View Full Version : Caucaso; si teme una nuova Beslan
Lucio Virzì
13-10-2005, 07:09
Oddio :(
Russia, uomini armati fanno irruzione
in una scuola del Caucaso
VLADIKAVAKZ (RUSSIA) - Alcuni uomini armati sono entrati oggi in una scuola di Naltchik, nella repubblica caucasica della Cabardino-Balkaria, in Russia. Lo ha detto un testimone contattato dalla vicina Ossezia del Sud. In precedenza una fonte dell'amministrazione comunale di Naltchik aveva detto che nel centro cittadino si erano uditi spari e esplosioni e che un commissariato di polizia era in fiamme.
(13 ottobre 2005)
RiccardoS
13-10-2005, 07:27
per radio ho appena sentito che i bimbi dovrebbero essere stati già evacuati. speriamo. :(
Jamal Crawford
13-10-2005, 19:36
per radio ho appena sentito che i bimbi dovrebbero essere stati già evacuati. speriamo. :(
In nome di Allah
In nome di Allah
si fa di tutto.
Jamal Crawford
14-10-2005, 08:03
si fa di tutto.
Non sei scandalizzato per come sono stati freddati i terroristi senza cercare con loro un piu' sano dialogo? :O
Venerdì 14 Ottobre 2005
Blitz della guerriglia, è un bagno di sangue
Caucaso, l’ “Armata islamica” assalta il cuore di Nalcik.
Putin: sterminateli
nostro servizio
ROMA - Un inferno. Un attacco massiccio, coordinato, mortifero. Tre o quattro commandos composti da circa 150 uomini bene armati, decisi e addestrati hanno assaltato ieri due commissariati, la sede del Fsb (servizi segreti ex Kgb) e del Ministero degli Interni, un carcere e l’aeroporto di Nalcik, capitale della Repubblica autonoma della Cabardino-Balcaria, il nuovo ”anello debole” del Caucaso settentrionale russo. Un’”operazione”, quella condotta ieri, rivendicata da gruppi islamisti locali - la jamaa, armata islamista, Yarmuk - assieme a un nucleo di guerriglieri ceceni, quasi sicuramente agli ordini di Shamil Basayev, il leader della fazione wahabita che teorizza l’uso del terrore contro i russi e che l’anno scorso, nell’assalto alla scuola di Beslan, ha causato 333 morti.
Nalcik è stata investita da una feroce e sanguinosa guerriglia urbana con sparatori e, esplosione e incendi in vari quartieri di questa città di 280.000 abitanti, che conserva ancora un aspetto sovietico, larghe vie alberate, edifici squadrati, larghi spazi. Il bilancio dei morti, ieri sera, non era ancora preciso. Fonti del governo locale riferivano di una cinquantina di assalitori uccisi assieme a 12 poliziotti e una dozzina di cittadini coinvolti negli scontri. Il presidente Vladimir Putin, informato dell’attacco nella mattinata di ieri, aveva dato un ordine secco e perentorio: «Nessun uomo armato deve uscire da Nalcik». L’ordine era di accerchiare la città e sparare «per liquidare tutti i terroristi». Solo nel primo pomeriggio le autorità locali hanno annunciato che «la situazione era tornata sotto controllo». Blindati, poliziotti e forze della brigata antisommossa presidiavano la città. Ma poi, il rappresentente nella regione del presidente Putin, Dimitri Kozak doveva ammettere che un gruppo di assalitori era ancora trincerato all’interno di un commissariato e che teneva sotto il suo controllo un numero imprecisato di poliziotti. Altri ostaggi erano segnalati in un negozio di regali, pure occupato dai guerriglieri.
Insomma, un quadro di confusione che ha ricordato le notizie false date dalle autorità dell’Ossezia del Nord nelle ore di assedio della scuola di Belsan. Il viceprocuratore generale Vladimir Kolesnikov spedito in fretta a Nalcik ha messo le mani avanti affermando che «la situazione tornerà normale entro l’alba» (di oggi,ndr). Poi ha sostenuti che «i banditi hanno fallito», perché non sono riusciti ad occupare i punti strategici della città e sono stati respinti dall’aeroporto.
All’inizio dell’attacco la polizia ha fatto prontamente evacuare la scuola n.5, dove era stato segnalato un uomo armato e che si trova a ridosso di un commissariato assaltato, e poi altre scuole elementari del centro. In realtà, l’attacco alla scuola n.5 era ampiamente annunciato. Già l’anno scorso un comunicato diffuso in Internet «a nome di Basayev» annunciava che il capo terrorista ceceno stava organizzando un commando misto - composto cioè da ceceni, balcari e ingusci, etnie ”imparentate” e di ceppo turco - come quello che aveva fatto strage a Beslan. Uno degli obiettivi indicati era appunto la scuola.
Il viceprocuratore Kolesnikov ha dovuto ammettere ieri che gli attacchi di ieri erano stati organizzati da un capo ribelle balcaro, Anzor Astemirov, e da un inguscio, Iles Gorhkanov, «complice di Basayev». E proprio il leader wahabita si sarebbe rifugiato in Cabardino-Balcaria, meglio nelle zone montagnose abitate a maggioranza dai balcari (poco meno del 10% della popolazione di circa 900.000 persone), due anni fa, sia per sottarsi all’offensiva russa in Cecenia, sia per prenedere contatto con la ”resistenza cabardina” che stava armandosi e organizzandosi contro il «potere repressivo» del «corrotto» presidente Arsen Kanokov.
Un assalto annunciato, si diceva. E infatti il 9 ottobre, la polizia aveva trovato in una fabbrica abbandonata della periferia della capitale mezza tonnellata di esplosivo, un migliaio di proiettili e vari lanciagranate. Ma soprattutto, dopo la strage di Beslan, la Cabardino-Balcaria aveva registrato un aumento di violenza ”etnica”, contro le forze di polizia e dell’esercito, in massima parte composti da militi di origine cabardini.
R.L.
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Lotte etniche, povertà, disoccupazione e corruzione rendono instabili i regimi delle repubbliche caucasiche russe
Parte dalla Cecenia il contagio islamico di Basayev
di ROBERTO LIVI
IL CREMLINO ammette di aver subito un colpo durissimo. Tanto che è allarme rosso nel Caucaso settentrionale, dove il contagio della rivolta jihadista cecena è purtroppo in atto. Mentre un quotidiano di Mosca svela che il rapporto dell’inviato del presidente Putin nella regione, Dimitri Kozak, indica un’unica soluzione: «Sbarazziamoci del Caucaso, Vendiamolo».
La regione causica è divisa tra quattro stati nazionali (Russia, Georgia, Amenia e Azerbaijan) e dodici entità autonome, semindipendenti. Per limitarsi alla Russia, il Caucaso settentrionale è diviso tra le repubbliche di Adijeia, Karachaevo-Cerkessia, Cabardino-Balcaria, Nord Ossezia, Inguscezia, Cecenia e Daghestan.
Dalla fine dell’Urss nel dicembre 1991 il patto tra il Cremlino -prima guidato da Elzin, poi da Putin- e i ras locali, scelti solo in base alla loro fedeltà, era chiaro: nel vostro territorio arricchitevi quanto volete, basta che assicuriate la tranquillità politica -anche con la repressione- e la sottomissione a Mosca.
L’accordo ha funzionato solo in apparenza. In realtà ha avviato le repubbliche del Caucaso settentrionale dritte dritte verso il disastro. Sono diventate le più povere della Federazione russa, con i picchi di disoccupazione e una corruzione sistematica nell’apparto amministrativo (polizia e servizi compresi). Nessun investimento dal governo federale nei settori produttivi, i servizi pubblici lasciati andare a rotoli, leader attenti solo ad arricchire se stessi e il proprio clan. Intanto le rivalità tra gruppi etnici e religiosi venivano sempre più esasperate dai favoritismi clientelari. In tutte le repubbliche ”miste” si è arrivati alla soglia dello scontro civile: cabardini contro balcari, karachai contro circassi, o tutti contro tutti come nel Daghestan dalle cento etnie.
Nella povertà e nell’ingiustizia si sono andate formandosi ipotesi di secessioni e ricomposizioni politiche: i balcari, ”parenti“ dei ceceni e ingusci, musulmani e come loro deportati da Stalin nel 1944, vogliono una loro repubblica. I kabardini assieme ai circassi e agli asigeti vogliono dar vita alla ”Grande Circassia” espellendo gli estranei. In mezzo i russi, col sempiterno motto: dividi per conservare il potere.
