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View Full Version : I prodotti dalle mente


85kimeruccio
04-11-2005, 03:32
cosa ne dite di mettere qua, in questo topic, i nostri racconti, le nostre favole, i nostri scritti.. qualsiasi cosa che vogliamo condividere con gli altri?

se volete comincio io, se l'idea piace... :)

85kimeruccio
04-11-2005, 15:32
up

Paganetor
04-11-2005, 15:46
se volete comincio io, se l'idea piace... :)


ok! :D

85kimeruccio
04-11-2005, 15:58
ufffff :D

Sola.. con le prime luci dell'alba era uscita.. la nebbia invernale era ancora posata sulle colline, dava una pennellata
di mistero e allo stesso tempo di malinconia al paesaggio che lei aveva attorno, un po come quello che lei aveva dentro..
era uscita per vedere sorgere un nuovo giorno, per sentire sulla pelle la sensazione del gelo invernale,
l'umidità della pioggia eppena finita, un leggero vento che filtrava tra i vestiti... si incamminò..
Camminò per minuti interminabili, senza un meta prefissata, senza sosta, senza un perche, con la mente ancora piena di quei
ricordi, di quei pensieri, di quelle sensazioni, di quei momenti oramai finiti, dispersi nel suo cuore..
Arrivò in un posto lontano dal suo paese, lungo un bel prato oramai quasi senza vita, avolto dall'inverno,
l'erba era rinsecchita e gli alberi spogli, quasi a ricordarle l'amore appena finito, quasi a ricordarle la malinconia che era
ancora dentro di lei, quasi a ricordarle qualcosa che aveva dentro di sè.
Il cielo era limpido, nessuna nuvola rovinava quel bellissimo momento, come lei voleva fare con i suoi sentimenti,
voleva cancellare tutto, come per magia con una gomma, voleva rendere il suo cuore sgombro da tutto come quel cielo.
Aa si sa, non è così facile, i ricordi è come se ci perseguitano per tutta la vita, sorpatutto quelli brutti..
Si sedette su una panchina in legno, solitaria ai bordi di un piccolo laghetto ghiacciato, senza vita, un po come lei era
dentro in quel momento, fredda, vuota, perche l'unica sua ragione di vita era oramai un ricordo..
Sedette lì da sola a pensare a se stessa, fino a che i primi raggi di sole cominciarono a filtrare tra gli scheletri degli
alberi oramai senza piu nessuna foglia..
Questi raggi illuminavano e riscaldavano il suo viso, oramai tutto arrossato e infreddolito dalle basse temperature..
come se volessero dire qualcosa quei raggi..
come per farle vedere che dopotutto quel freddo e tutta quella solitudine, potesse arrivare qualcosa di nuovo nella sua vita,
un nuovo raggio di sole, una nuova presenza per riscaldare il suo cuore e la sua anima..
Il suo povero cuore oramai straziato dal dolore della perdita, ma cmq ancora pieno di vita, era rallegrato da questo pensiero.
Alzò lo sguardo e guardando il cielo azzurro, si fecero vivi i ricordi del passato, di un passato limpido e pieno di gioia,
ma allo stesso tempo, forse, freddo e pieno di solitudine.. come quel cielo che lei aveva davanti..
Alzatasi da quella panchina, cominciò a camminare lungo quella piccola strada, da dove era arrivata,
per ritornare alla cività, dopo quella piccola essenza di pensieri assimilati nella natura..
La strada era lunga, non se la ricordava così tanto lunga, piena di sassi, che eran resi luccicanti dalla rugiada riflessa dal sole..
Lungo quella stradina vide tante case colorate, alcuni alberi con qualche foglia morente, ma ancora attaccata alla vita
anche se destinata a morire, vide uccelli, liberi e senza pensieri, volare e giocare tra loro.. cose che che nel primo
passaggio non vide, poichè era concentrata solo su se stessa, solo sulla sua delusione amorosa, solo su i suoi ricordi freddi e crudi,
su i suoi pensieri malinconici, e in quegli attimi le pareva tutto grigio, triste e senza valore.
Ora dopo avere avuto quel contatto con se stessa poco prima, riusciva a vedere la vita sotto una luce diversa,
piena di gioia e di colori tutti da scoprire..
anche se il brutto ricordo del passato era sempre vivo nel suo cuore, nella sua mente e nella sua anima..
ma forse con la speranza di un futuro migliore riuscì a continuare quella strada.. sola..

