Lombrico
11-11-2005, 01:58
Leggete qua:
http://punto-informatico.it/p.asp?i=56172&p=3&r=PI
Ho letto tutto ! Senza Parole !
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Nel frattempo, Wind ha trovato una possibile soluzione, che è un po' un compromesso: "Da qualche giorno abbiamo attivato un engine che, in caso di traffico elevato, dà priorità a quello più prezioso per l'utenza residenziale: navigazione, posta, VoIP". Il tutto, come ovvio, "a scapito del resto, per esempio del peer to peer. Però non credo che gli utenti possano protestare se, per un'ora al giorno, non riescono a scaricare gli MP3. Dopotutto, il regno del peer to peer è la notte, quando la banda è libera". È un sistema che funziona in modo simile al Cisco Engine, di cui Punto Informatico ha già parlato. "Questo sistema di tuning della banda è già diffuso all'estero, dove infatti riescono a dare una buona qualità ADSL anche con oversubscription di 1 a 100".
Secondo quanto riporta Wind, il nuovo engine sta dando buoni risultati, permettendo, anche nelle ore più critiche, agli utenti Libero di navigare, di scaricare la posta, di telefonare su IP. I beni di prima necessità sono insomma assicurati, nei momenti di carestia. La banda larga in Italia sembra preda di un clima di austerity. Le risorse sono poche, bisogna razionarle. È una situazione ben diversa da quanto mostrato dalle pubblicità futuriste dell'ADSL, dove si parla di "velocità senza compromessi".
Quanto al peer to peer, Punto Informatico ha ricevuto svariate e-mail di utenti Libero ADSL che protestano dicendo di non potersi più collegare a server di file sharing o lamentano di andare a velocità risibili. Le proteste partono però da due settimane fa, quando Wind ancora non aveva attivo l'engine (dice Converti); quindi non dovrebbe esserci una relazione tra i due fatti. Forse il problema al peer to peer è solo una conseguenza della crisi generale della banda. "Invece, le ADSL 4 Mbps che offriamo sulla nostra rete di unbundling/shared access vanno bene, poiché abbiamo tutta la banda che ci serve", precisa Converti.
In una situazione simile si trova Tiscali, che pure ha un network in unbundling (dove offre ADSL a partire da 6 Mbps), mentre in altre zone acquista all'ingrosso l'ADSL 4 Mbps. "Noi stiamo per proporre a Telecom un metodo che consenta agli operatori di migliorare le attuali condizioni", spiega Andrea Podda, CTO Tiscali Italia.
Il problema delle 4 Mbps, insomma, è troppo grande perché un operatore possa risolverlo da solo. Serve l'intervento di Telecom, che si decida ad aprire il rubinetto della banda. "Il fatto", aggiunge Podda, "è che la banda messa a disposizione da Telecom Italia a tutti gli operatori, per le ADSL 4 Mbps, è pari a quella che si garantiva quando l'offerta era con banda di picco a 1,2 Mbps. Ovviamente, alla modifica della velocità di picco la banda che l'operatore avrebbe dovuto garantire sarebbe dovuta essere superiore". È cresciuta la banda di picco, ossia quella pubblicizzata, ma non la banda reale, che sta dietro a queste ADSL. La banda larga italiana ha fatto, in altre parole, un passo avanti illusorio, quando è passata a 4 Megabit. La promessa ha attirato nel recinto migliaia di utenti, che adesso si sentono ingannati. È un tema su cui molti chiedono l'intervento di associazioni dei consumatori e Authority TLC (già chiamata in causa dagli operatori)
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<< NeliaM >>
Libero & Tiscali forse non se ne rendono conto che hanno truffato con le loro pubblicità la clientela !
<< NeliaM >>
Lombrico
12-11-2005, 16:50
Libero & Tiscali forse non se ne rendono conto che hanno truffato con le loro pubblicità la clientela !
<< NeliaM >>
Certo ke se ne rendono conto :muro:
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