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View Full Version : Posizioni politiche del cardinale Ruini


rastaban
14-11-2005, 21:24
http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni/cronaca/ruice/ruice/ruice.html

All'assemblea dei vescovi, monito del presidente Cei su Finanziaria, famiglia
e fasce deboli. Chiesa e Stato: "Collaborazione nel rispetto della laicità"
Ruini: "Contenere spesa pubblica
ma senza danneggiare i poveri"
Attacco sulla pillola RU486: "L'aborto rimane soppressione di una vita"


Il cardinale Ruini alla Camera
con Carlo Azeglio Ciampi
ASSISI - Apre la 55esima Assemblea dei vescovi e parla a tutto campo, il cardinale Camillo Ruini. Attacca l'aborto, anche nella forma della pillola RU486, "un ulteriore passo nel percorso che tende a non far percepire la natura reale dell'aborto, che è e rimane soppressione di una vita umana innocente", ma parla anche della legge Finanziaria con attenzione al capitolo "che riguarda la famiglia e il sostegno per la nascita e il mantenimento dei figli". Poi entra nel merito del dibattito sulla politica economica nazionale e, pur riconoscendo la necessità di contenere la spesa pubblica, auspica che ciò non incida sulle fasce più deboli della popolazione.

Finanziaria e fasce povere. Contenere la spesa pubblica, senza però colpire ulteriormente le fasce più povere della popolazione. Ruini parla della legge Finanziaria e sottolinea che, pur con "accenni di ripresa", le "preoccupazioni" e i "motivi di incertezza" rimangono grandi, di fronte al rischio di "una compressione dei fondi per il sostegno alle fasce più povere" o di "ulteriori decurtazioni di quelli destinati alla cooperazione internazionale".

Politiche per il Mezzogiorno. Il cardinale lo definisce "un tema nevralgico", poiché "i segnali positivi che vengono dalla società civile, come l'intesa tra il Forum del terzo settore e le Fondazioni bancarie, denominata 'Progetto Sud'", hanno bisogno di essere sostenuti da interventi, in particolare sulle grandi infrastrutture, "che mettano il Meridione in condizioni di minore svantaggio rispetto alle altre aree del Paese".

Interventi per la famiglia. Sempre a proposito di Finanziaria, Ruini cita come "segno di speranza" il "leggero incremento del tasso di natalità" registrato in Italia negli anni recenti, e per tale ragione "un capitolo della legge finanziaria che ci sta a cuore è quello che riguarda la famiglia e il sostegno per la nascita e il mantenimento dei figli". Tuttavia, anche se gli aiuti per i nuovi nati, "come anche per le giovani coppie che acquistano casa e per le famiglie che mandano i figli negli asili nido, sono certo dei segnali positivi", il cardinale osserva che "si rimane però nell'ambito di cifre che non consentono di impostare una politica famigliare capace di incidere seriamente sull'andamento demografico".

Chiesa e Stato. Il presidente della Cei si è rivolto "con serenità e senza alcuno spirito polemico" a quanti "temono o lamentano una eccessiva presenza o anche ingerenza della Chiesa nella vita pubblica italiana", per ribadire che "la pace civile e religiosa sta molto a cuore anche a noi" e che "la Chiesa è consapevole di dover essere fattore di unità e non di divisione dell'Italia". Ruini ha richiamato il messaggio inviato oggi da Benedetto XVI al presidente della Camera Pierferdinando Casini in occasione della ricorrenza della visita di Giovanni Paolo II in Parlamento, in cui il Pontefice ha ricordato "gli impulsi altamente positivi che sia la Chiesa sia l'Italia hanno tratto dal loro profondo legame attraverso i secoli", e ha auspicato che "tale spirito di sincera e leale collaborazione si approfondisca sempre più", ribadendo che "la Chiesa non intende rivendicare per sé alcun privilegio, ma soltanto avere la possibilità di adempiere la propria missione, nel rispetto della legittima laicità dello Stato".

Chiesa e criminalità. La voce della Chiesa si è alzata
contro il fenomeno mafioso all'indomani dell'omicidio di Francesco Fortugno. Ruini ha ricordato che "la grande risposta data nei giorni successivi, soprattutto da tanti giovani, è comunque un chiaro segno di speranza, mentre si intensifica l'impegno dello Stato per contrastare questo gravissimo e purtroppo assai radicato fenomeno".

Minoranze religiose. Il presidente della Cei si sofferma sulla crisi irachena, osserva che il processo di costruzione della democrazia, nel Paese, deve andare avanti nonostante il moltiplicarsi delle violenze, ma sottolinea che "va salvaguardata la tutela delle minoranze religiose oltre al rispetto di tutte le componenti della popolazione".

(14 novembre 2005)

Mi chiedo: e' "normale" che la Chiesa e i suoi esponenti esprimano cosi' fortemente delle posizioni riguardo la politica del nostro Stato?

