Adric
27-09-2005, 14:54
Martedì 27 Settembre 2005
Rapporto Istat-Istituto superiore di sanità: sempre più donne colpite ai polmoni e al cavo orale
Tumori, ogni anno 2000 morti in meno
I casi aumentano ma si abbassa il numero dei decessi, soprattutto tra gli uomini
di CARLA MASSI
ROMA - Duemilaetrecento decessi in meno ogni anno. Ma, putroppo, anche un numero sempre più alto di pazienti. L’Italia conta i malati di tumore, fa un’analisi dell’ultimo trentennio, analizza come è andata avanti e come si è arrestata la diffusione del cancro e, alla fine, riesce anche a vedere un filo di speranza. Il rapporto Istat-Istituto superiore di sanità sulla mortalità per tumore nel nostro paese disegna un panorama assai mosso e variegato (uomo-donna, Nord-Sud, giovani-anziani) ma fa trasparire netta la tendenza: meno morti, sopravvivenza sempre più lunga, trasformazione del cancro in una malattia cronica con la quale convivere in modo più o meno doloroso e faticoso, aumento dei casi nel Sud dove si sta abbandonando la dieta mediterranea, diminuzione dell’incidenza tra i maschi (hanno cominciato a smettere di fumare),crescita, invece, tra le femmine (fumano sempre di più).
La mortalità per tumore, dunque, diminuisce al ritmo di circa il 2% all’anno: dei 2300 che scendono ogni anno, 1300 sono uomini e 930 donne. Proprio contro di loro, infatti, viene puntato il dito: cresce il numero di diagnosi di acncro al polmone e al cavo orale. La ricerca ha messo in luce che al Nord e tra i giovani si muore meno e che, questo piccolo-grande passo avanti nella lotta contro il male, si deve soprattutto ai progressi della ricerca e alla prevenzione. «Il cancro non è più una malattia incurabile - azzarda il ministro della Salute Francesco Storace -. I pazienti hanno diritto di sperare. In Italia la sopravvivenza dei malati a 5 anni dal momento della diagnosi è del 46%, al disopra della media Ue che è attestata sul 45%». A diminuire, in maniera sistematica, cioè in modo consolidato negli anni (e questo vuol dire che proseguirà anche nel futuro) è la mortalità per i tumori dello stomaco (-3,8%), del testicolo (-6%), linfoma di Hodgkin 8-7,3%) e cancro dell’utero (-4,8). Dagli anni ’90 si è raggiunto un calo del 2% dei decessi per tumore al seno. Questo, grazie agli screening molto più diffusi di qualche anno fa e della diagnosi precoce. Questi numeri, ricorda il presidente dell’Istituto superiore di sanità Enrico Garaci «dimostrano che la ricerca scientifica e la promozione di corretti stili di vita sono la chiave di volta per battere il cancro».
«Va comunque ricordato - aggiunge Francesco Cognetti Direttore scientifico del Regina Elena - che c’è una larga fetta di persone che dal tumore non guarisce. Parliamo del 54% dei pazienti. Per loro occorre fare il massimo in termini di ricerca, diagnosi, cure ed assistenza»
(Il Messaggero.it)
Rapporto Istat-Istituto superiore di sanità: sempre più donne colpite ai polmoni e al cavo orale
Tumori, ogni anno 2000 morti in meno
I casi aumentano ma si abbassa il numero dei decessi, soprattutto tra gli uomini
di CARLA MASSI
ROMA - Duemilaetrecento decessi in meno ogni anno. Ma, putroppo, anche un numero sempre più alto di pazienti. L’Italia conta i malati di tumore, fa un’analisi dell’ultimo trentennio, analizza come è andata avanti e come si è arrestata la diffusione del cancro e, alla fine, riesce anche a vedere un filo di speranza. Il rapporto Istat-Istituto superiore di sanità sulla mortalità per tumore nel nostro paese disegna un panorama assai mosso e variegato (uomo-donna, Nord-Sud, giovani-anziani) ma fa trasparire netta la tendenza: meno morti, sopravvivenza sempre più lunga, trasformazione del cancro in una malattia cronica con la quale convivere in modo più o meno doloroso e faticoso, aumento dei casi nel Sud dove si sta abbandonando la dieta mediterranea, diminuzione dell’incidenza tra i maschi (hanno cominciato a smettere di fumare),crescita, invece, tra le femmine (fumano sempre di più).
La mortalità per tumore, dunque, diminuisce al ritmo di circa il 2% all’anno: dei 2300 che scendono ogni anno, 1300 sono uomini e 930 donne. Proprio contro di loro, infatti, viene puntato il dito: cresce il numero di diagnosi di acncro al polmone e al cavo orale. La ricerca ha messo in luce che al Nord e tra i giovani si muore meno e che, questo piccolo-grande passo avanti nella lotta contro il male, si deve soprattutto ai progressi della ricerca e alla prevenzione. «Il cancro non è più una malattia incurabile - azzarda il ministro della Salute Francesco Storace -. I pazienti hanno diritto di sperare. In Italia la sopravvivenza dei malati a 5 anni dal momento della diagnosi è del 46%, al disopra della media Ue che è attestata sul 45%». A diminuire, in maniera sistematica, cioè in modo consolidato negli anni (e questo vuol dire che proseguirà anche nel futuro) è la mortalità per i tumori dello stomaco (-3,8%), del testicolo (-6%), linfoma di Hodgkin 8-7,3%) e cancro dell’utero (-4,8). Dagli anni ’90 si è raggiunto un calo del 2% dei decessi per tumore al seno. Questo, grazie agli screening molto più diffusi di qualche anno fa e della diagnosi precoce. Questi numeri, ricorda il presidente dell’Istituto superiore di sanità Enrico Garaci «dimostrano che la ricerca scientifica e la promozione di corretti stili di vita sono la chiave di volta per battere il cancro».
«Va comunque ricordato - aggiunge Francesco Cognetti Direttore scientifico del Regina Elena - che c’è una larga fetta di persone che dal tumore non guarisce. Parliamo del 54% dei pazienti. Per loro occorre fare il massimo in termini di ricerca, diagnosi, cure ed assistenza»
(Il Messaggero.it)