Adric
23-10-2005, 23:28
Domenica 23 Ottobre 2005
Ormoni spacciati in palestra: sette indagati
Le intercettazioni hanno consentito ai Nas di individuare il “giro”. La svolta è avvenuta grazie alle rivelazioni di un pentito
Sulle false ricette le medicine della crescita erano destinate a bambini di tre anni
di VALENTINA ERRANTE
Ormone della crescita e sostanze dopanti destinati alle palestre della capitale. Tutto a spese del servizio sanitario nazionale.
Un business di centinaia di migliaia di euro per un’organizzazione che aveva un canale di rifornimento “sicuro” all’estero, ma che a Roma riusciva a truffare i farmacisti e lo Stato grazie a una partita di ricettari rubati.
Sono sette i nomi iscritti sul registro degli indagati dal sostituto procuratore di Roma Clara De Cecilia, l’ipotesi è di associazione per delinquere finalizzata al commercio di sostanze dopanti, truffa, falso e ricettazione. Un anno di intercettazioni telefoniche e ambientali, ha consentito ai carabinieri del Nas a individuare il “giro”, ma l’inchiesta è stata avviata dopo le rivelazioni di un “gola profonda”. Un ex palestrato del gruppo che, dopo avere deciso di interrompere il commercio di anabolizzanti e ormoni, ha raccontato tutto ai carabinieri. Il business era tenuto in piedi da due istruttori di Body bulding che piazzavano la merce e gestivano le ordinazioni dei clienti.
Secondo gli accertamenti, l’organizzazione aveva due canali per reperire i farmaci da vendere nelle palestre. Il Gh, il cosiddetto ormone della crescita normalmente in commercio ma destinato ai bambini con problemi dello sviluppo, era facilmente reperibile. Questa volta, però, gli inquirenti hanno accertato la completa estraneità dei farmacisti: gli indagati contavano sulla disponibilità di ricettari in bianco rubati. Bastava compilare i moduli con il nome e il codice fiscale di bambini piccoli. Con una prescrizione medica apparentemente regolare era facile ottenere al banco il Gh. Il costo degli ormoni veniva così addebitato al servizio sanitario nazionale. Poi il Gh arrivava ai fornitori e, infine, ai clienti che lo avevano ordinato dalle palestre della capitale. I prezzi variavano anche in base al tipo di acquirenti. Per le altre sostanze dopanti vietate dalla legge, invece, il canale di approvvigionamento era quello estero. Con un traffico internazionale che lascia pensare a un’organizzazione ancora più grande. Il fornitore sicuro inviava i carichi dall’Ucraina. La merce arrivava per posta. Dalle intercettazioni telefoniche i carabinieri hanno potuto seguire tutto il percorso delle sostanze dopanti: dalle ordinazioni alla consegna.
L’inchiesta non è ancora conclusa e nelle prossime settimane potrebbero arrivare nuovi sviluppi.
(Il Messaggero)
Ormoni spacciati in palestra: sette indagati
Le intercettazioni hanno consentito ai Nas di individuare il “giro”. La svolta è avvenuta grazie alle rivelazioni di un pentito
Sulle false ricette le medicine della crescita erano destinate a bambini di tre anni
di VALENTINA ERRANTE
Ormone della crescita e sostanze dopanti destinati alle palestre della capitale. Tutto a spese del servizio sanitario nazionale.
Un business di centinaia di migliaia di euro per un’organizzazione che aveva un canale di rifornimento “sicuro” all’estero, ma che a Roma riusciva a truffare i farmacisti e lo Stato grazie a una partita di ricettari rubati.
Sono sette i nomi iscritti sul registro degli indagati dal sostituto procuratore di Roma Clara De Cecilia, l’ipotesi è di associazione per delinquere finalizzata al commercio di sostanze dopanti, truffa, falso e ricettazione. Un anno di intercettazioni telefoniche e ambientali, ha consentito ai carabinieri del Nas a individuare il “giro”, ma l’inchiesta è stata avviata dopo le rivelazioni di un “gola profonda”. Un ex palestrato del gruppo che, dopo avere deciso di interrompere il commercio di anabolizzanti e ormoni, ha raccontato tutto ai carabinieri. Il business era tenuto in piedi da due istruttori di Body bulding che piazzavano la merce e gestivano le ordinazioni dei clienti.
Secondo gli accertamenti, l’organizzazione aveva due canali per reperire i farmaci da vendere nelle palestre. Il Gh, il cosiddetto ormone della crescita normalmente in commercio ma destinato ai bambini con problemi dello sviluppo, era facilmente reperibile. Questa volta, però, gli inquirenti hanno accertato la completa estraneità dei farmacisti: gli indagati contavano sulla disponibilità di ricettari in bianco rubati. Bastava compilare i moduli con il nome e il codice fiscale di bambini piccoli. Con una prescrizione medica apparentemente regolare era facile ottenere al banco il Gh. Il costo degli ormoni veniva così addebitato al servizio sanitario nazionale. Poi il Gh arrivava ai fornitori e, infine, ai clienti che lo avevano ordinato dalle palestre della capitale. I prezzi variavano anche in base al tipo di acquirenti. Per le altre sostanze dopanti vietate dalla legge, invece, il canale di approvvigionamento era quello estero. Con un traffico internazionale che lascia pensare a un’organizzazione ancora più grande. Il fornitore sicuro inviava i carichi dall’Ucraina. La merce arrivava per posta. Dalle intercettazioni telefoniche i carabinieri hanno potuto seguire tutto il percorso delle sostanze dopanti: dalle ordinazioni alla consegna.
L’inchiesta non è ancora conclusa e nelle prossime settimane potrebbero arrivare nuovi sviluppi.
(Il Messaggero)