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View Full Version : Il piano della Cdl per arrivare al pareggio


IpseDixit
04-11-2005, 10:34
Al Senato, la riforma del sistema elettorale in senso proporzionale dovrebbe essere approvata, assicurano esponenti accreditati della maggioranza, «entro questo mese, subito dopo la finanziaria e la devoluzione». Di conseguenza, la Casa delle libertà è intenzionata ad andare sino in fondo con il testo passato a Montecitorio, anche se sul tappeto rimangono due problemi che in ogni caso potrebbero indurre il centrodestra a fare delle modifiche.

Il primo è quello delle quote rosa, come ha ricordato il vicepremier Gianfranco Fini. A Palazzo Madama, nella commissione Affari costituzionali, dove il ddl è attualmente in discussione prima di andare in aula, ieri la questione è stata a lungo dibattuta e alla fine è prevalso questo orientamento: non ci sarà alcun emendamento alla legge, piuttosto si procederà all'approvazione contestuale del ddl AmatoDato, riguardante non solo le elezioni politiche ma anche le amministrative. In questo modo, la Cdl dovrebbe aver neutralizzato una volta per tutte il pericolo che le quote rosa si possano trasformare in un cavallo di troia dell'Unione per guadagnare tempo e bloccare quindi il varo della legge nei tempi previsti. Eliminato questo primo ostacolo, resta però quello dei venti diversi premi regionali di maggioranza previsti al Senato. Qui la materia si è ingarbugliata in queste ultime due settimane dopo gli allarmi lanciati dall'Unione sui rischi di incostituzionalità e ingovernabilità provocati dalle norme per l'elezione dei senatori. Ma visto che l'opposizione non è disponibile a trattare eventuali miglioramenti, all'Unione non rimane che sperare nel Quirinale, dove il capo dello Stato potrebbe non firmare la legge.

In merito, però, nel centrodestra non si nutrono forti timori. Innanzitutto perché è stato proprio Ciampi, con la sua moral suasion, a far introdurre al Senato un premio di maggioranza su base regionale e non nazionale. Sostiene il forzista Andrea Pastore, presidente della commissione Affari costituzionali di Palazza Madama e relatore della legge: «I problemi sono due, uno di ordine costituzionale, l'altro di natura politica. Per quanto riguarda il primo, la domanda è questa: è ammissibile un premio regionale? Noi pensiamo di sì. Poi c'è la questione politica. In base ai conteggi fatti sinora, si dice che questo sistema non garantirebbe la governabilità perché a Palazzo Madama ci sarebbe un margine più esiguo tra i poli. Noi pensiamo, invece, che il premio è una garanzia contro la polverizzazione e in ogni caso, se si guarda al passato, il Senato non è mai stato garante della governabilità, ha sempre avuto un sistema diverso».

Non solo: dal momento che, come aggiunge un altro esponente autorevole della Cdl, «le leggi elettorali vengono fatte sempre dalle coalizioni destinate a perdere», è chiaro che il testo approvato alla Camera mira ad azzoppare l'eventuale vittoria unionista. Infatti, da qualche giorno circolano tre nuovi sondaggi riservati, nell'ordine fatti commissionare da Ds, Berlusconi e Forza Italia, che vanno tutti nella stessa direzione: in caso di vittoria, al Senato la coalizione di Romano Prodi rischia di avere un vantaggio minimo nei confronti della Cdl: si va da un range di 12/25 senatori in più (il sondaggio della Quercia) a quello di 8/18 (quello berlusconiano). In più, la vera speranza segreta del centrodestra, con questo sistema, sarebbe quella di puntare a un clamoroso pareggio (Camera all'Unione, Senato alla Cdl) qualora a gennaio il premier dovesse fare il famigerato passo indietro e investire Gianfranco Fini. Dice una fonte di Palazzo Chigi: «In un caso o nell'altro questo sistema ci regalerà qualche bella sorpresa».

Il Riformista, 03-11-2005

W la governabilità :rolleyes:

tatrat4d
04-11-2005, 11:12
Non è però sbagliato dire che anche con la legge attuale il Senato lo si eleggesse in modo rischioso per la governabilità. Dal punto di vista dell'origine "regionale" della formula elettorale del Senato, come chiesto dalla Costituzione, IMHO il mattarellum era pure meno aderente alla Carta del Calderolum, o come si vuole chiamare la riforma della CDL.
Se c'è un punto che a me lascia molto perplesso, e al quale affido le speranze che Ciampi possa fermare questa legge disastrosa, è la distinzione delle soglie di sbarramento tra partiti interni ed esterni alle coalizioni. Quella mi pare non solidissima di fronte al vaglio degli esperti del Quirinale.