diafino
01-01-2006, 17:33
Una amica cinese mi ha chiesto di correggere la sua ricerca sui barbari ma io nn ci capisco concettualmente una mazza, grammaticalmente ho già fatto io...
è urgente.. Grazie :)
Fin dall' agosto del 476, Odoacre, capo dei militari barbari, diventò il “padrone” dell’ Italia. E’ risaputo che dominare sia più difficile che attaccare ed occupare, soprattutto tra nazionalità diverse, come nel caso dei barbari. I barbari, infatti, ebbero grandi difficoltà in Italia, dove si notarono le differenze di razza, le discrepanze linguistiche e la disparità di culto. Io penso che la situazione si sarebbe potuta contenere con qualche provvedimento amministrativo al fine di stabilizzare il loro dominio. Alla fine, la sottomissione poteva essere vinta!
Chi è al potere non centra tanto. L’ importante è che la politica del dominatore si accordi con la volontà del popolo dominato godendo di fiducia. Si creano cosi due nazioni in armonia tra di loro e si giova allo sviluppo e alla politica degli stati.
Vediamo ora che cosa ha fatto Odoacre. L’occupazione italiana da parte di Odoacre e dei suoi Ertili e Rugi non arrecò nessun miglioramento delle condizioni politiche delle province e dei municipi. Dal punto di vista economico, Odoacre dovette soddisfare le richieste di assegnazione dei terreni italici ai barbari. Assegnò ai soldati una terzo delle case e dei fondi, lasciando gli altri due terzi al proprietario. Il soldato germanico, che non era agricoltore, preferì lasciare tutte le terre all'antico proprietario, riservandosi soltanto il pagamento di un tributo proporzionale al possesso.
Mi pare razionale la proporzione dell’assegnazione della terra. Anche queste politiche furono favorevoli per la stabilizzazione del dominio. Odoacre, dal canto suo, trascurò o meglio, non prestò grande attenzione alla politica estera: difesa della nazione e diplomazia, ecco perché il suo regno ebbe una breve durata (dal 476 al 489). Benché sia breve, metà del popolo romano appoggiò Odoacre quando Teodorico, con le sue genti, scese in Italia: al meno la metà del popolo accettò questo dominatore barbaro alla fine.
Nel 488 Teodorico, re ostrogoto, entrò in Italia, sconfisse Odoacre in varie battaglie e lo obbligò a rifugiarsi a Ravenna, dopo la resa, Odoacre venne ucciso a tradimento e Teodorico assunse il pieno potere in Italia. Egli era più bravo di Odoacre, infatti il regno di Teodorico durò più lungo, dal 494 al 526.
Il suo principio politico era quello di non mescolare due nazioni, puntava infatti a una coesistenza pacifica e a un aiuto reciproco. Odoacre tentò di creare una collaborazione tra i g
goti e i romani: i primi formavano l'esercito, i secondi si occupavano dell'amministrazione civile. Ciascuno conserva infatti il suo diritto, la sua lingua e le sue tradizioni.
Tutto questo, a mio parere, è molto saggio perché da una parte, controllare le armi potè stabilizzare il dominio di Odoacre dall’altra, i romani rimasero in attività dal punto di vista civile, in effetti tutti e due facevano la parte che gli veniva meglio.
In economia, Odoacre assegnò un terzo delle terre ai goti, in modo da non turbare la piccola proprietà, nè disperdere troppo le sue forze militari.
Inizialmente la condizione economica italiana era in miseria a causa dell’invasione degli altri barbari. Con l’aiuto dei vescovi, Teodorico ha fatto il meglio per liberare il popolo dalla grande sofferenza e pian piano l’econimia cominciò a rinascere. La sicurezza pubblica era assai buona, gli ordini di costruzioni a Ravenna e a Roma portarono la diminuzione sistematica della disoccupazione.
Fiorente fu la cultura di quel periodo, la letteratura latina si sviluppò tanto e entrò nella sua migliore era. Non Roma ne Ravenna, Milano diventò il nuovo centro culturale.
