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View Full Version : nautica: boom dei mega yacht (e degli ormeggiatori abusivi)


Adric
08-10-2005, 15:19
Sabato 8 Ottobre 2005
Il mare è sempre più vip, boom dei mega yacht

dal nostro inviato

SANDRO VACCHI

GENOVA - Altre rimostranze, la nautica vive di queste. Il ministro Claudio Scajola, che oggi inaugurerà il quarantacinquesimo Salone nautico di Genova, ne riceverà a bizzeffe, da costruttori e utenti, a cominciare da quella sulla fame cronica: sì, perché sugli ottomila e rotti chilometri di coste italiane mancano da sempre i posti barca. «Poi ci si lamenta che la nautica minore non decolla», lamentano i 1581 espositori di questa che dovrebbe essere l’ultima edizione ”povera” della rassegna nautica.
Grazie all’ampliamento della marina, oggi la superficie espositiva supera i 290 mila metri, ma la nuova darsena avrà altri 150 mila metri quadrati di specchio d’acqua e i posti barca diventeranno seicento. Nascerà un albergo con tanto di centro congressi, e la fame di Genova è quella di posti letto in occasioni come questa, che richiamano centinaia di migliaia di visitatori. Soprattutto, il vecchio padiglione B, cuore dello spazio coperto, entro due anni diventerà una cosa avveniristica per opera di Jean Nouvel, teorico francese dell’architettura smaterializzata, costruttore fra l’altro del museo Guggenheim di Tokyo. Sul piatto ci sono cento milioni di euro, e non finirà lì, perché Renzo Piano - genovese, e dieci anni fa rinnovatore del vecchio porto - ridisegnerà tutto il waterfront cittadino.
Quella di quest’anno è così una rassegna di passaggio al Grande Salone, che però rischia di rimanere qualcosa di metafisico di fronte a una realtà molto grigia. Tutti, a cominciare dal presidente dell’Ucina (costruttori) Paolo Vitelli, se la prendono con gli interventi a pioggia, non mirati, che si sono succeduti per anni e hanno impedito la nascita di un vero circuito nautico. Chiedono che le piccole barche, quelle fino a cinque metri, possano entrare nei parchi marini, perché non inquinano e portano soldi. Rilevano come in Italia ci siano la bellezza di mezzo milione di ormeggiatori abusivi, tanti ”venga avanti, dotto’” del mare che, paradossalmente, sono un bene per i piccoli diportisti, perché 750 mila barche non ci stanno in un Paese che di posti barca ne ha solamente 250 mila.
”Legalizzare i posti abusivi”, arriva a proporre qualcuno, di fronte alla mano libera dei Comuni costieri nel concedere le concessioni non si sa sulla base di quali criteri. Eppure la nautica italiana ”tira”: 1867 milioni di euro il fatturato (+ 8,7 per cento), con un’esportazione che supera il 57 per cento, e dodicimila occupati. E una contraddizione: l’80 per cento delle barche esposte a Genova sono piccole, ”sottopatente”, mentre l’Italia è la patria dei megayachts. Nel mondo se ne stanno costruendo per una lunghezza complessiva di 81.600 piedi, qualcosa come trentamila metri lineari, la richiesta di quelli oltre i 150 piedi è salita del 15 per cento, e di ben il 33 per cento quella degli oltre 200 piedi. Bene, il 37 per cento di queste navi di lusso si costruisce in Italia (29 mila piedi, con una lunghezza media di 114, vale a dire mostri di poco meno di quaranta metri di lunghezza).

Onisem
08-10-2005, 16:04
Ma gli armatori di questi megayachts chi sono, italiani? Curioso l'intervento del presidente dei costruttori, il quale chiede che le piccole barche, quelle fino a cinque metri, possano entrare nei parchi marini perché non inquinano e portano soldi.

FastFreddy
08-10-2005, 16:41
Curioso l'intervento del presidente dei costruttori, il quale chiede che le piccole barche, quelle fino a cinque metri, possano entrare nei parchi marini perché non inquinano e portano soldi.

Curioso? E che vuoi che dica, non comprate barche perchè i soldi mi fanno schifo? :D :D :D

Onisem
08-10-2005, 16:44
Curioso? E che vuoi che dica, non comprate barche perchè i soldi mi fanno schifo? :D :D :D
No certo, ma arrivare a sostenere tesi così strampalate...

LittleLux
08-10-2005, 17:42
No certo, ma arrivare a sostenere tesi così strampalate...

La tesi strampalata, dal suo punto di vista, è la tua.:D

Ma te le vedi decine di barchette come starebbero bene nella riserva marina di Mira Mare? Il bianco delle barche farebbe pandat con il bianco abbagliante del castello. Oppure tante simpatiche barchette che scorrazzano allegramente in prossimità della spiaggia rosa nell'arcipelago de La Maddalena.

Suvvia, come non puoi vedere certa bellezza, certa armonia tra barche e parchi marini.:asd::D

Adric
08-10-2005, 18:48
Ma gli armatori di questi megayachts chi sono, italiani?
italiani o stranieri che siano, chissà che non ci sia anche qualche prestanome....

