Ewigen
16-11-2005, 18:22
GUINEA 16/11/2005 18.26
PROTESTE E SCIOPERI CONTRO POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO
(Misna) Scontri tra polizia e manifestanti sono avvenuti a Conakry durante lo sciopero generale di 48 ore decretato dalla ‘Confederazione nazionale dei lavoratori della Guinea’ (Cntg) che ha paralizzato scuole, ospedali e attività commerciali nella capitale e in alcuni capoluoghi di provincia. Nei quartieri settentrionali e meridionali della capitale i dimostranti hanno eretto barricate, bruciato pneumatici e danneggiato numerosi veicoli prima di essere dispersi dalle forze dell’ordine con l’uso di gas lacrimogeni. “Dall’aumento del prezzo del combustibile del 55% nel maggio scorso e in previsione che ciò avvenga anche per i beni di prima necessità, agli stipendi dei lavoratori non è stato aggiunto un singolo penny” ha denunciato Yamoussa Touré, vice-segretario generale della Cntg. “Questa non è un’azione politica, difendiamo solo gli interessi morali e materiali dei cittadini per una vita dignitosa” gli ha fatto eco El Hadji Mamadouh Bah, dello stesso sindacato. L’impennata dell’inflazione, che ha raggiunto il 30% nella seconda metà dell’anno, ha fatto crescere le proteste contro la politica economica del presidente Lansana Conté, da 21 anni al potere. In attesa delle prime elezioni locali in dieci anni, previste il 18 dicembre, Il Fronte repubblicano per il cambiamento democratico (Frad), che raccoglie i principali schieramenti anti-governativi, ha chiesto la rinuncia immediata di Conté, per evitare “che il Paese sprofondi nel caos”.
PROTESTE E SCIOPERI CONTRO POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO
(Misna) Scontri tra polizia e manifestanti sono avvenuti a Conakry durante lo sciopero generale di 48 ore decretato dalla ‘Confederazione nazionale dei lavoratori della Guinea’ (Cntg) che ha paralizzato scuole, ospedali e attività commerciali nella capitale e in alcuni capoluoghi di provincia. Nei quartieri settentrionali e meridionali della capitale i dimostranti hanno eretto barricate, bruciato pneumatici e danneggiato numerosi veicoli prima di essere dispersi dalle forze dell’ordine con l’uso di gas lacrimogeni. “Dall’aumento del prezzo del combustibile del 55% nel maggio scorso e in previsione che ciò avvenga anche per i beni di prima necessità, agli stipendi dei lavoratori non è stato aggiunto un singolo penny” ha denunciato Yamoussa Touré, vice-segretario generale della Cntg. “Questa non è un’azione politica, difendiamo solo gli interessi morali e materiali dei cittadini per una vita dignitosa” gli ha fatto eco El Hadji Mamadouh Bah, dello stesso sindacato. L’impennata dell’inflazione, che ha raggiunto il 30% nella seconda metà dell’anno, ha fatto crescere le proteste contro la politica economica del presidente Lansana Conté, da 21 anni al potere. In attesa delle prime elezioni locali in dieci anni, previste il 18 dicembre, Il Fronte repubblicano per il cambiamento democratico (Frad), che raccoglie i principali schieramenti anti-governativi, ha chiesto la rinuncia immediata di Conté, per evitare “che il Paese sprofondi nel caos”.