Dal punto di vista teologico, i goti erano ferventi ariani, mentre i Romani fanatici cattolici. Teodorico rispettò il principio di Odoacre: respttare la libertà e il privilegio della cattolica romana e non eseguire alcun provvedimento per convertire i romani. In politica estera, rimase l’ ottima relazione con l’impero e giovarono i legami di parentela stretti col re dei Franchi, dei Visigoti, dei Vandali, dei Turingi.
In somma, il governo di Teodorico continuò l’era fiorente dell’impero romano. Nel 500, quando Teodorico fece visita a Roma, il senato, i vescovi e il popolo gli dette un caloroso benvenuto. Nei loro occhi, non si vedeva più il re ostrogoto, ma il re romano. La sua nazione era scomparsa nell’aria.
Rispetto a noi, in Cina, c’è stato anche qualche periodo in cui la nazione di Han era sottomessa dalle altre, per esempio la dinastia Yuan e la dinastia Qing. Benché i re accettavano il sistema di Han, non hanno affrontato il problema della nazione. Persino i dominatori di Yuan esegurono la politica di classificare le nazioni e quelli di Qing si preoccuparono troppo della ribellione del popolo come “lottare contro Qing per restaurare Ming” e hanno fatto tante ingiustizie. Forse perché i cinesi tengono più la nazionalità dei romani? Non lo so…
Approfondendo questo periodo storico dell’Italia sostengo che ha il suo significato anche oggi: non certamente si parla dei barbari, ma degli stranieri, gli studenti all’estero. Perché la loro essenza è stessa: sono di diverse nazioni. Possiamo spezzare questo piccolo blocco. Da Odoacre o Teodorico, più o meno, possiamo imparare come vivere meglio in un paese straniero.
Primo, paese che vai, usanza che trovi, tutti e due non cambiarono il sistema sociale romano. Secondo, bisognerebbe avere la bravura di Teodorico che controllò l’esercito, creando cosi un connubio colossale. Terzo, è importate la comunicazione con i locali, la “diplomazia” è molto importante.
I Barbari capirono a fondo il problema, l’importante è dominare
Vi ringrazio infinitamente, correggerte pure
è urgente.. Grazie :)
Fin dall' agosto del 476, Odoacre, capo dei militari barbari, diventò il “padrone” dell’ Italia. E’ risaputo che dominare sia più difficile che attaccare ed occupare, soprattutto tra nazionalità diverse, come nel caso dei barbari. I barbari, infatti, ebbero grandi difficoltà in Italia, dove si notarono le differenze di razza, le discrepanze linguistiche e la disparità di culto. Io penso che la situazione si sarebbe potuta contenere con qualche provvedimento amministrativo al fine di stabilizzare il loro dominio. Alla fine, la sottomissione poteva essere vinta!
Chi è al potere non centra tanto. L’ importante è che la politica del dominatore si accordi con la volontà del popolo dominato godendo di fiducia. Si creano cosi due nazioni in armonia tra di loro e si giova allo sviluppo e alla politica degli stati.
Vediamo ora che cosa ha fatto Odoacre. L’occupazione italiana da parte di Odoacre e dei suoi Ertili e Rugi non arrecò nessun miglioramento delle condizioni politiche delle province e dei municipi. Dal punto di vista economico, Odoacre dovette soddisfare le richieste di assegnazione dei terreni italici ai barbari. Assegnò ai soldati una terzo delle case e dei fondi, lasciando gli altri due terzi al proprietario. Il soldato germanico, che non era agricoltore, preferì lasciare tutte le terre all'antico proprietario, riservandosi soltanto il pagamento di un tributo proporzionale al possesso.
Mi pare razionale la proporzione dell’assegnazione della terra. Anche queste politiche furono favorevoli per la stabilizzazione del dominio. Odoacre, dal canto suo, trascurò o meglio, non prestò grande attenzione alla politica estera: difesa della nazione e diplomazia, ecco perché il suo regno ebbe una breve durata (dal 476 al 489). Benché sia breve, metà del popolo romano appoggiò Odoacre quando Teodorico, con le sue genti, scese in Italia: al meno la metà del popolo accettò questo dominatore barbaro alla fine.