L’assalto di Beslan organizzato dal terrorista Basayev ha mandato in pezzi il bel mosaico voluto dal Cremlino. Una parte del commando che aveva attaccato la scuola veniva dalla Cabardino-Balcaria e nelle montagne di questa repubblica erano già pronti gruppi aramati con basi anche nella capitale. Come pure si sa che la prossima mossa del ”domino” di Basayev -ma vi è, come i servizi segreti israeliani, chi vede anche la longa manus di Osama Bin Laden- consiste nel colpire la confinante (ad Est) e instabile Carahcaevo-Cerkessia, dove lo scorso novembre una rivolta popolare si è conclusa con il saccheggio dell’ufficio del presidente, Mustafà Batdiyev, nella capitale Cherkes.
(Il Messaggero)
Venerdì 14 Ottobre 2005
Blitz della guerriglia, è un bagno di sangue
Caucaso, l’ “Armata islamica” assalta il cuore di Nalcik.
Putin: sterminateli
(Il Messaggero)
Quoto. Bravo Putin, non si perde tempo con questa gentaglia.
tdi150cv
18-10-2005, 12:39
ottimo ... certa gente non si spreca tempo con certa gentaglia ... meglio farli fuori e regalare un mondo un po' piu' ripulito ...
Quoto. Bravo Putin, non si perde tempo con questa gentaglia.
Eggià, proprio bravo il "campione di democrazia" Putin. Non ha mai trattato e questa può essere una posizione, se n'è sempre fregato della sorte degli ostaggi, siano essi bambini o meno, e questo è il risvolto.
SquallSed
18-10-2005, 18:09
Quoto. Bravo Putin, non si perde tempo con questa gentaglia.
peccato ke quella gentaglia ha dei motivi...
Eggià, proprio bravo il "campione di democrazia" Putin. Non ha mai trattato e questa può essere una posizione, se n'è sempre fregato della sorte degli ostaggi, siano essi bambini o meno, e questo è il risvolto.
La cosa è un po diversa, le unità antiterrorismo europee e americane hanno quale primo obbiettivo salvare gli ostaggi e secondarimente neutralizzare i terroristi, al contrario le unità russe (l' Alpha team al Dubrovka) hanno quale primo compito l'uccisione del nemico, gli ostaggi vengono dopo...
Cmq ho visto delle foto di quest'ultima azione, erano molto più professionali rispetto all' azione di Beslan, probabilmente avevano ricevuto addestramento specifico dopo Beslan
La cosa è un po diversa, le unità antiterrorismo europee e americane hanno quale primo obbiettivo salvare gli ostaggi e secondarimente neutralizzare i terroristi, al contrario le unità russe (l' Alpha team al Dubrovka) hanno quale primo compito l'uccisione del nemico, gli ostaggi vengono dopo...
Cmq ho visto delle foto di quest'ultima azione, erano molto più professionali rispetto all' azione di Beslan, probabilmente avevano ricevuto addestramento specifico dopo Beslan
Non ne dubito, ma trovo difficile credere che il loro modus operandi sia disgiunto dalla volontà politica, soprattutto in Russia.
zerothehero
18-10-2005, 22:02
ho un amico all'università che viene da kabardino e abbiamo discusso a lungo di questa vicenda..mi ha detto in pratica queste cose che in parte condivido: nelle moschee ci sono personaggi che lui chiama "barbuti wahabiti", la maggiorparte della popolazione (lui è un "russo slavo") anche tra i musulmani non ne può più di queste infiltrazioni cecene e che i "terroristi" non godono del supporto della popolazione.
Ho chiuso la vicenda dicendo "sai qual'è la cosa terribile?" che oramai qualsiasi rivendicazionismo è portato avanti strumentalizzando la religione..voglio dire Basayev/ Maschadov erano laici...ora quelli che sono rimasti sono "radicalisti islamici". :mc:
peccato ke quella gentaglia ha dei motivi...
Ma più che altro quella gentaglia è perseguitata dai russi da un paio di secoli (zar, "compagni", presidenti...) senza che nessuno dica "A".
Ormai quando si parla della Cecenia si usano apertamente termini come genocidio e persecuzione, e purtroppo le cifre sono quelle delle grandi occasioni.