Quando e' che si puo' parlare di ingerenza e quando no, chi lo stabilisce e su quale base?

Quale potrebbe essere un esempio pratico di ingerenza?

HenryTheFirst
14-11-2005, 22:18
Credo che gli esponenti della chiesa abbiano diritto di manifestare le proprie idee riguardo qualsiasi argomento, come qualsiasi altro soggetto. Sono i seguaci di Cristo e professano certe idee. Non credo ci sia qualcosa che li renda meno degni dei seguaci di Marx, di Locke o di chiunque altro possa venirci in mente...

rastaban
14-11-2005, 23:34
Credo che gli esponenti della chiesa abbiano diritto di manifestare le proprie idee riguardo qualsiasi argomento, come qualsiasi altro soggetto. Sono i seguaci di Cristo e professano certe idee. Non credo ci sia qualcosa che li renda meno degni dei seguaci di Marx, di Locke o di chiunque altro possa venirci in mente...

Personalmente non so quale sia questo confine che se superato determina ingerenza per questo chiedo, di questi tempi se ne parla molto e a sentire siti come l' UAAR sembra quasi che ogni qual volta la Chiesa si pronuncia pubblicamente su qualcosa o da' delle indicazioni gia' si puo' parlare di ingerenza.

Secondo la Chiesa invece cosa puo' essere ingerenza, si possono fare degli esempi?

Red_Star
14-11-2005, 23:37
Credo che gli esponenti della chiesa abbiano diritto di manifestare le proprie idee riguardo qualsiasi argomento, come qualsiasi altro soggetto. Sono i seguaci di Cristo e professano certe idee. Non credo ci sia qualcosa che li renda meno degni dei seguaci di Marx, di Locke o di chiunque altro possa venirci in mente...

Magari fosse cosi semplice :sofico:

sider
15-11-2005, 06:30
Credo che gli esponenti della chiesa abbiano diritto di manifestare le proprie idee riguardo qualsiasi argomento, come qualsiasi altro soggetto. Sono i seguaci di Cristo e professano certe idee. Non credo ci sia qualcosa che li renda meno degni dei seguaci di Marx, di Locke o di chiunque altro possa venirci in mente...


Ehhh già già :D non credo dovrebbe essere così

bluelake
15-11-2005, 07:50
Quale potrebbe essere un esempio pratico di ingerenza?
dichiarare pubblicamente "Gli esponenti politici di fede cattolica devono opporsi con ogni mezzo all'approvazione di leggi che riconoscano le coppie di fatto; verranno altresì esclusi dalla comunione quei fedeli che siano favorevoli e promuovano attivamente tale riconoscimento"... ovvero usare la fede come ricatto al solo fine di influenzare e/o prevaricare il potere legislativo di uno stato.

ALBIZZIE
15-11-2005, 08:12
dichiarare pubblicamente "Gli esponenti politici di fede cattolica devono opporsi con ogni mezzo all'approvazione di leggi che riconoscano le coppie di fatto; verranno altresì esclusi dalla comunione quei fedeli che siano favorevoli e promuovano attivamente tale riconoscimento"... ovvero usare la fede come ricatto al solo fine di influenzare e/o prevaricare il potere legislativo di uno stato.
il problema maggiore, però, è che gli esponenti politici di fede cattolica annuiscono e si inchinano a tanto volere

bluelake
15-11-2005, 08:26
il problema maggiore, però, è che gli esponenti politici di fede cattolica annuiscono e si inchinano a tanto volere
per una persona che è realmente credente essere scomunicati non è una bella sensazione :(

ALBIZZIE
15-11-2005, 08:35
per una persona che è realmente credente essere scomunicati non è una bella sensazione :(
d'accordo.

se sono così ricattabili moralmente, allora non sono persone in grado di rivestire quel ruolo politico.
a meno che non fondino un partito cattolico integralista.

bluelake
15-11-2005, 09:11
d'accordo.

se sono così ricattabili moralmente, allora non sono persone in grado di rivestire quel ruolo politico.
a meno che non fondino un partito cattolico integralista.
però da che mondo e mondo il "bastardo" è chi ricatta, non chi viene ricattato...

Spectrum7glr
15-11-2005, 10:52
dichiarare pubblicamente "Gli esponenti politici di fede cattolica devono opporsi con ogni mezzo all'approvazione di leggi che riconoscano le coppie di fatto; verranno altresì esclusi dalla comunione quei fedeli che siano favorevoli e promuovano attivamente tale riconoscimento"... ovvero usare la fede come ricatto al solo fine di influenzare e/o prevaricare il potere legislativo di uno stato.


è un prete e come tale fa il suo DOVERE a ricordare ai cattolici qual'è la posizione della chiesa su questioni che in ultima analisi involgono valutazioni di ordine morale....la posizione della Chiesa può non piacere ma è l'interprete unico di quanto contenuto nei Vangeli. Se ti dici Cattolico accetti quello che ti dice la Chiesa, altrimenti sei qualcos'altro...non si tratta di essere d'accordo o meno ma di accettare di uniformarsi a dettami chiari ed espliciti... e tu d'altra parte rimani libero di seguirli o meno.