:)

Paganetor
04-11-2005, 18:49
bella!

senti, ti scoccia se provo a metterci mano o preferisci tenerlo così? penso si possa migliorare, ma la base è molto buona ;)

Boss87
04-11-2005, 19:30
Iscritto :)

Ecco qui il primo paragrafo del romanzo che sto scrivendo.. Finalmente sono in dirittura d'arrivo :)

L’asfalto correva veloce, lucido di pioggia, sotto le ruote della motocicletta. Questa sfrecciava rapida, nel traffico caotico del tardo pomeriggio di un novembre piovoso, umido, freddo. I fari la abbagliavano, e questa sembrava non toccare terra, illuminata da piccoli lampi e dal riflesso delle luci sulle pozze d’acqua che si trovavano ai lati della strada. Aveva smesso da poco di piovere, ma già si vedevano in giro persone infagottate in pesanti impermeabili incolori, piumini e giacche in pelle, per di più accompagnate da sciarpe per proteggersi dal freddo pungente, girovagare ai lati delle strade, per fare compere in centro o semplicemente per mettere il naso fuori dalla porta, abbandonare anche solo per un’ora quella vita monotona che caratterizzava l’esistenza della maggior parte di persone in un inverno di città. Una città non molto grande anzi, diciamo pure una cittadina di provincia. Il conducente non pensava a niente di tutto questo. Aveva ben altro nella testa. Non che fosse disattento, anzi; ma nella mente aveva un turbinio di idee che correvano veloci, simili a quei vortici di foglie secche che si vedono troppo poco spesso nelle campagne all’inizio dell’autunno, quando tutto si tinge di porpora, come se la natura volesse stendere un tappeto regale al signore Inverno.


Questo è poco poetico rispetto a come scrivo normalmente, ma per un romanzo si addice di più questo stile :) Forse un giorno posterò una mia poesia :)

Paganetor
04-11-2005, 19:36
Aveva smesso da poco di piovere, ma già si vedevano in giro persone infagottate in pesanti impermeabili incolori, piumini e giacche in pelle, per di più accompagnate da sciarpe per proteggersi dal freddo pungente, girovagare ai lati delle strade, per fare compere in centro o semplicemente per mettere il naso fuori dalla porta, abbandonare anche solo per un’ora quella vita monotona che caratterizzava l’esistenza della maggior parte di persone in un inverno di città.

occhio che questa frase è un po' troppo lunga e ci si perde... magari metti un punto in mezzo, guadagni in leggibilità ;)

Paganetor
04-11-2005, 20:17
vabbè dai, metto una cosa mia... questo è un esercizio fatto per un corso di scrittura creativa nel 2002... rileggendolo ora, dopo 3 anni, cambierei qualcosa... ma si tratta di gusti ;)

è un esperimento perchè parlo in prima persona, uso una protagonista femminile e faccio altri piccoli "giochi" qua e là nel testo ;)

buona lettura! :D

Pendolare a metà
di Andrea Pagani
22/10/2002

Raramente mi capita di arrivare in stazione in forte anticipo rispetto alla partenza del treno. Quando poi ci sono dei ritardi, la sabbia nella clessidra sembra fermarsi. E proprio durante queste pause mi rendo conto di quanto tempo si perda nella routine quotidiana. Le statistiche propinate dai telegiornali con cadenza randomestrale non mentono: passiamo X ore a dormire, Y a lavorare, Z in coda in mezzo al traffico. Bene, io ne passo una quantità K sul treno nel mio quotidiano andirivieni e, da oggi, una quantità J un po’ più rilevante ad aspettare che il treno parta.
I minuti che precedono la partenza sono difficili da riempire: non ho un libro da leggere – in genere viaggio in piedi, schiacciata come un’acciuga contro persone alle quali forse non stringerei la mano -, difficilmente ho un compagno di sventura col quale condividere il viaggio e il mio cellulare è desolatamente muto. Certo, io rappresento solo un piccolo mondo: attorno a me brulicano altre persone, ognuna con il proprio microcosmo. Il ragazzo seduto di fronte a me, ad esempio, legge una rivista, forse roba tecnica. Niente di interessante. Quel tizio con la giacca spigata sembra cercare qualcosa nella sua borsa: rovista con foga, probabilmente non è nulla di fragile. Ah, ecco, trovati! Un paio di occhiali da lettura con la montatura in plastica, prontamente inforcati sul naso. Ora sì che le parole sul giornale acquistano valore!
Ma proprio i telefoni cellulari rappresentano per me la maggiore fonte di distrazione. Le suonerie, nate con la semplice funzione di richiamo, hanno raggiunto la perfezione polifonica, l’apoteosi della melodia, il top del fastidio. Canzoni da discoteca, sigle di programmi, rumori che non riesco a catalogare: la guerra dei decibel me le fa sentire tutte, ognuna diversa, tutte uguali. Rispondi, non vedi che ti stanno chiamando? Le persone si affannano alla ricerca di quel gingillo reso microscopico dalla tecnologia. E si perdono in fiumi di parole che, al contrario delle suonerie, riesco a malapena a distinguere. Rispondendo a mariti, mogli, figli spesso senti fare la più ovvia delle domande: “Sei a casa?”. Certo, se sul display compare CASA grande come una… ehm… casa da dove vuoi che ti stia chiamando?
Ma lo spasso, scusa se mi ripeto, restano le suonerie. Non che io costituisca un’eccezione: anche il mio tormento ambulante, pur essendo spesso schiavo del silenzio, custodisce nella sua generosa memoria le stesse canzoni, gli stessi jingle e i medesimi rumoracci, insieme a una serie di funzioni delle quali ignoro l’utilità.
Intanto il treno è sempre più affollato, ora qualcuno è costretto a stare in piedi. Oggi a te, domani a me. Sono passati circa dieci minuti e, distratta da queste considerazioni, non mi sono accorta di avere accanto una persona. Un ragazzo, forse mio coetaneo, che mastica rumorosamente un chewing gum. Ecco: nella classifica delle cose fastidiose, dopo le suonerie dei cellulari più insistenti, colloco le persone che masticano rumorosamente i chewing gum. La piazza d’onore non è poi da buttare, anche se qualche vecchio saggio del quale non ricordo il nome ha affermato una volta che “i secondi sono i primi degli ultimi”. Caro ruminante, non sentirti abbattuto: il tuo secondo posto, dal mio punto di vista, è pieno di gloria!
Sorpresa! Ci stiamo muovendo. E scandalosamente in orario! Peccato, per una volta avrei voluto passare più tempo seduta a gozzovigliare… ma è comunque un evento. Ovviamente il fatto di stare seduta in treno, non di gozzovigliare. In quello, se non l’hai capito, sono maestra indiscussa.
Ogni scambio che incrociamo uscendo dalla stazione mi fa dondolare sul sedile. Ma mentre io riesco a mantenere una stabilità decente, il ruminante sembra un sacco da boxe prima picchiato selvaggiamente e poi abbandonato al suo ciondolante destino. Pazienza, se fossi rimasta in piedi sarei stata anch’io uno dei sacchi da boxe involontariamente malmenati dal conducente del treno.
Ora che mi sto muovendo la mia attenzione viene catturata dal paesaggio che si presenta sempre diverso al finestrino: case, fabbriche, un parco giochi. No, non è sempre diverso. È lo stesso di ieri, e dell’altro ieri. Ho capito, l’unica variabile sono i passeggeri, ognuno con la propria umanità, ognuno con i fatti propri (che non mi appartengono, quindi è meglio che la smetta di fissare quel ragazzo in fondo al corridoio prima che se ne accorga).
Poco male, la mia fermata si avvicina. Sono una pendolare a metà; oggi è durata di più l’attesa per la partenza del treno che il viaggio vero e proprio.
Ma domani è un altro giorno, diceva una tizia in un film famoso. E io, nel mio film, sono ancora ai titoli di testa.

