Silver_1982
29-10-2005, 13:56
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/10_Ottobre/29/iraq.shtml
Clamorosa rivelazione del presidente del Consiglio
«Iraq, la guerra non la volevo»
Berlusconi: «Ho tentato di convincere Bush. Con Gheddafi cercate altre vie per evitare l'attacco militare»
ROMA - L'alleato di ferro di George W. Bush riteneva che la guerra «preventiva» si poteva e si doveva evitare. Silvio Berlusconi ci ha provato in ogni modo a persuadere il presidente americano che non sarebbe stato giusto scatenare l'offensiva in Iraq. «Io non sono mai stato convinto che la guerra fosse il sistema migliore per arrivare a rendere democratico un paese e a farlo uscire da una dittatura anche sanguinosa». Afferma ora il premier in una intervista esclusiva a La7 di cui si ha notizia proprio il giorno prima del viaggio che lo stesso Cavaliere farà a Washington per incontrare l'inquilino della Casa Bianca.
Nell'intervista realizzata da Rula Jebreal per La7 e che sarà trasmessa integralmente lunedì prossimo Berlusconi entra nei dettagli di quella è una clamorosa e inattesa rivelazione: «Ho tentato di trovare altre vie e altre soluzioni anche attraverso un'attività congiunta con il leader africano Gheddafi. Non ci siamo riusciti e c'è stata l'operazione militare». «Io ritenevo - prosegue Berlusconi - che si sarebbe dovuta evitare un’azione militare».
Il Cavaliere si è anche espresso sulla politica internazionale e sui suoi rapporti con gli altri premier. «Tony Blair - sottolinea - non è il leader dell'Ulivo mondiale. Non c'è nulla nella politica di Tony Blair e in quella di Silvio Berlusconi che sia in contrasto». «Dissento - afferma Berlusconi - anche nella classificazione di Vladimir Putin come un comunista nel senso ortodosso del termine. È difficile passare da una dittatura durata settanta anni ad una piena democrazia, perchè esistono delle situazioni che non possono essere cancellate con un colpo di bacchetta magica».
29 ottobre 2005
Clamorosa rivelazione del presidente del Consiglio
«Iraq, la guerra non la volevo»
Berlusconi: «Ho tentato di convincere Bush. Con Gheddafi cercate altre vie per evitare l'attacco militare»
ROMA - L'alleato di ferro di George W. Bush riteneva che la guerra «preventiva» si poteva e si doveva evitare. Silvio Berlusconi ci ha provato in ogni modo a persuadere il presidente americano che non sarebbe stato giusto scatenare l'offensiva in Iraq. «Io non sono mai stato convinto che la guerra fosse il sistema migliore per arrivare a rendere democratico un paese e a farlo uscire da una dittatura anche sanguinosa». Afferma ora il premier in una intervista esclusiva a La7 di cui si ha notizia proprio il giorno prima del viaggio che lo stesso Cavaliere farà a Washington per incontrare l'inquilino della Casa Bianca.
Nell'intervista realizzata da Rula Jebreal per La7 e che sarà trasmessa integralmente lunedì prossimo Berlusconi entra nei dettagli di quella è una clamorosa e inattesa rivelazione: «Ho tentato di trovare altre vie e altre soluzioni anche attraverso un'attività congiunta con il leader africano Gheddafi. Non ci siamo riusciti e c'è stata l'operazione militare». «Io ritenevo - prosegue Berlusconi - che si sarebbe dovuta evitare un’azione militare».
Il Cavaliere si è anche espresso sulla politica internazionale e sui suoi rapporti con gli altri premier. «Tony Blair - sottolinea - non è il leader dell'Ulivo mondiale. Non c'è nulla nella politica di Tony Blair e in quella di Silvio Berlusconi che sia in contrasto». «Dissento - afferma Berlusconi - anche nella classificazione di Vladimir Putin come un comunista nel senso ortodosso del termine. È difficile passare da una dittatura durata settanta anni ad una piena democrazia, perchè esistono delle situazioni che non possono essere cancellate con un colpo di bacchetta magica».
29 ottobre 2005