaci in Europa?
Accanto a paesi come l’Italia e la Francia in cui la vendita è consentita solo all’interno delle farmacie, ne esistono altri con regole più permissive. Nei paesi anglosassoni (dove vige la stessa situazione che in Canada, Stati Uniti e Nuova Zelanda) e in quelli scandinavi la vendita si effettua anche al di fuori delle farmacie; è ammessa anche quella via internet e per posta. La legislazione della Spagna prevede che in alcuni supermercati esistano i reparti farmacia. In Germania, infine, c’è una distinzione tra prodotti da banco come l’aspirina, che si può vendere solo in farmacia, e altri medicinali, come gli antisettici, i calmanti della tosse, le vitamine a basso dosaggio, che si possono dispensare anche negli oltre 27 mila drugstores. Anche il Portogallo la scorsa primavera ha deciso di prendere la strada della liberalizzazione del commercio dei farmaci Otc.
In Gran Bretagna la legge permette ai supermarket, ai grocery stores e ad altri negozi simili di vendere i cosiddetti Gsl, General Sale List. Si tratta di medicinali da banco, tra cui anche medicinali a basso dosaggio, che rientrano nella categoria degli analgesici e rimedi sintomatici. Dopo quattro anni di liberalizzazione parziale del mercato si è ottenuta una riduzione media dei prezzi dei farmaci che si aggira intorno al 30%.
La vendita dei farmaci da banco in Olanda è permessa nei supermarket solo se sono dispensati da farmacisti. La quota di mercato raggiunta dai supermarket, dal 2001 ad oggi, è arrivata al 42%.
http://www.coopfirenze.it/evidenza.gif
Prezzi a confronto
Costo effervescente
Per lo stesso prodotto in Italia si spende fra il 20 e il 100% in più rispetto agli altri paesi europei. Alcuni esempi: Aspirina - In Italia sciogliere in un bicchiere d’acqua una compressa di aspirina effervescente costa 0,20 euro. In Olanda, invece, se compriamo la confezione in un drugstore spendiamo 0,16 euro e se la compriamo nei supermercati il prezzo scende a 0,13 euro. Nei supermercati inglesi il prezzo di una compressa è 0,14 centesimi.
Voltaren emulgel - Questa pomata antinfiammatoria per unità di dose in Italia si paga 0,16 euro, mentre nella grande distribuzione inglese 0,11. Se ci spostiamo in Spagna costa solo 0,08 centesimi e in Germania 0,072. In Francia (paese dove per altro la liberalizzazione dei farmaci non c’è) lo troviamo a 0,11 euro e in Olanda il costo sale a 0,12 (drugstore).
Dati tratti da un’inchiesta giornalistica realizzata dall’agenzia di stampa Ansa in collaborazione con il Movimento dei consumatori.
IL PROGETTO DI LEGGE
Solo quattro articoli
Ecco, sintetizzato, il testo del Progetto di legge di iniziativa popolare promosso da Coop. Il Progetto di legge verrà presentato al Parlamento accompagnato da 50.000 firme di cittadini. Una petizione viene proposta alla firma dei consumatori nei punti vendita Coop per chiedere al Parlamento un rapido esame del Progetto di legge ed il suo effettivo recepimento.
Art. 1 - La presente legge promuove la concorrenza, tutela gli interessi economici dei consumatori, migliora la distribuzione dei farmaci non soggetti a ricetta medica.
Art. 2 - Gli esercizi commerciali hanno titolo a porre in vendita i farmaci previsti dalla presente legge.
Art. 3 - La vendita, consentita durante l’orario di apertura dell’esercizio commerciale, è effettuata in una parte della sua superficie ben definita e distinta dagli altri reparti, con l’assistenza di un farmacista abilitato all’esercizio della professione ed iscritto al relativo ordine.
Art. 4 - Lo sconto sul prezzo indicato nella confezione è liberamente determinato dal distributore al dettaglio per singolo farmaco, è esposto in modo leggibile e chiaro e praticato a tutti gli acquirenti. Sono vietati i concorsi e le operazioni a premio, le vendite straordinarie e quelle sottocosto.
Liberty05
16-02-2006, 16:13
up
FastFreddy
16-02-2006, 16:49
Coop ha indetto una raccolta firme per iniziare quello che potrebbe essere un processo di liberalizzazione del mercato farmaceutico, portando sui banchi dei supermercati (con la presenza di un farmacista) i farmaci senza obbligo di prescrizione.
Art. 3 - La vendita, consentita durante l’orario di apertura dell’esercizio commerciale, è effettuata in una parte della sua superficie ben definita e distinta dagli altri reparti, con l’assistenza di un farmacista abilitato all’esercizio della professione ed iscritto al relativo ordine.
Cioè praticamente apriranno una farmacia all'interno del supermercato, non vedo che differenza faccia.... :boh:
Cioè praticamente apriranno una farmacia all'interno del supermercato, non vedo che differenza faccia.... :boh:
La differenza è che il guadagno se lo pappa tutta la Coop che di Cooperative non hanno più niente, mentre invece il farmacista rimane un dipendente assunto con il minimo sindacale.
FastFreddy
16-02-2006, 16:58
non abbastanza...
Li vendono al supermercato, in tabaccheria, negli autogrill, in drogheria, in farmacia, dai benzinai... Dove altro dovrebbero venderli? :D
Li vendono al supermercato, in tabaccheria, negli autogrill, in drogheria, in farmacia, dai benzinai... Dove altro dovrebbero venderli? :D
Indovina?! :stordita:
E poi arriverà un altro Liberty22 che chiederà di mettere dentro la Coop anche quello.
:fagiano:
ginogino65
16-02-2006, 17:17
per quanto riguarda il prezzo, mi spiace, ma in italia le medicine passate dalla mutua (tanto per farti capire) costano meno,perchè il prezzo è calmierato dato che c'è un unico acquirente....
Tempo fà ho visto il servizio di Report, e se non ricordo male è vero che le medicine rimborsabili dalla mutua costano meno in Italia che nel resto dell'Europa, ma è anche vero che nella stessa confezione in Italia le pillole sono la metà di quelle che si trovano nel resto dell'Europa.
Liberty05
23-02-2006, 07:34
up
Che fine fa il farmacista?
Con la liberalizzazione del mercato non spariranno né farmacisti né farmacie. Queste ultime resterebbero comunque gli unici luoghi deputati alla vendita dei farmaci di fascia “a” e di fascia “c” che prevedono l’obbligo della prescrizione medica, vale a dire del 90% del totale dei farmaci venduti in Italia.
Il farmacista resta il principale protagonista della vendita dei farmaci anche nei punti vendita esterni al circuito tradizionale, perché il loro acquisto richiede un’assistenza qualificata. Coop infatti propone di organizzare all’interno della propria rete di vendita specifici spazi che riuniscano tutti i prodotti farmaceutici e parafarmaceutici collegati al mondo della salute e del benessere.
La figura del farmacista dipendente assumerebbe un ruolo fondamentale: un utile punto di riferimento per educare al consumo consapevole dei prodotti farmaceutici e parafarmaceutici, per prevenire eccessi o abusi nei consumi, e per suggerire – quando è il caso – l’uso di farmaci equivalenti e meno costosi. Questo nuovo circuito permetterebbe anche l’assunzione di molti farmacisti laureati che non trovano sbocco sul mercato del lavoro, viste le restrizioni imposte per legge all’apertura di nuove farmacie: in Italia ci sono oltre 60 mila farmacisti e solo 17.352 farmacie.
Certo certo! Infatti Abbiamo la certezza assoluta che consiglieranno i farmaci meno costosi (e meno convenienti per loro)!
visto che la coop ci tiene tanto ai cittadini, perchè allora non propone semplicemente l'abbassamento del quorum dei cittadini per ogni farmacia?
Ma ve lo immaginate davvero il farmacista della coop che davanti a centinaia di presenze/richieste al giorno si mette a far lezione sui generici e su come evitare l'abuso di farmaci?
fra non molto la coop proporrà anche la vendita di sigarette... dicendo magari che vogliono farci fumare di meno!
Liberty05
25-02-2006, 14:01
up
up
Praticamente tu vieni qui solo a postare sta roba.
Liberty05
25-02-2006, 15:26
vado ovunque per tenere alto l'interesse sull'argomento, e chi, come me, lavora nel mondo farmaceutico da + di 20 anni sa che cosa vuol dire riuscire con calma a spezzare il monopolio ultra-miliardario dei titolari di farmacia ai danni dei consumatori ignari.
con affetto
liberty05
vado ovunque per tenere alto l'interesse sull'argomento, e chi, come me, lavora nel mondo farmaceutico da + di 20 anni sa che cosa vuol dire riuscire con calma a spezzare il monopolio ultra-miliardario dei titolari di farmacia ai danni dei consumatori ignari.
con affetto
liberty05
Se lavorassi in ambito farmaceutico non posteresti un thread del genere e cioè ragioneresti come l'utente che viene da una generazione di farmacisti.
Mi pare che qui già in parecchi abbiamo smontato le tue tesi visto e considerato che con quello che proproni tu si vuole solo togliere il "monopolio" dei farmacisti ma non delle case farmaceutiche, di cui ti guardi bene dal parlare (sono loro a fissare i prezzi).
Tra le altre cose il thread che hai postato (ammesso che abbia titolo ad esistere) non dovrebbe stare in Piazzetta.
<Straker>
25-02-2006, 16:50
Se lavorassi in ambito farmaceutico non posteresti un thread del genere e cioè ragioneresti come l'utente che viene da una generazione di farmacisti.
Mi pare che qui già in parecchi abbiamo smontato le tue tesi visto e considerato che con quello che proproni tu si vuole solo togliere il "monopolio" dei farmacisti ma non delle case farmaceutiche, di cui ti guardi bene dal parlare (sono loro a fissare i prezzi).
Tra le altre cose il thread che hai postato (ammesso che abbia titolo ad esistere) non dovrebbe stare in Piazzetta.
A me sembra che non ci sia stato proprio nessuno a smontare le tesi a favore di una liberalizzazione del mercato.
Togliere il monopolio alle case famaceutiche come dici tu e' una cosa senza senso, visto che sono loro a produrre. Ma uno degli elementi che contribuisce al prezzo finale e' sicuramente il dettagliante, quindi ben venga se si introduce un po' di concorrenza, visto che attualmente sono i farmacisti a operare in regime di monopolio.
E per quanto riguarda l'ultima tua affermazione: in mezzo a tanti post piu' o meno seri, questo post ha pieno titolo di esistere, visto che e' nell'interesse di tutti tranne forse dei farmacisti e dei loro familiari, che hanno paura di perdere qualcosa dei loro lauti guadagni.
E per quanto riguarda l'ultima tua affermazione: in mezzo a tanti post piu' o meno seri, questo post ha pieno titolo di esistere, visto che e' nell'interesse di tutti tranne forse dei farmacisti e dei loro familiari, che hanno paura di perdere qualcosa dei loro lauti guadagni.
Non ha nessun titolo ad esistere, visto che è politico-economico.
Togliere il monopolio alle case famaceutiche come dici tu e' una cosa senza senso, visto che sono loro a produrre. Ma uno degli elementi che contribuisce al prezzo finale e' sicuramente il dettagliante, quindi ben venga se si introduce un po' di concorrenza, visto che attualmente sono i farmacisti a operare in regime di monopolio.
ma hai mai comprato dei medicinali? Cosa pensi che sia come comprare 1 Kg di patate?
I prezzi dei medicinali sono fissi, al massimo i farmacisti possono fare la cresta su prodotti-medicinali che producono loro (ammesso che abbiano un laboratorio idoneo).
m,a che sei farmacista ulk?
i prezzi dei medicinali sono nella maggior parte dei casi i prezi consigliati dalle case farmaceutiche, nessuno obbliga i farmacisti a vendere a quel prezzo, possono benissimo vendere a + o a -
ovviamente nel caso le grandi catene di supermercati potessero vendere i medicinali generici, questi verrebbero venduti in maggiori quantità ad un prezzo + basso, con un vantaggio per i consumatori
non vedo dove sarebbe il problema
poi quanto credete prenda un farmacista dipendente? è un'normale lavoratore sfruttato, quelli che si fanno i soldi sono i propietari, i farmacisti dipendenti hanno stipendi comuni
<Straker>
25-02-2006, 17:45
ma hai mai comprato dei medicinali? Cosa pensi che sia come comprare 1 Kg di patate?
