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24-10-2005, 08:29
Si allarga lo scandalo del calcio-scommesse su cui sta indagando la Procura di Genova. Secondo le indiscrezioni pubblicate oggi dal quotidiano Il Secolo XIX, nel mirino degli investigatori ci sarebbe il derby romano dello scorso 15 maggio, finito con uno 0-0 noioso ma comodo entrambe le squadre.
Il quotidiano ligure riporta alcune dichiarazioni dell’attaccante della Sampdoria Fabio Bazzani (all’epoca dei fatti alla Lazio) ascoltate dalla Procura. «Ricordo di aver detto a Flachi che su Roma-Lazio sette o otto giocatori si erano messi d’ accordo», avrebbe detto Bazzani, per poi aggiungere: «Di Canio non sapeva nulla. Ricordo di aver detto che Di Canio, se avesse voluto, avrebbe potuto fare i nomi dei giocatori ai capi tifosi e che li avrebbero ammazzati tutti». Anche Francesco Flachi, secondo il quotidiano, avrebbe confermato le parole di Bazzani. Entrambi i giocatori sono stati ascoltati dalla procura lo scorso luglio. Le indiscrezioni emerse parlano poi anche di altre partite della scorsa stagione finite nel giro del calcio-scommesse, tra cui Livorno-Juventus e Sampdoria-Inter.
E Francesco Flachi è stato deferito alla Commissione disciplinare della Lega Calcio. «Nel corso degli accertamenti svolti dall'Ufficio Indagini in ordine alla partita Genoa-Venezia della passata stagione sportiva - spiega l'ufficio stampa della Federcalcio in una nota -, la Procura della Repubblica di Genova ha trasmesso nei mesi scorsi allo stesso Ufficio anche lo stralcio di alcune conversazioni telefoniche intercorse fra tesserati e aventi per oggetto la gara Roma-Lazio del girone di ritorno del campionato di serie A 2004\2005. In merito ai fatti oggetto di tali conversazioni, l'ufficio indagini della Figc ha provveduto - come già comunicato a suo tempo - a sentire tutti i tesserati, sia quelli intervenuti nelle conversazioni, sia gli altri comunque citati nelle medesime, effettuando a riguardo ogni più opportuno riscontro. Al termine dell'attività svolta, la relativa relazione è stata trasmessa per gli adempimenti di competenza alla Procura federale, unico organo istituzionalmente deputato a valutare, attraverso i relativi provvedimenti di deferimento o archiviazione, le risultanze degli atti compiuti dall'ufficio indagini».
24 ottobre 2005
Il quotidiano ligure riporta alcune dichiarazioni dell’attaccante della Sampdoria Fabio Bazzani (all’epoca dei fatti alla Lazio) ascoltate dalla Procura. «Ricordo di aver detto a Flachi che su Roma-Lazio sette o otto giocatori si erano messi d’ accordo», avrebbe detto Bazzani, per poi aggiungere: «Di Canio non sapeva nulla. Ricordo di aver detto che Di Canio, se avesse voluto, avrebbe potuto fare i nomi dei giocatori ai capi tifosi e che li avrebbero ammazzati tutti». Anche Francesco Flachi, secondo il quotidiano, avrebbe confermato le parole di Bazzani. Entrambi i giocatori sono stati ascoltati dalla procura lo scorso luglio. Le indiscrezioni emerse parlano poi anche di altre partite della scorsa stagione finite nel giro del calcio-scommesse, tra cui Livorno-Juventus e Sampdoria-Inter.
E Francesco Flachi è stato deferito alla Commissione disciplinare della Lega Calcio. «Nel corso degli accertamenti svolti dall'Ufficio Indagini in ordine alla partita Genoa-Venezia della passata stagione sportiva - spiega l'ufficio stampa della Federcalcio in una nota -, la Procura della Repubblica di Genova ha trasmesso nei mesi scorsi allo stesso Ufficio anche lo stralcio di alcune conversazioni telefoniche intercorse fra tesserati e aventi per oggetto la gara Roma-Lazio del girone di ritorno del campionato di serie A 2004\2005. In merito ai fatti oggetto di tali conversazioni, l'ufficio indagini della Figc ha provveduto - come già comunicato a suo tempo - a sentire tutti i tesserati, sia quelli intervenuti nelle conversazioni, sia gli altri comunque citati nelle medesime, effettuando a riguardo ogni più opportuno riscontro. Al termine dell'attività svolta, la relativa relazione è stata trasmessa per gli adempimenti di competenza alla Procura federale, unico organo istituzionalmente deputato a valutare, attraverso i relativi provvedimenti di deferimento o archiviazione, le risultanze degli atti compiuti dall'ufficio indagini».
24 ottobre 2005