Ewigen
28-11-2005, 21:02
NEL CUORE DELLA SOCIETÀ
Gianni Mussini,vice presidente Mpv italiano: aiutare sempre di più le donne nella loro scelta a favore dei bimbi che devono ancora nascere
«Alleanza trasversale a sostegno della vita»
Il Movimento per la vita ambrosiano celebra i suoi 25 anni e lancia la collaborazione con ebrei, musulmani e "atei devoti" per difendere i bimbi non ancora nati.Il presidente Sorbi: tra noi sempre più giovani
Da Milano Davide Re
Un'assemblea straordinaria non solo per dire cosa si è fatto in questi anni, ma anche per rilanciare una proposta, quella della difesa della vita, sancita dalla bocciatura del referendum che doveva cambiare la legge 40 sulla fecondazione assistita, diventa sempre di più attuale. Sono stai questi i punti - il bilancio e la proposta - che alla fine hanno caratterizzato l'agenda dell'incontro tenuto a Milano dal Movimento per la Vita Ambrosiano, che proprio da poco ha festeggiato il suo 25esimo compleanno. Un punto di arrivo senza dubbio, ma soprattutto un punto di partenza. «L'elemento più originale emerso dalla mobilitazione per l'astensione al referendum - ha spiegato il presidente del Movimento per la Vita Ambrosiano, Paolo Sorbi - è stato la maturazione di una nuova ed inedita alleanza tra i credenti e i cosiddetti "atei devoti" e la nascita di una accentuata militanza tra i giovani. Una militanza alla quale bisogna dare un nuova risposta. La nostra proposta ora non può precludere da un'apertura verso altri interlocutori che condividono con noi una visione morale-naturale della vita, come per esempio l'islam moderato e l'ebraismo religioso». Un'idea, quella dell'"allargamento", condivisa anche da alcuni dei relatori intervenuti all'assemblea, non credenti che però si sono ritrovati sui contenuti del mondo cattolico emersi con virulenza durante il referendum. «Trovare il valore oggettivo della propria vita e di quella degli altri», ha detto padre Ferdinando Colombo. Insomma, quanto raccolto con il referendum non deve essere disperso. Per esempio, il politologo Paolo Del Debbio ha sostenuto come « il Movimento per la Vita ambrosiano non deve disperdere il patrimonio referendario, e allargare l'orizzonte non solo alla difesa della vita ma anche alle politiche che la sostengono, come quelle rivolte all'aiuto della famiglia». Una condivisione di contenuti, ma anche un'azione sociale che può e deve riflettersi sul territorio. Fatto sta che il punto di partenza rimane p erò quanto ad oggi ha fatto il Movimento per la Vita Ambrosiano. Ieri, infatti, in occasione dell'assemblea sono stati presentati i dati che fotografano la situazione in Lombardia. Per esempio sono 10.778 in Lombardia i bambini nati grazie all'intervento dei Centri di Aiuto alla Vita (Cav) negli ultimi 10 anni. Di questi, 1.475 sono nati nel 2004: un numero quattro volte superiore a quello dei nati nel 1994. «Grazie all'azione dei volontari del Movimento per la Vita Ambrosiano - ha detto Sorbi - il tasso di incremento annuo medio dei nati dal '94 ad oggi è stato pari al 34,22%, una crescita sensibile e costante». Sorbi ha sottolineato anche che le gestanti assistite dai Cav in questo ultimo decennio sono state nel complesso 15.136, mentre sono state 21.000 le donne con bambino appena nato che si sono rivolte ai volontari del Movimento. Secondo l'indagine presentata, le difficoltà alla gravidanza denunciate dalle gestanti che chiedono aiuto ai Cav sono prevalentemente di natura economica (41,4%), seguite dalla disoccupazione (13,5%) e da problemi di salute (4%). Un'attività di aiuto nella scelta che però deve essere aumentata. «Questo tipo di lavoro sul territorio è fondamentale, c'è attenzione - ha spiegato Gianni Mussini vice presidente nazionale del Movimento per la Vita - anche perché l'Italia è diversa da quella che viene dipinta dai media, come è stato dimostrato dall'esito del referendum». Sorbi, il presidente del Movimento per la Vita Ambrosiano va oltre. «Su Milano può nascere un laboratorio capace di rinnovare l'attuale assetto del movimento», un percorso aperto anche ad altre realtà, «una struttura intermedia posta tra il direttivo e la base. Con lo scopo dell'ufficio recepire gli aiuti provenienti dalle diverse culture presenti in città, come già sta avvenendo grazie al contributo di Magdi Allam e del Professor Giorgio Israel».(Avvenire)
