SweetHawk
30-09-2005, 08:42
Su Avvenire di oggi Umberto Folena ci fa sapere che quanto pubblicato ieri dal Corriere in prima pagina, ovvero la notizia della telefonata tra Ruini e Letta, e le dichiarazioni del presidente della CEI che sarebbe disposto "a qualsiasi guerra" erano un'invenzione. Tutto falso. La CEI già ieri aveva smentito ufficialmente. (http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=56983)
Qui l'articolo completo (http://www.db.avvenire.it/avvenire/edizione_2005_09_29/articolo_582058.html), e questa la conclusione:
Il problema infatti sta tutto qui: in prima pagina di un grande quotidiano figura con rimarchevole riquadro una notizia inesistente. Al che un qualsiasi lettore potrebbe chiedersi: e le altre erano vere? Va da sé che un quotidiano possa prendersi (nel senso che già se le prende) tante libertà. Può imbastire una campagna psudo-ideologica ai danni di un pontefice morto. Può, durante una campagna referendaria, sposare in maniera forsennata il sì non pubblicando in prima pagina alcun intervento a favore del no. Può intervistare vescovi in pensione per schierarli contro i vescovi in carica. Può scherzare con foto gustose. Può oscurare una posizione fino ad annullarla, o peggio a caricaturarla. Può imbastire sottili rappresaglie... Può, può... Sono comunque i lettori a dover gradi re e giudicare. Ma le invenzioni, a danno di chiunque, anche di persone serie, questo è decisamente troppo.
A proposito di disinvoltura, ieri la Repubblica confrontava le retribuzioni medie di preti e vescovi con quelle di impiegati, metalmeccanici e commessi. A nessun lavoratore dipendente sfugge la differenza tra stipendio lordo e stipendio netto. Ecco, quello dei preti era lordo, quello degli altri netto. Peccato si siano dimenticati di scriverlo. :mc:
Che meraviglia. Che baraccone... :rolleyes:
Qui l'articolo completo (http://www.db.avvenire.it/avvenire/edizione_2005_09_29/articolo_582058.html), e questa la conclusione:
Il problema infatti sta tutto qui: in prima pagina di un grande quotidiano figura con rimarchevole riquadro una notizia inesistente. Al che un qualsiasi lettore potrebbe chiedersi: e le altre erano vere? Va da sé che un quotidiano possa prendersi (nel senso che già se le prende) tante libertà. Può imbastire una campagna psudo-ideologica ai danni di un pontefice morto. Può, durante una campagna referendaria, sposare in maniera forsennata il sì non pubblicando in prima pagina alcun intervento a favore del no. Può intervistare vescovi in pensione per schierarli contro i vescovi in carica. Può scherzare con foto gustose. Può oscurare una posizione fino ad annullarla, o peggio a caricaturarla. Può imbastire sottili rappresaglie... Può, può... Sono comunque i lettori a dover gradi re e giudicare. Ma le invenzioni, a danno di chiunque, anche di persone serie, questo è decisamente troppo.
A proposito di disinvoltura, ieri la Repubblica confrontava le retribuzioni medie di preti e vescovi con quelle di impiegati, metalmeccanici e commessi. A nessun lavoratore dipendente sfugge la differenza tra stipendio lordo e stipendio netto. Ecco, quello dei preti era lordo, quello degli altri netto. Peccato si siano dimenticati di scriverlo. :mc:
Che meraviglia. Che baraccone... :rolleyes: