View Full Version : Volontari antiabortisti nei consultori familiari...
bluelake
14-11-2005, 12:03
Mentre si allarga il fronte delle Regioni favorevoli all’uso della pillola abortiva (oltre a Piemonte e Toscana è arrivato l’ok dalla Liguria), è polemica sulla proposta del ministro Francesco Storace, anticipata ieri dal Corriere della Sera, di riformare i consultori familiari con la presenza di volontari del Movimento per la vita, dunque anti-abortisti. Plaude all’iniziativa il mondo cattolico e gran parte del centrodestra, si indigna la sinistra. E i radicali chiedono le dimissioni di Storace. Il ministro replica: «La sinistra è in confusione ideologica. La legge 194 è nata per prevenire l’aborto, non solo per legalizzarlo, ed è dovere del governo far sì che venga applicata». Durissimo il giudizio di Livia Turco, responsabile Welfare dei Ds. «E’ inaudito - dice la Turco - che un ministro rilanci un servizio pubblico attraverso la scelta di una sola associazione». Marco Rizzo, eurodeputato dei Comunisti italiani, accusa il ministro di oscurantismo e misantropia e giudica pericolosa l’apertura ai volontari del Movimento per la vita. «Persone - dice Rizzo - che potrebbero svolgere un ruolo di pressione psicologica sulle donne».
Storace incassa invece un giudizio positivo dal compagno di partito Riccardo Pedrizzi («Proposta encomiabile e meritoria») e dal capogruppo Udc alla Camera, Luca Volontè. «Bene Storace - ha detto il presidente dei deputati dell’Udc - al di là delle farneticazioni dei soliti radicali, la legge 194 deve ancora essere grandemente applicata nel suo articolo uno. A noi interessa invece la difesa della vita e della donna. Aspettiamo Storace in Parlamento per sapere quale azione il governo intenda adottare per dare almeno piena attuazione alla 194». Favorevole alla proposta anche Grazia Sestini (FI), sottosegretario al Welfare, che però avverte: «E’ indispensabile un accordo con le regioni e nei consultori devono entrare più associazioni». Movimento per la vita che ieri, per bocca del segretario generale Olimpia Terzia, ha spiegato la sua posizione. «Storace ha accolto la nostra proposta per liberare il consultorio dal ruolo di dispensatore di certificati per l’aborto - spiega - che andrebbe affidato a un’altra struttura e assegnargli il compito esclusivo di accogliere e sostenere le future mamme».
Intanto un’altra regione, la Liguria, introdurrà negli ospedali la pillola Ru486. Lo ha deciso l’assessore alla Salute Claudio Montaldo, che ha accolto una richiesta di Salvatore Garzarelli, primario di ginecologia dell’ospedale San Paolo di Savona. «Sperimenteremo il farmaco per tre mesi - sottolinea l’assessore - poi decideremo di entrare a regime. Non condividiamo la posizione del ministro. Se c’è un farmaco che può aiutare le donne e non viola le legge 194 deve essere utilizzato». La prima interruzione della gravidanza entro gennaio. «Stiamo aspettando il sì del Comitato etico dell’azienda ospedaliera», spiega Garzarelli.
Domani in Toscana si svolgerà un summit della Regione per fare il punto sulla situazione e stabilire quanti sono gli ospedali che hanno richiesto la pillola abortiva.
Marco Gasperetti
Al di là del divieto di sperimentare un farmaco in vendita legalmente da quasi un decennio in tutta Europa e al di là del voler mettere volontari dichiaratamente antiabortisti nei consultori familiari, strano che sia stata scelta una associazione ben precisa e strettamente legata ad ambienti ecclesiali quando ce ne sono molte altre aconfessionali che da anni operano nel settore sociosanitario e sarebbero forse più adatte per sostenere le funzioni dei consultori... :fagiano:
Storace ha fatto un buon lavoro quando governava la Regione Lazio...ora è irriconoscibile... :(
Anti-abortisti nei consultori dell'aborto....imho sono fuori...
FastFreddy
14-11-2005, 12:11
Non sono contrario all'aborto, ma se una donna ne può fare a meno (senza averne traumi), tanto meglio...
