PDA

View Full Version : Montini,il santo del vero dialogo


Ewigen
14-12-2005, 18:51
PARIGI
Un colloquio internazionale all’Unesco esalta la cultura del dialogo che animava Paolo VI. Intuì precocemente la necessità di quel «nuovo umanesimo planetario», che è al centro del Vaticano II

Montini, apostolo oltre le frontiere

Da Parigi Daniele Zappalà

«Il dialogo possibile: Paolo VI e le culture contemporanee»: è il titolo dato a un colloquio organizzato dall'Istituto Paolo VI di Brescia e dall'Osservatorio permanente della Santa Sede presso l'Unesco che ha avuto luogo ieri proprio presso la sede dell'Organizzazione delle Nazioni unite per l'educazione, la scienza e la cultura. Tutte parole, queste ultime, che sono ritornate spesso negli interventi dell'autorevole platea come in un continuo gioco di specchi e corrispondenze nella scia dell'eredità spirituale e culturale di Papa Montini.
«La terza parte dell'enciclica Ecclesiam Suam (1964) è stata dedicata al dialogo», ha fatto notare nell'intervento prolusivo monsignor Francesco Follo, rappresentante pontificio presso l'Unesco. Un'attenzione papale al dialogo che storicamente «ha favorito pacifiche relazioni fra i popoli» e «ha fatto sorgere il gusto per la stabilità della pace», ha poi aggiunto Giuseppe Camadini, presidente dell'Istituto Paolo VI.
Il teologo Pierangelo Sequeri, docente alla Facoltà teologica dell'Italia Settentrionale, si è concentrato su "Umanesimo della fede e politiche dello Spirito: la contemporaneità del Vangelo secondo Paolo VI". Un intervento teso a mostrare il balzo epocale rappresentato da un insegnamento e da una testimonianza pontificali che all'indomani del Concilio Vaticano II «hanno posto al centro della coscienza cristiana la questione di un nuovo umanesimo planetario»: un aspetto che mostra oggi il «carattere profetico» dell'apostolato di Paolo VI. Il senso dell'evangelizzazione e del suo carattere universale diventa così anche «testimonianza di una comunità cristiana profondamente partecipe dell'umana condizione, appassionata di tutta l'umanità contemporanea, in dialogo con gli spiriti religiosi e civili che vi indirizzano le loro migliori energie».
Padre Daniel Madigan, presidente dell'Istituto di studi sulle religioni e culture presso l'Università Gregoriana, ha poi sottolineato che per Paolo VI «il primo passo del dialog o è l'ascolto», nel quadro di una capacità ricettiva del cristiano che si allarga come per cerchi concentrici fino a inglobare l'umanità tutta. L'apostolato di Papa Montini fu capace di costruire ponti al di là di tutte le barriere di pensiero e cultura fino alle più estreme frontiere. Un dialogo che rappresenta ancor oggi una sorta di "mappa" che ogni cristiano è chiamato a seguire nella propria apertura alla contemporaneità, soprattutto in una congiuntura come quella attuale in cui la relazione con genti di altre tradizioni può apparire particolarmente impervia.
Un'apertura fino ai confini del mondo che sulla platea all'Unesco ha preso il volto dello studioso giapponese Tetsuo Yamaori, del Centro internazionale di ricerca di Kyoto. Il suo intervento, intitolato "Il dialogo interreligioso e la coesistenza religiosa: monoteismo e politeismo come metodologia", ha proposto spunti sul tema della ricerca di una centralità in tradizioni religiose diverse.
A rappresentare il punto di vista dell'Unesco sono stati Susan Schnuttgen, che ha illustrato l'attenzione crescente nella storia dell'organizzazione per il dialogo interreligioso, e Jérôme Bindé, autore di un documentato percorso nel tempo sul filo delle feconde influenze fra il pontificato di Paolo VI e la direzione presa dalle politiche dell'Unesco. In particolare, dopo l'enciclica Populorum progressio (1967).
L'intervento finale è stato pronunciato dal cardinale Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che ha messo in luce la profondissima armonia di fondo che i concetti di cultura, dialogo, evangelizzazione, umanesimo e carità acquisiscono nell'apostolato di Paolo VI. Nella vita di Papa Montini, «la cultura fu sempre un mezzo, e mai un finalità, una via privilegiata per raggiungere uno scopo, la maturità completa, integrale della persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio». Anche l'idea di dialogo assume una profondità nuova: «Per Paolo VI, il dialogo è aperto dall'iniziativa di Dio, la rivelazione che culmina nella conversione del Cristo con gli uomini. Questo dialogo della salvezza, formidabile domanda d'amore, prosegue e si estende attraverso i secoli. È un'arte della comunicazione spirituale, un mezzo di esercizio della missione apostolica».
Il nesso di tale dialogo con l'evangelizzazione crea uno speciale effetto vivificante: «L'originalità di Paolo VI, mi sembra, è di concepire il dialogo salvifico della Chiesa con le culture come indispensabile per l'evangelizzazione. Quest'intuizione "montiniana" fa ormai parte del patrimonio della Chiesa dopo che il suo successore, il papa-filosofo Giovanni Paolo II, ha largamente sviluppato e arricchito quest'intuizione». Umanesimo e "carità universale" fanno parte dello stesso sistema di vasi comunicanti che si offre ancor oggi alla comprensione di ogni cristiano.(Avvenire)


ps:i soliti anticlericali e pseudo-teologini continuino pure il loro ennesimo thread (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1085478)

giannola
14-12-2005, 18:55
PARIGI
Montini, apostolo oltre le frontiere


a dimostrazione , che nn tutti sanno essere papi e che solo i più grandi vengono ricordati ed imitati....

Ewigen
14-12-2005, 19:07
OT:come già detto nel ps ,se vi va di postare le solite polemiche e pesudo-adulazioni dirette o velate su questa o quella figura e/o istituzione religiosa usate i vostri già aperti thread, senza inquinare questo.Grazie.

giannola
14-12-2005, 19:09
OT:come già detto:se vi va di postare le solite polemiche dirette o indirette contro questa o quella figura e/o istituzione religiosa usate i vostri già apeti thread, senza inquinare il thread.Grazie.

ma perchè che ho detto??? :muro:

giannola
14-12-2005, 19:15
il primo passo del dialogo è l'ascolto, nn mi sembra che tu l'abbia interpretato bene con la tua critica.
Poi se proprio vogliamo polemizzare, in cosa polemizzo se trovo che il papa attuale nn segue le orme di GP2 che a sua volta seguiva quelle di P6, circa il dialogo con le altre religioni?
Con la morte di gp2 si è spezzato ben + di un filo, è anzi auspicabile che quel filo venga ripreso.

FrancescoSan
14-12-2005, 19:37
Ciao ewigen, tu che ne pensi di quello che hai postato? Hai qualche opinione in merito?

Ewigen
14-12-2005, 20:07
Ciao ewigen, tu che ne pensi di quello che hai postato? Hai qualche opinione in merito?

la vuoi proprio sapere?Da come la vedo da "esterno",citando le parole di Eberhard Jungel (il più famoso teologo protestante vivente e allievo del grande Karl Barth):Montini era adatto per il suo tempo,Luciani per il suo,Woytila-Ratzinger per il loro.


Se vuoi rispondere tu adesso?

lowenz
14-12-2005, 23:13
Se vi interessa questa questione basta che andate a leggervi tutto quello che ha scritto a proposito Gadamer che se ne è occupato per una vita intera direi.....peccato che pur essendo cristiano (protestante di denominazione luterana, va bene Ewigen? :D) non apprezzasse molto la visione di Ratzinger quando era ancora cardinale.....

http://it.wikipedia.org/wiki/Hans-Georg_Gadamer
http://it.wikipedia.org/wiki/Ermeneutica

FrancescoSan
15-12-2005, 09:22
la vuoi proprio sapere?Da come la vedo da "esterno",citando le parole di Eberhard Jungel (il più famoso teologo protestante vivente e allievo del grande Karl Barth):Montini era adatto per il suo tempo,Luciani per il suo,Woytila-Ratzinger per il loro.


Se vuoi rispondere tu adesso?


L'articolo che hai postato mi sembra semplicemente la cronaca di un incontro che non mi dà nulla da pensare sulla figura di Papa Montini, a parte il continuo e vuoto riferimento al "dialogo" che a tutt'oggi la chiesa cattolica non riesce ad avere con la società. Tra l'altro anche tu hai detto che non vuoi repliche e quindi...

