Adric
08-10-2005, 21:53
Celiachia: Italiani Confusi, Per Uno Su Tre Si Trasmette Con Bacio
Roma, 4 ott. (Adnkronos) - La celiachia e una malattia infettiva che si puo trasmettere anche con un bacio. Ne e convinto, erroneamente, oltre un terzo dei 1.500 italiani intervistati dai volontari dellAssociazione italiana celiachia (Aic) in tutta la Penisola. Il 18%, invece, pensa che sia unallergia causata da cereali geneticamente modificati. E addirittura, per il 15% è una dieta dimagrante. Solo un intervistato su cinque sa che la celiachia è unintolleranza al glutine, cioe alle proteine contenute nel frumento, orzo, segale e altri cereali. I risultati dellindagine sono presentati oggi in vista della Giornata mondiale della celiachia, che si celebra l8 e il 9 ottobre.
Le diagnosi di celiachia sono 60 mila nel nostro Paese, ma si stima che siano ben 500 mila gli italiani intolleranti al glutine senza saperlo. Mangiare le proteine incriminate causa, nelle persone geneticamente predisposte, la comparsa di alterazioni della mucosa intestinale con conseguente difficoltà di assorbimento dei nutrienti. Unico rimedio e una dieta rigorosamente priva dei cereali vietati e degli alimenti che li contengono, dalla pasta ai biscotti, dagli insaccati ai formaggi, dalle salse ai dolci. Ma solo il 20% degli intervistati dallAic sa che pane e pasta sono alimenti proibiti ai celiaci. Per il 65% dovrebbero essere banditi dalla tavola anche vino e aceto. Gli italiani hanno le idee confuse anche sulla possibilita di guarire dalla celiachia. Appena il 30% degli intervistati risponde correttamente di no, contro il 32% convinto che si puo guarire dopo la pubertà. Per il 16% si guarisce dopo 5-10 anni di dieta senza glutine. Infine, il 5% degli ritiene che la celiachia scompaia dopo la gravidanza. Queste risposte devono farci riflettere su quanto ancora dobbiamo lavorare - commenta Adriano Pucci, presidente dellAic - per informare e far conoscere la celiachia. Una cosa, però, è certa: se 20 anni fa limpegno era quello di spiegare alla gente lesistenza della malattia, oggi è quello di farla conoscere meglio, poiché molti non sanno di avere questintolleranza.
E come un iceberg: 60.000 diagnosi certe - sottolinea Pucci - a fronte di oltre mezzo milione di italiani che non sanno di essere celiaci. Moltissimi, dunque, continuano ad assumere glutine esponendosi a rischi gravissimi e complicanze. Le mancate diagnosi sono dovute, soprattutto, alla difficoltà di riconoscere i soggetti a rischio, per la complessità e la possibile assenza di sintomi, e alla scarsa conoscenza della malattia.
Proprio per informare e sensibilizzare i potenziali celiaci, i medici e lopinione pubblica, sabato 8 e domenica 9 ottobre lAssociazione italiana celiachia aderisce alla Giornata mondiale della celiachia. I volontari dellAic saranno presenti nelle principali piazze di oltre 150 città italiane, dove distribuiranno, a fronte di un contributo volontario, materiale informativo e sacchetti di legumi, alimenti privi di glutine. Il ricavato sarà devoluto per finanziare progetti di ricerca e attività con lobiettivo di facilitare la vita quotidiana dei celiaci. Testimonial della manifestazione saranno Pupo e Claudia Koll. Nel week-end, molti ristoranti che hanno aderito al Progetto Ristorazione dellAic, proporranno nei menu piatti a base di legumi o di alimenti senza glutine, promuovendo la visita ai presidi dellassociazione nelle piazze.
(Yahoo! Notizie)
Roma, 4 ott. (Adnkronos) - La celiachia e una malattia infettiva che si puo trasmettere anche con un bacio. Ne e convinto, erroneamente, oltre un terzo dei 1.500 italiani intervistati dai volontari dellAssociazione italiana celiachia (Aic) in tutta la Penisola. Il 18%, invece, pensa che sia unallergia causata da cereali geneticamente modificati. E addirittura, per il 15% è una dieta dimagrante. Solo un intervistato su cinque sa che la celiachia è unintolleranza al glutine, cioe alle proteine contenute nel frumento, orzo, segale e altri cereali. I risultati dellindagine sono presentati oggi in vista della Giornata mondiale della celiachia, che si celebra l8 e il 9 ottobre.
Le diagnosi di celiachia sono 60 mila nel nostro Paese, ma si stima che siano ben 500 mila gli italiani intolleranti al glutine senza saperlo. Mangiare le proteine incriminate causa, nelle persone geneticamente predisposte, la comparsa di alterazioni della mucosa intestinale con conseguente difficoltà di assorbimento dei nutrienti. Unico rimedio e una dieta rigorosamente priva dei cereali vietati e degli alimenti che li contengono, dalla pasta ai biscotti, dagli insaccati ai formaggi, dalle salse ai dolci. Ma solo il 20% degli intervistati dallAic sa che pane e pasta sono alimenti proibiti ai celiaci. Per il 65% dovrebbero essere banditi dalla tavola anche vino e aceto. Gli italiani hanno le idee confuse anche sulla possibilita di guarire dalla celiachia. Appena il 30% degli intervistati risponde correttamente di no, contro il 32% convinto che si puo guarire dopo la pubertà. Per il 16% si guarisce dopo 5-10 anni di dieta senza glutine. Infine, il 5% degli ritiene che la celiachia scompaia dopo la gravidanza. Queste risposte devono farci riflettere su quanto ancora dobbiamo lavorare - commenta Adriano Pucci, presidente dellAic - per informare e far conoscere la celiachia. Una cosa, però, è certa: se 20 anni fa limpegno era quello di spiegare alla gente lesistenza della malattia, oggi è quello di farla conoscere meglio, poiché molti non sanno di avere questintolleranza.
E come un iceberg: 60.000 diagnosi certe - sottolinea Pucci - a fronte di oltre mezzo milione di italiani che non sanno di essere celiaci. Moltissimi, dunque, continuano ad assumere glutine esponendosi a rischi gravissimi e complicanze. Le mancate diagnosi sono dovute, soprattutto, alla difficoltà di riconoscere i soggetti a rischio, per la complessità e la possibile assenza di sintomi, e alla scarsa conoscenza della malattia.
Proprio per informare e sensibilizzare i potenziali celiaci, i medici e lopinione pubblica, sabato 8 e domenica 9 ottobre lAssociazione italiana celiachia aderisce alla Giornata mondiale della celiachia. I volontari dellAic saranno presenti nelle principali piazze di oltre 150 città italiane, dove distribuiranno, a fronte di un contributo volontario, materiale informativo e sacchetti di legumi, alimenti privi di glutine. Il ricavato sarà devoluto per finanziare progetti di ricerca e attività con lobiettivo di facilitare la vita quotidiana dei celiaci. Testimonial della manifestazione saranno Pupo e Claudia Koll. Nel week-end, molti ristoranti che hanno aderito al Progetto Ristorazione dellAic, proporranno nei menu piatti a base di legumi o di alimenti senza glutine, promuovendo la visita ai presidi dellassociazione nelle piazze.
(Yahoo! Notizie)