C'è una bella differenza tra il vietare ad una donna di abortire e il convincerla a non farlo....
nomeutente
14-11-2005, 12:16
[i]Favorevole alla proposta anche Grazia Sestini (FI), sottosegretario al Welfare, che però avverte: «E’ indispensabile un accordo con le regioni e nei consultori devono entrare più associazioni».
Se quelli del "movimento per la vita" vogliono dare supporto psicologico ed esprimere le loro ragioni da un punto di vista medico e non religioso o ideologico, per me non è un problema. L'importante è che ci siano appunto anche altre associazioni e che sia ben garantito che non vadano lì a dare degli assassini alle famiglie che hanno difficoltà a tenere il bambino.
Credo che un aborto sia già una scelta molto difficile e molto sofferta da prendere, senza che ci sia chi ci mette il carico da 90.
Purtroppo non credo che la cosa verrà gestita bene.
Lucio Virzì
14-11-2005, 12:16
A quando la gambizzazione dei medici come negli USA? :rolleyes:
LuVi
bluelake
14-11-2005, 12:20
Non sono contrario all'aborto, ma se una donna ne può fare a meno (senza averne traumi), tanto meglio...
C'è una bella differenza tra il vietare ad una donna di abortire e il convincerla a non farlo....
solo che, a quanto si intuisce tra le righe dell'articolo, sono i consultori a firmare i fogli che autorizzano le donne ad andare in ospedale e praticare l'interruzione di gravidanza... e se nei consultori ci mettiamo volontari antiabortisti, di quelle autorizzazioni non ne firmano più nemmeno una manco dopo uno stupro... sarebbe molto più utile che i volontari fossero scelti non in base al loro attivismo pro o contro ma in base alla loro effettiva preparazione in merito. Alla fine chi porterà il peso vero di quella decisione, qualunque sia, non sono i volontari ma la donna e il bambino (nel caso decida di non abortirlo).
FastFreddy
14-11-2005, 12:22
Il succo del discorso è l'informazione, quanti bambini risparmiati dall'aborto o peggio dall'abbandono in un cassonetto ci sarebbero se si facesse maggiore informazione sulla contraccezione e sulla possibilità di dare in affidamento il bambino in completo anonimato?
FastFreddy
14-11-2005, 12:24
solo che, a quanto si intuisce tra le righe dell'articolo, sono i consultori a firmare i fogli che autorizzano le donne ad andare in ospedale e praticare l'interruzione di gravidanza...
Il parere del consultorio è così vincolante? :mbe:
bluelake
14-11-2005, 12:52
Il parere del consultorio è così vincolante? :mbe:
la legge dice all'articolo 5:5. Il consultorio e la struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici, hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall'incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della gestante, di esaminare con la donna e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto.
Quando la donna si rivolge al medico di sua fiducia questi compie gli accertamenti sanitari necessari, nel rispetto della dignità e della libertà della donna; valuta con la donna stessa e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, anche sulla base dell'esito degli accertamenti di cui sopra, le circostanze che la determinano a chiedere l'interruzione della gravidanza; la informa sui diritti a lei spettanti e sugli interventi di carattere sociale cui può fare ricorso, nonché sui consultori e le strutture socio-sanitarie.
Quando il medico del consultorio o della struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, riscontra l'esistenza di condizioni tali da rendere urgente l'intervento, rilascia immediatamente alla donna un certificato attestante l'urgenza. Con tale certificato la donna stessa può presentarsi ad una delle sedi autorizzate a praticare la interruzione della gravidanza. Se non viene riscontrato il caso di urgenza, al termine dell'incontro il medico del consultorio o della struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, di fronte alla richiesta della donna di interrompere la gravidanza sulla base delle circostanze di cui all'articolo 4, le rilascia copia di un documento, firmato anche dalla donna, attestante lo stato di gravidanza e l'avvenuta richiesta, e la invita a soprassedere per sette giorni. Trascorsi i sette giorni, la donna puo’ presentarsi, per ottenere la interruzione della gravidanza, sulla base del documento rilasciatole ai sensi del presente comma, presso una delle sedi autorizzate (2/cost). (http://isd.olografix.org/faq/l194.htm)
direi che più che vincolante è indispensabile... :fagiano:
bluelake
14-11-2005, 12:54
Il succo del discorso è l'informazione, quanti bambini risparmiati dall'aborto o peggio dall'abbandono in un cassonetto ci sarebbero se si facesse maggiore informazione sulla contraccezione e sulla possibilità di dare in affidamento il bambino in completo anonimato?
