PDA

View Full Version : 12 anni, tenta il suicidio per evitare il matrimonio imposto


Ziosilvio
05-12-2005, 10:10
Dal sito Web del Corriere della Sera (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/12_Dicembre/05/musulmana.shtml):

--------

L'episodio a Vicenza.
Promessa sposa a 12 anni, tenta il suicidio
Musulmana, costretta dai genitori a seguire le regole religiose, si è tagliata le vene a scuola. Soccorsa dai compagni

Un fidanzamento a distanza con un ragazzo mai visto. Bengalese come lei. Un matrimonio programmato dai suoi genitori, nonostante la giovane età. Ma a 12 anni, e una vita davanti, l'amore è un'altra cosa. Emozioni, il cuore che batte, gli occhi che brillano. Un sogno che si può realizzare, magari con un compagno di classe o un ragazzino incontrato a una festa. Così sabato mattina Flora (nome di fantasia), figlia unica di immigrati musulmani, da otto anni a Vicenza, capelli di seta e visino ambrato, va a scuola con un incubo più grande di lei. Dopo la ricreazione esce dall'aula e si chiude in bagno. Porta con sé un astuccio. Da quell'astuccio tira fuori le forbicine. E con le forbicine tutto il dramma della sua vita. Una famiglia musulmana, il divieto di partecipare alle feste, l'impossibilità di frequentare le amiche, la stretta cerchia della comunità bengalese, i lavori in casa, i compiti a tarda sera. E la solitudine, quell'angoscia che tutti i giorni, al ritorno da scuola, le stringe la gola. Ora le fa premere le lame contro i teneri polsi. Non prova dolore. Pochi tagli sottili, il sangue scorre. Flora scivola a terra. I capelli sotto la porta del bagno. Passano pochi istanti e un'amica è già lì, a dispetto della solitudine. L'ha cercata, su indicazione di un'insegnante preoccupata di non vederla tornare. Scatta l'allarme. La scuola è in subbuglio. Polizia, ambulanze. Flora è al centro dell'attenzione. Non per i suoi bellissimi temi, le interrogazioni brillanti, le risposte adeguate.
Flora, la più brava della classe, vincitrice di un concorso per le scuole medie della città, è distesa su una barella, i compagni si preoccupano, le insegnanti trepidano. Che cosa è successo alla piccola Flora? Il mistero la segue al pronto soccorso dove le medicano le lievi ferite. Dopo le spiegazioni. «Non voglio tornare a casa». Le prime parole di Flora, riferite all'ispettrice di polizia, Paola Sulis. La bimba finisce in questura nelle mani degli assistenti sociali. Passato lo spavento, arriva il racconto. O meglio lo sfogo. Un'educazione tradizionale, secondo i precetti islamici, frequentazioni limitate alla comunità bengalese, nessuna confidenza con i compagni di scuola. Un disagio esasperato. «Sono sola, non ho amici, il mio universo è la casa». Un ritornello. Poi la rivelazione del fidanzamento a distanza con un quattordicenne che vive in Bangladesh. Un progetto, racconta, svelatole di recente dai genitori. Ma Flora non ci sta. Rispetta la sua religione, ma vuole avere una vita normale. E chissà che cosa ha pensato poche ore prima con le forbicine tra le mani. Forse ha creduto di cambiare il suo destino, forse ha creduto di svegliarsi da un incubo. Certo è che Flora ha chiesto aiuto, tentando il suicidio nell'ambiente a lei più vicino: la scuola. Dove compagni e insegnanti sono fieri di lei. Dove recentemente ha vinto un concorso sul tema della pace, ma i genitori non le hanno permesso di ritirare il premio. E adesso è lì, bella e brava, in lacrime per il caos sollevato. Ancora con i sensi di colpa, sempre timorosa. Finalmente arrivano i genitori, brava gente, la madre casalinga, il padre operaio. Non parlano italiano, serve un interprete. Sono disponibili, accettano il sostegno di un assistente sociale. Non ci sono prove di maltrattamento. Flora per il momento può tornare a casa.