Spectrum7glr
15-11-2005, 10:58
però da che mondo e mondo il "bastardo" è chi ricatta, non chi viene ricattato...


ricatto? nessuno ti obbliga a seguire la Chiesa...ma nessuno può pretendere di dirsi Cattolico e di accettare solo alcuni dettami e di rifiutarne altri sulla base di convinzioni personali: l'essere Cattolico è un "unicum" e non puoi crearti una religione "personale" e poi pretendere di essere considerato ancora Cattolico....nessuno ha detto che devi essere d'accordo su tutto sulla base di quello che ti dice il tuo cervello...la fede è anche questo.

P.S.
non sono un credente a scanso di equivoci, ma uno che ha avuto spesso occasione di parlare con preti visto che nel mio intero cursus studiorum dall'asilo (suore Canossiane) all'università (collegio vescovile) sono sempre stato a contatto con uomini di Chiesa.

LittleLux
15-11-2005, 11:00
è un prete e come tale fa il suo DOVERE a ricordare ai cattolici qual'è la posizione della chiesa su questioni che in ultima analisi involgono valutazioni di ordine morale....la posizione della Chiesa può non piacere ma è l'interprete unico di quanto contenuto nei Vangeli. Se ti dici Cattolico accetti quello che ti dice la Chiesa, altrimenti sei qualcos'altro...non si tratta di essere d'accordo o meno ma di accettare di uniformarsi a dettami chiari ed espliciti... e tu d'altra parte rimani libero di seguirli o meno.

Un conto è seguire gli insegnamenti della chiesa nella sfera privata, altro conto se hai cariche pubbliche e di governo. In questo secondo caso, se ti limiti a seguire i dettami della chiesa, nella tua azione di governo,come minimo escludi e/o danneggi tutta una parte di popolazione, quella non cattolica e/o non credente, ed alla peggio fili dritto dritto allo stato teocratico.

Spectrum7glr
15-11-2005, 11:04
Un conto è seguire gli insegnamenti della chiesa nella sfera privata, altro conto se hai cariche pubbliche e di governo. In questo secondo caso, se ti limiti a seguire i dettami della chiesa, nella tua azione di governo,come minimo escludi e/o danneggi tutta una parte di popolazione, quella non cattolica e/o non credente, ed alla peggio fili dritto dritto allo stato teocratico.


e se vai contro non danneggi forse la parte di popolazione credente? cos'è adesso i Cattolici non hanno il diritto di vedrsi rappresentati e di mandare al potere qualcuno che possa fare delle leggi conformi alle loro aspirazioni e convinzioni morali? oppure vale solo la morale di chi Cattolico non è? mi sembra che siamo in democrazia ed ogni politico dopo 5 anni fa comunque i conti con l'elettorato tutto: cattolico e non.

LittleLux
15-11-2005, 11:17
e se vai contro non danneggi forse la parte di popolazione credente? cos'è adesso i Cattolici non hanno il diritto di vedrsi rappresentati e di mandare al potere qualcuno che possa fare delle leggi conformi alle loro aspirazioni e convinzioni morali? oppure vale solo la morale di chi Cattolico non è? mi sembra che siamo in democrazia ed ogni politico dopo 5 anni fa comunque i conti con l'elettorato tutto: cattolico e non.

Guarda che non ho detto questo. Mi sembra del tutto evidente, percui gradirei che non mi mettessi in bocca parole e conclusioni non mie.

E' proprio per cercare di non danneggiare nessuno che lo Stato, e l'azione di governo, devono essere laiche. Prendi l'esempio della legge sull'aborto.

Non obbliga un credente ad abortire, in più da la possibilità a chi non lo è, di farlo se ci sono fondati motivi. Invece la sua assenza, giustificata da questioni morali di tipo religioso, impediva ai non fedeli l'aborto, privandoli e limitandoli nelle proprie libertà personali e danneggiandoli anche fisicamente costringendoli ad abortire in clandestinità (dalle mammane) ed in più con il rischio di essere puniti severamente dalla legge.

Ora, dimmi quale posizione è più corretta, l'aver messo a punto la legge sull'aborto o la situazione precedente.

bluelake
15-11-2005, 11:18
ricatto? nessuno ti obbliga a seguire la Chiesa...ma nessuno può pretendere di dirsi Cattolico e di accettare solo alcuni dettami e di rifiutarne altri sulla base di convinzioni personali: l'essere Cattolico è un "unicum" e non puoi crearti una religione "personale" e poi pretendere di essere considerato ancora Cattolico....nessuno ha detto che devi essere d'accordo su tutto sulla base di quello che ti dice il tuo cervello...la fede è anche questo.
La persona che ha la responsabilità di governare una nazione deve porre il bene e gli interessi dei cittadini al centro della propria azione politica ("date a Cesare ciò che è di Cesare, e a Dio ciò che è di Dio"). E comunque un conto è ricordare che la Chiesa non approva il riconoscimento statale delle unioni di fatto (cosa che può legittimamente fare), un conto è negare la comunione, quindi scomunicare chi, politico cattolico o cittadino italiano cattolico, riconosce l'esistenza di certi diritti che lo stato deve garantire ai cittadini anche qualora la Chiesa non li riconosca. Nel secondo caso si tratta di usare i sacramenti come arma di ricatto per influenzare le decisioni di uno stato libero, che deve rispondere solo alle sue leggi e non alle leggi ecclesiali o di altre religioni.

