Ewigen
17-12-2005, 14:14
MAROCCO 17/12/2005 13.13
COMMISSIONE DENUNCIA QUARANT’ANNI DI ABUSI DEI DIRITTI UMANI
Centinaia di persone uccise dalle forze dell’ordine, migliaia di vittime di abusi, casi di individui scomparsi ancora irrisolti: sono dati contenuti nel dossier su 40 anni di abusi dei diritti umani in Marocco che la Commissione per la riconciliazione e la verità (Ier) ha consegnato ieri al re Hassan II. In base alle 16.861 testimonianze raccolte dall’organismo, composto da 17 membri e istituito nel gennaio 2004, dal 1956 – anno dell’indipendenza del Marocco dalla colonia francese - fino alla fine del regno di Hassan nel 1999 sono state iscritte nella lista degli ‘scomparsi’ 592 persone. Di queste, 322 sono state uccise da esponenti delle forze dell’ordine in scontri e manifestazioni di protesta avvenuti negli anni Sessanta, Ottanta e Novanta, i cosiddetti ‘anni di piombo’ della nazione africana. Altri 174 sono morti mentre erano in stato di detenzione arbitraria; sono state identificate le tombe di 85 marocchini reclusi in prigioni secrete. La Commissione – la prima del genere nel mondo arabo – ha anche confermato almeno 9.779 casi di abusi dei diritti umani perpetrati negli ultimi decenni, dai casi di morti e ferimenti durante la detenzione a omicidi extra-giudiziari, da “sparizioni ed esili forzati” fino agli abusi sessuali. L’organismo ha inoltre chiesto di indagare su 66 individui ancora considerati scomparsi. L’Ier ha sollecitato risarcimenti per 9.280 vittime, comprese 1.895 che dovrebbero poter ritrovare i posti di lavoro perduti. Infine la Commissione ha chiesto la sospensione dell’amnistia per chi si è macchiato di queste violazioni e ha sollecitato le autorità a chiedere perdono per gli errori passati, elaborando riforme sull’indipendenza della magistratura e sulla fine dell’impunità per gli esponenti delle forze di sicurezza.(PIME)
COMMISSIONE DENUNCIA QUARANT’ANNI DI ABUSI DEI DIRITTI UMANI
Centinaia di persone uccise dalle forze dell’ordine, migliaia di vittime di abusi, casi di individui scomparsi ancora irrisolti: sono dati contenuti nel dossier su 40 anni di abusi dei diritti umani in Marocco che la Commissione per la riconciliazione e la verità (Ier) ha consegnato ieri al re Hassan II. In base alle 16.861 testimonianze raccolte dall’organismo, composto da 17 membri e istituito nel gennaio 2004, dal 1956 – anno dell’indipendenza del Marocco dalla colonia francese - fino alla fine del regno di Hassan nel 1999 sono state iscritte nella lista degli ‘scomparsi’ 592 persone. Di queste, 322 sono state uccise da esponenti delle forze dell’ordine in scontri e manifestazioni di protesta avvenuti negli anni Sessanta, Ottanta e Novanta, i cosiddetti ‘anni di piombo’ della nazione africana. Altri 174 sono morti mentre erano in stato di detenzione arbitraria; sono state identificate le tombe di 85 marocchini reclusi in prigioni secrete. La Commissione – la prima del genere nel mondo arabo – ha anche confermato almeno 9.779 casi di abusi dei diritti umani perpetrati negli ultimi decenni, dai casi di morti e ferimenti durante la detenzione a omicidi extra-giudiziari, da “sparizioni ed esili forzati” fino agli abusi sessuali. L’organismo ha inoltre chiesto di indagare su 66 individui ancora considerati scomparsi. L’Ier ha sollecitato risarcimenti per 9.280 vittime, comprese 1.895 che dovrebbero poter ritrovare i posti di lavoro perduti. Infine la Commissione ha chiesto la sospensione dell’amnistia per chi si è macchiato di queste violazioni e ha sollecitato le autorità a chiedere perdono per gli errori passati, elaborando riforme sull’indipendenza della magistratura e sulla fine dell’impunità per gli esponenti delle forze di sicurezza.(PIME)