giannola
15-12-2005, 09:26
la vuoi proprio sapere?Da come la vedo da "esterno",citando le parole di Eberhard Jungel (il più famoso teologo protestante vivente e allievo del grande Karl Barth):Montini era adatto per il suo tempo,Luciani per il suo,Woytila-Ratzinger per il loro.
Se vuoi rispondere tu adesso?
Su questo posso dissentire: non tutti i papi sono buoni per il tempo in cui si trovano, sarebbe come dire che Borgia era un papa buono per i canoni di allora, mentre non lo era per quelli di allora, nè per quelli di oggi.
Certo Gp2 era necessario nella storia per combattere il comunismo, ma di certo la capacità di un papa nn si giudica solo per il ruolo avuto nella storia, si giudica in particolare per la sua capacità di essere pastore.
In questo senso, pur con i suoi limiti, Gp2 è stato vicino alla gente, ha cercato il dialogo ferme restando le sue convinzioni.
Se vogliamo prendere il papa che è stato d’esempio per tutti i suoi successori, nn possiamo non citare G23 nell’indimenticabile discorso: “quando tornate a casa fate un carezza ai vostri bambini e dite questa è la carezza del papa..”.
Verrebbe da citare anche la commovente visita in carcere e ci sarebbero tanti altri esempi di un papa che è stato davvero vicino alle sue pecorelle.
Questo lo dico per marcare la distanza (abissale) che vi è con il papa attuale, distante e cattedratico, che non ha nemmeno voluto incontrare i cantanti che si sono esibiti per il concerto di natale in Vaticano (alcuni di loro sono rimasti molto male e la sensazione è che questo sarà l’ultimo).
Pensi che quando molti amici mi dessero, al momento della sua elezione, che avrebbe fatto regredire la chiesa, io risposi che avrei atteso prima di esprimere un giudizio di vedere le sue azioni.
Certamente il suo pontificato è solo agli inizi ma, se il buongiorno si vede dal mattino, certo questo papa nn sta facendo nulla per smentire i pregiudizi dei miei amici e di certo non sufficiente per le esigenze del suo tempo.
Un ultima cosa su questo argomento: Gp2 lo ha scelto come cardinale, perché gli serviva un cardinale adatto per quel ruolo, nn è detto che lo vedesse adatto anche al ruolo di papa (nn si saprà mai cosa pensasse della “persona “ Ratzi perché le sue carte personali sono state bruciate).
In ogni caso nn dipendeva da lui, l’elezione del suo successore, né in senso positivo, né in negativo.
E per nn andare in OT dico che c’è un problema se la chiesa guarda indietro, ai suoi uomini migliori (come P6), quando dovrebbe guardare avanti per dare speranza e pace agli uomini di buona volontà.

prio
15-12-2005, 09:41
OT:come già detto nel ps ,se vi va di postare le solite polemiche e pesudo-adulazioni dirette o velate su questa o quella figura e/o istituzione religiosa usate i vostri già aperti thread, senza inquinare questo.Grazie.

Abbi pazienza, ma non e' che un thread e' tuo perche' lo apri tu.
Se apri un thread e' perche', nei limiti del regolamento, vuoi discutere dell'argomento che proponi.

giannola
15-12-2005, 09:47
Abbi pazienza, ma non e' che un thread e' tuo perche' lo apri tu.
Se apri un thread e' perche', nei limiti del regolamento, vuoi discutere dell'argomento che proponi.
quoto, altrimenti ti fai un blog dove ci scrivi quello che vuoi e nessuno può metterci mano ;)

Ewigen
15-12-2005, 11:58
Se vi interessa questa questione basta che andate a leggervi tutto quello che ha scritto a proposito Gadamer che se ne è occupato per una vita intera direi.....peccato che pur essendo cristiano (protestante di denominazione luterana, va bene Ewigen? :D) non apprezzasse molto la visione di Ratzinger quando era ancora cardinale.....

http://it.wikipedia.org/wiki/Hans-Georg_Gadamer
http://it.wikipedia.org/wiki/Ermeneutica

Se è per questo quando John Wesley (metodista di corrente arminiana e pietista) ricevette il scritto del collega George Whitfield (metodista di corrente puritana) sulla predestinazione lo strappò in pubblico.Ciò non cancellò la stima che ebbero l'uno per l'altro.

cmq su ciò che dice Gadamer riguardo al rapporto presente-passato traslando il discorso sul critianesimo a volte mi chiedo su cosa saebbe oggi senza una parte del passato.Es:se non ci fosse stato Zwingli Ratzinger e Jungel sarebbero gli stessi di oggi?Senza Origene (molto criticato (col senno di poi) su alcune sue posizioni) Lutero,Ignazio della Loyola,Zwingli,Avila,Calvino, sarebbero stati ciò che conosciamo oggi?Senza Pio IX Giovanni XXIII (che non il suo nome a caso,così neppure casuale fu la loro beatificazione congiunta) sarebbe stato lo stesso che è stato?

giannola
15-12-2005, 12:17
Se è per questo quando John Wesley (metodista di corrente arminiana e pietista) ricevette il scritto del collega George Whitfield (metodista di corrente puritana) sulla predestinazione lo strappò in pubblico.Ciò non cancellò la stima che ebbero l'uno per l'altro.

cmq su ciò che dice Gadamer rigurdo al rapporto presente-passato traslando il dicorso sul critianesimo a volte mi chiedo su cosa saebbe oggi senza una parte del passato.Es:se non c fosse stato Zwingli Ratzinger e Jungel sarebbero gli stessi d oggi?Senza Origene (molto critifato su alcune sue posizioni) Lutero,ignazio della loyola,Zwingli,Avila,Calvino, sarbbero sttai ciò che conosciamo oggi?Senza papa Mastai papa Roncalli sarebbe statao lo stesso ciò che è stato?
quindi sei giustificazionista?
voglio dire nel bene e nel male gli uomini di chiesa per te rappresentano sempre "il miglior mondo possibile"?
In effetti riprederesti in parte il concetto espresso da gp2 sul comunismo come "male necessario", il quale però disse anche che il nazismo era il "male assoluto" (parte questa che si differenzia da quanto affermato da te).