Korn
13-12-2005, 13:42
Castelli nega la grazia a Sofri
"Non ci sono le condizioni"
Il figlio Nicola: "Non ho alcun pensiero e niente da dire"
Rognoni: "Mi spiace che sia questo il convincimento del Guardasigilli"
Il ministro della Giustizia
Roberto Castelli
ROMA - Il ministro della Giustizia Roberto Castelli chiude le porte alla grazia ad Adriano Sofri. "Non ci sono le condizioni per la grazia a Sofri". La decisione è arrivata sulla base dell'esame svolto dagli uffici ministeriali del fascicolo relativo all'ex leader di Lotta Continua. Non si prununcia il figlio maggiore di Sofri, Nicola: "In questo momento - replica - non ho alcun
pensiero e non ho niente da dire su quello che ho appena saputo". Secco il commento ("a titolo personale") del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Virginio Rognoni: "Mi spiace che ci sia questo convincimento del Guardasigilli. Avrei preferito che diversa fosse la sua opinione".
In una nota diffusa dal ministero, nella quale si legge che oggi "il ministro della Giustizia, Roberto Castelli e gli uffici competenti hanno concluso l'esame del fascicolo relativo al detenuto", si spiega che "sulla base delle precedenti proposte di grazia avanzate al Presidente della Repubblica e istruite su una prassi consolidata il ministro è giunto alla decisione di non avanzare la proposta di grazia in quanto allo stato non sussistono tutte le condizioni richieste dalla prassi sopra richiamata".
"Si fa presente che attualmente Adriano Sofri è completamente libero - è stato sottolineato - in quanto la pena gli è stata sospesa, e non sussiste nessun elemento negativo per la sua completa guarigione che il ministro, così come tutti, auspica".
Per il vicepresidente della commissione Giustizia della Camera, Paolo Cento, quella di Castelli è "una scelta incomprensibile dal punto di vista umano, e politicamente insostenibile". Il coordinatore dei Verdi osserva che "ci sono tutte le condizioni politiche, umanitarie e giuridiche affinché finalmente si risolva con la grazia la vicenda di Adriano Sofri, che non può continuare ad essere oggetto di strumentalizzazioni elettoralistiche".
E dagli arresti domiciliari, Ovidio Bompressi non si è detto sorpreso: "Le dichiarazioni del ministro si commentano da sole. Comunque ora mi interessano più i bollettini dei medici che curano Adriano, che non le discutibili opinioni del ministro".
"Non ci sono le condizioni"
Il figlio Nicola: "Non ho alcun pensiero e niente da dire"
Rognoni: "Mi spiace che sia questo il convincimento del Guardasigilli"
Il ministro della Giustizia
Roberto Castelli
ROMA - Il ministro della Giustizia Roberto Castelli chiude le porte alla grazia ad Adriano Sofri. "Non ci sono le condizioni per la grazia a Sofri". La decisione è arrivata sulla base dell'esame svolto dagli uffici ministeriali del fascicolo relativo all'ex leader di Lotta Continua. Non si prununcia il figlio maggiore di Sofri, Nicola: "In questo momento - replica - non ho alcun
pensiero e non ho niente da dire su quello che ho appena saputo". Secco il commento ("a titolo personale") del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Virginio Rognoni: "Mi spiace che ci sia questo convincimento del Guardasigilli. Avrei preferito che diversa fosse la sua opinione".
In una nota diffusa dal ministero, nella quale si legge che oggi "il ministro della Giustizia, Roberto Castelli e gli uffici competenti hanno concluso l'esame del fascicolo relativo al detenuto", si spiega che "sulla base delle precedenti proposte di grazia avanzate al Presidente della Repubblica e istruite su una prassi consolidata il ministro è giunto alla decisione di non avanzare la proposta di grazia in quanto allo stato non sussistono tutte le condizioni richieste dalla prassi sopra richiamata".
"Si fa presente che attualmente Adriano Sofri è completamente libero - è stato sottolineato - in quanto la pena gli è stata sospesa, e non sussiste nessun elemento negativo per la sua completa guarigione che il ministro, così come tutti, auspica".
Per il vicepresidente della commissione Giustizia della Camera, Paolo Cento, quella di Castelli è "una scelta incomprensibile dal punto di vista umano, e politicamente insostenibile". Il coordinatore dei Verdi osserva che "ci sono tutte le condizioni politiche, umanitarie e giuridiche affinché finalmente si risolva con la grazia la vicenda di Adriano Sofri, che non può continuare ad essere oggetto di strumentalizzazioni elettoralistiche".
E dagli arresti domiciliari, Ovidio Bompressi non si è detto sorpreso: "Le dichiarazioni del ministro si commentano da sole. Comunque ora mi interessano più i bollettini dei medici che curano Adriano, che non le discutibili opinioni del ministro".