LittleLux
08-10-2005, 19:10
Posso ridere di tanto sarcasmo ?. Vattelapesca, col barchino ovviamente, non resisto:http://www.spammers.it/loll/4.gif http://www.spammers.it/loll/2.gif http://www.spammers.it/loll/5.gif http://www.spammers.it/loll/14.gif http://www.spammers.it/loll/15.gif:asd: http://www.spammers.it/loll/15.gifhttp://www.spammers.it/loll/1.gif

Aò, Proteus, occhio a non morire. :D

Freeride
08-10-2005, 19:59
Come diceva quello la... vendiamo le spiaggie e facciamoci dei porticciuoooli! :D

Adric
08-10-2005, 22:03
Oltre 290mila metri quadrati, più di 1530 espositori e 1950 imbarcazioni

Genova, inaugurata la 45ma edizione del salone nautico

Scajola: Il settore nel 2004 ha registrato una crescita dell'8,7% rispetto all'anno precedente. E' ''una delle industrie più brillanti degli ultimi anni''

(Adnkronos/Ign) - ''Il governo guarda con forte attenzione verso la nautica, una delle industrie piu' brillanti o la piu' brillante degli ultimi anni''. E' il messaggio lanciato dal ministro delle Attivita' produttive Claudio Scajola questa mattina all'inaugurazione del 45mo Salone nautico di Genova, il ''salone del futuro, il numero uno al mondo, l'unico in grado di offrire la massima completezza espositiva'', come lo ha definito il presidente della Fiera di Genova, Franco Gattorno. Oltre 290mila metri quadrati destinati all'esposizione e distribuiti su quattro padiglioni, con più di 1530 espositori e 1950 imbarcazioni per questa nuova edizione dell'evento che vede un incremento del 3% rispetto allo scorso anno sia per quel che riguarda l'area espositiva, sia per il numero degli espositori. Crescono inoltre del 7% le imbarcazioni esposte in acqua che quest'anno sono 212, e salgono a 18 i superyacht fino a 45 metri di lunghezza nel nuovo specchio d'acqua allineati su un molo galleggiante lungo 170 metri e realizzato dalla Ingemar.

''Le barche mettono insieme lo stile italiano e la tecnologia italiana. Ma dobbiamo andare avanti, dobbiamo -ha detto Scajola- andare oltre il Made in Italy, dobbiamo offrire il pensato italiano, bisogna riuscire a mantenere la capacita' di progettazione, il gusto, lo stile, anche nelle ricollocazioni industriali''.

Il ministro ha ricordato che nel 2004 l'industria nautica italiana ha registrato una crescita dell'8,7% rispetto all'anno precedente. ''L'azione del governo Berlusconi -ha affermato Scajola- e' stata una delle ragioni di questo indubbio successo, nonostante un quadro congiunturale pesante e la riduzione generale dei consumi. Mi piace ricordare, in proposito -ha aggiunto il ministro- il provvedimento del 2002 dell'agenzia delle entrate sul leasing e la legge nautica del 2003''.

''L'Italia si conferma leader nel mondo -ha aggiunto Scajola- nel settore dei super yacht con una quota di mercato del 38%. Anche questi risultati sono ascrivibili alla cooperazione tra imprese, Ucina (l'associazione nazionale di categoria dell'industria nautica da diporto, ndr) e governo''. Scajola ha ricordato che il ministero delle attivita' produttive ha istituito un tavolo nazionale per l'internazionalizzazione della nautica da diporto per promuovere il prodotto italiano e presentare al paese come un ''unico grande approdo, con un importante indotto alle spalle, in grado di offrire oltre ai servizi di base, turismo, cultura, enogastronomia''.

Accennando alle difficolta' incontrate dalla nautica di dimensioni minori, Scajola ha affermato che ''cio' e' dovuto certamente alla caduta della domanda interna, ma anche alla insufficiente competitivita' di tante piccole imprese, meno attrezzate ad affrontare i mercati esteri. Per queste imprese valgono le linee di indirizzo contenute nel piano triennale di politica industriale e nella finanziaria 2006, con l'innovativa proposta dei distretti industriali''.

Secondo Paolo Vitelli, presidente Ucina, ''in sei anni, dal 1999 al 2004, il peso del settore sul prodotto nazionale e' raddoppiato, passando da 1.291 milioni di euro a 2.240 del 2004. La crescita della produzione di imbarcazioni nel 2004 e' stata ancora positiva, nella misura dell'8,7% rispetto al 2003, ma minore rispetto all'anno precedente (+10% sul 2002). La nautica cresce -sottolinea Vitelli- ma cresce meno. Dobbiamo contrastare il rallentamento in atto''.

Per giungere a tale obiettivo, secondo Vitelli occorre che ''siano fatti in tempi brevi i regolamenti cui rimanda il codice della nautica con le semplificazioni necessarie per facilitare l'andare per mare. Che si colmi il gap infrastrutturale di porti e approdi; che si attui la riforma legislativa delle aree marine protette, aggiornando regole che ormai sono vecchie di trenta anni. Ucina -ha spiegato Vitelli- da sempre sostiene la necessita' di un piano coordinato di sviluppo della portualita' turistica, soprattutto nel Sud''.

CONFITEOR
09-10-2005, 02:57
se non avete la barca non siete nessuni :fagiano: