Adric
19-12-2005, 21:07
Gianfranco Fini: I media devono tacere sugli attentati terroristici
Lunedì, 19 dicembre
Redazione
"I media hanno una grande possibilita' di battere il terrorismo" perche' questo, senza la possibilita' che si sappia cosa ha fatto, "ha certamente meno appeal, non raggiunge pienamente il suo obiettivo". Lo ha sostenuto il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini che, intervenendo a Napoli ad un meeting che ha visto a confronto sul processo di Barcellona i giovani di 35 paesi dell'area del partenariato euromediterraneo e di sette paesi della Lega araba che non vi aderiscono, ha risposto ad una specifica domanda di una ragazza irlandese sul Codice di condotta dell'Ue. Ricordando che uno dei presupposti della democrazia e' la liberta' di informazione, Fini ha detto che meno notizie sugli attentati "non vuol dire censura, vuol dire informazioni a piccole dosi. In certi momenti questo ha funzionato anche perche' il terrorismo individua dei simboli da colpire".
Fini ha anche sottolineato che in Italia abbiamo una intelligence che funziona e che puo' contare sul contributo della comunita' arabo-musulmana contro il terrorismo. "Se il terrorista viene isolato dalla sua gente - ha detto - e' piu' facile assicurarlo alla giustizia". Il ministro degli Esteri, nel ricordare che e' stata costituita anche una Consulta arabo-islamica per lo scambio di queste informazioni, ha ammonito: "il terrorismo vince ogni volta che un cristiano incontrando un arabo vede in lui un terrorista. Se si fa questa equazione il terrorismo ha gia' vinto perche' crea lo scontro fra civilta'. Il vero rischio - ha detto - e' proprio questo. Dobbiamo lavorare che avvenga il contrario".
(canisciolti.info)
Lunedì, 19 dicembre
Redazione
"I media hanno una grande possibilita' di battere il terrorismo" perche' questo, senza la possibilita' che si sappia cosa ha fatto, "ha certamente meno appeal, non raggiunge pienamente il suo obiettivo". Lo ha sostenuto il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini che, intervenendo a Napoli ad un meeting che ha visto a confronto sul processo di Barcellona i giovani di 35 paesi dell'area del partenariato euromediterraneo e di sette paesi della Lega araba che non vi aderiscono, ha risposto ad una specifica domanda di una ragazza irlandese sul Codice di condotta dell'Ue. Ricordando che uno dei presupposti della democrazia e' la liberta' di informazione, Fini ha detto che meno notizie sugli attentati "non vuol dire censura, vuol dire informazioni a piccole dosi. In certi momenti questo ha funzionato anche perche' il terrorismo individua dei simboli da colpire".
Fini ha anche sottolineato che in Italia abbiamo una intelligence che funziona e che puo' contare sul contributo della comunita' arabo-musulmana contro il terrorismo. "Se il terrorista viene isolato dalla sua gente - ha detto - e' piu' facile assicurarlo alla giustizia". Il ministro degli Esteri, nel ricordare che e' stata costituita anche una Consulta arabo-islamica per lo scambio di queste informazioni, ha ammonito: "il terrorismo vince ogni volta che un cristiano incontrando un arabo vede in lui un terrorista. Se si fa questa equazione il terrorismo ha gia' vinto perche' crea lo scontro fra civilta'. Il vero rischio - ha detto - e' proprio questo. Dobbiamo lavorare che avvenga il contrario".
(canisciolti.info)