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View Full Version : Vallio Terme (Bs), tutto il paese chiede la grazia per Naires Berardi


Adric
27-12-2005, 18:10
PERMESSO “NATALIZIO”: PUÒ LASCIARE IL CARCERE PER LAVORARE

Tutto il paese chiede la grazia per Naires
Uccise il padre dopo aver subito una lunga serie di violenze e umiliazioni. Vallio Terme (Bs) firma l’appello a Ciampi

Roberto Fiorentini

Naires Berardi torna a sperare. La ventiquattrenne bresciana, che la notte del 17 settembre del 2001 uccise il padre dopo essere stata vittima di un’impressionante serie di sofferenze e umiliazioni, ha ottenuto, in questi giorni di Natale, la possibilità di uscire dal carcere per lavorare. Non è certamente la grazia che il suo avvocato, Marino Colosio, attende, con impazienza, dal presidente Ciampi, ma è già un grande passo avanti.
A Vallio Terme, piccolo comune del Bresciano, tutti attendono Naires per poterla riabbracciare definitivamente. Per ora l’ex commessa può svolgere la sua occupazione in una cooperativa sociale indicata dai magistrati. Ma superata questa prova potrà tornare nel Family Market di Cristallo di Gavardo: un piccolo supermercato dove ha sempre lavorato come commessa modello. Il suo datore di lavoro è una delle persone che, i questi quattro anni, si è dato più da fare per raccogliere, tra i suoi concittadini. quelle 1.500 firme presentate, non più tardi di qualche mese fa, al presidente della Repubblica con la richiesta di grazia. Fin da subito l’uomo si era presentato dai giudici per spiegare che lei, Naires, è sempre stata una ragazza dolce e sensibile e che quanto è capitato in quella tragica notte, è stato frutto di una situazione allucinante ed esperante creata da un padre che si era trasformato, ben presto, in un padrone senza scrupoli. Per lei, aveva spiegato il proprietario del Family Market, le porte non si sono mai chiuse. E così dopo mesi di richieste e domande per Naires si aprono, nelle ore del giorno, le porte del carcere di Verziano.
Del caso di Naires, ne aveva parlato nei giorni scorsi anche Andrea Gibelli, capogruppo alla Camera dei Deputati della Lega Nord, che aveva spiegato come la giovane bresciana, a fronte di un delitto commesso, ha avuto il coraggio, a differenza di altri, di chiedere la grazia allo Stato e alla sua comunità, riconoscendo così il proprio errore. «Ha dimostrato - ha detto ancora il parlamentare del Carroccio - di sapere rispettare le regole».
«Poter lavorare, al di fuori dell'istituto di pena - ha detto il suo legale Marino Colosio - è un tassello importante per arrivare alla definizione della grazia e alla cancellazione degli anni di reclusione che i giudici dell’appello le hanno inflitto in secondo grado a fronte, invece, di un’assoluzione dei magistrati del primo processo. Del resto - ha proseguito il legale - Naires ha, comunque, sempre tenuto un comportamento ineccepibile all’interno della struttura carceraria. Ha vinto premi per la sua buona condotta. Ha partecipato con tutto l’entusiasmo possibile ad ogni iniziativa del carcere: viene rispettata e amata da suore, psicologi e dalle guardie carcerarie. Ha sempre dimostrato, ogni giorno, grande forza d'animo anche aiutata da un bravo sacerdote che è la sua guida spirituale».
Una bella storia di Natale questa di Naires che finalmente può riguardare, sempre sotto il pesantissimo fardello di quella morte data, una vita che le si può riaprire davanti. Ora per lei c’è anche il perdono dello zio paterno. L’uomo ha voluto riconciliarsi con la nipote dopo i terribili anni di un dolore che ha colpito, per ben due volte, la famiglia Berardi e che ha rotto drammaticamente l’unità di quelle persone. È stato un gesto quello dello zio che è arrivato dopo una lunghissima e amara battaglia che proprio i fratelli del padre aveva intrapreso contro la giovane e contro il suo drammatico gesto.
Le istruttorie legale che riportano i pareri dei diversi organi di controllo sui detenuti sono ormai concluse. Anche il Tribunale di Sorveglianza del tribunale di Brescia, ha praticamente chiuso la pratica di Naires dando, agli uffici del ministero di Giustizia, tutti gli elementi per arrivare al passo finale. Forse serviranno ancora dei mesi, quanto meno per far passare il periodo che corrisponde alla metà della pena, ma poi per Naires la cella del carcere di Verziano, si aprirà in maniera definitiva.
I suoi amici del paese, sono ancora in attesa, perché torni tra di loro e ovviamente contano ancora sui chi, anche nella politica, si è assolutamente impegnato per risolvere un caso umano che non ha contorni particolari, ma che affonda in una delle tante storie di violenza all’interno delle famiglie italiane. Storie di soprusi e di ingiustizie dove i figli molto spesso sono la parte più fragile e condizionabile; quella che, più di tutte, risente delle pressioni psicologiche dei genitori, quella che diventa la vittima di egoismo altrui. A volte, come nel caso di Naires, il figlio drammaticamente si ribella e cerca di sfuggire a questo.
Nel Natale, festa della famiglia, questo nuovo provvedimento per la giovane bresciana risuona come un appello alla speranza e alla riconciliazione anche quando le voragini del sangue sembrano aver sepolto ogni sentimento.

[Data pubblicazione: 27/12/2005]
(La Padania)