Spectrum7glr
15-11-2005, 11:24
La persona che ha la responsabilità di governare una nazione deve porre il bene e gli interessi dei cittadini al centro della propria azione politica ("date a Cesare ciò che è di Cesare, e a Dio ciò che è di Dio"). E comunque un conto è ricordare che la Chiesa non approva il riconoscimento statale delle unioni di fatto (cosa che può legittimamente fare), un conto è negare la comunione, quindi scomunicare chi, politico cattolico o cittadino italiano cattolico, riconosce l'esistenza di certi diritti che lo stato deve garantire ai cittadini anche qualora la Chiesa non li riconosca. Nel secondo caso si tratta di usare i sacramenti come arma di ricatto per influenzare le decisioni di uno stato libero, che deve rispondere solo alle sue leggi e non alle leggi ecclesiali o di altre religioni.


la fade Cattolica ti impone questo...se non credi che questo sia giusto credi in qualcos'altro ma non puoi certo prendertela con la Chiesa perchè ricorda la sua posizione. Secondo la Chiesa Cattolica sei scomunicato...ma sei libero di continuare a comportarti come meglio credi: non capisco dove sia il problema. Alla fine se vai in chiesa la comunione te la danno lo stesso...ma se credi che qull'atto sia qualcosa in più del semplice "mangiare la particola" sai che secondo l'intrpretazione della chiesa tu stai commettendo un peccato: sei sempre te, la tua coscienza e la tua fede.

tatrat4d
15-11-2005, 11:29
Concordo sulla piena libertà di tutti, all'americana...allora niente Concordato, 8*1000, finanziamenti a manetta etc. etc. Ruini è ormai un leader politico: passi finchè si tratta di questioni "morali" su cui il cattolicesimo ha la sua opinione che nulla ha a che fare con la politica, ma qui si parla di politica interna ed estera. Cosa centra la finanziaria con il messaggio cristiano e tutto il resto? Che Ruini perda i privilegi concordatari, a lui concessi anche affinchè si facesse "i fatti suoi". (per farla breve)

quoto, pur non entrando nel merito dell'incompatibilità tra denari e messaggio cristiano (potrebbero pure servire a diffonderlo, non è questo il problema).

Spectrum7glr
15-11-2005, 11:31
Guarda che non ho detto questo. Mi sembra del tutto evidente, percui gradirei che non mi mettessi in bocca parole e conclusioni non mie.

E' proprio per cercare di non danneggiare nessuno che lo Stato, e l'azione di governo, devono essere laiche. Prendi l'esempio della legge sull'aborto.

Non obbliga un credente ad abortire, in più da la possibilità a chi non lo è, di farlo se ci sono fondati motivi. Invece la sua assenza, giustificata da questioni morali di tipo religioso, impediva ai non fedeli l'aborto, privandoli e limitandoli nelle proprie libertà personali e danneggiandoli anche fisicamente costringendoli ad abortire in clandestinità (dalle mammane) ed in più con il rischio di essere puniti severamente dalla legge.

Ora, dimmi quale posizione è più corretta, l'aver messo a punto la legge sull'aborto o la situazione precedente.


tutto dipende se consideri o meno il feto un soggetto degno della propria aspettativa ad una vita fuori dall'utero materno...anche questo è tutelare i cittadini non trovi? se parifichi l'aborto ad un omicidio (cosa che puoi fare razionalmente seguendo una morale piuttosto che un'altra) allora negare l'aborto è una conseguenza logica (lo stato tutela quella che considera una vita e non riconosce quindi la "signoria" su questa alla madre)...se inv3ece dici che fino a 3 mesi non è vita allora non danneggi nessuno...la domanda è chi può dire qule sia la posizione che non danneggia nessuno? Non esiste una politica slegata dalla morale: è sempre espressione di una morale che per forza di cosa tutela alcuni cittadini e ne penalizza altri...semmai esiste una morale diversa da quella cattolica, ma non è assolutamente detto che tuteli megliuo la libertà delle persone (per tornare all'esempio di prima: è facile dire che si rispetta la libertà di tutti se non si considera a priori un feto come un soggetto degno di vedere la propria aspettativa di vita soddisfatta...ah si il feto non può votare :rolleyes: )