Grazia maria Mottola
(indirizzo email sulla pagina Web dell'articolo)
05 dicembre 2005

--------

Cippermerlo HJS
05-12-2005, 11:19
appena letto, agghiacciante, non trovo altre parole...

l'unica cosa consolante è che cmq ha delle speranze di risolvere la situazione visto che vive in un paese come il nostro e ha l'aiuto agli assistenti sociali
ma a pensare ai milioni di ragazze musulmane che vivono questa vita in paesi dove per la gente che ci vive è normalissimo mi fa ancora di più rabbrividire...

loreluca
05-12-2005, 12:00
Questi sono i motivi per cui non potrà MAI esserci un integrazione tra europei ed islamici; mi dispiace per la ragazza, provo odio verso i genitori.

Kars
05-12-2005, 12:09
la razza centra poco, molti vengono qui e si ghettizzano, si sposano tra di loro ,commerciano tra di loro e si espandono, poi un giorno spero il piu' tardi possibile, ci diranno " quella e' la porta" .....

Fil9998
05-12-2005, 12:15
non ne farei motivo di scontro religioso.
Piuttosto di arretratezza culturale e di scarsa integrazione sociale.

Vorrei ricordare come si comportavano gli immigrati italiani in America pe r via di "darsi regole" proprie anche contro gli usi e la legge americane.

Per il Corano nessuno può essere indotto in matrmonio contro la propria volontà.... e questo la dice lunga di come spesso si imputino a motivi di fede tradizioni e consetudinii sociali che con la fede o la teologia poco hanno a che spartire.

Rimane il dramma umano della ragazzina, ma ancge dei suoi famigliari ... e il modo in cui Noi faremo vedere loro "la nostra alternativa" può fare la differenza, specie se agiremo anche di cuore.

bluelake
05-12-2005, 12:27
non ne farei motivo di scontro religioso.
Piuttosto di arretratezza culturale e di scarsa integrazione sociale.
esatto... fino a pochi anni fa le stesse identiche cose (frequentazione solo di familiari, matrimoni imposti) accadevano nel meridione d'Italia, e sono descritte molto bene nei libri di Verga che ormai più nessuno legge.

andyweb79
05-12-2005, 12:38
scusate la schiettezza ma nei suoi panni mi sa che l'avrei pensata allo stesso modo...

Ser21
05-12-2005, 13:02
E' tutta questione di Ignoranza,più la gente è ignorante a livello culturale e più si vive nell'arretratezza mentale e sociale.
Questo è un altro motivo per cui l'integrazione nn potrà mai esserci.Questa gente nn sa nemmeno parlare l'Italiano e nn interessa nemmeno impararlo.Senza avere una base linguistica su cui poter conversare cade ogni speranza di mescolamento sociale.

pierodj
05-12-2005, 14:02
mi dispiace per la bambina, ma la cosa non mi sorprende più di tanto...
nel mio paese qualche anno fa aprirono una scuola per insegnare l'indiano ai figli di immigrati che essendo nati in Italia conoscevano solo l'italiano...
le maestre (2-3 in tutto) erano delle donne indiane e una di queste, nonostante fosse in Italia da una ventina d'anni, non era MAI uscita di casa, e quella era la prima volta che il marito le permetteva di uscire...

dite quello che volete, ma secondo me nell'arretratezza culturale ha un ruolo fondamentale anche la religione... ;)

bluelake
05-12-2005, 14:18
dite quello che volete, ma secondo me nell'arretratezza culturale ha un ruolo fondamentale anche la religione... ;)
scusa, ma in Sicilia fino al dopoguerra di che religione erano? gli immigrati meridionali al nord negli anni '60 di che religione erano? perché le situazioni erano identiche a quelle capitate a quella bambina...

pierodj
05-12-2005, 14:25
scusa, ma in Sicilia fino al dopoguerra di che religione erano? gli immigrati meridionali al nord negli anni '60 di che religione erano? perché le situazioni erano identiche a quelle capitate a quella bambina...
si ma in Italia, soprattutto negli ultimi tempi, è venuto molto meno (apparte casi particolari :D ) quell'attaccamento alla religione e ai suoi precetti che c'era in altri tempi... ed infatti su varie cose siamo assai meno arretrati di 50 anni fa...
passi il padre autoritario ma non mi risulta che in Italia sia la norma che un padre di famiglia proibisca ai propri figli o alla propria moglie di uscire di casa :mbe:
in altre culture questo passaggio probabilmente non c'è stato, e i risultati sono anche episodi di questo genere...
:boh:

ora, può darsi che ai loro occhi risulti disdicevole il nostro atteggiamento nei confronti della religione e normalissimo il loro, ma mi chiedo che prospettive di integrazione ci possono essere se si parte con questi presupposti?
trovo difficile che un loro figlio possa integrarsi con i suoi coetanei se gli si proibisce di uscire di casa... :help:

bluelake
05-12-2005, 14:31
si ma in Italia, soprattutto negli ultimi tempi, è venuto molto meno (apparte casi particolari :D ) quell'attaccamento alla religione e ai suoi precetti che c'era in altri tempi... ed infatti su varie cose siamo assai meno arretrati di 50 anni fa...
passi il padre autoritario ma non mi risulta che in Italia sia la norma che un padre di famiglia proibisca ai propri figli o alla propria moglie di uscire di casa :mbe:
in altre culture questo passaggio probabilmente non c'è stato, e i risultati sono anche episodi di questo genere...
:boh:
ok, ma ci son voluti più di 100 anni per cambiare la mentalità del meridione su certe cose, l'immigrazione extracomunitaria in Italia c'è da nemmeno vent'anni... anche l'integrazione e il cambiamento della mentalità hanno i loro tempi. I figli di quella ragazzina verranno educati in maniera diversa da come è stata educata lei, e non avranno lo stesso tipo di problemi ;)

Fil9998
05-12-2005, 14:31
vabbè ... non è che si possa imporre l'ateismo come soluzione.


Bisogna piuttosto che queste persone si integrino e che capiscano da sè cosa è ambito religioso e cosa è ambito sociale, cosa "moralmente" si può imporre ai propri figli e cosa no ...

d'altro canto mi sembra ci sia un 30 - 40% di elettori italiani che ha lo stesso dilemma ....
vedo post del tipo "ruini dice" ... "i figli gay" ... "ho la fidanzata extracomunitaria" ... "abortire" ....

stiamo anche noi "italiani" cambiando a poco a poco.




Io quando sento di queste storie mi ricordo di come ci hanno raccontato fose l'Italia di anche solo pochi decenni fa ...
mi ricordo che in chiesa 25 anni fa era "sconsigliabile" entrare con un indumento rosso ... almeno qui da me, vedo tutt'ora donne di 70 anni girare vestite di nero e col fazzoletto in testa come han sempre fatto anche ad agosto per una "decorosa" vita ....

Gli italiani in America, mi sembra, c'han messo non meno di tre generazioni per integrarsi.

Temo dovremo anche noi aspettare almeno tanto per archiviare discussioni come questa.

Jamal Crawford
05-12-2005, 19:32
E' tutta questione di Ignoranza,più la gente è ignorante a livello culturale e più si vive nell'arretratezza mentale e sociale.
Questo è un altro motivo per cui l'integrazione nn potrà mai esserci.Questa gente nn sa nemmeno parlare l'Italiano e nn interessa nemmeno impararlo.Senza avere una base linguistica su cui poter conversare cade ogni speranza di mescolamento sociale.


In campo politico la pensiamo allo stesso modo! Pero' in campo sportivo continuero' a prenderti per il retto :p