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View Full Version : Politica in Africa:autentica emancipazione femminile senza eccessi


Ewigen
20-11-2005, 17:15
AFRICA 20/11/2005 3.13
DONNE IN PARLAMENTO: TUTTO IL RESTO DEL MONDO IMPARI DALL' AFRICA


(MISNA) In testa alla classifica dei parlamenti con la maggiore presenza femminile non c’è una nazione occidentale ma il Rwanda: è la prima ma non l’unica sorpresa che s’incontra leggendo le statistiche sulla partecipazione politica delle donne nel mondo. Kigali, con il suo 48% di deputate alla Camera e 35% di senatrici, supera (con uno scarto che va dal 3 al 12%) i virtuosi paesi scandinavi che – per inciso – sono tra le poche eccezioni in un panorama europeo tutt’altro che ‘roseo’. Se la media europea è del 19% di donne nelle istituzioni politiche nazionali e se gli Stati Uniti con il 15% si piazzano solo al 67° posto nella classifica, sono invece ben 11 le nazioni africane con risultati nettamente migliori della media occidentale (Usa inclusi). Dopo il Rwanda, il Mozambico è al 9° posto con circa il 35% di presenza femminile in parlamento; un terzo dei rappresentanti politici del Sudafrica è di sesso femminile; il Burundi ha il 30% di deputate e 32% di donne in senato. Seguono Namibia (27%), Uganda (24%), Tanzania (21,4%), Eritrea (22%), Etiopia (21,2%) e Senegal (19,2%). Non solo. ‘Gli ultimi arrivati’ nel gioco democratico sembrano avere molto più coraggio nell’uso degli strumenti di partecipazione dei ‘veterani’. Oggi sono 24 le nazioni africane che hanno introdotto le cosiddette ‘quote’ per l’aumento della rappresentanza femminile, sia attraverso un’esplicita indicazione nel dettame costituzionale sia nelle leggi elettorali ma anche nelle normative di indirizzo per i partiti politici. Kenya, Rwanda, Tanzania, Namibia, Sudafrica e Uganda hanno deciso di intervenire direttamente sui contenuti della costituzione (e alcuni anche sulla legge elettorale e sulle norme sui partiti); Djibuti, Eritrea, Liberia, Marocco e Sudan hanno imposto la presenza delle donne nelle liste dei candidati. Sono poi 15 le nazioni africane (tra cui Senegal, Camerun, Burkina Faso e Mozambico) che invitano o impongono ai partiti di garantire la presenza femminile sia tra i quadri dirigenti sia nelle liste elettorali. Ma forse il paese più emancipato di tutti è proprio il Mozambico, che pur non avendo normative ad ‘alto livello’ istituzionale per le ‘quote’, ma solo un intervento sulle formazioni politiche (evidentemente sensibili all’argomento), ha ottenuto di essere tra i primi 10 paesi del mondo con un equilibrio nella rappresentanza politica. Certo la percentuale delle parlamentari donne è solo uno degli elementi ‘sintomo e simbolo’ dell’emancipazione femminile; e molto resta da fare per ‘riequilibrare’ anche una cultura fortemente patriarcale, come sottolineano le numerose donne della fervida Società Civile africana. Ciò non toglie che la vituperata Africa stia gia tentanto di realizzare ciò che altrove, pur indicato in termini di principio, viene per lo più disatteso e negato. (a cura di Barbara Fabiani)