Nel 488 Teodorico, re ostrogoto, entrò in Italia, sconfisse Odoacre in varie battaglie e lo obbligò a rifugiarsi a Ravenna, dopo la resa, Odoacre venne ucciso a tradimento e Teodorico assunse il pieno potere in Italia. Egli era più bravo di Odoacre, infatti il regno di Teodorico durò più lungo, dal 494 al 526.
Il suo principio politico era quello di non mescolare due nazioni, puntava infatti a una coesistenza pacifica e a un aiuto reciproco. Odoacre tentò di creare una collaborazione tra i g
goti e i romani: i primi formavano l'esercito, i secondi si occupavano dell'amministrazione civile. Ciascuno conserva infatti il suo diritto, la sua lingua e le sue tradizioni.
Tutto questo, a mio parere, è molto saggio perché da una parte, controllare le armi potè stabilizzare il dominio di Odoacre dall’altra, i romani rimasero in attività dal punto di vista civile, in effetti tutti e due facevano la parte che gli veniva meglio.
In economia, Odoacre assegnò un terzo delle terre ai goti, in modo da non turbare la piccola proprietà, nè disperdere troppo le sue forze militari.
Inizialmente la condizione economica italiana era in miseria a causa dell’invasione degli altri barbari. Con l’aiuto dei vescovi, Teodorico ha fatto il meglio per liberare il popolo dalla grande sofferenza e pian piano l’econimia cominciò a rinascere. La sicurezza pubblica era assai buona, gli ordini di costruzioni a Ravenna e a Roma portarono la diminuzione sistematica della disoccupazione.
Fiorente fu la cultura di quel periodo, la letteratura latina si sviluppò tanto e entrò nella sua migliore era. Non Roma ne Ravenna, Milano diventò il nuovo centro culturale.
Dal punto di vista teologico, i goti erano ferventi ariani, mentre i Romani fanatici cattolici. Teodorico rispettò il principio di Odoacre: respttare la libertà e il privilegio della cattolica romana e non eseguire alcun provvedimento per convertire i romani. In politica estera, rimase l’ ottima relazione con l’impero e giovarono i legami di parentela stretti col re dei Franchi, dei Visigoti, dei Vandali, dei Turingi.
In somma, il governo di Teodorico continuò l’era fiorente dell’impero romano. Nel 500, quando Teodorico fece visita a Roma, il senato, i vescovi e il popolo gli dette un caloroso benvenuto. Nei loro occhi, non si vedeva più il re ostrogoto, ma il re romano. La sua nazione era scomparsa nell’aria.
Rispetto a noi, in Cina, c’è stato anche qualche periodo in cui la nazione di Han era sottomessa dalle altre, per esempio la dinastia Yuan e la dinastia Qing. Benché i re accettavano il sistema di Han, non hanno affrontato il problema della nazione. Persino i dominatori di Yuan esegurono la politica di classificare le nazioni e quelli di Qing si preoccuparono troppo della ribellione del popolo come “lottare contro Qing per restaurare Ming” e hanno fatto tante ingiustizie. Forse perché i cinesi tengono più la nazionalità dei romani? Non lo so…
Approfondendo questo periodo storico dell’Italia sostengo che ha il suo significato anche oggi: non certamente si parla dei barbari, ma degli stranieri, gli studenti all’estero. Perché la loro essenza è stessa: sono di diverse nazioni. Possiamo spezzare questo piccolo blocco. Da Odoacre o Teodorico, più o meno, possiamo imparare come vivere meglio in un paese straniero.
Primo, paese che vai, usanza che trovi, tutti e due non cambiarono il sistema sociale romano. Secondo, bisognerebbe avere la bravura di Teodorico che controllò l’esercito, creando cosi un connubio colossale. Terzo, è importate la comunicazione con i locali, la “diplomazia” è molto importante.
I Barbari capirono a fondo il problema, l’importante è dominare
Vi ringrazio infinitamente, correggerte pure