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View Full Version : Domanda banale sulla filosofia Open Source..


diafino
14-12-2005, 23:29
Devo dire che la filosofia open souce è davvero affascinate ma secondo me è utopistica e non ha margini di sicurezza evolutiva. Da sempre, nella storia, i soldi hanno fatto girare il mondo, perchè programmatori dovrebbero sviluppare software di cui non hanno la proprietà intellettuale? Vogliamo quindi annullare il genio del singolo? Comunismo informatico?

Non voglio con questo difendere Bill perchè, se da una parte ha lasciato il suo grande segno nella storia dell'informatica, ha anche sviluppato un monopiolio che trovo meritevole di altreantive :D

Credo che l'idea di informatica non sia assolutamente quella che ci fa "passare" microsoft, la vedo più alla vicina a Linux: come l'informatica e internet hanno rivoluzionato la scala dei valori e la cultura e soprattutto il modo di fare cultura.. beh, la filosofia opensouce la trovo coerente con l'idea di informatica, che esalta la parte più importante e insostituidile dell'uomo, l'idea e l'inventiva.

Tornando al discorso, trovo l' Open Souce una alta espressione ma che non può basarsi sulla bontà della gante.. Siamo cosi tanto buoni?

Non cazzitemi, ditemi voi..

tutmosi3
15-12-2005, 07:52
... perchè programmatori dovrebbero sviluppare software di cui non hanno la proprietà intellettuale? ...


Perchè ci credono.

Ciao

Devil!
15-12-2005, 07:53
Ti consiglio la lettura di questo articolo/manifesto http://www.nonsiamopirati.org/manifesto.html

Nella sua analisi, ad un certo punto, spiega bene quali dovrebbero essere le motivazioni a spingere a programmare in modo "open" e i vantaggi del software open source (che, tra l'altro non significa "gratis"...)
Secondo l'articolo, i profitti dovrebbero essere ricavati dalla vendita e dal supporto del prodotto, non dalla chiusura del codice, che porta ad un inutile dispendio di energie e risorse

Il punto che più interessa a te è forse questo

5- Esprimere al meglio il proprio ruolo per mantenere le libertà . Ognuno ha un ruolo in questo gioco, provo qui a fare alcuni esempi "operativi".

--Produttori di contenuti

Siete artisti, scrittori, inventori? State ancora credendo alla favola di poter diventare le "veline" di turno della editoria o dell'industria? Se credete che gli editori selezionino le migliori opere e che con un brevetto possiate diventare ricchi vi auguro buona fortuna. L'esperienza purtroppo mi insegna che non è così . Gli artisti vengono scelti per la vendita che possono ottenere e se non avete migliaia di brevetti e soldi a palate per un mega ufficio legale nell'industria il pesce più grosso si mangia il pesce più piccolo. Visto che siete "creativi" siatelo anche nel modo di proporre le vostre opere. Facciamo un esempio con la musica. Avete idea di quanti soldi supermercati e negozi spendono per la SIAE? Bisogna studiare il modo (un consorzio, una cooperativa) che fornisca ai negozi e supermercati musica alternativa non coperta da contratti SIAE per esempio quella rilasciata sotto creative commons. Gli autori possono farsi conoscere, e guadagnare poi su concerti, gadget. Ma i supermercati possono anche vendere i CD masterizzati all'istante con i brani che sono piaciuti riconoscendo una percentuale agli autori direttamente. Se il prezzo è onesto è molto più comodo avere il CD pronto che dover perdere il tempo a cercare il materiale in rete, prepararlo etc. I negozi al tempo stesso dovrebbero risparmiare di pagare diritti. Si chiama sinergia, due utilità che si incontrano. Per i programmatori e le software house la soluzione è ormai consolidata. E' il software libero. Tante piccole imprese o singoli professionisti che custodiscono il loro piccolo segreto di qualche migliaio o decina di migliaia di righe di codice sono pesci piccoli in balia delle onde e delle multinazionali/pesci grossi. Sono ridicoli. E lo sono ancora di più quando si lasciano abbindolare dall'idea che una assurda pretesa di un brevetto sul software le possa proteggere. Ci sono centinaia di programmatori che stanno facendo gli stessi programmi perché uno non vuole far vedere all'altro la propria soluzione. Il risultato netto è che enormi energie vengono sprecate, le soluzioni costano tanto e la competitività è scarsa. Se avete un'azienda seria o siete professionisti seri, con conoscenze e idee, rilasciate il software in modo libero. Vi consiglio la licenza GPL di GNU. Non guadagnerete dalle licenze ma mostrerete le vostre capacità , l'assistenza del prodotto, le personalizzazioni, in breve i servizi vi verranno richiesti e retribuiti. GPL vi garantisce che se un concorrente vuole fare una miglioria al vostro prodotto non potrà approfittarsi del vostro lavoro, dovrà anch'esso rilasciare il programma con la stessa licenza (col sorgente) e sarete ad armi pari. Gli acquirenti (quelli istituzionali e le aziende) si stanno accorgendo che non possono dipendere da un fornitore di software proprietario, sarebbe come assumere farmaci senza che ci sia scritta la composizione. Quelle software house che non sapranno adattarsi ai tempi soccomberanno, come purtroppo è giusto che sia, mercato e jungla in fondo si assomigliano.