85kimeruccio
05-11-2005, 01:26
molto particolari anche le vostre :)

bella!

senti, ti scoccia se provo a metterci mano o preferisci tenerlo così? penso si possa migliorare, ma la base è molto buona ;)

fai pure :D l'ispirazione me l'ha data una fotografia..

85kimeruccio
08-11-2005, 00:15
dove siete finiti? :)

raxas
08-11-2005, 02:34
vabbè dai, metto una cosa mia... questo è un esercizio fatto per un corso di scrittura creativa nel 2002... rileggendolo ora, dopo 3 anni, cambierei qualcosa... ma si tratta di gusti ;)

...

scusa ma in cosa consiste la "scrittura creativa"?
è un'analisi della struttura di quello che uno scrive per strutturarlo meglio?

scusate se mi sono intromesso nel thread, ma la domanda può avere una sua utilità...
Grazie.

85kimeruccio
08-11-2005, 02:36
probabilmente ti danno un tema da sviluppare.. penso

raxas
08-11-2005, 02:42
probabilmente ti danno un tema da sviluppare.. penso
bè non liberamente...
non ho capito, sentendo solo citare questa "scrittura creativa", come possano educare la "creatività"... suppongo che analizzino la stuttura di un racconto per migliorarla, altrimenti come potrebbero insegnare la creatività... ?
:boh:

85kimeruccio
08-11-2005, 02:44
la creatività si puo insegnare in molti modi..

hai ragione ma ci sono moltissime vie..

raxas
08-11-2005, 02:56
bè se si considera di analizzare o criticare un qualcosa già si ha il germe per farlo meglio... ma se non c'è questa supervisione non vedo come si possa migliorare...

è che vedo che si fanno questi corsi di "scrittura creativa" e mi sono sempre chiesto a cosa servano, magari sono altro di quello che ho supposto...

Nicky
08-11-2005, 07:52
Vi propongo di continuare a parlare di scrittura creativa in quest'altro (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1049402) thread.
Teniamo questo come raccolta di racconti, così non si sovrappongono troppo le cose ;)

Paganetor
08-11-2005, 08:12
Vi propongo di continuare a parlare di scrittura creativa in quest'altro (http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1049402) thread.
Teniamo questo come raccolta di racconti, così non si sovrappongono troppo le cose ;)

rispondo di là, allora ;)

Kendall
09-11-2005, 09:32
letto tutto, complimenti

mi piace molto la "saga quotidiana" di paganetor (hai oscillato fra il soggetto maschie e femminile ma immagino sia solo un errore di battitura)

Paganetor
09-11-2005, 09:38
letto tutto, complimenti

mi piace molto la "saga quotidiana" di paganetor (hai oscillato fra il soggetto maschie e femminile ma immagino sia solo un errore di battitura)


ah sì? non mi pareva, ma aspetta un attimo che lo rileggo :D

Paganetor
09-11-2005, 09:40
letto tutto, complimenti

mi piace molto la "saga quotidiana" di paganetor (hai oscillato fra il soggetto maschie e femminile ma immagino sia solo un errore di battitura)


non trovo il riferimento al maschile... se me lo segnali lo correggo ;)

Kendall
09-11-2005, 10:31
non trovo il riferimento al maschile... se me lo segnali lo correggo ;)


spesso schiavo del silenzio

Paganetor
09-11-2005, 10:32
spesso schiavo del silenzio

ma guarda che lì il soggetto è il cellulare :D (il mio tormento ambulante)

Kendall
09-11-2005, 10:35
ma guarda che lì il soggetto è il cellulare :D (il mio tormento ambulante)

chiedo scusa :D

Paganetor
09-11-2005, 10:55
chiedo scusa :D


ci mancherebbe ;)

se hai fatto confusione significa che non è scritto poi tanto bene, o che comunque non è abbastanza chiaro ;)