I prezzi dei medicinali sono fissi, al massimo i farmacisti possono fare la cresta su prodotti-medicinali che producono loro (ammesso che abbiano un laboratorio idoneo).
Ma quando mai i prezzi sono fissi?? Inizio ad avere il dubbio che tu non sia mai entrato in una farmacia in vita tua.
Tanto per cominciare da un mese a questa parte (o giu' di li') i farmacisti sono invitati (non obbligati, indice quindi di una loro autonomia tariffaria) a praticare lo sconto del 10% sui farmaci da banco. Quindi, il margine per ridurre i prezzi c'e'.
E poi, se tu volessi prenderti il dirturbo di leggere i topic precedenti, scopriresti che oltre al prezzo si e' discusso anche della comodita' di poter comprare i farmaci da banco anche in posti o in orari piu' comodi per chi lavora, senza dover necessariamente entrare in una farmacia.
Una iniziativa del genre, volta a sgretolare un monopolio, puo' essere osteggiata solo da chi da questo monopolio ci straguadagna, a spese del cliente.
m,a che sei farmacista ulk?
Sei un dirigente della COOP?
i prezzi dei medicinali sono nella maggior parte dei casi i prezi consigliati dalle case farmaceutiche, nessuno obbliga i farmacisti a vendere a quel prezzo, possono benissimo vendere a + o a -
ovviamente nel caso le grandi catene di supermercati potessero vendere i medicinali generici, questi verrebbero venduti in maggiori quantità ad un prezzo + basso, con un vantaggio per i consumatori
Le grandi catene come le Coop mirano solo a fare soldi e i prezzi dei medicinali hanno un prezzo minimo sotto il quale nessun farmacista scende, stessa cosa farebbero i supermercati visto che i prezzi sono fissati dalle grandi case.
poi quanto credete prenda un farmacista dipendente? è un'normale lavoratore sfruttato, quelli che si fanno i soldi sono i propietari, i farmacisti dipendenti hanno stipendi comuni
Esistono i contratti collettivi anche qui il "dipendente" non può essere pagato sotto una certa cifra. E se è solo per questo anche ingegneri o qualsiasi altra figura professionale sono la maggior parte dipendenti.
La laurea non ti da il diritto ad avere una impresa tutta tua, magari gentilmente offerta dallo stato.
Ma quando mai i prezzi sono fissi?? Inizio ad avere il dubbio che tu non sia mai entrato in una farmacia in vita tua.
:rolleyes:
Tanto per cominciare da un mese a questa parte (o giu' di li') i farmacisti sono invitati (non obbligati, indice quindi di una loro autonomia tariffaria) a praticare lo sconto del 10% sui farmaci da banco. Quindi, il margine per ridurre i prezzi c'e'.
Quelli sono farmaci generici, che se si cerca bene si trovano già a prezzi decenti.
<Straker>
25-02-2006, 18:13
:rolleyes:
Le faccine sono inutili. Se dici cose non vere, o fai disinformazione, oppure non sai come vanno le cose e quindi non sei mai entrato in una farmacia.
Quelli sono farmaci generici, che se si cerca bene si trovano già a prezzi decenti.
Quello che ho detto. Farmaci da banco = farmaci generici.
E poi, se ci spieghi dove "si puo' cercare bene", ci faresti un favore, visto che attualmente l'unico posto in cui si puo' cercare e' una farmacia.
Il giorno in cui saremo liberi di trovare i farmaci da banco anche nei supermercati, allora si che potremo cercare il prezzo piu' conveniente.
Le faccine sono inutili. Se dici cose non vere, o fai disinformazione, oppure non sai come vanno le cose e quindi non sei mai entrato in una farmacia.
Guarda.. ci tengo al mio nick.
Quello che ho detto. Farmaci da banco = farmaci generici.
E poi, se ci spieghi dove "si puo' cercare bene", ci faresti un favore, visto che attualmente l'unico posto in cui si puo' cercare e' una farmacia.
Il giorno in cui saremo liberi di trovare i farmaci da banco anche nei supermercati, allora si che potremo cercare il prezzo piu' conveniente.
E dove altro vuoi trovarli? Non tutte le farmacie sono uguali specialmente dove trovi il farmacista dipendente trovi anche più disponibiltà a consigliarti farmaci generici a buon prezzo.
Io parlavo dei farmaci con prezzi già fissati che sono 2 cose diverse.
Sei un dirigente della COOP?
:confused:
ma non starai mica dicendo ste cose xche secondo te le coop sono rossi comunisti?
Le grandi catene come le Coop mirano solo a fare soldi e i prezzi dei medicinali hanno un prezzo minimo sotto il quale nessun farmacista scende, stessa cosa farebbero i supermercati visto che i prezzi sono fissati dalle grandi case.
il prezzo non è fissato, è solamente consigliato :muro:
e non conti neanche il volume di vendite dei supermercati, che è quello che fa abbassare i prezzi per tutti i prodotti
francamente non riesco a capire il tuo ragionamento
Esistono i contratti collettivi anche qui il "dipendente" non può essere pagato sotto una certa cifra. E se è solo per questo anche ingegneri o qualsiasi altra figura professionale sono la maggior parte dipendenti.
era per rispondere a chi diceva che i farmacisti a lavorare in supermercato non ci sarebbero andati
se vieni comunque pagato il minimo sindacale, che differenza c'è nel lavorare in farmacia o spermercato?
La laurea non ti da il diritto ad avere una impresa tutta tua, magari gentilmente offerta dallo stato.
certamente no, xo anche nel caso tu abbia le possibilita (studi + capitale) per aprire una farmacia, per legge non puoi farlo
cmq secondo me sei farmacista e ti rode tremendamente che forse non puoi continuare a farti i soldi
:confused:
ma non starai mica dicendo ste cose xche secondo te le coop sono rossi comunisti?
Ed eccoci al motivo per cui chiedevo la chiusura di questo topic. Qui di rosso non c'è niente ci sono i soliti interessi privati in gioco.
il prezzo non è fissato, è solamente consigliato :muro:
e non conti neanche il volume di vendite dei supermercati, che è quello che fa abbassare i prezzi per tutti i prodotti
francamente non riesco a capire il tuo ragionamento
Mi spieghi come fai a far abbassare i prezzi dei medicinali non generici visto che sono fissati dalle case farmaceutiche.
cmq secondo me sei farmacista e ti rode tremendamente che forse non puoi continuare a farti i soldi
Magari, semplicemente non mi piacciono le persone che vengono a spammare iniziative per interese personale.
Hai mai letto la fattoria degli animali?
<Straker>
25-02-2006, 18:39
Ed eccoci al motivo per cui chiedevo la chiusura di questo topic. Qui di rosso non c'è niente ci sono i soliti interessi privati in gioco.
E' una iniziativa nell'interesse di tutti (tranne degli interessi privati dei farmacisti), quindi interesse pubblico :read:
Mi spieghi come fai a far abbassare i prezzi dei medicinali non generici visto che sono fissati dalle case farmaceutiche.
I prezzi sono solo suggeriti. Il margine per la riduzione c'e', come conferma lo sconto del 10% sui farmaci da banco che i farmacisti, se vogliono, possono praticare.
Magari, semplicemente non mi piacciono le persone che vengono a spammare iniziative per interese personale.
Hai mai letto la fattoria degli animali?
Vedi sopra. Argomento di interesse pubblico.
Ed eccoci al motivo per cui chiedevo la chiusura di questo topic. Qui di rosso non c'è niente ci sono i soliti interessi privati in gioco.
:mbe:
scusa, ma no nriesco a capirti
Mi spieghi come fai a far abbassare i prezzi dei medicinali non generici visto che sono fissati dalle case farmaceutiche.
intanto gia per i farmaci generici ci sarebbero forti risparmi
non credo che cmq per i farmaci senza ricetta ci siano prezzi imposti, ma solamente consigliati, anche se ammetto di non sapere com'è la situazione, se liberty riesce a spiegare un'attimo farebbe un favore a tutti
Magari, semplicemente non mi piacciono le persone che vengono a spammare iniziative per interese personale.
interessi personali?
guarda che se la cosa fosse approvata la cosa si potrebbe fare in tutti i supermercati
la riduzione dei prezzi andrebbe a favore di tutti i cittadini
e poi non vedo la coerenza, parli propio tu che stai qui a postare per difendere una casta chiusa
Ma quando mai i prezzi sono fissi?? Inizio ad avere il dubbio che tu non sia mai entrato in una farmacia in vita tua.
Tanto per cominciare da un mese a questa parte (o giu' di li') i farmacisti sono invitati (non obbligati, indice quindi di una loro autonomia tariffaria) a praticare lo sconto del 10% sui farmaci da banco. Quindi, il margine per ridurre i prezzi c'e'.
E poi, se tu volessi prenderti il dirturbo di leggere i topic precedenti, scopriresti che oltre al prezzo si e' discusso anche della comodita' di poter comprare i farmaci da banco anche in posti o in orari piu' comodi per chi lavora, senza dover necessariamente entrare in una farmacia.
Una iniziativa del genre, volta a sgretolare un monopolio, puo' essere osteggiata solo da chi da questo monopolio ci straguadagna, a spese del cliente.
Il punto fondamentale è sgretolare un monopolio e scegli gli ipermercati (che ne hanno creato un altro) per attuare questa rivoluzione?
Ma al fatto che quelli della Coop (e simili) abbiano causato la chiusura di tanti piccoli esercizi commerciali privati, non pensi?
Il farmacista non titolare guadagna poco, ma perchè scusa i dipendenti della coop guadagnano milioni invece?
Il fatto che ci siano degli sconti dimostra il fatto che la concorrenza già c'è da parte del venditore finale, quello che manca è un prezzo più basso da parte delle imprese farmaceutiche! A questo bisogna puntare!
Vendendo i farmaci nell'ipermercato ci sarebbe solo uno spostamento dei clienti ed un aumento del consumo di farmaci (più se ne trovano, più se ne usano... proprio come il discorso dei preservativi...)
Riguardo ai prezzi più bassi pensate davvero che la Coop vendendo solo farmaci da banco possa ottenere sconti superiori alle farmacie che acquistano dalle stesse case farmaceutiche i farmaci di tutte le fasce?
<Straker>
25-02-2006, 19:03
Il punto fondamentale è sgretolare un monopolio e scegli gli ipermercati (che ne hanno creato un altro) per attuare questa rivoluzione?
Ma al fatto che quelli della Coop (e simili) abbiano causato la chiusura di tanti piccoli esercizi commerciali privati, non pensi?
Il farmacista non titolare guadagna poco, ma perchè scusa i dipendenti della coop guadagnano milioni invece?
Il fatto che ci siano degli sconti dimostra il fatto che la concorrenza già c'è da parte del venditore finale, quello che manca è un prezzo più basso da parte delle imprese farmaceutiche! A questo bisogna puntare!
Vendendo i farmaci nell'ipermercato ci sarebbe solo uno spostamento dei clienti ed un aumento del consumo di farmaci (più se ne trovano, più se ne usano... proprio come il discorso dei preservativi...)
Riguardo ai prezzi più bassi pensate davvero che la Coop vendendo solo farmaci da banco possa ottenere sconti superiori alle farmacie che acquistano dalle stesse case farmaceutiche i farmaci di tutte le fasce?
A me non sembra proprio che i supermercati abbiano creato un monopolio;
Il discorso dei preservativi poi non l'ho mica capito :asd:
La gente li compra per quanto tr**mba, mica per tenerseli' li' o farne palloncini :D
Un caso simile a quello dei farmaci, e' la benzina. La benzina, per quanto prodotta praticamente in regime di monopolio (se non sbaglio esistono solo una o due raffinerie in italia, che producono tutta quella venduta nel nostro paese) riesce a essere venduta a un prezzo piu' basso dagli ipermercati. Merito dei grandi volumi di vendita. Chi vuole risparmiare, va li'. Chi vuole un servizio piu' completo, va dal benzinaio, che lo serve, lo riverisce e gli pulisce il parabrezza.
E non mi sembra che, fatte salve le operazioni di razionalizzazione delle reti, i benzinai siano falliti in massa.
Non vedo proprio perche' debbano fallire in massa i farmacisti.
Piuttosto, guadagneranno un po' meno. E deve essere questo che urta chi difende a spada tratta questa iniziativa.
Il punto fondamentale è sgretolare un monopolio e scegli gli ipermercati (che ne hanno creato un altro) per attuare questa rivoluzione?
si potrebbe dire anche il ocntrario
Ma al fatto che quelli della Coop (e simili) abbiano causato la chiusura di tanti piccoli esercizi commerciali privati, non pensi?
certo, ma in periodo di crisi economica si deve puntare al risparmio per il consumatore, cosa che i piccoli negozietti non aiutano di certo
Il farmacista non titolare guadagna poco, ma perchè scusa i dipendenti della coop guadagnano milioni invece?
infatti non si discute di aumentare la paga ai farmacisti dipendenti
Il fatto che ci siano degli sconti dimostra il fatto che la concorrenza già c'è da parte del venditore finale, quello che manca è un prezzo più basso da parte delle imprese farmaceutiche! A questo bisogna puntare!
sucsa, ma se in tutto il tread si dice che i farmacisti si fanno i soldi a palate, che si comprano le ville,...
mi pare che la loro percentuale di guadagno sia MOLTO buona e che si potrebbero fare riduzioni molto grandi sul prezzo finale
non dico che le case farmaceutiche non guadagnino, ma si potrebbe agire su entrambi i fattori per diminuire ancora di + il prezzo al pubblico
Vendendo i farmaci nell'ipermercato ci sarebbe solo uno spostamento dei clienti ed un aumento del consumo di farmaci (più se ne trovano, più se ne usano... proprio come il discorso dei preservativi...)
questa è una discussione che si deve affrontare, non possimo dirlo noi, ma servirebbero degli studi sulla cosa
ricordo che cmq si parla di medicinali senza ricetta
Riguardo ai prezzi più bassi pensate davvero che la Coop vendendo solo farmaci da banco possa ottenere sconti superiori alle farmacie che acquistano dalle stesse case farmaceutiche i farmaci di tutte le fasce?
tutto dipende dalla quantità, le grosse catene potranno fare contratti con quantità che le farmacie si scordano e quindi ottenere prezzi favorevoli
oltretutto anche nel caso acquistassero allo stesso prezzo delle farmacie potrebbero cmq vendere a minor prezzo avendo un mercato maggiore
interessi personali?
guarda che se la cosa fosse approvata la cosa si potrebbe fare in tutti i supermercati
la riduzione dei prezzi andrebbe a favore di tutti i cittadini
Lo sai cosa succede quando ci sono solo pochi grandi gruppi che vendono determinati prodotti?
Pensi veramente che le Coop facciano gli interessi dei cittadini comuni?
e poi non vedo la coerenza, parli propio tu che stai qui a postare per difendere una casta chiusa
Le caste chiuse sono ben altra cosa, se si fa un discorso a 360 gradi ben venga, ma non si può colpire solo chi comada all'occorrenza.
certo, ma in periodo di crisi economica si deve puntare al risparmio per il consumatore, cosa che i piccoli negozietti non aiutano di certo
La crisi economica la combatti come scusa?
Punti a Garantire un prezzo più basso al consumatore da parte di un unico gruppo, mentre il piccolo commerciante perde il proprio lavoro?
Facciamo allora una società dove tutti comprano a poco e solo uno vende e guadagna vero?
Bella sta teoria!
Con questo io non dico "le farmacie falliranno" ma è grottesco considerare paladini della giustizia proprio gli ipermercati.
infatti non si discute di aumentare la paga ai farmacisti dipendenti
Come per il prezzo dei farmaci lo stipendio del farmacista dipendente non è stabilito dal titolare, lo stipendio del dipendente Coop è stabilito invece dall'ipermercato stesso e non mi sembra che strapaghino i loro dipendenti che fanno orari assurdi fra l'altro...
...fra l'altro (per quanto possa essere d'accordo con te) io non leggo da nessuna parte che Coop voglia aumentare lo stipendio ai futuri farmacisti del proprio ipermercato...
sucsa, ma se in tutto il tread si dice che i farmacisti si fanno i soldi a palate, che si comprano le ville,...
mi pare che la loro percentuale di guadagno sia MOLTO buona e che si potrebbero fare riduzioni molto grandi sul prezzo finale
non dico che le case farmaceutiche non guadagnino, ma si potrebbe agire su entrambi i fattori per diminuire ancora di + il prezzo al pubblico
Queste sono teorie personali, le ville non se le fanno perchè vendono l'aspirina al triplo (già il fatto che il prezzo è imposto a livello nazionale dovrebbe fartelo capire...), i soldi se li fanno perchè sono gli unici a vendere quel determinato prodotto.
Il giorno in cui i farmaci da banco verranno venduti altrove In farmacia andrà meno gente ed i primi a pagarne le conseguenze saranno i farmacisti dipendenti delle farmacie che diminuiranno. O pensi che i titolari se li terranno per compagnia?
Alla Coop ne assumeranno solo uno ad ipermercato invece (leggi la parte in evidenza del post di Blulake)! Figurati che servizio potrà mai offire un'unica persona per ipermercato! Se poi comprare Aspirina è come acquistare Benzina... Fate vobis!
questa è una discussione che si deve affrontare, non possimo dirlo noi, ma servirebbero degli studi sulla cosa
Ma secondo te, Aumenta la reperibilità e diminuisce il consumo???
Ma lo sai che in molti (che prima non ne facevano uso) hanno cominciato ad acquistare i farmaci (tipo finasteride/dutasteride ) anche su internet da quando ne hanno avuto la possibilità? Pensi che il consumo di quei farmaci sia diminuito?
ricordo che cmq si parla di medicinali senza ricetta
Il punto è proprio questo, i farmaci di cui si abusa sono quelli da banco (in particolare analgesici e simili) non credo proprio che si potrà mai abusare degli antibiotici, visto che loro la prescizione è regolata da un medico.
tutto dipende dalla quantità, le grosse catene potranno fare contratti con quantità che le farmacie si scordano e quindi ottenere prezzi favorevoli
oltretutto anche nel caso acquistassero allo stesso prezzo delle farmacie potrebbero cmq vendere a minor prezzo avendo un mercato maggiore
Questo è da vedere, le farmacie sono già riunite in cooperative per ciò che riguarda l'acquisto dei farmaci ed anche se il singolo bacino d'utenza è inferiore, il loro numero è superiore, se a questo aggiungi tutti gli altri farmaci che gli ipermercati non potranno vendere (ma che le farmacie acquistano insieme a quelli da banco dalle stesse aziende farmaceutiche) ti fai un'idea della situazione...
L'obiettivo della Coop è quello di vendere farmaci di propria produzione (per tenere alto il guadagno senza intermediari) non quello di abbassare il prezzo dei farmaci che esistono già!
La crisi economica la combatti come scusa?
Punti a Garantire un prezzo più basso al consumatore da parte di un unico gruppo, mentre il piccolo commerciante perde il proprio lavoro?
Facciamo allora una società dove tutti comprano a poco e solo uno vende e guadagna vero?
Bella sta teoria!
Con questo io non dico "le farmacie falliranno" ma è grottesco considerare paladini della giustizia proprio gli ipermercati.
non è questione di idolatrare i supermeracti e le grosse catene
io la vedo cosi: se nel negozietto vendono le stesse cose che vendono al supermercato, pero con un prezzo ben maggiore, per me possono anche fallire tutti
per me il piccolo negozio deve puntare sulla qualità e su prodotti non comuni (ad esempio biologico) e giustamente venderli ad un prezzo maggiore rispetto a quello dei supermercati
piccolo esempio: sei mai stao al meracto ortofrutticolo all'ingrosso? io ogni tanto ci vado e ti assicuro che molti piccoli negozi comprano la stesse cose che comprano i supermercati, con la differenza che il prezzo finale è molto diverso
poi ci sono quelli che comprano la roba di qualità, il prezzo è giustamente diverso, ma hanno cmq una buona clientela
altro esempio è il pane: lo vendono anche nei supermercati (anche fresco), ma non mi risulta che la gente non vada piu in panificio
Come per il prezzo dei farmaci lo stipendio del farmacista dipendente non è stabilito dal titolare, lo stipendio del dipendente Coop è stabilito invece dall'ipermercato stesso e non mi sembra che strapaghino i loro dipendenti che fanno orari assurdi fra l'altro...
...fra l'altro (per quanto possa essere d'accordo con te) io non leggo da nessuna parte che Coop voglia aumentare lo stipendio ai futuri farmacisti del proprio ipermercato...
???
scusa, ma se al supermercato verranno assunti come farmacisti, verranno pagati come dipendenti farmacisti
se in farmacia li pagano al minimo possibile, probabilmente faranno lo stesso anche nel supermercato
al farmacista dipendente non cambierà niente, infatti non si tratta di una "lotta" per i farmacisti dipendenti
Queste sono teorie personali, le ville non se le fanno perchè vendono l'aspirina al triplo (già il fatto che il prezzo è imposto a livello nazionale dovrebbe fartelo capire...), i soldi se li fanno perchè sono gli unici a vendere quel determinato prodotto.
mi è parso di capire che il prezzo sia solamente quello consigliato dalle case farmaceutiche (che naturalmente permetta alle farmacie di farsi i soldi)
nessuno obbliga a vendere a quel prezzo, si puo scendere quanto si vuole a patto di non andare sotto al prezzo all'ingrosso
nel mio rione c'è quasi solo gente anziana
ci sono una farmacia e 4 supermercati, per andare in un'altra farmacia si deve prendere l'autobus oppure farsi 500 metri a piedi
mi pare logico che la farmacia faccia guadagni assurdi, ma non riesco a capire il motivo per il quale debba essere l'unico posto dove comprare determinate cose (farmaci senza ricetta, ma non solo), mentre per tutto il resto ci sono 4 supermercati
Il giorno in cui i farmaci da banco verranno venduti altrove In farmacia andrà meno gente ed i primi a pagarne le conseguenze saranno i farmacisti dipendenti delle farmacie che diminuiranno. O pensi che i titolari se li terranno per compagnia?
adesso è diventata una lotta per i farmacisti dipendenti? :confused: :rotfl:
considerando il numero di farmacie in ogni citta e il numero di dipendenti che queste hanno e confrontandolo con il numero di supermercati, direi che probabilmente nessuno rischierebbe di perdere il posto a lungo
ricordiamoci che i farmaci con ricetta sarebbero sempre vendibili esclusivamente in farmacia
e poi vorresti davvero aiutare i farmacisti? un farmacista laureato con pieni voti se non ha un parente farmacista, rimarrà sempre un dipendente non potendo aprire una farmacia per conto suo
ti pare giusta sta cosa?
Alla Coop ne assumeranno solo uno ad ipermercato invece (leggi la parte in evidenza del post di Blulake)! Figurati che servizio potrà mai offire un'unica persona per ipermercato! Se poi comprare Aspirina è come acquistare Benzina... Fate vobis!
capisco il tuo punto di vista
ma non riesco a capire xche se devo comprare un'aspirina o una crema devo andare obbligatoriamente in farmacia per finanziare quella lobby
se voglio un consiglio (posso cmq andare dal medico...) vado in farmacia dove mi possono dedicare + tempo e pagare quindi di + per avere questo servizio, ma se io so esattamente cosa devo comprare xche devo pagare tanto?
Ma secondo te, Aumenta la reperibilità e diminuisce il consumo???