tatrat4d
15-11-2005, 11:33
La persona che ha la responsabilità di governare una nazione deve porre il bene e gli interessi dei cittadini al centro della propria azione politica ("date a Cesare ciò che è di Cesare, e a Dio ciò che è di Dio"). E comunque un conto è ricordare che la Chiesa non approva il riconoscimento statale delle unioni di fatto (cosa che può legittimamente fare), un conto è negare la comunione, quindi scomunicare chi, politico cattolico o cittadino italiano cattolico, riconosce l'esistenza di certi diritti che lo stato deve garantire ai cittadini anche qualora la Chiesa non li riconosca. Nel secondo caso si tratta di usare i sacramenti come arma di ricatto per influenzare le decisioni di uno stato libero, che deve rispondere solo alle sue leggi e non alle leggi ecclesiali o di altre religioni.

onestamente non vedo il problema: l'amministrazione dei Sacramenti è affidata alla mediazione pontificia dal fedele (scusate la semplificazione, ma è sempre possibile farsi protestante :D ), mica dallo Stato. Tra due spinte sta al politico/cittadino pesarle e scegliere in senso confessionale o politico.

LittleLux
15-11-2005, 11:35
tutto dipende se consideri o meno il feto un soggetto degno della propria aspettativa ad una vita fuori dall'utero materno...anche questo è tutelare i cittadini non trovi? se parifichi l'aborto ad un omicidio (cosa che puoi fare razionalmente seguendo una morale piuttosto che un'altra) allora negare l'aborto è una conseguenza logica (lo stato tutela quella che considera una vita e non riconosce quindi la "signoria" su questa alla madre)...se inv3ece dici che fino a 3 mesi non è vita allora non danneggi nessuno...la domanda è chi può dire qule sia la posizione che non danneggia nessuno?

E se permetti ad una donna di morire o di essere danneggiata seriamente nella propria salute perchè per ragioni di fede non permetti un aborto che, ripeto, per ragioni fondate, di tipo medico, non può portare a termine la gravidanza Non stai forse danneggiando un cittadino? Così non stai forse, secondo il tuo ragionamento, asegnando una "signoria" del feto sulla vita della madre?

Spectrum7glr
15-11-2005, 11:41
E se permetti ad una donna di morire o di essere danneggiata seriamente nella propria salute perchè per ragioni di fede non permetti un aborto che, ripeto, per ragioni fondate, di tipo medico, non può portare a termine la gravidanza Non stai forse danneggiando un cittadino? Così non stai forse, secondo il tuo ragionamento, asegnando una "signoria" del feto sulla vita della madre?

se fossero solo ragioni di tipo medico direi che potrei essere da'ccordo con te...il fatto è che sono una minima parte (e comunque la chiesa non ha mai chiesto a nessuno di fare l'estremo sacrificio ed anche prima della legge sll'aborto questi casi limite trovavano una loro disciplina legale).

comuqnue al di là dei casi pratici era mia intenzione dimostrarti un altro punto (mi quoto ma avevo editato dopo la tua risposta quindi forse ti è sfuggito il senso del mio discorso)

"Non esiste una politica slegata dalla morale: è sempre espressione di una morale che per forza di cosa tutela alcuni cittadini e ne penalizza altri...semmai esiste una morale diversa da quella cattolica, ma non è assolutamente detto che tuteli megliuo la libertà delle persone (per tornare all'esempio di prima: è facile dire che si rispetta la libertà di tutti se non si considera a priori un feto come un soggetto degno di vedere la propria aspettativa di vita soddisfatta...ah si il feto non può votare :rolleyes: )"

Satiel
15-11-2005, 12:17
Forse è già stato detto ma ci tengo a sottolineare che Ruini è un cittadino italiano e come tale ha diritto di pensiero parola e stampa come Prodi, Pannella, Berlusconi,noi gente comune ecc...

LittleLux
15-11-2005, 12:17
se fossero solo ragioni di tipo medico direi che potrei essere da'ccordo con te...il fatto è che sono una minima parte (e comunque la chiesa non ha mai chiesto a nessuno di fare l'estremo sacrificio ed anche prima della legge sll'aborto questi casi limite trovavano una loro disciplina legale).

comuqnue al di là dei casi pratici era mia intenzione dimostrarti un altro punto (mi quoto ma avevo editato dopo la tua risposta quindi forse ti è sfuggito il senso del mio discorso)

"Non esiste una politica slegata dalla morale: è sempre espressione di una morale che per forza di cosa tutela alcuni cittadini e ne penalizza altri...semmai esiste una morale diversa da quella cattolica, ma non è assolutamente detto che tuteli megliuo la libertà delle persone (per tornare all'esempio di prima: è facile dire che si rispetta la libertà di tutti se non si considera a priori un feto come un soggetto degno di vedere la propria aspettativa di vita soddisfatta...ah si il feto non può votare :rolleyes: )"


Permettimi di dirti che non è che una donna che va ad abortire lo fa per motivi futili. Non so che statistiche tu hai in mano, ma la realtà è che, nonostante tutto, abortire non è comunque una cosa semplice. Non è che vai in ospedale, entri, "buongiorno, dovrei fare un aborto...prego, si accomodi, vedrà che tra 5 minuti tutto sarà finito". Non funziona così tranne che nella propaganda di alcuni.

