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Adric
09-10-2005, 02:14
Bassolino, favola finita: anche i Ds lo processano

Tre immagini da un fallimento: l’emergenza nettezza urbana, i buchi nella sanità e la moltiplicazione di manager e consulenti. E l’oasi di Bagnoli resta una chimera

Bassolino, favola finita: anche i Ds lo processano

Dall’ascesa negli anni ’90 al degrado di Napoli, così il governatore è diventato un simbolo della «questione morale» nel suo partito

- di Luca Telese - Il Giornale

da Roma - L'immagine da cui partire, per raccontare la storia lunga e complicata, quella di un'ascesa quasi favolistica e di un crepuscolo a metà strada tra dramma e farsa, potrebbe essere quella di una spiaggia, l'Arenile di Bagnoli. Secondo Antonio Bassolino doveva essere la «nuova Capri», di Napoli: nuovi stabilimenti, alberghi, una pioggia di investimenti pubblici e privati, il simbolo di una Napoli che cambiava, recuperava il suo degrado, inventava una nuova oasi dentro la città. Per capire come è andata nella realtà, invece, basta questa cartolina: chilometri e chilometri di spiaggia scomparsi sotto le passarelle di legno, un divieto - addirittura sanitario - di toccare la sabbia. La stessa amministrazione che sognava una nuova California a Bagnoli si è «dimenticata» di bonificare quella sabbia rimasta contaminata dalla deindustrializzazione.

1 La favola diventa realtà Se vuoi raccontare la storia di Antonio Bassolino, della sua fortuna e della sua disgrazia non puoi essere ingeneroso: devi ricordare la stagione di entusiasmo che aveva travolto una città nei primi anni Novanta, quando l'allora neosindaco, seppe costruire un progetto e dei simboli forti: sembrava quello di Napoli un «nuovo rinascimento», Si riapriva il portone del Palazzo Serra di Cassano, restituito a nuova vita dopo secoli di decadenza, si ristrutturavano il centro di Napoli, il suo salotto, Piazza Plebiscito. La città per un attimo era di nuovo capitale cosmopolita, come nemmeno quando era culla di un regno: emozione per i concerti di Pino Daniele e Lucio Dalla, fuochi d'artificio da far invidia agli imperatori Ming, e anche cose concretissime, come la metropolitana che vedeva la luce a tempi di record. Erano i giorni in cui Bassolino entrava nel presepe come pupazzetto e la sua zazzera sale e pepe acquisiva aurea di santità. Due biografie lo celebravano, persino un «nuovo cinema napoletano» gli nasceva intorno e gli trovava un ruolo in un film a episodi, I vesuviani in cui Mario Martone immaginava una sua «Salita», sul vulcano: una sorta di processione laica.

2 Delirio di onnipotenza.
È a questo punto che, come in un grande film epico americano, come se fosse una figurina di Michael Cimino, Oliver Stone o Martin Scorsese, Bassolino sembrava perdere contatto con la realtà: se cerchi un punto in cui i sogni iniziano a diventare favole, lo trovi nel peccato «di ubris», nel giorno in cui il delirio di onnipotenza lo porta a distruggere quello che ha appena costruito. Bassolino, tentato, accetta di fare il ministro: si sposta a Roma, lasciando il suo bravissimo vice - Riccardo Marone - a governare la città. Lo fa aggirando la legge, ma ci riesce. Per un attimo tutto sembra alla sua portata, pare ci sia solo l'imbarazzo della scelta: il governo, o il partito, magari tutti e due. Non volendo rinuciare a nessun sogno li perde entrambi. Resta sotto le macerie del governo D'Alema e deve tornare a Napoli, non più da vincitore, ma come un generale napoleonico in ritirata dopo essere arrivato alle porte di Mosca. E perde ogni appeal anche nei Ds, dove rimane sempre un «cacicco» (D'Alema dixit) ovvero un dirigente meridionale che non supera le sue colonne d'Ercole: a Roma c'è chi si ricorda ancora di quando aveva una corrente di sinistra del tre-virgola-briscola con Renato Nicolini, e vestiva improbabili giacche color senape. Ma anche a Napoli perde colpi: la magistratura gli azzoppa Marone, che implicato in una inchiesta sui parcheggi (da cui uscirà pulito), viene spedito a Montecitorio. E la città non prende bene la telenovela della candidatura alle Regionali, con tanto di azzeccagarbugli mobilitati per aggirare l'incompatibilità, dimissioni date e addirittura revocate. Bassolino vuol sempre di più, ottiene sempre meno. Non bastano le percentuali bulgare con cui viene rieletto ben tre volte, perché anche con il 90 per cento la sua distanza dall'agognata Roma resta invariata. E come una divinità annoiata e molto sicura di se stessa, inizia a perdere colpi: la ricetta dei primi successi, efficienza-onestà-nuova classe dirigente viene ribaltata.

3 Sogni tra i rifiuti. Il primo fallimento, come per tutti i migliori sogni di Napoli, è nei rifiuti: per quanto nominato commissario straordinario (dal governo di destra!) Bassolino tentenna: non resiste più alle pressioni dei gruppi di potere locale e di interesse, non riesce a costruire nemmeno uno dei termovalorizzatori necessari alla regione. La Campania finisce sotto cumuli di immondizia, la gente in piazza e per strada a protestare, fra blocchi stradali ad Acerra e serrate in città. Non è che l'inizio: la sanità, altra voce dolente, va in bancarotta: c'è un buco nero abissale nei bilanci, la Regione non riesce nemmeno a pagare le ricette ai farmacisti: e di nuovo rabbia, accuse, proteste, e serrate. Finisce l'efficienza manageriale, ma in compenso si moltiplicano i manager bassoliniani. Uno di loro, il deputato Pino Petrella, è sorpreso in palese conflitto di interesse: consulente del polo oncologico napolentano, deputato, e nel contempo responsabile sanità nazionale ds: un po' troppo per uno che dovrebbe «controllare». Poi Petrella finisce nei guai per una intercettazione in cui ordina ad un manager di area diessina - Piero Cerato - di licenziare un dirigente per assumerne un altro. Penalmente non rilevante (perchè il manager non si è piegato), ma moralmente riprorevole. È il nuovo stile di governo, quello che l'ex sindaco di Benevento De Luca (acerrimo nemico di Basolino) chiama lo stile dei «Nuovi cafoni», profetizzando arresti ed inchieste. Intanto a Napoli la camorra spara uccidendo prima di tutto il sogno della legalità, la Jervolino perde credibilità, le periferie diventano peggio del Bronx, scoppia lo scandalo degli stipendi gonfiati, persino L'Espresso mette la classe dirigente ulivista sotto accusa. Un assessore interdetto dai pubblici uffici - l'udeurrino Luca Esposito - anzichè essere sbattuto fuori, viene addirittura premiato con una nuova poltrona (al turismo). La Campania è ultima (con la Sicilia, al 25 per cento) nel ricorso ai fondi europei. I ds mettono Bassolino sotto processo, persino un saggio moderato come Giorgio Napolitano approva un ordine del giorno sulla questione morale che parla di lui (pur senza nominarlo). La favola è finita, adesso si spera che il viceré che avrebbe voluto conquistare il mondo, riesca ad arrivare alla fine del mandato prima che i «nuovi cafoni» e lo portino a fondo.

Luca Telese, 8 ottobre 2005

CONFITEOR
09-10-2005, 09:25
Sarebbe ora visto il totale fallimento del cambiamento di napoli...
purtroppo ci metteranno un altro bassolino e per qualche anno saranno a posto...

Lorekon
09-10-2005, 10:05
Laddove si sbaglia bisogna riconoscerlo e correggersi. Bassolino non mi ha mai convinto (nè la Jervolino come lui).
vediamo di non scavarci la fossa da soli.

Onisem
09-10-2005, 11:21
Laddove si sbaglia bisogna riconoscerlo e correggersi. Bassolino non mi ha mai convinto (nè la Jervolino come lui).
vediamo di non scavarci la fossa da soli.
Infatti, se uno ha male operato non vedo il problema ad ammetterlo. Lasciamo pure che sia la Destra ad attaccarsi alle poltrone con le unghie e a rigettare sempre ogni ammissione di responsabilità. I risultati dell'amministrazione di Napoli e della Campania sono evidenti. Certo, magari la criminalità non avrà cooperato, ma questo non può essere nè una scusa, nè qualcosa da aspettarsi e ricercare.

Lucrezio
09-10-2005, 11:54
Peccato perché è stato un grande sindaco. Napoli ha vissuto dei momenti di ripresa che non sembravano nemmeno possibili.
Speriamo che il prossimo bassolino abbia le palle - perdonate l'espressione - di rimanere al suo posto, senza cambi di carreggiata.
Napoli ne avrebbe un bisogno enorme...

Silver_1982
09-10-2005, 17:29
Io sinceramente credevo avesse fatto bene....visti i risultati delle regionali!

CONFITEOR
11-10-2005, 18:22
Io sinceramente credevo avesse fatto bene....visti i risultati delle regionali!
clientelismo clientelismo...

Harvester
11-10-2005, 18:32
un sindaco "da facciata".....ecco cosa era bassolino. e tutti a rieleggerlo ogni volta come sudditi ciechi di un vicerè.

Mammabell
12-10-2005, 00:47
:mbe:
a parte commentare un articolo del " giornale"...

certo, se tornassi indietro voterei quell'altro là... come si chiama?
Non mi viene il nome...


mmm, come... quello che non sapeve nemmeno cosa doveva dire alle interviste e ai faccia e faccia con bassolino, quello che diceva solo votate me, davvero non mi viene il nome...


Il discorso è molto lungo, chi non vive qui, chi non conosce i problemi di questa regione non ha lontanamente idea di cosa ha fatto Bassolino... che di sicuro non è la fata turchina...

hai detto bene, se è stato votato di nuovo, e con un plebiscito, un motivo ci sarà :O

L'unico, solo, serio e testardo...

fatevi un po' di cultura.
http://presidente.campania.it/
http://www.regione.campania.it/

sempreio
12-10-2005, 01:09
il punto non è cambiare presidente è cambiare l' italia :D

riaw
12-10-2005, 02:40
chi non vive qui, chi non conosce i problemi di questa regione non ha lontanamente idea di cosa ha fatto Bassolino...

beh, visto che non molti di noi vivono in campania, potresti iniziare con lo spiegarci le grandi cose che ha fatto bassolino :)

sono qua ad ascoltare :)

Mammabell
12-10-2005, 08:43
fai un giro nei link ke ho postato ;)

ci vorrebbe un libro per scrivere tutto quello che è stato fatto di come si stava prima e di come si sta ora ed ovviamente di quanto molto bisognia fare ancora :O

Harvester
12-10-2005, 08:57
fai un giro nei link ke ho postato ;)

ci vorrebbe un libro per scrivere tutto quello che è stato fatto di come si stava prima e di come si sta ora ed ovviamente di quanto molto bisognia fare ancora :O

per me è tutto come e peggio di prima...........e così per quasi tutti i napoletani. dove sono queste "cose fatte" da scriverci un libro?

riaw
12-10-2005, 09:38
per me è tutto come e peggio di prima...........e così per quasi tutti i napoletani. dove sono queste "cose fatte" da scriverci un libro?


e meno male che solo i napoletani conoscono bene come stanno veramente le cose....

a me sembra quasi che avete più confusione voi del resto dell'italia.....

bah quando vi siete messi d'accordo fate un fischio, ok?

Mammabell
12-10-2005, 09:57
Tutto quello che riporto è STATO FATTO, non è un programma, E' STATO GIA' REALIZZATO O IN CORSO DI REALIZZAZIONE!!!



Trasporti ed infrastrutture

Avviato un programma da 22,3 miliardi di investimenti in infrastrutture
Per ridurre il gap con il Nord del Paese e il resto dell’Europa e rilanciare lo sviluppo della Campania abbiamo avviato un grande progetto di realizzazione di infrastrutture da 22,3 miliardi di euro tra fondi europei, nazionali e regionali nel campo della metropolitana regionale, delle strade e autostrade, dei porti, degli interporti e degli aeroporti.
Di questi già spesi 2,4 miliardi (il 10%)
Nel periodo 2001-2004, abbiamo già speso 2,4 miliardi dei 22,3 programmati, ossia oltre il dieci per cento, contribuendo ad una crescita del 1,5% del PIL regionale, con una capacità di spesa che ha raggiunto gli 800 milioni all’anno.
Spesi 300 milioni del POR
Abbiamo speso in particolare 300 milioni di euro soltanto dei fondi europei del POR specificamente destinati ai trasporti, ossia quasi la metà di quelli assegnati, ottenendo così la premialità da parte dell’Unione europea per capacità di spesa.
Aperti 200 cantieri per 6-7mila posti l’anno
Grazie a questi fondi abbiamo aperto 200 cantieri che generano 6-7mila posti di lavoro all’anno.

La metropolitana regionale: aperti 37,5 km di linee e 19 stazioni
Abbiamo avviato la realizzazione del progetto della metropolitana regionale, la più grande opera pubblica in corso oggi in Italia dopo l’Alta velocità-capacità ferroviaria.
Un progetto da 5,7 miliardi di euro che nel 2010 doterà la nostra regione di 170 km di linee e 83 stazioni in più, collegando in un’unica grande rete tutto il territorio delle cinque province, con benefici sulla riduzione del traffico e dell’inquinamento atmosferico e il miglioramento della vivibilità. Dal 2001 abbiamo aperto 37,5 km di linee e 19 stazioni, dalla San Giorgio – Ponticelli
- Casalnuovo e la Napoli - San Giorgio della Circumvesuviana alla tratta Vanvitelli - Dante della linea 1 della metropolitana di Napoli con il corridoio di collegamento Museo-Cavour tra linee 1 e 2. Oltre quaranta cantieri sono attualmente aperti in tutta la regione per proseguire i lavori.

Lo sviluppo del trasporto pubblico locale e della mobilità sostenibile: la legge regionale
Nel campo dei servizi di trasporto, abbiamo attuato il federalismo amministrativo, anzitutto approvando la legge regionale di riforma del trasporto pubblico locale, che riordina per la prima volta l’intero settore e trasferisce importanti competenze e risorse alle Province.
Abbiamo aumentato i servizi e il bilancio a disposizione per questo settore fondamentale. Abbiamo fatto contratti e dato certezze a milioni di cittadini e a migliaia di lavoratori in un settore che per anni ha vissuto nella precarietà.
Un solo sistema di biglietti UNICOCAMPANIA
Dal 2003 – per primi in Italia – abbiamo un solo sistema di biglietti, UNICOCAMPANIA, che consente di usare tutti i mezzi pubblici (1.500 treni e 27.600 corse di bus al giorno) delle 13 aziende di trasporto regionale in tutti i 551 Comuni delle 5 Province con un unico ticket.
Un’iniziativa anche sociale, con numerose agevolazioni per studenti, famiglie a basso reddito, anziani e disabili.

L’orario ferroviario integrato METROCAMPANIA
Dal 2002 abbiamo istituito un sistema integrato degli orari di tutti servizi di trasporto ferroviario, METROCAMPANIA, potenziando progressivamente i collegamenti e le coincidenze in modo da avere un’unica grande rete sulla quale muoversi ogni giorno.


Acquistati 500 bus e 60 treni
Abbiamo avviato lo svecchiamento del parco dei mezzi pubblici, sia degli autobus (già acquistati 500 pullmann grazie ai contributi regionali) che dei treni (già in servizio 11 moderni treni TAF per i servizi ferroviari regionali e stanno arrivando 19 “minuetto” e oltre 30 treni anche per Alifana, Circumvesuviana e Sepsa).
L’applicazione delle nuove tecnologie
Nel campo delle nuove tecnologie applicate ai trasporti, sono in corso numerosi progetti di informazione all’utenza e di controllo della mobilità che utilizzano computer, telecamere, pannelli a messaggio variabile, monitor, e che servono anche per migliorare la sicurezza di passeggeri e lavoratori, come nel caso delle telecamere e degli impianti di videosorveglianza della Circumvesuviana.
214mila viaggiatori con il metrò del mare
Nel settore dei collegamenti marittimi, abbiamo istituito nel 2001 l’innovativo servizio del metrò del mare che collega con mezzi veloci Napoli e Salerno con i più bei posti delle costiere flegrea, vesuviana - sorrentina, amalfitana e cilentana. Un servizio che ha raggiunto quest’anno i 214mila passeggeri in sei mesi e che altri Paesi del Mediterraneo si accingono a imitare. Abbiamo dato sostegno allo sviluppo e al turismo, abbiamo collegato fra loro aree della regione come i Campi Flegrei e il Cilento, che mai lo erano state con servizi pubblici via mare.
I porti turistici: un Progetto integrato da 300 milioni di cui 106 di fondi POR
Abbiamo rilanciato il settore della portualità turistica, per anni abbandonato, avviando un grande progetto di recupero e riqualificazione dei porti esistenti investendo oltre 20 milioni di euro per risolvere le emergenze. Abbiamo poi approvato le linee guida per lo sviluppo del sistema e, soprattutto, attivato il Progetto integrato per 300 milioni di euro, 106 dei quali di fondi del POR, che prevede interventi su tutti i 56 scali e approdi dei 450 km di costa della
Campania e su nuovi porti da costruire, e che attirerà a sua volta investimenti per altri 200 milioni circa di capitali pubblici e privati grazie al project financing. Complessivamente avremo 7mila posti barca riqualificati e altrettanti nuovi, con servizi moderni e adeguati e “sistemi” integrati di porti turistici attrezzati in ognuno dei dieci ambiti costieri nei quali abbiamo diviso il
territorio.
Strade e autostrade: avviati interventi per 6,3 miliardi di euro
Abbiamo avviato un programma di potenziamento, messa in sicurezza e in rete da 6,3 miliardi di euro su circa 700 km di strade e autostrade. Attualmente sono aperti oltre 150 cantieri in tutta la regione, da quelli sulla Salerno - Reggio Calabria e sull’A3 Napoli - Salerno per la terza corsia alla Fondovalle Isclero; dalla bretella di accesso dal raccordo autostradale SA - AV al
Campus universitario di Fisciano, al completamento della tangenziale est per il raccordo della statale 88 all’area universitaria e all’insediamento della “Città dei Giovani” di Baronissi; dalla 268 alla tangenziale di Caserta.
Sicurezza stradale: un piano da 30 milioni di euro
Nel campo della sicurezza stradale, poi, pur non avendo la Regione una competenza specifica, abbiamo istituito la prima agenzia regionale di settore e avviato un Piano di finanziamenti a Comuni e Province da 30 milioni di euro per interventi dedicati a migliorare la sicurezza e a campagne di sensibilizzazione sul tema, soprattutto per i giovani, vittime principali degli incidenti e del mancato rispetto del Codice della Strada.
Sistema aeroportuale: i nuovi poli di Capodichino, Grazzanise e Pontecagnano
Abbiamo realizzato lo studio di fattibilità, diventato il Piano regionale per lo sviluppo del sistema, basato sui tre poli principali di Capodichino, Grazzanise e Pontecagnano. Abbiamo poi contribuito a potenziare le infrastrutture e i collegamenti internazionali dell’aeroporto di Capodichino, in particolare con l’istituzione dei voli Napoli - Madrid e Napoli - New York.
Trasporto merci e logistica: esplose le “autostrade del mare”, istituita l’Agenzia regionale e avviato l’interporto di Battipaglia
Siamo i primi in Italia ad aver istituito l’Agenzia regionale della logistica che coordina tutti gli interventi del settore. Abbiamo finalmente – dopo anni di impasse – avviato la realizzazione dell’interporto di Salerno - Battipaglia, che con quelli di Nola e Marcianise - Maddaloni rappresenta uno dei tre poli del sistema. Abbiamo contributo allo sviluppo delle “autostrade del mare”, con interventi per i porti di Napoli e Salerno, diventati ormai punte di diamante del sistema, tanto che ben il 50% di questi traffici in Italia toccano i nostri due principali scali.
Ormai si è realizzato un vero e proprio “ponte sul Tirreno” che collega Campania e Sicilia.


SANITA'
L’operato degli ultimi anni ha permesso di far fronte al pesante disavanzo finanziario (4.135 miliardi di vecchie lire) ereditato dalle amministrazioni precedenti. Attraverso provvedimenti mirati e nonostante la penalizzazione subita dalla nostra Regione in sede di riparto del Fondo Sanitario Nazionale (il governo non ha ancora trasferito 4.000 miliardi di vecchie lire, nonostante siano già state assegnate alla Campania), siamo riusciti a rientrare nei
parametri previsti dagli accordi stabiliti nel 2001 dalla Conferenza Stato-Regioni. Questo è
stato possibile soprattutto perché:
- abbiamo imposto, con atti specifici della Giunta, tetti di spesa al sistema sanitario,
vigilando affinché fossero rispettati;
- senza l’uso di ticket, siamo riusciti ad abbattere la spesa farmaceutica dal 21% al 16%.
Una percentuale inferiore a quella di altre importanti regioni, come Lazio e Sicilia.
Grazie all’approvazione del Piano Sanitario Regionale e del Piano Ospedaliero, la Regione si è dotata dei due strumenti cardine attraverso cui può svolgere la sua funzione di programmazione della Sanità, perseguendo le linee guida del contenimento di spesa e del miglioramento della qualità dell’assistenza.
Risultati significativi si sono ottenuti nel campo dell’adeguamento delle strutture sanitarie:
la nuova piastra operatoria del Monaldi; il nuovo ospedale di Giugliano; il Polo cardiologico di Caserta; la nuova residenza sanitaria assistenziale di Torre del Greco; le camere a pressione negativa del Cotugno; il modernissimo acceleratore lineare dell’Istituto Pascale di Napoli; il nuovo ospedale di Agropoli, specializzato nella radioterapia stereoterassica; la nuova unità di Neuro-rianimazione e di radiologia e risonanza magnetica del Rummo di Benevento; le dialisi di Solofra e Caserta, sono solo alcuni esempi dell’operato regionale degli ultimi anni. Tra le opere più significative avviate alla realizzazione figurano invece l’Ospedale del Mare di Napoli, la Cittadella Ospedaliera di Avellino, il Policlinico di Caserta, il Polo Pediatrico di Acerra, il centro di ricerca ex Ipai di Mercogliano.



Sicurezza e Legalità

Il quadro normativo
Negli ultimi anni la Regione Campania ha approvato una serie di strumenti legislativi per combattere l’illegalità nelle sue più svariate forme. Tra questi, figurano:


Legge Regionale sulla Sicurezza urbana:

- finanzia i Comuni per progetti di sicurezza urbana integrata;
- istituisce la Conferenza Regionale per il coordinamento delle politiche integrate di sicurezza insediata il 12 gennaio 2004;
- istituisce il Comitato Tecnico Consultivo per supportare la polizia locale;
- riforma la Scuola Regionale di Polizia locale.


Legge Regionale sui Beni Confiscati alla Camorra:

- finanzia i Comuni per progetti di utilizzo sociale dei beni confiscati.
- Sostiene il terzo settore che produce beni e servizi nei beni confiscati.

Legge per l’Aiuto alle vittime di criminalità, contro l’estorsione e l’usura:

- istituisce la Consulta dei Familiari delle Vittime (auto-aiuto, interventi di sostegno psicologico, legale e sociale) presso la Casa confiscata al camorrista Luigi Giuliano a Forcella;
- sostiene la Costituzione di parte civile ai Comuni, alle associazioni e ai familiari delle vittime;
- finanzia Comuni e Province per progetti di aiuto alle vittime (sostegno psicologico, legale ed aziendale per chi è vittima reale o potenziale);
- finanzia i Comuni per progetti di sostegno al nucleo familiare ed agli orfani per il conseguimento dell’obbligo scolastico e la prosecuzione negli studi e l’inserimento lavorativo;
- finanzia a associazioni antiracket ed antiusura per progetti di aiuto alle vittime;
- finanzia i Confidi (Consorzi o Cooperative di copertura dei fidi bancari) per incentivare la costituzione del fondo antiusura coprendo quanto non copre il finanziamento nazionale (20%);
- istituisce la Consulta delle associazioni antiracket ed usura.

Ma non è tutto. Grazie al rapporto tra Regione e Ministero dell’Interno, sono stati realizzati vari interventi per la diffusione della legalità, in primis la costituzione di un Osservatorio regionale sulla Sicurezza urbana e l’individuazione di un sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici finalizzato alla prevenzione di infiltrazioni criminali.


Urbanistica, Territorio, Turismo


Sei leggi per governare il territorio
L’urbanistica è uno dei campi in cui abbiamo inciso e in cui abbiamo riformato di più :
sei leggi, tutte volte a coniugare l’esigenze dello sviluppo con la tutela del territorio, la semplificazione delle procedure per cittadini ed enti locali e nuove forme di controllo, e poi la grande riforma, varata lo scorso dicembre con le Norme sul Governo del Territorio, che dota questa regione per la prima volta di un organico sistema di regole per pianificare.

La sfida del PTR
Ed è proprio su questo terreno che ci giochiamo la grande sfida della prossima
legislatura, dopo aver nel frattempo istituito e avviato a funzionamento 11 tra parchi e Riserve regionali: approvare definitivamente il Piano Territoriale Regionale, per dare un quadro definito di regole al territorio e costruire lo sviluppo di una Campania sempre più plurale.
Un Piano Territoriale regionale che la Giunta, in sede di adozione, ha voluto costruire come un piano d’inquadramento, di indirizzo strategico e di promozione di azioni integrate, individuando 9 ambienti insediativi e 45 sistemi territoriali di sviluppo senza imporre scelte dall’alto, senza costruire un Piano regolatore della Campania, ben conoscendo la necessità di ridurre le condizioni d’incertezza, in termini di conoscenza e interpretazione del territorio, per le
azioni dei diversi operatori, istituzionali e privati.

Restauriamo la Campania
In questi anni abbiamo posto in essere una serie di azioni per tutelare il diritto alla casa con l’obiettivo di diminuire il disagio abitativo delle fasce sociali più deboli e delle giovani generazioni, investendo risorse pari a 570 milioni di euro circa.
Nel settore delle abitazioni, tuttavia, c’ ancora molto da fare: per questo vogliamo realizzare un piano di rifacimento dei palazzi delle nostre città, sulla scia della felice esperienza di SIRENA a Napoli e in attuazione della Legge Regionale 26/02 che già oggi, se sufficientemente finanziata (fabbisogno previsto di almeno 100 mln di euro all’anno) consente contributi fino al 50% a fondo perduto in favore dei condomini per le spese di rifacimento della facciate e, più in generale, delle parti comuni.
Utilizzare strumenti aventi l’obiettivo di coniugare una migliore qualità della vita con una migliore offerta turistica è da sempre una delle nostre strategie di governo: ecco perché Restauriamo la Campania deve diventare un progetto di riqualificazione dei nostri centri storici, i minori innanzitutto, che potranno sviluppare sempre più la propria vocazione turistica, e recuperare quel decoro urbano che, in molti quartieri e per tantissimi edifici, è solo un lontano ricordo.
Il primo passo, in questo senso, sarò costituito dal reperimento delle risorse: grazie alla previsione della Legge urbanistica regionale n° 16/04, oggi è già consentita ai comuni l’accensione di mutui finalizzati alla riqualificazione, ma ciò non toglie che anche la Regione potrebbe investire risorse rilevanti.
Il modello gestionale del progetto potrebbe essere mutuato dall’ottima esperienza di SIRENA o di esperienze simili già presenti nella nostra regione, come per esempio un’agenzia che promuova le opportunità sul territorio e coordini e semplifichi le procedure, per dare certezze ai cittadini.
In questo senso, è nostra intenzione promuovere l’approvazione di una legge
regionale che permetta la riqualificazione integrata del centro storico di Napoli, (dichiarato patrimonio mondiale dell’Unesco), inserendo questo intervento nelle disposizioni più generali della legge urbanistica. Bisogna riscoprire con urgenza l’importanza del più grande centro storico d’Europa e comprendere che il migliore avvenire e decollo sociale, culturale, economico e ambientale della Campania è strettamente connesso al futuro del suo capoluogo. Tra gli strumenti disponibili uno dei più rilevanti è oggi senza dubbio il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).
Relativamente alla strategia di utilizzazione di quest’ultimo, alla luce della particolare realtà territoriale della Campania, sarà opportuno un potenziamento della politica urbana attraverso un maggiore coinvolgimento degli Enti Locali nella fase di programmazione e di preparazione dei quadri di riferimento strategico nazionali. Attualmente in discussione in seno al Parlamento Europeo, la gestione dei Fondi Europei per il periodo 2007-2013
apre nuove interessanti prospettive per lo sviluppo della dimensione urbana,
incrementando la dotazione finanziaria del Fondo e dando maggiore attenzione alle potenzialità e ai bisogni dei centri abitati.

Il diritto alla casa
Nel corso degli ultimi anni, la Regione ha messo in campo una serie di azioni per tutelare il diritto alla casa, con l’obiettivo di diminuire il disagio abitativo delle fasce sociali più deboli e delle giovani generazioni, investendo più di 570 milioni di euro, di cui solo 53 trasferiti dalla Stato nel triennio 2002-2004. A questi vanno aggiunti altri 260 milioni, stanziati per la realizzazione di 2000 alloggi di edilizia popolare, grazie ai quali sono stati risolti i problemi di
migliaia di famiglie che per anni hanno vissuto in case prefabbricate e container. La vera questione, giunti a questo punto, è assicurare certezza per il futuro, garantendo i dignitosi livelli di assistenza che in questi anni siamo riusciti a sostenere, includendone di nuovi e offrendo servizi migliori. Un new deal della Campania non può dunque non porre al centro della sua agenda politica il tema dell’edilizia popolare, perorando interventi che
interessino sia il governo nazionale che regionale. In particolare:

1. Interventi di politica nazionale
- Una Legge quadro che stabilisca i criteri generali per l’uniforme riforma degli Enti Gestori e Attuatori dell’ E.R.P.
- Un Piano decennale che assegni risorse finanziarie alle Regioni affinché programmino la costruzione di nuovi alloggi e.r.p. da affittare con canoni proporzionati ai redditi delle famiglie assegnatarie.
- Una normativa che introduca incentivi e sgravi fiscali per la costruzione e la gestione degli alloggi e.r.p.

2. Interventi regionali per rilanciare l’Edilizia Residenziale Pubblica
- Revisione della legge che regolamenta i canoni di locazione, in modo da razionalizzare il settore.
- Costituzione di un fondo di sostegno delle famiglie a basso reddito, finalizzato sia a integrare le “perdite di gestione” conseguenti all’applicazione dei canoni sociali per l’e.r.p., sia a sostenere i canoni delle locazioni private per le famiglie monoreddito o con un reddito complessivo medio-basso.
- Legge regionale di riforma degli Enti Gestor i che preveda la trasformazione degli IACP in aziende. Attraverso questi primi interventi, si potrà calmierare la speculazione immobiliare privata e, dall’altro, rispondere con efficacia al diffuso bisogno di abitazioni.

Gli Attrattori e lo sviluppo del territorio
Il paesaggio e i nostri beni culturali possono rappresentare il vero valore aggiunto per la Campania dei prossimi anni: fondamentale dovrà allora essere un ulteriore importante investimento in termini di infrastrutture sui Grandi Attrattori culturali, per consolidare il lavoro iniziato in questi primi cinque anni.
I Campi Flegrei, con il completamento nel 2008 del recupero del Rione Terra, e la rinascita della nuova Bagnoli, loro naturale via d’accesso, hanno un futuro di meta turistica di rilievo internazionale; le nuove bellissime mostre dei grandi musei di Napoli, a cui dalle prossime settimane si aggiungerà l’apertura del museo regionale di arte contemporanea di Palazzo Donnaregina; i restaurati templi di Paestum e Velia, da oggi ulteriormente tutelati da una legge regionale, la Reggia di Caserta, con una nuova sistemazione di Piazza Carlo III e importanti restauri al Palazzo e ai giardini; Pompei ed Ercolano, ma anche Stabia, Boscoreale ed Oplonti, con sempre maggiori aree visitabili, e la Certosa di Padula, che mette insieme l’architettura dall’impianto trecentesco del grande monumento con le rassegne internazionali di arte contemporanea: sono questi i nostri grandi attrattori, che devono diventare sempre più il motore di un nuovo sviluppo economico del territorio grazie a una programmazione di mostre, eventi culturali ed iniziative spettacolari, che, sulla scia dei successi di questi anni, consolidino in Italia e all’estero l’immagine di una Campania sempre più regione d’arte.

Valorizziamo i siti culturali
In questa logica, determinante sarà la svolta sulla gestione e la fruizione dei nostri siti culturali, attraverso la messa a regime di un piano di valorizzazione e fruizione unitari che consenta alla nostra Regione di dialogare con i grandi tour operator nazionali e internazionali, individuando nel turismo una delle più importanti risorse per l’economia regionale.
Musei sempre aperti, con all’interno ristoranti di alta qualità, nuovi affascinanti itinerari notturni, che, sull’esempio felice di Pompei, della Reggia di Caserta e di Paestum, aumentino la varietà dell’offerta dei nostri grandi siti: saranno le piacevoli novità che dovremo saper offrire con i nostri beni culturali, anche attraverso il coinvolgimento diretto da parte della Regione nella gestione di siti, nell’organizzazione di mostre e nella promozione del nostro patrimonio, con il tramite della Società CAmpana per la gestione dei BEni Culturali, la società pubblica regionale che utilizza le migliori competenze private scelte sul mercato internazionale.

E poi la grande sfida della gestione dell’indotto, attraverso la creazione di nuove e importanti infrastrutture per il turismo: nuovi posti letto, sviluppo dell’ospitalità diffusa e nuovi alberghi nelle aree meno attrezzate, incentivati dagli strumenti di aiuto alle imprese che abbiamo sperimentato in questi anni; e ancora miglioramento delle vie di accesso alle aree culturali, anche consolidando l’esperienze degli archeobus, e sviluppo di nuovi servizi per il turismo culturale, incrementando quelli attuali.

La Sostenibilità ambientale

Su questo fronte, nella nostra regione sono tre le problematiche fondamentali che devono essere sciolte quanto prima, mediante un’azione di governo costante ed efficace: l’energia, i rifiuti, le emissioni inquinanti.


Rifiuti: le scelte del riciclaggio e della termovalorizzazione
Smaltire i rifiuti rispettando l’ambiente e la salute delle persone è una delle scommesse che la nostra regione non può perdere. Da una corretta gestione del problema rifiuti possono derivare straordinarie opportunità non solo per l’ambiente, ma soprattutto per il sistema economico regionale. Una regione che guarda al futuro è una regione che non vive assillata da
un pressante problema ambientale. Bisogna, per questo, partire da un dato di fatto: la Campania produce, per le sue caratteristiche strutturali e demografiche, una forte quantità rifiuti, circa due milioni e mezzo di tonnellate l’anno. Ecco perché si rende necessaria un’azione preventiva che disincentivi alla fonte l’uso indiscriminato di imballaggio delle merci o ne favorisca l’immediata smaltitura prima dell’ingresso sul mercato. In secondo luogo, non
possiamo mancare l’obbiettivo di portare a compimento il ciclo di corretto e virtuoso smaltimento dei rifiuti, promuovendo tutte le verifiche di sostenibilità ambientale e adottando le scelte del “riciclaggio” e della “termovalorizzazione”. Il riciclaggio, che presuppone il deposito e la raccolta differenziata degli RSU (Rifiuti Solidi Urbani: carta, vetro,
plastica, etc.), consente di produrre le cosiddette “materie prime seconde”, che possono essere reimpiegate più volte nei cicli produttivi. Per completare la diffusione della raccolta differenziata è indispensabile realizzare appositi impianti di selezione e compostaggio.
Successivamente, dagli RSU alleggeriti di questa ricca componente è possibile ottenere calore ed energia anche attraverso i previsti impianti di termovalorizzazione, che garantiscano un impatto ambientale assolutamente non dannoso e circoscritto. Il materiale inerte che deriva da questo processo, ormai non più inquinante e contenuto nella massa, può finire in discarica o
essere riutilizzato come materiale da costruzione. Da tutto ciò si evince l’importanza di aumentare, nel più breve tempo possibile, la soglia della raccolta differenziata. La Campania
nel 2000 era a quota 2%, oggi ha oltrepassato il 12%. Il nostro impegno sarà quello di unire gli sforzi delle istituzioni e quelli dei cittadini per raggiungere quanto prima soglia 35%. Si tratta di una strada difficile, ma a dir poco irrinunciabile se si intende salvaguardare l’ambiente e la qualità della vita dei cittadini, favorendo nello stesso tempo uno sviluppo che sia eco-compatibile. Contemporaneamente, è necessario continuare a migliorare il modello organizzativo e tecnologico del ciclo di smaltimento e accelerare il trasferimento delle competenze (specie in materia di controllo su esecuzione e gestione servizi) e delle relative risorse agli enti locali, senza per questo rinunciare a individuare un percorso di rientro nei poteri ordinari dello smaltimento rifiuti. In tal senso, la Regione Campania dovrà rielaborare e
far approvare, nei primi 6 mesi, una legge regionale sul ciclo integrato.
Sempre sul fronte della differenziata, sarà di fondamentale importanza sostenere, anche economicamente, l’azione dei Comuni:
1) nell’inserire criteri di premialità o penalità per i Comuni che dovranno in modo capillare attivare la raccolta differenziata con particolare riguardo alla materia effettivamente recuperata;
2) nella realizzazione di Isole ecologiche in ciascun comune con la possibilità, per chi conferisce rifiuti differenziati, di avere dei bonus sul risparmio della tassa/tariffa;
3) nel creare una task force per i controlli sulla raccolta differenziata, anche attraverso l’introduzione della figura della “guardia ecologica”;
4) nell’effettuare la raccolta differenziata specifica delle plastiche utilizzate in agricoltura, come le pellicole usate per le serre, per evitare il rischio che vengano bruciate in quanto producono ingenti quantità di diossina che compromettono la qualità dei prodotti agricoli.
5) nel rivedere le abitudini di consumo, a partire dalle pubbliche amministrazioni, orientandole (anche attraverso la leva fiscale) verso un minore uso di materia ed energia ed una minore produzione di rifiuti;
6) nello spendere la massima energia nel fornire corrette informazioni ai cittadini ed alle amministrazioni (spiegando modalità, vantaggi e conseguenze di ogni scelta ed alternativa);
7) nel creare effettivi luoghi di espressione della società civile e delle amministrazioni locali, avviando meccanismi di cooperazione istituzionale;
8) nel superare l’attuale frammentazione che vede sistemi di raccolta diversi da comune a comune (crea confusione e rende più onerosa la successiva selezione e riciclo) avviando un coordinamento a scala provinciale;
9) nel reimpostare quindi la logica di funzionamento delle filiere della selezione-riciclaggio curando l’effettiva qualità del materiale raccolto e selezionato e controllandone con attenzione i flussi;
10) nel concentrare una particolare attenzione sui rifiuti urbani pericolosi;
11) nell’avviare un programma di monitoraggio puntuale dei flussi di rifiuti industriali ed in particolare delle aree di stoccaggio temporaneo.
12) nella realizzazione di piccoli impianti per il compostaggio della frazione dei rifiuti umidi (biodegradabili) da 6 o 12 t/g massimo;

Anche l’acqua è un elemento fortemente esposto al rischio di inquinamento. Negli ultimi anni importanti risultati sono stati conseguiti con il recupero alla balneabilità del litorale napoletano. La depurazione delle acque – sia di quelle che confluiscono nei golfi di Napoli e Salerno e lungo il litorale domizio, sia di quelle marine nel loro complesso - è un altro obiettivo che deve essere risolutivamente raggiunto accelerando i tempi di realizzazioni che procedono ancora a rilento per portare a soluzione l’annoso problema del disinquinamento del golfo di Napoli. Il recupero del fiume Sarno è il primo obbligato passaggio per la realizzazione di questo obiettivo. I progetti attualmente in corso prevedono la realizzazione di impianti di depurazione (o il loro adeguamento e la loro rifunzionalizzazione) e il collettamento delle acque reflue agli impianti di depurazione con l’eliminazione dello scarico incontrollato nei corpi idrici recettori. Si tratta di progetti che devono essere completati al più presto, in quanto il risanamento igienico-sanitario è fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio e delle attività turistiche.


La maggioranza si impegna – nell’ambito delle competenze regionali – a presentare tra i primi atti del nuovo consiglio, una Legge Regionale sull’acqua (promuovendo le necessarie consultazioni con le forze istituzionali e sociali) nella quale si riconfermi il valore di bene universale della risorsa acqua e che riordini in maniera organica tutta la materia allo scopo di affermarne titolarità e controllo del pubblico. Per quanto riguarda le forme di gestione, esse devono comunque assicurare efficienza ed economicità del servizio.
La Campania è una delle regione maggiormente esposte ai pericoli delle emissioni inquinanti in atmosfera. Alcune aree, come il Basso Casertano o il territorio tra Nola, Marigliano, Acerra e Giugliano sono addirittura ai limiti della sostenibilità. Per questo è necessario continuare e rafforzare la lotta finora intrapresa contro il degrado urbano, l’abusivismo e l’aggressione del territorio. Una politica di radicale recupero ambientale non può prescindere dalla bonifica dei siti inquinati, per sottrarli allo sfruttamento illecito e per restituirli vivibili e sicuri ai cittadini. In questo senso, occorre il rifinanziamento della legge 426/98 per risanare i territori ad alto degrado ambientale, senza trascurare l’eventualità che alcune aree della nostra regione vengano dichiarate “ad alto rischio di crisi ambientale” (art. 7 della legge istitutiva del ministero dell’Ambiente).

Sul versante dei trasporti, bisogna proseguire sulla strada avviata della riduzione delle emissioni inquinanti, incentivando i trasporti pubblici per cittadini e merci. Napoli, in questo senso, potrebbe diventare un vero e proprio laboratorio di “mobilità sostenibile”. Altro tassello fondamentale da portare a compimento è il processo di estensione delle aree verdi, già avviato con l’istituzione del Parco del Vesuvio e del Cilento vallo di Diano. È comprovato infatti che la nascita di aree protette favorisce lo sviluppo agricolo e turistico.
Attenzione però. Non ci sono solo aree naturali da tutelare. Esistono anche importanti aree delle quali va bloccato il degrado perché ne sia recuperata la vivibilità e il valore paesaggistico. È il caso dei Monti Tifatini nel Casertano. Ed esistono aree ancora sottovalutate
nella cultura protezionistica della regione e del Mezzogiorno in genere: i parchi fluviali. In questo senso il Volturno, Il Sele e, in modo ancor più emblematico e significativo, il Sarno offrono interessanti possibilità.


Mi sono riservato di riportare solo i punti fondamentali e NON TUTTI!!

Ripeto non si tratta di un programma ma da quello che si è realizzato o si sta realizzando dalla scorsa egislatura.
Avrei altro da scrivere e proporre ma non posso dedicare il mio tempo solo a voi... anche se vi voglio bene :)

Prego tutti di fare attenzione e leggere quanto riportato dato che se poi si vuole postare a vanvera senza cognizione di causa o sputare sui servizi offerti dalla regione che nonostate il taglio del governo e nonostante non abbia ricevuto fondi già stanziati, sempre dal governo come nel caso Bagnoli, continua nella sua opera di costruzione e salvaguardia di una regione che vieve in condizioni segnate profondamente dalla criminalità e dal degrado.

Per cui se si vuole impostare un discorso costrutivo, ben venga me se leggerò interventi a cazzo di cane, come quelli di qualcuno sopra, allora cancellerò semplicemente la sottoscrizione così potrete sfogarvi tra voi ;)

Harvester
12-10-2005, 10:18
abbiamo avviato, abbiamo investito, abbiamo chiesto......e alla fine c'è solo i biglietto unico. tutto qui.
- uno sproloquio di 100 righe per la "La Sostenibilità ambientale" e le più grandi emergenze di immondizia sono "capitate" quando c'è lui, nessun termovalorizzatore costruito, discariche a cielo aperto che aumentanto
- la tratta della Metro che passa per p.zza Dante come risultato? ma se i lavori già c'erano almeno dal 1996 (ed erano già ben avviati........)
- siamo ultimi come contributi presi dalla comunità europea
- "Sicurezza e Legalità".......se ci penso seriamente mi metto a ridere da adesso fin quando non vado in pensione

riaw
12-10-2005, 10:19
ehm, dovrai perdonarmi, ma evidentemente non vivendo lì non sono a conoscenza dei problemi reali della campania, ma credevo che i problemi principali fossero:
- criminalità
- rifiuti
- occupazione

non pensavo che le esigenze primarie fossero la metropolitana,il volo napoli-new york e quello napoli-madrid, e gli autobus.

evidentemente mi sbagliavo, meglio così...

per quanto riguarda gli altri punti (sanità, terrotorio e ambiente, sicurezza e legalità, evito di rispondere, se la mia incompetenza non è riuscita a cogliere l'utilità del volo napoli new-york figuriamoci se riesco a capire il piano di lotta alla camorra...)

Mammabell
12-10-2005, 10:27
abbiamo avviato, abbiamo investito, abbiamo chiesto......e alla fine c'è solo i biglietto unico. tutto qui.
- uno sproloquio di 100 righe per la "La Sostenibilità ambientale" e le più grandi emergenze di immondizia sono "capitate" quando c'è lui, nessun termovalorizzatore costruito, discariche a cielo aperto che aumentanto
- la tratta della Metro che passa per p.zza Dante come risultato? ma se i lavori già c'erano almeno dal 1996 (ed erano già ben avviati........)
- siamo ultimi come contributi presi dalla comunità europea
- "Sicurezza e Legalità".......se ci penso seriamente mi metto a ridere da adesso fin quando non vado in pensione

c'eri anche tu ad acerra davanti ai cancelli del termovalorizzatore?

Guarda che la sicurezza e la legalità dipendono dal ministero degli interni se non lo sapessi.

I lavori della metro a piazza dante erano già ben avviati sempre dall ostesso Bassolin o...
Guagliò ma 'ndo vivi?

Mammabell
12-10-2005, 10:28
ehm, dovrai perdonarmi, ma evidentemente non vivendo lì non sono a conoscenza dei problemi reali della campania, ma credevo che i problemi principali fossero:
- criminalità
- rifiuti
- occupazione

non pensavo che le esigenze primarie fossero la metropolitana,il volo napoli-new york e quello napoli-madrid, e gli autobus.

evidentemente mi sbagliavo, meglio così...

per quanto riguarda gli altri punti (sanità, terrotorio e ambiente, sicurezza e legalità, evito di rispondere, se la mia incompetenza non è riuscita a cogliere l'utilità del volo napoli new-york figuriamoci se riesco a capire il piano di lotta alla camorra...)
Azz la metropolitana e i bus? Ma se fino a 10 anni fa avevamo i bus del '65 a Napoli e la meetro non esisteva... non so in quale paesino vivi, ma in una metropoli la metro credo sia vitale ed in generale il trasporto urbano.

come sopra e se poi tu vuoi rispondere menzionando il volo Napoli-New York allora... :doh:




A proposito sappiate tutti che l'alternativa era ... Bocchino :help:
se proprio uno non vuole parlare di nulla, basterebbe questo !!!



Vac 'a studià!

Harvester
12-10-2005, 10:55
c'eri anche tu ad acerra davanti ai cancelli del termovalorizzatore?


non è che ci voglia poi molto allora a promettere e a far nulla per mantenerlo. tanto ad Acerra preferiscono avere le discariche a cielo aperto che un termovalorizzatore......e alla fine si sa anche chi vuole che tutto rimanga com'è


Guarda che la sicurezza e la legalità dipendono dal ministero degli interni se non lo sapessi.


e allora che ci fa nel programma delle "cose fatte"?


I lavori della metro a piazza dante erano già ben avviati sempre dall ostesso Bassolin o...
Guagliò ma 'ndo vivi?

no, il progetto è del 1967 e Dante è stata avviata nel 1993 (solo a fine 1993 bassolino diventa sindaco)

Harvester
12-10-2005, 10:57
Azz la metropolitana e i bus? Ma se fino a 10 anni fa avevamo i bus del '65 a Napoli e la meetro non esisteva... non so in quale paesino vivi, ma in una metropoli la metro credo sia vitale ed in generale il trasporto urbano.


la metro collinare già funzionava prima di bassolino. infatti nel 1993 era già in funzione



A proposito sappiate tutti che l'alternativa era ... Bocchino :help:
se proprio uno non vuole parlare di nulla, basterebbe questo !!!


questa è la cosa più grave......il nulla contrapposto a chi doveva andarsene a casa

Mammabell
12-10-2005, 11:00
non è che ci voglia poi molto allora a promettere e a far nulla per mantenerlo. tanto ad Acerra preferiscono avere le discariche a cielo aperto che un termovalorizzatore......e alla fine si sa anche chi vuole che tutto rimanga com'è



e allora che ci fa nel programma delle "cose fatte"?



no, il progetto è del 1967 e Dante è stata avviata nel 1993 (solo a fine 1993 bassolino diventa sindaco)

leggi bene cosa c'è scritto... non si parla di arresti, ma di altro!


Della metro, forse, c'erano solo i disegni.
Informati bene! E' cominciata con Bassolino.

Northern Antarctica
12-10-2005, 11:02
Nessuno ha citato le fontane rimesse in funzione? :stordita:

Harvester
12-10-2005, 11:14
l
Della metro, forse, c'erano solo i disegni.
Informati bene! E' cominciata con Bassolino.

era già attiva nel 1993 ;)

Mammabell
12-10-2005, 11:28
scusa ma cosa era attiva?
Guarda che io abitavo a piscinola, che è il capolinea e lo so benissimo ;)