Ma lo sai che in molti (che prima non ne facevano uso) hanno cominciato ad acquistare i farmaci (tipo finasteride/dutasteride ) anche su internet da quando ne hanno avuto la possibilità? Pensi che il consumo di quei farmaci sia diminuito?
dove ho detto che diminuisce?
ho detto che sarebbe da verificare la cosa, non posso dirlo io come non puoi dirlo tu
e cmq non metterei la cosa sullo stesso piano di medicinali comuni strapagati per il solo fatto che non c'è altra possibilità
Questo è da vedere, le farmacie sono già riunite in cooperative per ciò che riguarda l'acquisto dei farmaci ed anche se il singolo bacino d'utenza è inferiore, il loro numero è superiore, se a questo aggiungi tutti gli altri farmaci che gli ipermercati non potranno vendere (ma che le farmacie acquistano insieme a quelli da banco dalle stesse aziende farmaceutiche) ti fai un'idea della situazione...
L'obiettivo della Coop è quello di vendere farmaci di propria produzione (per tenere alto il guadagno senza intermediari) non quello di abbassare il prezzo dei farmaci che esistono già!
ma chi sei tu per dirlo?
anche nel caso la coop producesse direttamente i farmaci, sarebbe un problema?
se sono controllati non c'è nessun problema
si risparmia per avere un prodotto che alla fine è uguale, se poi tu vuoi il prodotto di marca nessuno ti obbliga a comprare nei supermercati
Ma siamo davvero sicuri che cambierebbe qualcosa? Intanto i prezzi dei generici sono aumentati mediamente del 15%.
non è questione di idolatrare i supermeracti e le grosse catene
io la vedo cosi: se nel negozietto vendono le stesse cose che vendono al supermercato, pero con un prezzo ben maggiore, per me possono anche fallire tutti
per me il piccolo negozio deve puntare sulla qualità e su prodotti non comuni (ad esempio biologico) e giustamente venderli ad un prezzo maggiore rispetto a quello dei supermercati
piccolo esempio: sei mai stao al meracto ortofrutticolo all'ingrosso? io ogni tanto ci vado e ti assicuro che molti piccoli negozi comprano la stesse cose che comprano i supermercati, con la differenza che il prezzo finale è molto diverso
poi ci sono quelli che comprano la roba di qualità, il prezzo è giustamente diverso, ma hanno cmq una buona clientela
altro esempio è il pane: lo vendono anche nei supermercati (anche fresco), ma non mi risulta che la gente non vada piu in panificio
Forse non mi sono spiegato, nel thread io ho letto che si tratta di abbattere un monopolio.
Ora spiegami tu che senso ha questa frase quando vai a favorire proprio un ipermercato che di monopolio ne ha creato un altro portando alla chiusura di tanti piccoli negozi privati.
La tua visione di cosa deve vendere il piccolo supermercato è personale e finalizzata al tuo interesse, non a quello della comunità.
Per te l'importante è comprare a prezzo basso, il fatto che poi tante persone abbiano perso il lavoro per quei pochi cent di risparmio non ti frega vero?
Tu credi di guadagnare in questo modo perchè non vuoi andare oltre, ma nel momento in cui aumenterà la disoccupazione (è un dato certo il fatto che nell'ipermercato ci sia un rapporto personale/cliente molto più basso rispetto ad un negozio comune) ci perdiamo tutti!
Te lo faccio io l'esempio:
Il benzinaio: mettiamo che tuo padre faccia il benzinaio, a me interessa solo la benzina a prezzo basso e sono favorevole ai self-service.
Da domani saranno tutti self-service e tuo padre viene licenziato.
Io pago la benzina pochi cent in meno, tuo padre ha perso lo stipendio invece!
Le compagnie petrolifere perdono qualcosa??
Come diresti tu "per me i benzinai possono anche fallire" l'importante è che io pago poco la benzina! Compliments!
<Straker>
26-02-2006, 20:15
Forse non mi sono spiegato, nel thread io ho letto che si tratta di abbattere un monopolio.
Ora spiegami tu che senso ha questa frase quando vai a favorire proprio un ipermercato che di monopolio ne ha creato un altro portando alla chiusura di tanti piccoli negozi privati.
La tua visione di cosa deve vendere il piccolo supermercato è personale e finalizzata al tuo interesse, non a quello della comunità.
Per te l'importante è comprare a prezzo basso, il fatto che poi tante persone abbiano perso il lavoro per quei pochi cent di risparmio non ti frega vero?
Tu credi di guadagnare in questo modo perchè non vuoi andare oltre, ma nel momento in cui aumenterà la disoccupazione (è un dato certo il fatto che nell'ipermercato ci sia un rapporto personale/cliente molto più basso rispetto ad un negozio comune) ci perdiamo tutti!
Te lo faccio io l'esempio:
Il benzinaio: mettiamo che tuo padre faccia il benzinaio, a me interessa solo la benzina a prezzo basso e sono favorevole ai self-service.
Da domani saranno tutti self-service e tuo padre viene licenziato.
Io pago la benzina pochi cent in meno, tuo padre ha perso lo stipendio invece!
Le compagnie petrolifere perdono qualcosa??
Come diresti tu "per me i benzinai possono anche fallire" l'importante è che io pago poco la benzina! Compliments!
Guarda che si vuole togliere il MONOPOLIO (ovvero, si vuole estendere la vendita ANCHE ad altri posti) della vendita dei farmaci DA BANCO.
Questo significa che 1) le farmacie continueranno, come e' giusto, a vendere in esclusiva i farmaci con l'obbligo della ricetta; e 2) nessuno vuole impedire alle farmacie di continuare a vendere i farmaci da banco.
In conclusione: nessuno vuole affamare i titolari di farmacia. Semplicemente, guadagneranno un po' meno, e il risparmio ricadra' sulle tasche dei clienti: cioe' io, gli altri, e pure te.
A meno che tu non possieda una farmacia...
???
scusa, ma se al supermercato verranno assunti come farmacisti, verranno pagati come dipendenti farmacisti
se in farmacia li pagano al minimo possibile, probabilmente faranno lo stesso anche nel supermercato
al farmacista dipendente non cambierà niente, infatti non si tratta di una "lotta" per i farmacisti dipendenti
nel mio rione c'è quasi solo gente anziana
ci sono una farmacia e 4 supermercati, per andare in un'altra farmacia si deve prendere l'autobus oppure farsi 500 metri a piedi
mi pare logico che la farmacia faccia guadagni assurdi, ma non riesco a capire il motivo per il quale debba essere l'unico posto dove comprare determinate cose (farmaci senza ricetta, ma non solo), mentre per tutto il resto ci sono 4 supermercati
Guarda che si vuole togliere il MONOPOLIO (ovvero, si vuole estendere la vendita ANCHE ad altri posti) della vendita dei farmaci DA BANCO.
Questo significa che 1) le farmacie continueranno, come e' giusto, a vendere in esclusiva i farmaci con l'obbligo della ricetta; e 2) nessuno vuole impedire alle farmacie di continuare a vendere i farmaci da banco.
In conclusione: nessuno vuole affamare i titolari di farmacia. Semplicemente, guadagneranno un po' meno, e il risparmio ricadra' sulle tasche dei clienti: cioe' io, gli altri, e pure te.
A meno che tu non possieda una farmacia...
Ma quello che ho scritto lo hai letto scusa?
L'iniziativa della Coop non è frutto del caso e non è finalizzata al semplice supermercato di quartiere quanto al centro commerciale ecco perchè c'è una grande distinzione in questo caso fra Supermercato/Ipermercato (io parlo infatti di ipermercati non supermercati).
E scritto chiaramente (post di blulake) che nell'area dell'esercizio commerciale ci sarà uno spazio dedicato con tanto di farmacista.
Questo secondo te nel supermercato del piccolo centro è fattibile?
Nell'Ipermercato porterebbe a guadagni enormi, ma nel piccolo supermercato con personale ridotto all'osso credi che la vendita di pochi farmaci da banco possa ammortizzare l'assunzione di un farmacista laureato (pensi che il minimo sindacale sia una miseria? Informati)???
<Straker>
26-02-2006, 20:43
Ma quello che ho scritto lo hai letto scusa?
L'iniziativa della Coop non è frutto del caso e non è finalizzata al semplice supermercato di quartiere quanto al centro commerciale ecco perchè c'è una grande distinzione in questo caso fra Supermercato/Ipermercato (io parlo infatti di ipermercati non supermercati).
E scritto chiaramente (post di blulake) che nell'area dell'esercizio commerciale ci sarà uno spazio dedicato con tanto di farmacista.
Questo secondo te nel supermercato del piccolo centro è fattibile?
Nell'Ipermercato porterebbe a guadagni enormi, ma nel piccolo supermercato con personale ridotto all'osso credi che la vendita di pochi farmaci da banco possa ammortizzare l'assunzione di un farmacista laureato (pensi che il minimo sindacale sia una miseria? Informati)???
Le considerazioni economiche le lascio fare ai responsabili del punto vendita: se risultera' conveniente, istituiranno il punto vendita; senno', no.
In ogni caso, un'iniziativa del genere e' un bel sasso gettato nello stagno del monopolio delle farmacie in italia. La speranza ovviamente e' che si ottenga un risparmio per il cliente; ma a lasciare le cose cosi' come stanno attualmente, non si potra' sperare un bel niente. Io personalmente poi spero che si possa arrivare prima o poi a comprare le aspirine prendendole dallo scaffale e pagandole alla cassa del market, come gia' accade nei paesi anglosassoni.
cut
Avere prezzi piu bassi non è interesse personale, ma interesse della collettività.
Tu parli di pochi cent, ma moltiplica quei pochi cent per tutti i prodotti che compriamo e vedi cosa viene fuori. Sono cifre tutt'altro che piccole ed al giorno d'oggi, dove con 1000 euro al mese non si vive, si sopravvive, sono quelle che fanno la differenza.
Prendendo l'esempio del benzinaio, secondo te perchè la gente si scomoda a fare benzina al self service se si tratta davvero di qlk cent? Non sarà che anche quei cent sono diventati importanti per vivere e per mantenere la famiglia? O sono tutti idioti o hanno capito che certe cose non se le possono permettere e non è certo colpa loro. Se me lo posso permettere posso benissimo evitarmi il disturbo di scendere e farmi benzina da solo e pagare giustamente per questo servizio, ma non vedo perchè obbligare la gente che non se lo puo permettere a dover cmq pagare per una cosa della quale puo fare a meno.
Come ho gia detto non sono contro i piccoli commercianti, ma questi devono vendere prodotti diversi da quelli del supermercato e il prezzo di questi prodotti puo essere giustamente piu alto. Se il piccolo commerciante vende prodotti della stessa qualità del supermercato a prezzi piu alti non vedo il motivo di comprare da lui. Il piccolo commerciante deve puntare sulla qualità dei beni e servizi che offre, solo cosi puo ritagliarsi la sua fetta di mercato. Un supermercato non arriverà mai ad eguagliare un negozio specializzato in un determinato campo ed è a questo che bisgona puntare.
Mi spiace per i piccoli commercianti, ma dopo anni che si sono fatti i soldi senza avere alcun "avversario" è arrivato il momento per evolversi, specializzarsi e migliorarsi.
Ma quello che ho scritto lo hai letto scusa?
L'iniziativa della Coop non è frutto del caso e non è finalizzata al semplice supermercato di quartiere quanto al centro commerciale ecco perchè c'è una grande distinzione in questo caso fra Supermercato/Ipermercato (io parlo infatti di ipermercati non supermercati).
E scritto chiaramente (post di blulake) che nell'area dell'esercizio commerciale ci sarà uno spazio dedicato con tanto di farmacista.
Questo secondo te nel supermercato del piccolo centro è fattibile?
Nell'Ipermercato porterebbe a guadagni enormi, ma nel piccolo supermercato con personale ridotto all'osso credi che la vendita di pochi farmaci da banco possa ammortizzare l'assunzione di un farmacista laureato (pensi che il minimo sindacale sia una miseria? Informati)???
non vedo il problema, se nel piccolo centro non ci saranno supermercati che vendono farmaci vuol dire che la farmacia locale continuerà a non avere concorrenza
se poi ci sarà la gente che si fara i viaggi (chilometri) per comprare i medicinali in supermercato vuol dire che ci sarà una buona differenza con i prezzi della farmacia
Da parte mia non c'è problema alcuno.
Se ho partecipato a questa discussione è solo perchè mi sembra che non si voglia andare oltre la punta del proprio naso.
Si mira alle piccole cose che abbiamo sotto gli occhi e ignoriamo le cose enormi che sono dietro di noi.
