Ewigen
06-11-2005, 13:21
A quando le elezioni?
Costa d'Avorio
05 novembre 2005 20:13
Il Presidente ivoriano Gbagbo è apparso in televisione la scorsa domenica per confermare la sua intenzione a continuare a governare il Paese finché non saranno fissate di nuovo le elezioni. Alla Nazione ha detto che “non permetterà mai la decapitazione dello Stato della Costa d’Avorio, il Presidente della Repubblica proseguirà nel garantire la continuità dello Stato e ne rimarrà a capo finché non si terranno le elezioni.”
Il 30 ottobre era il giorno in cui il Paese sarebbe dovuto andare alle elezioni nel tentativo di girare pagina, ma già un mese prima l’ONU aveva detto che il 30 ottobre sarebbe stato impossibile questo a causa dell’intransigenza delle parti in lotta.
Diplomatici hanno detto che il nuovo Primo Ministro sarà annunciato dopo uno speciale meeting fra tutti i firmatari del primo accordo di pace conosciuto come Linas-Marcoussis del gennaio 2003.
Il meeting che si supponeva si dovesse tenere lo scorso week end sarà guidato dal Presidente Nigeriano e dell’AU Olusegun Obasanjo e dal Presidente Sud Africano Thabo Mbeki, che è stato la punta di lancia degli sforzi di mediazione dell’AU nell’ultimo anno.
Olusegun Obasanjo, Presidente della Nigeria, aveva programmato di andare in Costa d’Avorio per le consultazioni con le parti ma non è riuscito a raggiungere il Paese per la data fissata a causa della improvvisa morte della moglie, riuscendo a raggiungere però il Paese venerdi. Kofi Annan ha detto, secondo quanto riportato dall'UN News Service, di essere comunque in stretto contatto con il Presidente e che gli offrirà tutto il sostegno necessario in queste consultazioni, ed ha inoltre “esortato le parti ivoriane nel continuare a cooperare con i loro partner internazionali secondo gli attuali progetti politici, in attesa dell’imminente missione del Presidente Obasanjo in Costa d’Avorio.”
Il nuovo Primo Ministro sarà incaricato di portare il Paese a libere ed eque elezioni, che avrebbero dovuto tenersi la scorsa domenica, ma il Paese è ancora diviso dopo la presa del nord da parte dei ribelli.
Il Presidente Obasanjo incontrerà tutte le parti in causa nella crisi ivoriana secondo una notizia riportata dalla BBC. Il Presidente dell’AU passerà un giorno movimentato cercando di trovare un nuovo Primo Ministro che vada bene a tutte le fazioni ivoriane. Incontrerà il Presidente Gbagbo, l’opposizione politica ed il gruppo di mediazione due volte ognuno ed anche l’attuale Primo Ministro Seydou Diarra.
Una recente risoluzione dell’ONU ha permesso al Presidente Laurent Gbagbo di rimanere al potere per un anno dopo il rinvio delle elezioni, ed ha esortato alla nomina di un nuovo Primo Ministro.
Migliaia di sostenitori dell’opposizione, riporta l’IRIN, al grido di “bye bye Gbagbo” si sono riuniti domenica scorsa nello stadio della città principale Abidjan, ma l’evento è passato senza gravi incidenti.
I ribelli ed i leader dell’opposizione hanno accusato Mbeki di favorire Gbagbo, in seguito ai commenti dei Sud Africani che il fallimento del disarmo dei ribelli sia stato il più grande ostacolo alla pace ed allo svolgimento delle elezioni il 30 ottobre.
Il Deputato Ministro degli Esteri Aziz Pahad, elemento chiave del team di mediazione dell’ultimo anno, ha avvertito a Cape Town, in Sud Africa, che il tempo sta scadendo e che “se non si troverà presto un nuovo Primo Ministro la situazione lì potrebbe deteriorasi, e che il Paese richiede un nuovo Primo Ministro che sia più forte e che abbia un migliore rapporto con Gbagbo.”