La legge ha favorito una diminuzione degli stessi, portando grandi benefici sociali, è innegabile mi pare.

Certo, capisco che c'è il rischio che la possibilità di abortitre, garantiata dalla legge, possa indurre qualcuno a considerare la cosa una sorta di metodo anticoncezionale, ma allora su questo occorre fare informazione corretta, per spiegare che in realtà non è così, e che se si vuole scongiurare il rischio di gravidanze indesiderate, allora esistono metodi anticoncezionali sicuri ed efficaci. Solo che anche qui, per alcuni, questo è peccato, ed allora si aggiunge disinformazione a disinformazione, e si creano danni su danni.

bluelake
15-11-2005, 12:19
la fade Cattolica ti impone questo...se non credi che questo sia giusto credi in qualcos'altro ma non puoi certo prendertela con la Chiesa perchè ricorda la sua posizione. Secondo la Chiesa Cattolica sei scomunicato...ma sei libero di continuare a comportarti come meglio credi: non capisco dove sia il problema. Alla fine se vai in chiesa la comunione te la danno lo stesso...ma se credi che qull'atto sia qualcosa in più del semplice "mangiare la particola" sai che secondo l'intrpretazione della chiesa tu stai commettendo un peccato: sei sempre te, la tua coscienza e la tua fede.
ma la Chiesa, ricattando chi governa lo stato in cui vivo, di cui sono cittadino, che sostengo con le tasse che pago sul guadagno del mio lavoro, mi impone di seguire le sue regole e la sua morale anche se non sono credente :mbe:

LittleLux
15-11-2005, 12:21
Forse è già stato detto ma ci tengo a sottolineare che Ruini è un cittadino italiano e come tale ha diritto di pensiero parola e stampa come Prodi, Pannella, Berlusconi,noi gente comune ecc...

E quindi? Chi gli toglie il diritto di parola? Il problema è che lui sta facendo politica in nome e per conto della Chiesa. Il minimo che ci si può aspettare eè che subisca le conseguenze di chiunque altro faccia politica, ossia subire critiche ed obiezioni da parte di chi non la pensa come lui. Oppure bisogna riservargli un trattamento privilegiato perchè è un porporato?

Lui ha scelto di fare politica, da una posizione che non dovrebbe essere riservata a questa attività, che se ne assuma le responsabilità e che ne accetti le conseguenze.

tatrat4d
15-11-2005, 12:22
ma la Chiesa, ricattando chi governa lo stato in cui vivo, di cui sono cittadino, che sostengo con le tasse che pago sul guadagno del mio lavoro, mi impone di seguire le sue regole e la sua morale anche se non sono credente :mbe:

si deve votare diversamente IMHO.

bluelake
15-11-2005, 12:27
Forse è già stato detto ma ci tengo a sottolineare che Ruini è un cittadino italiano e come tale ha diritto di pensiero parola e stampa come Prodi, Pannella, Berlusconi,noi gente comune ecc...
nessuno ha mai negato il diritto di esprimere il proprio pensiero a Ruini come a chiunque altro; quello che è in discussione è usare l'autorità conferitagli dal ministero sacerdotale per imporre il proprio punto di vista indiscriminatamente anche a chi non è credente.

bluelake
15-11-2005, 12:28
si deve votare diversamente IMHO.
quindi discriminiamo i politici cattolici :stordita: mi suona come quello che si tagliò l'uccello per far spregio alla moglie...

tatrat4d
15-11-2005, 12:31
quindi discriminiamo i politici cattolici :stordita: mi suona come quello che si tagliò l'uccello per far spregio alla moglie...

in un certo senso, se il suo essere cattolico lo porta a legiferare in modo diverso da come piace a me non lo voto. Se concordo lo voto pure.
E' un problema di politico, non di prete, secondo me.

bluelake
15-11-2005, 12:34
in un certo senso, se il suo essere cattolico lo porta a legiferare in modo diverso da come piace a me non lo voto. Se concordo lo voto pure.
E' un problema di politico, non di prete, secondo me.
a questo punto senza dubbio, se un politico cattolico è così facilmente ricattabile meglio non affidargli il governo di uno stato dato che non farebbe il bene dei cittadini ma solo dei credenti nella sua religione...










...ops, ma è la stessa cosa che disse la commissione europea riguardo a Buttiglione :doh:

LittleLux
15-11-2005, 12:35
in un certo senso, se il suo essere cattolico lo porta a legiferare in modo diverso da come piace a me non lo voto. Se concordo lo voto pure.
E' un problema di politico, non di prete, secondo me.

