Hakuna Matata
07-10-2005, 14:57
Il presidente: «È stato Dio a chiedermi di invadere l’Iraq»
Bush: «Al Qaeda perderà Già sventati 10 attentati»
Allarme a New York: «Possibili attacchi al metrò»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON - In un veemente discorso in cui ha accusato i terroristi d'aver «mosso guerra all'umanità e all'Islam», il presidente Bush ha ieri ammonito che «essi credono che il controllo dell'Iraq mobiliterà le masse musulmane e consentirà loro di rovesciare i governi moderati, di creare un impero jihadista dalla Spagna all'Indonesia, di dominare l'Europa e attaccare gli Stati Uniti». E anticipando «una nuova, dura offensiva terroristica a Bagdad e nel mondo», ha esortato gli alleati a non ignorare «l'obiettivo finale degli estremisti», ricordando che Hitler, Stalin e Pol Pot, i loro precursori, «furono presi seriamente». Definendoli «portatori del male, non pazzi», Bush ne ha paragonato il progetto di «un impero totalitario» a quelli fascista e soprattutto comunista.
Alla National Endowment for Democracy, un'associazione bipartisan per l'esportazione della libertà nel mondo, Bush ha parlato con un duplice intento: convincere l'America che la crisi irachena sarà risolta e spingere l'Islam a denunciare il terrorismo. Poco più tardi, il sindaco di New York Bloomberg rendeva nota l’esistenza di «una minaccia credibile» alla metropolitana della città. Secondo la Abc , 19 elementi di Al Qaeda avrebbero dovuto piazzare ordigni esplosivi nella metropolitana, utilizzando valigette 24 ore. Rispetto ad altre minacce ricevute, questa, che veniva dall'estero, era - ha fatto sapere l'Fbi - più dettagliata nei tempi e negli obiettivi. A New York, le forze dell'ordine non hanno fatto arresti, ma non è escluso che ne abbiano fatti altrove.
Il presidente, intanto, è in gravi difficoltà: solo il 32-36% degli americani è con lui. Viene contestato anche da molti repubblicani: al Senato, 46 di loro hanno ieri votato con 43 democratici per vietare torture e abusi a Guantanamo e in altre carceri militari, su richiesta di alcuni generali del Pentagono scossi dagli scandali. E nel frattempo la Bbc rivela che la guerra in Afghanistan e in Iraq sarebbe stata fatta da Bush per volere di Dio. «Dio mi ha detto: George vai e combatti, e io l’ho fatto» aveva confidato il presidente Usa al ministro palestinese Nabil Shaath, che a sua volta lo ha raccontato alla tv di Londra. Ieri Bush ha giocato la carta del nuovo «Impero del male», come Reagan chiamò l'Urss, e preannunciato la vittoria in Iraq. «Come i comunisti, i terroristi offrono il paradiso ma aprono Gulag e compiono stermini, ma il loro radicalismo fallirà come il comunismo». Bush ha sottolineato che il terrorismo colpì l'America nel 2001 «quando non eravamo in Iraq» e ha poi elencato i progressi registrati contro Al Qaeda: «Abbiamo sventato almeno dieci suoi attentati dal 2001, di cui tre contro di noi e cinque tentativi d'infiltrazione».
Bush non ha precisato quali fossero stati, ma tra di essi figurerebbero uno o due tentativi in Italia prevenuti dai servizi segreti. Infine si è scagliato contro Siria e Iran, «alleati di convenienza» dei terroristi: «Noi non distinguiamo tra chi fa attentati e chi li appoggia». Le reazioni al suo discorso sono state immediate: i conservatori lo hanno elogiato, i liberal criticato. Tra i primi, il senatore Rick Santorum ha detto che «finalmente Bush ha spiegato perché dobbiamo restare in Iraq fino a missione compiuta». Tra i secondi, il capogruppo democratico alla Camera Nancy Pelosi ha affermato che «il presidente non ha una strategia di disimpegno, che è invece richiesta dagli americani, ed è contraddetto dai fatti: non c'è legame tra l'11 settembre e la guerra dell'Iraq». Il più negativo, Ted Kennedy: «Sfide bellicose, provocazioni inutili: rivelare quanti complotti abbiamo sventato significa invitare Al Qaeda a ordirne altri».
