P3 1GHZ
30-09-2005, 08:45
Lavoratori Mercedes - 8500 RESTANO A CASA (29/09/2005)
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La realtà ha superato anche le più pessimistiche previsioni: si era inizialmente parlato di 5000 esuberi, poi le indiscrezioni avevano paventato l'ipotesi di circa 8000. Ora è arrivato l'annuncio ufficiale della DaimlerChrysler: entro i prossimi dodici mesi, il gruppo tedesco-americano taglierà 8500 posti di lavoro della Mercedes in Germania, pari a oltre il 9% dei dipendenti. Un ulteriore, durissimo colpo per l'industria automobilistica tedesca, dopo le riduzioni già operate da Opel e Volkswagen.
Secondo i portavoce della DaimlerChrysler, questa decisione è inevitabile per consentire al marchio Mercedes di risollevarsi dopo le ultime deludenti annate, che, tra l'altro, stanno costando la leadership nel segmento premium europeo a vantaggio degli storici rivali della BMW. In questi giorni, il nuovo presidente, Dieter Zetsche, è atteso nel grande stabilimento di Sindelfingen per comunicare la decisione ai lavoratori; dire che non sarà accolto con i fiori è un eufemismo.
I lavoratori considerati in esubero non saranno allontanati con licenziamenti veri e propri, visto che il contratto dei metalmeccanici li vieta sino a tutto il 2011, ma tramite pensionamenti anticipati e accordi di buonuscita. Al Gruppo, l'operazione costerà circa 950 milioni di euro.
Zetsche, comunque, è convinto che sul lungo periodo il programma porterà benefici, sulla falsariga di quanto già avvenuto alla Chrysler quando a guidarla era proprio lui. Tanto per cominciare, arriva l'approvazione degli analisti finanziari, secondo cui il drastico piano è l'unica soluzione per far tornare al profitto la Mercedes.
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La realtà ha superato anche le più pessimistiche previsioni: si era inizialmente parlato di 5000 esuberi, poi le indiscrezioni avevano paventato l'ipotesi di circa 8000. Ora è arrivato l'annuncio ufficiale della DaimlerChrysler: entro i prossimi dodici mesi, il gruppo tedesco-americano taglierà 8500 posti di lavoro della Mercedes in Germania, pari a oltre il 9% dei dipendenti. Un ulteriore, durissimo colpo per l'industria automobilistica tedesca, dopo le riduzioni già operate da Opel e Volkswagen.
Secondo i portavoce della DaimlerChrysler, questa decisione è inevitabile per consentire al marchio Mercedes di risollevarsi dopo le ultime deludenti annate, che, tra l'altro, stanno costando la leadership nel segmento premium europeo a vantaggio degli storici rivali della BMW. In questi giorni, il nuovo presidente, Dieter Zetsche, è atteso nel grande stabilimento di Sindelfingen per comunicare la decisione ai lavoratori; dire che non sarà accolto con i fiori è un eufemismo.
I lavoratori considerati in esubero non saranno allontanati con licenziamenti veri e propri, visto che il contratto dei metalmeccanici li vieta sino a tutto il 2011, ma tramite pensionamenti anticipati e accordi di buonuscita. Al Gruppo, l'operazione costerà circa 950 milioni di euro.
Zetsche, comunque, è convinto che sul lungo periodo il programma porterà benefici, sulla falsariga di quanto già avvenuto alla Chrysler quando a guidarla era proprio lui. Tanto per cominciare, arriva l'approvazione degli analisti finanziari, secondo cui il drastico piano è l'unica soluzione per far tornare al profitto la Mercedes.