Il problema è di duplice natura, di fede e politico. E' ovvio che la fede influenza inevitabilmente la tua visione politica. Per fare un esempio molto semplice, la cosa potrebbe portare ad escludere tutte le altre confessioni dalla vita del paese, una sorta di conflitto di interessi, financo a portare allo Stato teocratico, cosa che nelle intenzioni di qualcuno penso sia cosa auspicabile e da perseguire con pervicacia.

tatrat4d
15-11-2005, 12:37
...ops, ma è la stessa cosa che disse la commissione europea riguardo a Buttiglione :doh:

non proprio: Buttiglione ricade nell'esempio che facevi prima, quello di ritenere un comportamento moralmente sbagliato (disse che l'omosessualità era per lui peccato). IMHO fu un errore giudicarlo per quello, visto che assicurava di non volere esercitare il suo mandato sulla base di quella sua personale valutazione.
Altro discorso è fidarsi o meno di Buttiglione mentre lo assicurava.

Spectrum7glr
15-11-2005, 13:17
Permettimi di dirti che non è che una donna che va ad abortire lo fa per motivi futili. Non so che statistiche tu hai in mano, ma la realtà è che, nonostante tutto, abortire non è comunque una cosa semplice. Non è che vai in ospedale, entri, "buongiorno, dovrei fare un aborto...prego, si accomodi, vedrà che tra 5 minuti tutto sarà finito". Non funziona così tranne che nella propaganda di alcuni.

La legge ha favorito una diminuzione degli stessi, portando grandi benefici sociali, è innegabile mi pare.

Certo, capisco che c'è il rischio che la possibilità di abortitre, garantiata dalla legge, possa indurre qualcuno a considerare la cosa una sorta di metodo anticoncezionale, ma allora su questo occorre fare informazione corretta, per spiegare che in realtà non è così, e che se si vuole scongiurare il rischio di gravidanze indesiderate, allora esistono metodi anticoncezionali sicuri ed efficaci. Solo che anche qui, per alcuni, questo è peccato, ed allora si aggiunge disinformazione a disinformazione, e si creano danni su danni.


ripeto, ti concentri sul caso di specie che è solo un esempio per confutare quanto da te inizialmente detto: che lo stato può tutelare gli interessi di tutti solo rimanndo laico...io dico che quella cosiddetta laica è comunque una morale nè più nè meno di quello cattolica e che come tale danneggia (o è suscettibile di dannggiare) la libertà di alcune persone indipendentemente dal fatto che siano credenti o meno (cioè voglio solo spingerti a considerare l'essenza della laicità per dimostrarti che in fin dei conti è semplicemente il frutto o , se preferisci, il portato visibile di una morale diversa da qulla cosiddetta cattolica ma pur sempre della stessa specie)
In altri termini rifiuto il voler considerare la morale cattolica come qualcosa di intrinsecamente diverso dai principi che governano lo stato cosiddetto laico...non è che questi principi siano "neutri" o abbiano un carattere di neutralità intrinsecamente superiore in grado di garantire necessariamente una migliore tutella della libertà di tutti (sono pur sempre adesioni personalissime ad idee, scritti o quant'altro...non è che si trovano in natura scavando sottoterra ;) ).
A me bastava con l'esempio farti notare che la discriminante per permettere ad uno stato "laico" di ammettere l'aborto in fin dei conti è come si considera il feto...se lo consideri nulla fino ad X giorni dal concepimento allora non ha diritti e lo stato "laico" RAZIONALMENTE non lo tutela, mentre se lo consideri un qualcosa che ha dei diritti fin dall'inizio allora lo stesso stato "laico" RAZIONALMENTE lo tutela ed impedisce l'aborto...chi mi dice quale morale tutela meglio la libertà di tutti? non c'è risposta razionale come non c'è risposta univoca a chi sono i "tutti" la cui libertà si vuole tutelare e l'unica cosa intelletualmente onesta è ammettere che sia la visione cosiddetta laica che quella cattolica sottintendono PER FORZA DI COSE una considerazione morale che per sua natura è personale e non asettica o neutra come il termine "laico" vorrebbe far intendere (e come alcuni dicono).

P.S.
non devi scagliarti contro di me come se fossi un antiabortista...di fatto non lo sono (almeno non nei termini prospettati dalla Chiesa): ho fatto un esempio solo per dirti che non è vero che quello che comunemente è detto "stato laico" sia necessaariamente un modo di intendere la politica neutro rispetto ad uno influenzato dalla morale cattolica...lo "stato laico" è l'esternazione di una morale (quella della persona-politico che fa le leggi) esattamente come quella cattolica e come tale è comunque il frutto di un sentire personalissimo ed il fatto che in certi casi la morale di chi fa le leggi vada a coindcidere con quella cattolica nulla toglie alla dignità delle scelte che si fanno anche sul piano della tutela delle libertà di tutti (cattolici e non)....ed a maggior ragione non si può pretendere che questo "laicismo" sia a priori migliore nel tutelare i diritti e le libertà di tutti come se possedesse un intrinseco carattere di oggettività (oggettivo è il modo in cui si deve procedere sulla base delle leggi, non lo spirito stesso delle leggi)

STELEO
15-11-2005, 14:52
Se dovessimo seguire Ruini dopo l'abrogazione della legge sull'aborto si passerebbe a quella sul divorzio, d'altronde per la chiesa chi si divide e si risposa è scomunicato esattamente come chi abortisce anzi peggio in quanto chi abortisce può pentirsi mentre chi si risposa ovviamente no a meno di dividersi legalmente dalla nuova moglie.