Ennio Caretto
RIVELAZIONI
Lo scoop della Bbc sulla «missione divina»
E’ stata la Bbc , in un documentario in onda tra breve, a svelare le frasi rivolte da Bush al palestinese Nabil Shaath nel giugno 2003: «Dio mi ha detto: George, combatti quei terroristi in Afghanistan. E io l'ho fatto. Poi Dio m’ha detto: metti fine alla tirannia in Iraq... E io l'ho fatto».
lo spirito santo chiede più truppe in Afghanistan
La Nato: «In Afghanistan saliremo a 15 mila uomini»
In arrivo i primi risultati del voto per il Parlamento di Kabul
KABUL - La Nato aumenterà consistentemente ed entro breve la propria presenza in Afghanistan, portando il totale dei suoi militari nel Paese dagli attuali 8 mila (altri 2 mila sono in rientro dopo le elezioni) ad almeno 15 mila. Lo ha dichiarato ieri a Kabul il segretario generale dell'Alleanza Jaap de Hoop Scheffer, in una conferenza congiunta con il presidente afghano Hamid Karzai. Il potenziamento delle forze Nato in Afghanistan (sotto attuale comando italiano) era in discussione da tempo: dopo che la capitale, il Nord e l’Ovest sono già passati sotto il controllo dell’Alleanza, la prevista «pacificazione» delle altre regioni renderà presto necessaria una presenza più massiccia degli uomini Nato. L’aumento del loro numero potrebbe inoltre portare a un passo auspicato da tempo dagli Usa e dallo stesso comando Nato ma osteggiato da alcuni Stati membri a partire dalla Francia: la fusione della missione Nato (Isaf) di peace-keeping con l’operazione militare a comando americano Enduring Freedom. Tale passo consentirebbe a Washington di ritirare molti uomini dal Paese. Iniziano intanto ad arrivare i primi risultati delle elezioni di settembre per il parlamento. Tra i primi eletti Malalai Joya, l’attivista per i diritti delle donne che da anni combatte contro i signori della guerra e il maschilismo del Paese. I risultati definitivi sono attesi a fine ottobre
corriere
Io non credo che Dio gli abbia detto di attaccare l'Iraq , altrimenti le armi chimiche sarebbero state trovate..o Dio non sa tutto?
Bush: «Al Qaeda perderà Già sventati 10 attentati»
Allarme a New York: «Possibili attacchi al metrò»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON - In un veemente discorso in cui ha accusato i terroristi d'aver «mosso guerra all'umanità e all'Islam», il presidente Bush ha ieri ammonito che «essi credono che il controllo dell'Iraq mobiliterà le masse musulmane e consentirà loro di rovesciare i governi moderati, di creare un impero jihadista dalla Spagna all'Indonesia, di dominare l'Europa e attaccare gli Stati Uniti». E anticipando «una nuova, dura offensiva terroristica a Bagdad e nel mondo», ha esortato gli alleati a non ignorare «l'obiettivo finale degli estremisti», ricordando che Hitler, Stalin e Pol Pot, i loro precursori, «furono presi seriamente». Definendoli «portatori del male, non pazzi», Bush ne ha paragonato il progetto di «un impero totalitario» a quelli fascista e soprattutto comunista.
Alla National Endowment for Democracy, un'associazione bipartisan per l'esportazione della libertà nel mondo, Bush ha parlato con un duplice intento: convincere l'America che la crisi irachena sarà risolta e spingere l'Islam a denunciare il terrorismo. Poco più tardi, il sindaco di New York Bloomberg rendeva nota l’esistenza di «una minaccia credibile» alla metropolitana della città. Secondo la Abc , 19 elementi di Al Qaeda avrebbero dovuto piazzare ordigni esplosivi nella metropolitana, utilizzando valigette 24 ore. Rispetto ad altre minacce ricevute, questa, che veniva dall'estero, era - ha fatto sapere l'Fbi - più dettagliata nei tempi e negli obiettivi. A New York, le forze dell'ordine non hanno fatto arresti, ma non è escluso che ne abbiano fatti altrove.
