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View Full Version : L'ocarina di Celentano per la Nona di Beethoven


Ewigen
12-11-2005, 13:29
DOPO ROCKPOLITIK: COME SAREBBE BELLO SE FOSSIMO PIÙ LIBERI

L'ocarina di Celentano per la Nona di Beethoven

Umberto Folena

L' Italia dopo Rock-politik è un’Italia più libera? E quella prima di Rockpolitik era in catene? Il dibattito ferve nel Paese. Era cominciato subito, a caldo, giovedì notte a Porta a porta, coinvolgendo i padri (Guzzanti Paolo, genitore di Guzzanti Sabina, il quale loda la figliola pur da lei dissociandosi), i politici (Mastella), i giornalisti (Feltri, rigorosamente da Bergamo) e raffinati e acuti opinion leader (Alba Parietti). Un’autentica tempesta di cervelli, tale da intimorire il povero telespettatore deciso a tener botta fino all’una di notte: sarò mai all’altezza di tanto dibattito sulla libertà?
Riformuliamo il quesito epocale: può un programma televisivo rendere l’uomo più libero? Certamente sì. Un individuo ben informato è certamente più libero d’un altro male o per nulla informato, quindi la buona informazione rende libero chi la sa apprezzare. Anche lo spettacolo: Vajont di Marco Paolini - per fare un solo esempio - ci ha resi un poco più liberi. Ma è bene che la televisione tenga presente quanto Norman Mailer affermava a proposito dei quotidiani: "Pretendere di dire la verità e tutta la verità con un giornale è come pretendere di suonare la Nona di Beethoven con un’ocarina". L’ocarina è un simpatico strumento e non ha colpa alcuna se la sua versione della Nona sarà così e così. Forse l’ocarina dovrebbe essere meno presuntuosa e più umile, e suonare qualcosa di più adeguato ai suoi mezzi.
Lo stesso possiamo dirlo della televisione, che se ha un difetto, è di peccare di presunzione, talvolta perfino di precipitare in un imbarazzante delirio d’onnipotenza. Libertà? Giorgio Gaber, lui sì lucidissimo e lui sì (auto)espulso dalla tv in epoca non sospetta, cantava: "Libertà non è star sopra un albero (far quello che ci pare, avere lo spazio che ci pare), non è neanche avere un’opinione (e poterla proclamare in tv in uno show da nababbi), libertà è partecipazione". Prendere e avere parte. La tv che libera è una tv che non tratta i telespettatori da parco be stiame, contandoli e marchiandoli per poi venderli sotto forma di spazi pubblicitari; e invece di creare dipendenza, genera processi di partecipazione.
La libertà è cosa ben più grossa e seria e lunga, tale da non poter essere racchiusa nello schemino semplificatorio e gratificante rock-lento. La libertà rispetta l’intelligenza altrui. In tv chi libera è colui che fornisce strumenti di comprensione del fenomeno televisivo, chi favorisce la crescita dell’abilità critica, chi non sfugge alla complessità ma la affronta. Liberi si diventa ogni giorno e mai per sempre. La libertà è una condizione dello spirito, prima che del corpo o del telecomando.
Ma allora siamo o no più liberi dopo Rockpolitik? Lasciamo l’ardua risposta a Jürgen Moltmann: "Là dove si è fatto sentire il soffio della libertà, cominciano a far male le catene". Se nelle case degli italiani, via teleschermo, il soffio è davvero giunto, le abitudini d’ascolto degli italiani cambieranno. Le isole e i grandi fratelli a poco a poco appassiranno. Anche il salotto di Vespa, per evitare la moria degli italiani a cui non frega nulla dell’aspro contraddittorio tra un direttore di giornale e una divetta bollita, dovrà mutar registro. Se ciò non accadrà, non ci sarà stato alcun soffio e le catene, anziché far male, continueranno a sembrare un dolce fardello.
E Rockpolitik? Triste è la condizione di chi è convinto di scatenare cicloni, e invece suscita a stento brezze impalpabili. Chiacchierate e strapagate. E presto dimenticate.(Avvenire)

jesusquintana
12-11-2005, 16:01
mi trovo d'accordo!