Qui però le cose si farebbero più difficili in quanto molti big della maggioranza compresi quelli cattolici (vedi il devoto Casini) sono divorziati e quindi in questo caso lo stato deve essere laico.

Ah per Ruini probabilmente di dovrebbe fare una legge contro l'adulterio in quanto chi desidera la donna d'altri compie un peccato mortale e via così...

Secondo me le religioni devono convincere non gli Stati a legiferare secondo il loro credo ma i propri fedelii a non contravvenire le leggi della propria religione.

Quindi concludendo l' aborto e il divorzio deve essere permesso per legge se poi il cattolico non vuole farlo nessuno lo obbliga e sta alla coscienza e al credo di ognuno di noi la libera scelta.

Ciao

LittleLux
15-11-2005, 15:07
cut

P.S.
non devi scagliarti contro di me come se fossi un antiabortista...

Non mi sembra di essermi scagliato contro di te, almeno, non credo. ;)

rastaban
15-11-2005, 17:29
Secondo me le religioni devono convincere non gli Stati a legiferare secondo il loro credo ma i propri fedelii a non contravvenire le leggi della propria religione.

Quindi concludendo l' aborto e il divorzio deve essere permesso per legge se poi il cattolico non vuole farlo nessuno lo obbliga e sta alla coscienza e al credo di ognuno di noi la libera scelta.

Ciao

E' quello che penso anche io, un conto e' parlare di Gesu' e dei vangeli, della morale della salvezza dell' anima ecc. direttamente ai fedeli in chiesa, quando si parla espressamente di leggi politica economica ed estera rivolgendosi non piu' ai cittadini ma a chi sta al governo e' una cosa completamente diversa.

Perche' quando Ruini parla della finanziaria e degli aiuti alle famiglie che dovrebbero essere maggiori non sta ovviamente parlando ai cittadini che non hanno alcun potere di modificare tale legge, ma si rivolge al governo e ai ministri, esattamente come fa un politico.

Secondo i cattolici questa non e' ingerenza, secondo i laici mi pare di capire di si' ed entrambi sono convinti di avere ragione :mc:

rastaban
15-11-2005, 17:43
"Non esiste una politica slegata dalla morale: è sempre espressione di una morale che per forza di cosa tutela alcuni cittadini e ne penalizza altri...semmai esiste una morale diversa da quella cattolica, ma non è assolutamente detto che tuteli megliuo la libertà delle persone (per tornare all'esempio di prima: è facile dire che si rispetta la libertà di tutti se non si considera a priori un feto come un soggetto degno di vedere la propria aspettativa di vita soddisfatta...ah si il feto non può votare :rolleyes: )"

Sono daccordo su questa parte che la politica e' legata a una morale, o forse meglio a una corrente di pensiero.

Riguardo alla tutela delle liberta'... perche' i cattolici sono cosi' contrari all' aborto e lo vogliono ostacolare in ogni modo? (vedi pillola RU486)

Ovvero , non capisco perche' i cattolici abbiano cosi' a cuore quello che fanno le altre persone tanto da decidere quello che possono fare e quello che non possono fare.. perche' non si limitano ad applicare la loro morale e le loro leggi a loro stessi? nessun laico vuole obbligare i cattolici ad abortire, ad usare il profilattico o ad avere rapporti prematrimoniali ecc. ecc., invece i cattolici vorrebbero vietare l' aborto e quindi limiterebbero la liberta' di buona parte dei cittadini, atei agnostici e appartenenti ad altre religioni.
mi rendo conto che il pensiero laico puo' in qualche modo disturbare i cattolici e altri credenti, ma se non si puo' definire perfetto (in quanto umano) nel complesso mi pare che offra complessivamente maggiori liberta', tutelando chi non segue le religioni.

In fin dei conti vorrei capire come si e' arrivati partendo dalla Bibbia a questo modo di portare avanti la religione, che vuole imporre leggi derivate dalla morale cattolica a *tutti* i cittadini compresi quelli non credenti o appartenenti ad altre religioni o filosofie.
Nei vangeli non mi pare si parli di tutto questo ne' Gesu' ha mai costretto nessuno a seguirlo, chi volva credeva chi non voleva faceva a meno di seguire la morale cristiana.. non e' che poi si e' andati un po' oltre?

rastaban
15-11-2005, 17:44
doppio