Il Segretario Generale dell’ONU ha promesso lo scorso 29 ottobre, sempre secondo l’UN News Service, di impegnarsi per sostenere il processo di pace in Costa d’Avorio ed ha esortato le parti a trattenersi da qualsiasi azione che possa mettere in pericolo la stabilità. Il Consiglio di Sicurezza ha approvato una proposta dell’AU (African Union) per la nomina di un nuovo potente Primo Ministro in Costa d’Avorio. Il Presidente ivoriano Laurent Gbagbo, in un meeting che si è tenuto l’ultima settimana di ottobre con un inviato ONU di alto grado nel Paese, ha detto di accettare questo piano. In una dichiarazione il Segretario Generale ha detto che questo fornisce una struttura chiara per i progetti di Governo.
Il leader dei ribelli vuole essere il nuovo Primo Ministro
Guillaume Soro, leader dei ribelli delle New Forces, ha detto che vorrebbe essere lui il nuovo Primo Ministro, ma è estremamente improbabile, l’ONU ha infatti detto che chi sarà eletto dovrà essere accettato da tutte le parti, cosa che esclude Soro, e che il nuovo nominato dovrebbe avere rinforzati i poteri, che includono difesa, sicurezza e questioni elettorali.
Alphonse Djedje Mady della coalizione del G7, che raggruppa insieme i principali partiti politici dell’opposizione e quello delle New Forces, ha dichiarato che “le New Forces non possono designare un Primo Ministro, possono solo proporlo, che non è la stessa cosa.” Desire Tagro, portavoce del Governo, ha detto domenica scorsa di “non prendere la dichiarazione di Soro seriamente, di non prendere mai sul serio Soro.”
New Forces: ribelli gentili che si disarmeranno
Bouake è la vetrina dell’impero delle New Forces e Soro ed i suoi vice hanno gran voglia di sottolineare le differenze tra i loro combattenti in uniforme e gli altri ribelli dell’Africa occidentale, come per esempio quelli della Liberia, dove fino a due anni fa teenager drogati terrorizzavano i civili.
Sidiki Konate, portavoce dei ribelli, ha detto che la gente nota questa differenza quando va a Bouake, dicono che loro non sono come i ribelli, ma gentili e simpatici.
Guillaume Soro, leader dei ribelli, e Denis Glofiei Maho, boss della milizia lealista, hanno in comune la speranza che quando sarà arrivato il tempo ognuno dei migliaia di combattenti sotto il loro comando metteranno via le armi. Soro ha detto, secondo l’IRIN, che “non ci sarà alcun problema, nessuno rifiuterà di disarmarsi”.
Allo stesso modo Maho sostiene, dalla zona cuscinetto controllata dall’ONU e dai peacekeepers francesi, che i giovani che ha messo insieme ed armato si disarmeranno dei loro Kalashnikovs appena lui lo dirà.
Ribelli per questione di identità
Adama Traore, un combattente ribelle, ha spiegato che c’era bisogno della guerra perché c’era bisogno delle carte di identità, poiché senza non si è nessuno in Costa d’Avorio; lui, 23 anni, ha cominciato questa guerra nonostante lavorasse per un’agenzia di aiuti locale per diritti uguali per tutti gli ivoriani.
L’identità è il fulcro del conflitto in corso.
Antonio Monteiro, alto rappresentante dell’ONU per le elezioni in Costa d’Avorio, ha riferito all’IRIN che le questioni legali legate all’identità sono state risolte, grazie ad una serie di emendamenti costituzionali portati avanti da Gbagbo, e che “ chiunque di madre o padre ivoriani o residenti qui da cinque anni o sposato con un cittadino ivoriano possa far domanda per la nazionalità ivoriana. Ma è l’effettuazione di questi emendamenti che non è così semplice, adesso bisogna concordare la procedura per l’identificazione”.