Ora io non voglio giustificare questi gesti come non voglio giustificare Beslan&co, però sarebbe utile, intellettualmente e ai fini della discussione, rendersi conto che dall'altra parte della barricata c'è un popolo che ha subito 10 100 1000 Beslan nel disinteresse generale.
Alla faccia della democrazia, dei diritti umani fondamentali e inviolabili, della lotta al terrore, del bene vs male che tanto piace ai media occidentali.
Oltre a questo, ci sarebbe da discutere sulla figura di Basayev che compie gesti di autolesionismo puro(politicamente) senza che se ne capisca bene il perchè.*
Alla Al-Zarqawi insomma.*
*E non venitemi a parlare di religione&co perchè i soldi e le conoscenze per mantenere attivo 24su24 un network del terrore collegato a tutto, che rivendica tutto, che colpisce tutti dappertutto che si occupa di tutto... decevo... i soldi e le conoscenze non te le mandano certo gesù cristo, maometto o l'orso yoghi.
zerothehero
19-10-2005, 18:48
il problema è che non hanno a che fare (almeno in questa contingenza) con un autonomismo laico, ma con un radicalismo a forte connotazione radical-religiosa.
il problema è che non hanno a che fare (almeno in questa contingenza) con un autonomismo laico, ma con un radicalismo a forte connotazione radical-religiosa.
Sì, ma questo ha ben poca importanza secondo me.
La religione può esserne un modo come un altro (ideologia etc) per aumentare lo zelo, il morale e tutto il resto.
Non è certo la causa scatenante o il traino.
Se non sbaglio è dal 1800 (e qualcosa) che i ceceni vengono perseguitati, e la religione è un fattore entrato in gioco di recente.
leleroby85
19-10-2005, 19:33
A me viene quasi il sospetto che sia opera dello stesso putin.. Giusto per poter manteenere la cecenia sotto il giogo della '' schiavitù ''.. dato che per putin è solo un luogo di estrazione di materie prime e ne sfrutta la popolazione..
zerothehero
19-10-2005, 21:48
Sì, ma questo ha ben poca importanza secondo me.
La religione può esserne un modo come un altro (ideologia etc) per aumentare lo zelo, il morale e tutto il resto.
Non è certo la causa scatenante o il traino.
Se non sbaglio è dal 1800 (e qualcosa) che i ceceni vengono perseguitati, e la religione è un fattore entrato in gioco di recente.
Un conto è avere a che fare con persone che rivendicano l'indipendenza (che si può anche capire visto le persecuzioni di Stalin), un altro con fanatici che vogliono destabilizzare tutto il caucaso per magari instaurare la sharia....c'è una enorme differenza anche nelle finalità tra indipendentismo laico e radicalismo islamico...con i secondi non tratterei mai perchè non appena gli si concede qualcosa attaccano le regioni limitrofe.
Poi chi attacca sono ceceni e non nativi di Kabardino..segno del poco supporto da parte della popolazione(in maggioranza musulmana) di cui godono.
Un conto è avere a che fare con persone che rivendicano l'indipendenza (che si può anche capire visto le persecuzioni di Stalin), un altro con fanatici che vogliono destabilizzare tutto il caucaso per magari instaurare la sharia....c'è una enorme differenza anche nelle finalità tra indipendentismo laico e radicalismo islamico...con i secondi non tratterei mai perchè non appena gli si concede qualcosa attaccano le regioni limitrofe.
Poi chi attacca sono ceceni e non nativi di Kabardino..segno del poco supporto da parte della popolazione(in maggioranza musulmana) di cui godono.
Infatti secondo me del caso Cecenia dovrebbe occuparsi quanto meno l'Onu (sperando che non faccia ancora più danni...); purtroppo ciò non avviene e così ci ritroviamo agli estremi di oggi.
Poi per quanto riguarda la sharia&co considera che basayev è quello che vorrebbe creare un califfato islamico in cecenia e nei paesi vicini... voglio dire, di cazzate ne spara un sacco, ma come ha recentemente ammesso non è altro che un bandito e un terrorista.
Sarebbe meglio se scomparisse dalla circolazione, purtroppo però temo che faccia comodo ai russi avere una mina vagante come lui.
Cmq c'è da dire che la resistenza cecena anche nel suo paese natale non è molto numerosa, e questo sopratutto per via degli estremismi di cui basayev si è fatto portatore.
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