Buona lettura ;)

CARVASIN
15-12-2005, 07:58
da come hai posto la questione sembra che tu ti riferisca solo ai soldi....quello che posso dirti è che il software libero non vul dire software non commerciale; ci sono aziende che ricavano profitti tramite assistenza (la cygnus ne è un grande esempio)

puoi verificare quello che ti ho detto qua (http://www.gnu.org/philosophy/categories.it)

ciao

ilsensine
15-12-2005, 07:58
Tornando al discorso, trovo l' Open Souce una alta espressione ma che non può basarsi sulla bontà della gante.. Siamo cosi tanto buoni?

No, non siamo così buoni. L'open source (o meglio il "software libero") è inizialmente nato come una specie di filosofia, e buona parte delle sue radici ancora permangono. Ma nel tempo è evoluta in diversi modelli di businness, che portano soldi e lavoro in tutte le parti del mondo.
Alcuni programmi liberi sono cruciali in contesti prettamente closed source: se ti capiterà mai di lavorare su Symbian ad esempio, può darsi che il compilatore che ti verrà fornito sarà un gcc adattato per quel sistema operativo.
Non vedere il mondo in due tonalità; il panorama informatico è complesso, e il software libero ne è una parte come tanti altri.

ilsensine
15-12-2005, 08:00
perchè programmatori dovrebbero sviluppare software di cui non hanno la proprietà intellettuale?
Sviluppare un software libero non vuol dire rinunciare alla proprietà intellettuale.

diafino
26-08-2008, 02:27
Riuppo il post dopo tempo.. penso se ne possa parlare ancora :)

El Tazar
26-08-2008, 08:08
Alle volte anche io mi chiedo se siamo veramente così buoni...

Sono in parte d'accordo con quello che hai scritto tempo fà.In parte perchè effettivamente la visione dell'open source è un pò utopistica,ma a quanto pare sta cominciando a funzionare.
Poi personalmente un piccolo grillo in testa che continua a ripetermi che non è tutto rose e fiori ce l'ho...vedremo :cool:

Fil9998
26-08-2008, 08:49
bhà ... capita di fare le cose per il solo gusto di farle, di daer una mano ad amici, ma pure estranei...

capita di aiutare qualcuno che chiede aiuto se hai la stessa passione qualunque questa sia.

alla fin fine il "darsi una mano" fra persone con interessi simili è un istinto naturale nell'uomo, perfino negli animali.

non ci vedo nulla di strano nel modo di lavorare open source.





mi pare contrario alla vita il modo di lavorare closed.


nessun animale fa scorte di ricchezza non necessrie, per poi dosarle per vantaggio ai suoi simili.


la competizione è sana.


la vera competizione sta nell'open source, non nel closed.

è come nello sport, il vero sportivo si vedenei giochi di squadra e nel fair play ...

non nei mezzucci e tranelli ...




e imho anche il vero Uomo si distingue allo stesso modo dall'omminicchio che trama nell'ombra per suo esclusivo vantaggio...




l'open fa progredire tutti
il closed fa progredire solo chi riesce ad imporlo agli altri ...


imho il closed è contro l'evoluzione.

Fil9998
26-08-2008, 08:52
per lo stesso ragionamento non dovrebbe funzionare tutto quello ceh è basato sul volontariato.

senza questa mentalità orientata al benessere gratuito di tutti non avemmo la maggior parte di cose come

protezione civile
assitenti ai disabili
croce rossa
aiuti vari ai bisognosi.




bhò non mi par tanto strano l'aiutarsi dove si può, ognuno in quello che sa fare:
chi sa guidare una mbulanza, chi sapcca legna, chi programma ...

è normale in una collettività darsi una mano ognuno come può.

altairz
26-08-2008, 14:12
Da sempre, nella storia, i soldi hanno fatto girare il mondo, perchè programmatori dovrebbero sviluppare software di cui non hanno la proprietà intellettuale? Vogliamo quindi annullare il genio del singolo? Comunismo informatico?

La proprietà intellettuale ce l'hanno eccome. Licenze come la GPL hanno come obiettivo proprio quello di difendere la proprietà intellettuale di chi scrive il codice.
Esistono molte licenze open e l'autore ha piena facoltà di decidere come distribuire il suo lavoro. Anche se non chiede compensi monetari, non significa che chiunque possa copiare e fare uso del codice come più gli aggrada.