Il presidente, intanto, è in gravi difficoltà: solo il 32-36% degli americani è con lui. Viene contestato anche da molti repubblicani: al Senato, 46 di loro hanno ieri votato con 43 democratici per vietare torture e abusi a Guantanamo e in altre carceri militari, su richiesta di alcuni generali del Pentagono scossi dagli scandali. E nel frattempo la Bbc rivela che la guerra in Afghanistan e in Iraq sarebbe stata fatta da Bush per volere di Dio. «Dio mi ha detto: George vai e combatti, e io l’ho fatto» aveva confidato il presidente Usa al ministro palestinese Nabil Shaath, che a sua volta lo ha raccontato alla tv di Londra. Ieri Bush ha giocato la carta del nuovo «Impero del male», come Reagan chiamò l'Urss, e preannunciato la vittoria in Iraq. «Come i comunisti, i terroristi offrono il paradiso ma aprono Gulag e compiono stermini, ma il loro radicalismo fallirà come il comunismo». Bush ha sottolineato che il terrorismo colpì l'America nel 2001 «quando non eravamo in Iraq» e ha poi elencato i progressi registrati contro Al Qaeda: «Abbiamo sventato almeno dieci suoi attentati dal 2001, di cui tre contro di noi e cinque tentativi d'infiltrazione».
Bush non ha precisato quali fossero stati, ma tra di essi figurerebbero uno o due tentativi in Italia prevenuti dai servizi segreti. Infine si è scagliato contro Siria e Iran, «alleati di convenienza» dei terroristi: «Noi non distinguiamo tra chi fa attentati e chi li appoggia». Le reazioni al suo discorso sono state immediate: i conservatori lo hanno elogiato, i liberal criticato. Tra i primi, il senatore Rick Santorum ha detto che «finalmente Bush ha spiegato perché dobbiamo restare in Iraq fino a missione compiuta». Tra i secondi, il capogruppo democratico alla Camera Nancy Pelosi ha affermato che «il presidente non ha una strategia di disimpegno, che è invece richiesta dagli americani, ed è contraddetto dai fatti: non c'è legame tra l'11 settembre e la guerra dell'Iraq». Il più negativo, Ted Kennedy: «Sfide bellicose, provocazioni inutili: rivelare quanti complotti abbiamo sventato significa invitare Al Qaeda a ordirne altri».
Ennio Caretto
RIVELAZIONI
Lo scoop della Bbc sulla «missione divina»
E’ stata la Bbc , in un documentario in onda tra breve, a svelare le frasi rivolte da Bush al palestinese Nabil Shaath nel giugno 2003: «Dio mi ha detto: George, combatti quei terroristi in Afghanistan. E io l'ho fatto. Poi Dio m’ha detto: metti fine alla tirannia in Iraq... E io l'ho fatto».
lo spirito santo chiede più truppe in Afghanistan
La Nato: «In Afghanistan saliremo a 15 mila uomini»
In arrivo i primi risultati del voto per il Parlamento di Kabul
KABUL - La Nato aumenterà consistentemente ed entro breve la propria presenza in Afghanistan, portando il totale dei suoi militari nel Paese dagli attuali 8 mila (altri 2 mila sono in rientro dopo le elezioni) ad almeno 15 mila. Lo ha dichiarato ieri a Kabul il segretario generale dell'Alleanza Jaap de Hoop Scheffer, in una conferenza congiunta con il presidente afghano Hamid Karzai. Il potenziamento delle forze Nato in Afghanistan (sotto attuale comando italiano) era in discussione da tempo: dopo che la capitale, il Nord e l’Ovest sono già passati sotto il controllo dell’Alleanza, la prevista «pacificazione» delle altre regioni renderà presto necessaria una presenza più massiccia degli uomini Nato. L’aumento del loro numero potrebbe inoltre portare a un passo auspicato da tempo dagli Usa e dallo stesso comando Nato ma osteggiato da alcuni Stati membri a partire dalla Francia: la fusione della missione Nato (Isaf) di peace-keeping con l’operazione militare a comando americano Enduring Freedom. Tale passo consentirebbe a Washington di ritirare molti uomini dal Paese. Iniziano intanto ad arrivare i primi risultati delle elezioni di settembre per il parlamento. Tra i primi eletti Malalai Joya, l’attivista per i diritti delle donne che da anni combatte contro i signori della guerra e il maschilismo del Paese. I risultati definitivi sono attesi a fine ottobre
corriere
Io non credo che Dio gli abbia detto di attaccare l'Iraq , altrimenti le armi chimiche sarebbero state trovate..o Dio non sa tutto?