infatti, dare queste informazioni e valutare l'opportunità di ricorrervi rientra nei doveri del consultorio :fagiano:
Spectrum7glr
14-11-2005, 18:34
Il succo del discorso è l'informazione...[cut]... sulla possibilità di dare in affidamento il bambino in completo anonimato?
questo è un punto importante..io non darei per scontato che tutte le donne che hanno deciso di abortire siano pienamente consapevoli di questa possibilità: se uno gliela ricorda (e si può ragionevolmente ritenere che un aderente a questi movimenti lo farebbe) non credo che si possa parlare di "pressioni inaccettabili".
Stiamo sempre parlando di un atto che sopprime una vita (o comunque che ne nega una potenziale, se non credete che sia avvicinabile all'omicidio) e non è moralmente accettabile che una decisione del genere sia presa senza ricordare che esisterebbero altre strade in grado di evitare l'aborto e tutelare comunque la libertà della donna di volere o meno un figlio...posso anche accettare un aborto, ma non posso accettare che a chi decide di effettuarlo non venga nemmeno messo un dubbio di coscienza (anche fosse il solo pensiero che si potrebbe evitare senza che questo significhi dover riconoscere il figlio)...altrimenti sarbbe come parificare un nascituro ad una malattia: prendi una pillola e guarisci...e sinceramente sia che siate abortisti sia che non lo siate è squallido.
Spectrum7glr
14-11-2005, 18:46
la legge dice all'articolo 5:5. Il consultorio e la struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici, hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall'incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della gestante, di esaminare con la donna e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto.
Quando la donna si rivolge al medico di sua fiducia questi compie gli accertamenti sanitari necessari, nel rispetto della dignità e della libertà della donna; valuta con la donna stessa e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, anche sulla base dell'esito degli accertamenti di cui sopra, le circostanze che la determinano a chiedere l'interruzione della gravidanza; la informa sui diritti a lei spettanti e sugli interventi di carattere sociale cui può fare ricorso, nonché sui consultori e le strutture socio-sanitarie.
Quando il medico del consultorio o della struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, riscontra l'esistenza di condizioni tali da rendere urgente l'intervento, rilascia immediatamente alla donna un certificato attestante l'urgenza. Con tale certificato la donna stessa può presentarsi ad una delle sedi autorizzate a praticare la interruzione della gravidanza. Se non viene riscontrato il caso di urgenza, al termine dell'incontro il medico del consultorio o della struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, di fronte alla richiesta della donna di interrompere la gravidanza sulla base delle circostanze di cui all'articolo 4, le rilascia copia di un documento, firmato anche dalla donna, attestante lo stato di gravidanza e l'avvenuta richiesta, e la invita a soprassedere per sette giorni. Trascorsi i sette giorni, la donna puo’ presentarsi, per ottenere la interruzione della gravidanza, sulla base del documento rilasciatole ai sensi del presente comma, presso una delle sedi autorizzate (2/cost). (http://isd.olografix.org/faq/l194.htm)
direi che più che vincolante è indispensabile... :fagiano:
direi che dalla lettura l'ultima parola spetta COMUNQUE alla donna (a condizione che ricorrano le circostanze di cui all'art.4)...in termini tecnici è un parere obbiligatorio (e ci mancherebbe: altrimenti mi gira storto una mattina ed abortisco) ma non vincolante .
Situazioni paradossali ogni giorno per colpa di 0,44 km² di terra nel mezzo di Roma :rolleyes:
bluelake
14-11-2005, 19:48
direi che dalla lettura l'ultima parola spetta COMUNQUE alla donna (a condizione che ricorrano le circostanze di cui all'art.4)...in termini tecnici è un parere obbiligatorio (e ci mancherebbe: altrimenti mi gira storto una mattina ed abortisco) ma non vincolante .
è vincolante poiché se alla fine della trafila la donna è convinta di voler abortire e il consultorio la pensa diversamente non gli firma il foglio...
