Hal2001
17-11-2005, 00:15
Bush conferma un accordo con Unione Europea, Giappone, Corea del Sud e Taiwan per l'eliminazione dei dazi doganali sui circuiti multi-chip. Un'apertura che potrebbe avere ripercussioni sui prezzi di molti prodotti hi-tech
Kyoto (Giappone) - Il Presidente statunitense George W. Bush ha annunciato che è stato raggiunto un accordo con l'Unione Europea, il Giappone, la Corea del Sud e Taiwan per l'eliminazione dei dazi sui circuiti integrati multi-chip, ovvero la maggior parte delle soluzioni hardware presenti in PC, cellulari e prodotti tecnologici.
Si tratta di un'iniziativa governativa compatibile con le norme del Trade Act of 2002 (sezione 2103/a/1) che, secondo i paesi che hanno raggiunto l'intesa,dovrebbe contribuire a rilanciare l'intero settore hardware.
L'affare più grosso lo fanno in apparenza gli Stati Uniti, che sono i più importanti fornitori di circuiti integrati multi-chip, con il 50% delle vendite mondiali - calcolate in 4,2 miliardi di dollari. Ma è ovvio che economie come quella coreana e taiwanese, fortemente legate a questo settore, hanno tutto da guadagnare in una circolazione meno onerosa di questi prodotti soprattutto verso Europa e Giappone.
La data stabilita per l'inizio dell'era no-tax è il primo gennaio del 2006. Bush, attualmente in visita in Giappone, ha confermato che a breve le istituzioni locali - che hanno già eliminato i dazi in questo settore - ratificheranno l'accordo con gli Stati Uniti.
In sinergia con questa iniziativa, tutti i più importanti produttori hanno confermato che si impegneranno con l'Organizzazione del Commercio Mondiale (WTO (http://www.wto.org/)) affinché sia possibile coinvolgere altri paesi nell'eliminazione dei dazi.
È evidente che nei paesi interessati dall'accordo si potrà riscontrare in futuro un leggero ritocco dei listini per i prodotti dell'elettronica di consumo. In Europa, e ancor di più in Italia, il settore - che in questi anni ha conosciuto ben poche fortune - potrà avvantaggiarsi di una politica dei prezzi più concorrenziale.
Dario d'Elia
http://punto-informatico.it/p.asp?i=56279&r=PI
Kyoto (Giappone) - Il Presidente statunitense George W. Bush ha annunciato che è stato raggiunto un accordo con l'Unione Europea, il Giappone, la Corea del Sud e Taiwan per l'eliminazione dei dazi sui circuiti integrati multi-chip, ovvero la maggior parte delle soluzioni hardware presenti in PC, cellulari e prodotti tecnologici.
Si tratta di un'iniziativa governativa compatibile con le norme del Trade Act of 2002 (sezione 2103/a/1) che, secondo i paesi che hanno raggiunto l'intesa,dovrebbe contribuire a rilanciare l'intero settore hardware.
L'affare più grosso lo fanno in apparenza gli Stati Uniti, che sono i più importanti fornitori di circuiti integrati multi-chip, con il 50% delle vendite mondiali - calcolate in 4,2 miliardi di dollari. Ma è ovvio che economie come quella coreana e taiwanese, fortemente legate a questo settore, hanno tutto da guadagnare in una circolazione meno onerosa di questi prodotti soprattutto verso Europa e Giappone.
La data stabilita per l'inizio dell'era no-tax è il primo gennaio del 2006. Bush, attualmente in visita in Giappone, ha confermato che a breve le istituzioni locali - che hanno già eliminato i dazi in questo settore - ratificheranno l'accordo con gli Stati Uniti.
In sinergia con questa iniziativa, tutti i più importanti produttori hanno confermato che si impegneranno con l'Organizzazione del Commercio Mondiale (WTO (http://www.wto.org/)) affinché sia possibile coinvolgere altri paesi nell'eliminazione dei dazi.
È evidente che nei paesi interessati dall'accordo si potrà riscontrare in futuro un leggero ritocco dei listini per i prodotti dell'elettronica di consumo. In Europa, e ancor di più in Italia, il settore - che in questi anni ha conosciuto ben poche fortune - potrà avvantaggiarsi di una politica dei prezzi più concorrenziale.
Dario d'Elia
http://punto-informatico.it/p.asp?i=56279&r=PI