korry78
12-10-2005, 22:11
E' accaduto all'ospedale Carlo Poma di Mantova ad un 73enne
Il primario: "Casi inusuali ma che fanno parte della medicina"
La figlia: "Un miracolo. Siamo passati dal dolore alla felicità
Però, che incubo! Adesso speriamo che si riprenda del tutto"
MANTOVA - "Stavamo già preparando il funerale, per noi è un miracolo che mio padre si sia ripreso". La figlia del pensionato di 73 anni, dato per morto dopo un infarto e "resuscitato" improvvisamente 35 minuti dopo che i medici dell'ospedale Carlo Poma di Mantova ne avevano constatato il decesso, racconta così "l'incubo che come familiari abbiamo vissuto".
Ieri mattina alle 7 il pensionato, che si trovava già ricoverato per altre patologie, è stato colpito da infarto: immediato è stato l'intervento dei cardiologi e dei rianimatori con un massaggio cardiaco durato 25 minuti. Tutto inutile. Il cuore non ne voleva sapere di ripartire; nessuna attività elettrica veniva rilevata dal monitor a cui il paziente era collegato. I medici hanno constatato il decesso alle 7,25 visto che il pensionato non dava più segni di attività cerebrale nè cardiaca.
"I medici - racconta ora la donna - ci hanno telefonato ieri mattina verso le 8 per dirci che mio padre era morto. Alle 9, quando eravamo in viaggio verso Mantova e stavamo già pensando al funerale, ci hanno richiamato al telefono per dirci che mio padre si era ripreso".
Come prescrive la legge, l'uomo, che abita a Castel d'Ario, in provincia di Mantova, è rimasto altre due ore sul lettino dell'unità coronarica, collegato al monitor. Alle 8, e cioè 35 minuti dopo che le macchine avevano decretato la morte dell'anziano, il monitor ha lanciato i primi segnali: il cuore, seppur molto lentamente, aveva ripreso a battere e il paziente si era mosso. Sono ricominciate subito le pratiche per la rianimazione, che questa volta hanno avuto successo. L'anziano si è ripreso e ha cominciato a pronunciare qualche parola, dimostrando di non aver riportato alcun danno a livello cerebrale.
"Casi inusuali ma che fanno parte della medicina", commenta il primario ospedaliero Roberto Zanini. Questa mattina l'uomo ha ripreso a respirare autonomamente e a parlare regolarmente e ha persino consumato un pasto leggero. "Può succedere - ha spiegato un medico della cardiologia - che qualche piccolo movimento elettrico del cuore, non rilevato dalla macchina, vi sia stato, magari un battito al minuto, e probabilmente quello è bastato a tenerlo in vita".
Questa mattina, per scrupolo, medici e tecnici del reparto hanno controllato il monitor dell'unità coronarica, trovandolo perfettamente funzionante. "E' stato un miracolo - conclude la figlia - noi, infatti, non abbiamo motivo di dubitare delle parole dei medici. In un'ora siamo passati dal dolore alla felicità. Però, che incubo! Adesso speriamo che si riprenda del tutto".
(12 ottobre 2005)
:eek: :eek: :eek:
http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/cronaca/rivive/rivive/rivive.html
Il primario: "Casi inusuali ma che fanno parte della medicina"
La figlia: "Un miracolo. Siamo passati dal dolore alla felicità
Però, che incubo! Adesso speriamo che si riprenda del tutto"
MANTOVA - "Stavamo già preparando il funerale, per noi è un miracolo che mio padre si sia ripreso". La figlia del pensionato di 73 anni, dato per morto dopo un infarto e "resuscitato" improvvisamente 35 minuti dopo che i medici dell'ospedale Carlo Poma di Mantova ne avevano constatato il decesso, racconta così "l'incubo che come familiari abbiamo vissuto".
Ieri mattina alle 7 il pensionato, che si trovava già ricoverato per altre patologie, è stato colpito da infarto: immediato è stato l'intervento dei cardiologi e dei rianimatori con un massaggio cardiaco durato 25 minuti. Tutto inutile. Il cuore non ne voleva sapere di ripartire; nessuna attività elettrica veniva rilevata dal monitor a cui il paziente era collegato. I medici hanno constatato il decesso alle 7,25 visto che il pensionato non dava più segni di attività cerebrale nè cardiaca.
"I medici - racconta ora la donna - ci hanno telefonato ieri mattina verso le 8 per dirci che mio padre era morto. Alle 9, quando eravamo in viaggio verso Mantova e stavamo già pensando al funerale, ci hanno richiamato al telefono per dirci che mio padre si era ripreso".
Come prescrive la legge, l'uomo, che abita a Castel d'Ario, in provincia di Mantova, è rimasto altre due ore sul lettino dell'unità coronarica, collegato al monitor. Alle 8, e cioè 35 minuti dopo che le macchine avevano decretato la morte dell'anziano, il monitor ha lanciato i primi segnali: il cuore, seppur molto lentamente, aveva ripreso a battere e il paziente si era mosso. Sono ricominciate subito le pratiche per la rianimazione, che questa volta hanno avuto successo. L'anziano si è ripreso e ha cominciato a pronunciare qualche parola, dimostrando di non aver riportato alcun danno a livello cerebrale.
"Casi inusuali ma che fanno parte della medicina", commenta il primario ospedaliero Roberto Zanini. Questa mattina l'uomo ha ripreso a respirare autonomamente e a parlare regolarmente e ha persino consumato un pasto leggero. "Può succedere - ha spiegato un medico della cardiologia - che qualche piccolo movimento elettrico del cuore, non rilevato dalla macchina, vi sia stato, magari un battito al minuto, e probabilmente quello è bastato a tenerlo in vita".
Questa mattina, per scrupolo, medici e tecnici del reparto hanno controllato il monitor dell'unità coronarica, trovandolo perfettamente funzionante. "E' stato un miracolo - conclude la figlia - noi, infatti, non abbiamo motivo di dubitare delle parole dei medici. In un'ora siamo passati dal dolore alla felicità. Però, che incubo! Adesso speriamo che si riprenda del tutto".
(12 ottobre 2005)
:eek: :eek: :eek:
http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/cronaca/rivive/rivive/rivive.html