Ewigen
13-11-2005, 00:08
BURKINA FASO 13/11/2005 0.17
TUTTI AL VOTO, MA SOLO IL 30% CAPISCE IL FRANCESE, LINGUA UFFICIALE
Con la chiusura, ieri, della campagna elettorale restano solo poche ore prima che la popolazione sia chiamata a scegliere il nuovo presidente del Burkina Faso tra i 12 candidati in lizza. Il presidente uscente Blaise Compare, al governo dal 1987 con un colpo di stato poi eletto nel ‘92 e nel ‘98, si presenta per la terza volta alla guida del Congresso per la democrazia e il progresso (Cdp). Al centro delle critiche dell’opposizione, ma forte del sostegno di larga parte della popolazione, Compaoré é dato per vincente al primo turno. Alla campagna elettorale del presidente uscente che ha sfiorato i 990 milioni di franchi CFA, pari quasi a tre miliardi delle vecchie lire italiane, gli altri undici avversari hanno risposto con visite “porta a porta” e comizi pubblici nelle campagne e nei piccoli centri. I giornali locali sottolineano che durante queste presidenziali, per la prima volta, le vetture degli undici candidati hanno percorso strade mai battute prime: strade di campagna e di villaggi sperduti, con evidenti disagi e molteplici incidenti annessi. Se economicamente c’è una grande disparità fra i candidati, tutti hanno avuto l’handicap della lingua. “Solo il 30% della popolazione – spiega una fonte della MISNA - comprende il francese, lingua ufficiale in cui si tengono i comizi e si scrivono i messaggi elettorali; il resto della gente non conosce affatto la lingua dei colonizzatori”. Nel loro peregrinare elettorale, i candidati che s sono recati nelle zone rurali del Burkina Faso si sono quindi limitati a recitare qualche frase in una delle innumerevoli lingue locali. “Questo aspetto, per certi versi secondario – aggiunge la fonte della MISNA – ha riportato di fronte agli occhi di tutti il grande problema dell’analfabetismo”. Nel tentativo di limitare l’impatto dell’analfabetismo sul processo elettorale, domani nelle circoscrizioni i burkinabé saranno chiamati a imprimere la propria impronta digitale sulla foto del candidato prescelto. A vigilare sulle elezioni anche numerosi osservatori internazionali, primi fra tutti quelli dell’Unione Africana (Ua) che in Burkina ha inviato una vasta delegazione - composta da parlamentari, organizzazioni della società civile e funzionari provenienti da vari paesi del continente africani - guidata Théophile Nata (Benin), quarto vice presidente del parlamento panafricano.(Misna)
TUTTI AL VOTO, MA SOLO IL 30% CAPISCE IL FRANCESE, LINGUA UFFICIALE
Con la chiusura, ieri, della campagna elettorale restano solo poche ore prima che la popolazione sia chiamata a scegliere il nuovo presidente del Burkina Faso tra i 12 candidati in lizza. Il presidente uscente Blaise Compare, al governo dal 1987 con un colpo di stato poi eletto nel ‘92 e nel ‘98, si presenta per la terza volta alla guida del Congresso per la democrazia e il progresso (Cdp). Al centro delle critiche dell’opposizione, ma forte del sostegno di larga parte della popolazione, Compaoré é dato per vincente al primo turno. Alla campagna elettorale del presidente uscente che ha sfiorato i 990 milioni di franchi CFA, pari quasi a tre miliardi delle vecchie lire italiane, gli altri undici avversari hanno risposto con visite “porta a porta” e comizi pubblici nelle campagne e nei piccoli centri. I giornali locali sottolineano che durante queste presidenziali, per la prima volta, le vetture degli undici candidati hanno percorso strade mai battute prime: strade di campagna e di villaggi sperduti, con evidenti disagi e molteplici incidenti annessi. Se economicamente c’è una grande disparità fra i candidati, tutti hanno avuto l’handicap della lingua. “Solo il 30% della popolazione – spiega una fonte della MISNA - comprende il francese, lingua ufficiale in cui si tengono i comizi e si scrivono i messaggi elettorali; il resto della gente non conosce affatto la lingua dei colonizzatori”. Nel loro peregrinare elettorale, i candidati che s sono recati nelle zone rurali del Burkina Faso si sono quindi limitati a recitare qualche frase in una delle innumerevoli lingue locali. “Questo aspetto, per certi versi secondario – aggiunge la fonte della MISNA – ha riportato di fronte agli occhi di tutti il grande problema dell’analfabetismo”. Nel tentativo di limitare l’impatto dell’analfabetismo sul processo elettorale, domani nelle circoscrizioni i burkinabé saranno chiamati a imprimere la propria impronta digitale sulla foto del candidato prescelto. A vigilare sulle elezioni anche numerosi osservatori internazionali, primi fra tutti quelli dell’Unione Africana (Ua) che in Burkina ha inviato una vasta delegazione - composta da parlamentari, organizzazioni della società civile e funzionari provenienti da vari paesi del continente africani - guidata Théophile Nata (Benin), quarto vice presidente del parlamento panafricano.(Misna)