Silver_1982
08-12-2005, 02:48
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=20.0.1583498808&chId=30&artType=Articolo&DocRulesView=Libero
6 dicembre 2005
XBOX, ecco perché Microsoft può venderla in perdita
di Gianni Rusconi
Il party organizzato a fine novembre nel deserto del Mojave in California per il battesimo ufficiale di Microsoft Xbox 360 è stato solo l’inizio di un tormentone che ha visto appassionati americani e europei (in attesa di giapponesi e asiatici) mettersi religiosamente in coda per acquistare la nuova console di gioco tanto cara a Bill Gates: ma perché il lancio del dispositivo che rappresenta la frontiera tecnologica più avanzata del gaming, vedi la grafica ad alta definizione e un sistema audio surround multicanale, sta creando tanto polverone mediatico? Non certo per il fatto di essere dentro una scatola non più nera ma bianca e neppure forse per presentarsi quale prodotto multimediale tout court (funge da lettore Dvd e si collega a player Mp3, camere digitali, pc e apparecchi video) per ascoltare musica, vedere filmati, fotografie e programmi televisivi direttamente via console.
Parecchio rumore, semmai, lo hanno fatto coloro che hanno protestato per la penuria di Xbox 360 rese disponibili nei negozi americani al momento del lancio (le prime scorte sono andate esaurite in un batter d’occhio e le 300.000 console messe in vendita in Europa sono prossime a seguirne la sorte) e chi, una piccola porzione dicono in Microsoft, ha subito segnalato malfunzionamenti di vario genere.
L’importanza strategica di questo annuncio è quindi da leggersi fra le righe, nella volontà sempre più dichiarata con la quale Microsoft aspira a catturare importanti quote in un mercato, quello dei videogiochi, che vale da solo circa 25 miliardi di dollari l’anno. La nuova Xbox sembra per certi versi il grimaldello per spalancare al gigante di Redmond le porte di un business ancora più grande, quello dell’home digital entertainment. Vero è che in questo segmento Microsoft già ci opera con una versione del proprio sistema operativo che gira sui cosiddetti pc media center (computer espressamente pensati per l’intrattenimento digitale domestico) ma questa è una voce di ricavi che rientra sotto la gestione della divisione Windows, e non sotto l’egida di quella Home Entertainment.
Come intendere però le osservazioni fatte dalla società di ricerca iSuppli, che ha fatto i conti in tasca a Microsoft rilevando come la Xbox 360 sia di fatto venduta abbondantemente sotto costo (399 dollari il prezzo al dettaglio della versione premium con hard disk integrato) rispetto al costo complessivo della console (oltre i 550 dollari presunti)? La risposta è sulla carta semplice: forti di previsioni di vendita che parlano di complessive 5,5 milioni di Xbox 360 da piazzare sul mercato mondiale entro giugno 2006, a Redmond hanno deciso di pagare uno scotto iniziale anche consistente per presentarsi quale avversario da battere nelle console per videogiochi di nuova generazione (a quota 38.5 milioni la stima globale di domanda di iSuppli, rispetto ai 28.5 milioni del 2005), arena dove Sony PlayStation 3 e la nuova Nintendo Revolution devono ancora atterrare. Ma è una risposta che va approfondita a dovere. I vertici Microsoft, in primo luogo, si fregano le mani per l’andamento del fatturato della divisione Home Entertainment e già incensano il nuovo gioiellino ludico al rango di nuovo standard di riferimento per il settore del digital entertainment interattivo. Il digital lifestyle secondo Microsoft non è però solo la console. I tre titoli lanciati con Xbox 360 sono prodotti dai Microsoft Game Studios, la nuova tessera a punti personale (a pagamento con carta di credito) per il servizio Xbox Live, accessori come il disco rigido, il controller senza fili o i cavetti per la connessione ai televisori al plasma o Lcd sono tutte voci di potenziale business che vanno a rimorchio della console e dell’obiettivo di entrare con più piedi nella case degli utenti. Non solo a cavallo di Windows ma anche di prodotti di consumer electronics e per l’intrattenimento digitale. Ed è forse per questo che le cause intentate dai consumatori (la prima per Xbox 360 ieri, da parte di un utente di Chicago) per le difettosità della console non provocano a Redmond grandi turbamenti.
6 dicembre 2005
XBOX, ecco perché Microsoft può venderla in perdita
di Gianni Rusconi
Il party organizzato a fine novembre nel deserto del Mojave in California per il battesimo ufficiale di Microsoft Xbox 360 è stato solo l’inizio di un tormentone che ha visto appassionati americani e europei (in attesa di giapponesi e asiatici) mettersi religiosamente in coda per acquistare la nuova console di gioco tanto cara a Bill Gates: ma perché il lancio del dispositivo che rappresenta la frontiera tecnologica più avanzata del gaming, vedi la grafica ad alta definizione e un sistema audio surround multicanale, sta creando tanto polverone mediatico? Non certo per il fatto di essere dentro una scatola non più nera ma bianca e neppure forse per presentarsi quale prodotto multimediale tout court (funge da lettore Dvd e si collega a player Mp3, camere digitali, pc e apparecchi video) per ascoltare musica, vedere filmati, fotografie e programmi televisivi direttamente via console.
Parecchio rumore, semmai, lo hanno fatto coloro che hanno protestato per la penuria di Xbox 360 rese disponibili nei negozi americani al momento del lancio (le prime scorte sono andate esaurite in un batter d’occhio e le 300.000 console messe in vendita in Europa sono prossime a seguirne la sorte) e chi, una piccola porzione dicono in Microsoft, ha subito segnalato malfunzionamenti di vario genere.
L’importanza strategica di questo annuncio è quindi da leggersi fra le righe, nella volontà sempre più dichiarata con la quale Microsoft aspira a catturare importanti quote in un mercato, quello dei videogiochi, che vale da solo circa 25 miliardi di dollari l’anno. La nuova Xbox sembra per certi versi il grimaldello per spalancare al gigante di Redmond le porte di un business ancora più grande, quello dell’home digital entertainment. Vero è che in questo segmento Microsoft già ci opera con una versione del proprio sistema operativo che gira sui cosiddetti pc media center (computer espressamente pensati per l’intrattenimento digitale domestico) ma questa è una voce di ricavi che rientra sotto la gestione della divisione Windows, e non sotto l’egida di quella Home Entertainment.
Come intendere però le osservazioni fatte dalla società di ricerca iSuppli, che ha fatto i conti in tasca a Microsoft rilevando come la Xbox 360 sia di fatto venduta abbondantemente sotto costo (399 dollari il prezzo al dettaglio della versione premium con hard disk integrato) rispetto al costo complessivo della console (oltre i 550 dollari presunti)? La risposta è sulla carta semplice: forti di previsioni di vendita che parlano di complessive 5,5 milioni di Xbox 360 da piazzare sul mercato mondiale entro giugno 2006, a Redmond hanno deciso di pagare uno scotto iniziale anche consistente per presentarsi quale avversario da battere nelle console per videogiochi di nuova generazione (a quota 38.5 milioni la stima globale di domanda di iSuppli, rispetto ai 28.5 milioni del 2005), arena dove Sony PlayStation 3 e la nuova Nintendo Revolution devono ancora atterrare. Ma è una risposta che va approfondita a dovere. I vertici Microsoft, in primo luogo, si fregano le mani per l’andamento del fatturato della divisione Home Entertainment e già incensano il nuovo gioiellino ludico al rango di nuovo standard di riferimento per il settore del digital entertainment interattivo. Il digital lifestyle secondo Microsoft non è però solo la console. I tre titoli lanciati con Xbox 360 sono prodotti dai Microsoft Game Studios, la nuova tessera a punti personale (a pagamento con carta di credito) per il servizio Xbox Live, accessori come il disco rigido, il controller senza fili o i cavetti per la connessione ai televisori al plasma o Lcd sono tutte voci di potenziale business che vanno a rimorchio della console e dell’obiettivo di entrare con più piedi nella case degli utenti. Non solo a cavallo di Windows ma anche di prodotti di consumer electronics e per l’intrattenimento digitale. Ed è forse per questo che le cause intentate dai consumatori (la prima per Xbox 360 ieri, da parte di un utente di Chicago) per le difettosità della console non provocano a Redmond grandi turbamenti.