FastFreddy
14-11-2005, 20:18
Patetico, teniamo duro per pochi mesi
Ho seri dubbi che si cambi linea per un cambio di governo.....
perchè in un consultorio ora se una donna arriva e dice "voglio abortire" gli assistenti con un sorriso in faccia le dicono "venga venga da questa parte"? ;) cioè, immagino che, soprattutto se è una donna a farlo, la parte di consigli vari per evitare la pratica.
è vincolante poiché se alla fine della trafila la donna è convinta di voler abortire e il consultorio la pensa diversamente non gli firma il foglio...
Anche io avevo letto il testo della legge, ma pensavo che il consultorio fosse constretto a dare l'autorizzazione nel caso la donna voglia comunque interrompere la gravidanza (cioè lo scopo del consultorio è supporto). Anche il testo della legge parla di un foglio attestante la richiesta, che quindi dovrebbe essere rilasciato.
io non darei per scontato che tutte le donne che hanno deciso di abortire siano pienamente consapevoli di questa possibilità: se uno gliela ricorda (e si può ragionevolmente ritenere che un aderente a questi movimenti lo farebbe) non credo che si possa parlare di "pressioni inaccettabili".
Io non credo: se chi gestisce il consultorio non informa la donna di questa possibilità è semplicemente un idiota, perchè il loro ruolo è appunto di informare delle possibili scelte e delle loro conseguenze.
Ma portare a termine una gravidanza è un compito molto pesante per una donna, sia dal punto di vista fisico che psicologico, molto più della sua interruzione (anche le depressioni post parto hanno una maggiore incidenza, è uscito uno studio accurato non molto tempo fa). Quindi non mi stupisco se molte donne scelgono comunque l'interruzione.
LittleLux
14-11-2005, 21:09
Non sono contrario all'aborto, ma se una donna ne può fare a meno (senza averne traumi), tanto meglio...
C'è una bella differenza tra il vietare ad una donna di abortire e il convincerla a non farlo....
Il punto è che quelli sono "antiabortisti", quindi contrari all'aborto a priori. E' ovvio che si opporrebbero comunque ad una tale decisione, senza valutare perchè una donna è arrivata a tanto.
Davvero, siamo un paese arretrato.:nono:
bluelake
14-11-2005, 21:12
Cambia cambia, qualcosa cambia. ;)
Guarda quali sono le regioni che hanno dato il via o stanno per darlo alla sperimentazione della RU486: Piemonte, Toscana e Liguria...
vabbè, la Toscana è un caso a parte, sono talmente cocciuti che quando si mettono in testa una cosa non li fermano manco le cannonate :D
LittleLux
14-11-2005, 21:12
Il succo del discorso è l'informazione, quanti bambini risparmiati dall'aborto o peggio dall'abbandono in un cassonetto ci sarebbero se si facesse maggiore informazione sulla contraccezione e sulla possibilità di dare in affidamento il bambino in completo anonimato?
E' vero, manca una corretta informazione. Se solo si facesse questo penso si otterrebbero risultati stupefacienti, cosa del resto già ottenuta proprio grazie alla legge sull'aborto, che ha portato ad una drastica diminuzione degli stessi, grazie anche al fatto che bene o male ha introdotto una maggiore informazione, circa il problema aborto, nella società. E c'è chi la vuole eliminare. :muro:
MSciglio
14-11-2005, 21:26
Che idea geniale! Se mettessero i preti nei consultori pero' lo sarebbe ancora di piu'!
Che ridicoli...
FastFreddy
14-11-2005, 21:53
Cambia cambia, qualcosa cambia. ;)
Continuo a rimanere perplesso....
Non è che il timone si sposterà di molto
bluelake
15-11-2005, 09:05
Cambia cambia, qualcosa cambia. ;)
cambiare qualcosa con Prodi, Fassino e Rutelli? :rotfl:
Spectrum7glr
15-11-2005, 12:18
Io non credo: se chi gestisce il consultorio non informa la donna di questa possibilità è semplicemente un idiota, perchè il loro ruolo è appunto di informare delle possibili scelte e delle loro conseguenze.