La disinformazione è tanta e c'è chi usa tutto questo per trarre un beneficio.
Tanto per la cronaca non si diventa farmacisti titolari solo ereditando
(questo Liberty non l'ha scritto stranamente!).
Ognuno è libero poi di pensarla come vuole, ma almeno non scambiamo lucciole per lanterne.
Da parte mia non c'è problema alcuno.
Se ho partecipato a questa discussione è solo perchè mi sembra che non si voglia andare oltre la punta del proprio naso.
Si mira alle piccole cose che abbiamo sotto gli occhi e ignoriamo le cose enormi che sono dietro di noi.
La disinformazione è tanta e c'è chi usa tutto questo per trarre un beneficio.
Tanto per la cronaca non si diventa farmacisti titolari solo ereditando
(questo Liberty non l'ha scritto stranamente!).
Ognuno è libero poi di pensarla come vuole, ma almeno non scambiamo lucciole per lanterne.
siamo noi quelli disinformati no?
non dico che non ci siano altre cose da tagliare (xche ci sono), ma potrebbe essere un buon inizio al posto di stare sempre a lamentarsi
FARMACI NEI SUPERMERCATI:
IL PUNTO DI VISTA DEI FARMACOLOGI
Per i farmacologi per valutare al meglio la proposta di liberalizzazione della distribuzione dei farmaci è necessario analizzare tutte le variabili che possono influenzare l’accesso dei “consumatori” ai medicinali.
Il processo di auto-diagnosi
L’acquisto, comunque avvenga, di un OTC si effettua a fronte di una sequenza di eventi:
* Il paziente avverte dei sintomi (es. mal di testa, mal di denti, stipsi, dolore muscolare o articolare) e ritiene che questi, anche se fastidiosi, possano essere risolti senza consulto medico. Ciò comporta che il paziente si sia auto-diagnosticato la propria “patologia”.
* Questa auto-diagnosi sarà probabilmente “più corretta” se il paziente ha sperimentato i sintomi in precedenza ed era ricorso ad un consulto con un medico e/o farmacista e che avevano consigliato l’assunzione di un farmaco OTC. La scelta dell’OTC in questo caso dipenderà dal risultato ottenuto in precedenza con lo stesso (o altro) OTC. Questa auto-diagnosi è probabilmente la “meno rischiosa”, perché in qualche modo sia essa che l’auto-medicazione conseguente avranno avuto un avallo scientifico.
* L’auto-diagnosi sarà probabilmente “meno corretta” se è la prima volta che il paziente ha i sintomi e, giudicandoli non importanti (e quindi auto-diagnosticandosi come banale la sua patologia), si auto-medicherà senza ricorrere al consiglio di un operatore sanitario. Diagnosi e terapia saranno probabilmente effettuati grazie alla personale conoscenza o sulla base di informazioni ricevute da altri (amici, parenti, stampa, televisione, pubblicità, ecc). Questa è ovviamente l’evenienza “più rischiosa”, perché auto-diagnosi ed auto-medicazione conseguente non avranno ricevuto alcun avallo scientifico.
Questa sequenza di eventi sottolinea come l’auto-medicazione si effettua sempre dopo una diagnosi. In tale contesto, l’intervento del farmacista, anche qualora si limitasse alla sola consegna del farmaco, rappresenta contestualmente l’avallo “scientifico” della auto-diagnosi.
Il processo di automedicazione
Il ricorso all'automedicazione è in continua espansione e si associa oggi ad un altro fenomeno che va accentuandosi, ovvero la tendenza ad allargare il mercato degli OTC, inserendovi sempre più farmaci da prescrizione.
Dietro questo fenomeno, vi è l’acquisita conoscenza del buon profilo di efficacia e tollerabilità dei farmaci da banco che li rende, dal punto di vista della sicurezza d'impiego, relativamente "innocui".
Ciò è sicuramente vero per l’OTC, ma non sempre vero per l’interazione OTC-paziente. In altre parole, lo stato del paziente (età, sesso, condizioni fisiologiche e patologiche, ecc) condiziona fortemente la sicurezza dell’OTC, al punto da cambiare le indicazioni del suo uso, anche a fronte di nuove evidenze su potenziali rischi. L’esempio forse più significativo è rappresentato dell’acido acetilsalicilico (aspirina), in commercio da più di 100 anni, che soltanto nell’ottobre del 2002 è stata controindicata nei ragazzi al di sotto dei 15 anni di età.
E’ evidente quindi che, nell’auto-medicazione, il controllo sull'uso delle medicine diminuisce e quindi il rischio aumenta.
La percezione del rischio da parte del consumatore
Qual è il grado di consapevolezza del rischio da parte dei consumatori che ricorrono all'automedicazione? Alcuni studi (1-4) hanno osservato che la maggior parte di essi mostra uno scarso grado di conoscenza dei possibili effetti avversi derivanti dall'uso di OTC. Il prodotto da banco non viene considerato come un farmaco “importante”, per cui il paziente tende a non acquisire informazioni sui rischi connessi alla sua assunzione. Gli stessi studi hanno inoltre evidenziato che i consumatori di farmaci OTC tendono a recepire meglio le informazioni sulle reazioni avverse quando queste sono fornite da personale sanitario qualificato, rispetto a quelle riportate nel foglietto illustrativo.
Sovradosaggio ed uso cronico
il sovradosaggio dei farmaci da banco, sia accidentale che volontario, rappresenta un primo rischio. Esso risulta purtroppo ancora sottostimato, soprattutto nel nostro Paese. Alcuni esempi, di seguito riportati, possono aiutare a valutare quale sia la sua reale entità, sebbene esso dipenda da fattori diversi (come le modalità di dispensazione dei farmaci), caratteristici di ogni Paese.
Paracetamolo (Tachipirina)
Il paracetamolo è una molecola ampiamente utilizzata per la sua attività antipiretica e analgesica. Esso è ben tollerato e, rispetto ad altri analgesici, presenta il vantaggio di non essere gastrolesivo e di essere tra i più sicuri in gravidanza. Può tuttavia provocare, come riportato nel foglietto illustrativo, gravi danni al fegato a seguito di sovradosaggio. Nonostante queste avvertenze, secondo un articolo pubblicato su Annals of Internal Medicine (5), l'iperdosaggio di paracetamolo rappresenta la prima causa d'insorgenza di insufficienza epatica acuta negli Stati Uniti e, nella maggior parte dei casi, tale sovradosaggio non è intenzionale. Tenuto conto di questi ed altri dati, la FDA ha stimato che i ricoveri d’urgenza per overdose involontaria da paracetamolo siano negli USA circa 56.000 l’anno, l’8% dei quali coinvolge bambini di età inferiore ai 12 anni. Le ragioni di tale sovradosaggio risiederebbero, almeno in parte, nel fatto che il paracetamolo è contenuto in numerose specialità farmaceutiche da banco, spesso pubblicizzate per patologie differenti (es. febbre, dolore, influenza e raffreddore); pertanto, specialità diverse contenenti lo stesso principio , vendute con nomi commerciali diversi, spesso da solo o in combinazione. Ne conseguirebbe che il paziente assume diverse preparazioni di paracetamolo convinto di usare farmaci diversi per patologie diverse.
In Inghilterra, dove questo farmaco è la più comune causa di avvelenamento intenzionale e di insufficienza epatica acuta, nel 1998, è stato dimezzato il numero di compresse contenute nelle confezioni di farmaci a base di paracetamolo, acquistabili nelle farmacie o nei supermercati. A seguito di ciò vi è stata una riduzione (variabile dal 21% al 64%) dei casi di epatotossicità severa, del numero dei ricoveri ospedalieri e della spesa per l'antidoto (6). Di recente anche in Australia, applicando una restrizione alle vendite di paracetamolo, vi è stata una significativa diminuzione di ricoveri per avvelenamento.
Decongestionanti nasali
I decongestionanti nasali sono tra gli OTC più venduti. I loro effetti avversi sono legati alla loro attività adrenergica, ed un loro uso cronico, fra l'altro inappropriato, può provocare un danno alla mucosa nasale con sviluppo di “rinite iatrogena”. Infatti, il diminuito afflusso di sangue prodotto dal farmaco dura alcune ore ed è normalmente seguito da una vasodilatazione di compenso (fenomeno del “rebound”), per cui il paziente ritorna alla condizione di ostruzione di partenza. Con lo sviluppo della tolleranza, il paziente è portato ad autosomministrarsi più frequentemente il farmaco, innescando così un circolo vizioso che aggrava la rinite, con conseguente ulteriore danno della mucosa nasale.
I decongestionanti nasali per via orale, rispetto a quelli per uso topico, sembrano meno efficaci nel provocare il fenomeno del rebound, ma senz'altro molto più capaci di dare eventi avversi di tipo sistemico, soprattutto in pazienti ipertesi e/o cardiopatici od anche in soggetti a rischio di sviluppare tali patologie. Diverse segnalazioni in letteratura hanno inoltre messo in evidenza l'associazione tra abuso di decongestionanti nasali simpaticomimetici e rischio di accidenti vascolari ischemici e/o emorragici in soggetti sani o comunque privi di fattori predisponenti. Risale al 2000 uno studio condotto dall’FDA (7) che ha evidenziato come la fenilpropanolamina (decongestionante nasale simpaticomimetico), rappresenti un fattore di rischio indipendente per stroke emorragico nelle donne. A seguito di tali conclusioni, l'agenzia americana ha chiesto a tutte le industrie farmaceutiche di sospendere la vendita di prodotti contenenti tale principio attivo, provvedimento che è stato volontariamente applicato anche in Europa come misura precauzionale.
Lassativi
Un simile fenomeno di “rebound” si sviluppa anche per i lassativi. Il loro uso cronico comporta la comparsa di stipsi per atonia colica, creando un'ulteriore motivazione nel soggetto a continuare l'auto-medicazione. Le conseguenze di tale abuso possono essere gravi: disordini elettrolitici con disturbi della conduzione cardiaca per ipokaliemia, danni cerebrali per iponatriemia, oltre che lesioni della mucosa intestinale e costipazione cronica.
L’uso off-label dell’OTC
Un recente studio australiano (8) ha denunciato come i FANS da banco (“venduti nei supermercati”, sottolineano gli autori dello studio) siano spesso usati in maniera inappropriata nei bambini, poiché si è in presenza una infezione virale o perché il farmaco era specificamente controindicato per l’uso pediatrico. A fronte di tale uso, diversi bambini che avevano uno stato di disidratazione anche modesto sono stati ricoverati per insufficienza renale. Altri fenomeni molto diffusi di uso off-label ed abuso degli OTC sono rappresentati (come riportato in numerose pubblicazioni scientifiche) dall’acquisto di lassativi per uso dimagrante e farmaci antitosse, contenenti destrometorfano, da parte dei tossicodipendenti.
Gli OTC in popolazioni a rischio
E' stato stimato che circa il 50% dei farmaci assunti durante la gravidanza appartiene alla categoria degli OTC. Molti di essi (es. decongestionanti nasali) possono produrre effetti dannosi sullo sviluppo fetale.
Riguardo all’uso di OTC negli anziani, farmaci come gli antiinfiammatori (es. ibuprofene, ketoprofene, naprossene, ecc), è sconsigliato a causa del rischio di cattiva tollerabilità gastrica ed insufficienza renale acuta, così come in caso di cardiopatie, per il rischio di scompenso cardiaco. Per evitare rischi, l’anziano che assume un antiinfiammatorio OTC dovrebbe anche evitare, quando possibile, di associarli senza consulto medico agli anticoagulanti e agli antiaggreganti, perché tali associazioni aumentano il rischio di emorragie e agli antiipertensivi, perché ne riducono l’efficacia. Nel caso specifico dei diuretici e degli ACE-inibitori, sono di recente stati riportati danni renali e cardiaci a seguito della loro associazione con antinfiammatori (9).
Automedicazione e ritardo di diagnosi
Come detto, gli OTC sono farmaci sintomatici. Tuttavia il sintomo può talvolta essere il segno di una patologia molto più severa di quella inizialmente ipotizzata, magari per la quale una diagnosi precoce potrebbe influenzarne positivamente l’esito. Nella letteratura scientifica sono presenti centinaia di casi del genere. Ad esempio (10), è riportato il caso di un uomo di 63 anni che aveva avuto prescritto un antistaminico anti-H2 per un ulcera gastrica. In molti Paesi questa categoria di farmaci è acquistabile senza ricetta medica. Nei successivi 4 mesi il suddetto paziente, all’insorgenza dei sintomi, si era sempre auto prescritto l’anti-H2, assumendolo al dosaggio massimo senza rispettare le avvertenze indicate nel foglietto illustrativo e senza consultare un medico. Allorquando i suoi familiari lo convinsero a sottoporsi a visita medica, l’endoscopia confermò la presenza di un’ulcera antrale, e la biopsia indicò la presenza di un adenocarcinoma.
E’ chiaro che in questo caso (così come probabilmente in molti altri, secondo quanto ipotizzato dall’autore del case report) il miglioramento della sintomatologia prodotto dagli OTC ha fatto sì che il paziente ritenesse superfluo il consulto medico, che se invece fosse stato effettuato precocemente, forse gli avrebbe permesso di evitare un intervento chirurgico.
Le interazioni farmacologiche
In termini generali, le interazioni farmacologiche sono oggi la principale causa di reazioni avverse da farmaci in corso di terapia. Emblematico a riguardo è stato il caso, pubblicato sul Canadian Journal of Cardiology (11) di un giovane di 21 anni, in buona salute, che ha manifestato un’ischemia miocardica quando ha associato un decongestionante nasale OTC (pseudoefedrina) ad eritromicina e buproprione, che gli erano stati prescritti rispettivamente per bronchite e per smettere di fumare.
Una patologia emergente: quella iatrogena
Il numero di farmaci che la popolazione usa è oggi di gran lunga superiore a quella di un tempo. Il numero di farmaci usati aumento con l’età del paziente e la popolazione anziana è in costante aumento.
A fronte di questo aumento dell’età e di questo aumento, conseguente, dei farmaci si va sempre più ampliando la patologia da farmaci, al punto da far parlare oggi, la comunità scientifica più sensibile al problema, di una vera e propria malattia con profonde implicazioni sociali ed economiche. Due soli recenti esempi:
1. i ricoveri ospedalieri causati da eventi avversi da farmaci secondo un recente studio inglese (12) rappresentano oltre il 6% dei ricoveri totali, comportando in Inghilterra una occupazione giornaliera in ospedale di 7800 posti letto ed un costo annuale di 466 milioni di sterline.
2. in Australia (13) i ricoveri ospedalieri od il prolungamento della ospedalizzazione a causa di eventi avversi nella popolazione anziana sono passati nel periodo 1980-2002 dal 2 per mille al 12 per mille, toccando il 32 per mille per i soggetti sopra gli 85 anni.
Gli eventi avversi che causano ricovero o prolungano la terapia sono in gran parte (dal 29 all’80%) prevedibili e quindi evitabili, sopratutto negli anziani, come dimostrato da vari studi (12, 14, 15).
Questi soli dati ci permettono di affermare che la patologia iatrogena è la nuova frontiera della sanità del futuro, se vorremo continuare a curare. E ci debbono far ritenere l’auto-medicazione sempre e comunque un rischio ed oggi e nel futuro un rischio crescente.
come gia detto da qlk pensi che i farmacisti si facciano problemi se vuoi comprare 20 scatole di un medicinale?
io non ho mai chiesto consiglio ad un farmacista, se ho un problema telefono/vado dal medico, se sto davvero male viene lui a casa
se devo prendere qlksa oltre alla classica aspirina o qlksa contro il mal di denti, chiedo a lui e sono sicuro di ricevere un buon consiglio
in fondo è a questo che servono i medici
cmq guardala come per l'esempio della benzina:
- hai un malore ma non vuoi sentire il medico e vuoi qlk che ti consigli e che possa dedicarti abbastanza tempo? vai in farmacia e paghi un po di piu
- sai esattamente cosa comprare? xche dover pagare un servizio che non sfrutti e di cui non hai bisogno?
Un po' di vita vissuta, visto che sono marito di una farmacista.
Il farmacista non vende solo medicinali, ma consiglia il cliente: in questo rappresenta la prima linea del sistema sanitario nazionale, in quanto consente di risolvere piccoli problemi per i quali il mutuato dovrebbe farsi qualche ora di coda. Solo vivendo dietro il banco della farmacia ci si fa un'idea di quanto intenso sia questo lavoro di consulenza.
Il farmacista svolge anche un lavoro di controllo dell'operato dei medici di base: solo vivendo dietro il banco di una farmacia ci si rende conto di quante ricette sbagliate arrivano, talvolta con errori che comporterebbero la prescrizione di farmaci dannosi, se il farmacista non vagliasse in modo critico il contenuto delle ricette.
Il farmacista svolge quindi un ruolo di tutela della salute del cittadino, sia perchè le protegge da se stesso sia perchè lo protegge da medici di base talvolta ottimi, talvolta sbadati.
Il farmacista è solo un piccolo anello della catena del prezzo, ma purtroppo è l'unico percepito dal cittadino/elettore, quindi ogni provvedimento di moderazione dei prezzi va a toccare solo e soltanto il farmacista, perchè del resto della catena il cittadino/elettore non ha percezione. Ne è un esempio il provvedimento sullo sconto imposto.
Il cittadino/elettore, sempre per un problema di percezione, non vuole risparmiare, vuole lo sconto: bisogna vivere dietro il banco di una farmacia per rendersi conto di quante persone rifiutano a priori il farmaco generico, che il farmacista corretto consiglia sempre.
Queste cose le dico perchè è vero che ci sono degli interessi corporativi in gioco, ma è sbagliato pensare che colpire la categoria dei farmacisti ponga rimedio ai difetti del sistema sanitario nazionale. Il prezzo dei farmaci è fatto a monte della catena, costituita dai produttori e da pochi grossisti, e il farmacista ha ben poche possibilità di scelta.
Nevermind
27-02-2006, 09:35
Io rimango della mia idea che già ora si abusa troppo delle medicine se le si trovassero pure li comode al super secondo me la cosa peggiorerebbe.
<Straker>
27-02-2006, 10:46
Un po' di vita vissuta, visto che sono marito di una farmacista.
Il farmacista non vende solo medicinali, ma consiglia il cliente: in questo rappresenta la prima linea del sistema sanitario nazionale, in quanto consente di risolvere piccoli problemi per i quali il mutuato dovrebbe farsi qualche ora di coda. Solo vivendo dietro il banco della farmacia ci si fa un'idea di quanto intenso sia questo lavoro di consulenza.
Il farmacista svolge anche un lavoro di controllo dell'operato dei medici di base: solo vivendo dietro il banco di una farmacia ci si rende conto di quante ricette sbagliate arrivano, talvolta con errori che comporterebbero la prescrizione di farmaci dannosi, se il farmacista non vagliasse in modo critico il contenuto delle ricette.
Il farmacista svolge quindi un ruolo di tutela della salute del cittadino, sia perchè le protegge da se stesso sia perchè lo protegge da medici di base talvolta ottimi, talvolta sbadati.
Il farmacista è solo un piccolo anello della catena del prezzo, ma purtroppo è l'unico percepito dal cittadino/elettore, quindi ogni provvedimento di moderazione dei prezzi va a toccare solo e soltanto il farmacista, perchè del resto della catena il cittadino/elettore non ha percezione. Ne è un esempio il provvedimento sullo sconto imposto.
Il cittadino/elettore, sempre per un problema di percezione, non vuole risparmiare, vuole lo sconto: bisogna vivere dietro il banco di una farmacia per rendersi conto di quante persone rifiutano a priori il farmaco generico, che il farmacista corretto consiglia sempre.
Queste cose le dico perchè è vero che ci sono degli interessi corporativi in gioco, ma è sbagliato pensare che colpire la categoria dei farmacisti ponga rimedio ai difetti del sistema sanitario nazionale. Il prezzo dei farmaci è fatto a monte della catena, costituita dai produttori e da pochi grossisti, e il farmacista ha ben poche possibilità di scelta.
Dici cose giuste in merito al ruolo consultivo e di tutela della salute del cittadino. Io stesso, piu’ volte, sono ricorso al consiglio critico del farmacista.
Sono decisamente meno d’accordo quando si sostiene che il prezzo e’ imposto, e che il rivenditore finale ha poche possibilita’ di scelta. Il prezzo e’ suggerito, ma i margini di manovra per il rivenditore ci sono sempre, e sono pure molto ampi: questo vale per gli occhiali da sole, per la maglietta, per la frutta e pure per le medicine. Ah: e lo sconto del 10% non e’ “imposto”, bensi’ “suggerito”.
…colpire la categoria dei farmacisti ponga rimedio ai difetti del sistema sanitario nazionale.
E infine, vedo che si persevera in un errore di fondo: nessuno vuole colpire la categoria dei farmacisti!! Vedo che tutti sono d’accordo nell’abolire i monopoli e aprirsi al libero mercato, salvo alzare le barricate con le scuse piu’ pretestuose quando viene colpito il proprio personalissimo tornaconto :muro:
Ah: e lo sconto del 10% non e’ “imposto”, bensi’ “suggerito”.
è un suggerimento molto forte ;) in altri termini io devo praticare uno sconto dallo 0 al 20% ma non posso fare lo 0 se il mio vicino fa il 10. Il che non c'entra assolutamente nulla con le dinamiche di libero mercato, perchè lo sconto dichiarato è indiscriminato su tutti i farmaci che ne hanno diritto, il che vuol dire che ci sono farmaci che, alla resa dei conti, sono venduti sotto costo.
E infine, vedo che si persevera in un errore di fondo: nessuno vuole colpire la categoria dei farmacisti!! Vedo che tutti sono d’accordo nell’abolire i monopoli e aprirsi al libero mercato, salvo alzare le barricate con le scuse piu’ pretestuose quando viene colpito il proprio personalissimo tornaconto :muro:
Invece io percepisco il contrario: provvedimenti e proposte di provvedimenti sono concepiti in modo tale da colpire una categoria che viene proposta come causa del costo della sanità.
E guarda caso si va a colpire una categoria che storicamente non ha mai avuto peso politico.
Il libero mercato è una buona cosa, ma non a tutti i costi e comunque non seguendo la strada intrapresa da Storace.
Poi per carità io faccio il commercialista, categoria che non ha nessuna esclusiva e che si scontra ogni giorno con la concorrenza feroce di chiunque abbia una matita e una calcolatrice, quindi sono il primo a detestare i corporativismi.
<Straker>
27-02-2006, 12:44
è un suggerimento molto forte ;) in altri termini io devo praticare uno sconto dallo 0 al 20% ma non posso fare lo 0 se il mio vicino fa il 10. Il che non c'entra assolutamente nulla con le dinamiche di libero mercato, perchè lo sconto dichiarato è indiscriminato su tutti i farmaci che ne hanno diritto, il che vuol dire che ci sono farmaci che, alla resa dei conti, sono venduti sotto costo.
Invece io percepisco il contrario: provvedimenti e proposte di provvedimenti sono concepiti in modo tale da colpire una categoria che viene proposta come causa del costo della sanità.
E guarda caso si va a colpire una categoria che storicamente non ha mai avuto peso politico.
Il libero mercato è una buona cosa, ma non a tutti i costi e comunque non seguendo la strada intrapresa da Storace.
Guarda che l'attuale ministro della sanita' ha fatto un regalone alla categoria dei farmacisti. In italia il dibattito sulla liberalizzazione della vendita dei farmaci va avanti da un po'; e ricordo distintamente l'articolo della Stampa, di un paio di mesi fa (purtroppo non l'ho conservato) in cui si diceva che invece di un provvedimento che consentisse la libera vendita dei farmaci da banco ai supermercati, veniva "suggerito" ai farmacisti di praticare questo famigerato sconto. In buona sostanza, niente piu' che una sorta di "contentino" per tenere buona l'opinione pubblica; e che presto sarebbe finito nel dimenticatoio, insieme naturalmente allo sconto :rolleyes:
Guarda che l'attuale ministro della sanita' ha fatto un regalone alla categoria dei farmacisti. In italia il dibattito sulla liberalizzazione della vendita dei farmaci va avanti da un po'; e ricordo distintamente l'articolo della Stampa, di un paio di mesi fa (purtroppo non l'ho conservato) in cui si diceva che invece di un provvedimento che consentisse la libera vendita dei farmaci da banco ai supermercati, veniva "suggerito" ai farmacisti di praticare questo famigerato sconto. In buona sostanza, niente piu' che una sorta di "contentino" per tenere buona l'opinione pubblica; e che presto sarebbe finito nel dimenticatoio, insieme naturalmente allo sconto :rolleyes:
Se fosse finito tutto nel dimenticatoio non staremmo qui a postare circa la proposta di Coop, nè tantomeno comparirebbero le locandine con lo sconto applicato dalle farmacie in questione...
marco1474
27-02-2006, 12:59
Favorevole ai medicinali al supermercato. Basta con questi prezzi assurdi per mancanza di concorrenza. E anche la storia della salute (girano dei volantini) che verrebbe a mancare insieme all'assenza dei farmacisti è una stronzata. Si tratta di prodotti da banco e per comprare del colluttorio o aulin non ho bisogno del farmacista come non ne ho mai sentito il bisognoprima....e se un giorno ne sentissi la necessità, nessuno mi vieta di andare in farmacia (mica le cancellano dalla faccia della terra).
Spero che, dopo le farmacie, nei supermercati vadano anche i distributori di benzina.
Ciauz
<Straker>
27-02-2006, 13:03
Se fosse finito tutto nel dimenticatoio non staremmo qui a postare circa la proposta di Coop, nè tantomeno comparirebbero le locandine con lo sconto applicato dalle farmacie in questione...
Veramente il "contentino" era riferito allo sconto che e' stato suggerito ai farmacisti di praticare... :rolleyes:
Sono disposto a scommettere che entro poche settimane quelle locandine scompariranno nel nulla.
<Straker>
27-02-2006, 13:09
Spero che, dopo le farmacie, nei supermercati vadano anche i distributori di benzina.
Straquoto. In francia sono molto diffusi, presso gli ipermercati, i distributori di benzina con marchio del supermercato stesso. E naturalmente, la benzina costa decisamente meno ;)
In italia ancora no: anche qui c'e' un dibattito in corso, speriamo che la cosa si sblocchi al piu' presto.
Si tratta di prodotti da banco e per comprare del colluttorio o aulin non ho bisogno del farmacista come non ne ho mai sentito il bisognoprima....
Mia sorella per una bustina di aulin di troppo è andata al pronto soccorso vomitando sangue per un'emorragia allo stomaco.
Son da banco, non sono caramelle ;)
Se le cose vanno in quella direzione, spero che il cittadino ne abbia un beneficio economico (ma non ne sono certo), ma soprattutto che gli si insegni che il farmaco da banco non è acqua fresca.
Mia sorella per una bustina di aulin di troppo è andata al pronto soccorso vomitando sangue per un'emorragia allo stomaco.
Son da banco, non sono caramelle ;)
Se le cose vanno in quella direzione, spero che il cittadino ne abbia un beneficio economico (ma non ne sono certo), ma soprattutto che gli si insegni che il farmaco da banco non è acqua fresca.
ma scusa quel farmaco dove è stato comprato? in farmacia e a venderglielo è stato un farmacista, quindi non è questo il problema
ci vuole + informazione, bisogna far capire alla gente che è importante almeno leggere le "istruzioni" del farmaco
ma scusa quel farmaco dove è stato comprato? in farmacia e a venderglielo è stato un farmacista, quindi non è questo il problema
Infatti ho detto che se questa roba deve andare al supermercato, deve essere affiancato da un'informazione adeguata. Perchè se già comprandolo in farmcia può capitare di farsi del male, figurati cosa può capitare se uno percepisce che sta al supermercato perchè è come bere acqua fresca.
Da questo punto di vista io non sono contrario, dico solo che il passaggio al supermercato può essere male interpretato, come del resto esperienze estere hanno insegnato.
<Straker>
27-02-2006, 14:09
Mia sorella per una bustina di aulin di troppo è andata al pronto soccorso vomitando sangue per un'emorragia allo stomaco.
Son da banco, non sono caramelle ;)
Se le cose vanno in quella direzione, spero che il cittadino ne abbia un beneficio economico (ma non ne sono certo), ma soprattutto che gli si insegni che il farmaco da banco non è acqua fresca.
Mi spiace molto per tua sorella, davvero; ma l'esempio che hai riportato non vuol dire nulla. L'assunzione errata di un farmaco, per quanto banale come l'aulin, e' una cosa ben diversa dal poterlo acquistare liberamente.
E poi tua sorella l'avra' comprata in una farmacia :D mica si deve incolpare chi glie l'ha venduta ;)
Un'altra cosa che mi inquieta: si tende molto a considerare le persone, la massa, come "irresponsabili". C'e' qualcuno in questo thread che sostiene tesi a mio avviso davvero azzardate: "a trovare i farmaci al supermercato la gente ne abusera', comprera' chili e chili di medicine che verranno sprecate o che verranno assunte in quantita' provocando chissa' quali danni alle persone", e altre sciocchezze del genere. Ora, in primo luogo vorrei che qualcuno mi dimostrasse la differenza tra entrare in farmacia, dire "vorrei una confezione di PML Crono" (toh, sono vitamine che ho preso l'altro giorno) :D pagare e uscire; e fare la stessa cosa al supermercato. Tutte le volte che ho comprato il PML Crono :D le uniche parole del farmacista sono state "sono 18 euro" :muro: Mica e' stato li' a spiegarmi come quando quanto e perche' prenderle!
Lo fa solo se glie lo chiedo io. Se voglio chiedergli consiglio, lo faccio e li pago 18 euro; senno', vado al supermercato e li pago 14 (magari)... ;)
E poi, in secondo luogo: ma davvero credete che la gente compri una cosa in maggior quantita', per giunta sprecandola (in questi tempi di magra poi) :rolleyes: solo perche' e' piu' facile da trovare? :mbe: E poi, anche se fosse (cosa che non credo): ma saranno pure fatti loro, di come spendono i soldi. Facendo l'esempio dei preservativi,
Vendendo i farmaci nell'ipermercato ci sarebbe solo uno spostamento dei clienti ed un aumento del consumo di farmaci (più se ne trovano, più se ne usano... proprio come il discorso dei preservativi...)
ma dove si e’ visto che la gente compra piu’ preservativi solo perche' li trova alla cassa del supermercato??
E allora contingentiamo tutto, cosi' evitiamo gli "sprechi"... :rolleyes:
:asd:
Sono d'accordo con la proposta e ho firmato. Però penso che il male maggiore siano le industrie farmaceutiche, non le farmacie...
marco1474
27-02-2006, 14:16
Infatti ho detto che se questa roba deve andare al supermercato, deve essere affiancato da un'informazione adeguata. Perchè se già comprandolo in farmcia può capitare di farsi del male, figurati cosa può capitare se uno percepisce che sta al supermercato perchè è come bere acqua fresca.
Da questo punto di vista io non sono contrario, dico solo che il passaggio al supermercato può essere male interpretato, come del resto esperienze estere hanno insegnato.
Il problema non è il supermercato. Pensi che il farmacista si sia fatto problemi o abbia "indagato" quando tua sorella gli ha chiesto una scatola di aulin? L'unica cosa che cambia è che in farmacia te lo passa lui mentre al supermercato lo prendi da solo, e se per questo "servizio" devo pagare care le medicine, voglio poter scegliere se usufruirne o meno.
Per il tuo caso, mi dispiace ma il problema è tua sorella.
E poi, in secondo luogo: ma davvero credete che la gente compri una cosa in maggior quantita', per giunta sprecandola (in questi tempi di magra poi) :rolleyes: solo perche' e' piu' facile da trovare? :mbe: E poi, anche se fosse (cosa che non credo): ma saranno pure fatti loro, di come spendono i soldi. Facendo l'esempio dei preservativi,
ma dove si e’ visto che la gente compra piu’ preservativi solo perche' li trova alla cassa del supermercato??
E allora contingentiamo tutto, cosi' evitiamo gli "sprechi"... :rolleyes:
:asd:
Scusa ma l'hai letta la parte del documento che ho postato sul paracetamolo?
Parli per partito preso negando la realtà certificata dei fatti! Dillo chiaro e tondo allora che la pensi così a priori e chiudiamo scusa!
Paracetamolo
In Inghilterra, dove questo farmaco è la più comune causa di avvelenamento intenzionale e di insufficienza epatica acuta, nel 1998, è stato dimezzato il numero di compresse contenute nelle confezioni di farmaci a base di paracetamolo, acquistabili nelle farmacie o nei supermercati. A seguito di ciò vi è stata una riduzione (variabile dal 21% al 64%) dei casi di epatotossicità severa, del numero dei ricoveri ospedalieri e della spesa per l'antidoto (6). Di recente anche in Australia, applicando una restrizione alle vendite di paracetamolo, vi è stata una significativa diminuzione di ricoveri per avvelenamento.
Fonte Università degli studi di Messina
Sono arrivati addirittura a ridurre il numero di compresse pur di evitare gli sprechi e tu hai il coraggio di negare che ci sarà un abuso aumentando la reperibilità???
<Straker>
27-02-2006, 19:50
Scusa ma l'hai letta la parte del documento che ho postato sul paracetamolo?
Parli per partito preso negando la realtà certificata dei fatti! Dillo chiaro e tondo allora che la pensi così a priori e chiudiamo scusa!
Paracetamolo
In Inghilterra, dove questo farmaco è la più comune causa di avvelenamento intenzionale e di insufficienza epatica acuta, nel 1998, è stato dimezzato il numero di compresse contenute nelle confezioni di farmaci a base di paracetamolo, acquistabili nelle farmacie o nei supermercati. A seguito di ciò vi è stata una riduzione (variabile dal 21% al 64%) dei casi di epatotossicità severa, del numero dei ricoveri ospedalieri e della spesa per l'antidoto (6). Di recente anche in Australia, applicando una restrizione alle vendite di paracetamolo, vi è stata una significativa diminuzione di ricoveri per avvelenamento.
Fonte Università degli studi di Messina
Sono arrivati addirittura a ridurre il numero di compresse pur di evitare gli sprechi e tu hai il coraggio di negare che ci sarà un abuso aumentando la reperibilità???
La "realta' certificata dai fatti" che hai riportato e' tale in un contesto molto differente dalla situazione italiana: ti riporto le parole dell'articolo postato da bluelake:
Nei paesi anglosassoni (dove vige la stessa situazione che in Canada, Stati Uniti e Nuova Zelanda) e in quelli scandinavi la vendita si effettua anche al di fuori delle farmacie; è ammessa anche quella via internet e per posta.
cosa che in italia non accade e non accadra', nemmeno se fosse approvata la proposta.
Per come la penso io poi, piuttosto che "vietare", "proibire", "ridurre", "contingentare" o quant'altro: preferisco la liberta' di iniziativa e di scelta, e poi che si attuino campagne per sensibilizzare la gente all'uso corretto dei farmaci.
Nell'articolo che hai postato, si legge di "overdose involontaria da paracetamolo". Vuol dire che la gente 1) non si aspetta che il medicinale contiene paracetamolo (e allora scriviamolo sulla confezione) :) e 2) informiamoli che troppo paracetamolo fa male :)
E aggiungo anche che tu hai riportato "IL PUNTO DI VISTA DEI FARMACOLOGI" che, scusami se faccio il malizioso, ma e' un po' come chiedere all'oste se il vino e' buono :D oltre che essere clamorosamente off topic: perche' in realta' l'articolo parla di autodiagnosi e automedicazione, che sono cose ben diverse dall'iniziativa in oggetto :D
La "realta' certificata dai fatti" che hai riportato e' tale in un contesto molto differente dalla situazione italiana: ti riporto le parole dell'articolo postato da bluelake:
cosa che in italia non accade e non accadra', nemmeno se fosse approvata la proposta.
Per come la penso io poi, piuttosto che "vietare", "proibire", "ridurre", "contingentare" o quant'altro: preferisco la liberta' di iniziativa e di scelta, e poi che si attuino campagne per sensibilizzare la gente all'uso corretto dei farmaci.
Nell'articolo che hai postato, si legge di "overdose involontaria da paracetamolo". Vuol dire che la gente 1) non si aspetta che il medicinale contiene paracetamolo (e allora scriviamolo sulla confezione) :) e 2) informiamoli che troppo paracetamolo fa male :)
E aggiungo anche che tu hai riportato "IL PUNTO DI VISTA DEI FARMACOLOGI" che, scusami se faccio il malizioso, ma e' un po' come chiedere all'oste se il vino e' buono :D oltre che essere clamorosamente off topic: perche' in realta' l'articolo parla di autodiagnosi e automedicazione, che sono cose ben diverse dall'iniziativa in oggetto :D
Ogni qual volta uno parla con i fatti tu o cambi discorso o fai finta di non capire.
1) I dati postati sono dati oggettivi (con tanto di luoghi, date e percentuali annesse), non c'è scritto "secondo noi" sono dati reali e quindi inoppugnabili.
2) Il documento postato NON è scritto da un farmacista TITOLARE che "teme di perdere il proprio guadagno". E' scritto da un laureato in farmacia e da un medico dell'università di Messina. Ecco chi:
Achille P. Caputi (medico)
Ordinario di Farmacologia (come vedi il farmacologo è una cosa, il farmacista un'altra)
Direttore Dipartimento Clinico e Sperimentale di Medicina e Farmacologia
Univeristà di Messina
Giovanni Polimeni (farmacista)
Coordinatore Sito Web. www.farmacovigilanza.org
Dipartimento Clinico e Sperimentale di Medicina e Farmacologia
Univeristà di Messina.
(scusa se li avevo omessi)
Ora a me non risulta che chi lavora per l'università abbia un guadagno dalla vendita di un farmaco proveniente da una farmacia piuttosto che da un supermercato (che dovrebbe prevedere (si legge nella proposta di Coop) sempre la figura di un farmacista fra l'altro..).
3)Se avessi letto almeno le prime righe con attenzione c'è scritto:
FARMACI NEI SUPERMERCATI:
IL PUNTO DI VISTA DEI FARMACOLOGI
Per i farmacologi per valutare al meglio la proposta di liberalizzazione della distribuzione dei farmaci è necessario analizzare tutte le variabili che possono influenzare l’accesso dei “consumatori” ai medicinali.
Sono scritte infatti tutta una serie di cause che valutano i rischi di un eventuale abuso (ma che è certezza in altri paesi) spiegate e documentate, legate appunto ad errata AUTODIAGNOSI/AUTOMEDICAZIONE/RITARDO DI MEDICAZIONE ETC ETC
...a parte questo ti bastava leggere SOLO il titolo (è Clamorosamente off topic vero?) per capire che è riferito proprio alla proposta in questione.
4) Da chi pensi debbano essere effettuati gli studi (approfonditi e non semplicemente statistici) del settore farmaceutico?
Forse da un avvocato? ...da una casalinga? ...da un cuoco?
...o da un farmacologo (lo dice la parola stessa...)???
Se nel documento compaiono casualmente l'Inghilterra/Australia/Usa dipende proprio dal fatto che sono paesi in cui la liberalizzazione dei farmaci è già avvenuta ed in cui casualmente si sono verificati danni dovuti ad abuso (ora ti prego, non venirmi e dire che l'abuso deriva dal "paracetamolo" che uno compra da internet...(cmq in Italia come avevo già postato compriamo qualcosina di ben più rischioso da internet dalla Svizzera...)
Se ho postato una realtà differente da quella italiana è proprio perchè è quella in cui tu speri...
Io personalmente poi spero che si possa arrivare prima o poi a comprare le aspirine prendendole dallo scaffale e pagandole alla cassa del market, come gia' accade nei paesi anglosassoni.
Paesi in cui si ricorre ad espedienti pur di dimuire il consumo di farmaci (tipo diminuizione del numero di compresse per scatola)...
Hai detto altrettanto chiaramente che trovi azzardato affermare che la vendita dei farmaci anche nei supermercati possa portare abusi e problemi...
C'e' qualcuno in questo thread che sostiene tesi a mio avviso davvero azzardate: "a trovare i farmaci al supermercato la gente ne abusera', comprera' chili e chili di medicine che verranno sprecate o che verranno assunte in quantita' provocando chissa' quali danni alle persone", e altre sciocchezze del genere.
Si dà il caso che la vendita di un prodotto sia direttamente proporzionale alla sua richiesta/reperibilità/pubblicità etc etc, se a questo aggiungi un (eventuale) abbassamento dei prezzi hai il quadro completo...
Vuoi le prove? Eccole:
"L'Italia, proprio perché ha un sistema di distribuzione dei medicinali che avviene tramite le farmacie, un sistema che funziona ed è capillarmente al servizio del cittadino, ha la più bassa percentuale di malattie legate all'abuso o all'errato consumo di farmaci".
Alberto Fontanesi presidente provinciale di Federfarma (Vi).
in Australia i ricoveri ospedalieri od il prolungamento della ospedalizzazione a causa di eventi avversi nella popolazione anziana sono passati nel periodo 1980-2002 dal 2 per mille al 12 per mille, toccando il 32 per mille per i soggetti sopra gli 85 anni (qui si parla di patologie iatrogene appunto...)
Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration ormai non riesce più ad arginare i danni relativi alla liberalizzazione selvaggia e alla concentrazione del sistema farmacia nelle mani di poche organizzazioni finanziarie potenti e con saldi appoggi politici, le malattie iatrogene sono arrivate ai due milioni l’anno negli U.S.A. e i decessi per abuso o cattivo uso d'integratori superano di 40 volte il dato europeo.
I prodotti immessi sul mercato senza prescrizione costano sempre meno e pochissimi riportano avvertenze chiare per il consumatore se non slogan pubblicitari. La F.D.A. analizzando i prodotti di libera vendita ha riscontrato un elevato numero d'impurità non identificate causate dall'economicità dei processi produttivi instaurati dalle aziende che si lanciano sempre con maggior aggressività alla conquista di nuovi mercati.
Dr. Ricciardi
almeno questo lo ammetti o avrei capito male io?
La notizia peggiore è che si dovrebbe sapere per principio che TUTTI i farmaci fanno male, hanno mandato anche un opuscolo agli italiani spiegando la situazione, come se non bastasse ci sono medici, farmacisti, foglietti illustrativi, trasmissioni ecc ecc, nonostante ciò già si abusa...
Non esiste farmaco che non rechi sulla confezione i principi attivi....
Guarda una scatola di Tachipirina e dimmi poi se non c'è scritto in evidenza PARACETAMOLO.
Ecco perchè sarebbe assurdo che lo stato prima si ponga l' obiettivo di diminuire l'assunzione di farmaci per poi aumentare i punti vendita degli stessi.
ps:"l' overdose involontaria" di cui tu parli è riferita agli Usa (non ho menzionato gli Usa nell'ultimo post...), non all'Inghilterra dove è causa di avvelenamento "intenzionale".
<Straker>
28-02-2006, 14:22
Non e' che faccio finta di non capire o cambio discorso: e' che credo che le statistiche debbano anche lette con un occhio critico, perche' non sono la verita' assoluta bensi' uno specchio della verita', che riflette cio' che si vuole che venga riflesso.
A me personalmente, lo ripeto e lo confermo, piacerebbe poter comprare le aspirine o le pastiglie per la gola anche nel mercatino sotto casa, come ho fatto a londra: per una questione di comodita', e di concorrenza che contribuisce a tenere i prezzi bassi. Se c'e' chi grida "al lupo al lupo", come viene fatto nell'articolo che hai postato, mi sta bene, ma che valga per quello che e': un segnale di non prendere le cose alla leggera, ma che a mio avviso non deve bloccare iniziative positive volte a ridurre la spesa farmaceutica per famiglia.
Altrimenti, per fare un paragone un po' azzardato ma coerente con quello che tu dici, si potrebbe dire "rendiamo le auto carissime e decuplichiamo il prezzo della benzina: in questo modo il traffico diminuira' e ci sara' meno gente che si stampa contro un albero". Oppure, "facciamo si' che un computer costi 10mila euro invece di 1000, cosi' ci sara' meno gente che se li potra' permettere e diminuiranno o spariranno i virus in circolazione". Per me non e' questo il modo giusto di operare: trovo piu' giusto rendere piu' facile e meno costoso l'accesso a un servizio (alle medicine nel nostro caso, ma non solo quello), e responsabilizzare le persone ad un uso corretto del farmaco (quindi campagne che dissuadano dall'automedicazione, il divieto della pubblicita' per i farmaci, e cosi' via).
Poi, se ci si vuole fare male, nulla e nessuno potra' impedirlo: gli USA sono uno stato a parte, basta pensare come si riducono a furia di hamburger :asd:
Grazie a Dio frequento pochissimo la farmacia quindi non faccio molto testo, ma avessi mai beccato un farmacista che mi avesse consigliato o spiegato qualcosa o peggio sconsigliatomi una determinata medicina che stavo per acquistare...
Non e' che faccio finta di non capire o cambio discorso: e' che credo che le statistiche debbano anche lette con un occhio critico, perche' non sono la verita' assoluta bensi' uno specchio della verita', che riflette cio' che si vuole che venga riflesso.
A me personalmente, lo ripeto e lo confermo, piacerebbe poter comprare le aspirine o le pastiglie per la gola anche nel mercatino sotto casa, come ho fatto a londra: per una questione di comodita', e di concorrenza che contribuisce a tenere i prezzi bassi. Se c'e' chi grida "al lupo al lupo", come viene fatto nell'articolo che hai postato, mi sta bene, ma che valga per quello che e': un segnale di non prendere le cose alla leggera, ma che a mio avviso non deve bloccare iniziative positive volte a ridurre la spesa farmaceutica per famiglia.
Altrimenti, per fare un paragone un po' azzardato ma coerente con quello che tu dici, si potrebbe dire "rendiamo le auto carissime e decuplichiamo il prezzo della benzina: in questo modo il traffico diminuira' e ci sara' meno gente che si stampa contro un albero". Oppure, "facciamo si' che un computer costi 10mila euro invece di 1000, cosi' ci sara' meno gente che se li potra' permettere e diminuiranno o spariranno i virus in circolazione". Per me non e' questo il modo giusto di operare: trovo piu' giusto rendere piu' facile e meno costoso l'accesso a un servizio (alle medicine nel nostro caso, ma non solo quello), e responsabilizzare le persone ad un uso corretto del farmaco (quindi campagne che dissuadano dall'automedicazione, il divieto della pubblicita' per i farmaci, e cosi' via).
Poi, se ci si vuole fare male, nulla e nessuno potra' impedirlo: gli USA sono uno stato a parte, basta pensare come si riducono a furia di hamburger :asd:
Il tuo parere personale io lo rispetto, potresti essere anche un medico che del farmacista non sa nemmeno cosa farsene infatti...
Il fatto però è che non si può mai ignorare il rovescio della medaglia.
Se Coop dice "i prezzi caleranno" dovrebbe dire tante e tante altre cose a riguardo... Io non leggo nulla di tutto ciò.
Le campagne di sensibilizzazione ci sono sempre e ben vengano, basti pensare proprio a quello che si fa per evitare gli incidenti stradali.
Spot, locandine e giornali che ne parlavano sempre... siamo dovuti arrivare però a multe salatissime ed alla patente a punti per vedere un miglioramento.
Stesso discorso per i generici, non si può certo dire che non se ne sia parlato...
Oggi tutti comprano il generico? No. La scusa è la disinformazione, la realtà è che non si vuole fare attenzione...
In quanti hanno letto l'opuscolo sull'educazione al consumo dei farmaci? In quanti si fermano a leggere la locandina sul generico? A quanti altri viene consigliato il generico e dicono "No, grazie"?
I mezzi ci sono ma dobbiamo essere noi a saperli sfruttare!
Sai che i farmacisti o i medici possono darti il consiglio.
Devi essere innanzitutto tu a cercare il dialogo, tu assumi il farmaco non loro.
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