Beatrice Giunta
(Ultimo aggiornamento domenica, 06 novembre 2005 01:40 )
Costa d'Avorio
05 novembre 2005 20:13
Il Presidente ivoriano Gbagbo è apparso in televisione la scorsa domenica per confermare la sua intenzione a continuare a governare il Paese finché non saranno fissate di nuovo le elezioni. Alla Nazione ha detto che “non permetterà mai la decapitazione dello Stato della Costa d’Avorio, il Presidente della Repubblica proseguirà nel garantire la continuità dello Stato e ne rimarrà a capo finché non si terranno le elezioni.”
Il 30 ottobre era il giorno in cui il Paese sarebbe dovuto andare alle elezioni nel tentativo di girare pagina, ma già un mese prima l’ONU aveva detto che il 30 ottobre sarebbe stato impossibile questo a causa dell’intransigenza delle parti in lotta.
Diplomatici hanno detto che il nuovo Primo Ministro sarà annunciato dopo uno speciale meeting fra tutti i firmatari del primo accordo di pace conosciuto come Linas-Marcoussis del gennaio 2003.
Il meeting che si supponeva si dovesse tenere lo scorso week end sarà guidato dal Presidente Nigeriano e dell’AU Olusegun Obasanjo e dal Presidente Sud Africano Thabo Mbeki, che è stato la punta di lancia degli sforzi di mediazione dell’AU nell’ultimo anno.
Olusegun Obasanjo, Presidente della Nigeria, aveva programmato di andare in Costa d’Avorio per le consultazioni con le parti ma non è riuscito a raggiungere il Paese per la data fissata a causa della improvvisa morte della moglie, riuscendo a raggiungere però il Paese venerdi. Kofi Annan ha detto, secondo quanto riportato dall'UN News Service, di essere comunque in stretto contatto con il Presidente e che gli offrirà tutto il sostegno necessario in queste consultazioni, ed ha inoltre “esortato le parti ivoriane nel continuare a cooperare con i loro partner internazionali secondo gli attuali progetti politici, in attesa dell’imminente missione del Presidente Obasanjo in Costa d’Avorio.”
Il nuovo Primo Ministro sarà incaricato di portare il Paese a libere ed eque elezioni, che avrebbero dovuto tenersi la scorsa domenica, ma il Paese è ancora diviso dopo la presa del nord da parte dei ribelli.
Il Presidente Obasanjo incontrerà tutte le parti in causa nella crisi ivoriana secondo una notizia riportata dalla BBC. Il Presidente dell’AU passerà un giorno movimentato cercando di trovare un nuovo Primo Ministro che vada bene a tutte le fazioni ivoriane. Incontrerà il Presidente Gbagbo, l’opposizione politica ed il gruppo di mediazione due volte ognuno ed anche l’attuale Primo Ministro Seydou Diarra.
Una recente risoluzione dell’ONU ha permesso al Presidente Laurent Gbagbo di rimanere al potere per un anno dopo il rinvio delle elezioni, ed ha esortato alla nomina di un nuovo Primo Ministro.
Migliaia di sostenitori dell’opposizione, riporta l’IRIN, al grido di “bye bye Gbagbo” si sono riuniti domenica scorsa nello stadio della città principale Abidjan, ma l’evento è passato senza gravi incidenti.
I ribelli ed i leader dell’opposizione hanno accusato Mbeki di favorire Gbagbo, in seguito ai commenti dei Sud Africani che il fallimento del disarmo dei ribelli sia stato il più grande ostacolo alla pace ed allo svolgimento delle elezioni il 30 ottobre.
Il Deputato Ministro degli Esteri Aziz Pahad, elemento chiave del team di mediazione dell’ultimo anno, ha avvertito a Cape Town, in Sud Africa, che il tempo sta scadendo e che “se non si troverà presto un nuovo Primo Ministro la situazione lì potrebbe deteriorasi, e che il Paese richiede un nuovo Primo Ministro che sia più forte e che abbia un migliore rapporto con Gbagbo.”