Gianni Mussini,vice presidente Mpv italiano: aiutare sempre di più le donne nella loro scelta a favore dei bimbi che devono ancora nascere
«Alleanza trasversale a sostegno della vita»
Il Movimento per la vita ambrosiano celebra i suoi 25 anni e lancia la collaborazione con ebrei, musulmani e "atei devoti" per difendere i bimbi non ancora nati.Il presidente Sorbi: tra noi sempre più giovani
Da Milano Davide Re
Un'assemblea straordinaria non solo per dire cosa si è fatto in questi anni, ma anche per rilanciare una proposta, quella della difesa della vita, sancita dalla bocciatura del referendum che doveva cambiare la legge 40 sulla fecondazione assistita, diventa sempre di più attuale. Sono stai questi i punti - il bilancio e la proposta - che alla fine hanno caratterizzato l'agenda dell'incontro tenuto a Milano dal Movimento per la Vita Ambrosiano, che proprio da poco ha festeggiato il suo 25esimo compleanno. Un punto di arrivo senza dubbio, ma soprattutto un punto di partenza. «L'elemento più originale emerso dalla mobilitazione per l'astensione al referendum - ha spiegato il presidente del Movimento per la Vita Ambrosiano, Paolo Sorbi - è stato la maturazione di una nuova ed inedita alleanza tra i credenti e i cosiddetti "atei devoti" e la nascita di una accentuata militanza tra i giovani. Una militanza alla quale bisogna dare un nuova risposta. La nostra proposta ora non può precludere da un'apertura verso altri interlocutori che condividono con noi una visione morale-naturale della vita, come per esempio l'islam moderato e l'ebraismo religioso». Un'idea, quella dell'"allargamento", condivisa anche da alcuni dei relatori intervenuti all'assemblea, non credenti che però si sono ritrovati sui contenuti del mondo cattolico emersi con virulenza durante il referendum. «Trovare il valore oggettivo della propria vita e di quella degli altri», ha detto padre Ferdinando Colombo. Insomma, quanto raccolto con il referendum non deve essere disperso. Per esempio, il politologo Paolo Del Debbio ha sostenuto come « il Movimento per la Vita ambrosiano non deve disperdere il patrimonio referendario, e allargare l'orizzonte non solo alla difesa della vita ma anche alle politiche che la sostengono, come quelle rivolte all'aiuto della famiglia». Una condivisione di contenuti, ma anche un'azione sociale che può e deve riflettersi sul territorio. Fatto sta che il punto di partenza rimane p erò quanto ad oggi ha fatto il Movimento per la Vita Ambrosiano. Ieri, infatti, in occasione dell'assemblea sono stati presentati i dati che fotografano la situazione in Lombardia. Per esempio sono 10.778 in Lombardia i bambini nati grazie all'intervento dei Centri di Aiuto alla Vita (Cav) negli ultimi 10 anni. Di questi, 1.475 sono nati nel 2004: un numero quattro volte superiore a quello dei nati nel 1994. «Grazie all'azione dei volontari del Movimento per la Vita Ambrosiano - ha detto Sorbi - il tasso di incremento annuo medio dei nati dal '94 ad oggi è stato pari al 34,22%, una crescita sensibile e costante». Sorbi ha sottolineato anche che le gestanti assistite dai Cav in questo ultimo decennio sono state nel complesso 15.136, mentre sono state 21.000 le donne con bambino appena nato che si sono rivolte ai volontari del Movimento. Secondo l'indagine presentata, le difficoltà alla gravidanza denunciate dalle gestanti che chiedono aiuto ai Cav sono prevalentemente di natura economica (41,4%), seguite dalla disoccupazione (13,5%) e da problemi di salute (4%). Un'attività di aiuto nella scelta che però deve essere aumentata. «Questo tipo di lavoro sul territorio è fondamentale, c'è attenzione - ha spiegato Gianni Mussini vice presidente nazionale del Movimento per la Vita - anche perché l'Italia è diversa da quella che viene dipinta dai media, come è stato dimostrato dall'esito del referendum». Sorbi, il presidente del Movimento per la Vita Ambrosiano va oltre. «Su Milano può nascere un laboratorio capace di rinnovare l'attuale assetto del movimento», un percorso aperto anche ad altre realtà, «una struttura intermedia posta tra il direttivo e la base. Con lo scopo dell'ufficio recepire gli aiuti provenienti dalle diverse culture presenti in città, come già sta avvenendo grazie al contributo di Magdi Allam e del Professor Giorgio Israel».(Avvenire)