Ma portare a termine una gravidanza è un compito molto pesante per una donna, sia dal punto di vista fisico che psicologico, molto più della sua interruzione (anche le depressioni post parto hanno una maggiore incidenza, è uscito uno studio accurato non molto tempo fa). Quindi non mi stupisco se molte donne scelgono comunque l'interruzione.
io credo che non sia la stessa cosa il semplice ricordare l'esistenza di altre possibilità oltre all'aborto (Cosa che può fare chiunque) ed invece dare una base morale alla decisione (cosa che farebbe chi crede che ci sia qualcosa alla base del rifiuto di abortire)...e non si parli di "pressioni inaccettabili": è un confronto con chi crede realmente che tu stia facendo uno sbaglio e visto che non stiamo parlando di sceliere se debellare un virus dal proprio corpo o meno è il minimo che qualcuno metta alla donna dei dubbi anche di ordine morale.
bluelake
15-11-2005, 12:24
io credo che non sia la stessa cosa il semplice ricordare l'esistenza di altre possibilità oltre all'aborto (Cosa che può fare chiunque) ed invece dare una base morale alla decisione (cosa che farebbe chi crede che ci sia qualcosa alla base del rifiuto di abortire)...e non si parli di "pressioni inaccettabili": è un confronto con chi crede realmente che tu stia facendo uno sbaglio e visto che non stiamo parlando di sceliere se debellare un virus dal proprio corpo o meno è il minimo che qualcuno metta alla donna dei dubbi anche di ordine morale.
tenendo presente che stiamo parlando di strutture statali, non private (che peraltro il Movimento per la vita ha già e pubblicizza in varie occasioni); tra i doveri del consultorio vi è quello di valutare con la donna la situazione e vedere se è possibile trovare una soluzione diversa dall'interruzione di gravidanza. Partire da un concetto "non esiste un solo caso in cui si può giustificare l'aborto" non aiuta sicuramente la donna che si presenta al consultorio, né permette una valutazione oggettiva e competente della situazioone...
Spectrum7glr
15-11-2005, 12:54
tenendo presente che stiamo parlando di strutture statali, non private (che peraltro il Movimento per la vita ha già e pubblicizza in varie occasioni); tra i doveri del consultorio vi è quello di valutare con la donna la situazione e vedere se è possibile trovare una soluzione diversa dall'interruzione di gravidanza. Partire da un concetto "non esiste un solo caso in cui si può giustificare l'aborto" non aiuta sicuramente la donna che si presenta al consultorio, né permette una valutazione oggettiva e competente della situazioone...
il consultorio per sua natura non è composto solo da una persona...se si aprono i consultori anche a persone che hanno delle solide convinzioni morali di genere divesro rispetto a quelle prevalentemente tutelate dalla legge statale direi che non c'è niente di male.
bluelake
15-11-2005, 13:25
il consultorio per sua natura non è composto solo da una persona...se si aprono i consultori anche a persone che hanno delle solide convinzioni morali di genere divesro rispetto a quelle prevalentemente tutelate dalla legge statale direi che non c'è niente di male.
trattandosi di sanità penso che i soggetti migliori siano persone preparate in campo medico e psicologico, più che soggetti senza alcuna preparazione medica... anche perché, come detto prima, chi alla fine paga per la propria scelta è comunque la donna, ed è bene che si confronti con persone in grado di capire la sua situazione ed esaminarla senza nessun tipo di paraocchi.
Varilion
15-11-2005, 14:47
Tempo fa avevo fatto una ricerca sull'argomento....
mi smebra ricordare con un buon margine di sicurezza che in Italia, a differenza di altri paesi europei, il parere del consultorio non sia vincolate.
Sul fatto di inculdere nel consultorio Abortisti e anti abortisti ricordo solo che in un paese Libero e Democratico non si deve fare differenze in base alle opinioni delle persone(in capo politico..morale etc....).
Patetico, teniamo duro per pochi mesi
I mesi di che pianeta ruotante intorno al sistema solare? Il decimo? :D
Cmq se sono lì per stare vicino alla donna gravida e le ricordano che può affidare il bambino.....BEN VENGANO!
Ma se invece le indicano l'inferno con qualche pseudo-proposizione da manuale di morale condita da qualche para-dimostrazione semi-psico-logico-assiomatica.....possono farci un saltino prima loro, giusto per dirle cosa portare :D
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