^TiGeRShArK^
12-11-2005, 23:07
onestamente il paragone mi pare un pò una kakkiata.....
pure con un pianoforte non potresti suonare la nona di beethoven..
ci vuole un'orchestra...
avrei visto meglio il paragone tra asturias o recuerdo de l'alhambra con l'ocarina ke la nona di beethoven.....

TeknoMan
13-11-2005, 00:27
Qualcuno mi deve ancora spiegare di quale misteriosa libertà godiamo dopo Rockpolitik.

mt_iceman
13-11-2005, 00:30
Qualcuno mi deve ancora spiegare di quale misteriosa libertà godiamo dopo Rockpolitik.

la libertà di poter essere felici che celentano e i suoi milioni di € se la stiano spassando.

Korn
13-11-2005, 00:36
P.S. Prima di "prendere per buoone" certe classifiche sarebbe opportuno conoscere i metodi ed i parametri con le quali vengono stilate e non come ha fatto l'arrugginito molleggiato nella prima puntata di rockpolitik, conclusa con una figuraccia e nonostante volesse fare dell'ironia si è dato una sonora zappata sui piedi dimostrando che le sue affermazioni erano false e finendo per confezionare uno spot pro Berluska.tu lo sai chi l'ha fatta quella simpatica lista vero? poi mi spieghi lo spot pro nano

TeknoMan
13-11-2005, 00:48
la libertà di poter essere felici che celentano e i suoi milioni di € se la stiano spassando.

Azz ecco di quale libertà si stava parlando :D E poi mi viene a dire che adottare i bambini è rock, aiutare la gente è rock...A celentà...

Korn
13-11-2005, 10:06
Non so chi l'ha fatta ma immagino in che modo può aver trattati i dati. Non dimenticare che conosco bene come possa venir manipolato un risultato solo con una diversa lettura dei dati, mi pare si chiami "mistificazione" se non ricordo male e mi pare di ricordare che l'ideologia sinistra ne abbia fatto la sua bandiera. si certo la sinistra... intanto informati su chi l'ha fatta...

La conclusione della trasmissione nella quale l'arrugginito molleggiato ha ribaltato la classifica mettendo l'italia al primo posto come lo interpreti se non come uno spot involontario, a volte voler fare ironia ci si da la zappa sui piedi, al Berluska affermando che la classifica era falsa ?.

Ciao
non l'ho capita vabbe

anonimizzato
13-11-2005, 10:21
DOPO ROCKPOLITIK: COME SAREBBE BELLO SE FOSSIMO PIÙ LIBERI

L'ocarina di Celentano per la Nona di Beethoven

Umberto Folena

L' Italia dopo Rock-politik è un’Italia più libera? E quella prima di Rockpolitik era in catene? Il dibattito ferve nel Paese. Era cominciato subito, a caldo, giovedì notte a Porta a porta, coinvolgendo i padri (Guzzanti Paolo, genitore di Guzzanti Sabina, il quale loda la figliola pur da lei dissociandosi), i politici (Mastella), i giornalisti (Feltri, rigorosamente da Bergamo) e raffinati e acuti opinion leader (Alba Parietti). Un’autentica tempesta di cervelli, tale da intimorire il povero telespettatore deciso a tener botta fino all’una di notte: sarò mai all’altezza di tanto dibattito sulla libertà?
Riformuliamo il quesito epocale: può un programma televisivo rendere l’uomo più libero? Certamente sì. Un individuo ben informato è certamente più libero d’un altro male o per nulla informato, quindi la buona informazione rende libero chi la sa apprezzare. Anche lo spettacolo: Vajont di Marco Paolini - per fare un solo esempio - ci ha resi un poco più liberi. Ma è bene che la televisione tenga presente quanto Norman Mailer affermava a proposito dei quotidiani: "Pretendere di dire la verità e tutta la verità con un giornale è come pretendere di suonare la Nona di Beethoven con un’ocarina". L’ocarina è un simpatico strumento e non ha colpa alcuna se la sua versione della Nona sarà così e così. Forse l’ocarina dovrebbe essere meno presuntuosa e più umile, e suonare qualcosa di più adeguato ai suoi mezzi.
Lo stesso possiamo dirlo della televisione, che se ha un difetto, è di peccare di presunzione, talvolta perfino di precipitare in un imbarazzante delirio d’onnipotenza. Libertà? Giorgio Gaber, lui sì lucidissimo e lui sì (auto)espulso dalla tv in epoca non sospetta, cantava: "Libertà non è star sopra un albero (far quello che ci pare, avere lo spazio che ci pare), non è neanche avere un’opinione (e poterla proclamare in tv in uno show da nababbi), libertà è partecipazione". Prendere e avere parte. La tv che libera è una tv che non tratta i telespettatori da parco be stiame, contandoli e marchiandoli per poi venderli sotto forma di spazi pubblicitari; e invece di creare dipendenza, genera processi di partecipazione.
La libertà è cosa ben più grossa e seria e lunga, tale da non poter essere racchiusa nello schemino semplificatorio e gratificante rock-lento. La libertà rispetta l’intelligenza altrui. In tv chi libera è colui che fornisce strumenti di comprensione del fenomeno televisivo, chi favorisce la crescita dell’abilità critica, chi non sfugge alla complessità ma la affronta. Liberi si diventa ogni giorno e mai per sempre. La libertà è una condizione dello spirito, prima che del corpo o del telecomando.
Ma allora siamo o no più liberi dopo Rockpolitik? Lasciamo l’ardua risposta a Jürgen Moltmann: "Là dove si è fatto sentire il soffio della libertà, cominciano a far male le catene". Se nelle case degli italiani, via teleschermo, il soffio è davvero giunto, le abitudini d’ascolto degli italiani cambieranno. Le isole e i grandi fratelli a poco a poco appassiranno. Anche il salotto di Vespa, per evitare la moria degli italiani a cui non frega nulla dell’aspro contraddittorio tra un direttore di giornale e una divetta bollita, dovrà mutar registro. Se ciò non accadrà, non ci sarà stato alcun soffio e le catene, anziché far male, continueranno a sembrare un dolce fardello.
E Rockpolitik? Triste è la condizione di chi è convinto di scatenare cicloni, e invece suscita a stento brezze impalpabili. Chiacchierate e strapagate. E presto dimenticate.(Avvenire)

Molto retorico, vuole ingigantire il fenomeno ROCKPOLITIK per denigrarlo.
Sul passaggio iniziale

"... Un’autentica tempesta di cervelli, tale da intimorire il povero telespettatore deciso a tener botta fino all’una di notte ..."

riferito a gente tipo: Parietti, Mastella, Feltri meglio non commentare. :rotfl:

Spectrum7glr
13-11-2005, 13:27
dico solo che se un ignorante come Celentano può andare in TV a fare lezioni allora non è certo la libertà che manca in questo paese.

IpseDixit
13-11-2005, 15:05
Il successo ha sempre creato invidie e nemici....

Ser21
13-11-2005, 15:11
"... Un’autentica tempesta di cervelli, tale da intimorire il povero telespettatore deciso a tener botta fino all’una di notte ..."

riferito a gente tipo: Parietti, Mastella, Feltri meglio non commentare. :rotfl:
era ironico.

Spectrum7glr
13-11-2005, 16:01
Il successo ha sempre creato invidie e nemici....

guarda che stiamo parlando di Celentano...semmai il successo di Celentano crea perplessità.

Lucrezio
13-11-2005, 17:57
onestamente il paragone mi pare un pò una kakkiata.....
pure con un pianoforte non potresti suonare la nona di beethoven..
ci vuole un'orchestra...
avrei visto meglio il paragone tra asturias o recuerdo de l'alhambra con l'ocarina ke la nona di beethoven.....

Chitarrista?
Mitica Recuerdos de la Alhambra!!!

P.S. una canzone dei Gemboy che parla di erba recita
"Ma se la sera tu vedrai la Marini intelligente
Celentano colto
allora vuole dire che...
hai fumato troppo!"
Sebbene essa sia sicuramente indelicata ed esagerata, contiene un fondo di verità. Anche a me sembra eccessiva la portata attribuita al pur ottimo programma di Celentano...