Il Segretario Generale dell’ONU ha promesso lo scorso 29 ottobre, sempre secondo l’UN News Service, di impegnarsi per sostenere il processo di pace in Costa d’Avorio ed ha esortato le parti a trattenersi da qualsiasi azione che possa mettere in pericolo la stabilità. Il Consiglio di Sicurezza ha approvato una proposta dell’AU (African Union) per la nomina di un nuovo potente Primo Ministro in Costa d’Avorio. Il Presidente ivoriano Laurent Gbagbo, in un meeting che si è tenuto l’ultima settimana di ottobre con un inviato ONU di alto grado nel Paese, ha detto di accettare questo piano. In una dichiarazione il Segretario Generale ha detto che questo fornisce una struttura chiara per i progetti di Governo.
Il leader dei ribelli vuole essere il nuovo Primo Ministro
Guillaume Soro, leader dei ribelli delle New Forces, ha detto che vorrebbe essere lui il nuovo Primo Ministro, ma è estremamente improbabile, l’ONU ha infatti detto che chi sarà eletto dovrà essere accettato da tutte le parti, cosa che esclude Soro, e che il nuovo nominato dovrebbe avere rinforzati i poteri, che includono difesa, sicurezza e questioni elettorali.
Alphonse Djedje Mady della coalizione del G7, che raggruppa insieme i principali partiti politici dell’opposizione e quello delle New Forces, ha dichiarato che “le New Forces non possono designare un Primo Ministro, possono solo proporlo, che non è la stessa cosa.” Desire Tagro, portavoce del Governo, ha detto domenica scorsa di “non prendere la dichiarazione di Soro seriamente, di non prendere mai sul serio Soro.”
New Forces: ribelli gentili che si disarmeranno
Bouake è la vetrina dell’impero delle New Forces e Soro ed i suoi vice hanno gran voglia di sottolineare le differenze tra i loro combattenti in uniforme e gli altri ribelli dell’Africa occidentale, come per esempio quelli della Liberia, dove fino a due anni fa teenager drogati terrorizzavano i civili.
Sidiki Konate, portavoce dei ribelli, ha detto che la gente nota questa differenza quando va a Bouake, dicono che loro non sono come i ribelli, ma gentili e simpatici.
Guillaume Soro, leader dei ribelli, e Denis Glofiei Maho, boss della milizia lealista, hanno in comune la speranza che quando sarà arrivato il tempo ognuno dei migliaia di combattenti sotto il loro comando metteranno via le armi. Soro ha detto, secondo l’IRIN, che “non ci sarà alcun problema, nessuno rifiuterà di disarmarsi”.
Allo stesso modo Maho sostiene, dalla zona cuscinetto controllata dall’ONU e dai peacekeepers francesi, che i giovani che ha messo insieme ed armato si disarmeranno dei loro Kalashnikovs appena lui lo dirà.
Ribelli per questione di identità
Adama Traore, un combattente ribelle, ha spiegato che c’era bisogno della guerra perché c’era bisogno delle carte di identità, poiché senza non si è nessuno in Costa d’Avorio; lui, 23 anni, ha cominciato questa guerra nonostante lavorasse per un’agenzia di aiuti locale per diritti uguali per tutti gli ivoriani.
L’identità è il fulcro del conflitto in corso.
Antonio Monteiro, alto rappresentante dell’ONU per le elezioni in Costa d’Avorio, ha riferito all’IRIN che le questioni legali legate all’identità sono state risolte, grazie ad una serie di emendamenti costituzionali portati avanti da Gbagbo, e che “ chiunque di madre o padre ivoriani o residenti qui da cinque anni o sposato con un cittadino ivoriano possa far domanda per la nazionalità ivoriana. Ma è l’effettuazione di questi emendamenti che non è così semplice, adesso bisogna concordare la procedura per l’identificazione”.
Beatrice Giunta
(Ultimo aggiornamento domenica, 06 novembre 2005 01:40 )