-kurgan-
26-10-2005, 11:06
Accolto "freddamente" dal pubblico, nonchè "ironicamente" dalla critica per il suo "Ovunque sei", Michele Placido torna dietro la macchina da presa con una nuova sfida, o provocazione a secondo dei casi.
Si tratta di "Romanzo Criminale", trasposizione cinematografica del libro scritto dal magistrato Giancarlo De Cataldo sulle drammatiche gesta della famigerata Banda della Magliana, che terrorizzò Roma a cavallo degli Anni '70 e '80.
Placido, ci parli di questa sua nuova esperienza sul set...
"Con i nomi dei veri protagonisti della vicenda cambiati e naturalmente i fatti reali rielaborati, viene raccontata l'ascesa e la caduta di tre ragazzi della periferia romana che si mettono in testa di prendere il comando dela malavita organizzata locale e di impadronirsi di Roma con una feroce determinazione, fra spargimenti di sangue e violenze inaudite fra la popolazione".
Come finisce questa storia?
"Col passare degli anni, però, la banda viene usata e strumentalizzata come una vera e propria manovalanza dall'estremismo neofascista e dagli artefici degli ambigui intrighi tra mafia, affari e politica negli anni della strategia della tensione. Alla fine il gruppo rimarrà vittima della propria megalomania".
Se non sbaglio, molti giovani attori italiani fanno parte del cast artistico, vero?
"E' proprio così. Ci sono Kim Rossi Stuart, Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Pierfrancesco Favino, Gianmarco Tognazzi, ma anche Jasmine Trinca e Anna Mouglalis, fra i migliori dell'ultima generazione. E non voglio dimenticare anche Tony Bertorelli, una sorta di Grande Vecchio legato ai servizi e alla massoneria".
Lei, come ha vissuto quel periodo?
"Nel 1966 avevo 20 anni. Ero un agente di polizia in una città che non avevo capito subito fra le sue bellezze e le sue contraddizioni. Poi, successivamente, Roma mi ha adottato stabilendo un rapporto magnifico che mi ha dato e che continua a darmi molto sia sul punto di vista umano che professionale".
Edito da Enaudi, il romanzo di Giancarlo De Cataldo in oltre 600 pagine affronta un arco narrativo di circa 20 anni, fotografando e radiografando un'epoca in chiave immediata e popolare.
Un'occasione anche per raccontare il disagio e l'emarginazione sociale e culturale della Roma dei primi Anni '60.
Prodotto dalla Cattleya e dalla Warner Bros. Italia, il film è sceneggiato da Stefano Rulli e Sandro Petraglia, che hanno alle spalle una storia di grande impegno civile e sociale.
questo film è uno dei più belli che io abbia visto negli ultimi anni.. è recitato benissimo da tutti (tra l'altro kim rossi stuard è un grande, alla faccia di chi lo crede il solito fighetto raccomandato).. non c'è una comparsa che reciti male.. la regia è ottima (placido anzi per me è meglio come regista che come attore).. la scenografia grandiosa, non c'è niente fuori posto: vestiti, auto, motorini, autobus, TUTTO come era nell'italia di fine anni 70.. sceneggiatura pure ottima, mai noiosa anche se il film dura tanto e agghiacciante a tratti, perchè prende immagini dai telegiornali dell'epoca e li integra nella storia (e lì al cinema, quando vedrete le scene della strage di bologna farete fatica a trattenere i brividi) e per alcune ipotesi che fa passare per la mente dello spettatore senza dirle a chiare lettere.
un film che per me, se fosse uscito negli stati uniti, sarebbe sicuramente da oscar, ma che purtroppo credo nessuno vedrà fuori dall'italia :(
Si tratta di "Romanzo Criminale", trasposizione cinematografica del libro scritto dal magistrato Giancarlo De Cataldo sulle drammatiche gesta della famigerata Banda della Magliana, che terrorizzò Roma a cavallo degli Anni '70 e '80.
Placido, ci parli di questa sua nuova esperienza sul set...
"Con i nomi dei veri protagonisti della vicenda cambiati e naturalmente i fatti reali rielaborati, viene raccontata l'ascesa e la caduta di tre ragazzi della periferia romana che si mettono in testa di prendere il comando dela malavita organizzata locale e di impadronirsi di Roma con una feroce determinazione, fra spargimenti di sangue e violenze inaudite fra la popolazione".
Come finisce questa storia?
"Col passare degli anni, però, la banda viene usata e strumentalizzata come una vera e propria manovalanza dall'estremismo neofascista e dagli artefici degli ambigui intrighi tra mafia, affari e politica negli anni della strategia della tensione. Alla fine il gruppo rimarrà vittima della propria megalomania".
Se non sbaglio, molti giovani attori italiani fanno parte del cast artistico, vero?
"E' proprio così. Ci sono Kim Rossi Stuart, Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Pierfrancesco Favino, Gianmarco Tognazzi, ma anche Jasmine Trinca e Anna Mouglalis, fra i migliori dell'ultima generazione. E non voglio dimenticare anche Tony Bertorelli, una sorta di Grande Vecchio legato ai servizi e alla massoneria".
Lei, come ha vissuto quel periodo?
"Nel 1966 avevo 20 anni. Ero un agente di polizia in una città che non avevo capito subito fra le sue bellezze e le sue contraddizioni. Poi, successivamente, Roma mi ha adottato stabilendo un rapporto magnifico che mi ha dato e che continua a darmi molto sia sul punto di vista umano che professionale".
Edito da Enaudi, il romanzo di Giancarlo De Cataldo in oltre 600 pagine affronta un arco narrativo di circa 20 anni, fotografando e radiografando un'epoca in chiave immediata e popolare.
Un'occasione anche per raccontare il disagio e l'emarginazione sociale e culturale della Roma dei primi Anni '60.
Prodotto dalla Cattleya e dalla Warner Bros. Italia, il film è sceneggiato da Stefano Rulli e Sandro Petraglia, che hanno alle spalle una storia di grande impegno civile e sociale.
questo film è uno dei più belli che io abbia visto negli ultimi anni.. è recitato benissimo da tutti (tra l'altro kim rossi stuard è un grande, alla faccia di chi lo crede il solito fighetto raccomandato).. non c'è una comparsa che reciti male.. la regia è ottima (placido anzi per me è meglio come regista che come attore).. la scenografia grandiosa, non c'è niente fuori posto: vestiti, auto, motorini, autobus, TUTTO come era nell'italia di fine anni 70.. sceneggiatura pure ottima, mai noiosa anche se il film dura tanto e agghiacciante a tratti, perchè prende immagini dai telegiornali dell'epoca e li integra nella storia (e lì al cinema, quando vedrete le scene della strage di bologna farete fatica a trattenere i brividi) e per alcune ipotesi che fa passare per la mente dello spettatore senza dirle a chiare lettere.
un film che per me, se fosse uscito negli stati uniti, sarebbe sicuramente da oscar, ma che purtroppo credo nessuno vedrà fuori dall'italia :(